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Tome VIII~ 3. serie, 20 sere

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300

~ I V I S T A

J o u r n a l de P h y s i q u e . Tome VIII~ 3. serie, 20 sere. 1899.

GAUTtEZ P. Preparazioa~ meccaMea dells superfiei ottiehe (pp. 477-483). - - L'A. ia qaesta Nora ris le grandi diffi.

eolts incontratc e saperats nolle eostrazione dells speechio o degli obbioVoivi destinati al grands siderostat% di cai abbiamo fatto oeuno pi~ sopra, s deserive ls maochine destinate a talc seeps e il lore mode di s

La verificazione della saporficio dolls speoehio o s t a ~ [atta ottieamente eel metodo d i Foaeault~ e quolla dells suporfiei degli obbiettivi verra fatta per collimazionej piazzando nel faces del- l' obbiettiv% situate davanti lo specohio, una sorg~ente laminosa~ i eui raggi dope essero passati per I' obbict~ivo ed essore riflessi dells speeehio~ verranno a /brmaro al fusee ann immagine della sorgonte luminosa.

L ' i n g r a n d i m e n t o degli obbiettivi de1 sidcrostat % (di oui gi'~

abbiamo date pi~ sopra le dimensioni e la distanza fbcale) sup- ponsndo la distan~a minima della violent dis~inta di 10 ore, sarh di 600 voltep e divsrr'A di 6000 volta per 1' unions a un oculars she ingrandisca 10 volts. II peters separat0re dell' obbiestivo del siderostato permot~er'A di misurare la distanza angolare di due stcllo she distiao fra lore di an dcr di seconds d'arco.

AI fusee principals dell' obbiettivo la l u r e avrs an diametro di 56 cm. she diverr~ di 5'%60 per an ingrandimcnto di 10 volts ottenuto per mezzo di ua oculars o di un apparecohio di prois-

zione.

Questa imagine, a 10 cm. dal nostro oeehio~ sar~ voduta sorts un angels visuals egualo a quells sotto cui si vedrebba ia luna so distasse dalla terra di 58 kin. anzich~ di 380t000~ ciob di circa 'iToo della sua distanza rome. I erateri della luna avsnti 100 metri di diametro saranao rappresentati salP imagine da punti di due deeidai di millimetro.

GAURO J. M i s u r a dell' intensith dells ends sonore (pp. 483- 485). - - L'A. descrivs in questa Nora un~ dci duo metodi da lui tenuti per misurarc l ' i n t e n s i t s dells ondc sonore~ impiegando tubi scnori mossi ia azione per mezzo di aria compressa racohiusa

(2)

30URNAL DE PHYSIQUE 301 in un tube di aoeiaio, e muniti di un do~pio regolatore sistema Fonrnier. P e r confrontare tra lore le ampiezze dei movimeuti dells ends sorters, ha cercato d i o s s e r v a r l e direttamente a mezzo del microscopic, impiegando il metodo stroboseopico.

Dulls sue esperienze VA. conclude t h e le membrane seguono molto fedelmente il movimento dell' onda sonora she le r e permettono di misnrarlo. Risnltato imporl:ante quests dal punts di vista dells note she intervengono nella formazione dells r e c a l l e dells osservazioni farts a proposito delle fialnme maaometriche del Koenig.

CAVRO E. Vibrazione clelle last re telefonlehe (pp. 485-486). - - Anche in quests studio PA. si ~ servito del metodo stroboscopico, e descrive in questa Nora 1' apparecchio adottat% lamerltando in- fine che il fcnomeno sin troppo piccolo perch~ si possa studiare come esso diponda dai diversi elementi~ intensit's di corrente~ al- tezza del suono, ecc.

BERTEIELOI' D. ,gul qniscuglio dei ga.~ (pp. 5 2 1 - 5 3 0 ) . - A mostrare 11 inesattezza dell' enunciate di Dalwn, almeuo nella sun s generale~ PA. espone due obbiezioni. La prima si b t h e avendo i gas sottoposti a forti pressioni proprietb, del tn~to eomparabili r come ha mostrato Amagat~ a quelle dei l!quidi, e dovendosi d~al - tra parts ogni 1eggs generals sui gas potersi appliearc ai liquidi, ne vieno che per introdurre un gas in un recipiente che con- tenga un gas compress% al pari she un liquids in un recipients gib. occnpato da un liquid% si dovr~ sormoatare una resistenza diversa da quella che si avrebbs s e i l recipiente s rusts.

