ANNNNN O XXXXXXXXXXVXV- N.N.N02 - FEFEFEBEBBRARAR IO 2021 - Statat mpatotot ilili 25/5/5/0/02/2/2/2/2021 -Via Bernardi, 7 - 37026 Settimo di Pescantina (VR) - Tel. 0457152777
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La Voce del Cittadino
L’ A LTRO G EDIZIONE QUADRANTE EUROPA 27.500 COPIE IORNALE
Mi rendo conto, a distanza di oltre trent’anni, che l’entu- siasmo per quanto rea- lizzato allora rendeva tutti noi un po’ utopi- stici e sognatori.
L’idea era quella di mettere a disposizione delle varie comunità uno spazio libero di informazione e dibat- tito. Le realtà operanti in quel luogo, attra- verso l’invio di mate- riale (articoli, comuni- cati, lettere, foto, con- tatti telefonici) avreb- bero permesso la rea- lizzazione del giorna- le. Noi dovevamo vigilare che non si violassero le leggi e temperare gli inter-
venti per impedire che diventassero battibec- chi personali. Negli anni questo si è un po’
perso. Lo sforzo di realizzare ogni setti- mana una delle quattro edizioni in cui si divi- de L’Altro Giornale, il continuo affanno di reperire, tramite la vendita di spazi pub- blicitari, le risorse necessarie a tenere in piedi “la baracca”, ha spinto verso una sem- plificazione del lavo- ro. Siamo diventati, con il passare del tempo, sempre più dipendenti dagli arti- coli inviati dai corri- spondenti, dai comu- nicati stampa che arri-
vano copiosi in reda- zione, da contatti stretti con Sindaci e Assessori che forni- scono notizie ufficiali.
Siamo a volte conside- rati dai nostri lettori notiziari comunali gratuiti.
Quando a Maggio 2020, per superare il difficile momento economico creato dal Covid, ho ripreso il ruolo centrale che per motivi personali avevo abbandonato, cominciai ad elaborare una nuova strategia per il giornale per per- metterne la sopravvi- venza. Una lunga esperienza, 73 anni di età che mi mettono al
riparo da ambizioni smodate, ancora un entusiasmo quasi fan- ciullesco, la sicurezza di non aver mai tradito le regole di imparziali- tà che L’Altro Giorna- le si è dato fin dall’ini- zio, mi danno una forza incredibile. Sup- portato anche dall’af- fetto che ancora tanti lettori ci dimostrano e da un gruppo di colla- boratori che, a parte due nuovi giornalisti, sono con noi da oltre un decennio. Non intendo ritornare alle origini, ma realizzare un giornale più vicino ai problemi piccoli e grandi delle varie comunità servite dal
giornale. Questo anche per concretizza- re quanto avevamo promesso lo scorso Dicembre aggiungen- do in testata il sottoti- tolo “La Voce del Cit- tadino”. Cominciano ad arrivare le adesioni alla mia richiesta di aiuto lanciata il mese scorso di avere quei punti di riferimento locali, i REFERENTI che con le notizie del territorio ci permetta- no di approfondire gli argomenti e realizzare articoli utili a tutti, cit- tadini e amministrato- ri. I REFERENTI non devono scrivere arti- coli, non devono appa- rire, devono solo
comunicarci via mail, telefono o foto cosa avviene di significati- vo attorno a loro. Ecco allora chiara la nuova linea editoriale de L’Altro Giornale – La Voce del Cittadino:
saranno le notizie da voi comunicate a determinare la “politi- ca del nostro giornale”
come trent’anni fa.
Adriano Reggiani Editore
L'Altro Giornale non ha mai usufruito di sussidi statali o contributi da parte dei Comuni, non costa niente a voi cittadini e vive solo di pubblicità
CHIARIMENTI SULLA NOSTRA POLITICA EDITORIALE
La “linea“ de L’Altro Giornale
Dall’editoriale del 2 febbraio 1989 La figura del giornalista è immaginata come chi, a volte in maniera cinica, determina gli orienta-
menti della pubblica opi- nione. Ma questo giorna- le è nato con altri obietti- vi….Dalle vostre lettere, dal dibattitto che alcuni argomenti destano, nasce
la parte più viva e inte- ressante del periodi- co…Quindi niente “linee precostituite”, finalità nascoste, strategie archi- tettate a tavolino. Su que-
sto giornale voglio che ci
siano notizie (fatti rac-
contati senza commenti)
rubrìche di informazione
e tanta spontaneità dei
vostri interventi...
DIALOGO CON I LETTORI L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2021 www.laltrogiornaleverona.it
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2 ...a cura di Adriano Reggiani
L’ALTRO GIORNALE
Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l
Redazione: Via Bernardi, 7 - 37026 SETTIMO DI PESCANTINA (VR) Tel. 045 7152777 - e-mail:[email protected] Abbonamenti: 10 euro annui - per inf. 045 7152777 Stampa: FDA EUROSTAMPA srl - Via Molino Vecchio, 185
25010 BORGOSATOLLO (BS) Numero chiuso il 25/02/2021 Spettabile L’Altro Giornale,
sono una figlia che con la badante sta assistendo da più di cinque anni una mamma gravemente malata, anzi, con- siderata un vegetale. E’ un cal- vario, non per la grave disabi- lità della mamma, ma per il continuo scontrarsi con le leggi burocratiche. Fanno tante regole e si taglia su chi non può reclamare perché già in difficoltà. Episodio catete- ri. Dall’1 febbraio la Ulss ha deciso che non porteranno più a domicilio né cateteri né sac- che per i pazienti portatori di catetere. Il servizio fino ad ora ha sempre funzionato: l’infer- miere il giorno stabilito si recava presso l’abitazione del malato, portava un catetere per il cambio e ne lasciava uno in caso di emergenza. Dall’1 febbraio le cose cambiano:
due giorni prima ti devi orga- nizzare e comperarlo; devono essere i medici di famiglia ad organizzare un piano terapeu- tico per queste persone già
“sfigate” che portano il catete- re da anni. Poi, con il piano compilato, ci si dovrà recare al distretto per farsi autorizzare
la prestazione. Ma se una per- sona porta il catetere da cin- que anni cosa può essere cam- biato dal 31 gennaio? Perdo- nate lo sfogo, ma dovremmo tutti cercare di difendere que- ste persone fragili.
Marirosa Toffalori Siamo alle solite: oltre al dolore e alla fatica di accudi- re un familiare in grave diffi- coltà, si associa e rende la situazione molto più pesante quello che sembra un mostro indomabile: la burocrazia. In queste pagine accogliamo, sempre più spesso, lo sfogo di persone già provate da situa- zioni pesantissime, che a stento sopportano le angherie di un sistema pubblico orien- tato ad un controllo mania- cale di procedure spesso inu- tili e sempre incomprensibili.
Se a questo si aggiunge quanto emerso da alcune tra- smissioni televisive, come lo sperpero milionario di dena- ro pubblico per acquistare mascherine, presidi sanitari, banchi a rotelle ecc. ecc. la rabbia diviene quasi insop- portabile.
DISABILITÀ E BUROCRAZIA
Egregio Direttore,
vorrei condividere con i Suoi lettori qualche riflessione che mi è sorta dalla lettura de
“L’altra faccia della meda- glia…” di Marco Bertagnin dal titolo “Siamo ancora liberi?”, nel numero di gen- naio. Credo che sia opportu- na una riflessione su che
cosa si intende per “libertà”.
Gaber diceva: “La libertà non è il volo di un moscone
… libertà è partecipazione”.
Nella nostra cara democrazia la libertà non è solo parteci- pazione, ma è anche solida- rietà, come sancito dalla nostra magnifica costituzio- ne. Quindi io non sono un
libero cittadino perché vado a spasso dove e come mi pare e piace, ma sono libero quando so accettare con inti- ma partecipazione le regole di civile convivenza che garantiscono il rispetto della libertà, della salute e della vita degli altri.
