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volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 194

110

EPATITE CRONICA B ASSOCIATA AD INFEZIONE DA HCV

Leone R.A., Minchella P., Nisticò S., Potente G.I., Caruso D., Camerino M., Gagliardi B., Nicolazzo A., Luciano A.

U.O. Microbiologia e Virologia, Azienda Sanitaria N. 6, Via Perugini 1, 88046 Lamezia Terme (CZ)

Introduzione.

La coinfezione HBV/HCV, soprattutto nei soggetti ad alto rischio in aree geografiche endemiche, è un’evenienza non rara, probabilmente sottostimata. La duplice infezione ha una notevole rilevanza clinica, sia per le implicazioni terapeuti-che, sia per l’aumentato rischio di evoluzione in cirrosi ed epatocarcinoma. I dati riguardanti i pazienti HBsAg/anti-HCV positivi (3-5% dei soggetti italiani con epatite cronica virale, secondo un recente studio) sono ancora pochi, soprat-tutto per quanto riguarda l’aspetto clinico virologico. Scopo del lavoro è valutare la percentuale di positività anti-HCV e la viremia in un gruppo di pazienti con epatite cronica B (soggetti HBsAg/anti-HCV positivi), afferenti alla nostra Unità Operativa per indagini diagnostiche

Metodi.

Sono stati utilizzati i seguenti metodi:

A) markers sierologici: metodo Meia (Axsym, Abbott); B) test di conferma anti-HCV: metodo immunoenzima-tico su striscia (INNO-LIA HCV Score, Innogenetics); C) HBV-DNA: PCR quantitativa (Cobas Amplicor HBV Monitor, Roche Diagnostics); D) HCV-RNA: PCR qualitativa e quan-titativa (Cobas Amplicor HCV e Cobas Amplicor HCV Monitor, Roche Diagnostics);

Risultati.

Abbiamo considerato un gruppo di 310 pazienti con Epatite cronica B, n. 201 maschi e n. 109 femmine. In 13 (9 maschi e 4 femmine, con età media di circa 44 anni) dei 310 pazien-ti HBsAg posipazien-tivi è stata riscontrata reatpazien-tività per anpazien-ti-HCV, confermata con il test INNO-LIA HCV; la percentuale di coinfezione è risultata del 4,2 %, in accordo con quanto rile-vato in altri studi. Per quanto riguarda la viremia HBV ed HCV nei 13 pazienti è risultato un profilo virologico etero-geneo: a) tra i 7 soggetti HBV-DNA positivi n. 4 presentava-no HCV-RNA positivo e n. 3 HCV-RNA negativo; b) tra i 6 soggetti HBV-DNA negativi n. 3 erano HCV-RNA positivi e n. 3 negativi.

Conclusioni.

Nei pazienti studiati non è stato osservato un netto effetto ini-bitorio di uno dei due virus nei confronti della replicazione dell’altro, come invece riportato in recenti studi. La coinfe-zione HBV/HCV probabilmente non presenta un quadro virologico stabile, ma un profilo dinamico che può evolvere nel tempo: solo un attento monitoraggio della carica virale di HCV ed HBV può indicare se uno o entrambi i virus abbia-no fasi alterne di attiva o soppressa replicazione. E’ impor-tante quindi nei pazienti HBsAg/anti-HCV positivi eseguire un follow-up molto accurato, con valutazione ripetuta nel tempo della viremia di entrambi i virus, per adottare il pro-gramma terapeutico più efficace.

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