Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré sull’intervista al Card. Sarah
“ BASTA PROFANAZIONI,
NON SI TRATTA SULL’EUCARESTIA”
Meditazione del 03 maggio 2020
Eccoci giunti a Domenica 3 maggio 2020, quello che abbiamo adesso
ascoltato è il Vangelo della Domenica di oggi, tratto dal cap. 10° di San Giovanni.
Cosa dice Gesù oggi a noi?
“In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta”
Cioè attraverso Gesù.
“ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante”
Chi non passa per Gesù è un ladro e un brigante.
“Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.”
Gesù è la Porta e ci serve per capire se chi viene a noi è un ladro, un brigante, un mercenario, oppure è il Pastore.
Questo per noi è essenziale, perché non tutti quelli che vengono a noi in veste di pastori, sono Pastori, non tutti. Siamo chiamati a distinguere i ladri, i briganti, i mercenari, da coloro che invece sono Pastori, perché passano attraverso Gesù.
E come si fa a distinguere il Pastore delle pecore dal ladro, brigante, mercenario?
Se passa attraverso Gesù oppure no, perché Gesù è la Porta.
Gesù è l’Unica Porta attraversabile, tutti gli altri scavalcano il recinto.
Chi scavalca il recinto?
Chi è un ladro e chi è un brigante.
Le pecore cosa devono fare?
Le pecore riconoscono la Voce del loro Pastore, se sono capre no, ma se sono pecore sì. Le vere pecore, cioè i veri amici di Gesù, i veri discepoli di Gesù, riconoscono il Pastore, la Voce del Pastore, perché il Pastore
conosce la pecora, conosce ciascuna per nome. Ogni pecora è conosciuta
conoscenza del mondo ma la conoscenza profonda dell’anima.
Vi sarà capitato di incontrare qualcuno che non conoscete umanamente, magari non sapete neanche il nome di questa persona, ma sentire parlare questa persona per voi è come conoscerla da sempre, quella persona ha un linguaggio che ve la rende conosciuta, ha un modo di ragionare che è armonia per voi, questo è il Pastore, perché è passato attraverso Gesù e Gesù è uguale per tutti. Facciamo esperienze diverse di Gesù ma Gesù conosce ciascuno di noi di una conoscenza particolare. Questa
conoscenza particolare, la conoscenza intima della vita interiore della
persona, viene data a tutti coloro che condividono Gesù, che amano Gesù.
Se anche io non so il tuo nome o altro, siccome ciò che ci accomuna è Gesù, io ti conosco, tu mi conosci in funzione di Gesù, ci sentiamo
conosciuti, ci sentiamo guardati dentro, ci sentiamo profondamente legati e profondamente prossimi.
Il Pastore le chiama per nome e le conduce fuori, cammina davanti ad esse, il Pastore è il primo che mostra il pascolo, è il primo che apre la strada, è il primo che le garantisce, è il primo che le difende dai lupi. Il Pastore è colui che sa dove deve portare le pecore al pascolo, che sa che deve scalare dei dirupi, delle montagne, lui sa la strada, e le pecore si
fidano anche se alle volte fanno un pò di fatica perché non capiscono dove stanno andando, ma sanno che il Pastore è il Pastore.
“Cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.”
Perché seguono il Pastore? Perché sanno dove va?
No.
Perché seguono il Pastore?
Perché è bravo, buono, intelligente?
No.
Seguono il Pastore perché lo conoscono, di quella conoscenza di cui vi ho parlato prima, è la conoscenza che viene dall’appartenenza a Gesù, sanno che quel Pastore appartiene a Gesù perché passa attraverso la Porta che è Gesù, quindi loro riconoscono la sua voce, è la Voce di Gesù, è il profumo di Gesù, e quindi lo seguono, riconoscono la sua Voce, riconoscono in questa Voce, la Voce dell’Amato.
“Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei.”
Quel timbro infernale fa paura alle pecore, ed è il timbro di coloro che non hanno un’amicizia vera con Gesù, di coloro che mercanteggiano Gesù.
“Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in
abbondanza.”
