• Non ci sono risultati.

QUADRO DEI VINCOLI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "QUADRO DEI VINCOLI "

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)

C APITOLO 3

QUADRO DEI VINCOLI

3.1 Considerazioni generali sui vincoli

Al fine di un corretto inserimento dell’intervento proposto nel sistema ambientale e paesaggistico interessato, è necessario conoscere e rispettare il quadro dei vincoli di natura ambientale presenti sul territorio interessato, in modo da stabilire le misure di salvaguardia dell’integrità fisica del territorio e tutelare o ancor meglio valorizzare la qualità paesistica ed ecosistemica dell’area vasta.

I principali vincoli di cui tenere conto nella zona maremmana oggetto di studio, che va da Collecchio fino al confine con la regione Lazio, cioè il fiume Chiarone, sono essenzialmente:

(a) Vincolo idrogeologico – forestale (RD 3267, 30 Dicembre 1923) (b) Vincolo paesaggistico – ambientale (Legge 1497, 29 Giugno 1939) (c) Vincolo conseguente a zone antropizzate

(d) Vincolo geologico (e) Vincolo archeologico

I vincoli su elencati sono di diversa natura, infatti, mentre i primi quattro sono

(2)

incerta definizione perché appartiene ad una categoria soggetta a valutazioni soggettive e dati non sempre inconfutabili.

Un’altra differenza consiste nel fatto che non tutti i vincoli caratterizzano le aree assoggettate allo stesso modo, esistono infatti vincoli che possono essere

“superati” in certe zone con accorgimenti tecnologici e progettuali (Vincoli tipo (a), (b), (d)), mentre altri (vincoli tipo (c), (e),) che vanno rispettati totalmente per le loro caratteristiche di sensibilità e ineguagliabilità.

Per chiarire le idee si espone l’esempio di un’autostrada che attraversi per un certo tratto una zona soggetta a vincoli di varia natura.

Mentre l’impatto creato dall’autostrada è pressappoco lo stesso ovunque, in termini di inquinamento, occupazione del suolo …. , quello che cambia è la reazione del territorio che varia da tratto a tratto.

Cioè se pensiamo di attraversare una zona soggetta ai vincoli idrogeologico, paesaggistico o geologico, in questa zona dovremo prevedere opportuni dispositivi di protezione delle falde per il vincolo idrogeologico, mitigazioni di impatto per il vincolo paesaggistico e accorgimenti tecnico-costruttivi per il vincolo geologico ma possiamo, seppur con qualche difficoltà tecnica ed economica procedere alla realizzazione dell’opera.

Viceversa è impensabile derogare al vincolo “zone antropizzate”, costruendo all’interno di un centro abitato o al vincolo archeologico passando su una zona di interesse archeologico o costruendo all’interno di un ecosistema, alterandone l’equilibrio e portandolo probabilmente alla distruzione.

3.2 Aree protette e siti di interesse comunitario (SIC)

Nell’area vasta di riferimento sono presenti molteplici aree soggette ai vincoli precedentemente elencati, in particolare esse sono:

(3)

Vincolo idrogeologico – forestale (RD 3267, 30 Dicembre 1923)

Dall’analisi della carta tematica si rileva che il territorio maremmano è in larga parte assoggettato a questo vincolo ed in particolare nella nostra area vasta si individuano due zone attraversate dall’opera in progetto.

La prima zona va da Collecchio a Fonteblanda, la seconda , più a sud va da La Marsiliana fin quasi a Capalbio.

In queste zone va posta estrema attenzione alla contaminazione del sottosuolo causata da versamenti accident ali di sostanze inquinanti o dalle acque di prima pioggia ed agli effetti instabilizzanti causati dalla costruzione dell’opera.

Inoltre va garantita la stabilità del regime delle acque superficiali e sotterranee sia durante che dopo la costruzione dell’opera.

Vincolo paesaggistico – ambientale ( Legge 1497, 29 Giugno 1939)

La Legge 1497 è finalizzata alla protezione delle bellezze naturali, ville o parchi di particolare pregio, scenari ambientali, panorami e punti di belvedere.

Per quanto riguarda l’area di studio, esistono moltissime aree soggette a questo vincolo, fra queste spiccano il Parco Naturale della Maremma, il Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano, le Zone Umide di rilevanza internazionale Diaccia Botrona, la Laguna di Burano, la Laguna d’Orbetello parte Nord e tutta la fascia costiera.

Dall’analisi della carta tematica si rileva che le zone di maggiore importanza paesaggistica, restano all’esterno della fascia delle alternative di progetto, la quale si trova all’interno rispetto alla costa tirrenica, alla SS1 e alla ferrovia.

L’unica area soggetta al vincolo paesaggistico, attraversata dalla fascia delle alternative, è presso la località La Torba, ove andranno prese particolari precauzioni per l’inserimento paesaggistico dell’opera stradale.

Queste precauzioni sono indicate dalle norme che specificano:

“…. in caso di apertura di strade l’Autorità Competente deve prescrivere le

(4)

conto dell’utilità economica dell’intrapreso lavoro, valgano ad evitare pregiudizio alle cose e luoghi protetti dalla presente legge.”

Siti di Importanza Comunitaria

Nella zona oggetto di studio sono presenti molte zone di notevole interesse fra le quali spiccano i SIC: Boschi delle Colline di Capalbio, il Lago Acquato e Lago S. Floriano, il Lago di Burano, la Laguna di Orbetello, i Monti dell’Uccellina, le Dune del Lago di Burano.

