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Marche

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Academic year: 2021

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Territorio e ambienti naturali

Le Marche si trovano sul versante adriatico dell’Italia centrale: confi nano a nord con l’Emilia-Romagna, a ovest con la Toscana, a sud con l’Abruzzo e a est la costa è bagnata dall’Adriatico. Il territorio è totalmente collinare (68,8%) e montuoso (31,2%), benché i rilievi non siano mai elevati (la cima più alta è il monte Vettore, 2476 m, nei monti Sibillini); solo la stretta costa di spiagge sabbiose è lievemente pianeggiante.

La linearità del litorale è interrotta dal promontorio del monte Conero , alto 572 metri, dove la costa si fa alta e rocciosa.

I principali corsi d’acqua, dal corso molto breve, scendono verso il mare Adriatico.

La circolazione sotterranea delle acque, favorita dalla natura calcarea del suolo, ha scolpito nel corso dei millenni particolari formazioni, le più note delle quali sono le Grotte di Frasassi : si tratta di un complesso di caverne, sale, gallerie e cunicoli disposti su più piani, uniti da pozzi verticali.

Lo scenario è spettacolare: stalattiti, stalagmiti, colonne, cascate, enormi cavità e laghetti in cui ristagna l’acqua dello stillicidio.

68,8%

31,2%

Montagna Collina

Marche

Popolazione:1.569.580 abitanti

Superfi cie: 9.694 km

2

Province: Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro-Urbino Densità: 162 abitanti per km

2

(fonti ISTAT 2010)

Il promontorio del monte Conero è costituito da rocce sedimentarie sottilmente stratifi cate. L’alternanza di materiali molto friabili con altri più compatti e resistenti all’azione dell’erosione del mare hanno originato pareti e guglie isolate che risaltano nel paesaggio circostante, come i faraglioni delle Due Sorelle.

Uno scorcio delle grotte di Frasassi, con stalattiti, stalagmiti, colonne.

La scoperta di questo complesso risale al 1971 a opera del gruppo speleologico del CAI di Ancona. Le grotte sono aperte al pubblico e sono una delle maggiori attrazioni turistiche delle Marche.

Urbino

(2)

Nella fascia appenninica una parte del territorio è tutelato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini e una piccola parte dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Esistono anche alcuni parchi naturali regionali, come quello del Conero e quello che interessa il territorio delle grotte di Frasassi, il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.

http://www.parcogolarossa.it/

http://www.cadnet.marche.it/frasassi/

Il territorio marchigiano è soggetto a terremoti, tanto che oltre il 97% della regione è classifi cato a rischio medio-alto.

Economia della regione

Area arretrata da cui in passato sono partiti consistenti fl ussi migratori, oggi le Marche sono una delle regioni italiane più dinamiche sia economicamente sia culturalmente. Lo sviluppo che interessa la regione, pur privilegiando la fascia costiera, appare sostanzialmente uniforme ed equilibrato.

Il settore primario, fi no agli anni cinquanta del XX secolo prevalente, oggi non è più di rilievo, fatta eccezione la pesca che mantiene dimensioni notevoli: i centri più importanti sono Ancona, Fano, ma soprattutto San Benedetto del Tronto che è uno dei maggiori porti pescherecci italiani.

L’industria piccola e media ha un ruolo preminente nell’economia locale, data la buona distribuzione su tutto il territorio: fi orente è l’industria delle calzature e della pelletteria, l’industria del mobile, l’industria di elettrodomestici e della carta, quella navale e non ultime tutte le attività legate al turismo.

Città, brevi note storiche e curiosità Ancona

Capoluogo di regione, città con circa 100.000 abitanti, sorge su un promontorio che si aff accia imponente sul mare e che costituisce un caratteristico e inconfondibile arco (i greci in fuga da Siracusa dove imperversava il tiranno Dionisio la chiamarono Ankon che signifi ca gomito, per la forma del promontorio).

Cittadina semplice e attiva, off re notevoli scorci di verde associati ad antiche fortifi cazioni militari, viuzze caratteristiche nella parte vecchia (ricostruita dopo il terremoto del 1972) dove è possibile trovare anche antichi ruderi dell’epoca romana, e viste incantevoli della Riviera del Conero (dal quartiere del Passetto).