L' altra obbiozion% seconds I'A.~ pi~t grave e mostrante t h e la legge di Dalton ~ incompatibile cells proprietk dei gas reali si che, quaado si cousiderasse un volume gassoso come formate da parti uguali alla stessa pressione iniziale, poich~ tutti i gas, eecet- tuato 1' idrogen% sorts pressioni vicine a quella normale sons pib.

compressibili di quells cite vuole la legge di ]tIariotte, si do- vrebbe per la legge di Dalton osservare ua aumento di pressione, il che ~ assurdo. ~'[escolando infatti due gas (protossido d r azoto e aoidride carboniea) oh% possedendo u g u a l peso molecolare, temperature e pressioni eritiche molto vicine, devono quindi, pur differeado helle propriets chimiche~ avere propriet~ fisiche quasi identiche, I'A. ha trovato che il lore miscuglio presenta un au- meats di pressioae trascurabile, in luogo dell' aumento di 2~"',6 quale d o v r e b b e essere per 1' enunciate di Dalton. Ne conclude quindi c h e l a legge di D a l t o n non pub esserc vera che quando lo /~ la logge d~ ~ a r i o t t e e chs si deve quindf considerarla sempl~- cem~nt~ com~ una l~gge limlte applicabile ai gas molto rarefatti.

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30~ JOURNAL DE PHYSIQUE

Passa quindi a e s a m i n a r e se sin rlgorosa o soltanto approssi- mata la legge che Sarrau ha sostituito a quolla di Dalton e che si enuncia :

[~ volume specifics di ur~ miscuglio dl gas ~ ugua~e a l ~ media composta dei voluml sp6cifici dei gas mescolati.

Nou ostante che Amagat ~) abbia mostrato the si verifiea con una precisione dell' ordine del millesimo per 1' aria eonsiderata come miscuglio di a z o t o e di ossigeno, sin a pressione di 2000 e 3000 arm. come alia pressione ordinaria, I'A. conclude che quests enunciate non ~ cho approssimato per i gas, come ~ approssimato per i ]iquidi.

Una serie di esperienze di fisici diversi ha mostrato infatti che il miscuglio di due gas ~ aecompagnato da un aumento di pressione tanto pifi grande, quanto pi~'l sons differenti le tempe- rature dei due gas. No conclude quindi che so si prendono due gas sotto una pressione qualunque e s i mescolano, non 5 possi- bile prevedere direttamente gli effetti del miscuglio, non trovau- dosi questi gas in stati comparabili.

Per sormontare questa difficolt~ I'A. ha pensato ~) she otter.

resse uaa aerie di operazioni tall che la diffusions avvenisse allo state gassoso perfett% e occorresse non solo la conoscenza dells eompressibilit~ dei gas separati, ma la oompressibilits pure del miseuglio fra una pressiono debolissima e quells dell'esperienza.

Riferisce quindi i suoi studi eseguiti ia collaborazione con Sacerdote 3) sul miscuglio GO ~ -~ SO", sul misenglio atmosferico e su quells dell' idrogeno e ossigen% dai quali risalta she 1' im- piego del ciclo d a l u i proposto h pienamente giustificato e she possibile caleolare 1' aumento di pressioue prodotto dal miscugli0, quando si couosca la compressibilith dei gas separati e del mi- seuglie.

Si domanda allora leA. se ~ possibil% note solamente le pro- prierS, dei gas separati, dedurre la compressibilits del misauglio e, per conseguenz% 1' aumento di pressione del miscuglio stesso.

A questa domanda all'A, sembra peters rispondere affermativa- monte ammettendo si tratti di un fenomeno puramente fisieo. P e r quests ammette c h e l e differeuze che preseuta un gas rapports alla formula dei gas perfetti siano dovute alp attrazione reoiproca dells moleoole e al lore velum% e she la formula dei gas reali sin del tips proposto da H i r n :

(p + P) ( v - - b) = R T I) c. R. 11 Luglio 1898.