Un pensiero alle centinaia di
persone che ogni giorno stanno ancora morendo di covid e che forse si sarebbe- ro salvate se tutti avessimo mantenuto comportamenti liberamente più attenti e responsabili.
Grazie per l’attenzione e cor- diali saluti.
Raffaele Barbetta
LA LIBERTÀ È ANCHE SOLIDARIETÀ
Egregio Signor Direttore, i migranti, secondo me, si suddividono in “profughi” ed emigranti in cerca di una vita più vivibile e più umana. I motivi sono, fame, terremoti, eventi atmosferici che provo- cano veri disastri territoriali e umanitari. I profughi lascia- no le loro case, e la loro terra per fuggire da guerre, perse- cuzioni religiose o politi- che”. Profugo, nel linguag- gio del diritto internazionale è la persona che costretta ad abbandonare la sua terra, la sua patria in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politi- che, razziali e religiose. Oggi profugo è generalmente sostituito dal termine “rifu- giato “. Il diritto dei rifugiati e i richiedenti asilo è stato dimostrato dal Magistrato italiano che, “i governi hanno l’obbligo di offrire ad essi una via legale di accesso al territorio dell’Unione Europea“. Mentre il Mini- stero dell’Interno ha dato indicazione di continuare ad accogliere le domande di protezione Internazionale, in quanto “diritto fondamentale
di ciascun cittadino stranie- ro”. Non ci possiamo negare che siamo di fronte ad un grosso problema di non faci- le soluzione perché è vero che bisognerebbe sottrarre i migranti alle organizzazioni criminali dell’immigrazioni clandestine. Ma al tempo tesso bisognerebbe creare dei corridoi umanitari con gli stati di partenza dell’emigra- zione, per arrivare ad una migrazione legale e ordinata.
Ciò dovrebbe riguardare anche la Commissione Euro- pea con il suo Commissario alle migrazioni e l’ONU con la FAO (organizzazione per combattere la fame nel mondo) e l’ UNHCR (Agen- zia per i diritti dei migranti) con maggior impegno e buona volontà di tutti gli Stati del mondo si potrebbe arrivare ad una soluzione abbastanza soddisfacente. E’
pur vero che nessuno ha la
“bacchetta magica” e il pro- blema delle migrazioni non è facile, si spera in una mag- giore unità del mondo come
per la pandemia.
Giancarlo Maffezzoli
MIGRAZIONI NEL MONDO
In questo periodo difficile il coraggio deve essere il nostro compagno di viag- gio. Quello che dobbiamo mettere ogni giorno nella nostra borsa, che sempre ci deve essere nello zaino di tuo figlio...Quello che deve animare le nostre giornate, che ti fa fare qualcosa di buono, ti fa cantare una canzone, ti fa sorridere anche se hai mille pensieri.
Sa tirare fuori il meglio di te, tutto ciò che sei. Il coraggio... che accompagna l’uomo fin dai tempi anti- chi, che ti dice di non arren-
derti mai, di continuare a sperare, perché tutti i momenti difficili si posso- no affrontare, anche se sembra impossibile. Imma- gino il coraggio come una forza, che si diffonde come il vento. Entra nelle nostre case, nelle famiglie, spalan- ca le finestre di chi è solo, arriva negli ospedali, tra la gente...Porta con sé un messaggio: anche oggi l’uomo ce la farà, anche in questo tempo, perché è fatto di vita, di speranza e...di coraggio.
Sabrina Roncari
IL CORAGGIO NELLO ZAINO
MERCATINO
ACQUISTO: BICICLETTE VECCHIE, MOTORINI CIAO, VESPA E INSEGNE PUBBLICITARIE VECCHIE, DISCHI VINILE.
PAGO IN CONTANTI.
RITIRO SUBITO.
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DIALOGO CON I LETTORI
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L’altra faccia della medaglia...
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
In questi mesi PAN-demici, il nome che ti sveglia alla mattina e ti dà la buonanotte è quello di Domenico Arcuri: Commissario per l’emergenza sanitaria. L’Italia è il paese simil democratico che, nelle difficoltà vere o presunte, si mette nelle mani del capetto di riserva. Domanda: in Francia, Inghilterra, Germania, Olanda, Bel- gio, Danimarca, Gabon, Mali ecc. il Commissario per l’emergen- za sanitaria c’è? Domenico Arcuri è una tipologia di funzionario un po’ Fantozzi e un po’ supereroe. Egli infatti è stato posto dal Sinedrio come parafulmine della megaditta e dotato di scudo pena- le protettivo contro i raggi dei giudici. La sua funzione cioè è quel- la di attirare su di sé tutte le critiche degli italiani e di essere esen- te da responsabilità penali e contabili. Come lauta ricompensa a questo sacrificio il Commissario gode di poteri assoluti, quasi divi-
ni. C’era bisogno di lui? No. Ma un gigante burocratico mostruoso come la nostra pub- blica amministrazione, che normalmente ti gestisce la vita fin sotto le coperte, è agile e scattante come un elefante marino e quando dovrebbe dare il meglio di sé si rivolge agli Arcuri. Fatto si è, ad esempio, che il Commissario ha speso più di un miliardo di euro per l’acquisto delle mitiche mascherine avvalendosi di chi? Di strutture diplomatiche, di arti- colazioni commerciali istituzionali, di rapporti consolari, di aziende pubbliche, di società partecipate, di Finmeccanica, di Ministeri degli Esteri, della Farnesina, di alti funzionari, di dirigenti galattici o di direttori planetari? No. Arcuri ha acquistato 2.000 miliardi delle vecchie lire di mascherine attraverso tre bagonghi: Mimì metallurgico, Ninetto il Borga- taro e Mighel son sempre mì. Complimenti. Non sarei riuscito a fare di meglio. Se pen- savate che Il Secondo Tragico Fantozzi fosse soltanto un film e che i supereroi esistesse- ro soltanto nei fumetti, Arcuri Domenico, Commissario Straordinario per l’Emergenza Sanitaria, vi ha smentito. Pace e bene.
di Marco Bertagnin
Ricordiamo ai gentili lettori che le lettere devono essere firmate
e riportare il Comune di provenienza. Se non si desidera che la firma appaia sul giornale,
basta specificarlo. Grazie.
REFERENTI
Buongiorno, ho 14 anni e abito ad Arbizzano.
Frequento la prima superio- re liceo scientifico delle scienze applicate. Le scrivo per l'incarico di referente pubblicato nell’ultimo numero dell’Altro Giornale.
Mi farebbe molto piacere prendere parte a questa squadra attiva sul territorio.
Avendo quattordici anni non ho chissà quale esperienza lavorativa, ma sono un ragazzo con una grande voglia di mettersi in gioco.
Vorrei diventare un referen- te perché sarebbe una nuova esperienza, ma anche un’oc- casione per mettermi alla prova.
Riccardo Gambalonga Caro Adriano,
Ho letto con attenzione la tua richiesta. Dal 1989 con Cattabianchi, Joppi, Musu- raca e altri... abbiamo subito contributo al decollo della tua creatura... un po' anche nostra.
Adesso ci potrebbe essere in appoggio anche mia figlia Ilaria, che lavora a Garda e San Pietro in Cariano.
Frattanto un riconoscimento per il fortissimo tuo costan- te impegno e voglia di fare.
Non è da tutti. Ma cono- scendoti da tanto... so che non molli. E mi fa tanto pia- cere. Un bel messaggio ai giovani. Con un caloroso saluto.
Sergio Bazerla Buonasera,
scrivo in relazione all'artico- lo apparso su "L' altro Gior- nale" per la ricerca di rife- renti. Sarei interessata ad un colloquio conoscitivo.
