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View of PREVALENZA DI STRONGYLOIDES STERCORALIS IN PAZIENTI CON EPATITE CRONICA VIRALE

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volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 181

078

PREVALENZA DI STRONGYLOIDES STERCORALIS IN PAZIENTI CON EPATITE CRONICA VIRALE

Gilardi G.1, Clementi C.2, Soccorsi F..2,Tronci M.1

1U.O.C. Microbiologia e Virologia 2Unità di Epatologia Clinica

A.O. S.Camillo-Forlanini, Roma

Introduzione. Le parassitosi epatiche sono patologie in

Italia piuttosto rare. L’unica presente con una certa frequen-za (0,2%), in particolare in regioni come la Sardegna è l’e-chinococcosi; altre sono reperti occasionali o, come la Giardiasi o l’Ossiuriasi, sono autolimitanti e quindi non assu-mono caratteri d’interessamento epatico. Anche l’osserva-zione di parassitosi epatica in ambiente ambulatoriale cialistico risulta rara per la scarsezza di sintomatologia spe-cifica e soprattutto per il fatto che spesso, nelle forme croni-che esiste una sintomatologia intestinale sfumata e occasio-nale.

Obiettivo dello studio è quello di valutare la presenza di infe-stazioni parassitarie in una coorte di pazienti epatologici.

Metodi. Nel periodo gennaio 2002- dicembre 2004 sono stati

studiati 1122 pazienti afferenti all’ambulatorio di immunoe-patologia del nostro ospedale, rappresentativi quindi di un bacino di utenza della zona occidentale di Roma. Di questi 582 pazienti (268 f – 314 m) di età compresa tra 18 e 86 aa, affetti da epatite virale B e/o C con aumento degli eosinofili e sintomatologia soggettiva riguardante l’apparato digerente,

sono stati sottoposti a esame parassitologico delle feci, a ricerche sierologiche per echinococcosi, ad esami di funzio-nalità epatica ed a ricerche strumentali. Nei casi di positività per parassitosi sono stati effettuati esami colturali, di migra-zione larvale ed esami per echinococcosi (ELISA ed immu-noblotting).

Risultati. 26 pazienti (4,4%) sono risultati portatori di

paras-siti. Di questi, 6 (23,03%) erano di nazionalità straniera: 2 Africa (ascaridiosi); 2 Sud America (strongiloidiasi); 1 Egitto (Schistosoma mansoni); 1 Romania (Trichinella

spi-ralis). Gli altri 19 erano italiani, e solo 3 (11,5%) avevano

soggiornato in paesi a rischio: 1 in Giappone (clonorchiasi) e 2 in Africa (Entomaeba coli). 17 soggetti con epatite cronica HBV e/o HCV correlata si erano quindi infestati in Italia; fra questi 2 di giovane età sono risultati infestati da Taenia

sagi-nata e 3 da Strongyloides stercoralis, 3 da Giardia intestina-lis, 2 da Enterobius vermicularis, 2 da Trichuris trichiura, 2

da Echinococcus granulosus e 3 da Blastocystis hominis.

Discussione. La presenza di due soggetti giovani con

paras-sitosi da T. saginata può indicare la probabile presenza di macellazione abusiva nella zona occidentale della città, dove nell’ultimo secolo ha avuto un discreto incremento l’alleva-mento “domestico” di bovini ecc. Interessante la presenza di strongiloidiasi. Ciò sembra orientare verso una persistente presenza del parassita nella zona occidentale di Roma, zona anticamente esposta alle inondazioni del Tevere e che attual-mente presenta lungo il decorso del fiume fino alla foce un incremento di zone agricole.

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