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Relazione Generale
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PR E M E S S E E G E N E R A L I T À
DE S C R I Z I O N E D E L PR O G E T T O 1. Motivazioni del progetto 2. Elaborati dI Progetto 3. Descrizione dell'intervento
4. Criteri utilizzati per le scelte progettuali 5. Aspetti dell'inserimento sul territorio
6. Caratteristiche descrittive e prestazionali delle lavorazioni e dei materiali CR I T E R I D I P R O G E T T A Z I O N E D I S T R U T T U R E E D I M P I A N T I
AS P E T T I F I S I C I R I G U A R D A N T I L E A R E E I N T E R E S S A T E 7. Aspetti fisici
8. Gestione del progetto con le interferenze delle reti impiantistiche 9. Gestione degli espropri e disponibilità delle aree
10.Rapporti con il paesaggio e l'ambiente CA N T I E R I Z Z A Z I O N E
11.Cave e discariche 12.Barriere architettoniche 13.Idoneità delle reti esterne
14.Verifica delle interferenze con la fase di cantiere PR O G E T T A Z I O N E E S E C U T I V A
15.Criteri ed elaborati RE L A Z I O N E GE O L O G I C A
16.Inquadramento geologico e geomorfologico 17.Geologia dell’area
18.Idrogeologia dell’area
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REMESSE E GENERALITÀOggetto della presente relazione è l'intervento di messa in sicurezza stradale e di un più ampio progetto di ripristino del paesaggio delle alberature nonché di completamento di una pista ciclabile esistente intorno al lago di Bracciano.
Ente proponente Consorzio Lago di Bracciano Sede Legale
presso Città Metropolitana di Roma Via IV Novembre n. 119/a
00187 - Roma Sede Operativa
Lungolago Argenti (ex Idroscalo degli Inglesi) n.11 00062 - Bracciano (RM)
Sede Amministrativa Via L. Pianciani n. 22 00185 - Roma
Opere in progetto Realizzazione di circa 3 km di pista ciclabile lungo la strada Circumlacuale del Lago di Bracciano nel Comune di Trevignano Romano per il tratto dal km 8 della via Settevene Palo
fino al bivio con la SP 12b, e sulla via Trevignanese fino al confine con il Comune di Roma.
Completamento I° Tronco - Territorio del Comune di Trevignano Romano
Ubicazione Comune di Trevignano Romano
- Strada provinciale Settevene-Palo Est (SP 4a) dal km 6,250 al km 8,200.
- Strada provinciale di Polline (SP 12b) dal termine al km 5,750.
C.T.R. 1:10 000 Sezione 364080 - Lago di Martignano Foglio 364 - Sezione 8
Individuazione Comune di Trevignano Romano Catastale Fogli di Mappa 9, 10, 13
Proprietà delle aree Città metropolitana di Roma Privati cittadini
Società private
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ESCRIZIONE DELP
ROGETTO1. MOTIVAZIONI DEL PROGETTO
La realizzazione di una pista ciclabile lungo tutto il perimetro del lago di Bracciano è un progetto rivolto anzitutto ai residenti, ma serve anche ad arricchire l’offerta turistica, più precisamente ad attirare un certo tipo di turisti, quelli che sono attenti al paesaggio, che desiderano effettuare escursioni più o meno impegnative. Sempre in questa otticasi porta avanti la realizzazione di aree di sosta e di scambio.
Sulla provinciale, che si estende a ridosso delle rive del lago, il numero dei ciclisti aumenta esponenzialmente di anno in anno, molti turisti e residenti ormai da tempo hanno infatti sviluppato la passione per le due ruote e l’obiettivo dei ciclisti più ambiziosi è quello di percorrere l’intero anello.
Attualmente risulta realizzato un primo tratto di pista ciclabile, tra il km 9,900 (chiesa di S. Bernardino) ed il km 8,200 della SP 4a Settevene Palo Est, nel comune di Trevignano Romano. Un secondo progetto, già in fase esecutiva, prevede la Messa in Sicurezza dello stesso tratto mediante lo spostamento del filare alberato a monte e l'ampliamento della strada.
Il presente intervento prevede la Messa in Sicurezza nonché realizzazione di una seconda sezione di pista ciclabile per un tratto che va dal km 8,200 al km 6,250 della Strada provinciale Settevene-Palo, fino al bivio con la SP 12b per Anguillara Sabazia, e dal termine al km 5,750 della stessa Strada provinciale di Polline (SP 12b).
Vengono di seguito ricordate le caratteristiche e problematiche che hanno guidato le motivazioni per la presente progettazione.
- L’alberata presente sulla SP 4a, realizzata con piante di Platanus Orientalis dell’altezza di 14-16 mt e del diametro di 60-80 cm, è ormai parte integrante e valore aggiunto di questa porzione di circumlacuale; una simile alberata si ritrova anche nel tratto urbano lungolago di Anguillara Sabazia.
- La strada esistente ha una sezione assolutamente non adeguata per il traffico attuale (sei metri scarsi) poiché ricalca il vecchio tracciato già affiancato da tempo dall’alberata.
- La strada stessa è attualmente classificata, ai sensi del D.L.vo 285/92 (Nuovo Codice della Strada) e del D.M. attuativo 5.11.2001, in Categoria F - strada locale in ambito extraurbano - con una larghezza che dovrebbe avere una sezione tra 8,50 ed 9,00 metri.