Abito a Bussolengo e cono- sco bene il mio territorio.
Nicoletta Buttorini Ho letto il vostro appello sull'ultimo numero. Mi potete contattare? Mi inte- resserebbe molto. Grazie
Massimiliano Baroni
Queste sono alcune delle decine di adesioni che abbiamo ricevuto a segui- to del mio appello di gen- naio “serve il tuo aiuto”.
Comincia a delinearsi quella rete di referenti che, contattati mensil- mente da un nostro inca- ricato, potranno comuni- carci fatti ed eventi del territorio a loro vicino.
L’obiettivo che mi sono posto è ambizioso: dare a voi lettori la possibilità di affrontare gli argomenti che ritenete più interes- santi da un punto di vista sociale tramite il giornale e i suoi giornalisti inter- ni. L’età di chi ha rispo- sto va dai 14 agli 80 anni, l’estrazione sociale è la più varia ma tutti hanno dimostrato, durante la telefonata conoscitiva, un lodevole entusiasmo.
Bisognerà affinare la col- laborazione, capire quali sono gli argomenti più coinvolgenti per le comu- nità a cui il giornale è indirizzato, ma le premes- se sono ottime.
POVEGLIANO. GRAZIE UTL
Gentile Direttore, scrivo a nome dell’Asso- ciazione Self Help San Giacomo, una realtà da molti anni attiva nella Provincia di Verona, ma ancora non diffusamente conosciuta: il Suo giorna- le, per la diffusione e l’in- formazione concreta che porta sul territorio, potrebbe offrire in tal senso un’opportunità irri- petibile. Ma cos'è il Self Help S. Giacomo? L’As- sociazione nasce oltre 25 anni fa, dall’iniziativa di alcuni utenti e operatori del Servizio Psichiatrico di Borgo Roma a Verona, che, con lo spirito e i valori dell’auto-aiuto, hanno deciso di superare le etichette di utente, paziente, malato irrecupe- rabile per riscoprirsi citta- dini protagonisti della propria esistenza e in grado di esercitare il dirit- to alle proprie scelte di vita. Sulla base di questi valori, l’Associazione ha
varcato i confini della psi- chiatria e si è da subito aperta a tante altre perso- ne che si ritrovano sole e fragili di fronte alle diffi- coltà della vita. Il Self Help oggi è una grande Rete, di oltre 1000 perso- ne, che opera con le modalità dell’auto-aiuto e che comprende al suo interno anche la Coopera- tiva Self Help, con la quale gestisce 18 apparta- menti per la convivenza abitativa, inoltre coordina gli operatori attivi sul ter- ritorio, organizza progetti e gruppi di auto aiuto.
Cosa facciamo? Ci impe- gniamo ogni giorno per cambiare la visione cen- trata sulla patologia e sullo stigma sociale asso- ciato alla sofferenza men- tale e ad altre problemati- che psico-relazionali (ad es. le dipendenze), e ci impegniamo perché cambi il modo di affrontarle.
Crediamo, infatti, che ogni persona, oltre alle
proprie fragilità, racchiu- da in se stessa le capacità per affrontare le difficoltà della vita: ogni persona fragile è in primis una risorsa. Come lo faccia- mo? La nostra Rete pro- muove e sostiene percorsi per il lavoro, occasioni per la vita sociale e rela- zionale, gruppi per l’espressione artistica e teatrale, gruppi per le dif- ficoltà relazionali, per le dipendenze da sostanze e da azzardo, gruppi di auto-aiuto per familiari di persone fragili. Il filo con- duttore di ogni nostro pro- getto è sempre la ferma certezza che ogni persona, seppur con le proprie dif- ficoltà, ha diritto di man- tenere la propria identità e di decidere del proprio futuro: perché restare per sempre utenti quando pos- siamo essere tutti perso- ne? Marina Salis
Il Presidente dell’Associazione
L’ASSOCIAZIONE SELF HELP
Il bello di gestire queste pagine di Dialogo con i lettori è venire a contatto con rappresentanti di associazioni che affronta- no con coraggio e deter- minazione gli aspetti meno piacevoli della vita umana. Il mese scorso ho accolto la richiesta di visi- bilità dell’”Acero di Daphne” che propone le cure palliative per il fine-
vita. Oggi ho il piacere, direi l’onore, di accogliere in questa pagina un’altra associazione a mio giudi- zio benemerita: Self Help San Giacomo. La loro let- tera di presentazione è molto esplicativa su come operano questi volontari.
Fra le tre persone che sono venute a trovarmi c’era anche uno dei soci fondatori, così entusiasta
e determinato nel presen- tarmi l’associazione che mi sembrava rivedere me stesso quando parlo de L’Altro Giornale. Anche a loro ho assicurato la visi- bilità sulle nostre quattro edizioni e la disponibilità a seguire le loro attività, che riguardano anche la dipendenza dal gioco d’azzardo, con articoli di nostri giornalisti.
Inviamo qualche riflessione in riferimento all’articolo
“La cultura è entusiasmo”
pubblicato sull’edizione del mese di Gennaio – edizione Quadrante Europa.
Da molti anni frequentiamo i corsi dell’associazione Acropoli di Povegliano e ci mancano! Ci manda l’ap- puntamento serale con la cultura e la conoscenza garantite da insegnanti appassionati! Ci manca la relazione che da tale fre- quentazione deriva, ci man- cano le discussioni, gli approfondimenti e anche il semplice dialogo tra corsi- sti. Negli anni passati l’UTL era un luogo dove le inizia- tive crescevano e prospera- vano, dove tutti collabora- vano per la riuscita di picco- li e grandi progetti, dai saggi di danza ai momenti musicali, dalla poesia al cinema, dalle mostre di pit- tura a quelle di artigianato e abilità manuali, fino al gran- de concerto di capodanno.
L’amministrazione del comune era presente, colla- borativa e propositiva. Oggi viviamo una situazione dif-
ficile, tutto questo è stato interrotto, soprattutto a causa della pandemia, sopravvivono solo piccole iniziative individuali, poste in essere da remoto, da parte di alcuni docenti che cerca- no di mantenere vivo il legame con i propri corsiti, ma che non si possono certo sostituire a quella che per anni è stata definita la migliore organizzazione nell’ambito delle UTL del Veneto, la più frequentata e quella che offriva la più ampia scelta di percorsi cul- turali. Tutti noi speriamo vivamente di riprendere le nostre attività non appena sarà possibile e confidiamo perciò in un’attenta collabo- razione da parte degli amministratori, li invitiamo a partecipare a qualche incontro, a condividere con noi la gioia che ogni nuovo apprendere sa offrire. Sarà importante per Povegliano, ma non solo, visto che molti utenti dei corsi provengono anche dai Comuni vicini
Un gruppo di corsisti:
Andrea, Elena, Grazia, Simone
CAMBIARE BANDIERA
Mi associo a quanto scrive Anna P., “Cambiare Bandie- ra” nel numero di gennaio, aggiungendo altri particola- ri; negli otto anni di regno Zaia abbiamo avuto delle lungaggini enormi nella pre- notazione delle visite e pre- stazioni mediche, mesi, in qualche caso, di cui posso testimoniare, 2 anni, ma stranamente veloci quelle a pagamento.
Altre cose di poco conto, la chiusura ospedali, Malcesi- ne, Caprino, Bussolengo,
Bovolone, Isola della Scala, e lo sviluppo enorme di quelli privati, Negrar, Peschiera. Il taglio dei sus- sidi alle famiglie con disabi- li, la situazione manutenzio- ne stradali, chi viaggia in regione può testimoniarlo.
Nell'ultimo anno tanto di cappello sulla gestione pas- sata e presente della pande- mia, resta il rammarico che tanta capacità ed entusiasmo le abbia tenute segrete per così tanto tempo.
