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IL PROGETTO ARCHITETTONICO

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Academic year: 2021

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Per affrontare la progettazione del nuovo edificio è necessario passare attraverso un processo di inda-gine che conduca ad una esaustiva conoscenza/coscienza del contesto e del sito su cui il teatro andrà ad insistere. La prima operazione è stata quella di comprendere quali fossero le esigenze di un nuovo teatro d’opera dal punto di vista dimensionale, spaziale e distributivo - è stata condotta un’analisi ac-curata su tre diversi casi studio che ha permesso di individuare e definire una serie di invarianti e temi ricorrenti – e capire in che modo queste potessero adattarsi ai volumi appartenenti al mercato orto-frutticolo. Questa serie di analisi ha dunque evidenziato una incompatibilità tra la nuova destinazione del teatro e quella precedente del mercato, che ha portato quindi alla scelta di demolire gran parte dei volumi preesistenti, ad eccezione del corpo più a sud che ospitava il mercato produttori, oggi uti-lizzato essenzialmente come deposito. Tale scelta è motivata dalla volontà di mantenere vivo il dialogo tra il nuovo teatro ed il vecchio mercato, la cui memoria si condensa simbolicamente all’interno dello scheletro della struttura, formata da 16 imponenti portali in calcestruzzo armato che creano un ritmo serrato e scandiscono il volume interno con suggestivi giochi di luci e ombre. Parte di questo spazio verrà adibita quindi a mercato alimentare, rivisitando il tema del banchetto ed adattandolo alle esigen-ze contemporanee, e sarà combinato con una serie di destinazioni rivolte ad un pubblico eterogeneo e trasversale, vale a dire uno spazio espositivo, un ristorante e diverse aree per l’intrattenimento dei bambini. Questo spazio, oltre ad evocare la memoria del mercato ortofrutticolo, garantirà, insieme al teatro, un mix funzionale che renderà quest’area fruibile durante tutto l’arco della giornata.

Il volume del teatro stabilisce fin da subito una chiara relazione con la preesistenza dal punto di vista dimensionale, divenendone simbolicamente l’estensione verso l’interno della piazza. Questo volume è stato manipolato e ruotato in modo tale da creare una situazione di tensione con la preesistenza e generare una serie di “piazze aperte”, rafforzando il ruolo urbano del nuovo teatro legato all’idea di spazio pubblico per eccellenza.

Per mole e dimensioni il teatro si confronta con le principali polarità urbane, in particolare la torre scenica – allineata al corpo della preesistenza in modo da creare un legame visivo, rafforzato anche dall’analogia materica – entra a far parte della costellazione di torri e campanili che caratterizzano lo skyline lucchese.

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Il contrappunto alla verticalità della torre scenica è rappresentato dalla piazza, morbidamente mo-dellata e scavata per accogliere il teatro che “sprofonda” e crea così una concavità che accentua la tensione tra il nuovo e il vecchio generando uno spazio pervaso da un senso di intimità, più raccolto e meno dispersivo; il piano inclinato inoltre rivela dettagli e scorci nuovi ad ogni passo e invita a proce-dere verso il centro della piazza, in cui ci si ritrova sovrastati dalla massa del teatro e dall’imponenza del mercato che, come un’acropoli ellenica, domina la piazza sottostante.

La piazza diventa uno spazio flessibile ed altamente versatile e si presta pertanto ad ospitare vari tipi di attività, da eventi musicali, quali concerti e spettacoli, a proiezioni cinematografiche estive, manife-stazioni di varia natura; in virtù di questi possibili utilizzi sono stati previsti al di sotto del mercato alcuni spazi accessori di cui usufruire in caso di necessità (camerini, servizi igienici, deposito), oltre ai servizi igienici per il pubblico. La piazza sarà incorniciata da una fascia verde che andrà ad implementare il sistema del verde pubblico che, ad oggi, risulta piuttosto rado, se non addirittura assente nell’area. Il progetto di recupero dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo si inserisce all’interno di una previsione di recupero ben più ampia, programmata ma ancora non definita, riguardante gli spazi dei magazzini dell’ex manifattura tabacchi e l’ex scalo merci. Dal momento che il teatro rientrerà in un recupero ge-nerale dell’area è inutile prevedere dei parcheggi specifici destinati al solo teatro ma dovranno essere sviluppati e dimensionati in base a ciò che verrà costruito in tutta quest’area.

