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Operazioni elementari sulle righe di una matrice

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Academic year: 2021

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(1)

Polinomi a coefficienti reali e complessi

Matrici e loro operazioni

Operazioni elementari sulle righe di una matrice

Matrice inversa con la tecnica della riduzione di Gauss

simbolo indicante argomento trattato e discusso in classe ma non riportato in queste slides

Rosalba Barattero

ESERCITAZIONE N.10

10 dicembre 2009

ESERCIZIO 1.

Risoluzione di equazioni in C Sia data l’equazione Z3 –(2-2i 3)=0.

a) determinare le tre radici in C e rappresentarle nel piano di Gauss

b) provare che il prodotto delle tre radici vale 2-2i 3 a) Questa equazione è del tipo Zn=α, con α∈C e quindi le sue 3 radici costituiscono i vertici di un triangolo equilatero inscritto nel- la circonferenza di centro l’origine e raggio n|α|.Si trovano così:

• si porta α in forma trigonometrica α=ρ(cosϑ+isenϑ) • le n soluzioni distinte (dette radici n-esime di α ) sono

zk =

⎜ ⎞

⎛ + + +

n isen 2k n

cos 2k

n ρ ϑ π ϑ π

ottenute attribuendo a k i valori 0,1,2,…,n-1.

Z3 =2-2i 3 : portiamo 2-2i 3 in forma trigonometrica ρ = 22+(2 3)2 = 16 =4

2 1 4

cosϑ= 2 = ,

2 3 4

3

2 =

= ϑ

sen =>

3 ϑ =π

α=2-2i 3= ρ(cosϑ+isenϑ)= ))

( 3 3)

(cos(

4 π +isen π

Le 3 (=n) radici distinte sono:

zk = n ρcosϑ+n2kπ +isenϑ+n2kπ , k=0,1,2

⇒ zk =

⎟⎟

⎜⎜

+

+ +

3 3 2k 3 isen

3 2k cos 4

3 π π π π

(2)

= 3 4(cos(-π9 2k3π) isen(-π9 2k3π)) + +

+ k=0,1,2

( questa è la stessa scrittura precedente ma evidenzia più chia- ramente la relazione tra gli argomenti di z0, z1, z2)

Le radici di Zn=α hanno tutte lo stesso modulo (=n ρ =3 4 ) e

quindi nel piano di Gauss sono disposte sulla circonferenza di cen- tro l'origine e raggio 3 4.

Inoltre due radici 'consecutive' sono 'distanziate' in senso angolare di un angolo pari a 23π , quindi per determinare graficamente tutte le radici è sufficiente trovarne una così si disegna il poligono rego- lare di 3 lati ( triangolo),inscritto nella circonferenza di raggio

3 4 , che ha come vertici le radici.

b) In C vale questa decomposizione in fattori lineari : Z3 –(2-2i 3) =(Z-z0)(Z-z1)(Z-z2)

=Z3+Z2(∗)+Z(∗)+(-z0 )(-z1 )(-z2 ) ( con ∗si indicano il coefficiente di Z e Z2)

Dal confronto dei termini noti segue: z z z = (2-2i 3)

z0 = )

-9 9 isen - (cos 4

3 π + π

z1 = )

9 isen5 9

(cos5 4

3 π + π

z2 = )

9 isen11 9

(cos11 4

3 π + π

ESERCIZIO 2.

Polinomi a) Scrivere p(X) a coefficienti complessi, di grado minimo che si annulla in i, 1-i e tale che p(1)= 2.

b) Scrivere p(X) a coefficienti reali, di grado minimo che si annulla in i, 1-i e tale che p(1)= 2

a) Per il teorema di Ruffini :

p(X) si annulla in i ( p(i)=0) p(X) è divisibile per (X-i) p(X) si annulla in 1-i ( p(1-i))=0 p(X) è divisibile per [X-(1-i)]

Quindi p(X) = (X-i)(X-1+i)q(X), con q(X)∈C[X] (anello dei po- linomi a coefficienti in C).