- La messa in sicurezza non dipende esclusivamente nell’adeguamento alla norma, ma scaturisce concretamente dalla presenza degli alberi fisicamente tangenti a ciascuna corsia di marcia e dall’assenza di banchine stradali, quindi da un rischio costante per autoveicoli e moto.
- Il traffico carrabile si è venuto incrementando naturalmente con gli anni, anche con l’istituzione di percorsi degli autobus delle autolinee CO.TRA.L.
- Con frequenza stagionale, per la presenza di turismo legato al lago e soprattutto per la presenza di campeggi, cioè strutture ricettive ad alta densità, il traffico carrabile ha un forte incremento.
- L'intervento stesso costituisce sostanzialmente sia la prosecuzione del tratto di pista ciclabile già realizzato nel Comune di Trevignano Romano, sia del progetto di messa in
sicurezza già realizzati o in procinto di realizzazione.
2. ELABORATI DIPROGETTO
Il presente progetto è descritto dai seguenti elaborati 1. Relazione Generale
2. Elaborati Grafici
2a. Inquadramento territoriale (Stralcio del P.T.P.G. - tav. TP2)
2b. Analisi territoriale (Stralcio del P.T.P.R. adottato con D.G.R. n.556 del 27/07/2007 e n. 1025 del 21/12/2007)
2c. Analisi territoriale (L.R. 29/97 Parco Naturale Regionale Bracciano e Martignano e Z.P.S.)
2d. Planimetria dello stato di fatto
2e. Planimetria di progetto su base C.T.R. - Rendering 2f. Planimetria scala 1:2.000 - Espropri
2g. Planimetria di progetto su base catastale - Comparto ovest 2h. Planimetria di progetto su base catastale - Comparto est 2i. Dettagli e sezioni stradali tipo
3. Relazione Paesaggistica/S.I.P.
4. Piano Particellare di Esproprio
5. Prime indicazioni per il Piano di Sicurezza e Coordinamento 6. Computo Metrico Estimativo - Quadro Economico
7. Valutazione d'Incidenza
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3. DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO
L'intervento, al fine di rispondere alle motivazioni descritte, prevede sinteticamente:
- lo spostamento del filare di platani esistente a monte del tratto interessato della SP 4a, in modo da ovviare al rischio attuale per gli autoveicoli, ed il suo posizionamento a monte della nuova pista ciclabile, ad una distanza di sicurezza dal filo stradale, secondo le disposizioni del Nuovo Codice della Strada.
- un nuovo tratto di pista ciclabile che verrà realizzato dal km 8,200 della SP 4a, in corrispondenza dell'ingresso della lottizzazione Poggio delle Ginestre, fino al km 5,750 della SP 12b, in corrispondenza con il confine con il comune di Roma. La pista avrà un'ampiezza di 2,50 metri, come quella esistente, sarà fiancheggiata sul lato verso strada da una recinzione in legno e verso monte da una fascia sistemata a prato rustico.
Le tipologie di sezione di progetto sono due, con caratteristiche diverse, poste in due tratti distinti.
Primo tratto (Tipo A)
Sul lato a monte della SP 4a, per una lunghezza di ca. 2.075 mt. Le caratteristiche della strada (velocità max 90 km/h) e la forte presenza di traffico ne fanno rendere necessario un futuro ampliamento (a completamento di quanto previsto nel progetto relativo alla messa in sicurezza del primo tratto) in corrispondenza della ciclabile esistente); per tale motivo si è reso necessario prevedere il posizionamento della nuova ciclabile ad una distanza tale da non precludertale ampliamento. In tal modo peraltro diviene possibile effettuare la piantumazione di nuove alberature alla distanza di 5,50 metri dal filo stradale. L'ampliamento della sede viaria comporta la realizzazione della pista su terreni attualmente di proprietà privata e dotati di recinzioni, è stato quindi necessario prevedere la rimozione delle recinzoni esistenti ed il loro ripristino alla distanza di progetto; la maggior parte delle recinzioni sono realizzate in rete metallica su pali in c.a., mentre una minima parte (ca. 120 metri) è realizzata in muretti di blocchetti di tufo con ringhiera metallica. Rimozione e ripristino sono previsti anche per 6 cancelli carrabili.
Secondo tratto (Tipo B)
Sul lato a valle della SP 12b, per una lunghezza di ca. 1.045 mt. Le caratteristiche della strada (velocità max 50 kmh) e la relativa presenza di traffico non ne fanno ipotizzare un futuro ampliamento, cosicché il percorso è stato posto all'interno della fascia catastale di proprietà della Città Metropolitana di Roma. Al fine di evitare ulteriori attraversamenti, con relative interferenze tra i due percorsi, nelle porzioni in cui non risulti sufficiente lo spazio tra il confine e la strada si è reso necessario spostare lievemente quest'ultima.
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Attraversamento
La ciclabile avrà necessità di effettuare un attraversamento stradale per superare il bivio tra le due strade provinciali; è stato progettato in modo che tale attraversamento fosse l'unico. L'attraversamento sarà realizzato, secondo le norme, rialzato sul piano stradale di ca. 7 cm e raccordato con lo stesso piano tramite rampe lunghe 1,20 metri, segnalate da bande colorate bianche e gialle.
