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ANNO MENIC'ONI AURELIA DEGLI ODDI. MDCCLXXXl. ANNIBALE. MARIOTTt. Dedicata al Sig. Dottore. TilSPOSTA APOLOGETICA AD UN* AMICO ALLA LETTERA

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(1)

TilSPOSTA APOLOGETICA

ALLA LETTERA AD UN* AMICO

SopralaImmatura MortedellaSig, Contejfa

AURELIA DEGLI ODDI MENIC'ONI

Dedicata al Sig. Dottore

ANNIBALE MARIOTTt

Ma

DICO COLLHGOIATO* SPUBBLICO PROFESSORI DIMaoiciHA Teorica,adi BorrAMic\ Kai.-

LA UwiVBRSITA*DI PaaUGIA,Socio DELLA

C:V lUFaRIALB ACCADEMIA LeoPOLOIVA DI

L’Ì'C^'

Germania

>Accademico Augusto9

Affidato di Pavia, Pastore

5'

Arcade

&c.

ANNO

MDCCLXXXl.

(2)

Sunt^ontafuHtqtiai'tm Ateàiaerìa;

Sunt malaplora

'^jcìegUhic% Alttcr

mn

fti Avite,

Uher

Mart;defc ìpfoilib.i,

£pigr,ad Avitura

(3)

IlluflrifTinio

Signore.

3

Lettera di

ud Anonimo

fuila

Morte

della

Signora Aurelia de Conti degli Oddi Meniconij quantunque

diftefa

da mano mae^

ftray pare non dimeno

ejferefiata

A

%

ferma

(4)

fcrittafoìl.mto

per.farfi

beffe di

akunì Medici

,perchè intervenuti alla Sezione del

Cadavere

della

Defunta Signora

, s’

ingegnarono

dì fcoprire la cagione della

fua Morte

improvvifa-

L’

Intereffeper- tanto, che io

ho per

moltititolial-

le

Perfine

di quelli Profeffori,

mi ha

pofionellanecefftà di difenderà.

,La

moderazione,, che rigorosamen-

te

mi fin

prefifo.di

ufaremlpren-

^

dere la

Jifefa

Eff,

fin

quafi

perfuafi, che

non fara

baftante

a falvarmi

daivelenojimorfi dei

De-

' trattori

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(5)

traimh^ eh pur nm mancheranno anche

in tale occafione* lì config- giloperóni 9

Signor mio^ a culmi fono

appigliato di

Dedicare

quefta Rifpofta

Apologetica

,

qualunque

ella fiafij al Vq/lro riverito2Vo-

' ajjìcura

da qualunque

ai»

taccodi stfatti

Maledici^

i qua-^

li

intimmti

dalla

Fama-^

dal

Sa*

S^TP.x^.

daUa Dottrina Vojirapen*

ferino meglio a Cafi

loro^ e de*

porranno

ogni penfierq di

dir pii

briga in avvenire

a

chi

ne puntOy ne poco dà

loro

alcuna

noja.

Voi

Signor .

(6)

Signor Dottore

Annthàle

) cheJie*

te

Efempio

della Gentilezza^ e Corfefia

medcfima nbn

isdegnereie quefto

Atto

publìco di I{iJpettoin-'

Jieme^ e di

Fiducia

che io

fopra

Tutti

nel

retii0no

Voflro di^

JcernimentOj e valore

Dapoicbe a

preferenza di ognialtro^dal

pun^

toV che vi conobbi,

mi

confecrai

Vo^

ftro Servitorej Voftro

Ammirato^

re^ epermettetemi ildirlo^Voftro

Amico*

V

Autore

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(7)

jinfi

quh

atri> Jenté

me

petìverìt lnultus>i ut flebo\

Vuerì Horat:

».

EpoA

in

Maledicum;

Felfces ejfent

Artes

^fi

de

Ulis foli Arti-*

fices flidicarent.

S.

Girolam.

Fpifl;.

msgggsssssSSBSSBm^

Hi

vuoi condurre'uniVita più cTie fipuò quieta« etranquilla luol dif- prezzare ogni benché ftrano avve- nimento:e a parità di ragioniaflit piùdovrebbequindifpregiarfiquella talnota Lettera

ddP Amnimo

all*Amicodiret- taperquella fi lugubre circoftanzadella im- matura Mortedi unainfigne rifpettabìlifilnia

Dama*

che formava giàunodeimaggiori or- namenti,edecorodell* Augufia Perugia,cioè' DELLASignora Aorblia Contessa degli

Oddi

NE MsNICONI.

Ne

infattiqueiMedici,lecui opiniom' fono fiatenellamedefimaacremente, c forfèpiù del bifogno combattute, le nefa- rebbero datiper intefi;

unto

più che fono perfuafi

(8)

8

pcrfiiafi della cortiflima Vita, che fbgliono ordinariamente avere Amili letterarie Produ- zioni.

Ma

lo Stampatoreimpudentetedimala Fede hà fatto mutare idea. Le Perlbne de*

Medicida Collui irragionevolmente infamate»

e la marcherà» fotto cui vuol nafeonderA la verità» ad unico Ane di fedurre gl’Imperiti>

fono Aate le ragionitroppofortiper nonlaf- ciar correre la dettaLetttra fenza alcunarif>

poAa(

come

al An diquefta iAelfadovràpiù chiaramente dimoAraiA.)Imperciocchéquan- tunque coftoro Aano quaA altrettanti carfari della Letteratura ,iquali prefto«

ò

tardi fo- gliono andar rovinati»

maÀìme

quando Atro^

vano ne maggiori rovefoi di Fortuna» onde da difperatiA danno adogniTorta d’ indù Aria per averdichevivere»tuttavia

Accome

A fat- ti

Uomini

evomaerunt

omnem

Frontem% cosi»fc AriguardalTcro leloromalediche»importune»e feoAumateprocedureconFilofoAcodi(prezzo»

é certo» cheTaltrui

modeAo

Alenziofareb- be un grande argomento preAb gli Sciocchi

dd

loro trionfo. Convieneperciò correggerli di propoAto» non oAanteil

fommo

rincrefei- mentodi doverA con queAa Rìfpojìa Apolo^

getica diturbare la pace eoruffj, qui requie'- veruni^rinnovando»invitoanimo$ lalagrime- volc

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(9)

9 vole memoriadìunanTpertabiliffima

Dama

,la cui perdita è ftataeftremamentcfenfibilc a tut- ti

come

ne convincono gli Eterni gloriofi monumenti confecrati agli ^eciali di lei pre- gi.

Ma

pure è forzadif^rlo a difefa delvero.

E

primieramente non creda 1’

Anonimo

Autore, che la Ragione, e il dovere hà fattoconofeere zoppicare non poco in qual- che parte quella fua Lettera>non fi ammiri- noperciò in efia molte Grazie>dicuièfpar- .