L’opera in progetto non attraversa nessuno dei predetti siti che restano quindi esclusi dagli effetti diretti dell’opera; bisogna tuttavia garantire che le azioni di impatto dell’opera non turbino l’equilibrio di dette aree di notevole importanza per il territorio maremmano.

Zone antropizzate

La fascia delle alternative corre lontana dai centri abitati, tranne nel caso di Fonteblanda e della zona di Capalbio Scalo ove il tracciato corre prossimo a zone residenziali.

In queste zone andranno previste particolari soluzioni di inserimento per minimizzare l’impatto visivo e acustico, fra le quali l’utilizzo di barriere antirumore naturali ed artificiali che consentano anche una schermatura visiva dell’autostrada.

Nella zona di Fonteblanda sono previste due varianti progettuali, una in galleria naturale sotto il poggio Ospedaletto ed una sotto l’attuale Aurelia di cui si sfrutta il corridoio mediante un tratto di galleria artificiale.

Si dovrà ricorrere poi a opere di mitigazione ambientale, sia per quanto riguarda l’impatto acustico e l’emissione dei gas discarico che per quanto concerne l’inserimento visivo delle gallerie nell’ambiente circostante come ad esempio la ritombatura degli ingressi in galleria.

(5)

Nella zona di Capalbio Scalo, dovranno essere inseriti filari di alberi di specie autoctone con funzione di barriera al rumore e per “nascondere”

l’infrastruttura, inoltre potranno essere utilizzate barriere in terra naturale, eventualmente del tipo “rinforzato” o barriere fonoassorbenti nelle zone più delicate in vicinanza a centri abitati.

Vincolo geologico

In base all’analisi delle carte tematiche in scala 1:100.000 della Regione Toscana si rilevano alcune zone in cui si ha la necessità di accertamenti più approfonditi in loco per ricostruire le stratigrafie dei terreni attraversati.

Queste zone sono, in particolare la Piana di Campo Regio che essendo stata una zona paludosa è costituita da terreni “molli” e perciò soggetti a possibili cedimenti.

Mediante semplici indagini, si potrebbe risalire alla stratigrafia dell’area e decidere la soluzione costruttiva più idonea alla realizzazione del modesto rilevato richiesto dall’opera in progetto.

Le possibili alternative, all’aumentare dello spessore dello strato inidoneo alla formazione del rilevato, consistono nell’asportazione e sostituzione dello strato (spessori minori di 2,5-3 m), nella costruzione di rilevati maggiori da lasciar affondare e poi sagomare (spessori 3-10 m) ed infine da fondazioni profonde su pali o micropali o interventi di consolidamento del terreno (spessori dello strato molto elevati).

Altre zone che richiedono particolare attenzione ed ulteriori indagini sono naturalmente quelle in cui sono previste gallerie e viadotti, al fine di stabilire la fattibilità e le caratteristiche dell’opera e le tecniche costruttive più idonee.

(6)

3.3 Siti Archeologici

È noto che la Maremma Toscana Meridionale (dall’Ombrone al Chiarone) è caratterizzata da una rilevante densità di presenze archeologiche conseguenti alle modalità di occupazione del territorio in età Etrusca, Romana e Medioevale.

In particolare l’area interessata dalle alternative di tracciato, presenta la caratteristica che gli insediamenti storici non sono circoscritti nelle grandi e numerose città Etrusche o Romane, quali Caletra, Talamone, Heba, Orbetello, Calusium, Cosa etc…

Di fatto l’occupazione del territorio investe le intere vallate dell’Osa-Albegna, del Chiarone, dell’Oro, della Radicata, per estendersi anche sulle adiacenti colline prospicienti il mare.

Di conseguenza la ricerca di un territorio capace di accogliere le alternative di progetto, presenta una difficoltà quasi proibitiva.

Infatti i siti archeologici indagati e disponibili in letteratura riguardavano soprattutto le grandi città Etrusche e Romane mentre è necessaria la conoscenza dei numerosi e non meno importanti siti archeologi “dispersi” sul territorio, quali ad esempio villaggi, case, ville, tombe, necropoli e strade.

Riferimenti

Documenti correlati

Parte della dottrina ha ritenuto conferibili in fondo patrimoniale le quote di partecipazione in una società a responsabilità limitata, riconducendo tali beni alla categoria dei

• Vendita di 49 strutture ospedaliere mettendo a carico della regioni affitto e manutenzione ( senza nessun miglioramento del rating delle varie agenzie

Attraverso questo lavoro di tesi si è dimostrato come nei granati di paragneiss migmatitici della Valle del Kaligandaki e di kinzigiti della Zona Ivrea-Verbano siano

acquisto di macchine agricole, mezzi di trasporto, macchinari, impianti tecnologici o attrezzature per razionalizzare i mezzi di produzione aziendale, ridurre i costi di

“Figli” associati viene impostata a NULL(ovviamente se non ho specificato il vincolo che debba essere NOT NULL). Esempio: se cancello un cliente, l' id_cliente degli

™ Black-box o Sequenziale modulare: il modello del processo viene interrogato dalla routine di ottimizzazione e fornisce i dati necessari alla valutazione della funzione obiettivo

Depositi prevalentemente pelitici (argille e limi prevalenti) di spessore elevato (20-25 m) con rade intercalazioni (da alcuni decimetri a 1-1.5 m) di ghiaie Unità 2

(specificare il tipo di vincolo e allegare copia dell’istanza presentata alla competente autorità per il rilascio dell’autorizzazione ai sensi