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CAPITOLO 2

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 2

Inquadramento normativo e pianificatorio

Qualsiasi proposta progettuale deve essere inserita all’interno di un quadro di riferimento programmatico che ne attesti la congruenza con gli atti di pianificazione territoriale e settoriale a livello nazionale, regionale, provinciale e locale, come previsto dalla normativa italiana.

2.1 Strumenti di programmazione e pianificazione territoriale

2.1.1 Piani Regionali

2.1.1 Piano di Indirizzo Territoriale

Il Piano di Indirizzo Territoriale (DCR n°72, 24 Luglio 2007) è l’atto di programmazione con il quale la Regione Toscana stabilisce gli orientamenti per l’identificazione dei sistemi territoriali, indirizza a fini di coordinamento la programmazione e la pianificazione degli enti locali e definisce gli obiettivi operativi della propria politica territoriale.

Nella Provincia di Pisa il Piano di Indirizzo Territoriale individua tre sistemi territoriali di programma:

- Sistema territoriale “ Toscana Arno ”

- Sistema territoriale di programma “ Toscana della costa e dell’arcipelago ”

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Il Comune di Riparbella fa parte del terzo sistema, Toscana interna e meridionale.

2.1.2 Piano Assetto Idrogeologico

Il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) dei bacini Toscana Nord, Toscana Costa e Ombrone è redatto adottato e approvato ai sensi dell’art. 17 comma 6-ter della legge 18 maggio 1989 n.183 come piano stralcio del piano di bacino. Questo ha valore di Piano territoriale di settore e integra gli strumenti di governo del territorio da cui alla Legge Regionale 16 gennaio 1995 n.5 e costituisce atto di pianificazione ai sensi dell’art. 18 comma 2 della Legge 11 Febbraio 1994 n.109.

Il PAI ha l’obiettivo di assicurare l’incolumità della popolazione nei territori dei bacini di rilievo regionale e garantire livelli di sicurezza adeguati rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e geomorfologico in atto o potenziali. In attuazione delle disposizioni della L.R. 5/95 e del Piano di Indirizzo Territoriale, si pone tra i suoi obiettivi “ la difesa e il

consolidamento dei versanti e delle aree instabili nonché della difesa degli abitati e delle infrastrutture contro i fenomeni franosi e altri fenomeni di dissesto “ e “ la riduzione del rischio idraulico ed il raggiungimento di livelli di rischio socialmente accettabili “

I Comuni, in sede di formazione e adozione degli strumenti urbanistici generali e loro varianti, sono tenuti a conformare le loro previsioni alle delimitazioni e alle relative disposizioni normative, sulla base di una verifica di compatibilità idraulica e idrogeologica delle previsioni contenute negli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni presenti o potenziali rilevate anche nella cartografia del PAI.

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Il Comune di Riparbella, nella zona interessata dall’infrastruttura oggetto della presente tesi, fa parte del Bacino Regionale Toscana Costa.

2.1.2 Piano Provinciale

2.1.2.1 Piano Territoriale di Coordinamento

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pisa è lo strumento con cui la Provincia esercita il coordinamento tra le politiche territoriali della Regione e la pianificazione urbanistica del Comune.

Il Piano Territoriale di Coordinamento si applica a tutta la provincia di Pisa, eccetto il Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli i quali hanno specifici strumenti di pianificazione e gestione del territorio.

Il Piano Territoriale di Coordinamento è definito in conformità con il Piano di Indirizzo Territoriale.

La Provincia di Pisa individua due sistemi territoriali (art 10): - Sistema territoriale locale della “ Pianura dell’Arno ”

- Sistema territoriale locale delle Colline Interne e Meridionale

Il Comune di Riparbella fa parte del secondo sistema, Colline Interne e Meridionali.

A sua volta il sistema territoriale delle Colline Interne e Meridionali è costituito da 3 sub-sistemi (art 14):

- Sub-sistema delle colline della valdera

- Sub-sistema delle colline litoranee e della bassa val di cecina

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- Sub-sistema delle colline dell’alta val di cecina

Il Comune di Riparbella fa parte del secondo sub-sistema, colline litoranee e della bassa val di cecina.

2.1.3 Piano Comunale

Il Piano Regolatore rappresenta il massimo strumento di programmazione territoriale a livello comunale. La principale finalità di questo strumento è quella di promuovere un'azione di governo del territorio fondata sull'interesse pubblico e sulla tutela dei diritti delle generazioni presenti e future. Secondo la normativa attuale, il PRG è composto dal Piano Strutturale e dal Regolamento Urbanistico. Nel Piano Strutturale sono contenuti gli indirizzi e le linee guida del Piano Regolatore, mentre il Regolamento Urbanistico rappresenta la parte attuativa, contenente norme e indici di riferimento

2.3.1 Piano Strutturale

I Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio e Riparbella costituiscono un sistema territoriale omogeneo, sia per caratteristiche fisico-geografiche ed ambientali, sia per caratteri socio-economici e culturali. Si tratta di un territorio caratterizzato da una crescente domanda di servizi turistico-ricettivi tanto da determinare le scelte di strategie di pianificazione coordinate e comuni. I quattro comuni hanno deciso di coordinare in forma unitaria la pianificazione e l'assetto del territorio, creando cosi un Piano Strutturale Coordinato.

