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In generale le tariffe di trasmissione e distribuzione, oltre ad essere efficienti, dovranno essere eque, non discriminatorie e soprattutto non dovranno essere tali da minare la sicurezza stessa del sistema

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Academic year: 2021

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Introduzione.

Nel processo di liberalizzazione del settore dell’energia elettrica, particolare importanza deve essere posta nella corretta definizione delle tariffe delle due attività ancora regolate e cioè trasmissione e distribuzione. Infatti, se da un lato le strutture associate a queste due attività possono essere viste come una via preferenziale per accedere ad energia economicamente più conveniente, dall’altro si deve tenere conto che il sistema nel quale esse operano non era stato pensato e sviluppato in un contesto di mercato elettrico.

In passato lo sviluppo del parco di produzione e delle linee di trasmissione e di distribuzione, veniva compiuto congiuntamente nel rispetto della garanzia della fornitura elettrica considerando l’impatto che la loro installazione poteva avere sulle strutture già esistenti, mentre il loro utilizzo era dettato da ragioni sostanzialmente economiche e di sicurezza, che portavano a gestire il sistema con il criterio del minimo costo. Questo modo di operare, tipico delle società verticalmente integrate, sostanzialmente monopolistico, è risultato però essere inefficiente dal punto di vista economico.

La risposta a tale inefficienza economica si è avuta con la liberalizzazione del mercato; con l’introduzione dei mercati elettrici e della libera concorrenza fra produttori e clienti idonei, però, non è più possibile controllare in maniera centralizzata l’ubicazione di nuovi impianti di generazione che, in generale, trarranno maggior convenienza economica ad essere installati in siti con un alto valore dell’energia e saranno sostanzialmente incuranti della eventuale debolezza della rete di interconnessione in prossimità del sito di installazione. Allo stesso modo non sarà più possibile determinare a priori il loro dispacciamento in modo “verticalmente integrato” tenendo conto anche delle esigenze della rete di trasmissione e distribuzione ma esso sarà, in generale, soggetto alle regole del mercato concorrenziale.

Risulta dunque che l’efficienza del funzionamento del sistema di trasmissione e distribuzione, così come il suo sviluppo, non possono essere imposte a priori, ma, attraverso un’attenta scelta della tariffazione delle attività regolate, si debbono fornire i segnali economici in grado di incentivare e guidare i nuovi investimenti verso gli standard desiderati.

In generale le tariffe di trasmissione e distribuzione, oltre ad essere efficienti, dovranno essere eque, non discriminatorie e soprattutto non dovranno essere tali da minare la sicurezza stessa del sistema.

Il presente lavoro intende analizzare in modo dettagliato alcuni sistemi tariffari di altre nazioni

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ritenuti di interesse, anche nell’ottica di una possibile revisione della struttura tariffaria italiana; in letteratura (si veda [1] e [2]) esistono alcuni studi che analizzano in maniera sintetica i sistemi tariffari di numeri paesi, senza però entrare nel dettaglio della valutazione quantitativa dei parametri tariffari né della metodologia e degli algoritmi utilizzati, e rimandando per approfondimenti ai mercati specifici; la presente tesi, partendo da tali analisi superficiali, ha identificato alcuni casi specifici ritenuti interessanti analizzandoli in dettaglio ed evidenziandone pregi e difetti anche nell’ottica di una possibile futura applicazione al caso italiano.

Nello specifico verranno illustrati i casi Norvegese e Svedese del mercato del Nordpool, perché simili tra di loro e per la semplicità strutturale del sistema tariffario. Sarà poi illustrato il sistema adottato della Gran Bretagna che, oltre ad essere stato il primo mercato elettrico liberalizzato, offre un procedimento di calcolo complesso e molto dettagliato basato sulla risoluzione in corrente continua del load flow di rete. Sarà inoltre illustrato il mercato del PJM (Pennsylvania, New Jersey e Maryland), che a seguito del fallimento del mercato Californiano rappresenta un modello di riferimento. La struttura tariffaria dell’Australia, risulta interessante a causa dell’evoluzione storica del proprio sistema di trasmissione e di distribuzione. Potrebbe infatti essere presa come modello di riferimento per un eventuale futuro mercato unico europeo. Per concludere sarà fatto un breve cenno alla situazione spagnola per la vicinanza geografica al territorio Italiano

Dopo un confronto fra i casi analizzati, sarà la volta per una valutazione critica sulla eventuale adattabilità di uno dei casi analizzati al sistema italiano.

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