Ognuno

è anche perfuafb della fincerafiia dijìnvoltura dipenfare,contrafegno non equi- vocodi buonointelletto,e diben compofio

Temperamento.

Si crede ancora di più> che efibnonfia colpevole nella Falfità dei Dati

,

chegli furono comunicati per iferivere la^

Lettera. Inoltre quellaFacilità

> quelloSpiri- to» quel

Tuono

di ficurezza» e quello fiii pafiofo»con cuiquella è difielà» gli anno procacciatode*Partigiani»e forze ancora de- gliAmmiratori.

Le

Tue Rifiefiìoni quandofi

veggono Ipogliateda prevenzione diPartito fono vive» piacevoli» edannogran pefo alle prove.Si vorrebbe pertanto conofcerlo , c

figradirebbe lafùa amicizia» onde fi potefTe avereilcontentodiripetere,anche in talcir- coftanza ciò» che (criveva già una volta il

Dotto de

Haen

alCelebreTiflbt: Nota Serom

(10)

IO

s tn mime Tempi lei piaigrandi adverfaìret%

O*iti piaiimimei Amii»

Or

venendoalfacto,è da fjperc »chefic-

Come

la ragione della Morte di

Dama

cosi diftinta fèmbravaalTai dubbiofa} e nepuregli fteflì Medici erano concordi traloro nell’aP regnarneuna chiara abbaflanza> e concluden- te; cosi il Nobile Parentado condìIcefe all*

Efime

delCadavere per rintracciare più fi-

curamenceil vero» Tre poi furono i Medici, chefecero le Relazionidiciò, che rilevofli dall«Sezzionefattajefolle fecero in olTe- quiodique’ degni Soggetti,da cui nc ven- neroincaricati, ne maicon animo,che fido- vefieroprodurrealPublicocosi abbozzate,ne chele ne faceflero leCopie.Infatti

à

all’Autore fteflbdi anerltper quante ricer- ebe ne facejpncosi almenoegli aficrifee alla pag. contradicendofiperò da medefimo nei deferiverpoi nell’ificfilfiìma fua Lettera tutta la fofianza,chefi leggenellemedefime Relazioni.

Ma

non è quello il punto, che intcrefiaalcafo prelènte.Vengali dunquealla Quellione.

Al

Rovefeìamentù delV Vtero riferifee 1*

AutoredellaLetteratutto ilColpofatale.

B

qui nonfi vuol negare,che non pofla darfique- llo Rovelciamento,quantunque da più gravi Autori

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(11)

1 1

Autorircftiacrementeimpugnato(I.)c molto più nieghi> che da qnefto folo poflagiam- mai derivar la morte ( ii.)

A

buon conto dovrebbe Tempre concederlialmeno che quan- do un effetto nafce daunprincipio può elTer mortale; quandonafce da un altro non può cUfervi ombra di pericolo.Vi Ibno anzimol- tilTìmi altri Autoridigran

Fama

,chefuppon-

gono

r Utero unVifccre non neceffario»c ne propongono quindi 1* £ft rpa2Ìone coil»

tuttafacilità

Fdmìna

.(1 11)

Ma

fia,com*

elTer li voglia>datutt' altropiù certo* ed evidente principiodovrà Tempre ripeterli nel calo» di cui li trattajladura Perdita dellasi riTpettabile Signora.

Todo>

cheElla fù alTa- litadaiToliti dolori del prollimo Parto>

com-

parverocertiSintomi

,percuililàrebbedovuto mettere in TollecitudineognidiligenteProfcT- Tore. Rottelile acque, che Togliono prece- dere il Parto,li videro elTe nei tempo del maggiortravaglioalTaitinte diSangue;ilche recò gran

Timore

alT abile Levatrice, già pienadi praticadopo quarant*Anni di eTcrci- zio nelTuo mefticre.

Ma

ecco, cheinmez- 20 ai timoridi quella,la

Dama

conapparen- te*enonafpetcaca felicitàdàallaLuce unFe- .

toben nodrito; onde la Levatrice allora (pe- rò di vedere predo liberala Nobile Puerpe- ra dai

(12)

\

ra dai fucccfliivi Pericoli. Quindi alj?cttò efla forfè più del bifbgno>lanaturale ufeita delle Seconde>di cuine rilevava ella iftefTa lare*

fìftenza.Intantolainfelice

Dama

mancadifor- ze) (i lagna di certe infolFribiliStrappature interney vien (bpraprefa da fìncopi mortali>

ed è in tale flatorecata dallaSediaalLetto.

Si ricerca fubito un qualchè prontojed ef- ficace ajuto; giungeilChirurgoj

ma

laSigno- ra è già tra leultime angofeiejle ofeura la Vifta» pronuncia qualche tronca parola>le fi procura un qualche più potente fbccorfb*' mentreaccore colàancheilPiot eDottoSig, Canonicodilei Zio>cheda fè fteffo lepre- fia con virtuofocoraggiogli ultimiSpiritua- li]^ fuflldjf*edella intanto?

jt

£d

ella verfo il Cieloaprendoun Rifo

,, Mori

fortealla coftanzainbraccio. (*) In

mezzo

a si tetra defolazione filmò benelaLevatricediavvifàr tofioilChirurgo, chefarebbe fiataopportunalaEfirazione della non difiaccataSeconda per ovviare qualche folle-

VediilSonettodel Sig.Francefeo Mancioinell Adunanza tenuta dagli Accademici Augufti Perugia MORTE BELLA SiG.AuKELIADE CoKiTlDÉGt.1OdRIMe- BICONI PerugiapreffoMarioReginaldiStampatore Ca*

meraie,e Vcrcoviit17S1,

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(13)

follecitacorruzione, proponendoa tale effetto r Aria Calda auftrina>cheallora dominava.

11Sig. Chirurgo,forfèanch’egli foprafattodal cafofatale,fi appigliò fenz*altra rifleflìoneal configlio. Mifè dunque le mani all’opra, e credendodiprendere la fecondaincarcerata, fece forzaper eftrarla;

ma

fentendounatrop- povalida refiftenza, alzateleCortinedelLet- toa chiaro

Lume

ofTervò inafpettatamente la Placenta sdrucciolata tra le Cofeie, e quafi galleggiante fraunaecceflìva quantitàdi fan- one;edandoquindid’ occhio a quel Corpo i refiftcntc, che fugiàprefb per Placenta; fi

avvide, che quelloera1’Utero,oper dii*me- glio la Vagina, che aveva ceduto alla forza -tirante della propria

mano

(iv.) Il prudente Sig.Chirurgoalloraperconvenevole decenza rimife II fiippofto Uteroal fuo fito,

Nella Sezione poi del Cadaverefatta al- la prefenzadi molte Perfone,e di quafi tut- ti i Medici,ed i Chirurghi dellaCittà furo- no trovati inelfo i vafidelCervello,eCer- vellettolènzaapparenza alcunad*Ingorgofan- guignoj il

Polmone

tutto quanto, flaccido, e feoiorato,parimente lènza fangue,edilLo- bofiniftro affaiaderentealla Pleura, e mol- to più piccolo,eaffaipiù riftretto del dcftro:

il Cuoreinteramente vuoto di fangue, ed in ifpccie

(14)

i4

ìfpccie ilVentricolo deliroj ed egUaJmento .

vuoti erano tutti iVali vicini vitali. L’Ute- ro futrovato anch’eflb vuoto di (angue*ed amplidìmofenza roodrare il

minimo

ridrin- gimeoto in delTo>efenza ofFefa. La (pina daliaquinta alladecimaVertebra dorfàie era^

didorta verlblaScjipola dedrajlecodolecor- rilpondcntialzate«e deprelfele altredelLato

oppodo

.Le oda del fiacino modravaoo una capacitàmolto maggiore dell’ordinario

.