2,) C. R. 13 Giugno 1898.

3J C. It, Maggie 1899.

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JOURNAL DE PHYSIQUE 303 nella quale si prenda, come Van der Waals, P ~ ~ essendo P l a pressione interna dovuta all' attrazione delle moleoo]e, p la pres- alone es~erna, r il volume apparento dei gas, b il volume delle moleeole, e, n e w equazione trasformata sostimendo a P il valore detto, a essendo una costante che rapprosenta l ' a t t r a z i o n e reel- preen di 2 molecole e b costante. Applicando questa formula per il calcolo del ciolo da lui proposto determina A e B in funzione dei covolumi b e b' dei costituenti, del numero ~ di molecole d o l 10 gas~ delle masse a e a', e h a :

A = b w - ~ b ' ( l ~ a ~ ) ; A =a.'~:.-~ 2 V a a ' . z ( l - - z ) + a t ( 1 - - x ) ~ esseudo B il covolnme~ o A P attrazione specifica molecolare del miscuglio.

La verificazione numerica di queste formule ~ stata fatta fra limiti assai ristretti, fra intervalli di prossione assai deboli fra i quali si possa riguardare a e b come costanti~ avendo I ' A . gib, mostrato in un procedente lavoro ') come si possano fissare i va- lori d i a e di b in prossimits della pressione atmosferica.

Una serio triple di verifieazioni, t h e I'A. espone giustiflcano il caleolo adottato e mostrano cho per mezzo di esso si pub otte- nero la densit~ di un misouglio gassoso date le densit~ dei co- stituenti.

SACERDOTE P. Deformazioni elettriche dei solidi dielettrici

~sotropi (pp. 531-54:1). - - I n ques~a Note, che fa seguito alia l~ota di eui abbiamo date un sunto pih sopra,:l'A, si propone di ricer- care le cause delle del~ormazioni elettricho doi dielettrici divi- dendo questa rieerea in due parti:

1 ~ Deformazioni corrispondenti alle formule dater astrazicne fatta dei termini in (kt, k v k);

2 a Deformazioni corrispondonti ai termini in (k,, k~, k):

P e r il primo case enuncia il principle t h e :

5e deforrnaz~oM elettriche carrisportdenti a~ terrninl nel quali non on,vane i eoe~eienti k,. kj~ kj non sono the 16 deformazioni elastfche dov ttte alle forze che sl esercitano su un dielettrico non ele~trizzato piazzctto in. un campo elettrlco~ forzo messe i n evidenza dallo esperienze di Pellet ~) e ehe dlventaao le pressloni elettro- statiehe p e r le porzioni dl superfieie dove il dielettrico ~ a eontatto dell~ armature.

L ' A . quindi riferisce le verifieazioni eseguite nel ease di u n a lamina dielettrica plane non a contatto delle armature e t h e le

1) C. R. Maggio o Gingno 1898.

2) Ann. do Phys. el: Chem.

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304 JOURNAL DE PHYSIQUE

sorpassi, nel ease di una lamina dielettriea piana separata dalle armature da un intervallo di aria infinitamonto sottile e compresa ira esse~ nel case iufine di una lamina dielettriea sferiea infinita- mente sottile ad armatura aderente.

A proposito del 2" case I'A. ha ritrovato una relazione t h e e n u n e l a : L a pressione elettrosta~iea~ quando vi sia concerto f r o a r m a t u r e e dielettrico, ~ la differeaza f r o la pressione elettros~a- tica the si eserciterebbe sull' a r m a t u r e e la trazione che agirebb~

sul dielettrico, se questo contafto non esisiesse, se eio~ vi fosse uno strato d r aria fro lo armature e il dielettrico.

Per le deformazioni corrispoudenti ai termini in (k,, k,, k) I'A. nora iutanto t h e mentrB i termini indipendonti da questi eoeffieienti variano a seeouda ehe il diele~trieo ~ o non 6 in con- ratio colle armature, ~ o non ~ pifi grande di esse, i t e r m i n i in ( k , k~, Ir sono sempre gli stessi~ quaU the s~ano quests condiz~on~

essi non dipendano assolulamente ehe dal dielettrico e daU'intensith del europe che vl ~ create: inoltre le forze esterne note che agiscono sulla materia dielettrlcz non H f a n n o prevedere.

