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Competenze relazionali e competenze trasversali 2

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Academic year: 2022

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(1)

Competenze relazionali e competenze trasversali 2

(soft-skills e character skills nell’azione didattica)

Laboratorio Docenti Neoassunti GROSSETO – Ambito 009

Febbraio 2022

(2)

Secondo incontro

1. Intelligenze multiple (Howard Gardner 1983)

2. Life skills, Soft Skills e character skills (competenze trasversali) 3. 5 chiavi per il futuro (Howard Gardner 2005-2007)

4. Come «insegnare» le soft skills?

5. Spunti metodologici

Mario Lodi

Don Lorenzo Milani

Michele Pellerey

Grant Wiggins

(3)

1. Le diverse intelligenze

"Le persone necessitano di abilità che si adattino al modo in cui imparano le cose, interagiscono e portano a termine i processi di pensiero."

(Howard Gardner)

Intelligenze Multiple (“Frames of Mind” - 1983) 1. Intelligenza linguistica

2. Intelligenza logico-matematica 3. Intelligenza musicale

4. Intelligenza spazio-visiva 5. Intelligenza cinestetica

6. Intelligenza Interpersonale 7. Intelligenza Intrapersonale

8. Intelligenza naturalistica 9. Intelligenza esistenziale

(4)

1. Le diverse intelligenze

Intelligenza linguistica

▪ Sensibilità per il significato delle parole e per le funzioni proprie del linguaggio come convincere, stimolare, trasmettere informazioni

▪ Notevole produzione linguistica, buona capacità di ragionamento astratto

▪ Facilità ad apprendere tramite l’ascolto con elevato sviluppo delle abilità mnemoniche.

Intelligenza logico-matematica

▪ Capacità di condurre ragionamenti lunghi e elaborati, ricordando e coordinando i vari passaggi

▪ Abilità nel comprendere le proprietà di base di numeri e quantità

▪ Comprensione dei principi di causa e effetto

▪ Abilità nel lavorare (e ragionare) per schemi

(5)

1. Le diverse intelligenze

Intelligenza musicale

▪ Attitudine a apprendere attraverso il canto, la melodia e il suono

▪ Capacità di “pensare in musica”, trasformando tutto in schemi ritmici Intelligenza spazio-visiva

▪ Buon senso dell’orientamento

▪ Abilità nella realizzazione e uso di mappe, diagrammi e carte geografiche

▪ Capacità di muoversi e pensare per immagini, disegni e prospettive Intelligenza cinestetica

▪ Si manifesta mediante esperienze concrete attraverso il corpo e le sue parti

▪ Predilezione per l’agire (magari toccare)

▪ Grande abilità di equilibrio e autocontrollo posturale

(6)

1. Le diverse intelligenze

Intelligenza Interpersonale

▪ Abilità nel tessere relazioni e mediare dispute

▪ Comprensione dell’altro

▪ Orientamento all’empatia e all’ascolto

▪ Facilità di socializzazione con il riscontro di molti amici Intelligenza Intrapersonale

▪ Facilità di riflessione sui propri sentimenti, umori e stati mentali (più intimi)

▪ forte personalità non necessariamente in relazione con gli altri

▪ predilezione per l’introspezione e per attività di tipo individualistico

(7)

1. Le diverse intelligenze

Nel corso degli studi successivi (1995) Gardner riconoscerà e aggiungerà:

Intelligenza naturalistica

▪ Interazione con l’ambiente (urbano, suburbano e rurale, non solo naturale)

▪ capacità di classificare gli elementi dell’ambiente riconoscendo le differenze e le relazioni tra di essi

▪ quella che più ha aiutato i nostri antenati a evolversi, adattarsi e sopravvivere Intelligenza esistenziale

▪ capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi della speculazione teoretica, come la natura dell'universo e la coscienza umana

▪ procedimento per astrazione, ricavando categorie concettuali valide come universali

(8)

1. Le diverse intelligenze (skills relazionali)

▪ Intelligenza interpersonale

▪ coinvolge principalmente i lobi pre-frontali.

