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Alimentare, Cirio diventa partner della scuola di cucina Alma

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Academic year: 2022

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Alimentare, Cirio diventa partner della scuola di cucina Alma

Cirio ha siglato una partnership con ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, che lo ha scelto come pomodoro ufficiale. L’accordo ha durata triennale e prevede che le referenze Cirio siano sponsor nella categoria merceologica del pomodoro nei vari corsi di cucina che la Scuola organizza in Italia e all’estero.

“Siamo molto orgogliosi di aver siglato questa partnership”, spiega Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia, il consorzio cooperativo proprietario del marchio Cirio. “Ciò che ci unisce ad ALMA è una comune visione ispirata all’alta qualità, al rispetto della materia prima e all’esaltazione della tradizione enogastronomica italiana che tutto il mondo ci invidia”.

La scuola ALMA, che è nata nel 2004 a Colorno (Parma) nel cuore della Food Valley, è il più autorevole centro di formazione per futuri chef, panificatori o sommelier così come per quanti vogliono gestire ristoranti o strutture ricettive.

La partnership tra Cirio e ALMA, che ha l’obiettivo di affermare la qualità del pomodoro Cirio tra gli operatori professionali dell’alta ristorazione e gli chef, sarà accompagnata anche da una serie di iniziative online e offline che saranno svolte all’estero, nei vari paesi in cui la Scuola organizza corsi di formazione a distanza in sinergia con scuole di cucina locali.

“La collaborazione con ALMA darà prestigio al nostro marchio ovunque esportiamo il nostro pomodoro”, commenta Diego Pariotti, Direttore Commerciale Estero di Conserve Italia. “Si tratta di una partnership per noi molto importante perché va

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ad aggiungersi a un parterre di preziose collaborazioni già vantate da Cirio, quali quelle con la FIC, Federazione Italiana Cuochi, che conta oltre 20.000 iscritti, e con la AVPN, Associazione Verace Pizza Napoletana. Ora il medagliere di partnership si arricchisce con ALMA, consentendoci di coprire tutta la fascia dei professionisti della ristorazione, dai cuochi ai pizzaioli agli chef stellati”.

Il pomodoro Cirio

Il nome Cirio è da sempre sinonimo di pomodoro italiano e di qualità: con la sua storia lunga più di 160 anni, è uno dei m a r c h i p i ù l o n g e v i e p i ù f a m o s i d e l m a d e i n I t a l y agroalimentare. È stato recentemente riconosciuto come

“marchio storico” ed è stato inserito nel Registro dei marchi storici istituito dal Ministero dello sviluppo economico.

Acquisito nel 2004 da Conserve Italia, oggi il pomodoro Cirio viene venduto in oltre 80 Paesi nel mondo, anche attraverso le società controllate in Francia, Regno Unito, Stati Uniti Germania ed Australia. Sul mercato europeo il brand Cirio è tra i leader nel Regno Unito – paese in cui è stabilmente al primo posto tra le marche di pomodoro italiane – e in Francia.

Da anni le vendite Cirio registrano trend di crescita a due cifre negli Stati Uniti e in tutto il sud est asiatico.

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Conserve Italia è un Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa oltre 14.000 produttori agricoli e lavora 550.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 13 stabilimenti produttivi, di cui 10 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy

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alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

A Cibus l’impegno di Conserve Italia per innovazione e filiera sostenibile

C’è la filiera agricola italiana e tre volte sostenibile di Conserve Italia tra i protagonisti della 20esima edizione di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione in programma dal 31 agosto al 3 settembre alle Fiere di Parma.

Con la forza dei suoi marchi che hanno fatto la storia del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani, il Gruppo cooperativo sarà presente al padiglione 5 – stand H008 nell’ambito della prima grande manifestazione fieristica del food&beverage organizzata in presenza a seguito della pandemia, nel rispetto delle norme anti-contagio.