Indotto cluindi a rieereare la lore spiegazione in una modifi- eazioae dello state moleeolare della materia dielettriea~ ammette

c h e -"

La modificazione dell' etero, ehe eostituisee la produzione del europe elettrico, ~ aeoompagnata da uua modificazione dello state moleeolare della materia, in virtfi della quale 1 ~ elemento di vo- lume material% situate in an punto dove P intensit~ del campo g H~ tende a eontrarsi di - - k 2 ~ hello direzione del campo e a dilatarsi di (k, H~) nelle direzioni perpendicolari.

L ' A . stadia pure in una breve Nora la contrazione elettriea dei gas 7 e trova ch% al eontrario di quello che si ha per i so- lidi~ per i gas la coatrazioae elettrica ~ semplieemente dovuta al cangiameato di state molecolare correlative della perturbazione dell' etere hello quale coasiste la creazione del campo elettrico.

L ' A . quindi f a u n a rapida ana]isi delle teorie svelte e dei lavori sperimentali eseguiti prima di lui.

Ripresa quiudi la formula teorica:

nella quale, poioh~ il primo membro ~ date dalle esperienze sulle deformazioai elettriehe dei dielettrici dei aondensatori per valori noti di v e di ~ e determinati il eoei~iciento elastioo a e la co-

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JOURNAL DE PHYSIQUE 305 stante dielettrica k della sostanza ehe forma il dielettrico del condensatore, rimane d' incognito solo },, coei~iciente di varia- zione della costante die]ettrica per una trazione normale a]le linee di forza. Adottando i risultati di Cantone sulle variazioni di lun- ghezza dei oondensatori cilindrici in vetro, l' A. ha trovato t h e devo essere d e l l ' o r d i n e di -+. I X 10-'~ C. G. S.

WEISS ~. Sulla calamitazione pinna della pirrotina (pp. 542- 044). - - Avondo avvieiaato un cristallo di apparenza esagonale, di pirr0tina o pirit6 maguetica (Fo~S s) a una calamite, e a r c a d e riscontrato che l' attraziono era nnlla quando prosentava il piano della base esagonale perpendicolarmente alle linee di s men- tre era vivissima per ogni ultra orientazione, l'A. 6 state indotto a concludere che esiste una direzione per ]a quale ]a ca]amita- zione 6 impossibilo, ed 6, genoralizzando, condotto a supporre e h e l a materia non pu~ ealamitarsi the in un piano perpendieo- lure a questa direzione, e ehe l'A. chiama piano magnetite.

L ' A . ha eorcato di stabiliro con esperienze, questa proprieth, e descrivo il metodo e 1' apparecchio tonuto a questo scope.

Conclude t h e F interesso principale di qnesta proprieth della pirrotina ~ quello di fornire an punto di partenza nuovo per Pa- nalisi dei fenomoni forte magnetici. P e n s a quindi t h e lo studio delle proprietor di quel minorale nel piano magnetieo, gli possa fornire dati pih semplici di quelli eho si possiedono per spiegaro

lo proprietb, pih complesse dei corpi magnetiei comuni.

GERR[T BAKKER. Teoria dinamlca della eapillarit&

(pp.

545- 5 5 2 ) . - In questa Nota I ' A . stabilisce con caleoli abbastanza somplici la relazione generale esistente tra la pressione esterna, la pressiono termica e la eoosione di un liquido. Per la pressiono molecolare trova c h e :

I1 quoziente della presMone molecolare di u n liquido in con- taito col sue vapore p e r il caIore df vaporizzazione interna ~ una f u n z i o n e lineare decrescente della temperatura.

Dalle formule trovate deduce molto semplieemente ]a legge di 3Iaxwell-Glausins, e studia infine la pressione moleeolare di uno strafe r sferico.