Stiamo attenti perché se sbagliamo pastore finiamo rubati, uccisi e distrutti, quindi attenti bene a chi seguiamo e perché.
Quest’oggi voglio leggere con voi il testo di un’intervista di un vero Pastore, voglio presentarvi un vero Pastore che veramente ama il Signore, del
quale dobbiamo e possiamo assolutamente fidarci.
Ieri 2 maggio 2020, sulla Nuova Bussola Quotidiana è uscito un articolo, un’intervista esclusiva fatta al Cardinale Robert Sarah, il Cardinale Robert
dei Sacramenti.
Cosa vuol dire?
Vuol dire per chi non lo conosce, che questo Cardinale, dopo il Papa, ha la responsabilità in tutta la Chiesa di tutto ciò che concerne la Liturgia e i Sacramenti.
La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti è
chiamata a ordinare, intervenire, correggere, ammonire, educare, indicare ai fedeli, ai Sacerdoti, ai Vescovi, a tutta la Chiesa, come bisogna
correttamente vivere, celebrare, insegnare la Liturgia e la Teologia Sacramentaria.
Ha scritto diversi libri, noi abbiamo fatto un ciclo di catechesi di un anno su un suo libro: “La forza del Silenzio”
A questo link è possibile trovare le catechesi fatte:
https://www.veritatemincaritate.com/category/catechesi/page/8/
Quella che voglio leggervi è un’intervista uscita ieri.
Qualcuno di voi mi ha scritto ieri:
“Padre come mai ieri non ha citato questa intervista?”
La risposta è molto semplice, perché quando faccio la meditazione, quando ieri ho fatto la meditazione, io non sapevo di questa intervista, perché la meditazione che vi faccio quotidianamente la faccio al mattino alle 6.00. Prima faccio le mie preghiere, celebro la Messa, e faccio la meditazione, poi i ragazzi la devono prendere, fare tutti gli
approfondimenti che devono fare e la postano, e quindi voi la potete ascoltare intorno alle 9.00-10.00.
Finita la meditazione, finisco le mie preghiere se ho ancora qualche preghiera da fare, finisco il tempo della meditazione e poi comincio a leggere, a rispondere, a guardare, quindi questa intervista l’ho vista dopo tutto questo.
Leggiamola insieme:
«È una questione di fede, se avessimo consapevolezza di cosa celebriamo nella Messa e di cosa è l’Eucarestia, non verrebbero neanche in mente certi modi di distribuire la comunione».
Questa è l’espressione del Cardinale Robert Sarah.
“Il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, torna a parlare per rispondere alla
«inquietudine» dei fedeli che non solo sono stati privati delle Messe, ma che ora assistono sgomenti ai negoziati tra Conferenza Episcopale (CEI) e governo che, nell’ottica di una ripresa limitata delle Messe con popolo, arrivano perfino a trattare sulla distribuzione della comunione.”
Così scrive la Nuova Bussola Quotidiana.
Adesso vediamo che cosa intende dire il Cardinale Sarah, proseguiamo la lettura.
“Solo due giorni fa, i solitamente bene informati vaticanisti della Stampa, riportavano di varie soluzioni allo studio degli “esperti” del
governo, in stretta collaborazione con la CEI, che considerano il momento della comunione «ad altissimo rischio contagio».
Tra queste l’«impacchettamento» del Corpo di Cristo: «Per consentire ai cattolici italiani di tornare a farla, ma evitando contaminazioni, si sta pensando a una comunione “fai da te” con ostie “take away”
singolarmente in sacchetti di plastica poggiati in chiesa su dei ripiani».
«No, no, no – ci risponde scandalizzato al telefono il cardinale Sarah – non è assolutamente possibile, Dio merita rispetto, non si può metterlo in un sacchetto. Non so chi abbia pensato questa assurdità, ma se è vero che la privazione dell’Eucarestia è certamente una sofferenza, non si può negoziare sul modo di comunicarsi. Ci si comunica in modo dignitoso, degno di Dio che viene a noi. Si deve trattare l’Eucarestia con fede, non possiamo trattarla come un oggetto banale, non siamo al supermercato.