“Manifestazioni come il Cibus rappresentano una grande opportunità per incontrare buyer e stakeholder – dichiara il Direttore Generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti – per questo siamo contenti di tornare a partecipare ad un importante appuntamento fieristico. Ci presentiamo al Cibus con le novità di prodotto che abbiamo messo in campo nell’ultimo periodo, a testimonianza del nostro costante impegno nell’innovazione per intercettare le nuove tendenze del mercato e fornire risposte ai consumatori. Inoltre, raccontiamo la nostra filiera tre volte sostenibile: dal punto di vista ambientale, sociale ed economico – aggiunge Rosetti –. Rispettiamo infatti la natura riducendo l’impatto

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ambientale dei nostri processi produttivi ed evitando ogni anno 19.000 tonnellate di CO2; valorizziamo le produzioni di oltre 14.000 soci agricoltori italiani che coltivano frutta, pomodoro, legumi e mais dolce; vendiamo le nostre 3.500 referenze in 80 Paesi in tutto il mondo”.

“L’innovazione di prodotto è la grande sfida che ci vede impegnati a tutti i livelli per soddisfare un consumatore sempre più consapevole ed esigente – sottolinea Andrea Colombo, Direttore Commerciale Retail Italia del Gruppo cooperativo -. Origine, tracciabilità, attenzione al benessere delle persone e sostenibilità ambientale, sono alcuni dei principali trend che puntiamo a intercettare con le nostre nuove proposte: dal Valfrutta Difesa (la bevanda a base di frutta, vitamine e zinco che aiuta il sistema immunitario) alla linea dei succhi Yoga Optimum senza zuccheri aggiunti e in bottiglia con il 50% di plastica riciclata, dalla soia edamame italiana alle novità regionali del pomodoro Cirio come le vellutate di datterini di Sicilia o i ciliegini di Puglia, fino alle pesche in pezzi Valfrutta che tramite un QR Code in etichetta raccontano la storia del produttore che le ha coltivate”.

“Cibus rappresenta un’occasione privilegiata per incontrare i buyer esteri e fargli conoscere da vicino la nostra filiera italiana – aggiunge Diego Pariotti, Direttore Commerciale e Marketing Estero di Conserve Italia -. Pomodoro e vegetali hanno conosciuto un vero e proprio boom durante la pandemia, complice la corsa all’accaparramento di scorte alimentari verificatasi in alcuni Paesi durante i lockdown. Nonostante tutte le difficoltà, il nostro impegno produttivo, logistico e commerciale ha permesso di assicurare ai clienti le risposte più adeguate. Inoltre, non abbiamo mai smesso di puntare sulla qualità e l’innovazione dei prodotti: al Cibus illustreremo gli ultimi lanci per i mercati esteri che vedono protagonista soprattutto Cirio, il nostro brand ambasciatore del made in Italy nel mondo. Polpe da pomodoro pelato di Puglia, preparati

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per piatti pronti come burrito o chili particolarmente richiesti in alcuni mercati, zuppe a base di pomodoro e legumi: in questi casi, a fare la differenza è anche l’elevata componente di servizio che assicuriamo ai consumatori”.

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Conserve Italia è un Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa oltre 14.000 produttori agricoli e lavora 550.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 13 stabilimenti produttivi, di cui 10 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

Approvato il Bilancio di Previsione della Regione Piemonte 21/23. 83 mln ad agricoltura e 192 alla Tutela

del territorio e

dell’ambiente

E’ stato approvato a maggioranza, dopo un lungo iter il Bilancio di Previsione 21/23 della Regione; un Bilancio

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incardinato da quelle che erano, come hanno ricordato durante la discussione sia il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore Andrea Tronzano le indicazioni della Corte dei Conti che prevedono di garantire solo spese obbligatorie e indifferibili e interventi per fronteggiare l’emergenza Covid con un ridimensionamento generalizzato della spesa corrente.

Obiettivo raggiunto ma sempre tenendo ben in evidenza sia gli aspetti finanziari che anche quelli operativi

I numeri del Bilancio regionale prevedono Entrate (e di conseguenze uscite) in competenza sul 2021 per 19,928 miliardi d i e u r o e 2 3 , 5 0 2 m i l i a r d i d i c a s s a , m e n t r e per l’esercizio 2022 vi sono entrate di competenza per 18,993 miliardi di euro e per l’esercizio 2023 sono previste entrate in competenza per 18,621 miliardi di euro.

