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Il CIE si occupa prevalentemente di illuminazione, ma talvolta può integrarsi con altri organismi internazionali, come ad esempio l'IAU, Unione Astronomica Internazionale

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CAPITOLO 6 - ASPETTI NORMATIVI

6.1 - La normativa in campo illuminotecnico.

Le norme nel campo della fotometria e dell'illuminotecnica sono emesse prevalentemente da tre organismi di normazione:

Ø la CIE (Comité International de l'Eclairage), che vale a livello internazionale. E' stato costituito per la prima volta a Berlino nel 1912, ed è attualmente composta da 37 comitati nazionali, ed è suddivisa in 7 divisioni scientifiche e 20 commissioni tecniche. La sua sede è a Vienna. Non fornisce norme, ma raccomandazioni che costituiscono la base scientifica per le normative nazionali.

Il CIE si occupa prevalentemente di illuminazione, ma talvolta può integrarsi con altri organismi internazionali, come ad esempio l'IAU, Unione Astronomica Internazionale. Per l’ Italia, uno dei 37 comitati nazionali in seno alla CIE, è il CNR (Centro Nazionale per le Ricerche);

Ø CEN (Comitato Europeo di Normazione), che vale a livello europeo. Si occupa di illuminotecnica da più di 20 anni, ha un suo comitato tecnico, detto TC 169 "Light and Lighting", suddiviso in 7 gruppi di lavoro, che si occupa ciascuno di uno specifico problema di illuminotecnica (ad esempio, c'è il gruppo di lavoro che si occupa di illuminazione di gallerie stradali, un altro che si occupa dell'illuminazione di interni...). Il lavoro dei sette gruppi è a stretto contatto con quello dei comitati tecnici;

Ø UNI (ente nazionale italiano di UNIficazione) che vale a livello italiano. Costituito nel 1921, si occupa degli aspetti normativi di tipo tecnico, eccetto che nel settore elettrico ed elettrotecnico, dove opera un altro ente di normazione, il CEI. Non fornisce norme vincolanti, ma molto spesso la normativa italiana, attraverso leggi e direttive tecniche, ne fa esplicito riferimento. Nella UNI è presente una commissione "Luce ed illuminazione" divisa in 7 gruppi, equivalenti a quelli del CEN. I gruppi di lavoro ovviamente collaborano fra di loro, ad esempio il gruppo

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118 di lavoro sull'illuminazione stradale collabora con il gruppo di lavoro sui pali della luce.

E’ da notare che un altro ente di normazione molto importante, l'ISO - International Organization for Standardization - è praticamente assente in questo campo, se non per alcune norme di carattere fondamentale che pubblica congiuntamente alla CIE.

Questi enti lavorano generalmente in modo coordinato, secondo uno schema che può essere così riassunto: la CIE pubblica documenti che costituiscono la base scientifica per la normativa tecnica di ciascun paese membro, e valgono come raccomandazioni; il CEN prepara le norme europee su mandato della Commissione europea al fine di armonizzare il mercato; l'UNI partecipa all'attività del CEN, ne pubblica le norme traducendole in lingua italiana e, in assenza di "status quo", intraprende iniziative autonomamente dal CEN. Il riferimento rimane comunque costituito dalle pubblicazioni della CIE.

Abbiamo così una serie di norme UNI EN ISO, ovvero norme elaborate a livello internazionale, poi adottate a livello europeo, ed infine tradotte in italiano; norme UNI EN, ovvero normative elaborate a livello europeo, e poi tradotte in italiano dalla UNI; ed infine le norme UNI, elaborate autonomamente dall'ente italiano.

Tale corpo normativo indica criteri progettuali essenzialmente prestazionali, ed ha carattere prevalentemente volontario, vale a dire è applicata volontariamente dal progettista, ed ha forza di legge solo se è stata espressamente richiamata dalla legislazione in materia.

In questa sede non sarà esaminata la normativa del settore elettrotecnico, rivolta ai problemi della sicurezza e alle caratteristiche elettriche dei componenti e dei sistemi di illuminazione, che fa parte del campo di azione dell'IEC - International Electrotechnical Commission - in ambito internazionale, del CENELEC - Commission European Normalization ELECtrotecnique - in ambito europeo, e dal CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano - in ambito nazionale. Nella scelta degli apparecchi e dei componenti elettrici basterà accertarsi della loro conformità alle norme CEI, verificando la presenza di certificazioni, marchi di conformità o marchiature CE.