Il raccordo con la pista avverrà tramite rampe della pendenza dell'8 % e con un raggio di curvatura non inferiore a 3 metri.
Filare alberato
Il filare di platani attualmente presente a monte verrà espiantato e ripiantumato a monte della pista ciclabile, ad una distanza tra il filo stradale e l'asse della piantumazione di 5,50 metri; il filare posto a valle rimarrà inalterato.
Segnaletica
Il nuovo percorso sarà dotato di segnaletica sia verticale sia orizzontale, in special modo in corrispondenza dell'attraversamento con la strada provinciale: E' previsto, oltre la segnaletica di percorrenza, la dotazione di segnaletica di carattere turistico-informativo sul territorio attraversato.
4. CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
La determinazione del progetto descritto è originata, oltre che dalle motivazioni pratiche descritte, anche da una serie di criteri tecnici o funzionali.
- Effettuare lo spostamento del filare di platani già esistente a monte del tratto interessato della SP 4a, in modo da ovviare ail rischio attuale per gli autoveicoli, e posizionarlo ad una distanza di sicurezza dal filo stradale, secondo le disposizioni del Nuovo Codice della Strada.
- Attualmente nel tratto interessato a monte sono presenti 78 piante; è stato considerato che sono piantate alla distanza di 12-15 metri e, tenuto conto che in alcuni tratti non ne era possibile la piantumazione per la presenza di bivii o passi carrabili o caratteristiche delle pendenze, se ne è stimata la presenza originaria in circa 120 esemplari.
- Proseguire la pista ciclabile per un ulteriore tratto sullo stesso lato della SP 4a.
- Lungo la SP 4a realizzare la pista ciclabile ad una distanza tale da non impedire in futuro l'ampliamento della stessa strada fino al raggiungimento delle dimensioni previste per una strada di categoria F e consentire la piantumazione del nuovo filare alberato alla distanza di sicurezza prevista di 5 metri.
- Lungo la SP 12b, che presenta diverse caratteristiche, non si presenta il problema dell'ampliamento (poiché la velocità consentita è inferiore), né tantomeno quello del filare alberato.
- Realizzare una pista ciclabile con finalità turistiche ed a basso tasso di traffico, quindi dell'ampiezza di 2,50 metri (1,25 per corsia) e con le caratteristiche geometriche previste all'interno dell "Istruzioni tecniche per la progettazione delle reti ciclabili" del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed. 2014.
- Valorizzare il percorso ciclabile con la realizzazione di punti topici, come aree di sosta attrezzate o aree di scambio auto/bici per gli utenti provenienti da zone più lontane.
- Effettuare il minor numero possibile di attraversamenti ciclabili sul tracciato stradale, con lo scopo di ridurre le interferenze tra le due tipologie di percorso, quali interruzioni o rischi di incidente.
- Tenere in considerazione la differenza delle due strade provinciali interessate dall'intervento, di diversa categoria: la SP 4a ha una percorrenza con veloità previste di 90 km/h ed è fiancheggiata da filari alberati, la SP 12b di 50 km/h e non presenta alberi in banchina.
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La scelta della soluzione progettuale in merito all'abbattimento delle piante esistenti ed alla piantumazione di nuove essenze è stata effettuata successivamente a varie considerazioni, ferma restando la necessità della messa in sicurezza della strada.
L’alberata a monte è ormai carente di circa un terzo delle piante originarie, che andrebbero comunque reimpiantate. L’alternativa, consistente nella traslazione a monte delle piante esistenti, è stata considerata e valutata attentamente con il ricorso ad una azienda specializzata nel settore; l’analisi ha evidenziato le seguenti problematiche:
- la probabilità di attecchimento di piante di tale età è naturalmente ridotta,
- l’operazione richiede un’attività di cantiere complessa e della durata di più di due anni, con tempi notevoli di occupazione della sede stradale ed incremento del pregiudizio alla sicurezza, sia in fase di lavorazione sia in fase di attecchimento radicale, per quasi l’intero periodo.
I costi dell’operazione, stimati per singola pianta, sono di circa cinque volte maggiori, in aggiunta alle problematiche predette.
In alternativa si è optato, con il fine di ridurre notevolmente l’impatto all’aspetto paesaggistico, per la piantumazione di essenze con fusto già di 35-40 cm di circonferenza ed altezza di 4,50-5,00 metri, con cura delle nuove piante per due anni e garanzia di attecchimento e eventuale sostituzione delle piante.
Si è comunque constatato che l’alberata a monte è ormai carente di circa 42 piante su quelle originarie stimate, che andrebbero comunque reimpiantate.
Per quanto riguarda il posizionamento delle nuove essenze, si sono tenute in considerazione le richieste di due Enti di tutela dell’area oggetto dei lavori, la Direzione Regionale del Lazio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Area Parchi e Riserve Naturali della Regione Lazio; nel corso del sopralluogo congiunto in data 28.10.2013 è stata convenuta la piantumazione di Platanus hybrida alla distanza di 12-14 mt tra le varie piante, ed è stato inoltre prescritto, vista la presenza di essenze arboree di alto fusto già esistenti, che le nuove essenze siano tenute ad almeno 10 mt di distanza da quelle, e che in alternativa non fossero impiantate nuove alberature.