È totalmente folle».
Sono parole molto chiare. Come vi dicevo ieri, ora si aprirà tutto il tema, si è già aperto in parte per i funerali, poi si aprirà tutto il tema
dell’amministrazione della Comunione.
Come la daremo? In quale modalità?
Ieri vi dicevo che questa è la ragione per la quale io ho sempre detto e continuerò a dire:
“speriamo di cominciare a celebrare la Messa con il popolo di Dio il più tardi possibile, perché in queste condizioni e con queste previsioni, di Gesù “impacchettato” siamo davanti ad una cosa terrificante.”
Addirittura qualcuno è arrivato a pesare di “impacchettare” come si fa con il pesce e la carne, come si fa con il pane, con le focacce e i grissini, siamo arrivati a pensare di “impacchettare” Gesù, ma del resto già ve lo dicevo, se l’Eucarestia è un prodotto da forno, ed è un prodotto da forno per tutti coloro che non credono, e anche per chi crede comunque rimane l’accidente del pane, quindi il prodotto da forno resta, poi viene transustanziato nel Corpo di Cristo, ma l’accidente rimane.
Il Cardinale dice:
“Non è possibile questo è un atto di grave mancanza di rispetto. E’
un’assurdità.”
E’ prefetto per volontà di Papa Francesco.
“la privazione dell’Eucarestia è certamente una sofferenza”
E questo io ve l’ho detto da sempre, dal primo giorno vi ho detto:
“Noi tra due giorni avremmo dovuto celebrare la festa del Volto Santo, sarebbero stati due giorni dopo, da quando è stato chiuso tutto”
E’ una sofferenza terrificante per i fedeli e per i sacerdoti.
“Se è vero che la privazione dell’Eucarestia è certamente una sofferenza, non si può negoziare sul modo di comunicarsi.”
Invece sarà proprio qui la questione, sarà proprio qui che si giocherà tutto.
“Ci si comunica in modo dignitoso, degno di Dio che viene a noi.”
Sarà garantita questa dignità?
Ecco tutta la parte finale della mia meditazione di ieri.
“Si deve trattare l’Eucarestia con fede, non possiamo trattarla come un oggetto banale, non siamo al supermercato. È totalmente folle.”
Non siamo al supermercato!
Tutti quelli che fino a ieri e magari anche oggi, hanno detto:
“Come apriamo i supermercati, come andiamo al supermercato, come hanno aperto i musei, come andiamo dal tabaccaio, come andiamo dal macellaio, perché non si deve aprire per andare in Chiesa a celebrare la Messa?”
Il Cardinale dice:
“Non siamo al supermercato”
Allora siamo impazziti in due? Abbiamo perso la fede in due?
Adesso come la mettiamo?
Adesso l’onestà intellettuale vorrebbe ed esigerebbe che uno dicesse:
“Ho sbagliato, chiedo scusa, perché ho equiparato la Chiesa e la Messa al supermercato”
Già ve lo dicevo ieri, e anche qualche giorno fa quando ho fatto un’intera ora di meditazione, per la quale qualcuno ha detto:
“Non sono riuscito neanche ad ascoltarla tutta! Una cosa terribile! Si parla di più del diritto di andare alla Messa che di altro”
Lì ne ho parlato per un'ora intera, potete trovare qui il testo e l’audio della meditazione:
https://www.veritatemincaritate.com/2020/04/siamo-in-comunione/
Ieri ne ho parlato ancora, dove vi dicevo:
“Guardate che un conto è andare al supermercato e un conto è andare in Chiesa alla Messa.”
Quando vi ho citato il testo della Conferenza Episcopale Italiana dove vi parlavo degli addetti della sicurezza, vi ho letto e commentato il testo, e vi ho detto che non si può trattare la Messa come un supermercato.
Adesso vedremo se sarà garantita la dignità dell’Eucarestia.
Non possiamo comportarci come al supermercato.
Cosa faremo le code? Entreremo scaglionati?
Metteremo un numero chiuso?