Sergio Martini
DRAGHI E... DIO
E' ufficiale: Draghi vale più di Dio. In uno dei peggiori scorci temporali della storia umana (o almeno così fanno credere i media main- stream) pochi hanno pensa- to di rivolgere gli occhi in alto. Mancanza di slancio verticale della classe diri- gente e del popolo italico, compensato dalla sensazio- nale scoperta della divinità
"pagana" Mario Draghi.
Ogni media ne tratteggia i tratti divini : fedeltà alla moglie, carriera esemplare, percorso di studi da primo della classe e giovinezza senza macchia. E guai a chi discute, critica o pone qual- che problema di coerenza:
Draghi è il nuovo Messia della concretezza! Peccato che gli "smemorati" adula- tori , fingano di scordarsi che Draghi fù l’artefice delle privatizzazioni italia- ne, inaugurate dalla crocie-
ra del Britannia, il panfilo della regina Elisabetta II affittato per presentare alla comunità finanziaria i gio- ielli di Stato, a partire da Sip e Stet e dalle banche Iri.
Svendita che che non fù l’unico capitolo controver- so della biografia del ban- chiere. Nel 2002, approda in Goldman Sachs, proprio negli anni in cui la banca d’affari curerà il colloca- mento di derivati della Gre- cia che ricadranno come un boomerang sulla finanza di Atene ai tempi della crisi dell’euro. Ricette fallimen- tari che non sono ricadute sui governi o sulle grandi banche d'affari, ma sul popolino squattrinato. Lo stesso che oggi ha procla- mato l'uomo dell'alta finan- za, l'unto del Signore e patrono dei poveri.
Gianni Toffali
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CRONACHE L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2021 www.laltrogiornaleverona.it
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Anche se dall’1 febbraio la didattica è ripresa in pre- senza al 50% per gli stu- denti della scuola seconda- ria superiore, lo spettro della didattica a distanza rimane, almeno in parte. I giovani stessi, attraverso le loro testimonianze, nei mesi scorsi hanno demoniz- zato questa Dad a cui sono stati costretti. E gli inse- gnanti? Come vivono que- sta situazione? Ne parliamo con la professoressa Nico- letta Capozza, una dei docenti dell'Istituto Cala- brese - Levi di San Pietro in Cariano.
Professoressa, i nostri ragazzi ci hanno fatto capire in ogni modo quan- to la dad sia deleteria in termini di educazione, di socialità, di formazione scolastica. Gli occhi e l'esperienza degli inse- gnanti cosa vedono?
«Una serie di riquadri che incorniciano volti che si muovono a scatti, quando le webcam sono accese e la connessione è buona.
Oppure una serie di bollini con l’iniziale di ciascun ragazzo, quando la connes- sione è scarsa o le webcam sono spente. E, come ha detto una mia alunna:
“Questa non è scuola”. Al di là dei problemi di colle- gamento, che di tanto in tanto si fanno sentire e ren- dono naturalmente difficile la comunicazione, di fatto interagiamo con delle immagini, non con delle persone. Questo rende dif- ficilissimo il rapporto edu- cativo. Le video conferenze possono essere uno stru- mento utile per il lavoro tra adulti, in una comunicazio- ne tra pari e anche per un
passaggio di informazioni, dove chi parla e chi ascolta hanno ben chiara la loro finalità: io voglio dirti una cosa, tu vuoi ascoltarla. Ma nel rapporto educativo non funziona così. E tutti gli insegnanti e i genitori lo sanno. Credere che la DAD possa sostituire l’insegna- mento in presenza è come pensare che gli adolescenti siano già responsabili e maturi come gli adulti…
cosa che è evidentemente un controsenso, perché allora a cosa servirebbe lo
sforzo educativo? In verità, in questo periodo, i ragazzi lo sono anche stati respon- sabili e maturi, almeno nella maggioranza, ma la cosa funziona finché è una situazione di emergenza. Di fronte all’emergenza i ragazzi sanno tirare fuori risorse straordinarie. Ma se questa situazione diventa la normalità, le cose cambia- no. Perché allora diventa chiaro che la scuola a poco a poco perde la capacità di esercitare realmente un
compito educativo: gli insegnanti diventano sem- pre più simili ai relatori dei tutorial e gli alunni appaio- no sempre più lontani e irraggiungibili, perché nei loro sguardi, nella loro postura e anche nella loro voce deformata dal micro- fono non possiamo capire molto, quasi nulla».
Al di là dei risvolti negati- vi a livello fisico, con con- seguenze sulla vista e sulla postura, rimane aperto il grande capitolo della mancanza di sociali-
tà e del possibile abban- dono scolastica. Che dire in merito?
«La difficoltà di relazione tra insegnanti e alunni si aggiunge alla difficoltà di relazione tra compagni. A dire la verità, le relazioni ci sono, permangono e a volte anche si approfondiscono, ma non sono sviluppate dentro un contesto di inte- razione guidata, come avviene in classe o a scuo- la. La classe e la scuola sono dei mondi, nei quali
gli adolescenti costruiscono e mettono alla prova la loro identità, sono spazi di auto- nomia e di emancipazione dalla famiglia, fondamenta- li per capire chi si è e quali sono le nostre capacità di affrontare il mondo. Insom- ma, una palestra. Rimanen- do solo in Didattica a Distanza questa palestra viene cancellata, e le conse- guenze non sappiamo quali saranno».
I suoi alunni sono tutti adolescenti costretti, fino a pochi giorni fa, a segui-
re le lezioni da casa ogni giorno: manca effettiva- mente l'importante aspet- to del "controllo" che invece la scuola in presen- za garantisce. Quali i risvolti negativi e soprat- tutto giuridici?
«Non sono competente in materia giuridica, ma since- ramente mi chiedo come mai questo aspetto non sia stato messo sotto i rifletto- ri: abbiamo migliaia, milio- ni di adolescenti a casa, spesso da soli, perché i
genitori devono andare al lavoro e non possono fare smart working. Sono per lo più minorenni. Chi è responsabile di ciò che fanno? Gli insegnanti al di là dello schermo possono solo attestare la “presenza a distanza”, ovvero che gli alunni sono connessi e al massimo se hanno la web- cam accesa o spenta, ma cosa realmente facciano, al di là del mezzo busto inquadrato dalla webcam, evidentemente non si può controllare. E per la verità non si può controllare nem- meno se oltre ad essere connessi con la lezione stiano svolgendo altre ope- razioni in internet. Abbia- mo impostato la nostra scuola per gran parte sul controllo: controllo che non si utilizzino i cellulari in classe, controllo che non esca più di un alunno per volta, controllo che abbiano il materiale...e ora improv- visamente ci troviamo nella condizione di non poter controllare praticamente nulla. Certamente, se la scuola da sempre fosse stata impostata più sullo sviluppo della responsabili- tà che sul controllo, una situazione del genere sareb- be meno traumatica...ma così, di fatto si scarica la responsabilità tutta sulle famiglie, che sono costrette a fare i salti mortali per
coniugare lavoro e control- lo dei figli».
Altro aspetto da non sot- tovalutare: abbiamo speso energie, ore di for- mazione, impegno per riflettere e renderci con- sapevoli dei rischi a cui è esposto un adolescente lasciato solo in balìa della
"rete"...e adesso tutte queste ore trascorse in modo incontrollato davanti al pc, al cellulare, al tablet vengono legitti- mate proprio dalla scuola.
Non le sembra un para- dosso?
«Certamente, questo è il paradosso più eclatante.
Dopo le lotte fatte per limi- tare l’uso del cellulare a scuola e a casa, adesso, da un anno ormai, stiamo chie- dendo ai ragazzi e alle ragazze di 14-18 anni di stare anche 8 o 10 ore davanti ad uno schermo, connessi alla rete, senza, come ho detto, nessun immediato controllo.