5. ASPETTI DELL'INSERIMENTO SUL TERRITORIO
L'intervento si svolge lungo una strada provinciale di flusso medio e continuo, ampliandone leggermente la sezione ma rimanendo via di comunicazione; la stessa presenza din filare di alberi di alto fustocon specie alloctone ma ormai consolidate denota una zona già ampiamente antropizzata. Ai lati della strada sono diversi i passi carrabili e la presenza di edificazione sia residenziale sia ricettiva.
Al successivo paragrafo C10 è stata riassunta l'analisi degli aspetti paesaggistii ed urbanistici dell'area e dell'intervento.
6. CARATTERISTICHE DESCRITTIVE E PRESTAZIONALI DELLE LAVORAZIONI E DEI MATERIALI
Sinteticamente le singole lavorazioni da effettuare nell'intervento sono le seguenti:
Taglio degli alberi esistenti
L’abbattimento sarà effettuato con l’ausilio di idonei mezzi di sollevamento della manodopera impiegata, per consentire il taglio in più fasi alleggerendo la pianta dall’alto verso il basso. Si renderà necessaria la presenza di personale posto lungo il tratto di intervento, temporaneamente recintato, a regolare il traffico a senso unico alternato.Si proccederà alla rimozione delle ceppaie con macchine idonee.
Preparazione del piano di posa della pista ciclabile.
La pista seguirà l'andamento delle quote del terreno alla distanza di progetto dalla strada, si renderanno pertanto necessari raccordi di quote con lievi sbancamenti; in alcuni punti dovranno essere realizzati bassi muretti di contenimento terra (v. grafici).
I raggi di curvatura orizzontale, misurati dal ciglio interno della pista ciclabile, devono essere superiori a 5,00 metri. Nelle aree di intersezione ed in punti vincolati, i raggi di curvatura sono ridotti a 3,00 metri con la curva opportunamente segnalata e con la larghezza opportunamente incrementata, anche in relazione alla pendenza, al fine di garantire una maggiore visibilità e la corretta inscrizione in curva delle bibiclette.
La pendenza longitudinale delle singole livellette non supera il 5%. Per tratti singolari di breve estensione e per le rampe dell'attraversamento è prevista una pendenza massima del 10%, comunque oportunamente segnalata, mentre la pendenza longitudinale media del tratto di pista non supera il 2%.
L’inserimento di nuove piste ciclabili su infrastrutture stradali esistenti, è consentito a condizione che la pendenza longitudinale delle singole livellette dell’infrastruttura stradale sia inferiore al 7%.
Realizzazione del fondo della pista ciclabile.
La pista è previsto che abbia portata carrabile, sia per motivi d manutenzione sia per motivi di eventuale emergenza
Lo scavo per la realizzazione del sottofondo della pista ciclabile avverrà in due fasi successive: dapprima verrà realizzato uno scavo di splateamento generale per uno spessore di circa 20 cm seguito, poi, da uno scavo a sezione obbligata della larghezza della carreggiata, di altezza pari a 25 cm.
Successivamente verrà realizzato il fondo della pista ciclabile costituito da uno strato di lapillo compattato di 30 cm di spessore, seguito, poi, da uno strato di misto di cava stabilizzato a cemento, sul quale, infine, verrà steso uno strato di 5 cm di tappetino d’usura in conglomerato bituminoso.
Realizzazione di una delimitazione di bordo alla pista.
Nel tratto lungo la provinciale 12b, in cui tra la pista e la strada non è presente la cunetta o è comunque ridotta la fascia di rispetto, è presente un a delimitazione costituita da un cilglio in c.a. realizzato in opera della sezione a vista di 20 x 20 cm.
Nel tratto lungo la provinciale 4a si prevede una recinzione in legno come quella esistente sul tratto già realizzato.
Spostamento ed ampliamento della strada esistente.
Tra i lavori sono inclusi lo scavo per la realizzazione della fondazione stradale, la formazione del cassonetto e la posa del manto stradale in tre strati, incluse le bitumature di ancoraggio interposte ove necessario. Sono incluse nelle lavorazioni la realizzazione della segnaletica orizzontale con vernice spartitraffico rifrangente e la posa di segnaletica verticale di segnalazione della pista ciclabile.
Piantumazione delle nuove essenze.
Le essenze da mettere a dimora sono arboree, la lavorazione sarà effettuata senza opere edili accessorie. Nel caso in cui l’operazione non dovesse essere effettuata nel periodo di riposo vegetativo, le piante dovranno essere fornite in vaso. Sono comprese tutte le operazioni e materiali necessari alla corretta messa in opera delle specie, inclusa
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la dotazione di un tutore in castagno adeguato per ciascuna pianta, e la manutenzione per due anni dalla messa a dimora, comprendente minimo 12/14 annaffiamenti annui a garanzia di attecchimento.
Attraversamento della pista ciclabile
Il solo attraversamento della pista iclabile con le strade carrabili è stato posto in corrispondenza del bivo tra le due provinciali, comunque a distanza di sicurezza dallo stesso bivio. L'attraversamento sarà realizzato in asfalto e sopraelevato di 7 cm dal piao stradale, con un dislivello superato con rampe lunghe 1,20 mt per una pendenza del 6 %.
