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Di seguito un’analisi dettagliata delle misure di maggior interesse proposte dalla Commissione:

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Academic year: 2021

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Analisi

Oggi, in data 5 novembre, la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha elaborato il documento contenente le misure proposte al fine di contrastare la carenza di personale sanitario e sociosanitario durante l’emergenza Covid-19. Il documento, presentato ai governatori, prevede misure per il valore totale di circa 3 miliardi di euro e sarà pubblicato dalla Conferenza Stato-Regioni in versione ufficiale tra oggi e domani.

Di seguito un’analisi dettagliata delle misure di maggior interesse proposte dalla Commissione:

Carenza personale infermieristico nelle strutture socio sanitarie per anziani

Aumento del fabbisogno formativo di infermieri: questa misura, la cui quantificazione richiede specifici approfondimenti per quanto riguarda la determinazione del fabbisogno e la potenzialità formativa degli Atenei, si rende necessaria per rispondere in modo strutturale alla carenza infermieristica attuale. Tale intervento, qualora attuato a partire dall’anno accademico 2021-2022, potrà produrre un incremento effettivo degli abilitati a partire dalla fine dell’anno 2024;

Attività in RSA extra orario: si prevede la possibilità, per gli infermieri dipendenti del SSR di effettuare, al di fuori dell’orario di lavoro e in deroga a quanto previsto in tema di esclusività del rapporto di impiego, attività professionale presso le strutture socio-sanitarie per anziani, previa stipula di una convenzione tra la struttura e l’Azienda Sanitaria di riferimento che disciplini le modalità di svolgimento;

Assunzione nelle RSA di personale in pensione: si prevede la possibilità per le strutture socio- sanitarie per anziani di disporre assunzioni di personale in quiescenza, anche in deroga alle vigenti disposizioni legislative in materia. Tale misura, volta a tamponare l’attuale carenza di infermieri nel privato/privato accreditato, potrebbe essere prevista temporaneamente, fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio tra domanda e offerta di personale infermieristico nel servizio sanitario. Inoltre si prevede l’estensione anche alle strutture socio sanitarie per anziani della possibilità di reclutare professionisti a cui sia stato consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie ai sensi dell’art.13 del DL Cura Italia;

Incarichi lavoro autonomo: si proroga la possibilità di conferire incarichi di lavoro autonomo (anche di co.co.co) al personale infermieristico in quiescenza, definiti dall’art. 2-bis del DL Cura Italia fino alla fine dell’anno 2024 e non solo fino al termine dello stato di emergenza (ad oggi 31 ottobre 2020 come stabilito dal DL 83/2020) anche in alternativa al reclutamento di personale mediante le ordinarie procedure di assunzione;

Riattivazione della formazione per gli OSS: si prevede di riattivare il percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria per Operatori Socio Sanitari, già previsto dall’Accordo Stato Regioni del 16 gennaio 2003. La misura è orientata a formare personale OSS specializzato che collabora con l’infermiere o con l’ostetrica e svolge alcune attività assistenziali, in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione.

Carenza personale medico

Proroga contratti assunzioni a tempo determinato: si ritiene necessaria l’ulteriore proroga, almeno fino al 30 giugno 2021, delle disposizioni speciali relative al reclutamento del personale di cui agli artt. 2 bis, 2 ter del Decreto Cura Italia (D.L. 18/2020), già prorogate dapprima al 15 ottobre 2020 e poi al 31 dicembre 2020 ai sensi dei successivi DL Proroghe Covid (DL 83/2020 e D.L. 125/2020). Si propone inoltre la modifica della durata dei contratti da 1 anno a “fino a 3 anni”. I contratti in essere devono poter essere rinnovati fino alla durata massima indicata. Inoltre si prevede che il personale

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assunto, al termine del periodo emergenziale, venga utilizzato per le attività di recupero delle liste di attesa;

Nuove assunzioni: si dispone il finanziamento per l’anno 2021 delle assunzioni straordinarie previste dal DL 14/2020, dal DL Cura Italia (DL 18/2020) e dal DL Rilancio (DL 34/2020) per un importo complessivo stimato di 1 miliardo di euro da ripartire tra le Regioni e Province Autonome per quota di accesso. Si propone che tra il personale da individuare e rendicontare sulle risorse previste per le assunzioni straordinarie vada ricompreso anche quello assunto a tempo indeterminato e quello reclutato tramite contratti di somministrazione;

Estendere indennità malattie infettive e rischio biologico: si chiede di prevedere la possibilità di estendere l’indennità di malattie infettive prevista dall’articolo 86 del CCNL 21 maggio 2018 al personale riguardante tutti i ruoli, operante nelle strutture ospedaliere, di ricovero e/o inseriti nei percorsi Covid-19, nei servizi territoriali a diretto contatto con utenze particolarmente a rischio di contagio, consentendo altresì alla contrattazione integrativa la possibilità di innalzarne il valore fino al doppio dell’attuale valore economico. Una specifica indennità di rischio biologico va prevista anche a favore della dirigenza sanitaria che opera nelle strutture esposte a tale rischio. Per incrementare i relativi fondi contrattuali per il periodo emergenziale dovranno essere stanziati 250 milioni di euro;