“Soddisfatto del lavoro portato a termine e grazie al contributo di tutti – il commento dell’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano – in un momento di difficoltà oggettiva legato alla pandemia siamo riusciti a dotare l’Ente di un Bilancio che mette in sicurezza i conti e dà anche alcune prospettive su diversi settori. Abbiamo fatto fronte a 550 milioni per la copertura dei mutui, mentre 323 milioni sono stati riservati al disavanzo e 123 milioni destinati a un fondo per i crediti di dubbia esigibilità. L’Ente – ricorda l’assessore Tronzano – con un disavanzo di 6,5 miliardi ha di fatto una capacità di indebitamento pressoché nulla. Inoltre nella predisposizione del documento abbiamo dovuto far fronte a mancate entrare a causa della sospensione delle cartelle esattoriali, con 68 milioni in meno per il recupero dell’evasione del bollo auto.

In questo Bilancio inoltre mancheranno anche i 90 milioni del mutuo acceso dalla Giunta regionale precedente e i 200 milioni derivanti dal rientro di capitale di Finpiemonte.

Ma nonostante questa difficoltà abbiamo cercato di lavorare dando alcune prospettive – continua l’Assessore Tronzano – destinando risorse importanti a vari settori. Lavoro e la formazione 412 milioni (85,5 milioni per il mercato del

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lavoro, 46 milioni per la formazione professionale, 14 milioni per il sostegno all’occupazione, 265 milioni per la politica regionale per il lavoro e la formazione professionale).

Istruzione e diritto allo studio: 79 milioni (di cui 9,911 sull’edilizia scolastica e 26,4 milioni per le borse di studio). Politiche Sociali 226 milioni (di cui 26 milioni sulla disabilità, 71 milioni sulle politiche per gli anziani e 53 milioni per gli interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale e 1 milione sul banco alimentare a sostegno nuove povertà. Sulla sanità destinati 10 milioni per gli emotrasfusi e 10 milioni per la medicina territoriale”. Per g l i E x t r a l e a 5 0 m i l i o n i . T u t e l a d e l t e r r i t o r i o e dell’ambiente 192 milioni (27 milioni sulla tutela e valorizzazione delle risorse idriche; 27 milioni sullo sviluppo sostenibile dei territori montani e dei piccoli comuni). Sviluppo economico e competitività 232 milioni (9 milioni su industria Pmi e artigianato, 7 milioni commercio, 208 milioni per la competitività e sviluppo economico).

Trasporto e diritto alla mobilità; 695.milioni. Agricoltura e politiche agroalimentari 83 milioni. Cultura 79 milioni.

Turismo 35 milioni. Politiche giovanili sport e tempo libero 19 milioni.

Conserve Italia omaggia la

propria storia: Cirio, Yoga,

Derby e Jolly iscritti nel

registro speciale dei marchi

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storici di interesse nazionale

L i c o n o s c o n o m i l i o n i d i consumatori, hanno più di 50 anni e sono da poco divenuti

“marchi storici di interesse nazionale”. Parliamo di Cirio, Yoga, Derby e Jolly, marchi di proprietà del consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia e che di recente sono stati iscritti nel Registro speciale dei marchi storici, istituito dal Ministero dello Sviluppo economico con Decreto ministeriale del 10 gennaio 2020.

Soddisfatto il Direttore Generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti, che spiega: “Non appena è stato istituito il R e g i s t r o s p e c i a l e , a b b i a m o a v v i a t o l ’ i t e r p e r i l riconoscimento di tutti i marchi di nostra proprietà in

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possesso del principale requisito richiesto, ovvero quello di esser stati registrati più di 50 anni fa”.

I l m a r c h i o i n a s s o l u t o p i ù l o n g e v o d i C o n s e r v e I t a l i a è C i r i o , l a c u i o r i g i n

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e risale addirittura al 1856 (prima dell’unità d’Italia) ed è legata al pioniere delle conserve Francesco Cirio, che ha dato il nome ad un marchio conosciuto in tutto il mondo come emblema e ambasciatore del pomodoro 100% italiano. Tra i marchi di Conserve Italia più conosciuti dai consumatori c’è anche Yoga, nato nel 1946 a Massa Lombarda (RA) e alfiere della migliore frutta italiana, che dagli anni Sessanta ha conosciuto una notorietà tale da diventare quasi un sinonimo per indicare i succhi di frutta, categoria dove oggi è leader sia nella Grande Distribuzione che nei bar.