In Italia il CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche - svolge funzioni di sorveglianza sul CEI e UNI, è membro della CIE e collabora alla sua attività nell'ambito della propria commissione italiana per l'illuminazione (CIPI), che della CIE costituisce il Comitato nazionale italiano.

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119 Alla base del lavoro del CEN e dell'UNI vi è un intensa attività di ricerca scientifica condotta da ogni stato membro, che a livello internazionale si traduce nelle pubblicazioni della CIE, organismo scientifico al quale attualmente aderiscono una cinquantina di Paesi. L'attività di ricerca scientifica è essenzialmente condotta grazie alle competenze e alle esperienze condotte dagli esperti, ovvero dai risultati delle ricerche condotte dagli istituti scientifici, come le Università, l'Istituto elettrotecnico nazionale G.Ferraris di Torino (IEN), l'Istituto Nazionale di Ottica applicata di Arcetri (INOA), ma anche da ricerche finanziate dall'amministrazione statale, in particolare dal ministero del Lavori Pubblici, e dalle associazioni di settore, come l'AIDI - Associazione Italiana di Illuminazione - e l'APIL - Associazione Professionisti dell’illuminazione -, ed industriali - come l'ANIE - Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche - e da parte di tutti gli interessati. Inoltre le associazioni di settore completano il quadro normativo con la pubblicazione di guide, allo scopo di diffondere le norme ed indicarne i metodi di attuazione. Ad esempio possiamo citare il recente Manuale di Illuminotecnica pubblicato dall'AIDI [14].

6.2 - La normativa per gli impianti sportivi.

Le prescrizioni per la progettazione e la verifica dell'illuminazione delle installazioni sportive sono stabilite dalla normativa tecnica nazionale ed internazionale, e dalle norme sportive. Per quanto riguarda l'illuminazione degli impianti sportivi, esistono sia normative vincolanti che volontarie. Le prime, di carattere generale, da cui cioè occorre estrapolare la parte relativa alle prescrizioni illuminotecniche, sono:

Ø Delibera del CONI n°851 15-7-1999 “Norme CONI per l’impiantistica sportiva” [5];

Ø D.M. 18-3-96 “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi” e successive modifiche ed integrazioni del 6-6-2005 [6].

Le seconde, interamente dedicate al settore illuminotecnico, sono

Ø Norma UNI 9821 “Impianti sportivi. Collaudo illuminotecnico”, che indica la metodologia da seguire per il collaudo illuminotecnico [7];

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120 Ø Norma UNI 10380 "Illuminazione d’Interni – Valori di Illuminamento

Raccomandati" [9];

Ø Norma UNIEN 12193 "Luce ed illuminazione - Illuminazione di installazioni sportive", pubblicata dal CEN nell'Agosto del 1999 e tradotto in italiano nel Maggio del 2001 [12].

Nella presente tesi non viene presa in considerazione la norma UNI 9316,

"Illuminazione per le riprese televisive a colori - Prescrizioni" [8], in quanto nell'impianto progettato non è previsto l'utilizzo di riprese televisive. La norma viene ripresa solo nella sua appendice, in cui vengono date indicazioni per il calcolo dell'indice di abbagliamento GR.

Sono state invece prese in considerazione i "consigli" riportati in bibliografia [3, 14, 15]

Come si vedrà nel seguito, per il calcolo dell'illuminazione artificiale sono state essenzialmente prese in considerazioni le indicazioni dettate dalla Norma UNIEN 12193, in quanto non solo più recenti, ma anche più restrittive e particolareggiate rispetto alle indicazioni date dalla delibera CONI n°851. Per quanto riguarda l'illuminazione naturale, in assenza di precisi riferimenti normativi - l'unico riferimento normativo vincolante, presente nella delibera CONI n°851, fornisce solo indicazioni di tipo geometrico - si sono adottati i valori indicati dalla "Proposta tipo elaborata dal centro studi del CONI" [15].

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