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CONTATTOSTORIA. 2 C Liceo Linguistico Leopoldo Pirelli via Assisi (RM)

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Academic year: 2022

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CONTATTOSTORIA

2 C Liceo Linguistico Leopoldo Pirelli

via Assisi (RM)

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Il luogo dove oggi sorge il complesso abbaziale delle Tre Fontane, anticamente individuato con il nome di Acque Salvie, consiste in una piccola valle situata sul percorso dell’antica via Laurentina.

Esso rappresenta uno dei luoghi più importanti della cristianità in quanto qui venne decapitato l’apostolo Paolo: la leggenda racconta che la sua testa, una volta tagliata, abbia rimbalzato tre volte sul terreno, facendo scaturire ad ogni balzo una sorgente d'acqua, una calda, una tiepida ed una fredda; da qui il nome del toponimo delle tre fontane.

ABBAZIA DELLE

TRE FONTANE

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La storia dell’Abbazia delle Tre Fontane così come è giunta ai giorni nostri risale all’anno 1140, quando papa Innocenzo II dopo aver iniziato i lavori di restauro del monastero, in stato di abbandono, lo donò a San Bernardo di Clairvaux e quindi all’ordine cistercense, come segno di gratitudine verso il

Santo, che tanto aveva fatto per riportare la pace nella Chiesa durante lo scisma di Anacleto II.

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Il complesso abbaziale si apre con un giardino, subito dopo aver oltrepassato l’Arco di Carlo Magno. Da qui è possibile avere la visione generale di tutti gli edifici presenti: sulla sinistra quelli propriamente monastici col chiostro e il monastero; di fronte, la chiesa dedicata ai Santi Vincenzo e Anastasio, che si presenta ancora praticamente intatta dal tempo della sua edificazione nel secolo XII.

Sulla destra, la chiesa di Santa Maria Scala Coeli, la più piccola delle tre chiese presenti insieme con quella dedicata a San Paolo, cui si arriva attraversando un breve vialetto alberato.

Arco di Carlo Magno Chiesa Ss. Vincenzo e Anastasio Chiesa di Santa Maria Scala Coeli

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La chiesa sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, san Paolo subì il martirio con la

decapitazione. In seguito si aggiunse la tradizione secondo la quale la decapitazione di san Paolo fosse avvenuta lungo la via Ostiense, nel luogo dove fu poi sepolto e fu costruita in epoca costantiniana la basilica di San Paolo fuori le mura.

CHIESA DI SAN PAOLO

L'interno presenta tre nicchie che ospitano le tre fontane (da cui però l'acqua non scorre più dal 1950). Quest’ultime sono fatte a forma di nicchia, con colonne di porfido nero, e sono sormontate da un catino a forma di conchiglia sopra il quale è presente una testa marmorea del santo apostolo.

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Villa d’Este fu voluta dal Cardinale Ippolito II d'Este, storico governatore di Tivoli, ed il suo progetto venne realizzato dall'ingegnoso pittore e architetto Pirro Logorio che, verso il 1550 diede il via ai lavori.

L'intero complesso si estende per 4 ettari e comprende, oltre al palazzo residenziale, il giardino;

quest’ultimo è ornato da viali alberati, siepi, e da numerose fontane.

Il giardino si estende per 35.000 m2 a partire dalla facciata posteriore della villa, rispetto all'ingresso attuale del palazzo, ed è articolato fra terrazze e pendii, seguendo uno schema architettonico tipico delle città romane. Questo, infatti, rendeva l’intero giardino della Villa un modello per la realizzazione di molti successivi in futuro.

GIARDINO

DI VILLA D’ESTE

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Ligorio dovette lavorare a lungo ed impegnarsi per risolvere i problemi incontrati durante la progettazione e la costruzione del giardino, che per questo proseguì per 20 anni. Dovette risolvere il problema

dell'approvvigionamento della grande quantità d'acqua che occorreva per far funzionare tutte le fontane che aveva progettato di costruire. Per questo motivo dovette realizzare un sistema di tubazioni, lunghe circa 600 metri, che raccolgono l’acqua direttamente dal fiume Aniene e che passano proprio sotto la città di Tivoli.