CJUtLLAI/ME E. Sulle variazioni temporanee e residuall degli aeeial a nlkel r e , e r s i b f l ~ (pp. 553-556). ~ G]i studi sull' anomalia negativa di dilatazione presentata da una sbarra di una lega, e riferite in nn'al~ra Nora '), ha f atto eoneludere a l l ' A , ehe la sbarra teude, a ogni temperatura, verso uno state definitive, al quale arriva o per un allungamento o per nna contrazione a se- I) C. R., t. 124, p. 754, 1897. - - Joum. de Phys., t. 7, sorio 8, p. 262, 1898.

~ IV. Fol, XI. 20

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30(J JOURNAL DE PIIYSIQUE

eonda e h e l a t e r n p e r a t u r a si r a g g i u n g a per aumenti o d i m i n u z i o n i . T u t t a v i a lo state definitive, a una t e m p e r a t u r a de~erminata~ non sompre ]o stess% ma varia a secouda del mode col quale av- vengono i c a n g i a m e n t i di t e m p e r a t u r a .

L a veloeith di trasformazione ~ tanto pih g r a n d e quanto pi~

e l e v a t e la temperatura~ ed ~ pifi g r a n d e la diversitb, fra lo state

~n cui si trova e quello verso cui tende. E s s a ~ molto plft forte per t e m p e r a t u r e a s e e n d e n t i ehe pet" t e m p e r a t u r e d i s e e n d e n t i .

I n questa Note I'A. ha cereato p a r t i e o l a r m e n t e di d e t e r m i - hare i c a n g i a m e n t i di una s b a r r a che a v e v a s u b i t o la sei'ie ra- zionale di riectti fra 1000 e 40 o e r i p o r t a il d i a g r a m m a r a p p r e - s e n t a n t e i r i s u l t a t i di q u e u e misure, che abbr.aeGiano uu periodo s u p e r i o r s a due anni. Questi r i s u l t a t i , tennto conto delle v a r i a - zioni d e l l a t e m p e r a t u r a ambiente, sono conferral alle leggi gone- r a l i enunciate.

L ' A . ha studiato pure le v a r i a z i o a i successive s u b i t e da una s b a r r a al v a r i a r e d e l l a t e m p e r a t u r a ambiente~ e ha trovato ehe la c u r v e she le r i a s s u m e sensibilmen~e, r a p p r e s e n t a la f u u z i o n e :

y = - - 0 , 0 0 3 2 5 . 1 0 -6 . ~

L ' A . osserva ehe le formule di dilatazione devono essore eor- r e t i e di ciues~a quantitb, y, se le variazioni di t e m p e r a t u r a sono lentissime, e c h o u n ' a s t a di pendol% d i l a t a n d o s i secendo la for- m u l a eorretta~ si deve per mezzo di q u e s t a stessa formula ealco- 1are la compensazione.

I n una s b a r r a t i r a t a (etiree) I'A. ha osservato s u e c e s s i v a m e n t e tre variazioni distinte~ di ampiezza e di d u r a t a differenti. Due di questo variazioni sono s i m i l i a quelle eonstatate nolle s b a r r e forgiate, m e n t r e la te~:za ~ p r o p r i a delle s b a r r e tirate.

Quest' u l t i m a variazione b state o s s e r v a t a anche nolle s b a r r e di nikel pu,'o e negli aeciai a nikel ehe nou subiscono le a l t r e variazioni che in g u i s e i n a p p r e z z a b i l e . L a propriet~ c a r a t t e r i s t i c a di questa v a r i a z i e n e g di d i v e n i r e nulla, a ogni t e m p e r a t u r e , per uua r i e o t t u r a a t e m p e r a t u r e superiore, il ehe non a v v i e n e per i c a n g i a m e n t i propri agli aeciai a n i k e l di specie poco dilatabile.

LS3DUC A. Alc~,~ne applicazioni de~ volu.rn.i molecolari (pp. 585- 594). - - L ' A . ha r i m p i a z z a t o la formula d e t t a dei gas perfetti

p v - ~ R T

cell' altra~ n e l l a qualo i n t e r v i e n e il principio di A v o g a d r o . A m p ~ r e come l e g g e limite, e che permette di ealeolare f a c i l m e n t e i di- versi dati t e r m o m e t r i c i dei gas reali in condizioni v a r i a t e ;

] K 2 v = R T ~

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J O U R N A L D E P t l Y S I Q U E 307 dove r i n d i c a il volume molecolare r e l a t i v e rapporto a un gas perfetto imaginario, di un gas di cui ~ ~ la m a s s e molecelare aelle condizioui p e T.