▪ comprendere gli altri

▪ creare situazioni sociali favorevoli

▪ promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi.

▪ empatia e abilità di interazione (intelligenza sociale)

▪ Intelligenza intrapersonale

▪ auto-riflessione e metacognizione

▪ corrispondenza tra

▪ autostima

▪ disciplina

▪ auto-motivazione

•Comunicare

•Collaborare e partecipare

•Progettare

•Agire in modo autonomo e responsabile

Imparare a

imparare

(9)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Approvazione da parte della Camera dei Deputati del DDL 2372:

"Disposizioni per la prevenzione della dispersione scolastica mediante l'introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico"

in attesa dell’approvazione definitiva in Senato

(10)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

«Un’attività trasversale a tutte le discipline,

per affiancare competenze tecniche e culturali (hard skills), contenuti e metodi disciplinari con quelle date dall’intelligenza emotiva, dal background familiare e sociale (soft skills)»

Ad es.:

fiducia in se stessi e autostima;

capacità di adattarsi in fretta alla scuola, alla società;

resistenza alle tensioni e allo stress;

capacità di organizzare e pianificare, studiare, applicare e ascoltare;

intraprendenza, comunicatività e resilienza;

capacità di lavorare in gruppo, di saper negoziare, di esercitare leadership;

ecc.

temi ed elementi che provengono direttamente dal mondo del job placement

(11)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Soft e Character skills competenze legate

all'intelligenza emotiva

e alle abilità naturali che ciascuno di noi possiede:

Interazione con gli altri

Risoluzione di i problemi

Gestione dei propri compiti

Elementi caratterizzanti per un CV

(12)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Finalità del DDL:

combattere l’abbandono,

favorire l’inserimento nella società

(alla scuola il compito di formare anche gli aspetti della personalità che la società considera deficitari).

definire un CV, che elenchi non solo i titoli di studio, abilità e esperienze, ma anche un quadro di personalità

L’ipotesi di base è che le Soft skills siano “insegnabili”,

trattandole come discipline trasversali alle materie curricolari

(13)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills - Definizione (1993)

del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS

"... Le Life Skills sono le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace (enable) di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni."

(14)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills - Definizione (1993)

del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS

Competenze trasversali essenziali nella vita professionale

Tentativo di individuare le competenze emotive, relazionali (soft skills) e cognitive (hard skills) necessarie a promuovere il benessere personale, l’educazione scolastica e l’inserimento lavorativo.

(15)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills - Definizione (1993)

del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS

"Descritte in questo modo, le competenze che possono rientrare tra le Life Skills sono innumerevoli e la natura e la definizione delle Life Skills si possono differenziare in base alla cultura e al contesto."

(16)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills - Definizione (1993)

del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS

"In ogni caso, analizzando il campo di studio delle L.S., emerge l’esistenza di un nucleo fondamentale di abilità, alla base delle iniziative di promozione della salute e benessere di bambini e adolescenti."

(17)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills

Definizione del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS (1993)

Nucleo fondamentale costituito da 10 competenze:

•Consapevolezza di sé

Gestione delle emozioni

•Gestione dello stress

•Comunicazione efficace

Relazioni efficaci

•Empatia

Pensiero Creativo

•Pensiero Critico

•Prendere decisioni

•Risolvere problemi

(18)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Consapevolezza di sé su 3 livelli:

Corporea: riconoscere i segnali del corpo.

Emotiva: dare un nome alle emozioni e riconoscerle;

riconoscere il proprio modo di reagire di fronte alle situazioni.

Cognitiva, ciò che sappiamo di noi: riconoscere i propri punti di forza, aree deboli (o migliorabili), desideri, bisogni, obiettivi,

preferenze e gusti.

"Conosci te stesso"

(Socrate)

(19)

Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Gestione delle emozioni (non cedere agli impulsi)

Non è semplice CONTROLLO

Utilizza le emozioni quali strumenti per AGIRE, senza RE-AGIRE cioè senza farsene travolgere o trasportare.