Aumentare risorse per incentivi per il personale: si prevede che il Finanziamento aggiuntivo per incentivi in favore del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale ex art.1 del DL Cura Italia, venga incrementato di 250 milioni di euro prevedendo, nel contempo, che ne possano beneficiare, alle condizioni previste, anche il personale docente universitario in convenzione, i medici specializzandi e i medici dipendenti a rapporto non esclusivo;

Incentivi per personale RSA: si prevede che simili forme di incentivazione vengano previste anche per i professionisti e gli operatori delle strutture per anziani non autosufficienti e per disabili, prevedendo uno specifico finanziamento a favore delle Regioni e Province autonome di 250 milioni di euro;

Possibilità di ricorrere ad altre specializzazioni per la gestione di pazienti Covid: necessario introdurre flessibilità per il ricorso a specializzazioni mediche maggiormente implicate nella gestione dei pazienti affetti da Covid-19, in deroga a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di equipollenza e di affinità delle discipline del personale dirigenziale del SSN (DD.MM. 30 gennaio e 31 gennaio 1998);

Deroghe su orario di lavoro per straordinari: devono essere previste deroghe ai limiti di orario di lavoro e ai tetti delle ore di lavoro straordinario previsti dalla normativa vigente e dai Contratti collettivi nazionali di lavoro, facendo attenzione a garantire adeguate forme di tutela della salute di quei lavoratori che si rendono disponibili;

Ampliare tariffa oraria per acquisto prestazioni aggiuntive: si prevede la possibilità di applicare, sino al perdurare dello stato di emergenza, la tariffa oraria di 50 euro e di 80 euro lordi per l’acquisto di prestazioni aggiuntive, rispettivamente, nei confronti del personale dei profili sanitari del comparto e dei profili della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e delle professioni sanitarie, oltre che per le finalità indicate all’articolo 29 del DL Agosto (D.L. 104/2020). La possibilità di remunerare prestazioni aggiuntive deve essere estesa anche al personale docente universitario in convenzione e agli specialisti ambulatoriali interni;

Risorse non utilizzate per liste d’attesa: le risorse assegnate per il recupero delle liste di attesa dall’articolo 29 del DL Agosto e non utilizzate per tale fine devono poter essere utilizzate per finanziare la remunerazione delle prestazioni aggiuntive;

Assunzioni anche per specializzandi dei primi anni: si estende anche agli specializzandi medici e sanitari frequentanti i primi anni delle rispettive scuole la previsione di assunzione a tempo determinato da parte delle degli enti del SSN, come previsto dalla L. 145/2018 per gli specializzandi agli ultimi anni di corso;

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Contratti co.co. co anche per studenti terzo anno delle professioni sanitarie: prevista la possibilità di inserimento all’interno degli enti e aziende del SSN di studenti iscritti al terzo anno dei corsi di laurea triennali delle professioni sanitarie di cui alla L.251/2000 ed in regola con i crediti formativi universitari. L’inserimento avverrà con contratti di collaborazione e con durata limitata al periodo emergenziale, così come previsto dall’Ordinanza della Protezione Civile per le attività di contact tracing;

Risorse per personale usate senza vincolo di destinazione: le risorse destinate al reclutamento del personale dai decreti emergenziali devono poter essere utilizzate senza vincolo di destinazione. In particolare risulta necessario garantire alle Regioni una maggiore elasticità nell’utilizzo di tali risorse, in modo che da poter essere destinate indistintamente al finanziamento della spesa per il personale dei reparti/servizi maggiormente sofferenti, senza specifica rendicontazione e quindi obbligo di restituire eventuali risorse solo parzialmente utilizzate;

Tamponi eseguiti dagli OSS: limitatamente al periodo emergenziale, si chiede la possibilità di attribuire l’esecuzione dei tamponi per la diagnosi di SARS-CoV-2, sotto la supervisione di un professionista sanitario (infermiere o assistente sanitario), a Operatori Socio Sanitari opportunamente individuati e formati;

Consentire lettura tamponi rapidi a infermieri e assistenti sanitari: si prevede la possibilità di consentire l’operazione di lettura dei test rapidi SARS-CoV2 agli infermieri e agli assistenti sanitari. Il test naso-faringeo antigenico rapido, cosiddetto tampone rapido, rientra tra i Point of care testing (POCT), ovvero tra le modalità con la quale si può eseguire un test al di fuori delle strutture del laboratorio clinico di riferimento;

Riconoscimento titoli esteri: si prevede l’efficientamento delle procedure di riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nei Paesi comunitari ed extracomunitari ai fini dell'esercizio delle attività professionali ex Decreto del Ministero della Salute 29 luglio 2010, n. 268. Questa misura consentirebbe di ampliare il bacino di professionisti;

Prorogare graduatorie: deve essere consentita la proroga delle graduatorie a tempo indeterminato e determinato scadute dalla data di proclamazione dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 per tutta la durata dello stesso.

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