Or

fi confronti queda efatta Relazione publìcata» e detta* e ridetta più* e più vol- te dallo deflb Sig. ChirurgoErcolani; repli- cata dalla^ Levatrice* e verificata pur anche dallaTedimonianza di tuttii Circodantì in<

tervennri alla Sezione; fi confronti* dico»

coiraltravaga Relazionedell’

Anonimo E

fidatevipoi a quedi Dotti,

a .

Rilbluzioni più follecite* mifure meglio combinate* e sforfipiù coraggio!! avrebbero potuto 'forze prevenireuna morte inafpettata*

e generalmentecompianta,delia quale*chiben riflette,chiaramente capirà effere datalave- racagione proflima* edefficiente unapiena*

e precipitoEmorragia Uterina. Infatti quei dcfcriitiSintomi fraitravaglidel Parto neda- vano

/

DigilizedbyGoqglc

(15)

vanode legni Diagnoftfeinonequivoci:quelli cheaffollatamente comparvero fnbito ufeito il

Feto, nefecero altrettanteinfallibiliprove SezionedelCadaverepoi

Confermò

la verità del Giudizio.

Ora fecondo la quotidiana fperienza di tuttiquei,che efercitano laProfeflìonedi af^

fìftere ai Parti,e fìiquanto ancora ne hanno fcrirtotutti gli Autori Cladìci,è innegabile»

che la circoflanza iieceflàriadi un Parto na*

turale imminente deve effere larottura» e la ufeita delle acquedegl’InvolucridelFeto» o vogliamdire delLiquore dell’

Amnios

(v.)

Ma

fubitoche conquelle comparifee il fan- gue, la

Donna

è cfpoftaal pericolo di per- dere la Vita compendiofamentepel (bfpetto di unaforte Emorragia cagionata dal difiac- codella Placenta, (vi.)

Non

fiprenda però in quelloafpettoquel poco umore fanguino- lento,che fuole ulcirdall’ Uteronel tempo dei dolori, eper lopiò dallafèparazione del Corionyche anzi quello èbenef^ffodibuon prefàgio. Cosiil Van*swieten dopodiaverri- portato varj pareri, conchiude, che il poco umorefanguìgno, che manifefla fraidolo- ridella proflima Partoriente> inilpccie avvin- ti lo fgorgo delle acque, merito haheturpro

^rt(4sbrevifuturi Ornine% (vii.) Quan-

(16)

Quando

però 1’Utero fi trova nelle fo- praccennate circoftanze»nc viene quafi fem- predi conlcguenza un<troppofbllecito Parto, per cui Tempre più la

Donna

è in pericolo di perdere la Vita dentro lo fpaziodi riftret- tifiìmotempo perlaimminente Emorrogiaje allora maggiormente,quando TUtero fitro- vadilatatofuordi mifura,oper laconforma- zione preternaturale dellamacchina, o perla troppa grandezzadel Feto &c.perchè quanto maggior volumeavràacquiftato1’Utero,tan- to maggiore farà il

Lume

de* fiioi vafi; e quindi tanto piùprecipitofa la ufeita del fan-

gue. II Parto foverchiamente pronto,e fol- lecito è da temerfi per letrifteconfeguenze, le quali fogliono d’ordinario avvenire; che perònelle Primipare 1* ufeitadel Feto è be- ne, che fia fientata alcun poco; la Gente.^

ignorante certamente caratterizzeràper Parto felicequello,cheterminainbreviflìmotempo;

ma

chi veramente si,nonla difeorre cosi.

Imperciocchéfioflcrvacoftantemente,cheun Parto prccipitbfo è quafi Temprefunefto per efiere(eguitodaunforce gettito diTangue pro- dotto'dal diftacco intempeftivo degl’involu- cri (viii.)

Crefeonopoifèmpre piùipericoli diuna morte compendiofa,quando

U Donna poHa

in

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(17)

iofimlli circoftanzcpartorifcafènzaporcrfe-

condare immediatamentej Perchè, onde ccfìff

no

diverfa'reilfanguegiiapertiVafidell’Ute- ro, conviene, che fi contragga quello in fc ftefio per impedirneilconfo

,

Quando

dunque nonfuccedailncceflario riftringimento',èfoi>

za,che il fangue fubito cfcaprecipitofàmen- te fuorde’Vafi.

La

Dottrina è diun granu^

Maedro: ^ando

PlacentaabVtero folatayó*

arierihplenisfànguìne dijlendeme,0*Vterodi~

Jìentoy [apepieno rivo arterhfutbumor éma^

nat

,

(IX.)

Or

quefte infelici Combinazioni appunto furono quelle,che nitte quante fi riunirono nellasfortunata Signora,efi refequindi trop- poevidenteildubbiodi unapreetpìtofa Entor- fagia Vterina,“infatti -inpochep^roleil Boc- rhaavcfaunaelàttadefcrizionedeifegni diagnth Jìtciyche accompagnanolofiatopericolofo del- le

Donne

pofte in fimiliCircofianze:Sangtnnh

nima

excretìoexuterotoìlìt^Vìrcs,mìnaitSpirti tuiy dejirait omnes anione

t

.(x.) edil fuo

lllufire

Commentatore

ne rendelaragionecon moltialtriCelebri Autori,

(xi.)

