• Non ci sono risultati.

Studio Ipotesi e finalità dello studio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Studio Ipotesi e finalità dello studio"

Copied!
14
0
0

Testo completo

(1)

Studio

Ipotesi e finalità dello studio

Lo studio si propone l’obiettivo di valutare la relazione esistente tra alcune variabili (genere, età, voto di maturità, lode, motivo della scelta universitaria e adesione rispetto al programma di esami) e il livello di stress riferito dagli studenti partecipanti:

(1) C’è una qualche relazione le variabili scelte e il tipo di risposta data ai singoli item? Ipotesi1: Essere in pari, avere un voto di maturità>80, ottenere la lode e scegliere

volontariamente la propria facoltà riduce i livelli di stress e di burnout significativamente. Ipotesi2: In accordo con la recente letteratura (Fiorilli et al., 2014; Matud, 2004), tra femmine e maschi vi è un esposizione diversa allo stress universitario, a svantaggio femminile.

(2) Tra la facoltà di Medicina e la facoltà di Psicologia c’è un gruppo più stressato significativamente rispetto all’altro?

Ipotesi3: C’è un gruppo significativamente più stressato dell’altro;

Ipotesi4: Tra Esaurimento, Cinismo e Inadeguatezza emerge un ordine di criticità.

Metodologia

Partecipanti

I partecipanti effettivi a questo studio sono 79 (Tab.1) studenti iscritti al 1° anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pisa e 49 studenti iscritti al 1° anno di Scienze e tecniche di Psicologia Clinica e della Salute di Pisa(Tab.2) in quanto circa 21 questionari per medicina e sei questionari per psicologia, in fase di raccolta, non sono stati restituiti. I due campioni (“psyco” e “medicina”) insieme risultano composti da 47 maschi e 81 femmine. Confrontando tra loro le medie possiamo inferire che la differenza di genere è statisticamente significativa (p-value = 0.05) a favore del sesso femminile che ha una numerosità maggiore.

Nello specifico, il gruppo “psyco” è costituito da 13 maschi (26.5%) e 36 femmine (73.5%), mentre il gruppo “medicina” è costituito da 36 maschi (45.6%) e 43 femmine (54.4%).

(2)

L’età media dell’intera popolazione campionaria è di 20.13 anni, con un range 18-28. In

particolare, due sono i soggetti con un’età pari a 18 anni (1.6%), 48 sono coloro che hanno 19 anni (37.5%), 49 ne hanno 20 (38.3%), 12 ne hanno 21 (9.4%), 7 ne hanno 22 (5.5%), 5 soggetti hanno 23 anni (3.9%), 2 soggetti hanno 24 anni (1.6%), 1 soggetto con 25 (0.8%), 1 con 26 (0.8%) e 1 con 28 anni (0.8%). Il gruppo degli studenti di medicina ha un’età media di 20.11 mentre il gruppo di psicologia di 20.16.

Per quanto riguarda il voto di maturità la media della popolazione campionaria corrisponde a 87.43 e il voto più basso corrisponde a 60/100 (0.8%) mentre il voto più alto corrisponde a 100/100 (27.34%), tra questi solo il 19% ha conquistato il titolo con lode. Il gruppo “medicina” ha come punteggio più basso 60/100 (1.3%) e come punteggio più alto 100/100 (38%), totalizzando una media pari a 83.08; il gruppo “psyco” ha come punteggio minimo 61/100 (4%) e punteggio massimo 100 (10%) totalizzando una media pari a 83.01.

Per quanto riguarda il motivo della scelta universitaria il 100% degli studenti di medicina e il 100% di psicologia ha riferito di aver scelto volontariamente la facoltà. Questo tipo di dato,

apparentemente banale nella sua omogeneità, può essere interpretato come un fattore protettivo significativo nei riguardi dello stress universitario.

Se consideriamo l’intera popolazione campionaria, 80 sono gli studenti in pari dal punto di vista degli esami, 46 indietro di uno o due esami e solo 3 indietro di tre o più esami. Se consideriamo il gruppo “psyco” 22 (44.9%) soggetti sono in pari e 27 (55.1%) risultano indietro di uno/due esami; mentre nel gruppo “medicina” 58 (73.4%) sono in pari, 18 (22.8%) sono indietro di uno/due esami e 3 (3.8%) sono indietro di tre o più esami.