La segnaletica orizzontale prevede l'avviso di pista ciclabile, la segnalazione dell'attraversamento e l'evidenziazione delle rampe con fasce verticali.
C
RITERI DI PROGETTAZIONE DI STRUTTURE ED IMPIANTIL'intervento non prevede interventi strutturali, visto che la pista ha un andamento superficiale. In brevi tratti è prevista la realizzazione di muretti di contenimento terra, dell'altezza massima di un metro fuori terra.
L'intervento inoltre non prevede impianti.
A
SPETTI FISICI RIGUARDANTI LE AREE INTERESSATE7. ASPETTI FISICI
La fascia di realizzazione della ciclabile è posta quasi interamente in piano, alla quota del piano stradale che fiancheggia. In alcuni tratti sul lato a monte della SP 4a l'area di intervento è in lieve quota rispetto alla strada, per un massimo di ca. 2 mt.
I lavori di scavo e/o sbancamento contenuti non presentano particolare impatto o alcuna difficoltà operativa. Si rende necessaria la rimozione di vegetazione di tipo arbustivo nella maggior parte del tracciato.
8. GESTIONE DEL PROGETTO CON LE INTERFERENZE DELLE RETI IMPIANTISTICHE
L'intervento è situato in ambiente extraurbano, pertanto le interferenze con reti impiantistiche sono ridotte; tali interferenze inoltre sono esigue poiché è necessaria una quantità esigua di scavi, prevista per un massimo di 40 cm di profondità.
Lungo il percorso le reti presenti, pubbliche e private, sono costituite dal collettore fognario ACEA, canalizzazioni di reti telefoniche, allacciamenti di utenze elettriche.
Collettore fognario - Scorre a notevole profondità; nei 3 casi rilevati in cui il tracciato di progetto incrocia i pozzetti di ispezione si rende necessario l'adeguamento del chiusino carrabile quando si verifichi la modifica della quota esistente.
Rete telefonica - Le reti aeree non entrano in conflitto co il tracciato di progetto, quindi non saranno modificate. Per le reti interrate si rende necessario l'adeguamento del chiusino quando si verifica la modifica della quota esistente, eventualmente sostituito con un chiusino del tipo carrabile.
Rete elettrica - Sono interessate solo reti a bassa tensione per utenze private.
L'interferenza si verificherà con lo spostamento delle colonnine di alimentazione e presa
poste lungo i confini; con l'ampliamento della sede viaria e conseguente arretramento delle recinzioni le colonnine dovranno essere rimosse e riposizionate, con adeguamento anche dei cavidotti e dei cavi di alimentazione.
La raccolta e smaltimento delle acque meteoriche attualmente avviene mediante cunette a cielo aperto profilate sul terreno naturale.
9. GESTIONE DEGLI ESPROPRI E DISPONIBILITÀ DELLE AREE
L'ampliamento della sede viaria complessiva comporta la previsione di espropri per gran parte dei terreni adiacenti la SP 4a, estremamente frazionati e di proprietà quasi interamente privata; la fascia di esproprio si estende per 2,075 km ed ha una larghezza variabile di 3-5 metri.
Lungo la SP 12b non si rende necessario in genere effettuare acquisizioni di aree private, poiché la fascia stradale attuale di proprietà della Città Metropolitana ha le dimensioni sufficienti a contenere la sezione di progetto; fa eccezione il tratto iniziale, immediatamente successivo all'attraversamento.
La quantificazione delle particelle e la loro consistenza è riportata nell'elaborato 4. - Piano Particellare di Esproprio - del progetto.
Per quanto riguarda i terreni agricoli per l'esproprio verrà computato un valore di esproprio pari al valore corrente di mercato.
Per quanto riguarda i terreni edificabili, su questi non è possibile costruire entro una fascia di 20 metri dalla strada, ed in ogni caso la maggior parte ha già satura la cubatura conseguibile; in ogni caso verrebbe trasferito il terreno, non la capacità edificatoria che rimane di pertinenza della proprietà residua; il terreno espropriato, in assenza di capacità edificatoria, verrà acquisito co lo stesso valore attribuito ai terreni agricoli.
Le aree espropriate verranno trasferite al patrimonio del Comune di Trevignano Romano.
Nel periodo di realizzazione dei lavori sarà comunque necessario avere a disposizione un'area di rispetto per la gestione del cantiere e delle lavorazioni, pertanto è stato prevista una supericie ulteriore di occupazione temporanea.
Gran parte degli interventi sarà realizzato su area della Città Metropolitana, quali - accesso alle aree per la movimentazione generale di cantiere.
- ampliamento della strada provinciale SP4a, - riprofilazione delle cunette stradali,
- spostamento per un brave tratto (150 mt ca.) della SP 12b
- abbattimento delle alberature a filo strada sulla SP 4a con relativa fresatura delle ceppaie.
Tali attività non saranno effettuate previo un protocollo concordato sia sulle modalità di realizzazione delle opere stradali sia sui tempi di accesso e di collaudo delle opere stesse.
10. RAPPORTI CON IL PAESAGGIO E L'AMBIENTE
Tutela Paesaggistico-Ambientale
L'area, di particolare pregio, è anche sottoposta a numerose normative di tutela per le quali si è reso necessario uno studio dettagliato di fattibilità ambientale.