Capacità di provare emozioni piacevoli

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2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Gestione dello stress (ritrovare se stessi)

Tornare ad un naturale stato di benessere psico fisico emotivo.

Per farlo è necessario trovare strategie per modificare lo stato in cui ci troviamo, intervenendo sull’ambiente o su se stessi,

modificando:

il corpo, le emozioni, i pensieri,

le nostre azioni e reazioni abituali.

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2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Comunicazione efficace

Saper ascoltare e sapersi esprimere in ogni situazione con qualunque interlocutore

in modo chiaro (comunicazione verbale) e coerente con il proprio stato d’animo,

esprimendo un messaggio coerente tra parole, espressioni facciali, postura (comunicazione non verbale) e voce

(paraverbale).

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2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Relazioni efficaci

Capacità di affermare se stessi nel proprio ruolo,

sostenendo le proprie opinioni nel rispetto degli altri, delle loro idee e dei loro bisogni, senza prevaricazioni o

sottomissioni.

Saper coltivare relazioni durature e saper interrompere relazioni dannose.

(23)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Empatia

Capacità di mettersi nei panni degli altri, di riconoscerne e condividerne le emozioni.

Comprendere come si sente l’altra persona non solo con la testa, ma anche con il cuore e la pancia.

(24)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Pensiero creativo (più appropriato di «creatività»)

Non la «creatività» che attribuiamo ad artisti, bambini e a chi “si può permettere di sognare o fantasticare”.

Serve per pensare ad alternative possibili, per trovare soluzioni in modo originale,

uscire da situazioni difficili o da schemi comportamentali che ci bloccano.

(25)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Pensiero critico

Saper analizzare informazioni, situazioni ed esperienze in modo oggettivo,

distinguendo la realtà dalle proprie impressioni soggettive e i propri pregiudizi.

Saper riconoscere i fattori che influenzano pensieri e comportamenti propri e altrui.

(26)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Prendere decisioni (cosa fare?)

Processo cognitivo che si occupa della selezione tra alternative possibili.

Ogni processo decisionale termina con una scelta finale.

Processo volto a identificare alternative basate sulle

valutazioni e sulle priorità pratiche, relazionali ed emotive di colui che si trova a decidere.

(27)

2. Life skills, Soft Skills e character skills

Life skills ITALIA https://www.lifeskills.it/

Risolvere problemi (come fare?)

Gestire metodi basati su processi logici volti a definire i problemi,

a individuarne le possibili soluzioni e a renderle operative tenendo presente il contesto e le persone coinvolte,

compreso se stessi,

soddisfacendo sia i bisogni razionali e pratici che quelli relazionali ed emotivi

(28)

3. "Cinque chiavi per il futuro" (Gardner 2005-2007) - mente disciplinare

- mente sintetica - mente creativa - mente rispettosa - mente etica

La mente va "allenata"

(29)

3. "Cinque chiavi per il futuro" (Gardner 2005-2007)

la mente disciplinare

padronanza di teorie e interpretazioni del mondo (scienza, matematica, storia)

la mente sintetizzante

capacità di integrare idee e conoscenze di più aree disciplinari in un insieme coerente

la mente creativa

capacità di affrontare la soluzione di problemi nuovi

la mente rispettosa

consapevolezza delle differenze tra uomini e culture diverse

la mente etica

consapevole accettazione della propria responsabilità personale e generale

(30)

4. Come «insegnare» le soft skills?

Si possono insegnare?

DSA (disturbi)

BES (bisogni speciali, spesso connessi a disagi)

M.S.A. (Modalità Specifiche di Apprendimento)

(31)

Si possono insegnare?

• LASCIARE FLUIRE

• FACILITARE L’ESPRESSIONE

• ACCOMPAGNARE

4. Come «insegnare» le soft skills?

(32)

Si possono insegnare?

Garantire:

sviluppo del pensiero critico

diversa articolazione dell’apprendimento

• libertà di studiare e analizzare il mondo

rispetto delle altrui interpretazioni per possederne una nostra

Facendo tesoro di:

• conoscenze psicopedagogiche

• neuroscienze

• tecnologie

• cambiamenti sociali

4. Come «insegnare» le soft skills?

(33)

Si possono insegnare?