A d o t t a n d o per 1' ossigeno )'[ = 39 e contando ]a t e m p e r a t u r a a partire da --273'~,2 e. ha trovato per R il v a l o r e eostante per tutti i g a s :

R ~ 8313,10' O. G-. S.

D ' a l t r a p a r t e :

10' - - y

lO*-t -, (e - - 1) z + (e - - 1)' u

nella quale y, a e u song f u a z i o n i empiriohe di Z = ~ - ( i n v e r s a della t e m p e r a t u r a r i d o t t a ) ed e essendo 1_~ p , cio~ 1 a della pres-

ff #()

sioae r i d o t t a .

L ' A . ha mostrato come si possono calcolare i coefficienti di dilatazione e di compeessibilitg, come pure la deusieg dei gas e dei vapori rispetto a uno di essi, per es. all' ossigeno. I n parti- colare ha trovato t h e le densitY, rapporto a l l ' aria SOnG date d a l l a formula

1 M

D - -

28,973 "

L'A. ha studiato l'isopentan% l' etere~ il vapore di e~ere a 31~ il vapors d' acqua~ e i vapori anomali~ quelli cio~ per i quali le variazioni di densitY, sotto l' influenza della temperatura e della pressione, non sono eonformi alla ]egge degli stati eorri- spondentJ.

Note a proposito del cloro the non pub rit~nersi prorate la sua dissociazione ad a l t e t e m p e r a t u r e , i a d i c a t a da Orafts, m a n - oando altre esperieuze a confermarla, e i r i s u l t a t i ottennti d a l u i J:ino a 400 U e quelli o t t e a u t i dal ]k[eyer mostrando la densit~t d e l cloro n o r m a l e flaG a q u e l l e t e m p e r a t u r e .

H a infine studiato 1' acido acetico e ha tvovato p e r eoefficiente isotonieo delle soluzioni aeetiohe d i l u i t i s s i m e il valore 1,0~, che differisee dull' unitR di u a a . q u a n t i t h che ~ dell' ordine di g r a n - dezza degli errori d e l l ' esperienza, conformemente alle c o n c l u s i o n i di G i b b s .

FA]3RY C m 8ulle frange delle lamine mfste (pp. 595-599). - - Esposta b r e v e m e u t e la teoria classica sulla formazione delle f r a n g e ottenute osservando per t r a s p a r e a z a an a p p a r e e e h i o ad a n e l l i di Newton, di eui la l a m i n a m i n u t e sia formate anZich~ da uno strato di a r i a continua, da due mezzi diff~renti~ per es. a r i a in-

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308 J0L'B.NAL I)E PIIYSIQUE

t e r r o t t a da numeroso gocoe d' aoqua, I ' A . osserva t h e essa si mo- s t r a incompleta. E la dice incompleta sia perch~ due raggi omossi da uno stesso punto della s o r g e n t e luminosa, e t r a v e r s a n t i la la- mina in due p a n t i diversi, non [>ossouo sovrapporsi n~, per con- seguenz% inter{'erire, sin perch~ mentre essa fa solo p r e v e d e r o anclli a centre blanc% l ' e s p e r i e n z a m o s t r a che si possono otto- nere a volont'~, modifieando semp[icemeuce le ooudizioni di r i s e h i a - ralnento, anelli a centre bianoo o a c e n t r e nero, questi u l t i m i colorati pitt v i v a m o n t e e pifl faoilmente o s s e r v a b i l i .

Gli a n e l l i a c e n t r e blanc% s i m i l i a quelli di N e w t o n ottenuti per trasmissiono ma dai quali differiscono per il diametro, si ot- teJ~gono i n t e r p o n e n d o fra l ' o e c h i o e una sorgente luminosa, di estensione angolaro l i m i t a t a , una l a m i n a in mode, che a l l ' o o c h i o possano a r r i v a r e r a g g i diretti. Si hanno invece anelli a c e n t r e nero se 1~ s o r g e u t e luminos~ ~ disposta in mode ehe 1' oechio non i)ossa r i c e v e r e la luco t h e per diffrazione. E d ~ appunto mo- d i a n t e la dii~'raziono t h e I'A. s p i e g a in mode t'aeilo questi fen omeni.