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P.T.P. vigente, approvato con L.R. 24/1998
Zona 7- Di rispetto del sistema idromorfologico e vegetazionale.
Zona 8 - Invaso costiero dei laghi di Bracciano, Vico e Martignano.
Zona 11 - Rispetto delle visuali.
P.T.P.R., adottato con Del. G.R. n. 556 del 25.07.2007
A. Inviluppo dei Beni Paesaggistici (beni paesaggistici art. 134 co1 lett. a del Codice) (Capo I delle NTA)
- Beni d’Insieme con Valore tradizionale, Bellezze Panoramiche, regolato dall’art. 8 delle Norme.
B. Disciplina di Tutela dei Paesaggi (Capo II delle NTA)
- Paesaggio Naturale di Continuità, regolato dall’art. 23 delle Norme.
- Paesaggio Naturale Agrario, regolato dall’art. 22 delle NTA.
C. Modalità di Tutela delle Aree Tutelate per Legge (beni paesaggistici art. 134 co1 lett. b del Codice) (Capo III delle NTA)
- Protezione delle Coste dei Laghi,;
- Protezione delle Acque Pubbliche;
- Protezione dei Parchi e delle Riserve Naturali;
- Protezione delle Aree di Interesse Archeologico.
Parco Naturale Regionale dei Laghi di Bracciano e Martignano
L’area di intervento si trova all’interno della perimetrazione come Zona B; ai sensi dell’art. 7 co. 4 della L.R. 29/97 e dell’art. 37, co. 5 delle NTA del PTPR, in assenza di Piano d’Assetto del Parco vigono le Norme di Salvaguardia di cui all’art. 8 della stessa L.R.
29/97.
Rete Natura 2000
L'intervento rivade all’interno di un'area classificata come Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e del perimetro del designata come Zona a Protezione Speciale (Z.P.S.) con il cod. IT6030085 - Comprensorio Bracciano-Martignano di cui alla Delibera di G.R. 651 del 19.07.2005. Gli interventi sono normati dalla Delibere di G.R. n. 533 e 534 del 4.08.2006.
P.R.G., approvato con Del. G.R. n. 6033 del 23.12.1974.
Le aree di intervento al di fuori dell'attuale pertinenza della strada provinciale sono sia zone agricole, E 2 ed E 3, sia zone edificabili di espansione, C II e C V; l'esproprio per l'ampliamento della sede viaria non è in contrasto con le norme del Piano.
Aspetto Paesaggistico
L’alberata a monte è ormai carente di circa un terzo delle piante originarie, che andrebbero comunque reimpiantate; nel tratto interessato si è rilevata la presenza di 78 piante sul lato a monte e di 79 sul lato verso il lago, poste a distanza irregolare e variabile tra i dieci ed i quindici metri; tale distanza ne fa computare la presenza originaria di circa 120 per lato, necessarie per ricostituire l’alberata. L’effetto dell’intervento sarà quello di reintegrare l’alberata che caratterizza questo tratto di circumlacuale.
L’area sulla quale è previsto l’intervento, di particolare pregio, è sottoposta a diverse
normative di tutela ambientale e paesaggistica; l’adeguamento del progetto a tali normative è descritto nell'elaborato 3 - Relazione Paesaggistica.
Trattandosi di un intervento in aree sottoposte a vincoli paesaggistici ed ambientali, la scelta delle essenze da mettere a dimora è stata effettuata tenendo in considerazione la forte antropizzazione delle aree attraversate ed il mantenimento dell'aspetto attuale; la scelta è stata definita su essenze di Platanus Hybrida.
In merito al numero di piante ed al loro posizionamento è stata già effettuata un descrizione dettagliata relativamente ai criteri di progetto.
Aspetto Antropico
Come in precedenza accennato, l'nserimento dell'intervento nell'ambito nell'esistente avviene tramite l'arricchimento dell'asse di collegamento viario circumlacuale, non più solo carrabile, ma proponendo un'offerta sia per i residenti sia per il turismo.
Altro aspetto importante dell'intervento è l'integrazione con emergenze o aree particolari reperite lungo percorso, quali:
- la valorizzazione ed il ripristino di un vecchio fontanile pubblico lungo la SP 4a;
- la possibilità di integrazione con un'area a Verde Privato vincolato individuata a seguito di pianificazione attuativa, in località Grotta del Pianoro, adiacente ad un'area commerciale; la stessa area sarà utilizzata come area di cantiere;
- la prossimità alle varie attività di ristoro e ricettive presenti lungo l'area di intervento;
- la possibilità di recupero e riuso di un vecchio fabbricato ex-ARSIAL attualmente di proprietà privata.
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ANTIERIZZAZIONE11. CAVE E DISCARICHE
Le cave e le discariche presenti nell'area e che si presume di utilizzare sono le seguenti:
- Cava di lapillo e pozzolana “Gentile Arnaldo e c. snc”, sita nel comune di sutri in via di Monte Topino, utilizzabile anche come discarica (numero di iscrizione all’”Albo Nazionale Gestori Ambientali RM/004558)
- Edilgabrielli di S. Gabrielli e c. snc sita nel comune di Campagnano in via Cassia km 34,20 (discarica con numero di iscrizione all’”Albo Nazionale Gestori Ambientali al n.