La città vanta notevoli monumenti religiosi, come la chiesa di San Domenico, che conserva una preziosa tela di Tiziano; la chiesa di Sant’Agostino, realizzata da Giorgio Orsini; la chiesa di San Francesco delle Scale, di pregevole fattura gotico- veneziana, e l’antichissima chiesa di Santa Maria della Piazza, dove resistono parti paleocristiane.

Nelle Marche sono

centinania le piccole e

medie imprese nel settore

calzaturiero.

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L’Anfi teatro e l’Arco di Traiano sono invece importantissimi resti del mondo romano.

Il Duomo, dedicato a San Ciriaco, è una armoniosa commistione di elementi romanici, gotici e bizantini.

Custodisce un quadro della Madonna, oggetto di una forte devozione popolare, per i suoi interventi miracolosi.

Nella zona del porto si trova la Mole Vanvitelliana , detta anche Lazzaretto, come un’isola a pianta pentagonale. Costruita per volere del papa Clemente XII da Luigi Vanvitelli (nel XVIII sec.), ebbe diverse funzioni: lazzaretto, difesa del porto, deposito di merci e di persone in quarantena.

In provincia di Ancona, sopra una collina sorge il Santuario di Loreto. La storia del Santuario di Loreto risale al XIII secolo quando i crociati portarono in Italia la casa abitata

dalla famiglia della Vergine Maria a Nazaret. Gli studi recenti delle pietre e dei graffi ti, purifi cando la tradizione da elementi leggendari, confermano e attestano l’autenticità della Santa Casa.

Il Santuario di Loreto è stato per secoli ed è ancora oggi uno dei luoghi di pellegrinaggio tra i più importanti del mondo cattolico.

Ascoli Piceno

Tranquilla cittadina che sorge in collina, Ascoli Piceno conserva il bel centro medievale e rinascimentale costruito in travertino, roccia calcarea estratta dalle cave del territorio. Il cuore della città è rappresentato dalla rinascimentale Piazza del Popolo su cui aff acciano gli edifi ci più importanti tra i quali il Palazzo dei Capitani con la sua torre merlata, lo storico Caff è Meletti, punto di incontro di cultura e vita mondana, e la chiesa di San Francesco, tra i migliori esempi di architettura francescana.

Urbino

È famosa in tutto il mondo per il suo centro storico, tra i più particolari e meglio conservati d’Italia, e dal 1998 dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità.

La città deve la sua bellezza alle idee illuminate di Federico, duca di Montefeltro , che nel XV secolo chiama alla sua corte architetti, scultori, pittori, letterati perché progettino una “città ideale”. Il suo aspetto è praticamente rimasto intatto, in quanto la città moderna si è sviluppata al di fuori del nucleo originario.

Il palazzo ducale, fatto erigere da Federico da Montefeltro, attualmente ospita la Galleria Nazionale delle Marche. Qui sono conservate le tele di artisti famosi, come Raff aello Sanzio (“Ritratto di gentildonna”) e Tiziano Vecellio (“Ultima Cena e Resurrezione”). Suscitano grande stupore le sale, arricchite da mobili d’epoca, i sotterranei, i magazzini e la “nevaia”, una sorta di cella frigorifera, in cui veniva conservata la neve raccolta in inverno fi no alla bella stagione.

La Mole Vanvitelliana è un

imponente edifi cio a pianta

pentagonale progettato per

scopi militari dal Vanvitelli.

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Tra i più celebri artisti del Rinascimento, Raff aello Sanzio nacque a Urbino nel 1483, dove ricevette la sua formazione nella bottega del padre. Poi fu a Perugia presso Pietro Vannucci, più noto come il Perugino, quindi si trasferì a Firenze dove lavoravano Leonardo e Michelangelo. Venne poi chiamato a Roma da papa Giulio II che gli commissionò gli aff reschi delle stanze papali. Numerosi furono i suoi incarichi architettonici oltre che pittorici.

Nativo di Urbino è il motociclista Valentino Rossi , uno dei più grandi piloti di tutti i tempi.

Pesaro

Dal punto di vista amministrativo, Pesaro e Urbino costituiscono un’unica provincia.

Diversamente da quello di Urbino, il centro storico di Pesaro è stato circondato da una consistente espansione di costruzioni moderne dovute allo sviluppo delle attività legate al porto, all’industria e al turismo balneare.