“Alla Messa della Domenica, ipotizziamo, possono entrare solo 50 persone, se tu sei il 51° perché sei arrivato 5 minuti in ritardo, non puoi entrare.”
Le code davanti cominceranno 3 ore prima, come al supermercato?
Arriveremo alle 5.00 del mattino per entrare alle 6.00 in Chiesa?
I problemi cominceranno da lì.
E la Comunione come verrà data?
Quando vi dicevo queste cose, mi avete dato del “pazzo”, del sacerdote che
“ha perso la fede”, dicendomi addirittura “non lo riconosciamo più”.
Sono contento di aver letto ieri, dopo la meditazione, questa intervista.
“È totalmente folle.”
Dice il Cardinale.
“Si deve trattare l’Eucarestia con fede, non possiamo trattarla come un oggetto banale, non siamo al supermercato.”
Adesso vedremo come verrà trattata.
E tutti quelli che hanno preteso competizioni e quant’altro, di avere l’anticipazione al più presto possibile della Messa, dovranno garantire questo.
“Qualcosa del genere è già stato fatto in Germania, come ha raccontato la Bussola.
Purtroppo in Germania si fanno molte cose che non hanno più nulla di cattolico, ma non vuol dire che bisogna imitarle. Recentemente ho sentito un vescovo dire che in futuro non ci saranno più assemblee eucaristiche, solo liturgia della Parola. Ma questo è protestantesimo.”
Quindi non citiamo quello che avviene in Germania, perché ci sono delle cose che non sono cattoliche, e non è che siccome lo fanno là, dobbiamo farlo anche qua.
“Impacchettare l’Eucarestia” non si può! Io come Sacerdote non accetterò mai una roba del genere. Se la faranno io non celebrerò la Messa. Questo è proprio oltre ogni possibilità!
“Si avanzano come al solito ragioni “compassionevoli”:
i fedeli hanno bisogno della Comunione, di cui sono già privati da tempo, ma siccome è ancora alto il rischio contagio bisogna trovare un
compromesso....”
Risponde il Cardinale:
“Ci sono due questioni che vanno assolutamente chiarite.”
Ascoltate molto bene queste parole che vengono dette adesso, ascoltatele bene e scrivetele con caratteri d’oro su una pergamena e attaccatela sul letto:
“Anzitutto, l’Eucarestia non è un diritto né un dovere: è un dono che riceviamo gratuitamente da Dio e che dobbiamo accogliere con venerazione e amore.”
Siccome le mie meditazioni sono tutte registrate e trascritte nero su bianco, vi prego andate a riprenderle, ho detto esattamente e
puntualmente queste parole.
Quando alcuni di voi mi hanno dato del “pazzo”, del “prete senza fede” io avevo detto esattamente queste parole.
Vi avevo detto:
“Ricordatevi che l’Eucarestia non è né un diritto, né un dovere.“
Non c’è obbligo di fare la Comunione tutti i giorni, il precetto della Chiesa richiede la Comunione una volta all’anno e tutti quest’anno abbiamo fatto la Comunione almeno una volta, perché il blocco è arrivato il 23 di
febbraio. Il precetto è stato assolto.
Non è né un diritto né un dovere ma è un dono.
Io vi ho detto esattamente, testualmente queste parole.
“Il Signore è una persona, nessuno accoglierebbe la persona che ama in un sacchetto o comunque in un modo indegno.”
Qualcuno ieri mi ha scritto:
“Padre ma se cade il Corpo di Cristo per terra nella Comunione, dove ci sono passati prima tutti i piedi di tutti gli altri e questa Eucarestia è stata toccata dalle mani di quella persona che non si sa se sia asintomatica, cosa
facciamo?”
Io ieri a questa persona ho risposto:
“Se cade per terra tua madre o tuo padre, cosa fai, la butti nell’acqua ad annegare e a marcire? Se cade per terra il corpo di tuo figlio, lo prendi e lo butti nell’acqua a marcire? Se cade per terra il corpo di tua moglie, la prendi e lo butti nell’acqua a marcire? Se cade per terra il tuo corpo, ti prendi e ti butti nell’acqua di una piscina a marcire?”