RM/001774)
- Cava di lapillo ECO.SAM. srl, sita nel comune di Anguillara Sabazia in via S. Stefano, utilizzabile anche come discarica (numero di iscrizione all’”Albo Nazionale Gestori Ambientali RM/013754)
- Cava di lapillo “F.lli Scopetti” sita ad Anguillara Sabazia in via S. Stefano.
Nella planimetria sotto riportata sono state individuate le cave e le discariche utilizzabili per l’approvvigionamento dei materiali e per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle lavorazioni.
1513_Relazione Generale.doc 15
Risulta evidente come, nel raggio di 10 km, ci siano diverse opzioni praticabili.
12. BARRIERE ARCHITETTONICHE
La normativa in merito al superamento delle barriere architettoniche non prevede, all'art. 1, che il suo campo di applicazione si estenda all'intervento in oggetto.
13. IDONEITÀ DELLE RETI ESTERNE
L'unica rete impiantistica presente nell'intervento, ampliandone il senso, è quella della raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, presente in questa zona extraurbana con cunette profilate sul terreno naturale.
In alcune porzioni del tratto B in cui si rende necessaria la traslazione della sede stradale sarà profilata una nuova cunetta, da raccordarsi con quelle esistenti invariate;
l'aumento di carico idraulico di smaltimento dovuto alle nuove pavimentazioni non inciderà sulle sezioni esistenti.
14. VERIFICA DELLE INTERFERENZE CON LA FASE DI CANTIERE
Rispetto a quanto descritto al punto C.8. in merito alla risoluzione delle interferenze con le reti impiantistiche presenti, le lavorazioni previste diverranno parte delle fasi operative dell'intervento, senza interruzione di operatività per quanto riguarda la rete fognaria e la rete telefonica.
Per quanto riguarda le rete elettrica in una prima fase saranno approntate le nuove canalizzazioni e successivamente avverrà un'interruzione dell'erogazione al momento della sostituzione dei cavi e del nuovo allaccio; tale fase è previsto della durata di poche ore per ciascuna utenza.
In merito alle reti aeree presenti (VERIFICA) non modificate dall'intervento sarà sufficiente l'applicazione delle misure di sicurezza cantiere previste dalla normtiva in vigore.
P
ROGETTAZIONE ESECUTIVA15. CRITERI ED ELABORATI
La relativa semplicità tecnica e le caratteristche delle opere da realizzare fanno sì che nella redazione della progettazione esecutiva sia possibile inserire gli eventuali suggerimenti e prescrizioni da acquisire in sede di conferenza di servizi, alla quale dovranno essere presenti gli uffici competenti dei seguenti enti interessati.
- Comune di Trevignano Romano - Città Metropolitana di Roma
- Parco Regionale Naturale dei Laghi di Bracciano e Martignano - Soprintendenza Beni Ambientali
- Soprintendenza Archeologica
- Regione Lazio - Dipartimento Territorio e Urbanistica - Area 04, Beni Paesaggistici - Regione Lazio - Direzione Regionale Ambiente.
Gli elaborati del progetto esecutivo saranno quelli previsti dal DPR 207/2010, con tempi di redazione stimati in 60-90 giorni.
R
ELAZIONEG
EOLOGICA16. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO
Geologicamente la zona studiata è caratterizzata dalla presenza del complesso delle
“piroclastiti di ricaduta”, provenienti dai centri eruttivi del complesso vulcanico sabatino.
Il vulcanismo sabatino ha inizio circa 1 Ma fa e la sua attività si manifesta nel tempo attraverso diverse fasi. La quasi totalità dei prodotti che affiorano nell’area romana è attribuibile alle emissioni del centro eruttivo di Sacrofano (attivo tra 0,5 e 0,19 Ma).
L’attività di questo centro è caratterizzata da 3 principali fasi:
- la prima definisce la struttura dell’edificio piroclastico e si manifesta con caratteri stromboliani;
- la seconda produce colate piroclastiche responsabili del collasso della caldera;
- la terza si manifesta con lo sviluppo di vari centri esplosivi, tra i quali quelli di Baccanoin seguito collassato.
Mentre i prodotti della seconda e terza fase non arrivano ad interessare l’area della città di Roma, quelli relativi alla prima affiorano estesamente nel settore in riva destra
1513_Relazione Generale.doc 17 Figura 1 del Tevere e nell’area a Nord in corrispondenza del corso dell’Aniene. L’area è situata nella parte settentrionale del lago di Bracciano. Si tratta di una zona pianeggiante, ad
eccezione della parte nord, dove si hanno rilievi più accentuati (Rocca Romana 612 m.
slm). Nel sito di studio i termini vulcanici cineritici vengono a contatto con i depositi alluvionali e lacustri che caratterizzano il settore spondale del lago di Bracciano.
Il sistema idrografico è costituito dai umerosi ossi che drenano l’acqua superficiale in direzione del lago. I più importanti processi morfogenetici che hanno modellato il paesaggio sono dovuti essenzialmente all’azione delle acque meteoriche, che hanno agito su terreni facilmente erodibili presenti nell’area, la cui azione principale avviene sia per scorrimento concentrato che areale.
Allo stato attuale l’area si presenta stabile e non risultano indizi di fenomeni di dissesto potenziale o in atto. Inoltre, al fine di individuare eventuali problematiche inerenti la morfologia del sito, di fondamentale importanza risulta l’analisi della cartografia del P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico).