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La piazza inclinata permette di raggiungere la quota d’accesso di due livelli differenti, dove si trovano il foyer del teatro e il foyer dell’auditorium, collocati rispettivamente a -2.5 m e -4.5 m. Una volta entrati all’interno del foyer si trova sulla destra la biglietteria, con possibilità di apertura anche verso l’esterno, ed il guardaroba. Il candido e lineare foyer è dominato dalla presenza scultorea della scala in legno che conduce ai vari livelli della sala e si dirama in una serie di ballatoi lignei lungo i quali sarà sistemato un percorso espositivo che ripercorre le tappe principali della storia musicale lucchese. Dal livello del foyer si accede direttamente alla zona centrale della platea mentre, scendendo qualche gradino, si raggiunge la zona in prossimità del palcoscenico.

Dalla prima terrazza di accesso si raggiunge la parte superiore della platea, e si ha il collegamento diretto con il foyer dell’auditorium, collocato ad una quota inferiore rispetto a quello principale. Sulla prima terrazza, che si apre sulla piazza con una grande superficie vetrata , sono collocati la caffetteria e gli spazi per i bambini.

Continuando a salire si raggiunge la seconda terrazza che dà accesso alla prima galleria, e sopra ancora la terrazza di accesso alla seconda galleria, dove sono collocati anche due spazi destinati ad esposizio-ni, con un affaccio sui due foyer e con una grande superficie vetrata che permette di godere di una visione d’insieme sulla città.

Dal foyer, posto ad una quota inferiore, si accede, oltre che ai servizi di biglietteria e guardaroba, all’auditorium più piccolo, costituito da un volume lineare e con una capacità di 465 posti, distribuiti su una pendenza tale da raggiungere il livello della prima terrazza dove si trova un secondo accesso alla sala.

In parte svincolata dalla zona accessibile al pubblico, si sviluppa tutta l’area destinata agli ambienti di servizio, che occupano gran parte della superficie della struttura.

L’accesso a quest’area è situato sul lato opposto alla piazza, ed è collocato ad una quota di 1m superiore rispetto al piano campagna. Entrando, si incontrano la portineria, la sala di controllo generale, e gli ambienti riservati al personale (spogliatoi e spazi relax). Trovandosi questo piano alla medesima quota della prima terrazza di accesso alla parte alta della platea, è possibile raggiungere gli ambienti di servizio della caffetteria.

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Dal piano di ingresso, scendendo attraverso una delle tre scale, si accede al piano inferiore, collocato ad una quota di -4.50m. Il palcoscenico e tutti gli ambienti ad esso correlati per il movimento delle scene (aree laterali e retropalco) si trovano a questo livello: la presenza di queste aree per lo sposta-mento del materiale consentono la rappresentazione di spettacoli di livello internazionale, oltre alla capacità di ospitarne più di uno in tempi ravvicinati o di alternare tra loro due produzioni. Gli spazi di movimento scene sono affiancati da altre aree destinate al montaggio, al deposito o alla riparazione, sia delle stesse scenografie che degli altri elementi necessari (attrezzature per suono e luci). Collocata nel retropalco si trova anche la zona di carico/scarico, alla quale si accede attraverso una rampa incli-nata che consente la collocazione di tre tir.

Nel retropalco si trovano inoltre gli spazi destinati ai servizi igienici per gli attori/ballerini e la greenro-om (la sala di attesa e relax). Collocate a questo piano vi sono anche due sale prova che richiedono una doppia altezza: la sala prova regia e la sala prova per il coro (utilizzabile vista la sua collocazione anche come area di assemblea).

Al piano inferiore, posto ad una quota di -7.70m, si trovano gli ambienti tecnici, in gran parte destinati al trattamento dell’aria. Il movimento di grandi oggetti (relativi ad impianti tecnici, o strumenti per orchestra) può avvenire attraverso una piattaforma elevatrice collocata che permette di mettere in comunicazione il piano con il livello superiore.

A tale quota, si trova anche la fossa del palcoscenico, che permette di sollevare o abbassare l’area. Si trovano inoltre l’area di assemblea per l’orchestra, i servizi igienici, e il deposito in ambiente controllato degli strumenti.

Da questo livello si accede da tale livello anche al golfo mistico.

Lo spazio del golfo mistico può essere modificato attraverso un piano sollevato da pistoni idraulici e in caso di assenza dell’orchestra può essere sostituito da poltroncine mobili collocate al di sotto della platea, che con un sistema di guide permettono di incrementare la capienza del teatro di 100 posti (portando la sua capacità a 1400 posti totali).

