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In realtà di pubblico aveva ben poco dato che l accesso era consentito solo alle famiglie milanesi di un certo rango.

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Academic year: 2022

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Parlare della storia del Diana vuol dire raccontare anche le abitudini, i costumi della media - alta borghesia milanese che in questo elegante hotel si dava appuntamento per pranzare, bagnarsi in piscina, ballare oppure assistere alle rappresentazioni teatrali.

Veduta generale dello stabilimento

Per cominciare bisogna risalire al 1842 quando, vicino a Porta Orientale (oggi Porta Venezia), si inaugura la prima piscina pubblica d’Italia: il Bagno di Diana”. Si trattava di una piscina lunga 100 metri e larga 25.

Attorno alla vasca furono costruiti 120 camerini, docce, salone per le feste, sale da biliardo, ristorante, caffè e giardino.

In realtà di pubblico aveva ben poco dato che l’accesso era consentito solo alle famiglie milanesi di un certo rango.

Sul “buon nome” del posto vegliavano due persone ‹‹ l’occhialuto rag.

Febo Franchi che diresse lo stabilimento per quarant’anni senza prendervi un bagno, e il bagnino Bacioch, sempre munito di una lunga pertica che allungava ai pericolanti nuotatori››1.

Le regole erano poche ma precise: le signore potevano accedere al bagno solo di mattina, era vietato tenere un tono di voce superiore a quello chiamato di “buon senso”, chi entrava al caffè non poteva mettersi alle finestre per guardare i nuotatori.

1 “I caffè di Milano” – opera citata.

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Accanto allo stabilimento venivano anche organizzati degli spettacoli che attiravano molte persone. Alla storia è passato sicuramente il volo su pallone libero, guidato da tale Carlo Rossi, il 2 maggio 1847. Più tardi, nel 1877, venne asfaltato un quadrato di terra e direttamente dall’Inghilterra i proprietari dello stabilimento importarono un buon numero di pattini. La novità piacque molto ai frequentatori del Bagno di Diana che ancora una volta potevano contare su un’eccitante anteprima.

Nel 1904 apre l’Albergo Diana ed anche questo vanta un primato: fu il primo edificio costruito ad hoc. Fino ad allora infatti tutti i grandi alberghi prendevano il posto di vecchie costruzioni sorte con altre destinazioni.

La data nella quale si ricorda però la vera nascita del Diana è il 1908 quando si volle costruire un uovo complesso ricreativo (ben 15.000mq) per dotare il quartiere di Porta Venezia di un elegante centro di divertimenti: nacque così il Kursaal Diana.

Gli stabili furono disposti tutt’intorno alla piscina che poi col tempo venne a poco a poco coperta e sostituita da un parco giochi all’aperto.

Comprendeva poi il teatro, i camerini per gli artisti, l’hotel -meublé, un ristorante ed uno sferisterio per il gioco della pelota.

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Nel 1920 a pochi passi dall’hotel si inaugura la Fiera Campionaria, e da questo momento il Diana diventa anche punto di sosta per generazioni di grandi industriali italiani e stranieri che si recavano alla fiera. Non solo, dato che gli orafi che partecipavano alla fiera ritenevano poco sicuro allestire la propria merce in stand di legno, venne data un’adeguata sistemazione nella sala da pranzo del Diana.

Il 23 marzo del 1921 il nome del Kursaal Diana passerà alla storia per un tragico avvenimento: lo scoppio di un ordigno durante una rappresentazione teatrale provoca la morte di 21 persone e il ferimento di 80. Più tardi, nel 1928, il teatro viene riconvertito nel più moderno Cinema Diana che però non è arrivato ai giorni nostri.

Altra data importante che stavolta consacra nuovamente il prestigio del Diana è il 29 luglio 1953, quando Orio Vergani riunisce attorno ad un tavolo del ristorante dell’hotel 13 tra giornalisti, editori e presidenti di importanti società per fondare un club degli appassionati di cucina.

Questo incontro gettò le basi per quella che più tardi venne chiamata

“Accademia Italiana della cucina”.

Vergani scelse proprio il ristorante dell’Hotel Diana sia per la cucina, che vantava piatti della miglior tradizione meneghina, sia per il grande giardino. Ancora oggi una caratteristica quasi esclusiva di questo hotel è appunto il giardino, co nsiderato come una vera rarità per Milano.

Ma il Diana è conosciuto anche come l’albergo dell’alta moda. In passato si può dire che tenne a battesimo alcuni stilisti italiani oggi conosciuti in tutto il mondo, e tuttora continua questa tradizione “prestando” le proprie sale per le sfilate delle collezioni di moda.

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Restaurato l’ultima volta nel 1998 è tuttora composto dall’albergo che ha mantenuto l’impostazione architettonica del passato, in alcune sale sono infatti ancora presenti buona parte dei mobili d’epoca.

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