Abbiamo fatto infiniti corsi di aggiornamento sul cyberbullismo, ma in nes- suno di questi era contem- plato nemmeno lontana- mente uno scenario di que- sto tipo, che cioè la dipen- denza dal web venisse crea- ta anche con il contributo della didattica, che essendo
“a distanza” è evidente- mente sul web».
Silvia Accordini
L’INTERVISTA. A “tu per tu“ con Nicoletta Capozza docente presso l’“Istituto Calabrese-Levi“
La Dad vista dai “prof“
Partiranno da Lazise i primi interventi per il nuovo Col- lettore del Garda. Il progetto esecutivo, infatti, è stato completato da parte del Rag- gruppamento Temporaneo di Professionisti che si è aggiu- dicato l’incarico. Il Consiglio di amministrazione di AGS si appresta ad approvarlo dando così il via alla procedura di gara che individuerà il sog- getto che sarà chiamato a rea- lizzare questa fondamentale infrastruttura per il lago di Garda. Il progetto generale del nuovo collettore del Garda prevede la realizzazio- ne della nuova infrastruttura di raccolta dei reflui lungo tutta la sponda veronese del lago, con un investimento complessivo pari a 116 milioni di euro. L’obiettivo è dismettere le attuali condotte sublacuali, quelle tubazioni cioè che attraversano il lago, per realizzare un sistema completamente nuovo che garantisca la sicurezza
ambientale in ogni suo tratto.
La prima parte di collettore interessata dalla progettazio- ne esecutiva è quello che pre- vede la manutenzione straor- dinaria del tratto compreso tra gli impianti di solleva- mento di “Villa Bagatta” nel Comune di Lazise e località
“Ronchi” a Castelnuovo del Garda. Si tratta di un tratto lungo complessivamente 4 km: il valore di questa parte
di opera è pari a 10 milioni di euro. Sono già stati realizzati alcuni interventi propedeuti- ci, come la posa del nuovo sfioratore di piena, nei pressi del parcheggio Marra a Lazi- se, che ha risolto anche i pro- blemi di allagamento del- l’area. Grazie a questo pro- getto saranno migliorate sen- sibilmente le condizioni del Benaco: le tubazioni posate a fine anni ’70, in prossimità
della costa e a pochi metri di profondità, presentano da tempo evidenti situazioni cri- tiche che comportano conse- guenze ambientali e di mal- funzionamento dell’impianto di depurazione di Peschiera del Garda. Ora si interviene in maniera radicale per porre rimedio a tali situazioni di criticità. Saranno interessati dal rifacimento tutti i Comu- ni del Garda veronese. Per questo la realizzazione del nuovo collettore è suddivisa in 8 lotti, che saranno opera- tivi in subordine alle esigen- ze che, di volta in volta, si presenteranno: prima su tutte quella legata alla attività turi- stica e nel rispetto, anche, di tutte le prescrizioni di carat- tere ambientale. L’altro obiettivo primario, come noto, è quello finalizzato alla eliminazione delle condotte sublacuali, attualmente al servizio esclusivo della rete di raccolta della sponda bre- sciana.
AZIENDA GARDESANA SERVIZI. I primi interventi in programma partiranno da Lazise
Obiettivo nuovo collettore
Gli interventi di Presidente e Direttore
«La consegna del progetto esecutivo – sottolinea il presidente di AGS Angelo Cresco – rappresenta un passo fondamentale per la tutela della salute del nostro lago, della sua economia e del suo territorio. Ora, il nostro obiettivo è quello di rispettare la road map che ci siamo dati e, quindi, di aprire i cantieri nel più breve tempo possibile. Il
primo tratto interessato dai lavori sarà nel basso lago, tra gli impianti di Villa Bagatta e Ronchi. Coinvol- geremo le amministrazioni comunali e i cittadini per- ché siano partecipi di que- sta battaglia per la difesa dell’ambiente che rappre- senta un valore irrinuncia- bile per il futuro, anche economico, del nostro terri- torio. Insieme al collettore, continua l’attività di AGS, in collaborazione con Legambiente e Arpav, per la pulizia dei rii e dei cana- li che confluiscono nel
Garda, a tutela dell’intero ecosistema lacustre». «Ci si avvicina sempre più all’in- dizione delle gare per affi- dare gli appalti di realizza- zione dell’opera – confer- ma Carlo Alberto Voi, direttore generale di Azien- da Gardesana Servizi -. Nei prossimi mesi, apriremo i cantieri del nuovo colletto- re nei Comuni, prima nel basso lago e successiva- mente nell’alto lago. L’ope- ra sarà realizzata per lotti funzionali che permetteran- no di operare in più cantie-
ri contemporaneamente». Angelo Cresco
CRONACHE
L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2021
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In questo momento di incertezza sociale ed eco- nomica, Valpolicella Benaco Banca ha risposto in modo concreto, metten- do in atto un’iniziativa tan- gibile. Ha deciso, infatti, di destinare 10 mila euro per l’acquisto di quasi tre ton- nellate di beni alimentari da donare alle famiglie in difficoltà, per il tramite di alcune associazioni di volontariato che operano nei nostri comuni. «C’è bisogno di
solidarietà – ha detto il Pre- sidente di Val- p o l i c e l l a Benaco Banca Franco Ferra- rini – soprat- tutto in questo m o m e n t o . Negli ultimi mesi, a causa del Covid-19, anche la realtà
economica dei nostri paesi ne è stata condizionata e sono sempre di più le famiglie che si trovano in situazioni difficili. Negli anni la nostra Banca ha cer- cato di supportare e soste- nere la collettività e anche oggi abbiamo voluto dimo- strare il nostro sostegno, perché essere una BCC significa essere a fianco della Comunità in cui si opera, ma soprattutto esse- re vicini a chi ha bisogno.
E’ un impegno quotidiano, sancito anche dalla Carta dei Valori del Credito Coo-
perativo, che portiamo avanti con serietà». Valpo- licella Benaco Banca si è sempre dimostrata sensibi- le alle necessità del territo- rio e negli anni ha messo in atto molte iniziative di carattere sociale a benefi- cio del territorio stesso. Ad oggi sono oltre mille le famiglie che hanno ricevu- to e stanno ricevendo gene- ri alimentari di prima necessità, in un periodo complicato e pesantemente condizionato dall’emergen- za sanitaria e sociale in corso. «E’
stato un anno difficile, sia da un punto di vista sociale che economi- co – dice il vice Presiden- te Gianmaria Tommasi – e come Banca abbiamo volu- to far sentire ancora di più la nostra presenza in termi- ni di solidarietà e altrui- smo, destinando a questa iniziativa i fondi che solita- mente predisponiamo per l’organizzazione di eventi ed iniziative culturali e commerciali, annullati a causa della pandemia in corso. Questa situazione ha fatto anche capire quan- to sia importante collabo- rare e cooperare per arri- vare ad un risultato positi- vo e che va a vantaggio di tutta la collettività».
VALPOLICELLA BENACO BANCA
Solidarietà alimentare per famiglie disagiate
Valpolicella Benaco Banca ha destinato 10 mila euro
Sulla tessera del socio Pro Loco 2021 appare una bella foto che ritrae le col- line del Prosecco di Conegliano e Val- dobbiadene in quel di Treviso. Un ter- ritorio che dal 2019 è luogo UNE- SCO, vale a dire ambiente riconosciu- to di eccezionale valore universale e come tale degno di far parte del patri- monio comune dell’umanità. Questa immagine riprodotta sul mezzo milio- ne e più di tessere Pro Loco, tante quante sono i soci sparsi per tutta Ita- lia, è un fiore all’occhiello del Comi- tato Pro Loco Unpli della Regione Veneto che vanta proprio lì, in quel contesto ambientale, la sede regionale dell’Unpli Veneto ed è anche zona d’origine del nostro Governatore Regionale, grande estimatore del mondo Pro Loco e dei suoi volontari.