La Variante viaria, oggetto della presente tesi, è tra gli interventi previsti nel Piano Strutturale Coordinato, nell’area del Comune di

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Riparbella, come riportato di seguito: “ Per quanto riguarda le

infrastrutture uno degli aspetti più rilevanti di questo Piano è sicuramente la Variante viaria al centro abitato, argomento del resto già affrontato nel P.d.F approvato nel 1975. Anche se non sono mai stati effettuati reali studi di fattibilità le proposte ipotizzate, quella di far passare la strada a est del paese e quella tecnicamente più fattibile di farla passare a ovest, sono state sottoposte alla Provincia che ha espresso un orientamento favorevole verso la seconda ipotesi, puntualmente riportata nel nuovo strumento. “

2.2 La procedura di V.I.A.

La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, comunemente detta V.I.A., ha lo scopo di individuare, descrivere e valutare, in via preventiva alla realizzazione delle opere, gli effetti sull'ambiente di determinati progetti pubblici o privati.

Non è quindi da intendersi come uno strumento finalizzato a verificare il rispetto di standard o ad imporre nuovi vincoli, ma bensì come un processo coordinato per garantire che la realizzazione di nuove opere o la modifica di quelle esistenti sia compatibile con lo stato delle componenti ambientali.

Di seguito si riporta la normativa per quanto riguarda le infrastrutture lineari di trasporto.

2.2.1 Procedura Statale di V.I.A.

Secondo le indicazioni del D.P.C.M. 377/1988 integrato dal D.P.R. 11/02/1988 sono sottoposti a procedura di V.I.A. i progetti riguardanti:

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“ … strade riservate alla circolazione automobilistica o tratti di esse,

accessibili solo attraverso svincoli o intersezioni controllate e sulle quali sono vietati tra l’altro l’arresto e la sosta di autoveicoli … “

La valutazione di compatibilità ambientale è compiuta dal Ministero dell’Ambiente in applicazione del D.P.R. 11/02/1988 , e sulla base delle norme tecniche contenute nel D.P.C.M. 27/12/1988 “Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale “, integrate dal D.P.R. n° 348 del 2/9/1999.

2.2.2 Procedura regionale di V.I.A.

E’ regolamentata dalla Legge Regionale n°79 del 03/11/1998 “Norme per l’applicazione della valutazione di impatto ambientale “.

Sono sottoposti alla Procedura di Verifica di competenza della Provincia “ … Strade extraurbane di secondarie … “ (punto 7 c, allegato

B2)

La Procedura di Verifica è disciplinata dall’articolo 11 della L.R. 79. Si conclude con la comunicazione da parte dell’Autorità Competente della delibera in merito della sottoposizione o meno del progetto a Valutazione di Impatto Ambientale.

La Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, disciplinata dall’articolo 12 e seguenti della L.R. 79, viene avviata direttamente quando i progetti ricadono anche parzialmente in aree protette.

Il progetto oggetto della presente tesi è una strada extraurbana secondaria, e quindi sottoposto a Procedura di Verifica dall’Autorità Competente, la quale deciderà se sottoporre o meno il progetto alla

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procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. L’Autorità Competente deciderà sulla base di:

- Progetto preliminare dell’opera, corredato da uno studio sull’impatto urbanistico e ambientale dell’opera sul territorio, con descrizione delle misure necessarie per l’inserimento del territorio previste.

- Relazione sulla conformità del progetto con gli attuali piani territoriali e ambientali

- Relazione che evidenzi le motivazioni e descriva le varie alternative di localizzazione del progetto.

2..2.3 La partecipazione del pubblico

Al fine di garantire l’effettiva informazione dei cittadini sui progetti il territorio, la normativa prevede l’informazione e la partecipazione del Pubblico. Questo deve essere messo in condizione di partecipare fin dall’inizio alla realizzazione dell’opera dello studio ambientale. Infatti chi vive e lavora in un territorio possiede un patrimonio di informazioni culturali storiche ambientali e problematiche di vita quotidiana indispensabili all’elaborazione del progetto dell’opera.

Per quanto riguarda il progetto oggetto della presente tesi, tale incontro, come riportato in figura 2.1, e stato fatto dal Comune di Riparbella nel settembre 2007.

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