Contuctociò Monfieur Voulouneelèrcen- te Primario inAvignoneaverebbe «ietto nel cafojdicuifiragiona, chequello era il

Tem-

po, €tempo prcziofiffimo,nelqualela

Me-

B

àicina

\

(18)

àicìna ageme avrebbedovuto preferirfi alFaf- petiame

,

(xii.) Qucfto in

fomma

eraquel tempo precifo,in cui fecondo il prudento Configlio delSidnam,dovevanfiefficaci^Jimo-A aàhihere remedìa,

E

primieramenteè certo,che

fi erròneifar partorirela

Dama

inSedia;giac- chéilfito perpendicolareèuna delle Cagio- ni,percuifiporcailfanguefuoridell’Utero in maggiorquantità(xi11.)Erapoi datcntarfiuna pronta eftrazione dellaSeconda,Monfieurdel- laMotte trovandolinellefteflecircoftanze prò- mofie opportunamenterulcita del Feto,edel- lafecondafubito,che vide/fegnìàìagnojììcì non equivoci dìunapiena Emorragia,e cosi li-

berò quella fua

Donna

da un;^ morte eviden- te (xiv.) e perciò fu tale autorità» c dalla propria efpericnzaafficurato hàdovutoftabili- re Monfieur le Baschedansde: Ca: aufpcri- tique:laViede lamere au furpia:ne depende Jovent pa: moia: de l'ExtradJìou de Varrìere faìx, quade CelleduFeetus ') Anzi lo ftefibAutore dellaLetterafi dichiara(alla jiag.

li.)efleredelmedefimofentimento,dopova- riecontradizioni,perchè accula prima laLe- vatrice per aver cooperato troppojdice poi,che

il male non veniffepercolpafua, econchiude fralmente, chela medefimapotrebbe aecufarjt

.dì mancau^qdiprovvedimentoìedi irafcrtrag- gine

Dk

(19)

'^ ,

19 gìne

,per nonaìjerfattochiamar

f

abitoun Pro-'

f

eflore Chirurgoy perchè efeguiffe quelloy a che ejjaeraincapace.

Il Sig. Chirurgoperòquando fopravven- ne coli, non volle tentar nulla>nongià per^

chè la Puerpera folTc,

come

fcrive T A., .

Splendida Perfonuyneperchèoccidiffe vidcrttury nifi fervajfetj

ma

forfè perchè non giunfe in

Tempo

.

Ed

a propofico delChirurgo>non ficomprendere V Equivoco delfuppofto rovcf*

ciamento cfelTUtero. Imperciocché quando veramenteTUtero fuppolè rovefciato nella

Donna

Sanele di primo parto1’ A>( iz, ) cosi la difcorre, Il Sig. Pagnuccifuhi-

.to arrivatoconobbel*Utero rovefciatoy acui era aderenteilpocorefio della Placenta, e ne fece dtquejla lafcparazione.

Ma

che?il Sig. Chi- rurgo Ercolaniè forlè

meno

valentedel Sig.

Pagnuccipernondillinguerefubito,benché

aU

latfuggitayunUterorovefciato,daunaPlacenta^

Pur non dimenofi afferma,e fi fcrive,chela feconda volta tornò egli (ilSig. Eercolani) a ri

f

centrare pitidiligentementeleCofeyedallora

yche trovòPUtero rovefciato.EppurelaPia- ' centa eratutta intera nei calodel Sig. Erco- lani,enon era un reJÌOy

come

>in quellodel Sig. Pagnucci,

B

la Placentadipiùera tutta fuori dellapagina,eciondolava dalla medef-

B

z '

ma

(20)

10

ma

( pag. 5.)

Or

quefta PJacen^a^iiondoìant^

eosìiC tuit(4fuoridalla Vaginayetutto quello' immaginato 'Utero rooefcìato

fum ambe

effo

daU

la Vagina{p>g, 7. ) doveva purl*uno> c 1*

altra infìeme formare unaEflen(ìone non in*

dirFcrente»e dovevaalmeno occupare lalun- ghezzadiduepalmiairincirca.

Dunque come

và che liSig. Ercolani dovette alzare le Cor- tinedel Inettoie fervtrji del chiarolumeper rin- eontrarealla Seconda volta /’Utero rovefeiato; giacché alla prima non gliriufddiavveder- iène?

Non

pnòdarli certounasigrande Igno- ranza inniunChirurgo>benché non moltoco- pertoIe tanto

meno

dovrà quella aver luqgo nella Perfona del Sig.Ercolanij

B

però untal iìip^oHo dimollra la troppo Icarza opinio- ne. che hir A.dellaPerizia» e difeernimen- todi quefto medefimoSig. Chirurgo>degno Scolare del Sig,Angiolo Nannonì»

Dallequalicolètuttededuceper drittis- fimaconfeguenza»che nonilRovefeianientodell*

Utero(pag. 15. )fil lo /concerto, elacagione potentifpma dìfcomtolgere con ejirema violenza tatto

V

ordine dì unfeliee Puerperio, edi pro- durrenellaMacbènayquajiimmediatamente,Ic^

pidterribili alterazioni,

ma

bensìuna Emorrag- parlantei eparlante un Linguaggiocbìa- rìJBmoianche alle orecchie delleLavandaie>e

r ài ^

c

DigjlìzedbyGoogle

(21)

21 iì thianpealtra,che

JtaunaTalpa( 1*A.

pag. i7»)

£

che fia in realtà cos],lafòlaSezione del Cadavere fomminiftra una evidentiflìma-*

provadella verhò dìuntalGiudìzio

,

Sivide- ro vuotiaffatto di liquidoitreprincipaliVif*

ceri dellaVirarne ilfangue potevamairitro- varli,fe era già ufcito dall’Utero precipito- famentet econuna Emorragiaparlante anche alle Talpe,

Ne

giovaall*A. avere accennato ioltanto il Cuore privodifangueco’ lùoi vali annefli» e quelli dell’Utero(pag. 7.)poiché

ilSig. Cavallucci> ed il Sig. Ercolanit che furono i Settori, etuttiiCircoftanti concor- dementealTerir devono,che nonfoloilCuo- re,

ma

il Cervello,il Cervelletto,edi Pol- moni contutti ivaliVitali eranoaffattovuo-

tidr fangue;e lo ftelToaffermano ancora coi fuddetti ProfelTori tutte leSezioniAnatomiche fopra leperlbne morteper una Emorragia-»

precipitofa, eviolenta» cche trovanoa co-

mune

Iftruzione deferitte nelleimmortali opere dei Morgagni , Halleri , Lieutaud , T-bar*

rane, edi tantialtri,che hannofcrittolulleSto- rie Anatomiche. Anzi Io ftelfoA, pare per- fualb diquella veritàdicendo(alla pag. if.)>

chequando succedeuno

f

gorgoeccelpvo di San-:

guepeivafiinferioritne rimanefprovijloilCuore»

ed ilCervella, Ora

(22)

Oracfl^ndole cofe ins)fatti termini>fi

permetta in graziadi efaminarc qu)> fe lej t nteCiarle fatte dall’ A. filile Relazioni de Medici cosida cflb malmenatifiano ragione- voli, ò nò.Si dà primieramenteuna infinita

'

Dole di ridicolo ad un’Epiteto,chefiIpac-

‘ciafrancamentecflere fiatoufatoinunadi efie ' dal Sig.DottoreGio: Angiolo Cocchiperilpie- .

gare laqualità dell’ Emorragia feguita nella Per fona di quella

Dama.

