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PINO DOMESTICO. Tipo: gimnosperma. Nome scientifico: Pinus pinea. Nome comune: pino domestico. Famiglia: pinaceae. (Dominio: eukaryota)

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Academic year: 2022

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PINO DOMESTICO Tipo: gimnosperma

Nome scientifico: Pinus pinea Nome comune: pino domestico Famiglia: pinaceae

(Dominio: eukaryota)

Origine: l'areale originario si trova in Portogallo ed in Spagna

DISTRIBUZIONE ED HABITAT: vive nelle zone costiere mediterranee; l'areale originario si trovava probabilmente in Portogallo e Spagna, ma è stato coltivato da quasi 6000 anni per i semi che sono anche diventati merce di scambio.

Forma boschi litoranei dette pinete, dove vive in associazione con altre piante della macchia mediterranea. Predilige terreni rocciosi vulcanici a reazione acida, anche scogliere in zone litoranee o anche interne.

Diffuso anche in terreni vulcanici planiziari e collinari profondi (terreni pozzolanici a Roma e Napoli), ricchi e ben drenanti dove ha un tasso di crescita molto elevato.

Non si adatta bene in zone troppo umide e con terreni argillosi e pesanti (rischio di clorosi ferrica e crescita stentata) dove l'apparato radicale non si adatta sufficientemente ed è più soggetto a cadute in seguito a venti forti.

Seppur resistente ai geli la sua struttura e il legno tenero dei rami non permettono a questa specie di sorreggere carichi nevosi sulla chioma con rischio di rotture di rami o, nei casi più gravi, con la caduta dell'albero stesso.

In Italia è coltivato praticamente ovunque, ad eccezione delle zone montuose. Si è naturalizzato in Africa meridionale, dov'è considerata invasiva, e piantata comunemente in California, Australia e Europa occidentale, fino alla Scozia meridionale.

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DESCRIZIONE DELLA PIANTA:

a) Portamento (Fig. 1): albero sempreverde, resinoso, con apparato radicale robusto e profondo;

altezza dai 20 ai 25 m.

La chioma ha forma globosa nelle piante giovani fino a 25/30 anni, nelle piante adulte assume la caratteristica forma ombrelliforme; è formata da rami verticillati espansi incurvati verso l'alto, che si concentrano nella parte alta del tronco che è nudo nei due terzi inferiori

Il tronco è eretto e nei vecchi esemplari spesso è biforcato ad un certa altezza, formando in questo caso 2 ombrelli distinti.

b) Foglie (Fig. 2): le foglie sono costituite da aghi flessibili in coppie di 2, lunghe generalmente 10/12 cm, ma anche più.

Gli aghi di colore verde glauco sono rigidi, lievemente contorti e hanno margine minutamente dentato ed apice giallastro, acuto, ma non pungente, sono racchiusi in una guaina sugherosa rossastra e persistono sulla chioma generalmente 3 anni; germogliano a fine aprile, durante l'estate avviene l'abscissione dei vecchi e in autunno i nuovi raggiungono le dimensioni definitive.

c) Fiori (Fig. 3): i fiori maschili, detti microsporofilli, consistono in un breve peduncolo e in una parte distale squamiforme, sulla cui pagina inferiore sono le sacche polliniche, sono oblunghi di colore giallo-arancio, più evidenti di quelli femminili, sono normalmente portati nella parte bassa della chioma e si formano nella parte basale dei getti dell'anno.

I fiori femminili detti macrosporofilli, consistono in 2 tipi di squame: squama copritrice sterile e squama ovulifera fertile e ispessita, che porta 2 ovuli nella pagina superiore; le squame sono appaiate e ogni squama sterile porta una squama fertile; i macrosporofilli sono ovoidi di colore verdastro con striature violacee, si formano nella parte alta della chioma e crescono all'estremità dei nuovi germogli.

d) Frutto (Fig. 4): gli strobili, sessili o brevemente peduncolati, solitari o abbinati, sono molto pesanti, ovato-globosi, resinosi; hanno squame spesse, bruno-rossicce, lucide, terminanti in un largo scudo piramidale con umbone centrale grigiastro cosparso di resina. Ogni squama porta 2 grossi semi eduli detti pinoli, sono protetti da guscio legnoso, ornato da un'ala rudimentale e ricoperti da una polverina nero-purpurea. Maturano in 3 anni.

e) Corteccia (Fig. 5): la corteccia è grigiastra e liscia nelle piante giovani, poi screpolata e fessurata in grandi placche verticali, romboidali, grigio-rossastre; i rametti giovani sono glabri, prima verdi poi giallo-verdastri.

f) Le gemme sono lunghe circa 1 cm, sono cilindriche, non resinose, brune con squame frangiate di bianco e riflesse.

PROPRIETA' ED UTILIZZI: il Pinus pinea ha le stesse applicazioni delle altre specie del genere.

Utile in caso di disturbi respiratori, mal di gola, tosse, asma, infezioni urogenitali, emorragie, reumatismi.

Viene coltivato come specie pioniera per il rinsaldamento delle dune, per il frutto e la fustaia.

Il legno ad alburno bianco rosato e durame bruno è tenero e resinoso, resiste bene all'umidità per cui trova impiego nelle costruzioni navali, per puntoni da miniera e per traverse ferroviarie è di scarsa qualità come combustibile.

Nell'industria cartaria si utilizza per cellulosa e pasta meccanica.

I pinoli vengono utilizzati dall'industria dolciaria e per l'estrazione dell'olio. Le pigne vuote ed i gusci dei pinoli rappresentano un combustibile prezioso.

La resina era un tempo usata per distillare la trementina e la pece che era impiegata per calatafare le imbarcazioni.

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Fra gli organismi che parassitano il Pinus pinea si segnala la Processionaria Thaumetopoea pityocampa

I principali simbionti fungini sono Laccaria laccata e Hebeloma crustuliniforme.

Autore della scheda: Luigi Bucefalo

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Fig. 1: Portamento: DESCRIZIONE A

Fig. 2: Foglie: DESCRIZIONE B

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Fig. 3: Fiori: DESCRIZIONE C

Fig. 4: Frutti: DESCRIZIONE D

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Fig. 5: Corteccia: DESCRIZIONE E

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