Osservu poi ehe nel ease d i u n a sorgente l u m i n o s a unifor- m e m e n t e r i s c h i a r a n t % ~ i m p o s s i b i l e ottenere lo frange.

Conclude infine osservando che tenendo eonto dei fenomeni di diffrazione si trova un accordo complete tra la teoria e l ' e s p e - rienza.

0[IAUVEAUT B. ~ulla variazione diu~'na dell' elettrieith almo- sferiea (pp. 599-608). - - L ' A . aecennato r a p i d a m e n t e al g r a n d i s - simo numero di toorie t e n d e n t i tutte a s p i e g a r o ] ' e l e t t r i c i t s atmosferica, e alia mancanza di dati s p e r i m e n t a l i suitioienti al controllo etllcaee dolle teorie proposte, osserva come di un date i m p o r t a n t i s s i m o per l~ questione, q u a l ' 6 quello d e l l a variaziono diurn% non si conoseano leggi esatto~ non ostante che di esso si siano oecupati molti i]lustri fisici.

A d e t o r m i n a r e 1' influenza t h e le stagioni possono portaro s u l l a variazione d i u r n a , I'A. ha eomparato le c u r v e ottenuto da una serio di osservazioni di otto a n a l fatto al B u r e a u oentralo con quelle eseguito s u l l a torro Eiffel per sette anni dal M a g g i e all' Ottobre.

Le conolusioni a eui 6 per tal mode g i a n t % s o n o :

I. Esfstono helle nostre reg~oni temperate due t:pi di~eren- tissimi dell~t va~'iazi.,ne dbtrJza in v f c i n a ~ a del suolo : uno corri- spoude alia stagione ealda~ l' altro a quella fredda.

I I . La w2riazione ditLrna atla sommith della torre E(~el durante l' estate, d(O~erisce intier~mente datla variazione simultane~- mente osservata al BuCeau centrale~ e o ~ e la pi~t grande analogia colle var~azionl invernall.

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JOURNAL DE PIIYSIQUE :.~00 I I L L ' influenza del suolo, massima durance l'esta~e (e di cui il fattore principale 5, probabilmente e secondo le idee di Peltier, il vapore d' aequa emanate dalla superfleie terrestre e~ al pari di essa~ negative) intec viene come eausa pertt~rbatrice nell'an- damentJ della variazione diurna.

IV. Lcr legge generale di qaesta v(triazione si traduce p e r ur~:~ oscillt~zio~e semplice~ con ur~ massimo di giorao e un m i n i m o ( d ' a l t r a parle notevohnente eos~an~i)fee ls 3730 e le 4~30 del

marline.

Hg~SALEOII @. A. S u g l i spettri della scariehe osciUanti (pp.

652-660). - - L ' A . aveva gi'k osservato ') come inserendo una be- bina di solf-iaduzioae nel oireuito esterno di una bottiglia di L e y d a si potova eliminare nolle spettro della scintill,~ quasi tulle le rig[to dovute all' aria, otteuendc soltaato e n e t t a m e n t e l e r i g h e del metallc formante gli elettrodi. Esperienze preliminari gli haaao mostrato eho vi pub essere aameuto d'inteusit/~ nolle ri- ghe~ o sparizioue complete o sensibile indebclimentc. L ' A . quindi ha sttv, tiato gli spettri di un eerto numero di metalli e di qual- ehe gas per rintraociare la eausa di quel fsnomeno.

:Per questo si /~ servile di uno speLtrcscopio a debole disper- sioae. Lit scintilla era prodotta daila seariea di 3 botfiglie di Lord% in derivazioae sul oircuito seeoadario di nan bcbina di R u h m k o r f f di 25 cm. di distanza esplosiva. :Per avere una sca- riea osc, illaate ia~rodaoeva uua self-induzione variante fva 0700012 e 0~003,d henry. Una lento proiettava sul]a i~eaditura 1' imagine della seintilla~ lunge circa 5 ram. e disposta p~rallelamente a essa.