Per la sua bella posizione geografi ca, circondata da verdi colli e aff acciata sul Mar Adriatico, per la pregevole manifattura di maioliche e per aver dato i natali al grande compositore Gioacchino Rossini, Pesaro è nota come la città delle quattro emme: monti, mare, maioliche e musica.

Pesaro ha saputo valorizzare il maestro e l’eredità culturale da lui lasciata dando vita a un importante festival operistico, il Rossini Opera Festival, che si svolge ogni anno ad agosto.

Nel lungomare, inserita in una grande vasca d’acqua dell’ampio Piazzale della Libertà, si trova la monumentale

“Sfera Grande” di bronzo, ribattezzata la “palla”, opera del celebre scultore Arnaldo Pomodoro .

Macerata

Con le donazioni di cento cittadini facoltosi, nel 1820 fu realizzato lo sferisterio, dalle forme neoclassiche, per dotare la città di uno spazio all’aperto dove praticare il “pallone a bracciale”, un gioco di origine rinascimentale molto in voga in Italia centrale. La struttura ha assunto poi una funzione di teatro all’aperto grazie anche a un’acustica perfetta.

Il settecentesco Palazzo Ricci, sede della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, ospita una notevole raccolta di opere di pittori e scultori italiani del Novecento.

Qui si possono ammirare delle grottesche, quelle curiose decorazioni diff usesi nel cinquecento, soprattutto nei giardini, insieme a composizioni di piante, mostri, pan, satiri o altri animali e creature mitologiche.

A Pesaro si può ammirare una delle numerose opere dello scultore Arnaldo Pomodoro, la Sfera Grande, costituita da uno dei materiali che l’artista predilige, il bronzo, e dalla caratteristica forma sferica che si apre lasciando scoprire il meccanismo interno.

Il motociclista Valentino Rossi, dal carattere vivace

ed estroverso, è l’unico ad aver vinto otto titoli

mondiali in quattro diverse categorie.

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In provincia di Macerata, precisamente a Recanati, nacque nel 1789 Giacomo Leopardi . Cresciuto con una rigida educazione, a 15 anni conosceva già diverse lingue e aveva letto libri di ogni argomento: lingue classiche, ebraico, lingue moderne, storia, fi losofi a, fi lologia, scienze naturali e astronomia. Tradusse i classici, scrisse tragedie, saggi, poesie.

Il continuo studio, la chiusura al mondo delle amicizie e degli aff etti e i suoi problemi fi sici fecero crescere in Leopardi una grande malinconia e un forte pessimismo nei confronti della vita. Per uscire dal suo isolamento soggiornò in diverse città dell’Italia: a Roma, dove la vita e l’ambiente letterario gli parvero mediocri e privi di problematicità; poi a Milano, a Bologna, a Firenze, a Pisa, a Napoli, città nelle quali conobbe vari personaggi dell’epoca, come il Manzoni, e scrisse e pubblicò diverse opere. Le delusioni della vita e la salute cagionevole lo condussero a poco più di quarant’anni alla morte tanto anelata.

http://www.giacomoleopardi.it/

Fermo

La nuova provincia di Fermo è stata istituita con la legge n. 147 dell’11 giugno 2004 ed è diventata operativa nel giugno 2009.

La cucina marchigiana

Le Marche rappresentano un punto di incontro tra le gastro- nomie del nord e del sud Italia. Dall’Appennino umbro-mar- chigiano emerge una cucina fatta di sapori forti, decisi in cui domina la carne, come la saporitissima porchetta; sulla costa invece si può gustare una grande quantità di prodotti tipici, ma il piatto simbolo è il brodetto di mare, data l’abbondanza di crostacei, frutti di mare e pesce azzurro, il tutto insaporito da erbe aromatiche e olio d’oliva.

Tipiche delle Marche sono le grosse e succose olive che costituiscono uno dei più famosi piatti della regione, le olive all’ascolana , la cui fama risale agli antichi romani: olive ripiene di carni tritate e insaporite con aromi, poi impanate e fritte.

La campagna pesarese si connota per la pregiata produzione di

tartufi che la cucina locale vuole sulle pappardelle. Olive ripiene all’ascolana

L’infi nito di Giacomo Leopardi

«Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani

silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fi ngo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello

infi nito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno,

e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa

immensità s’annega il pensier mio:

e il naufragar m’è dolce in questo mare»

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