Quefio Profèflbie dunque>fe afficurato cofiantemente>che non vi era fiataninna Emorragiata luifi potefie afcrivQre unatanto improvifà Morte>eof^

fervatinon pertanto nelCadaveretutti ifègni evidentidella fua preefiftenzà, non dovevaegli forfènecefiariamente avvanzare per Cagione di quefia Morte una Emorragìainterna,a cui

^

aggiunfe poi

^

atuitamentet edalA.e da fuoi Èmlflar;,ed Impofiori mordaci1’Epiteto Aiuta ?

Ma

feefib A. decanta nellafiiaLet- tera(pag.5. ) dinon aver potuto leggerela relazione del Cocchi; con qual fondamento poi àfferifce eflerfi adoprato più tofto 1’.Epi- teto di M'itJ^ che quello d’ Interna parlan- dodiquella Tortadi Emorragia, chedovette ' riconofcerfi dalla Sezione fatta ?

Ma

fingafi vero per un

momento

quello> che dall’ A.

fuddettofiafferma.

Non

per quefto credereb- bono

DigitizedbyGooglc

V

(23)

bònó aiclini, che I! Sì»?. Còcchi avefledetto uno'fpropofito tanto ftravaf5*!nte, percioc.hè alla fin fine1 Epiteto di

Muta

equivaleap- puntonelcafò, di cuifi tratta,a quelloJ‘

A*

ttrna\ebenché non fofle cosi benbene adit- tato, non meriterebbe perciòle tante Beffe dell* A.,che artzi fembra,che eglifia meri- tevole piùtófto, almeno in queftaoccafione<

diógni critica per aver fattoun Si gran calo di uba inutile queftione di voce. Dovrebbe pur*egli Papere, che Virgilio medefimo ac-

comodando

ciò,che è propriodelSenio dell*

Orecchio, a quello degli Occhi difie nel 4.

dell* Eneidi ,ó* tantum^hitfuh PeBorcmi»

tjutt e nel4. fimilrnentecumtacciomnhagcr\

e

Lana

Jilemdegli altriLatini, chefignifica.-.

quel tempo,incui Lunadinòtte non’filan- cia vedere.

E

forfè egli ftelTo 1’A.,che per unCerto filòvezzo particolare thoftra di ave- rein coftumedi mettereogni cofainderilio- ne,riflettendo fu taliEfempideiLatini Scrit- tori, avendo il penfieroaquello diDante =:

Mi

rìpìngeta là, do'De il Soltacetz volleTegui- tare a farfi beffe dell’ Epiteto

Muta,

facendo ufo difimili traslati( pag.17. )

Ma

prepa- fatevi afentirt eòfa,per cuiveramentecohfeffar àovrite, che agii occhi dìalcuniilSole fempre tace, t.che'Jitrovano'tn^gnidiogniluce

Miti

-

Ma

(24)

^4

Ma

ii beilo è>che nella relazione del tocchi nonfilegge

Emorragìa mata;ben-

,

come

fi èaccettato, Emorragìainterna =5

Ot

vedaliifeanchequefio Epiteto. veramente

fcr tto)d*Internaeranelle circofiatizc di allo- ra fpropofitato,

o

giufto.

Quando

le

Donne

hanno 1*Uteropieno*

jlVentre deveefièredilatatofuordifnifura*

e tanto maggiormente» quanto cheil Bacino è più grande delbifogno.Quindiè,cheallo- rai Vafi tuttidelVentre fono molto premu-

ti*per cui ilSanguefi trasferifce in maggior copia verfo iVafi fuperiori

Quando

peròla

Donna

hà partorito,i Vafi del Vèntre non fono piùcomprefC* edanno luogo a troppa

' copiadiSangue *per cui rimafti quellidella ,Tefta* edelCuore lènza Leva>eabbandona-

ti a fe fteflì*fi Ibfpendeall*imf^ovifo iiCir- colo>edeccolaSincope mortale (xV.) Infat- ti refperienze replicatedimollrano adocchio veggente, cheaprendoli iiVentre ad un Ca- ne*quandoi Mufcoli fonotolti* quei Vafi*

chemancano allora diappoggio*fi riempiono fubitamentetutti con Impeto* edii

Sanguo mancando

al Cuore*rallenta immantinenteii iùoCìrcoloi perlo contrario*fefi fanno nel medefimo tempodelle prefiìoniartificialia que- fio Animale nelVentre*'iVaficoai premuti

/ ben

Digitized Gi«

(25)

N

ben predo rirpìn^crannoi!SangueterfoiVafi iùperiori>ed il

moto

immediatamente i2ac*

, crefeerà (xvi.) '

£

quedo appuntoè quel

tempo

>in cui con gran profitto fi adopralaFafeiatura prò*

porzionataal bifogno di quelle

Donne

i che hanno partorito per dareun’appoggio al

Ven-

tre* eun fodegno ai Vafì* acciò rifpinghino indietro la troppo quantità di

umore

>di cui fonoredati privii Vafi fupcriori (xvii.)

^e- gU

Uominipoi dotti[fimitcbe^quejlo ufo mede^

fimodi fafeiareil Ventrealle

Donne*

che han-

no

partorito* anziché lodarlo»lo condannano (

come

afierifee1* A. allapag. i5. not.

Q:

) ìbno appuntoquelli* che approvano>e pro-

pongono

calorofamentefimili falciature.Alber- toHaller*cheè datocitato allanota fuddetta

Q.

fiefprimeinquedi termini:cingalahreepof- funtutiquefranareefflixum fanguinii (xviii.) Cingalo praparatoabdomcn.Paerpera Jirìngam^ quo mortii caafa avertati(xix.)

Ma

fonoda perdonarlituttequede varie Rapprefentanzead un giuoco vano diuna Immaginazionepreoc- cupata>e adun puro Pirronifmo

.

Premede quedenecedàrte ridedìonifi leg- ga ilVan-fwiccen^xx.)filentajlTifibt(xxi.)

fidudi il fioerhaave(xxti.) fi cpnfulti lo Stoeik (xxiii.)llLangsvert(xxiv.)e.poide cida

(26)

15

cida,hàcorràggió» il mordadiTìtno Autor delle

Note,

chela Emorragìa Aiutayointerna èunmale nuovo àiperegrinonomeychelo avrà fòrzeportato dalP Indie ’Bellìgeranté un qual- tbeZicello dirazzaInglefe\

z: Avrefte capitaliper parlarne? direb^

bequi molto benea propofito Boileau.

Or

che’dovràdirli dello Stampatore,che noncontentandoli,per quanto è daì^e , di de^

trarrealcredito del Sig.Cocchicol publicar-\

lo il vero AutoredelnuovoinventatoEpite-*

to mutayfi sforza poi nellalua primaNotaad avviliilo,coifar palefèal

(Mondo

unaDifefada lui fatta molto tempofà controla Caflratura diun Penreo?