Tabella 1 “Medicina” Media Ds n % Sesso: Maschio 36 45.6% Sesso: Femmina 43 54.4% Età 20.11 1.51 Voto di maturità 83 10.9 Lode 7 7.60%

Motivo della scelta: Volontaria 79 100%

(3)

A che punto sei del 1° anno: indietro di uno/due esami

18 22.8%

A che punto sei del 1° anno: indietro di tre o più esami 3 3.8% Tabella 2 “Psyco” Media Ds n % Sesso: Maschio 13 26.5% Sesso: Femmina 36 73.5% Età 20.16 1.65 Voto di maturità 83 10.3 Lode 1 2%

Motivo della scelta: Volontaria 49 100%

A che punto sei del 1° anno: in pari 22 44.9% A che punto sei del 1° anno: indietro di

uno/due esami

27 55.1%

Strumento (vedi_Appendice)

Il questionario scelto ed impiegato nella misurazione dello stress è risultato di un adattamento di Fiorilli, Galimberti, De Stasio, di Chiacchio e Albenese (2014) dello School Burnout Inventory (Salmela-Aro et al., 2009). L’adattamento italiano è stato sottoposto alla back-translation da parte di una madrelingua inglese. SBI indaga lo stress degli studenti nell’esperienza scolastica, ma allo scopo di renderlo più consono alla realtà universitaria abbiamo sostituito l’attributo “scolastico” con l’attributo “universitario” e scuola” con “università” tra gli item. SBI è articolato in tre sotto-scale: esaurimento, cinismo e inadeguatezza (Salmela-Aro et al., 2009). Si compone di 9 item su una scala Likert di 6 valori (da 1=«completamente in disaccordo» a 6=«completamente in accordo»). La dimensione dell’esaurimento è costituita dai primi quattro item (SBI1: «Mi sento sopraffatto/a dal lavoro universitario»; SBI2 «Spesso dormo male a causa di tutti i problemi relativi all’università»; SBI3 «Rimugino molto sui problemi relativi all’università durante il tempo libero»; SBI4 «La pressione che deriva dall’università mi causa problemi nelle relazioni più intime con gli

(4)

altri»); la dimensione del cinismo è data da tre item (SBI5 « Avverto una mancanza di motivazione verso l’università e spesso penso di rinunciare»; SBI6 «Sento che sto perdendo interesse verso l’università»; SBI7 «Mi chiedo continuamente se l’università ha un senso»); Il senso di

inadeguatezza dagli ultimi due (SBI8 «Spesso mi sento inadeguato/a verso l’università»; SBI9 «Provavo maggiori aspettative verso l’università in passato rispetto a quelle che ho adesso»).“Gli item sono tutti positivi e i punteggi delle tre dimensioni si ottengono sommando i valori di tutti gli item per sotto-scala e complessivamente” (Fiorilli et al., 2014).

Procedura e Statistica

Abbiamo provveduto alla somministrazione del questionario e alla raccolta dei dati durante le regolari ore di lezione, presso il Polo Porta Nuova (Pisa) chiedendo disponibilità a due docenti affinché ci mettessero a disposizione dieci minuti ad inizio lezione. Per ridurre i fattori di rischio legati al tempo, abbiamo somministrato il questionario all’interno della stessa settimana, ad inizio secondo semestre di entrambi i corsi di laurea. Prima della somministrazione abbiamo spiegato agli studenti le tre parti del protocollo, assicurando la tutela della privacy, ma dando poche indicazioni sulle finalità della ricerca.

Per l’analisi dei dati abbiamo utilizzato R versione 3.0.3 (06-03-2014). Test T per campioni indipendenti per confrontare le variabili e rilevare differenze statisticamente significative. Test delle proporzioni per rilevare uno stile di risposta generale rispetto alle tre dimensioni dello stress e la loro criticità. Infine, essendo lo School Burnout Inventory un test giovane che non dispone ancora di un cut-off si è calcolato la media ideale.

Risultati

Analisi descrittive

In fase di analisi descrittiva l’obiettivo è analizzare ogni singola variabile attraverso il Test T di Student per campioni indipendenti al fine di scoprire differenze statisticamente significative rispetto alle risposte date ai singoli item. Per le indagini statistiche il livello di confidenza impostato è pari al 95%. Rispetto alla variabile “voto di maturità” non emerge una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi (p-value = 0.1); confrontando le risposte ai singoli items, l’unico che risulta significativamente influenzato dal gruppo di appartenenza è SBI2

(5)

(p-value: 0.02) più alto nel gruppo di psicologia (3.68>3.56). A partire da questi risultati è evidente che un VOTODIMATURITA inferiore a 75/100 non incide né sui valori dell’area “Inadeguatezza” né dell’area “Cinismo”.