Sono stati registrati più di 50 anni fa anche Derby, nato nel 1947 a Bologna e oggi uno dei brand con cui Conserve Italia commercializza succhi e bevande alla frutta soprattutto nel canale Horeca (conosciuto come Derby Blue) e Jolly, presente sin dagli anni ’20 (fondato nel 1924 da Giulio Colombani a Portomaggiore, nel Ferrarese) e oggi sul mercato con la denominazione Jolly Colombani con succhi e bevande di frutta, conserve di pomodoro e legumi, una marca di grande tradizione che ha fatto della competitività e del good value for money un proprio punto di forza.

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“ S i a m o u n a f i l i e r a c o o p erativa tre volte italiana – commenta ancora Pier Paolo Rosetti – perché lavoriamo prodotto italiano conferito dai nostri soci agricoltori italiani, abbiamo stabilimenti in Italia che danno lavoro a oltre 3000 persone e paghiamo le tasse nel nostro Paese. È quindi per noi un motivo di grande orgoglio veder riconosciuta e riaffermata la storicità e la longevità dei nostri marchi, vero e proprio patrimonio dell’eccellenza agroalimentare italiana”.

Secondo Rosetti, “l’iniziativa del Governo italiano di tutelare i marchi storici del Paese, inclusi quelli alimentari, è senz’altro meritevole, perché essi rappresentano un valore indiscutibile del Made in Italy e va fatto ogni sforzo per scongiurare il rischio che finiscano in mani straniere”.

“I marchi della cooperazione agroalimentare – conclude il

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Direttore Generale di Conserve Italia – sono meno esposti al rischio di essere acquisiti da aziende che delocalizzano le produzioni, in quanto sono espressione di filiere composte da migliaia di soci agricoltori italiani, i veri proprietari e protagonisti di questi marchi, di cui si ergono a baluardo e tutela”.

C o n s e r v e I t a l i a è u n G r uppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14.000 produttori agricoli e lavora 550.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro.

Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

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Confagricoltura a Cirio:

piena collaborazione per sostenere la ripresa del Piemonte

Il presidente regionale di Confagricoltura Enrico Allasia è intervenuto ieri pomeriggio (25 marzo) alla videoconferenza presieduta dal governatore del Piemonte Alberto Cirio per una valutazione generale con le categorie economiche sulle proposte che il Piemonte presenterà al Governo in materia di interventi da adottare nell’ambito del cosiddetto Recovery Plan, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Nel suo intervento Allasia ha ricordato al presidente Cirio la stagione di profondi cambiamenti che sta vivendo la nostra agricoltura, anche per effetto della pandemia; le difficoltà del settore provato dalla crisi, acuita dalla situazione contingente che si è innestata su un sistema economico già strutturalmente debole e la necessità di interventi urgenti per migliorare competitività, innovazione e sostenibilità del nostro sistema produttivo” hanno commentato per conto di Confagricoltura Alessandria il presidente Luca Brondelli ed il direttore Cristina Bagnasco.

Per Confagricoltura è necessario mettere in campo interventi per colmare le lacune legate al ritardo organizzativo e tecnologico del Piemonte; rafforzare le nostre filiere produttive; potenziare le infrastrutture logistiche e digitali; efficientare il sistema delle risorse idriche;

riformare la Pubblica Amministrazione; sostenere la multifunzionalità dell’agricoltura nell’ottica della

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transizione ecologica ed energetica grazie al riutilizzo dei sottoprodotti per fini energetici, quali biogas, biometano ed idrogeno, sostenere le produzioni integrate e biologiche;

contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico e sensibilizzare l’opinione pubblica per favorire la consapevolezza dei consumatori e valorizzare il ruolo dell’agricoltura. “Manifestiamo il pieno impegno di Confagricoltura a collaborare – hanno concluso Brondelli e Bagnasco – e chiediamo alla Regione di essere coinvolti in modo attivo nella definizione degli impegni e nella realizzazione delle azioni progettate”.