Un colpo di ottimo marketing che pre- mia la qualità del volontariato Pro
Loco veneto sia per numero di asso- ciati ( (60.000) sia in termini di servi- zi prestati al territorio e alla comunità.
Per quanto più modaiolo il Prosecco, noi del Consorzio Pro Loco Unpli del Baldo Garda preferiremmo altrettanto amabilmente brindare ancora meglio con il Custoza, nostro vino bianco locale o tutt’al più per estensione in quanto veronesi col Soave! Però non vogliamo essere troppo di parte in fatto di gusti baccanali e da perfetta- mente sobri, sia di quello che di que- sti, invitiamo le nostre 14 Pro Loco consorziate ad attivarsi nella distribu- zione delle tessere 2021. Sul sito Unpli Veneto appariranno a breve suf- ficienti suggerimenti per come pro- porsi al pubblico in questo periodo purtroppo di distanziamento sociale e in assenza degli eventi Pro Loco tipi- ci. Il Consorzio Pro Loco Baldo Garda
ha coniato lo slogan “dell’appartenen- za”, personalizzato per ogni nostra Pro Loco, segnalato come post –carto- lina da proporre sui social o anche da distribuire come locandina stampata.
Ad ogni nuova tessera 2021, ottenibi- le direttamente presso la propria Pro Loco, è abbinato il libretto-guida tri- lingue del proprio paese, utile stru- mento di conoscenza e divulgazione turistica. Con la tessera del socio 2021 vi è anche la possibilità di ricevere gratuitamente le pubblicazioni edite dal Consorzio stesso (vedi http://www.baldogardaweb.it/pubbli- cazioni.asp) e di usufruire di impor- tanti convenzioni nazionali e locali (vedi http://tesseradelsocio.it/veneto/ ) Albino Monauni Consigliere Unpli Veneto Presidente Consorzio Pro Loco Baldo Garda
Le Pro Loco d’Italia brindano col Prosecco
Nell’anno dell’emergenza Covid calano i pre- stiti dei libri tradizionali e triplicano quelli degli eBook. I tecnici del Sistema bibliotecario della Provincia di Verona, che mette in rete 78 Comuni del territorio scaligero, hanno conclu- so l’analisi dei dati relativi al 2020. Lockdown e limitazioni agli spostamenti hanno influito notevolmente sui prestiti cartacei. Come ha influito la chiusura, per diverse settimane, di buona parte delle biblioteche nel rispetto delle normative per il contenimento della pandemia.
Così i prestiti “tradizionali” di volumi cartacei sono passati da 629 mila, nel 2019, a 394 mila, nel 2020. Molto meno marcato, invece, il calo degli interprestiti, attraverso la modalità che permette all’utente di ricevere e riportare qual- siasi libro, presente nell’intero sistema, nella biblioteca più vicina. In questo caso si è scesi da 338 mila a 275 mila volumi. In controten- denza, con un aumento vertiginoso, il prestito degli eBook, passato da 8 mila a quasi 27 mila in un solo anno (+216% di incremento netto).
Per il 2021 gli uffici della Provincia, che coor- dinano l’intero sistema, hanno già messo in calendario 14 corsi di formazione, per un tota- le di 60 ore, destinati ai bibliotecari. Gestione dell'interprestito, promozione alla lettura e pro- getti dedicati ai ragazzi. Corsi utili soprattutto ai nuovi aderenti al sistema da gennaio di que- st’anno, Albaredo d'Adige e Sant’Anna d'Al- faedo, che hanno portato a 78 i Comuni vero- nesi in rete per gli interprestiti. Sempre nel 2021 è atteso il primo accordo anche con il Comune di Verona, che prevede un progressivo approccio al sistema bibliotecario della Provin- cia. «La fascia tra i 19 e 35 anni, con 40 mila utenti nelle nostre biblioteche, è senz’altro la più numerosa - spiega il Presidente della Pro- vincia, Manuel Scalzotto - ma un dato davvero positivo e che fa ben sperare è quello dei gio- vanissimi, dai 7 ai 14 anni: ben 20 mila pren- dono in prestito libri o eBook dal sistema pro- vinciale».
Lino Cattabianchi
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Il sopraggiungere della morte solleva severi interrogativi sul significato della vita, e sul perché dobbiamo soffrire e dipartire. Nella tormentata attesa di una risposta, i mala- ti terminali e le loro famiglie, spesso rincorrono metodi non sempre efficaci. E’ lapalissia- no che il vaccino per sconfig- gere il virus della paura e della disperazione, legati ad una morte annunciata, è com- posto da amore e rapporti umani. Ed ecco che entrano in gioco le cure palliative:
un’attività medica e terapeu- tica che si occupa di proble- mi mentali, emotivi e spiri- tuali, destinata a persone con malattie terminali; che ha
l’intento di fornire quegli strumenti per ridurre lo scon- forto di chi sta attraversando un momento davvero diffici- le, dove il dolore avvolto da una doppia veste, trafigge il corpo e l’anima, senza tre- gua. «Impossibile restare indifferenti» spiega Patrizia Scudellaro presidente e fon- datrice, assieme al marito Giuseppe Moretto già prima- rio ospedaliero, dell’associa- zione “L’Acero di Daphne onlus”; e loro lo sanno bene, perché il destino gli ha ruba- to l’amata figlia Laura, morta di cancro nell’ottobre del 2011, a soli 26 anni. La morte di un figlio è una delle prove più dure, se non la più dura,
che un genitore possa affron- tare nella vita. Ed è per que- sto che la coppia, in sinergia con altri soci, lotta ogni gior- no: «È stato scelto questo nome perché la foglia d'acero è il simbolo del Canada.
Paese che Laura amava e che aveva scelto come sua secon- da patria. In greco Daphne significa alloro, da cui deriva proprio il nome Laura - la presidente descrive -. L’asso- ciazione mette gratuitamente a disposizione delle persone malate che lo richiedono, vari tipi di servizi che vengono eseguiti a domicilio o in altri luoghi di cura, in stretta col- laborazione con medici pal- liativi dell’Ulss 9 Scaligera».
Tra queste figure professio- nali spicca il palliativista:
«Uno specialista che si dedi- ca a persone affette da malat- tie gravi non guaribili, ma curabili, e che dà ai pazienti sollievo dai sintomi, dal dolore e dal peso della malat- tia - prosegue -. C’è poi il counselling, per chi desidera essere ascoltato, parlare e soprattutto non sentirsi solo;
e ancora, la musicoterapia, lo yoga e la massoterapia». E' un grande lavoro di assesta- mento dell'armonioso equili- brio tra corpo, mente e spiri- to, quello che “L’Acero di Daphne“svolge per far rag- giungere al paziente una dignitosa e migliore qualità
di vita. Per alleggerire lo stra- ziante male di vivere, quindi, con questo metodo, assume un'importanza primaria il controllo del dolore, dei pro- blemi psicologici, sociali e spirituali. «Il nostro scopo non è quello di accelerare o differire la morte; le cure pal-
liative sono a favore della vita, che va avvalorata fino all’ultimo respiro», conclude la Scudellaro.
L’Acero di Daphne“ si trova a Negrar, in via Palazzin 2B,
telefono 045.7501318, [email protected]
Consuelo Nespolo
CURE PALLIATIVE E FINE VITA. “L’Acero di Daphne“ a sostegno di chi sta affrontando la morte
Un’oasi di sollievo
OLTRE 23.000 CLIENTI PER LUPATOTINA GAS E LUCE
COMPLETAMENTE GRATUITO IL SERVIZIO POS PER CHI VUOLE PAGARE LE BOLLETTE
Per Lupatotina Gas e Luce il 2020 è stato un anno positivo. E’
arrivata infatti a contare su oltre 23.000 i clienti, 13.800 per quanto riguarda la fornitura di gas e 10.000 per l’energia elet- trica, servizio quest’ultimo che è partito solamente da tre anni.