La variabile suddetta presenta una particolarità: ci sono soggetti che, oltre alla votazione in centesimi, hanno ottenuto un ulteriore riconoscimento: la “lode”. Questa variabile è significativa dal punto di vista della formazione scolastica e potrebbe avere un peso nella valutazione dello stress universitario percepito.

Il numero dei soggetti che hanno totalizzato un voto pari a 100/100 sono 35, di questi, solo 7 hanno raggiunto la lode. Solo uno studente di psicologia ha ottenuto la lode (2%) mentre sei sono gli studenti di medicina (8%). Se confrontiamo la differenza tra le due medie campionarie non riscontriamo una differenza statisticamente significativa (p-value=0.06) neanche rispetto allo stile di risposta ai singoli items.

Tra il numero di soggetti maschi e il numero di femmine emerge una differenza statisticamente significativa, a favore del sesso femminile che ha una numerosità maggiore. L’appartenenza al “genere” femminile piuttosto che al genere maschile influisce significativamente solo sull’item SBI8 (p-value = 0.01<0.05).

Per quanto concerne l’ ”età”, dato che la media risulta essere 20,13, abbiamo indagato l’esistenza di una differenza statisticamente significativa distinguendo, prima, tra due sottogruppi:

sottogruppo “SOTTOLAMEDIA” (50 soggetti) e sottogruppo “SOPRA” (78 soggetti) e dopo,

(6)

non porta all’emergere di differenze statisticamente significative (p-value = 0.9>0.05). Se prendiamo in considerazione i due campioni separatamente, “psyco” da un lato e “medicina” dall’altro, non emerge una differenza statisticamente significativa rispetto al parametro età media (p-value = 0.86) e neanche rispetto ai singoli item. Il confronto rispetto ai singoli items non ha evidenziato nessuna differenza significativa, dunque l’età non incide sul rischio di sviluppare o meno una condizione più elevata di stress. Rispetto alla variabile “motivo della scelta

universitaria” va premesso che sia il gruppo “psyco” che “medicina” hanno riferito di aver compiuto una “Scelta Volontaria”, nessuno dei partecipanti frequenta la sua facoltà per imposizione od obbligo. Questo tipo di dato, apparentemente banale, può essere interpretato come un fattore protettivo significativo nei riguardi dello stress universitario.

Dopodiché è stato necessario valutare il ruolo della variabile “a che punto sei del 1° anno” variabile articolata in tre valori possibili: (1) In Pari, (2) Indietro di uno/due esami e (3) Indietro di tre o più esami. Data la popolazione campionaria 80 soggetti hanno riferito di essere in pari, 46 indietro di uno o due esami e solo 3 indietro di tre o più esami, ecco che abbiamo deciso di creare due sottogruppi: sottogruppo in “PARI” e sottogruppo “NONINPARI” che includeva sia chi aveva risposto (2) che (3).

Confrontando le due medie con un test-t per dati appaiati troviamo un p-value molto basso al 95%, pari a 0,01, quindi una differenza statisticamente significativa. Rispetto ai singoli item, due risultano critici: SBI8 («Spesso mi sento inadeguato/a verso l’università») e SBI9 («Provavo maggiori aspettative verso l’università in passato rispetto a quelle che ho adesso»), con p-value rispettivamente del 0.0005 e 0.05, insieme, permettono di valutare l’area Inadeguatezza. Questo dato permette di inferire che essere in pari con gli esami protegge dal senso di inadeguatezza, mentre essere indietro, soprattutto se lo si è da più di due esami, aumenta il senso di

inadeguatezza e i livelli stress. Un percorso accademico di successo rispetto alla carriera esami è un fattore protettivo rispetto al senso di inadeguatezza scolastica.

Confrontando il gruppo “psyco” con quello “medicina” rispetto alla variabile “a che punto sei del 1° anno” emerge un p=value molto basso (0.006<0.05). Questo valore sta a significare che tra i due campioni la bravura degli studenti nel portare avanti un percorso universitario di successo è

risultata statisticamente differente. Il gruppo che risulta più “bravo” nel portare avanti il

programma di esami è risultato quello di medicina, con una percentuale di soggetti “in pari” del 73% contro il 45% di psicologia.