Sostenibilità, Fpt- Fontanafredda. Cirio (Piemonte): Andare oltre certificazione col territorio, valore distintivo Made in Italy sarà tutela e cura del territorio

“Quello di oggi è un appuntamento estremante importante perché rappresenta un momento simbolico e significativo. Con questa iniziativa diventate un esempio per tanti imprenditori e agricoltori impegnati non solo in agricoltura ma anche nella trasformazione, segnate un passaggio fondamentale” dichiara Alberto Cirio, presidente regione Piemonte, nel corso della conferenza stampa congiunta di Fpt Industrial e Fontanafredda

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con la quale è stata annunciata la creazione di una partnership per una viticoltura a emissioni zero.

“Ho riscontrato anche a livello internazionale come i marchi tradizionali, per quanto importanti, non bastano più se sono lasciati a loro stessi, serve andare oltre la certificazione che lega il prodotto col proprio territorio.

Il valore distintivo per i prodotti del futuro sarà rappresentato dalla tutela e cura dell’ambiente, saranno dunque premiati quei prodotti che avranno rispettato il proprio territorio” sottolinea.

“Parliamo quindi di rispetto e di etica perché il prodotto che è solo figlio del territorio non basta più, deve essere anche biologico oltre ad aver rispettato e non consumato la terra in cui viene prodotti. Le componenti sociali, umane, storiche devono perciò confluire nei nostri prodotti di eccellenza”

conclude Cirio.

Sci, Cirio, Piemonte: divieto all’ultimo momento mancanza di rispetto inaccettabile

“Sono allibito da questa decisione che giunge a poche ore dalla riapertura programmata per domani – così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio commenta l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Speranza che blocca la riapertura degli impianti di sci prevista per domani -. Il Comitato tecnico scientifico nazionale soltanto dieci giorni fa, il 4 febbraio, aveva stabilito che in zona gialla da lunedì 15 si sarebbe potuto sciare. Su queste direttive il

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Piemonte si è mosso, nel rigoroso rispetto delle regole.

Regole che non possono cambiare tutte le settimane. E, soprattutto, i dati aggiornati sulla situazione epidemiologica sono in possesso del Cts e del Governo da mercoledì. Mi chiedo se non fosse il caso di fare queste valutazioni prima, invece di aspettare la domenica sera. È una mancanza di rispetto inaccettabile da parte dello Stato che dovrebbe garantire i suoi cittadini, non vessarli. Parliamo di imprese che hanno già perso un intero anno di fatturato, messe in ginocchio dalla pandemia e che hanno usato gli ultimi risparmi, ammesso di averli ancora, per anticipare le spese necessarie alla riapertura. In questi giorni è stato assunto personale, sono state battute le piste, pre-venduti i biglietti e prese le prenotazioni. Come si può pensare di cambiare idea la sera prima? I palazzi romani sono ancora sulla terra o si sono trasferiti su un altro pianeta? La prudenza, fin dall’inizio di questa terribile emergenza sanitaria, è stata nella mia regione la guida, così come il rispetto delle regole. Abbiamo assunto spesso decisioni più restrittive, consapevoli del sacrificio che chiedevamo ma anche del bisogno di tutelare la vita. E anche in questo caso abbiamo atteso diligentemente le decisioni del governo, prima di intervenire con una mia ordinanza, che aveva comunque limitato la capienza degli impianti al 30%. Oggi cambia tutto. Ciò che contesto non è il merito, ma il metodo. Chi li pagherà i danni? Come se quelli già subiti non fossero abbastanza. Mi attiverò immediatamente per quantificarli e ho già convocato per domani una giunta straordinaria, perché il mondo della neve del Piemonte non può rimanere solo, merita rispetto. Mi aspetto che chi ha preso questa decisione in questo modo, a poche ore dalla riapertura, si faccia carico anche delle conseguenze economiche. Di certo se questo è il modo con cui il nuovo governo pensa di sostenere le nostre imprese e i nostri cittadini, c’è da preoccuparsi fortemente”.

“Assurda e vergognosa una decisione simile presa il giorno prima della riapertura degli impianti di risalita. Il ministro

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Speranza apra gli occhi e cerchi di capire che nel mondo reale le imprese sportive vivono di pianificazione e affrontano spese per la ripartenza. Dietro alla riapertura di domani ci sono attività che hanno investito soldi – aggiunge l’assessore allo sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Se le realtà imprenditoriali dello sci decideranno di ricorrere a vie legali contro questa decisione piovuta dal cielo senza alcun preavviso, e senza tenere in considerazione il lavoro della gente, come Regione saremo al loro fianco”.