£

quifilaici per oradi rifiectere allanobilevirtuofaazione>eal

magnanimo

cuo*

re diquello Mercante di cartefiampate,efi

rifondafoltanto alfatto delia Cnflrataraydi cuif

come

di ogni altro punto diqueftione, lefi farannodellericercheefatte»epreciiè,il

ritroveràa dir tutto inpoco, chefraglialtri Letteratiilimi Applauditotidell*Opera,di cui tanto malea propofito1*AutoredellaScampafi

rìde, il dotto Editore degli Opufcoli Fifico i jMtdicidiFirenze inferi tra, glialtriPareri me- dicoz:Legalinel

Tomo xxù

anche quello del Sig. Cocchi^e l’onoròdi una Notayin cui miiè al iùo giufio lume la Quefiione, lo^

^ ^ ^ dando

(27)

17 dandoall*eccefruilCriterio»e laDottrina dei fuddetto Sig. Cocchi colle più (ìgnifìcanti el^ _ prcnfionidi-diftinro applaufo>e con erpreiTa>

e folennedichiarazione» e protefta di eifere

' eglifui punto di Ragione dell’iftelTìflImofen- timento del Sig.Cocchi

.

Ma

poiché 1’Autordelle

Nou

ci rende graziofamenteidruiti delia dipinta Qualità di queiSoggetti>iquali pretefe di méttere ridicolo^benchénon nominatidall’.Autoredel- la Lettera> è quindi faputo condifUnzione tuttociòi in che relU male a propofito ag- gravato anche il Sig. DottorGiufèppeBonuc«- ci) cheèuno depiù valoro£l> accreditatiMe^- 'dicidellaCittà.Parlando dunqueora di que-

^ ilo ProfelTore> anch’egli fecela llia medica Relazione> laqualenonpretefemaidi nafeon-- òcre,nedi ritirare»

come

li è maiiziolàmen- tefuppoilo

£d

è privo certamente delfen- fo

comune

>chidice elTere ftatafcrittaqiulla

' RelazioneconParole Paefanefalfe,ed ìngiujle*

Si confultinogli

Uomini

dell*Arte«e chinoA è guidatoda Prevenzione di varia Setta >

o

da altro particolare pallìonatointereire*do*

vràconfelTare»chelafuddetta Relazione è da*

ta diftefa collo fpirito dell’Immortale

Mor-

gagni.Precidonei Efattezza» everitàIbnoda-

'tefempeelelòie guidedi quedogrand’

Uo-

mo

(28)

.

mo

nello fcrivereJcfùc oflfervazioniMediche

fu;>liaperti Cadaveri.

Con

paricautelahàfat- ta la luail-Srg. Bonucci>il quale»

dopo

di,' avereadombratalacauHidellamorte» conchiu- ,

»chela malaConformazionedella

Macbtna

deproTjata»eda farJìapofeachiunque^nonpo- co viavràcontribuito»pernondir pienamen- te;non ha inventato al certounIntrico»neun Fantoccio ideale.

£

qui permetta 1*A. della^

Lettera»cheglifidomandi»qual*èfiatoilTuo Fine»perchè nellaRelazione»chehàfatta (al- lapag. 7.)della Sezione del Cadavere»non .hà nominato ne punto» nepoco^ alcun vizio

nellaOliatura dellaMachina?

A - SSErudimioìquiJudicatists

I V

Se il Sig.Bonucci pococurava leciarle di alcuni Imperitiprelènti allafuddetta Sezio- ne» che credevanoTuperfiue»e nonnecelfarie lefueminute ricerche nelrinvenire»e notare lamala Conformazionedella Machina» edinif-

peciedegliolii del Bacino» che'formavano laCapacità del Pelvi afiVi più grande deli*

ordinario:làpeva per altro»che ilMorgagni lodò moltifiinEK>Antonio Efenevoli»etuttigli altri»chepublicafonole lorooficrvazioni in jgenae>

&

perfpicuefcxiptatde CadaveridiPer-

,iòne

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(29)

^9

fonemal conformatepelviziodella Rachiti- de

(xxv.)

Fu giallo pertanto lo' flupore-del Sig. bonucci, e dichiunque altro«che'ri-

trovò prefente alla Sezione perchèil

Gua-

V fto,chefirinvennenellaMachina>e fingolar- mente negli ofiì del Bacino non compariva^

.mai alla

Dama

vivente,che fèmbròanzifctn-<

pre futta infiemedi unaFigura Vantaggiofa>

cd Elegante(xxv. *)

Ora il Sig. Boaucci efeminandolaEcio-

,

logia del malerche conduce direttamenteal- la Patologia conviene coll’A. che

um

mala conformazionedìAfachinapuòforfè

fare

colga*

dimentodella piùlieta»enonmaiinterrotta^

'Salute dizi. anni(*)conviene anche, che

C*

)C^antun^ue'ilSig.fionucciconvenga gratuita- nientecoli’a. della Lettera^ dalla Sommaintieraperaltro di al.anni crede eflb necelTario didover fottrarne tl.

perchèappunto (alla pag.ly.)I’A.fifapere,chequefia Stfmraflettein tuttoU refloienìKmo Si faìtttt*inflnoalP etàdi circaii.anni; edalloratu foltanto^che eominddt adarquakòefegao*ditlevationenella[caputadefira.£me- defìmainente

^

ilSig.Boaucciinquell’occafione-non può difpenfarfidimettere in vìftadello fteflo A., chequao- douna Ragaeaaè arrivargad una data Eth,fe maico- mincia adar qualche fegnodideformithneldorfo,non

«Itroglioliidel Bacino mai e<Trre fuscet*

libilialloradi eflìrre deformati,perchèannodi gikacqu^

fiato della folidità,e refifienzar^natalrifleflione vien famrainifirata al Sig. Boaucci daMonile^Àntoine-Fran- cosi

(30)

30

vedute partorire tanteDonne

pwtamì

Scon- cimagagliài unaperfettaRachìtide

edeglimedefimo ne potrà contar molte>che hannoavutolafteflaforte.

Ma

fapete perchè?

La

ragionegliviene fomminidratadallo

Adfo

A.(allapag.ftiddctta)folperchè Vteropari- ter,gibboque tumcntet,non avevano difettònel bacino. In quello peròera mal conformatala

Dama

>ed inquello' lo furonp tutte quelle»

che>

come

£lTa>divennero Vittime disi gran male.

E

fedobbiamo crederea proprj occhj, quelli cali Ibnofi piùdi unavolta veduti nella nollraCittà ,ove 11vizio della Rachitide è tanto

comune

, che nontuttele

Donne

potreb- boroferviredi modello agli Zeufitedai Prafptelli, che anzi molte farebbero piùtolloopportune peri difegnidiJacopo Callotta.