Ora deve essere p(1)=2 e p(X) di grado minimo: proviamo con q(X)=costante=a+ib (a,b reali) : p(X)=(X-i)(X-1+i)(a+ib) p(1)=2 => 2= (1-i)(1-1+i)(a+ib)

=> i(1-i) (a+ib)=2 => (1+i)(a+ib)=2 => (a-b)+i(a+b)=2 =>

= +

=

0 2 b a

b

a

=> a=1,b=-1

=> p(X)=(X-i)(X-1+i)(1-i)

b) Applichiamo il teorema : p(X) a coefficienti reali => se z non nullo è radice di p(X) allora anche z ( coniugato di z) è radice di p(X).

Quindi p(i)=0 => p(-i)=0 p(1-i)=0 => p(1+i)=0

(abbiamo uguagliato parte reale e parte immaginaria)

(3)

p(i)=0 p(X) è divisibile per X-i ( teor. di Ruffini) p(-i) =0 p(X) è divisibile per X+i

p(1-i)=0 p(X) è divisibile per X-(1-i) p(1+i)=0 p(X) è divisibile per X-(1+i)

Quindi p(X)= (X-i)( X+i)[ X-(1-i)][ X-(1+i)] q(X) con q(X) ∈R[X] (anello dei polinomi a coefficienti in C).

p(X)= (X2+1) [ (X-1)+i)][ (X-1)-i)] q(X) p(X)= (X2+1) [ (X-1)2+1] q(X)

Ora se q(X)∈R[X]anche p(X)∈R[X] !

Imponiamo: p(1)=2 e p(X) di grado minimo Proviamo con q(X)= costante=a (a∈R) p(X)= a (X2+1) (X2-2X+2)

2= a(2)(1) => a=1

p(X)= (X2+1) (X2-2X+2)

Come si è visto il campo dei coefficienti ( R o C) per il pro- blema della divisibilità gioca un ruolo fondamentale ! Nel caso a) si trova un polinomio di C[X] di II grado, mentre nel caso b) si trova un polinomio di R[X] di IV grado, che risponde agli stessi requisiti !

Esercizio x casa ( quesito elementare)

Verificare che 1 è radice di 2X3-7X2+2X+3 e determinare le altre radici.

ESERCIZIO3.

Matrici e loro operazioni

Verificare se in M2 ( R) la matrice identità I2 é combinazio- ne lineare delle matrici A, A2, A3 con A= ⎟⎟

⎜⎜

1 1 0

1 .

Dire che un elemento é combinazione lineare di altri ele- menti vuol dire che si può scrivere nel seguente modo:

I2 é C. L. di A, A2, A3 ⇔ ∃ x, y, z ∈ R tali che I2 = xA + y A2 + z A3 .

Calcoliamo prima A2 e A3 :

1. prodotto righe per colonne di matrici A2 = A A = ⎟⎟

⎜⎜

1 1 0

1 ⎟⎟

⎜⎜

1 1 0

1 = ⎟⎟

⎜⎜

2 1 0

1 ;

A3 = A2 A = ⎟⎟

⎜⎜

2 1 0

1 ⎟⎟

⎜⎜

1 1 0

1 = ⎟⎟

⎜⎜

3 1 0

1 .

Allora la nostra relazione è x ⎟⎟

⎜⎜

1 1 0

1 +y ⎟⎟

⎜⎜

2 1 0

1 +z ⎟⎟

⎜⎜

3 1 0

1 = ⎟⎟

⎜⎜

1 0

0

1

sviluppiamo effettuando le operazioni tra matrici :

(4)

2. PRODOTTO DI UN NUMERO PER UNA MATRICE

⎟⎟

⎜⎜

x x 0

x + ⎟⎟

⎜⎜

2y y 0

y + ⎟⎟

⎜⎜

3z z 0

z = ⎟⎟

⎜⎜

1 0

0 1

3. SOMMA DI MATRICI

⎟⎟

⎜⎜

+ +

+ +

z y x 3z - 2y - x

0 z

y

x = ⎟⎟

⎜⎜

1 0

0 1

M2 (R) è l’anello delle matrici 2x2 a coefficienti in R con le operazioni 3. e 1.

M2 (R) è spazio vettoriale su R con le operazioni 3. e 2.