Cirio confermato pomodoro ufficiale nella cucina di Masterchef Italia

Il pomodoro Cirio è di nuovo partner di MasterChef Italia. Il più noto cooking show della tv, giunto alla decima edizione, ha infatti scelto nuovamente Cirio come pomodoro ufficiale della trasmissione. Prodotto da Endemol Shine Italy per Sky, MasterChef Italia sarà su Sky Uno e NOW TV a partire dal 17 dicembre ogni giovedì alle 21.15. La giuria del cooking show sarà affidata agli chef stellati Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.

Gli aspiranti chef che si contenderanno l’accesso alla finale fino all’ambito titolo potranno utilizzare per la preparazione delle loro ricette l’ampia gamma dei prodotti Cirio che accompagneranno in tutte le prove i concorrenti del talent.

“Dopo il successo della passata edizione, siamo molto contenti che MasterChef Italia abbia riconfermato Cirio come prodotto ufficiale del programma”, commenta Federico Cappi, Direttore Marketing Retail di Conserve Italia, il consorzio cooperativo

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proprietario del marchio. “MasterChef Italia si è rivelata una vetrina prestigiosa per i nostri prodotti, che sono da sempre sinonimo di qualità e di eccellenza, in virtù della filiera tutta italiana che coltiva e lavora pomodoro rigorosamente controllato e proveniente dai campi dei nostri soci agricoltori. La storicità e la lunga tradizione del brand Cirio – prosegue Cappi – sono inoltre in grado di evocare quel piacere della convivialità e del cucinare insieme che accomuna generazioni di consumatori, caratteristiche che non possono non essere apprezzate anche da quel target giovanile e familiare in linea con il format di Sky”.

In continuità con quanto già realizzato lo scorso anno, le principali referenze Cirio saranno in vendita con un packaging dedicato con il logo MasterChef Italia e la scritta “Cirio, il pomodoro scelto da MasterChef Italia”.

La partecipazione di Cirio a MasterChef Italia sarà inoltre accompagnata da una doppia pianificazione pubblicitaria prevista in concomitanza con i mesi di messa in onda della trasmissione: allo spot Non si può fare a meno di Cirio, che sarà trasmesso sulle reti Sky, si affiancheranno anche i video promozionali sul canale Youtube per annunciare che Cirio è di nuovo il pomodoro ufficiale di MasterChef Italia.

Il cooking show sarà dal 17 dicembre ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e pc, anche in viaggio nei Paesi dell’unione Europea, e in streaming su NOW TV.

Il pomodoro Cirio

Il nome Cirio è da sempre sinonimo di pomodoro italiano e di qualità: con la sua storia lunga più di 160 anni, è uno dei m a r c h i p i ù l o n g e v i e p i ù f a m o s i d e l m a d e i n I t a l y agroalimentare.

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Acquisito nel 2004 da Conserve Italia, oggi il pomodoro Cirio viene venduto in oltre 80 Paesi al mondo, anche attraverso le società controllate in Francia, Stati Uniti ed Australia. Sul mercato europeo il brand Cirio è leader in Gran Bretagna – paese in cui è stabilmente al primo posto tra le marche di pomodoro italiane – e in Francia. Da anni le vendite Cirio registrano trend di crescita a due cifre negli Stati Uniti e in tutto il sud est asiatico.

UN POMODORO SEMPRE PIÙ “AMICO DELLA FAMIGLIA”: LO SPOT CIRIO SI AGGIUDICA PER LA SECONDA VOLTA IL PREMIO MOIGE

Lo spot Non si può fare a meno di Cirio, andato in onda su tv, radio e web da febbraio 2019 per c e l e b r a r e l a s t o r i a ultracententaria del brand, ha ottenuto il Premio TV Moige, Movimento Italiano Genitori O n l u s . I l p r e s t i g i o s o r i c o n o s c i m e n t o è s t a t o consegnato a Roma, nel corso della cerimonia organizzata dal Moige “Un anno di zapping…e di like 2018/2019” svoltasi alla Camera dei Deputati per premiare i prodotti tv, gli spot e i canali Youtube ritenuti più adatti a figli e genitori. Per l’assegnazione dei 28 Premi TV e web family friendly sono stati oltre 300 i prodotti televisivi e web passati in rassegna.