(7)

Questa analisi preliminare fornisce dei dati indicativi. Riassumendo, tra il gruppo “psyco” e quello “medicina”:

- Non ci sono differenze statisticamente significative rispetto al punteggio totale ottenuto al questionario (SBITOT);

- La variabile “voto di maturità” influenza in modo significativo la risposta che gli studenti hanno dato all’item 2 (SBI2: “Spesso dormo male a causa di tutti i problemi relativi all’università”);

- La variabile “a che punto sei del 1° anno” influenza in modo significativo la risposta che gli studenti hanno dato all’item 8 e 9 (SBI8 “Spesso mi sento inadeguato/a verso l’università”, SBI9 “Provavo maggiori aspettative verso l’università in passato rispetto a quelle che ho adesso”);

- La variabile “sesso” non è diversa confrontando i due campioni, ma influenza in modo significativo la risposta che gli studenti hanno dato all’item 8 (SBI8 “Spesso mi sento inadeguato/a verso l’università”);

- La variabile “età” non influenza in modo significativo la risposta che gli studenti hanno dato al questionario (il punteggio totale?);

- La variabile “motivo della scelta universitaria” è per tutti gli studenti indicativa di una scelta volontaria del corso di laurea, che può essere un forte fattore protettivo nei riguardi dello stress universitario.

Come illustra la tabella 5 si è calcolata la media ideale complessiva del test che è pari a 31.5 con ds pari a 26.25. Sfruttando la media ideale come cut-off si può stabilire quanti soggetti si posizionano sotto la media e quanti sopra la media. Nel gruppo “psyco” i soggetti che hanno totalizzato un punteggio sopra la media sono 4/49, quindi un numero estremamente esiguo. Possiamo stabilire che 8.16 soggetti su 100, iscritti al I° anno di psicologia, rischiano di presentare un punteggio sopra la media. Nel gruppo “medicina” i soggetti che hanno totalizzato un punteggio sopra la media sono 7/79, quindi un numero piccolo. Possiamo stabilire che circa 8.86 soggetti su 100 iscritti al 1° anno di medicina rischiano di presentare un punteggio sopra la media.

(8)

Confrontando la media di psicologia (21.89) con la media di medicina (21.50), non emerge una differenza statisticamente significativa (p.value=0.57>0.05), quindi non è lecito considerare un gruppo più stressato dell’altro in modo statisticamente sostenuto.

“psyco” “medicina” ideale Esaurimento Media=2.97 Ds=0.88 Media=3.07 Ds=0.99 Media=3.4* Ds=0.95* Cinismo Media=1.60 Ds: 0.90 Media=1.60 Ds=0.90 Media=1.65* Ds=0.88* Inadeguatezza Media=2.38 Ds=1.20 Media=2.20 Ds=1.15 Media=2.27* Ds=1.17*

SBI tot Media=21,89

Ds=6.90

Media=21.50 Ds=7.01

Media=31.5 Varianza=26.25 Tabella 3: * la media e la ds ideali per ciascuna sub-area è calcolata "riscatala", quindi i cut-off saranno “riscalati” (valore min:1, valore max:6)

Area Esaurimento

Nel gruppo di psicologi il numero di soggetti che ha totalizzato un punteggio sopra la media è 9 (18%), mentre per il gruppo medici è 23 (29%). Il cut-off calcolato al 95% è 1.29 ai limiti inferiori e 5.00 ai limiti superiori (linee verticali rosse del grafico). Per finalità d’indagine consideriamo solo i soggetti che hanno totalizzato un punteggio oltre il limite superiore (5.00), in quanto a rischio esaurimento. Il numero di studenti di psicologia al di fuori dell’intervallo di confidenza al 95% sono due (4%) mentre tre sono gli studenti di medicina (3.8%).

(9)

Area Cinismo

Nel gruppo di psicologi il numero di soggetti che ha totalizzato un punteggio sopra la media è 2 (4%), mentre per il gruppo medici è 5 (6%). Il cut-off calcolato al 95% è 1.00 ai limiti inferiori e 4.21 ai limiti superiori (linee verticali rosse del grafico). Per finalità d’indagine consideriamo solo i soggetti che hanno totalizzato un punteggio che cade oltre il limite superiore (4.21), in quanto a rischio apatia. Il numero di studenti di psicologia al di fuori dell’intervallo di confidenza al 95% è uno (2%) mentre tre sono gli studenti di medicina (3.8%).