UGUAGLIANZA DI MATRICI

= + +

=

=

= + +

1 z y x

0 3z 2y x

0 0

1 z y x

EQUIVALENTE AL SISTEMA

= + +

=

1 z y x

0 3z 2y x

Dobbiamo ora stabilire se questo sistema ha o non ha soluzioni. In questo caso è facile vedere che ponendo ad esempio z=0, e poi sommando membro a membro si trova y=-1 e quindi x= 2. Dunque una soluzione c’è ed è

(2,-1,0).

In realtà la scelta z=0 è arbitraria e si può vedere ad. es.

sommando m. a m. (2 volte) che tutte le soluzioni sono ( 2+z,-1-2z,z) al variare di z in R, dunque infinite:infiniti modi di scrivere I2 come C. L. di A, A2, A3.

ESERCIZIO4.

Matrice inversa

Sia A =

1 2 4

1 0 2

1 1 2

∈ M3(R) . Verificare che A è invertibile e determinare la matrice inversa A-1 .

Richiamiamo le 3 operazioni elementari sulle righe di una matrice

Sappiamo dalla teoria che affiancando ad A la matrice i- dentica I e considerando la matrice A/I , se per effetto di operazioni elementari otteniamo la matrice I/B possiamo dedurre che B=A-1 (in tal caso A è invertibile), se invece le operazioni elementari non consentono di arrivare alla for- ma I/B concludiamo che A non ammette inversa.

Affianchiamo a destra di A la matrice identica:

1 0 0

0 1 0

0 0 1 1 2 4

1 0 2

1 1 2

1. Ri Rj Scambio di righe

2. Ri → λ Ri (λ ≠0) Moltiplicazione di una riga per uno scalare reale non nullo 3. Ri →Ri+λRj (λ ≠0,i≠j) Somma di una riga con un’altra riga moltiplicata per uno scalare

Eseguiamo su A le operazioni elemen- tari necessarie a ridurre totalmente A ad I e contemporaneamente eseguia- mo su I ogni operazione fatta su A.

(5)

Ci sono diverse operazioni elementari possibili che portano alla riduzione, ma volendo seguire un algoritmo, usiamo quello della riduzione di Gauss.

Primo passo: mettere una colonna di zeri sotto l’elemento non nullo a11 =2 ( pivot (*)della prima riga R1)

1 0 2

0 1 1

0 0 1 1 4 0

0 1 0

1 1 2

Secondo passo: mettere una colonna di zeri sotto

l’elemento non nullo a22 =1 ( pivot della seconda riga R2)

1 4 2

0 1 1

0 0 1 1 0 0

0 1 0

1 1 2

Ora la matrice A si presenta di forma triangolare superiore:

sono nulli tutti gli elementi sotto la diagonale principale.

Inoltre nessun elemento sulla diagonale principale è nullo, ciò garantisce la possibilità di proseguire, mettendo gli zeri anche sopra la diagonale principale.

Quindi proseguiamo con l’algoritmo ′retrogrado′ che met- terà tutti zeri sopra i pivot a22 , a33 .

R2→ R2- R1

R3→ R3- 2R1

R3→ R3-4R2

(*) pivot è il primo elemento non nullo di ogni riga.

Primo passo: mettere una colonna di zeri sopra il pivot a33=1

1 4 2

0 1 1

1 4 3

1 0 0

0 1 0

0 1 2

Secondo passo: mettere una colonna di zeri sopra il pivot a22=1

1 4 2

0 1 1

1 3 2

1 0 0

0 1 0

0 0 2

Ultimo passo: normalizzare gli elementi sulla diagonale principale di A, ossia renderli tutti uguali ad 1 tramite l’operazione elementare di tipo 2.

1 4

2

0 1

1

2 / 1 2 / 3 1

1 0 0

0 1 0

0 0 1

Siamo arrivati alla forma I/B. Concludiamo che A è inverti- bile e

B= A-1 =

1 4

2

0 1 1

2 / 1 2 / 3 1

.

Vedremo la prossima volta l’algoritmo di Gauss su una matrice non neces- sariamente quadrata.

R1→ R1 +R3

R1→ R1+R2

R1→ 1/2 R1

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