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Lez.8 Teoremi sulle reti 1
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Teorema di sostituzione
Data una generica rete (lineare o non, in regime variabile o non), si supponga che essa abbia soluzione unica per tutte le tensioni e correnti di lato. Il teorema di sostituzione afferma che un generico bipolo avente tensione vk e corrente ik può essere sostituito con un altro bipolo, ad es. con un generatore indipendente di tensione ek [o di corrente jk] impressa uguale a quella del bipolo sostituito, cioè ek=vk
[oppure jk=ik], senza alterare la distribuzione di tensioni e correnti in tutti i lati della rete.
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Dimostrazione del teorema di sostituzione
La rete originaria ha soluzione unica. La nuova rete ha la medesima topologia della precedente e soddisfa le medesime LKC e LKT. Essa ha anche le stesse equazioni di lato per (L-1) bipoli (tutti tranne quello modificato). Nel nuovo sistema di equazioni è poi imposto il vincolo ek=vk [jk=ik] nel lato k-simo sostituito. La nuova rete ha pertanto anch’essa soluzione unica, uguale alla soluzione della rete originaria.
Osservazione: l’utilità del teorema fondamentale della sostituzione è che la rete modificata è più agevolmente risolvibile di quella originale
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Principio di sovrapposizione degli effetti
Se la rete è lineare, cioè se il sistema di equazioni della rete (LKC, LKT, caratteristiche) è lineare, è valido il principio di sovrapposizione degli effetti:
“la tensione (corrente) in un generico ramo della rete data dall’azione contemporanea di più generatori è pari alla somma delle tensioni (correnti) in quel ramo, che si ottengono facendo agire un solo generatore per volta, lasciando tutti gli altri spenti”
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spegnere un generatore di corrente (j(t)=0) equivale a sostituirlo con un circuito aperto; spegnere un generatore di tensione (e(t)=0) equivale a sostituirlo con un corto circuito;
l’applicazione del principio di sovrapposizione comporta la risoluzione di Ng reti semplici (con un solo generatore), ove Ng è il numero totale di generatori indipendenti della rete
Il singolo effetto risulta proporzionale alla causa che lo produce, tramite un coefficiente di proporzionalità
il principio di sovrapposizione degli effetti non è valido per la potenza, che è una forma quadratica.
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Teorema di Tellegen
Scelte due reti con N nodi e L lati aventi lo stesso grafo, ma non necessariamente gli stessi bipoli interconnessi; detto {v,i} un insieme di valori di tensione e corrente compatibili con la LKT e la LKC nella prima rete e {v*,i*} un insieme di valori di tensione e corrente compatibili con la LKT e la LKC nella seconda rete; scelta su tutti i bipoli la medesima convenzione (es. utilizzatore), in ogni istante di tempo vale la relazione:
0
1
* 1
*
Lk
k k L
k
k
k
i v i
v
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1
2 3
4 k
6
8 7
5
A B C
D E
F
v6 i6
vk
ik
1
2 3
4 k
6
8 7
5
A B C
D E
F
v*6 i*6
v*k
i*k
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Definito potenza virtuale il prodotto
v
ki
k* oppure il prodottov
k*i
k , ilteorema di Tellegen afferma che la somma delle potenze virtuali assorbite da tutti i lati della rete è in ogni istante nulla. In modo analogo: la somma delle potenze virtuali erogate da tutti i lati della rete è in ogni istante nulla.
È un teorema puramente topologico
prescinde dalla tipologia dei bipoli o n-poli che costituiscono i lati
prescinde dai fenomeni fisici che possono avvenire nella rete
è valido anche per reti di n-poli e/o n-bipoli
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applicato alla stessa rete, il teorema di Tellegen diviene la conservazione delle potenze:
La LpLa k
k a La
k
k a Lp
La
La k
k a La
k
k a L
k
k
a
P P P P
P
1 , 1
, 1
, 1
, 1
,
0
La LpLa k
k a La
k
k
g
P
P
1 , 1
,
La somma delle potenze erogate dai lati attivi della rete (La) è in ogni istante uguale alla somma delle potenze assorbite dai lati passivi (Lp).
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Dimostrazione del teorema di Tellegen
Scegliamo una rete con L lati e N nodi e applichiamo la stessa convenzione su tutti i bipoli (ad es. la convenzione dell’utilizzatore).
Diciamo vk e ik la tensione e la corrente sul k-simo bipolo. Prendiamo una rete con il medesimo grafo della precedente e utilizziamo anche in questo caso la convenzione dell’utilizzatore. Diciamo v*k e i*k la tensione e la corrente sul k-simo bipolo e valutiamo la somma delle potenze virtuali assorbite su tutti i bipoli
L k
k k i v
1
*
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Scriviamo la potenza virtuale in funzione dei nodi i,j connessi al generico bipolo. Possiamo farlo anche se due nodi non sono collegati tra loro: basta aggiungere tra questi un bipolo circuito aperto, lasciando così inalterata la rete originaria.