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LE FONTANE DEL GIARDINO

Le fontane sono tutte accomunate da una caratteristica: l’acqua fuoriesce dai bocchettoni senza l’utilizzo di mezzi meccanici, ma solo grazie alla pressione naturale e al principio dei vasi

comunicanti, che per quell’epoca fu una vera rivoluzione tecnologica. Le fontane sono in tutto 16:

·

Fontana del Bicchierone

· Fontana d’Europa

· Fontana del Pegaso

· Cento Fontane

· Fontana dell’Ovato

· Fontana dei Draghi

· La Rometta

· Fontana di Proserpina

·

Fontana della Civetta

· Fontana dell’Organo

· Fontana di Nettuno

· Le Peschiere

· Fontana di Arianna

· Fontane delle

· MeteFontana della Natura o

dell’Abbondanza

· Fontane della

Rotonda dei Cipressi

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Dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall’UNESCO nel 1999, ancora oggi, questo straordinario complesso è famoso in tutto il mondo per le sue splendide fontane e per essere il "giardino all'italiana" più bello d'Europa.

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IL PALAZZO RESIDENZIALE DI VILLA D’ESTE

Il palazzo d’Este presenta una facciata elegante dove si accede tramite vialone delimitato dalla Gran Loggia e dalla Fontana d’Europa.

Una volta entrati, si può vedere una scalinata che conduce direttamente ad un salone piuttosto importante; da dove sono raggiungibili gli affreschi dell’Appartamento Nobile.

Il palazzo d’Este è sviluppato su 3 piani:

- l’Appartamento Vecchio o Superiore;

- la Sala delle Storie di Salomone;

- l’Appartamento Inferiore,

caratterizzato dall’affresco di “Ercole Sassano” e dal Salone della Fontanina.

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Villa d’Este è conosciuta soprattutto per i suoi meravigliosi giardini con le fontane, ma anche il palazzo e i suoi interni custodiscono testimonianze del Rinascimento.

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LA DIETA MEDITERRANEA

La Dieta Mediterranea è un modello nutrizionale e uno stile di vita ispirato alle abitudini dei paesi europei del bacino del Mar Mediterraneo.La dieta mediterranea prevede un’alimentazione sana ed equilibrata dal punto di vista nutrizionale, in grado di ridurre l’incidenza di malattie

cardiovascolari, tumori, diabete e disturbi alimentari.Gli ingredienti principali di questo regime alimentare sono: frutta e verdura, cereali integrali, olio di oliva, vino; ma anche pesce

(prevalentemente azzurro), carni bianche, latticini e uova.Nel 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità dell’Unesco.

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LA STORIA DELLA

DIETA MEDITERRANEA

Il primo studio osservazionale che portò a

elaborare il concetto di “dieta mediterranea” e a comprendere i suoi benefici, diventato famoso come “studio dei sette Paesi”, fu condotto dal biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys negli anni ’40. Keys decise così di approfondire questa relazione con il celebre “Seven Countries Study”, uno studio epidemiologico che coinvolse sette paesi (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti e Jugoslavia) e che mise a confronto lo stile di vita e le diete adottate dalle rispettive popI risultati confermarono il legame tra dieta e

incidenza di alcune malattie, specie quelle cardiovascolari.

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COME ABBIAMO LAVORATO

Non avendo potuto lavorare insieme, per via della situazione d’emergenza che ci circonda attualmente, ci siamo dovute organizzare diversamente rispetto ai metodi tradizionali. Inizialmente abbiamo deciso gli argomenti che avremmo dovuto

trattare, facendo una ricerca riguardo ad alcuni patrimoni meno conosciuti rispetto ad altri. In seguito ci siamo divisi i diversi argomenti e ognuna ha approfondito il proprio.

Grazie a questo progetto abbiamo potuto scoprire nuovi monumenti del nostro

territorio, di cui non eravamo a conoscenza e speriamo di aver potuto valorizzarli al

meglio e di essere riuscite a trasmettere la loro bellezza ed importanza.

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