“No. Lo prendi e lo assumi”
“Chi lo assume?”
“L’ideale sarebbe il fedele che l’ha fatta cadere, lui dovrebbe assumerla, ma siccome il fedele che tanto è divorato dall’Angustia Panis e ha firmato mille petizioni per avere la Santa Messa, questo fedele, temo, che sarà il primo a lasciarla lì, quindi dovrà essere il Sacerdote o il Diacono di turno ad
assumerla.”
Oppure tutti assieme allegramente l’anneghiamo nell’acqua e la lasciamo marcire?
Avete visto tutti i miracoli Eucaristici che ci sono stati per questo fatto?
Li avete visti in Polonia? Che hanno messo l’Eucarestia nell’acqua a marcire e si tramutata in Carne e ha cominciato a sanguinare?
Magari questo Miracolo Eucaristico ci voleva dire che questa cosa non va fatta!
Magari ci voleva dire che non si lascia marcire il Corpo Eucaristico nell’acqua a marcire!
Chi la consumerà?
Vedremo poi cosa succede.
“La risposta alla privazione dell’Eucarestia non può essere la
profanazione. Questa è davvero una questione di fede, se ci crediamo non possiamo trattarla in modo indegno.”
Ci avete pensato quando avete firmato la petizione?
Ci avete pensato quando avete gridato e urlato per avere la Messa che la risposta alla privazione dell’Eucarestia non può essere la profanazione?
Avete immaginato che invece poteva essere proprio la profanazione, Gesù Cristo in un sacchetto come i tic-tac e le big-babol? Ci avete pensato?
Esattamente uguale.
E tutti i frammenti che rimarranno nei sacchetti dove andranno a finire?
Nella pattumiera. Quelle Particole lasceranno andare tutti i frammenti nei sacchetti, e andranno a finire nella pattumiera!
Ma l’importante è il mio diritto alla Messa e alla Comunione, poi non ha
importanza quello che succede al Corpo di Cristo. Quello che mi interessa sono i miei diritti che non devono essere lesi mai!
Sapete cosa dico? Non vorrei mai essere in quelli che hanno firmato quella petizione, non vorrei mai essere tra quei nomi e non vorrei mai essere fra quelli che hanno urlato, picchiato i pugni, i piedi, urlato e pianto per avere questa cosa. Mai, perché adesso si apre una porta, e si salvi chi può.
“E la seconda?
Nessuno può impedire a un sacerdote di confessare e dare la comunione, nessuno può impedirlo. Il Sacramento deve essere rispettato. Quindi anche se alle Messe non è possibile presenziare, i fedeli possono chiedere di essere confessati e di ricevere la Comunione.”
Quasi in tutti i posti non è stato proibito, è vero che io vi ho detto fin da sempre, e lo ripeto:
“Vi raccomando, non andate, perché il rischio di contagio era troppo alto”
Io come prete vi ho caldamente sconsigliato di farlo, perché a mio giudizio quello non era il tempo. Non è un obbligo.
E’ una possibilità. Il mio pensiero è:
“Meglio non farlo”
Aspettiamo le prossime due settimane, vediamo cosa succede. Il Signore lo sa il desiderio che abbiamo di tornare in Chiesa, lo vede nel cuore.
Diceva Teresina:
“Il Signore non guarda la grandezza delle cose che facciamo, Lui guarda la nostra intenzione, il nostro desiderio. Gesù lo vede e lo capisce, questo ci basta”
Perché non ci andiamo?
Non ci andiamo per prudenza, per riparare a tutti quelli che nei prossimi giorni faranno delle robe pazzesche, lo faremo come atto di penitenza, come atto di riparazione, come atto di giustizia, come atto di sofferenza, lo faremo con questa intenzione. Stiamo ancora a casa, non è questo il
tempo. Aspettiamo. Questo è il mio consiglio.
Sapete perché questa è la mia posizione e sapete perché ho tanto timore?
Dopo un anno che io ero prete, accadde un fatto che vi racconto.