Con una presenza sul territorio ormai capillare dal momento che ha sottoscritto contratti in ben 92 dei 98 Comuni veronesi.
«Numeri che ci rendono orgo-
gliosi poiché siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa pur dovendo fare i conti da quasi un anno con un momento particolarmente difficile - sottolinea soddisfatto l’amministratore unico di Lupatotina Gas e Luce Loriano Tomelleri -.
Abbiamo continuato a tenere aperto i nostri uffici naturalmente in sicurezza, e di questo ringrazio il nostro personale per la disponibilità dimostrata, proprio per garantire ai clienti vecchi e nuovi il servizio attraverso gli sportelli. Anche se nel frattempo abbiamo aperto ulteriori canali di comunicazione, come ad esempio la rinnovata pagina Facebook, in maniera da poter fornire ai cittadini risposte e delucidazioni nel minor tempo possibile». Non cessano, nel frattempo, le segna- lazioni da parte di utenti che vengono contattati telefonicamente tramite i call center o col sistema di suonare ai campanelli, di chi si spaccia dipendente di Lupatotina Gas e Luce e chiede di poter vedere la bolletta o sottoscrivere un nuovo contratto. «Abbiamo già sporto denuncia diverse volte alle autorità com- petenti poiché, lo ribadiamo ancora una volta, il nostro personale non passa casa per casa adducendo mille pretesti, nella maniera più assoluta. Solamente se ci viene richiesto dal cliente con appuntamento telefonico, proprio per veni- re incontro alle esigenze di cittadini che non possono recarsi fisicamente presso i nostri uffici, il nostro personale si reca presso l’abitazione del cliente. Pertanto, chi avesse anche il solo minimo dubbio, prima di far vedere a sconosciuti la pro- pria bolletta o, peggio ancora, comunicare il codice PDR riportato sulla bolletta del gas o il POD su quella dell’energia elettrica, è meglio che telefoni ai nostri uffici che potranno fornire tutti i chiarimenti». Da segnalare infine che è parti- colarmente apprezzato da parte della clientela che pagano le bollette del gas e dell’energia elettrica utilizzando il bollettino, il servizio POS all’interno di tutti gli sportelli di Lupatotina Gas e Luce. Oltre ad essere completamente gratuito, si evitano le code agli uffici postali o negli altri punti autorizzati.
SISTEMA BIBLIOTECARIO PROVINCIALE
La riscossa degli e-book
L’Associazione di promozio- ne sociale, apartitica e apoliti- ca, “gli-invisibili APS” è stata costituita da otto soci fondato- ri nell’ottobre 2020 a Verona dove ha la sede legale, giuridi- ca e amministrativa. Partiamo dal nome, “gli invisibili”. «Ci sono donne e uomini che a seguito di determinate espe- rienze – evidenzia la presi- dente Alessandra Zaghi – che può essere una malattia, un maltrattamento o un abuso, disabilità dalla nascita piutto- sto che da incidente, una separazione, spesso si sento- no soli, anche in presenza di una famiglia. Abbiamo perciò pensato: vogliamo essere vicini a queste persone, esser- ci concretamente perché chiunque può trovarsi nella vita a combattere con una malattia o patologie anche croniche o di cui si sa poco e soffrire. Sono tanti gli invisi- bili della società contempora- nea che richiedono risposte, aiuto, sostegno ma non distanza». L’Associazione si pone l’obiettivo di sensibiliz- zare, supportare, prevenire, sostenere uomini e donne, di entrambi i sessi, che vivono le condizioni citate e farsi senti- re in modo che le persone la conoscano proponendo tutta una serie di attività online al presente, appena possibile in
presenza, serate tematiche con professionisti, incontri cono- scitivi, dibattiti e tavole roton- de, conferenze, workshop.
«Siamo partiti da Verona – esplicita la presidente – ma vorremmo raggiungere tutte le persone a livello regionale che hanno problemi di fragili- tà con progetti che abbiano un valore concreto». Ai soci fon- datori si sono aggiunti in que- sti pochi mesi dalla nascita una quarantina di soci volon- tari, numerosi soci iscritti ordinari cui si aggiungono varie collaborazioni in ambito medico. Al momento l’asso- ciazione si muove per macro
progetti, non la persona singo- la, comunque non esclusa in relazione alla situazione con- tingente, con gruppi dei geni- tori ed associazioni, molte delle quali gemellate ed unite dalla stessa filosofia. Tutti possono collaborare «offren- do la propria professionalità, sostenendoci economicamen- te, dando suggerimenti». Per approfondimenti consultare il sito www.gli-invisibili.it, mail info@gli-invisibili,it o sui social: Facebook Associazio- ne Gli Invisibili, Insta- gram@associazionegli invisi- bili.
Claudio Gasparini
ASSOCIAZIONISMO. Nasce una nuova realtà accanto ai più deboli
Noi, “gli-invisibili APS”
Dalle altre nostre Edizioni... Per sfogliare i nostri giornali visita il sito www.laltrogiornaleverona.it
Abbiamo incontrato il consigliere con delega a Studio e approfondimento in materia di Mobilità Urbana di San Boni- facio, Daniele Adami, il quale ha fatto emergere l'importanza del tema della mobilità sostenibile, da lui particolarmente sen- tito: «Abbiamo lavorato sul progetto della ciclabile che colle- gherà i paesi di Soave, Monteforte e San Bonifacio; creando quindi una ciclovia che collegherà il nostro paese con gli altri due. Lo studio di fattibilità è ormai concluso, il che ci per- mette di dire che siamo ufficialmente entrati nella fase opera- tiva».
Abbiamo incontrato il consigliere con delega a Studio e
SAN BONIFACIO
La ciclabile sarà realtà
L'incubo: 1 Settembre 2018. Un violento temporale mise in ginocchio anche l'est veronese, in particolar modo la val d'Alpone, coinvolgendo Monteforte, Costalunga e Brogno- ligo sovrastate dal fantasma della terribile alluvione di Ognissanti del 2010. Paesi sott'acqua e tanta paralizzante paura. In merito a questo annoso problema, che continua a generare malcontento tra i cittadini colpiti, interviene per dare spiegazioni il sindaco di Soave Gaetano Tebaldi.
VERONA EST
del 11 febbraio
SOAVE
Alluvione & danni
Il comune di San Martino Buon Albergo rompe lo sbarra- mento contro l'impianto di Cà del Bue, accettando di dare via libera al progetto di riciclaggio di rifiuti, e mettendosi conte- stualmente in contrapposizione con le ferme idee di San Gio- vanni Lupatoto, che resta ancora in prima linea contro l'im- pianto. Il sindaco Franco De Santi ha dichiarato che comun- que l'amministrazione resta contraria a tutte le ipotesi di ince- nerimento, dichiarandosi favorevole alle iniziative rivolte al riciclaggio dei rifiuti.
SAN MARTINO BUON ALBERGO
Il sì al “riciclaggio“
Arianna Tregnaghi consigliere delegato comunale di Monte- forte che si occupa di Manifestazioni, Turismo e Cultura, rac- conta: «Quest'anno il carnevale a causa della pandemia, non verrà festeggiato». In ogni caso il Comune e la Pro Loco loca- le non mollano, cercando sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, per spargere nel paese quel profumo di speranza e per- ché no, di fumanti frittele. Sabato 13 febbraio i festeggia- menti ci saranno, anche se in versione ridimensionata: «Infat- ti - aggiunge la Tregnaghi -, fino alle 18.00, ci sarà il merca- to anche per dare una opportunità di lavoro ai commercianti, e ai cittadini di fare due passi all'aria aperta tra profumi e colori».