Poiché in questo modo la potenza sul generico k-simo bipolo è calcolata due volte, nella operazione di uguaglianza è necessario aggiungere il termine ½. Infatti ad esempio si calcola P*12=v12*i*12
quando i=1 e j=2, ma anche P*21= P*12=v21*i*21 quando i=2 e j=1.
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Esprimendo la tensione come differenza di potenziale:
N
iN i
N j
ij j N
j
ij i N
i
N j
ij j i
L k
k
k
i i i i
v
1 1 1
* 1
* 1 1
* 1
*
2 1 2
1 2
1
Poiché i è indipendente da j e j è indipendente da i:
N
iN j
N i
ij j
N j
ij i
L k
k
k
i i i
v
1 1 1
* 1
* 1
*
2 1 2
1
vij
iij
N
i
N j
ij ij L
k
k
k i v i
v
1 1
* 1
*
2
1
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Risulta che, per la LKC per le correnti i*ij al nodo i
e per la LKC per le correnti i*ij al nodo j
Da cui, la tesi.
i1j
i2j
iij
j
1 i 2
0
1
*
N ii
ijii1
ii2
iij
i
1 j 2
0
1
*
N ji
ijUniversità di Napoli Federico II, CdL Ing. Meccanica, A.A. 2017-2018, Elettrotecnica. Lezione 8 Pagina 14
Teoremi del generatore equivalente
Teorema di Thevenin:
“Una rete lineare, costituita da componenti attivi e passivi, accessibile da due morsetti A e B, è equivalente (ha la stessa caratteristica ai morsetti A e B) a un bipolo costituito da un generatore di tensione che eroga la tensione a vuoto
v
0AB , in serie con un resistore la cui resistenza RAB è la resistenza equivalente della rete valutata ai morsetti AB quando si sono spenti tutti i generatori.”Università di Napoli Federico II, CdL Ing. Meccanica, A.A. 2017-2018, Elettrotecnica. Lezione 8 Pagina 15
Dimostrazione del teorema di Thevenin
E’ necessario trovare la caratteristica v=f(i) ai morsetti AB.
Alimentiamo la rete con un generatore di corrente che eroga la generica corrente i(t) e, in corrispondenza, valutiamo la tensione v(t).
v(t) i(t) A
B
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Applichiamo la sovrapposizione degli effetti perché la rete è lineare.
t v t v t
v ' ' '
t v t
R i t
v
v t
v t
v
t AB e t
j t
i
t AB e t
j t
i
0
; 0
; 0
0 0
; 0
; 0
' ' '
v'(t) i(t)=0 A
B
v''(t) i(t) A
B
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Pertanto, la caratteristica è:
t v t R i t
v
AB0
ABche è la caratteristica di un bipolo normale costituito da un generatore indipendente di tensione
v
0AB , in serie con un resistore di resistenza RAB.RAB
i (t)
v (t) v (t)
AB 0
+
A
B
v
i
V0AB
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La caratteristica che si ottiene è anche la caratteristica di un bipolo normale costituito da un generatore di corrente che eroga la corrente
ccAB AB
AB
i R
v
0
, pari alla corrente di cortocircuito tra i morsetti AB, in parallelo con un resistore di resistenza
R
AB . Si ottiene, in questo caso, il circuito equivalente di Norton.RAB
i (t)
v (t) i (t)
ccAB
A
B
v
iccAB i
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Teorema di Norton:
“Una rete lineare, costituita da componenti attivi e passivi, accessibile da due morsetti A e B, è equivalente (ha la stessa caratteristica ai morsetti A e B) a un bipolo costituito da un generatore di corrente che eroga la corrente di cortocircuito iccAB tra i morsetti AB, in parallelo con un resistore la cui resistenza RAB è la resistenza equivalente della rete valutata ai morsetti AB quando si sono spenti tutti i generatori.”
Si può dimostrare il teorema usando la dualità, alimentando la rete dai morsetti AB con un generatore indipendente di tensione.
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Osservazioni:
Se la rete non è controllabile in corrente dai morsetti AB, non esiste il bipolo equivalente di Thevenin
se la rete non è controllabile in tensione dai morsetti AB, non esiste il bipolo equivalente di Norton
i teoremi del generatore equivalenti sono molto utili per l’analisi di sensibilità
se la rete è non lineare, per la risoluzione si può separare la parte non lineare da quella lineare, sostituendo quest’ultima con la sua rete equivalente.
La caratteristica di un sistema elettrico assimilabile ad una rete di bipoli normali si può determinare con sole due misure: misura della tensione a vuoto e della corrente di cortocircuito.