CiòprcroelTo;non potendo convenirein quefta parteil Sig.Bonuccicoli’A.llabilifce^,

chela Struttura d^lla

Dama»

appunto perphè era

^

•* , depra-

coisBartaùtVnaFittenait Boieeufeoule ievìentaprti

Uaìffance.SimeFi, teneeBoìteusedevientraetìtique cet eiat peut difomeerla Cavile du Baffim,mapelledevtenl Boiieufe

torlcutaFopproebe del’agedepuberteil »et‘enfuitautune iifforviteauBatfta Ics osayont alors acquh de foUditè, (trleunjcntllcm delaFermetè(Coursd’ Accouclieniensen faveurdesetudiansdeChirurgie,des Sages-Femmes, Se (icsal'pirantcscu cecAr^. Parl^ >77;> T. !• Artide

.

fcift»iv.du baffittdformepag. jt.

DigilizedbyGooglc

\

(31)

depravata,Vda fare ftuporeachiunque la vide inquello tdòpodi averla/ciatogodereal^

laAdedefìnta lapiti lieta e> non mai interrotta

-fatateper loSpazio àizi.

Annh

lafola pri- mordialecagioneted ebbela forza di toglierla di vita in pochi momenti nell'occafonedel Parto

(pag. IO-) '

Si comunemente, chele

Donne

gra- vide fonoeljjofte a varj pericoli\nel Parto, c,dopoil Partoje chenoi!è calò tanto(in- goiare il vedere una

Donna

fgravarfi feli-

cemente delFeto,emorir quindifubitopoco dopo,feoza avere ncpurcun minutoditempo, per poter provedere a untanto male,.c non perire(xxvi.)* Varie pqlTono eflere le circo- Ihnze, che pongonole

Donne

insilacrime- vole fituazione.Prima però di efaminarle,fi

premettano qui alcune nozioni .

E

primiera»

mente; che1’ Uterofia un mufcolo,vuoto

,

e profondo,fufcettibilc della maflìma.dilata^

zione,oriftringimento,ecompofiodiuna mol- titudinedi Vafi innumerabili, e quelli nelPul-' timodellaGravidanzadi('apillari, cheerano,

s*ingroflìno

come

una Penna da fcrivere, c alle volte

come

il dito piccolo, èella una_»

provadifattoconfermatadall’ autorità di foni-"

miScrittori (Xxvii.) fecondoi

Che

il luogo, dove la Placentarefta attaccataall* Uterofia

^ quel-

(32)

l

quello»incui iVafi fanguignihanno maggior diametrodegli altri, quefto ancora è fuordi ogni dubbioCxxvr1

1

.) terzo

:Ch^

1* Uteroper |

contraerfì in se fteflb non debba foifrire una

|

troppo grande dilatazione»perchè1‘ccceflìvo , '

allungamento fadivenireilMulcoloparalitico, ,

e lo poneinuno(lato d’ inerzia, dimoftra ad evidenza [xxix.]Sipotrebboro aggiungere altre verità;

ma

quelle frano fufficienri per iftabilire, che quelle

Donne,

che hanno la cavità delVentre maggiore dell’ordinario, a cagione diun vizio negli Olii del Bacino, fono in una morale certezza di fbccombere improvifàmentefubitodopo il Parto,peruna Emorragia, che può fopravenirepel diftacco intempeftivodella Placenta, in feguito di un Partotroppo follecito,almenofenza unqual- che ajutotorte, ed efHcace. Imperciocché1’

Utero, che è dilatato a difmifura, non

potrà contrarre in fe fteffo, che lentamente,

" e a gradi, acagione dello flato atono, ed inerte, che hannoacquiftatoisuoi Mufcoli, c quellaftelTa lentezzanel contraerlì èappun- / to la cagione,cheimpediràai Vali,cheac- quillarono unDiametrotroppo grande,di pie- ' garli fu loro ftefli

,pernon islanciare a rivoli ilSangue;ed ecco quindiglisbancamentimag- giori, le Emmorragic,leSincopi,efinalmea*

tela Morte.

Ed

' ^ I

DigitizedbyGooglc

(33)

Ed

eccociappuntonelca^,perchè perla riunionedi tuttequefte circoftanze

mancò

im- ptovifamentelarifpettdbile

Dama,

e fu perciò, che obbligatoa dire il Sfg. Dottore Bonucci laveritài dovetteffabilirenella fuaRelazione, che laStrutturadella

Machìna

, perchè era\de- pruduta,eda fare(lupare a chiunquelavide,

ehhela forza di toglierladìVita inpochi mch menti nella occafone delParto, [xxx.J

Dalfinqui detto,chiè,che non vegga nondoverfi applicare a tutta la Machina,

ma

fibene ad una fèmpliceparte, della medefima, cioèalle Offa del Bacino, ledelcritte parole del Sig. Bonucci, dicui affetta tantifcandali

,

c lamenti eccefllvi 1’ A.dellaLettera?

Ognu- no

sà,chegl’ altri difettinon comparivano nel- laSignora, e tofto,chefi rifonde la prima cagione della fìia Morte alvizio delle Offaj delBacino, non vidàluogo adubitare, che

il Sig. Bonuccinon abbia intefo di parlato principalmente di quefte. Oltrediche,fe T Autore delfeNotenonaveffe ardito diStam- pare la Lettera, niun difetto delia

Mach

na \

farebbefi fattopubblico

.Masi

vede, cheque- fio Stampatoreveramente

ama

le Stampe,per- che firide, e tiene a vile ilSig. Dottoro Bonucci,per non avere fatto -mai ftnnpare qualche fùa Opera.

Ma

il Sig.Bonucci non

G

crede

V

/ . .

V -

(34)

crede>

come non

Io crederannotuttiquei*

chepenfano divcrCimentedall’Autorediquel- le Noteyche per elTerc ProfelTore anche di

Somma

Dottrina>edigrandijpmocredito, vifìa

r

obbligodientrarenellaFolladi quelli,che imbrattano la Carta bianca. Faccia pur ciò»

quanto vuole C cfaràIcmprc beniflìmo3 quel À4edico femplicemente Speculativoie Dotto,

cuimanchi lavocazione >edil credito perla MedicinaPrattica;« atutti quegli altri

Me-

dici)a cuiprevale la PaflìoncalLettode’lo- roMalatifmancheràindubitatamenteiltempo per certe inutiliGlorie^fé purenon vogliono incontrareIo fteflb rimprovero, che feceGio;

Huarzioad un Medico>benché celeberrimo perlaTuaEloquenaca>e Dottrina,e per ieTue infigni Produzioni, cui però nell’ atto pra- ticoandavano miferarieutea loccomberetutti i Malati alla fuaCura commelTì, ond* egli difperatoandòa farli Frate [xxxi.]