MONTEFORTE D’ALPONE
El Carnealon non molla
Ad ogni violento acquazzone Parona finisce sott’acqua, con fanghiglia e detriti che penetrano nei locali che si affacciano su Piazza del Porto. I commercianti, esasperati, chiedono da anni un intervento, ma per ora le lamentele non hanno avuto riscon- tri positivi. Eppure, dato il continuo intensificarsi di fenomeni in stile “bomba d’acqua”, complice il cambiamento climatico in corso, arginare (e non aggirare) il problema sembrerebbe piuttosto urgente.
PEDEMONTE
Infermieri per vocazione
Un problema ambientale si sta profilando a Fumane: la socie- tà che gestiva la coltivazione di cava Leoni nei pressi del- l’abitato di Gorgusello aveva ottenuto una concessione di cava con la fideiussione, prescritta dalla legge. Questa avrebbe dovuto garantire il ripristino della cava nel caso in cui il con- cessionario non avesse avuto la possibilità di provvedervi.
NEGRAR
Verso la riqualifica
Discarica al centro dell’attenzione dopo la relazione di Arpav, dove si parla d “grave compromissione delle acque di falda nel- l’area ad Est della discarica di Ca’ Filissine”. Una situazione, secondo l’agenzia regionale, “in peggioramento” e che pare col- legabile all’improvvisa sparizione, avvenuta ancora in luglio, del lago di percolato che si trovava nel catino di discarica.
PESCANTINA
Allarme per Cà Filissine
Valpolicella
del 4 febbraio
Arrivare da Garda a punta San Vigilio ora è possibile. Si sono conclusi infatti il 28 gennaio i lavori di pulizia che hanno libe- rato la passeggiata lungolago che da località Scaveaghe (Villa Canossa) conduce a punta San Vigilio. Si tratta di due chilo- metri di percorso lungo uno degli scorci più affascinanti di Garda. Affidata ad una ditta specializzata, l'opera, che ha richiesto un investimento di 12 mila euro, ha liberato i canne- ti da materiale organico e rifiuti che rischiavano di soffocarli e che in alcuni punti li avevano resi fragili.
GARDA
Passeggiata “liberata”
Cantiere aperto dall’1 febbraio scorso ad Affi presso l'in- tersezione tra via Don Gnocchi, via Pace, via Broiare e via 25 Aprile. Un incrocio, questo, che a lavori terminati sarà dotato di un nuovo piano viario, una rotatoria defi- nitiva per regolamentare il traffico, oltre ad un marcia- piede e ad un nuovo impianto di smaltimento delle acque meteoriche. Completerà il tutto l'asfaltatura della strada.
La parte di via 25 Aprile compresa tra via 1° Maggio e via Don Bosco diventerà a senso unico, per permettere il transito dei pedoni in sicurezza sul marciapiede e il par- cheggio delle auto dall’altra parte della carreggiata. Il costo complessivo dell'opera è pari a 210mila euro.
AFFI
Incrocio in cantiere
Si chiamerà “La Cittadella il pozzo dell’amicizia” il centro polifunzionale che verrà realizzato dalla cooperativa sociale Spazio Aperto a Castelnuovo del Garda, tra via Milano e via Stazione, di fronte al supermercato Famila. La progettualità della struttura, pensata per accogliere anziani non autosuffi- cienti, è stata condivisa con l'amministrazione comunale e un anno fa ha ottenuto il via libera dall’Ulss9 Scaligera per l'in- serimento nel Piano di zona del Distretto 4 Ovest Veronese. Il costo dell'opera è di circa 3,5 milioni di euro.
GARDA BALDO
del 18 febbraio
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LE NOSTRE ZONE VALPOLICELLA VERONA EST GARDA BALDO
QUADRANTE EUROPA
L’ALTRO GIORNALE
è stampato in quattro edizioni mensili:
• Valpolicella
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• Garda Baldo
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La tiratura è di 1 milione e trecento ventimila copie annue e distribuito gratuitamente ai vari capifamiglia.
L’ALTRO GIORNALE
nasce 34 anni fa, nel lontano 1986, allo scopo di diffondere e approfondire notizie locali, vicine al nostro
vivere civile.
Accoglie anche gli interventi
dei lettori, i quali possono chiedere chiarimenti su questioni
amministrative che vengono approfondite dalle varie Amministrazioni comunali.
110.000 copie distribuite ogni mese
VALPOLICELLA
ESPOSITORI DOOR TO DOOR TOTALE PARONA (II Circoscrizione) 160 1.800 1.960
NEGRAR 535 6.250 6.785
SAN PIETRO 400 4.850 5.250
MARANO 150 900 1.050
FUMANE 180 1.350 1.530
SANT’ANNA 170 600 770
SANT’AMBROGIO 230 4.570 4.800
DOLCÈ 90 710 800
PESCANTINA 890 3.665 4.555
TOTALE 2.805 24.695 27.500
ESPOSITORI DOOR TO DOOR TOTALE
BUSSOLENGO 1.170 4.700 5.870
PASTRENGO 190 1.500 1.690
SONA 1.265 1.700 2965
SOMMACAMPAGNA 600 4.200 4.800
VILLAFRANCA 1.020 1.020
MOZZECANE 140 1.860 2.000
POVEGLIANO 120 1.880 2.000
VALEGGIO 500 1.355 1.885
CASTEL D’AZZANO 600 2.700 3.300
VIGASIO 500 1.500 2.000
NOGAROLE ROCCA 300 700 1.000
TOTALE 6.405 21.095 27.500
QUADRANTE EUROPA GARDA BALDO
ESPOSITORI DOOR TO DOOR TOTALE
RIVOLI 250 600 850
AFFI 300 800 1.100
GARDA 300 900 1.200
BARDOLINO 400 1.300 1.700
CAPRINO 400 2.900 3.300
COSTERMANO 200 1.600 1.800
CAVAION 300 2.300 2.600
LAZISE 700 1.500 2.200
PESCHIERA 400 1.300 1.700
CASTELNUOVO 400 4.500 4.900
TORRI 300 500 800
ALA 600 2.000 2.600
AVIO 400 1.250 1.650
RIVALTA - BRENTINO 160 640 800
SAN ZENO 300 300
TOTALE 5.410 22.090 27.500
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SANT’ANNA 170 600 770
DOLCÈ 90 710 800
TOTALE 2.805 24.695 27.500
PASTRENGO 190 1.500 1.690
SOMMACAMPAGNA 600 4.200 4.800
MOZZECANE 140 1.860 2.000
VALEGGIO 500 1.355 1.885
TOTALE 6.405 21.095 27.500
VIGASIO 500 1.500 2.000
AFFI 300 800 1.100
BARDOLINO 400 1.300 1.700
COSTERMANO 200 1.600 1.800
LAZISE 700 1.500 2.200
TOTALE 5.410 22.090 27.500
CASTELNUOVO 400 4.500 4.900
ALA 600 2.000 2.600
RIVALTA - BRENTINO 160 640 800
VERONA EST
DOOR TO DOORARCOLE 2.000
BELFIORE 1.000
CALDIERO 1.500
COLOGNA VENETA 2.000
COLOGNOLA AI COLLI 2.500
LAVAGNO (VAGO) 700
MONTEFORTE D’ALPONE 2.500
SAN BONIFACIO 8.500
SAN MARTINO BUON ALBERGO 3.000
SOAVE 2.000
VERONELLA 500
ZIMELLA 500
CESTELLI 800
TOTALE 27.500
BELFIORE 1.000
COLOGNA VENETA 2.000
LAVAGNO (VAGO) 700
SAN BONIFACIO 8.500
TOTALE 27.500
SOAVE 2.000
ZIMELLA 500