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Lo spot di Cirio si è aggiudicato il premio – si legge nella motivazione – poiché “sembra voler dire che come non si può fare a meno di una passata prodotta con materia prima italiana fin dal 1856, così non si può fare a meno di tradizioni e valori senza i quali il nostro Paese perderebbe identità, a partire dalla famiglia che a tavola condivide affetti e amicizia”.

“Siamo molto felici di esserci aggiudicati per la seconda volta consecutiva un premio così importante”, commenta Federico Cappi, Direttore Marketing Retail di Conserve Italia, il consorzio cooperativo bolognese proprietario del marchio Cirio. “Il brand Cirio è da sempre sinonimo di qualità e italianità e ancora oggi, a distanza di oltre 160 anni, è in grado di trasferire e portare con sé i valori autentici dello stare a tavola, tanto caro a milioni di famiglie italiane.”

Alla cerimonia di consegna ha partecipato, insieme a Federico Cappi, anche Salvo Scibetta di Aldo Biasi Comunicazione, l’agenzia che ha curato la creatività dello spot.

EXPORT, IL POMODORO CIRIO

SEMPRE PIÙ FAMILIARE SULLE

TAVOLE DEL REGNO UNITO, LO

SCEGLIE L’11% DEI CONSUMATORI

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L a m a r c a d i p o m o d o r o Cirio è sempre più familiare presso i consumatori britannici. Oltre ad essere presenti in tutti i maggiori players della distribuzione moderna del Regno Unito (fra i quali Tesco, Morrisons, Sainsbury’s e Waitrose) con una copertura del mercato del 65%, le conserve e i pelati Cirio rappresentano un must nei vari negozi di prossimità e di dettaglio tradizionale, specie delle grandi città.

Complessivamente, la diffusione del pomodoro Cirio tra i cittadini inglesi, secondo i dati Kantar, è pari all’11%, ovvero più di un inglese su dieci sceglie i prodotti Cirio.

Per rafforzare ulteriormente la notorietà del marchio in questo mercato, in particolare tra quanti amano il buon cibo e apprezzano la cucina italiana, Conserve Italia, consorzio cooperativo proprietario del brand Cirio, ha avviato in questi giorni una nuova attività promozionale nel Regno Unito. Il piano di advertising prevede una pianificazione di sei settimane di uno spot televisivo trasmesso, sin dal mese di luglio, dai principali network britannici, con due successive pianificazioni in autunno e nella primavera 2019.

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Le attività di comunicazione non si fermano qui. Dal mese di ottobre, infatti, è prevista anche la realizzazione di una campagna stampa finalizzata a promuovere la filiera integrata e 100% italiana dei prodotti Cirio, che parte dalla coltivazione del pomodoro dei produttori soci di Conserve Italia, passa dalla lavorazione negli stabilimenti del Consorzio e arriva fino alle attività di marketing e commercializzazione. Un percorso che Conserve Italia è in grado di controllare e garantire dal campo fino allo scaffale di vendita, valorizzando un’eccellenza del Made in Italy.

“Una ricerca condotta lo scorso febbraio in Gran Bretagna – spiega Diego Pariotti, Direttore Commerciale Estero di Conserve Italia – ha dimostrato l’alto livello di gradimento del marchio Cirio, valutato come prodotto premium e tipicamente italiano. Ora vogliamo raggiungere e conquistare un target ancora più ampio di consumatori, rivolgendoci anche alle fasce più giovani”.

CAPORALATO, TROPPE FALLE NEL SISTEMA. A RIMETTERCI I LAVORATORI, LE AZIENDE SERIE E TUTTO IL MADE IN ITALY. E CHI TRUFFA PRENDE ANCHE I SOLDI DA AGEA

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nei campi. Si traduce spesso in una vera e propria truffa anche nei confronti delle aziende oneste che pagano al prezzo di mercato e i cui contratti non vengono rispettati. A danno, oltre di chi lavora la terra, anche di chi trasforma il prodotto fino – a cascata – al consumatore finale e a tutto il made in Italy

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