Occorre:

- conoscere i principi fondanti della disciplina insegnata - stimolare le risposte partendo dagli universali

Complicare è facile, semplificare è difficile

(Bruno Munari)

4. Come «insegnare» le soft skills?

(34)

Quali soluzioni innovative?

Mancanza di organizzazione

Povertà di contenuti → Anacronismo metodologico

Corsi di

recupero…

…Oppure?

4. Come «insegnare» le soft skills?

(35)

Quali soluzioni innovative?

Parcellizzazione delle conoscenze

Non-comprensione del testo → Basso livello di prestazioni

Riduzione dei

saperi ai minimi termini…

…Oppure?

4. Come «insegnare» le soft skills?

(36)

Quali soluzioni innovative?

Scarsa scolarizzazione Carenza di regole sociali

Bullismo e cyberbullismo → Disadattamento e disagio

Dispersione e abbandono

Educazione civica …

…Oppure?

4. Come «insegnare» le soft skills?

(37)

5. Spunti metodologici

Mario Lodi (1922-2014)

esponente del Movimento di Cooperazione

Educativa (MCE), fondato nel 1951

(38)

«Scrive Giuseppe Fara, docente di psicologia dell’età evolutiva, in ‘Psicologia’, parlando dell’insuccesso scolastico:

‘La scuola nuova pone al centro del proprio interesse il soggetto, lo studente, con le sue personali attitudini,

motivazioni, aspirazioni […]e i suoi contenuti sono presentati come un prodotto della storia dell’uomo che attivamente e criticamente ha la possibilità di adoperarli per trasformare il mondo che lo circonda’.

In questa scuola il voto è inutile.»

(Mario Lodi in "Cooperazione Educativa" n. 5-6/1974)

5. Spunti metodologici

(39)

5. Spunti metodologici

“«Se un compito è da quattro, io gli do quattro»

“E non capiva, poveretta, che […]

proprio di questo era accusata.

Perché non c’è nulla che sia ingiusto come far le parti uguali fra

disuguali”

(Don Lorenzo Milani: "Lettera a una professoressa" 1967)

(40)

5. Spunti metodologici

‘Io non sono capace di giudicare vostro figlio con un numero, ma mi sento capace e in dovere di capire come ha vissuto fin qui per aiutarlo a proseguire senza chiedere a lui più di quel che può dare ma anche senza trascurare nulla di ciò che lo può realizzare come persona libera e sociale’.

(Mario Lodi)

“Fa quel che può, quel che non può non fa”

(Alberto Manzi)

(41)

5. Spunti metodologici

Valutare per formare

• Valutazione realmente formativa è quella che permette di conoscere meglio l’alunno (pedagogia differenziata) al fine di aiutarlo meglio.

• La valutazione è al servizio dell’azione.

Philippe Perrenoud

"Dieci Nuove Competenze per Insegnare. Invito al viaggio"

Roma - Anicia 2002

(42)

5. Spunti metodologici

Valutare per formare

Charles Hadji La valutazione delle azioni educative Collana «Didattica» - marzo 2017

”Ciò che è formativo è la decisione di mettere la valutazione al

servizio della crescita dell’alunno e di ricercare tutti i mezzi suscettibili per agire in questo senso”

(43)

5. Spunti metodologici

Ascoltare e descrivere le competenze

«La competenza è la capacità di far fronte a un compito o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e a

orchestrare le proprie risorse interne,

cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare le risorse esterne disponibili in modo

coerente»

(Michele Pellerey, 2010)

(44)

5. Spunti metodologici

Valutazione AUTENTICA

Caratteristiche secondo Wiggins (1998)

• È autentica, cioè simile al reale

• Richiede agli alunni di “agire” intervenendo su problemi sia intellettuali che operativi

• Non si basa solo sul ricordo di informazioni e “frammenti disciplinari”

• Accerta DESCRIVENDO le capacità dell’alunno/studente di usare

efficacemente e realmente un repertorio di conoscenze e di abilità per intervenire/risolvere un compito complesso