Il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico ha valore di piano territoriale di settore e rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale l'Autorità dei bacini Regionali del Lazio, nell'ambito del territorio di propria competenza, pianifica e programma le azioni e le norme d'uso finalizzate alla tutela e alla difesa delle popolazioni, degli insediamenti, delle infrastrutture, del suolo e del sottosuolo.
In particolare il PAI riguarda sia l'aspetto geomorfologico, relativo alla dinamica dei versanti e al pericolo d'erosione e di frana, sia l'aspetto idraulico, relativo alla dinamica dei corsi d'acqua e al pericolo d'inondazione, nonché la definizione delle esigenze di manutenzione, completamento ed integrazione dei sistemi di difesa esistenti in funzione del grado di sicurezza compatibile e del loro livello di efficienza ed efficacia.
In base a quanto riportano nella tavola 2.09 Nord "Aree sottoposte a Tutela per pericolo di frana e di inondazione" del P.A.I. della Regione Lazio (Fig. 1), l'area di interesse non ricade in nessuno dei seguenti ambiti:
- Aree sottoposte a Tutela per Pericolo di Frana, - Aree sottoposte a Tutela per Pericolo d'inondazione, - Aree di attenzione per pericolo di Frana e d'Inondazione.
17. GEOLOGIA DELL’AREA
L'area del Parco di Bracciano e Martignano è caratterizzata dalla presenza di numerosi centri eruttivi localizzati attorno alla depressione vulcano-tettonica attualmente occupata dal Lago di Bracciano.
La presenza di tre discontinuità di importanza regionale (Sintemi) all’interno della successione ha permesso di suddividere l'evoluzionedel Distretto Vulcanico Sabatino in tre fasi principali (Nappi e Mattioli, 2003):
- una fase iniziale di attività (800-200 mila anni fa) all'interno del Sintema di Barca di Parma caratterizzata dalla messa in posto di depositi piroclastici da caduta e da flusso ed, in misura subordinata, da modesti espandimenti lavici di composizione monolitica;
- una seconda fase, da mettere in relazione con il Sintema di Archi di Pontecchio (200- 155 mila anni fa) caratterizzata prevalentemente dall'attività di coni di scorie e prodotti di composizione da fonolitico a fonolitico-tefritico;
- una terza ed ultima fase (Sintema del Casalone, 154-? mila anni fa) caratterizzata da attività magmatica e idromagmatica prevalentemente localizzata nel settore settentrionale e centrale del Distretto Vulcanico Sabatino, come testimoniato ancora oggi dalla presenza di morfologie vulcaniche positive (coni di tufo, coni di scorie) e negative (maar) ben conservate.
1513_Relazione Generale.doc 19 Figura 2
L’ampia coltre vulcanica che ricopre il settore oggetto della nota, si sviluppa a partire dal Pleistocene, impostandosi in una fascia strutturalmente depressa parallela alla costa tirrenica.
L’insieme dei prodotti eruttati durante questa fase, sia effusiva che esplosiva, hanno un
chimismo sottosaturo a forte componente potassica.
I depositi, che nell’insieme presentano una giacitura sub-orizzontale con debole immersione verso sud, ricoprono con continuità la totalità dell’area, ad eccezione dell’estremità meridionale dove si frazionano in lembi isolati dall’erosione, sulla sommità dei rilievi, al di sopra delle argille. La potenza delle vulcaniti, visibile o dedotta dai sondaggi, varia da 25 a 95 metri circa.
Dall’analisi di dettaglio dello stralcio della carta geologica in figura 2 e dalle osservazioni eseguite in sito risulta che la composizione geolitologica dell’area oggetto di studio è costituito dal basso verso l’alto da piroclastiti rimaneggiate sulle quali appoggiano sedimenti lacustri medio recenti, presenti in tutta la zona costiera del lago.
La specifica composizione lito-stratigrafica dei sedimenti lacustri è costituita dall’alternanza di sabbie e limi in percentuale variabili, in strati lenti in cui spessore complessivo può raggiungere anche i 10 metri.
18. IDROGEOLOGIA DELL’AREA
La circolazione idrica nelle vulcaniti è influenzata in maniera decisa dalla sovrapposizione di tufi variamente permeabili e porosi in funzione della loro genesi e alterabilità. Ne consegue una elevata variabilità spaziale che condiziona a livello locale la circolazione idrica.
I complessi vulcanici costituiscono, in generale, un deposito permeabile sia per porosità (tufi, scorie, ecc.) che per fessurazione (lave). Inoltre all’interno dei livelli piroclastici possono frequentemente esistere estesi livelli argillosi, formati da tufi argillificati (paleosuoli) che costituiscono livelli impermeabili.
La circolazione idrica, nella zona in esame, ha sede in un livello superficiale di spessore vario. All’interno di questo acquifero il flusso idrico è attivo e continuo, con deflusso da zone di alto morfologico verso il lago di Bracciano (fig. 3). Localmente assumono importanza i depositi lavici che sostengono una falda superficiale posta a circa 1,5 m di profondità dal piano campagna, comunque da non interagire con la pista ciclabile in via di realizzazione.
1513_Relazione Generale.doc 21 Figura 3