Io e un’altra persona eravamo stati ordinati Sacerdoti, nello stesso giorno, e quando si è compagni nell’ordinazione si è molto vicini. Un giorno, una Domenica vidi questo mio compagno arrivare in refettorio, in lacrime,
sconvolto, era tutto rosso in viso. Gli chiesi che cosa era successo. Era successo che una signora era andata alla Messa e aveva preso l’Eucarestia in mano, dopo qualche giorno è tornata dal Sacerdote e gli ha detto:
“Sai ho portato l’Eucarestia a casa - cosa gravissima - poi l’ho presa, ho fatto il minestrone per mio figlio e l’ho cotta dentro nel minestrone”
Lui l’ha guardata e le ha detto:
“Come???”
“Sì, perché mio figlio non va mai in Chiesa e così ho pensato di fargli fare anche a lui la Comunione”
Lei ha cotto il Corpo di Cristo insieme al minestrone! Ha bollito Gesù Cristo!
Io mi ricordo che siamo scoppiati a piangere in due, sono sceso in Chiesa e per circa un mese e mezzo mi sono rifiutato categoricamente di distribuire la Comunione in mano, non sono più riuscito. Il pensiero che una roba del genere potesse accadere a me, mi faceva morire.
Gesù Cristo cotto nel minestrone!
Poco tempo dopo, succede a me un fatto.
Dò la Comunione, la persona la prende in mano e per Grazia di Dio io vedo che fa finta di metterla in bocca ma invece la tiene in mano. La chiamo, non si gira, quindi con la pisside in mano corro dietro a questa persona e le dico:
“Signora dov’è l’Eucarestia?”
“L’ho assunta”
“Non è vero, l’ho vista io che non è vero, apra le mani!”
“No, no”
“Apra le mani perché se no non la faccio uscire dalla Chiesa!”
Tutta la Chiesa in silenzio, i canti sospesi.
Ha aperto le mani, c’era dentro la Particola. Gliela ho portata via.
Poi le ho detto:
“Si rende conto di quello che stava facendo? Quale sacrilegio stava compiendo? Se ne rende conto?”
Questo per tutti coloro che difendono la Comunione in mano.
Non vi dico come sono venuto via da quella Messa. Sono passati vent’anni, me lo ricordo come fosse oggi!
Ogni volta che dò la Comunione, sudo dalla paura, ogni volta, ad ogni Messa sudo, anche se ci sono -20°.
Gesù portato via, col rischio che venisse profanato e usato per che cosa?
Chissà per che cosa poi. Non lo so, tutto per questa orrenda pratica della Comunione in mano.
Prima di parlare, prima di farlo voi dovete leggere un testo, dovete leggere un istruzione, l’Istruzione Memoriale Domini, della Congregazione per il Culto Divino, datata 29 maggio 1969, a quel tempo si chiamava così.
Regnante Papa Paolo VI, firmato dall'allora prefetto della Congregazione, il Cardinale Benno Gut, andate a leggere questa istruzione:
Memoriale Domini
https://www.veritatemincaritate.com/2016/03/istruzione-memoriale-domi ni-come-inizio-la-comunione-sulla-mano/
Il Papa pone 3 domande ai Vescovi di tutto il mondo, sulla bontà del dare la Comunione in mano, tutti i Vescovi del mondo andate a vedere cosa rispondono.
Poi vi domanderete:
“E allora perché si è data?”
Ho fatto un ciclo di catechesi di un anno intero, un’ora tutti i lunedì sul tema dell’Eucarestia e sul tema della Comunione in mano:
https://www.veritatemincaritate.com/category/catechesi/page/15/
Andate ad ascoltarvele, e andate a vedere che cosa hanno risposto i Vescovi.
Quindi è più che lecito, in comunione con tutti i Vescovi del mondo e con il Papa di quel tempo, nel 1969, dire che è una pratica assolutamente
sbagliata.
Andate a vedere la storia, come è avvenuta questa possibilità di riceverla in mano, quindi è lecito dire che non si è d’accordo. E’ più che lecito. Sono in Comunione con tutta la Chiesa del 1969. Tutta la Chiesa, Papa
compreso.