• Fornisce un feedback all’alunno sull’efficacia del suo intervento e permette di perfezionare la prestazione e i prodotti

(45)

5. Spunti metodologici

Valutazione AUTENTICA

Modelli a confronto

Prestazione tradizionale

I contenuti vengono trasmessi dall’insegnante e gli studenti li assimilano

L’obiettivo è di terminare il programma

La verifica dell’apprendimento porta alla formulazione del giudizio

Contesto staccato dalla realtà, non sociale

Prestazione autentica

L’insegnante, guida, modella, struttura

Studente attivamente coinvolto nel processo d’apprendimento per svolgere la prestazione richiesta

L’obiettivo è favorire un apprendimento profondo e significativo

Valutazione attraverso rubriche di descrizione condivise

L’esito della prestazione permette allo studente di autovalutarsi

Contesto reale in ambiente sociale

(46)

5. Spunti metodologici

Valutazione AUTENTICA

Ogni valutazione è anche orientativa L’orientamento autentico tiene conto:

• delle intelligenze multiple (Gardner)

• degli Assi Culturali in cui si ripartiscono le competenze base a) Asse dei linguaggi

b) Asse matematico

c) Asse Tecnico-scientifico d) Asse storico-sociale

Concede autonomia interpretativa e adattiva

(47)

5. Spunti metodologici

"Solo così è possibile tentare una valutazione, descrivendo la storia dell’alunno, i suoi progressi e i

suoi problemi.

È una pagella un po’ più difficile e impegnativa da scrivere, ma è

una cosa seria." (Mario Lodi)

‘La scuola nuova pone al centro del proprio interesse il soggetto, lo

studente, con le sue personali

attitudini, motivazioni, aspirazioni

[…] e i suoi contenuti sono presentati come un prodotto della storia

dell’uomo che attivamente e criticamente ha la possibilità di

adoperarli per trasformare il mondo che lo circonda’. (Giuseppe Fara)

(48)

Bibliografia del corso

1967 - DONLORENZO MILANI, Lettera a una professoressa, Oscar Mondadori;

1971 - PAUL WATZLAWICK, J. H. BEAVIN, D. D. JACKSON, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio;

1974 - MARIO LODI, "Cooperazione Educativa" n. 5-6;

1998 - GRANT WIGGINS, Educative Assessment. Designing Assessments to Inform and Improve Student Performance (ed.

inglese), Jossey-Bass ed.;

1999 - EDGAR MORIN, La testa ben fatta. Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero, Raffaello Cortina ed.;

2002 - JOHAN HUIZINGA, Homo ludens, Piccola Biblioteca Einaudi;

2002 - PHILIPPE PERRENOUD, Dieci Nuove Competenze per Insegnare. Invito al viaggio, Roma - Anicia;

2007 - HOWARD GARDNER, Cinque chiavi per il futuro. Ed. Feltrinelli;

2010 - MICHELE PELLEREY, Competenze. Conoscenze, abilità, atteggiamenti, in “Voci della scuola” - Quaderno 3, Tecnodid;

2011 - DEANFALK, Lingua madre. Cure materne e origine del linguaggio (trad. di P.A. Dossena), Bollati Boringhieri;

2012 - ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE (numero speciale), Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, Le Monnier;

2017 - MICHELE PELLEREY (a cura di), Soft skill e orientamento professionale, in “Strumenti e metodologie di orientamento formativo e professionale nel quadro dei processi di apprendimento permanente”, CNOS-FAP;

2017 - CHARLES HADJI, La valutazione delle azioni educative, Collana «Didattica»/marzo;

2018 - GIUSEPPE GIACCIO, Homo migrans. Un’analisi realistica dell’immigrazione, Diana ed.;

2020 - FEDERICOM. BUTERA, Organizzazione e società. Innovare le organizzazioni dell’Italia che vogliamo. Ed. Marsilio;

2021 - FEDERICO M. BUTERA, Affrontare la complessità. Per governare la transizione ecologica. Ed. Ambiente

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