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Iraq

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Academic year: 2021

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

IRAQ

Superficie (in migliaia di km2) 434 Popolazione (in milioni di abitanti) 28,5

Densità (abitanti/km2) 66

Forma di governo Repubblica (governo provvisorio)

Capitale Baghdad

Lingua (ufficiale) Arabo

Religione musulmana

Speranza di vita (maschi/femmine) 67/71

PIL/abitante (in $ USA) 2.989

L’Iraq è un Paese del Medioriente che confina con la Turchia, l’Iran, il Kuwait, l’Arabia Saudita, la Giordania e la Siria. È bagnato dalle acque del Golfo Persico in corrispondenza di un litorale di pochi chilometri, ma di grande importanza per il commercio. Il territorio è formato da tre regioni naturali: a ovest il deserto, al centro la fertile pianura della Mesopotamia e a est rilievi di modesta altitudine. Il clima è caldo e secco, con scarse precipitazioni e inverni freddi sui monti.

La popolazione, di etnia araba, si concentra nella pianura compresa fra il Tigri e l’Eufrate, le cui acque rendono il terreno fertile e adatto allo sfruttamento agricolo. Anticamente la Mesopotamia fu la culla delle grandi civiltà sumera, babilonese e assira, successivamente divenne parte integrante dell’Impero Persiano. Nel VII secolo d.C. fu occupata dagli arabi che fecero di Baghdad la più importante città musulmana.

Nel 1534 il territorio fu conquistato dagli Ottomani che lo controllarono fino al termine della Prima Guerra Mondiale quando (su mandato delle Nazioni Unite) gli inglesi ne ottennero il protettorato. Il Paese divenne una monarchia costituzionale indipendente nel 1932. Le continue ingerenze straniere e il conservatorismo dei regnanti provocarono un malcontento che sfociò in una rivolta: nel 1958 fu deposto il re e due gruppi politici si contesero in modo violento il potere. Nel 1968 ebbe la meglio il partito arabo-socialista Ba‘th che dal 1979 fu guidato in modo autoritario da Saddam Hussein. Fino al 2003 il Paese è stato solo formalmente una repubblica presidenziale perché Saddam Hussein esercitava un potere assoluto e manteneva l’ordine con la violenza.

Da circa vent’anni l’Iraq vive in stato di guerra. Dal 1980 al 1988 ha combattuto con l’Iran per questioni confinarie e nel 1990-91, per impadronirsi di una costa più ampia, ha invaso senza successo il Kuwait.

Le conseguenze di questo attacco sono state pesanti per l’economia irachena che venne isolata a livello internazionale, impedendole di svilupparsi e trascinando la popolazione nella povertà. Nel 2003 l’intervento di USA e Regno Unito ha rovesciato il governo di Saddam Hussein. La presenza delle truppe internazionali ha guidato l’Iraq fino alle libere elezioni del 2005. Da gran parte degli iracheni gli stranieri vengono considerati coloni usurpatori e nei loro confronti è stata scatenata una vera e propria guerriglia organizzata. La grave situazione geopolitica ha rallentato anche l’estrazione del petrolio, diminuendo fortemente i proventi derivanti dall’esportazione. La popolazione vive in pessime condizioni, senza cibo, lavoro e prospettive per il futuro.

Bibliografia

• Allara Cesare, Accadde in Iraq. Dall’invasione del Kuwait alla resistenza anticoloniale 1990-2005, Colibrì, Paderno Dugnano (Milano), 2005

• Al-Radi Nuha, Gente di Baghdad. Una donna racconta la vita quotidiana in Iraq, Sperling & Kupfer, Milano, 2003

• Tripp Charles, Storia dell’Iraq, Bompiani, Milano, 2003

Filmografia

• Benigni Roberto (regia di), La tigre e la neve, Italia, 2005

• De Palma Brian (regia di), Redac ed, USA, 2007 t

• Longley James (regia di), Iraq in Fragments, USA, 2006

Siti interessanti

• www.osservatorioiraq.it

• it.wikipedia.org/wiki/Iraq

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Quest’invettiva viene lanciata da Edmo Fenoglio (Un Fenoglio alla prima guerra mondiale, cit. Gibelli, L’officina della guerra, Bollati Boringhieri, Torino, 1998, p. 188)