Impiegando il metodo di L o k y e r ha potuto fotografare due spettrij l'uno al disopr~ dell'nitro, il primo prodotto dalla scintilla ordinaria~ l ' a l t r o dal!a scintilla oscillante~ e osservare eosl come- dameute 1' influenza della self-induzione sullo spettro della scin- ti lla.

Ha oosi ecnstatato l ' a s s e n z a complete dolle righe dell' arig hello spettrc della scintilla oseiliaute~ e la nettezza delle righe caratteristiche del metallo. Prolungando molto il tempo di posa, (una o due ore) e impiegando una self-induzione di circa 0,0038 h , ha trovato le bande eannella~e dell' azoto nolle s p e m ' o della scin- tilla oseillante.

Dall' esamo accurate delia righe earatteristiehe dei diversi motalli ha rilevato the le righe appellate eorte o di alta tempe- ratura, crane quolle ehe si indebolivano o sparivano eompletamente per l'iaserziono della solt'-induzione; mentre le righe de,to lunghe o

1) I'roced. Roy. See, vol. 64, p. 331.

(11)

310 JOURNAL DE PHYSIQUE

di bassa temperatara (she appariscono sopratutto noll'arco) rostavano visibili e diveatavano aacora pi6. intense. I-[a notate anzi, per l'in- s~rziono della

selt'-imlazione,

1' apparizione f:~cilo di righe invisi- bill impiegaado la scintilla ordinaria: quasi taLte quesLe righo appariscoao ugaalmento aol[o spottt:o dell' at'co. L ' A. credo peroi6 the 1' itapicgo d~lia self-iaduzioao possa tbrnire un mezzo conve- nience per lo s t a d i o dogli spotU'i fra i duo lilaiti estrsmi di tem- pera:urn, scintilla ordiaaria e arco. L':k. ha ossorvato inoltre, c o w impiego della s o l f i a d a z i o a c , 1' apparizioae di righe dovato a impurit'~ del metallo impiegato, righo oomplotamonto invisibili celia scintilla ordinaria. H a finalmente notate che la scintilla provoaioato da aaa scarica oseillaato introduce aolla parts ultra- violet~a di ogai spot,re u a a sorio di righo propr[o del carbonic, e ohe 1'~. pcasa dovu~o alla prcseaza doll'acido carbonico nell'at- mosfera.

H a i a t a l mode studiati gli spe~tri ibrniti dalla scarica oscil- lance fl'a due olottrodi di allaminio, di bis,nat% di rams, di cadmio, di zinc% di piomb% di forte e di cobaltoj di antimoni%

di stagno e dl nikol~ notando t h e 1' inserzione della self-induzione non sotabra avero an' influenza boa deoisa sullo spottro di ClUe- s~' ukimo motallo.

H a stadia~o pare gli spe~tri doll' azoto, doll' idrogono o dol- l' ossigeao iatroducoado il gas in un tube di vetro e impiogando come elettrodi 1' allutaiaio o il rams.

Facondo Jail,is seoceare la scintilla fra due elettrodi di ramo bagnati nolla soluzione, lla ossorvato gli spettri dello soluzioni salin% e riporta lo spettro del eloruro d i bario ottonuto sonza o con self-induziono.

L ' A . conclude riteneudo ehe 1' influenza della self-iadaziono sull ~ aspotto dogli spettri sia dovata, seuza dubbio, all' abbassa- monte della temperatura della scintilla. I risultati ottenuti circa ]'intonsiff, dolle righo provano che tutto lo righo di alta tempo- ratura soao indebolite per la scintilla oscil[ante, e (:he al contrario le righe che sono intense nell' arco rimangono ugualmonte intense im|,iegando la self'-indnzione. Osserva infine t h e questo metodo di osservaro gli spettri, permottendo di eliminare completamento Is righe doll' aria, pub rendere servizi reali all' analisi dei metalli, tanto pih t h e il sue impiego b dei pih semplici, ossendo sufl~cionto una bobina di file beno isolate, contenente da 20 a 50 girl o avente ua diametro da 20 a 30 ore. per renders la scintilla suf- ficientemento oscillanto e avers ottimi risultati.

P. BAOCm,

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