Salendo dal piano di accesso, si trova il piano a quota 4.50m, destinato ai camerini del corpo di ballo di varie dimensioni, all’area della sartoria (con deposito costumi, lavanderia, camerini di prova) e al parrucchiere/make up. Dallo stesso piano, scendendo di 2m si accede alla sala prova per la danza,

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collocata sopra l’area di montaggio delle scene, con i suoi ambienti accessori (deposito, fisioterapia, prima medicazione) e ai camerini per gli assistenti.

Al piano superiore, situato a quota 8.00m, si trovano i camerini per gli attori, divisi in base alla loro destinazione, distinguendo quelli destinati al direttore, provvisti del necessario spazio per prove con sei orchestrali, e quelli per i leader di sezione. Oltre agli spazi destinati al direttore (sale riunioni), si trova la grande sala prova dell’orchestra che si sviluppa a doppia altezza occupando il volume anche al livello superiore. La sala è affiancata da uno spazio per il deposito degli strumenti, uno spazio per i tecnici di orchestra e un loro spogliatoio.

All’ultimo piano, posto a quota 11.50m, si trovano gli ambienti amministrativi per la gestione della complessa struttura, con uffici organizzati attorno ad una grande terrazza aperta con due tagli oriz-zontali sui Monti Pisani, e altri due cavedi di dimensioni minori. I dieci uffici, alcuni dotati di segreteria, sono affiancati da una grande sala riunioni e da due spazi destinati ad archivio. Sulla terrazza si affaccia anche una area destinata ad ospitare la Fondazione Puccini, composta da tre uffici e una grande sala riunioni/conferenze.

Allo stesso piano, distribuiti attorno alla torre scenica, si trovano tutte le sale prova destinate ai singoli cantanti, all’orchestra suddivisa nelle sue sezioni, una sala registrazione, alcuni ambienti di deposito e un locale tecnico per il trattamento dell’aria.

La torre scenica, che si sviluppa per un’altezza complessiva di 32m, è dotata di 4 ballatoi che lam-biscono tre lati e da un graticcio nella parte superiore che oltre ai tiri fissi consente la collocazione di elementi mobili per esigenze specifiche. A tali zone si accede attraverso due rampe di scale e due ascensori collocati simmetricamente rispetto al palcoscenico che consento di raggiungere tutti i livelli. Da tali accessi è possibile per il direttore raggiungere il palcoscenico dal golfo mistico.

Attraversando la grande piazza inclinata si raggiunge l’edificio che ospita il mercato, a testimoniare la memoria e la presenza del mercato ortofrutticolo cittadino. Come accennato in precedenza, della struttura vengono conservati i 16 portali in calcestruzzo armato, liberata ed epurata di tutte le super-fetazioni aggiunte nel corso degli anni, come tamponamenti e locali accessori che ne avevano alterato l’immagine ed impoverito il valore estetico, che il progetto mira a valorizzare e riportare alla luce. Lo

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scarno e sobrio scheletro in calcestruzzo, come se custodito da una teca, sarà inglobato all’interno ad una pelle semitrasparente in materiale plastico, che svelerà il suo contenuto in maniera differenziata a secondo delle condizioni di illuminazione sia naturale che artificiale: l’involucro in policarobonato, oltre a richiamare esplicitamente la pelle che avvolge la torre scenica, funge da schermo che lascia solo intravedere il contenuto dall’esterno, che rivela la propria ricchezza spaziale e spirituale solo una volta varcata quella soglia. Un velo sottile che nasconde e disvela al tempo stesso, creando un’immagine mutevole e dinamica di un oggetto carico di significati e di ricordi, che spinge lo spettatore a varcare la sua soglia per scoprire cosa si celi dietro quel gioco di trasparenze e di riflessi, quella maschera mu-tevole e cangiante che crea innumerevoli apparenze racchiudendo in sé la verità.

Oltre al mercato, si prevede di inserire all’interno della struttura una serie di spazi volti a creare una commistione funzionale tale da rendere l’area del nuovo teatro funzionante ed attiva durante tutto l’arco della giornata. Il mercato disporrà di spazi attrezzati per la sosta, dove ognuno può consumare liberamente il proprio pasto, potrà studiare o semplicemente riposare. In continuità agli spazi dedicati alla gastronomia lucchese, sono previste delle aree destinate ad ospitare esposizioni temporanee, in-stallazioni artistiche o performance, ed altre invece riservate all’intrattenimento dei più piccoli. Un luogo pensato per la comunità, strappato all’incuria e all’abbandono e restituito alla città come nuovo polo musicale, culturale e gastronomico, uno spazio per l’incontro, per la sosta, per l’attesa, per la magia e per il sogno.

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