Il rischio della profanazione è gravissimo, sia perché portano via le Ostie, sia per i frammenti che cadono.
Prosegue l’articolista:
“A proposito di Messe, anche questo prolungarsi delle celebrazioni in streaming o in tv…”
E il Cardinale risponde:
“Non possiamo abituarci a questo, Dio si è incarnato, è carne e ossa, non è una realtà virtuale. È anche fortemente fuorviante per i sacerdoti.
Nella Messa il sacerdote deve guardare Dio, invece si sta abituando a guardare alla telecamera, come se fosse uno spettacolo. Non si può continuare così.”
Sapete, nella Messa in Vetus Ordo quella che voi chiamate la Messa in latino, il Sacerdote guarda il Crocifisso, e i fedeli con lui, è bellissimo.
Tra l’altro adesso con la questione della Messa e della Comunione che verrà data in mano, non so in che modo, anche la Messa in Vetus Ordo non potrà più essere celebrata, perché mentre nella Messa in Vetus Ordo, quella in italiano era stato possibile dare la Comunione in mano, nella Messa in Vetus Ordo non è ammesso, quindi se questa sarà la
prescrizione, la Messa in Vetus Ordo salterà.
Per questo non mi sono sentito di celebrare la Messa in streaming,
capisco il bisogno e il desiderio, ma io da solo, con la telecamera davanti, non me la sono sentita, tanto sapevo che c’erano tanti altri che lo
facevano.
Che bello se tutti guardassimo il Crocifisso, la celebrazione ad Oriente, che è possibile anche nel Novus Ordo, il Cardinale Sarah ne ha parlato tante volte, tutti rivolti al Cristo che sorge dall’Est.
“Torniamo alla Comunione. Tra qualche settimana si spera comunque che le Messe con popolo siano ripristinate. E a parte le soluzioni più sacrileghe, c’è anche discussione se sia più indicato ricevere la
Comunione sulla bocca o nelle mani, ed eventualmente come riceverla nelle mani. La CEI ha già reso obbligatoria la ricezione nelle mani, ma il nostro esperto afferma che sarebbe più igienico riceverla in bocca. Cosa si dovrebbe fare?”
Sentiamo cosa risponde il Cardinale:
“C’è già una regola nella Chiesa e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano.”
Speriamo che quando daranno le indicazioni con ripristino delle Messe, considerino questo aspetto.
Il Cardinale a quale testo fa riferimento?
Ad un ‘altro testo che dovete andare a leggere:
Redemptionis Sacramentum
E’ l’istruzione della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, datato 2004:
https://www.veritatemincaritate.com/2016/03/istruzione-redemptionis-sac ramentum-e-responsi-della-congregazione/
Andate a vedere i numeri 90-91-92-93.
Mi hanno raccontato che in uno ospizio, prima del Coronavirus, hanno distribuito la Comunione in bocca ma ad un fedele gli è caduta per terra, l’hanno presa e l’hanno bruciata. Hanno messo Gesù dentro al fuoco!
Se decido di fare il prete, devo farlo a tutto tondo!
Se dò l’Eucarestia ad un ammalato e questo la sputa o la vomita e io la riconosco, la brucio? L’annego?
Allora non facevo il prete. Quando si fa, si fa fino in fondo.
Sapete cosa ha fatto Santa Margherita Maria Alacoque per mortificare il suo gusto e per mortificare la sua repulsione?
E’ scritto nel Diario, andate a leggere il suo Diario, l’Autobiografia di Santa Margherita Maria Alacoque.
Ve lo dico in sintesi cosa ha fatto:
La prima volta ha mangiato il vomito della consorella ammalata.
Perché lo ha fatto?
Perché quando l’ha visto ha avuto un moto di repulsione, allora come penitenza del moto di repulsione che ha avuto, lei ha mangiato il vomito.
La seconda volta, siccome lei era addetta alle ammalate, il moto di repulsione lo ha avuto pulendo le feci della consorella ammalata di dissenteria, ha fatto la stessa cosa che ha fatto col vomito.