Finalmente 1* A.dellaLettera è indù- ftfiato,per quantohapotuto> a rendere ridi- cole ancora le proporzioni*edil contegno delSigore Dottore Giulèppe Pafqua.Se egli però bene efamina il Ilio Cuore, che forfè farànon contaminato» converrà. cheil delì- derio folo di far

pompa

del fuo Studio,eTa-

. lento,a qualunque

prezzolò

fiato quello

>

che

"

|5yGoogle

(35)

'chehàdirettola fìiaPenna,eglihàfatto feri—

vere dellepropofi?ioni> da diìjjiaccreal pre-' fente a fc

medeHmo

,Qucfto degniflìmo Pro- feifore dunqueilSig Dottore Pafqua, fapcndo per la Tua lunga fperienza« quantonellaSto^

ria de mali dubbj può 1* occhio fedel Giudi- ce, e ftimatordelle colè comprendere, óca- pirepiù diquel,chefia1’ orecchio

Segnìtts irrìtant antmos demìlJa per auret

§laam qua juntocculis, fubjeSia fideììbm per fare anche egli laTuaRelazione con laj maggior poflìbile brevità, ed evidenza,,cre-.

dette di difegnare idifòrdini della’

Machina

della defunta Signorain unacarta,affine di dare una idea adequata del malea chi era in obbligodirenderne conto.Ora con maggior efattézzanon fi poteva delineare laStruttura dellaSpina,lenon checolla LetteraS.C*J

C

a II

ih i'unohiet unpeutovtpUqut^il

tjiutilidelede^ìner cu en acqutert foi^eutedei idee: fl»fcì<r- iretó* meme-temptenendonneaun autret,enuniftantt detideetplusdlftinBes,quenepoarrotent faìrelesdeferiptica leplusdetailleesEifai qui aremportelePrixdela fociete HollandoifedeafcicncesdeHarlem,Airla QueAions Qw

eft-cequieftrequisdans l’Art d'obferver?parMoaileur fienjamia Carrad.AmAerdam1777#!•Cdap.6,pag.

272. 3

\

(36)

gliono,chedavariepoiitùrervahtaggìorepoi^

fono produrfi delle Arane alterazioni nellJ_>

Màchina.

Ma

fìccome la fola pjfìtura noti può farmaiftorcere laSpina>nedeprimerela cavità finirtradel Petto, ne fminuire i Pol- monidelloAeAb lato,nè fargliaderenti alla Pleura> nèalzarele coAole delLatooppoAo>/ nè d/Tormare le Offa del Bacino.Cosi elio.

Sig.Pafquanon può mai fottofcriverfi al

Me-

todo curativodall’ A.della Lettera in fimill Cafiapprovato', e chelo fà confiftetenefojìe*

gnt

J

ottantiejì&nhfttggtrìtìpitidal Sarto, che dalMedicoiedalChirurgo Cpag* 1^.3

La

prat- tica migliòre,e lepiù fodcautoritàglifom*' miniftranoforti argomenti per foftenere lefuò propofizioni fxixv.3 c rimprovererà tèmpre con Monfieur Rofcn, chifiappoggia, ad altri principi

:C

cjì unabus enorme,quede pretcn- dre redrejfer Ics enfafitpar des éntravet,ièt Machines, qUi

^

ne Jont, qué la Rejjource del*

ìgnorance» [xxxvi.3

Conchiudafi per ultimo, che\ fiiddctti SignoriMedicinon badanopunto neagli fchef- ' 2i, nè all’iinpegrto, chetiè prefo1’A.della Lettera di render ridicolele loro Perfone; perocché tonopertùafitTìmi»ecredono ferma- mente, che lo fteflbA.pàrli di cuore quan-*

doCallapag. ò,jfi p'rotcfta di

non

pren- derti

\

' /

DigitizedbyGoogle

(37)

- . r derfi molto penfierc,fedice degli fpropojìti:

nèdinoncurarli>fenella lùaRelazionetino- tinodegli

f

bagliC allapag. elfonon legge i libri Medici

,fe non quandobàSfoglia di dormire. Fortunape poveri Malati>chel*

A.fuddetto non èMedicodi Profejpone>eeh©

è contentoife il

Mondo

nonlo credebuon

Me-

dico Cpag. 3 poiché la vita dell’

Uomo

non è certounaffarediazardoje quindiGior- gio Ragliviiquandofiaccorgeva>chein qual-,

^eh’ uno de’ (uoiScolaripredominava uno Mi- litoditroppa difìnvoltura»e d* Indifferenza verfb i proprj Malatijgl’ avvertiva fervida- mentecosi r: Tyrones mei cauti efotCy agi-

'turde Pelle

Humana 3

Vifarebboro ancoramolte altrecofe da opporre controaltre afferzioni evidentemente equivocheafferite con moltafranchezza dall’

A. in quella Tua Lettera;

Ma

tutto e vano>

e fùperduO)ne mairelativoalfine di'quella 'quantollfcia,e fcmplice^ canto

men

vagaed erudita Rifpojla,Dunque nonfeneparlipiù:ne più è da doverci dirne» fé non altro> pel dovutoneceffariorifleflballa(ichiarafed il- ludrememoria della eRinta

Dama

fuddetea

.

Imperciocché1*efperienza infègna»che icon- tinui difeorfì,e lenoninterrottequedionifo- praun

ddfo

Soggetto

( Q^ecialmente non più cfìdea-

(38)

e/iftente)benché tnttoeroico» e riipettabile»

producono»anziché alcto»unà veri noja»e

failidio nelCuore degli

Uomini

»<^ncheogni

fiiica ragione ci

ammaedra

di quello eiFetro (ìcuronellaniiièriUmanità*

£

quindi è»che chi non ceiTerà una voltadi quedionare fui rovcfciato»

o

noti rovefcialoUtero»e fopra ógni altri ca'ufà della feguita irreparabile.per- dita> darifèmpre indizio[ a dir poco3

o

di vera Incuranza»odi naufeante infendbilità

.

Ma

quidee (èmbrare>chechi ora ferive

o

contradica(pàccUtamenteafèftenb» e alle Tue proprie propoiìzionbóche daeglipuretutto in- (ènfìbile,edincurante.

£

nonèappuntoegli»che hàdetto tantofinoradi quell*

Alma

grande,che piùnonvivefra gli

Uomini

?Quefto nonpuònc- garfì

Ma

finegabensì»cheleduededuzionifìa-

no

giude«Anzi»perchèegli (ènte»anchetrop- po»eperchètroppos’invefte deiDannialtrui, perciò ha dovuto finalmente rifolverd allapre- fente Rijpojìa* di cui ecco in una parola il

vèto ed,unicoOggetto=3 larecitazione della

Fama

ai

th

defermiMedici=:

E

un fine fi

dovcrofb hà incidentemente obbligataaparlarfì

molto dell* altradolente Ifloria della

Dama»

fi

chiede mille perdoni;Laneccflitànon hà legge Credevafibensìaffai remoto il dubbiodi qjuefla obbligazione

,perchèfèmbrava diilìcile ,

che

7

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