(10)

Area Inadeguatezza

Nel gruppo di psicologi il numero di soggetti che ha totalizzato un punteggio sopra la media è 6 (12%), mentre per il gruppo medici è 11 (14%). Il cut-off calcolato al 95% è 1.00 ai limiti inferiori e 5.00 ai limiti superiori (linee verticali rosse del grafico). Per finalità d’indagine consideriamo solo i soggetti che hanno totalizzato un punteggio che cade oltre il limite superiore (5.00), in quanto a rischio inadeguatezza. Il numero di studenti di psicologia al di fuori dell’intervallo di confidenza al 95% sono tre (6%) mentre i medici sono due (2.5%).

(11)

Infine, con un test sulle proporzioni, è stato possibile individuare uno stile di risposta degli studenti rispetto alle tre sotto-aree del burnout indagate dal test. Lo scopo era evidenziare quale delle tre aree è risultata la più critica e quale meno. Questo studio potrebbe essere utile nell’ottica di un’eventuale messa in atto di un programma di intervento di gruppo sulle criticità emerse e/o per approfondire una delle componenti in sede diagnostica.

Sia per il gruppo “psyco” che per il gruppo “medicina” emerge lo stesso stile di risposta: l’area più critica è risultata quella che misura l’Esaurimento, poi quella che misura l’Inadeguatezza, poi quella che valuta il Cinismo.

Discussione

Rispetto all’ipotesi 1 possiamo affermare che raggiungere un voto di maturità>80, ottenere la lode e scegliere volontariamente la propria facoltà influiscono significativamente solo su alcuni item mentre l’essere in pari con gli esami riduce significativamente i livelli dell’area Inadeguatezza sia per il 1° anni di psicologia che per gli studenti di medicina. Rispetto all’ipotesi2 possiamo

affermare che tra maschi e femmine non si è rivelata una differenza statisticamente significativa rispetto alla risposta data ai singoli item. Ciascuno dei due campioni ha una numerosità inferiore a

(12)

100 e sarebbe necessaria una numerosità campionaria molto superiore per evidenziare in modo significativo tale differenza (Fiorilli et al., 2014).

Per poter rispondere alla prima ipotesi del secondo quesito va premesso che la versione italiana del questionario SBI non dispone di un cut-off di riferimento che consenta in modo netto di distinguere i soggetti a rischio di burnout dai soggetti non a rischio.

Lo School Burnout Inventory non si configura come un test di diagnosi, bensì di screening, quindi nell’ambito della prevenzione primaria potrebbe restituire un’ immagine globale del clima motivazionale ad affettivo prevalente nelle singole Università, ispirando progetti educativi che migliorino lo status quo (Fiorilli et al., 2014).

Nell’ottica della prevenzione secondaria, gli esiti del questionario potrebbero servire per l’individuazione di quegli studenti che hanno bisogno di un percorso personalizzato, centrato sull’autostima piuttosto che sulla motivazione allo studio (Regoliosi, 1999). Recentemente

Salmela-Aro, Vuori e Koivisto (2007) hanno evidenziato il ruolo predittivo del burnout sull’esordio successivo di una sofferenza depressiva, quindi offre diversi spunti, ma il tipo di inferenza che ne deriva sarà da integrare con altri test/osservazioni.

L’ampiezza del campione non è sufficiente a stabilire dei range di riferimento di conseguenza i partecipanti sono stati valutati indirettamente, sfruttando un parametro valido, ma provvisorio: la media ideale.

Per poter impiegare la media ideale occorre partire da un presupposto essenziale: gli item, tra di loro sono indipendenti. La media ideale corrisponde a 31.5 (dev. standard 26.25, vedi_grafico1), la media del gruppo di medicina (media=21.50) è significativamente sotto la media ideale, lo stesso vale per il gruppo psicologia (media=21.89) quindi entrambi i gruppi presentano, in media, un basso livello di stress. Tra gli studenti di medicina solo l’8.8% del gruppo ottiene un punteggio superiore alla media ideale rientrando in un’area di criticità rispetto allo stress, mentre per gli studenti di psicologia solo l’8% cade dopo la media. Ottenere un punteggio sopra la media significa cadere in un’area critica che diventa preoccupante qualora vi siano, tra questi, soggetti con

punteggi che cadono al di fuori dell’intervallo di confidenza al 95% (cut-off per psicologia: 35.69 e per medicina: 35.52).

(13)

Tutti i soggetti sopra la media necessitano di valutazioni secondarie più specifiche, in particolare gli studenti che hanno totalizzato un punteggio al di fuori dell’intervallo di confidenza al 95% nel gruppo di psicologia sono due (4%) mentre nel gruppo di medicina sono tre (3.8%).