A questo punto appare Gesù:
Gesù la guarda e le dice:
“Margherita tu sei pazza, ma cosa hai fatto?”
Margherita lo guarda e gli dice:
“Tu me lo dici? Tu dici a me che sono pazza? Proprio Tu che sei morto in Croce per me?”
Questi sono i Santi.
E allora sapete Gesù cosa ha fatto?
Gesù l’ha presa e ha tenuto Margherita appoggiata alla ferita del suo petto per tre ore. Lei scrive:
“Quello che io ricevetti misticamente da quel fianco aperto che si riversò nella mia bocca fu di così indescrivibile dolcezza, bontà che mi mandò così in estasi che non mi è lecito scrivere e dire all’uomo.”
E noi buttiamo Gesù nell’acqua a marcire perché è caduta per terra un’Ostia, o la bruciamo perché è caduta dalla bocca di un ammalato.
“Si ha la sensazione che negli ultimi anni si stia assistendo a un chiaro attacco all’Eucarestia: prima la questione dei divorziati risposati, all’insegna della “comunione per tutti”; poi l’intercomunione con i protestanti; poi le proposte sulla disponibilità dell’Eucarestia in
Amazzonia e nelle regioni con scarsità di clero, ora le Messe al tempo del coronavirus…”
Risponde il Cardinale:
“Non ci deve stupire. Il demonio attacca fortemente l’Eucarestia perché essa è il cuore della vita della Chiesa.”
Vi ho detto esattamente queste cose nella meditazione di ieri.
Vi ho detto:
Volete scatenare persecuzioni, guerre, odi?
Parlate dell’Eucarestia e della Vergine Maria. E vi ho detto che l’Eucarestia è il cuore della Chiesa.
“Ma credo, come ho già scritto nei miei libri, che il cuore del problema sia la crisi di fede dei sacerdoti.”
Per dirlo il prefetto vuol dire che è veramente grave.
“Se i sacerdoti sono consapevoli di cosa è la Messa e di cosa è
l’Eucarestia, certi modi di celebrare o certe ipotesi sulla Comunione non verrebbero neanche in mente. Gesù non si può trattare così.”
E noi non lo vogliamo trattare così, quindi buona lettura di tutti questi documenti importantissimi, buona meditazione, e chissà mai che quando torneremo alle Messe, qualcuno dica:
“Basta! Quello che facevo prima non lo faccio più. Come mi comportavo prima non mi comporterò più”
E se l'obbligo ci sarà della Comunione impacchettata o della Comunione sulle mani e come vi ho già detto tempo fa, uno non se la sente, uno fa la sua obiezione di coscienza e dice:
“Io faccio la Comunione Spirituale”
Perché l’Eucarestia è un Dono, non è né un diritto, né un dovere, e quindi nessuno può obbligare nessuno, per coscienza non lo faccio.
Per rispetto all’Eucarestia sono morti i cristiani, abbiamo martiri
Eucaristici, come San Tarcisio che per non far toccare l’Eucarestia ai suoi compagni, muore bastonato, pestato, e le sue mani rimangono congelate, bloccate sulla teca che portava sul petto, nessuno ha potuto aprirla se non il Papa.
Pronti a tutto dentro ad un grande atteggiamento di mitezza e di pace.
Secondo voi Gesù sarà più contento di essere ricevuto Spiritualmente in modo degno o Sacramentalmente in un sacchetto di plastica in modo sacrilego?
Con chi farà più Comunione Gesù?
Chiedetelo a Gesù nella vostra preghiera.
Vi auguro una Santa Domenica, preghiamo tutti tantissimo per il Cardinale Sarah, per ringraziare il Signore di questo Santo Pastore che ci ha donato, perché lo confermi, lo aiuti, lo sostenga in questo suo compito,
ringraziamo il Signore per questa intervista, per queste parole che ci ha detto e che ci hanno ancora di più confermato, e illuminati e usiamo questi giorni per andare avanti.
E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
Link audio meditazione
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