La tabella successiva mostra visivamente come le due distribuzioni si discostano rispetto alla media ideale.

Rispetto all’ipotesi3 dobbiamo confutare l’esistenza di una differenza statisticamente significativa tra le medie dei due campioni (p-value=0.57>0.05) rispetto alo loro livello di stress.

In fase di analisi è stato possibile indagare anche il livello di esaurimento emotivo, di cinismo e di inadeguatezza di ciascun gruppo sfruttano le medie ideali “riscalate”: in questo caso, è stato trasformato il punteggio minimo in 1 e il massimo in 6 che diventerà direttamente interpretabile in termini di accordo o disaccordo.

psyco Media N>media

ideale % n>95% % Esaurimento 2.97 9 18% 2 4% Cinismo 1.60 2 4% 1 2% Inadeguatezza 2.38 6 12% 3 6% medicina Esaurimento 3.07 23 29% 3 3.8% Cinismo 1.60 5 10% 4 5% Inadeguatezza 2.20 11 14% 2 2.5%

Nero: Curva ideale di distribuzione

Grigio: Distribuzione dei soggetti del gruppo “psyco”

Rosso: Distribuzione dei soggetti del gruppo “medicina”

(14)

Non sono emerse differenze statisticamente significative tra i due campioni né rispetto all’Esaurimento, né rispetto al Cinismo, né all’Inadeguatezza. In accordo con il calcolo delle proporzioni è emerso che esiste una tendenza di criticità tra le aree: l’area Esaurimento, che è centrale nella sintomatologia affettiva del burnout risulta quella che riporta punteggi più alti in entrambi i campioni; l’area Inadeguatezza si posiziona per seconda in accordo con la variabile “a che punto sei del primo anno” e infine il cinismo che delinea degli aspetti del burnout che incombono ad elevati livelli stress.

Nonostante i due campioni esaminati risultino poco rappresentativi rispetto allo sviluppo del burnout, sarebbe utile monitorare i livelli di stress durante il periodo universitario.

Limiti

Questo studio presenta dei limiti:

1) I gruppi presi in considerazione appartengono solo a due corsi di laurea (Scienze e Tecniche di Psicologia Clinica e della Salute; Medicina e Chirurgia), si può pensare di coinvolgere corsi di laurea diversi o più gruppi contemporaneamente per avere più dati e più confronti tra variabili;

2) L’accesso all’Università rappresenta un momento critico di sviluppo per ragazzi e ragazze (Vlisides, Eddy e Mozie, 1994), nel presente studio si è somministrato il questionario a metà anno accademico, alla fine del primo semestre, quindi il tempo trascorso dall’inizio dell’esperienza universitaria e la valutazione potrebbe risultare troppo breve;

3) Il campione necessita di ampliamento, data la numerosità inferiore a 100.

Reclutando un campione sufficientemente ampio si potrebbe stabilire il/i cut-off del questionario ad oggi mancanti (Fiorilli et al., 2014);

4) La mancanza di un cut-off di riferimento impedisce di distinguere nettamente tra studenti più a rischio burnout e studenti meno a rischio. La scelta della “media ideale” è

statisticamente valida, ma temporanea nel suo impiego;

5) Lo studio si configura come uno studio pilota quindi non permette confronti e previsioni nel lungo termine.

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

Un sistema omogeneo di 5 equazioni in 3 incognite: a non ha soluzione ; b ha sempre almeno una soluzione; c ha soluzione solo in certi casi; d ha sempre una soluzione

Un sistema lineare di 3 equazioni in 5 incognite: a non ha soluzione ; b ha sempre almeno una soluzione; c ha soluzione solo in certi casi; d ha sempre una soluzione

Sul tavolo si possono tenere solo i fogli forniti, una penna, libretto e/o documenti.. Non si pu` o usare

Un sistema omogeneo di 5 equazioni in 3 incognite: a non ha soluzione ; b ha sempre almeno una soluzione; c ha soluzione solo in certi casi; d ha sempre una soluzione

Un sistema lineare di 3 equazioni in 5 incognite: a non ha soluzione ; b ha sempre almeno una soluzione; c ha soluzione solo in certi casi; d ha sempre una soluzione

Per studiarne la monotonia e l’esistenza di eventuali punti di massimo, studiamo il segno della derivata prima.. Ne concludiamo che sia a che c

[r]