La gestione finanziaria delle piccole e medie imprese: le prospettive per il
2011 e oltre
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili Bergamo, 11 febbraio 2011
PROF. MARIO COMANA
Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari LUISS – Guido Carli, Roma
Agenda
Crisi finanziaria o crisi reale?
Lo scenario evolutivo Non bastava Basilea 2…
Come cambia la finanza delle imprese?
Conclusioni
La genesi dell’instabilità
“One of the main reasons the economic and financial crisis became so severe was that the banking sectors of many countries had built up excessive on- and off-balance sheet leverage. This was accompanied by a gradual erosion of the level and quality of the capital base.
At the same time, many banks were holding insufficient liquidity buffers.
The crisis was further amplified by a procyclical deleveraging process and by the interconnectedness of systemic institutions through an array of complex transactions.”
[BCBS (2009), par. 4, pag. 1]
La genesi dell’instabilità
Fonte: IMF, Global Financial Stability Report, Apr 2010
La mappa della stabilità – Apr, 2010
La genesi dell’instabilità
Orgini Reali
Manifestazione Finanziaria Manifestazione Finanziaria
Conseguenze Reali
Non è una crisi finanziaria
Non è una crisi finanziaria
Dinamica PIL
Fonte: Elaborazioni proprie
Dal debito privato al debito pubblico
(passando per il debito delle banche)
I debiti pubblici degli Stati Europei
Fonte: ABI – Rapporto di previsione AFO 2010-2012
Agenda
Crisi finanziaria o crisi reale?
Lo scenario evolutivo Non bastava Basilea 2…
Come cambia la finanza delle imprese?
Conclusioni
Lo scenario evolutivo
PIL Attesi
Fonte: Elaborazioni proprie
La mappa della stabilità – Oct, 2010
Fonte: IMF, Global Financial Stability Report, Oct 2010
•Sussistono ancora tensioni sul rischio di credito
•Diminuisce l’appetito per il rischio (flight to quality)
• I rischi dei debiti
pubblici rappresentano di fatto una variabile di stress per l’intero
sistema
Lo scenario evolutivo
Lo scenario italiano
• Lo scenario di previsione macroeconomica per l’Italia indica un profilo di crescita peggiore di quello dell’Area Euro per il biennio 2010-2011 e solo leggermente migliore per il 2012
•Per il 2011 e il 2012 è attesa una lieve accelerazione che dovrebbe portare il Pil in crescita dell’1,2% in entrambi gli anni
Fonte: ABI – Rapporto di previsione AFO 2010-2012
Lo scenario evolutivo
Agenda
Crisi finanziaria o crisi reale?
Lo scenario evolutivo Non bastava Basilea 2…
Come cambia la finanza delle imprese?
Conclusioni
I limiti di Basilea 2 Il livello e la qualità del capitale
Il debito come capitale
Gli intangibili Il mark to market
La prociclicità dei requisiti Il ruolo delle agenzie di rating I modelli interni
La leva finanziaria La liquidità
Le banche sistemiche
Gli arbitraggi fra trading book e banking book
Gli interventi promossi dal Comitato Qualità e Quantità del Capitale
Requisiti sulla prociclicità Leverage Ratio
I requisiti di liquidità Le banche sistemiche
Arbitraggio tra banking e trading book Il rischio di credito
Interventi sul Pillar 2 e Pillar 3
Da Basilea 2 a Basilea 3
• Obiettivo: accrescere la qualità, la trasparenza e la consistenza del capitale delle banche
• Tier 1 = componente del capitale destinato all’assorbimento di perdite in caso di continuità aziendale (GOING CONCERN BASIS)
• Tier 2 = componente del patrimonio bancario destinato all’assorbimento di perdite in caso di liquidazione (GONE CONCERN BASIS)
• Focus su capitalizzazione on a going concern basis
• Aumento significativo common equity quota prevalente del Tier 1
• Semplificazione definizione (e composizione) di Tier 1 e Tier 2 (revisione degli strumenti ammessi nel computo)
Qualità e Quantità del Capitale
Da Basilea 2 a Basilea 3
Tier 3
Subordinati a breve:
•Scadenza minima originaria 2 anni
•A protezione dei market risks
Lower Tier 2
Subordinati:
•Scadenza minima originaria 5 anni
Upper Tier 2
Subordinati:
•Perpetui in numerose giurisdizioni
•Differimento interessi cumulativo
Lower Tier 1
Strumenti innovativi:
•Perpetui
•Ampia subordinazione
•Differimento coupon non–cumulativo
•Senza diritto di voto
Core Tier 1
Capitale azionario versato Utili non distribuiti
Riserve
BASILEA 2
≤250% del Tier 1
≤50% del Tier 1
≤ 100% del Tier 1
≤15% del Tier 1
≥ 4% dei RWAs
≥ 8% dei RWAs
≥2% dei RWAs
Da Basilea 2 a Basilea 3
BASILEA 3 (a regime)
≥ 8% dei RWAs
≥ 4,5% dei RWAs
≥ 6% dei RWAs
Da Basilea 2 a Basilea 3
Common equity
Common equity Common equity Additional T1
Additional T1 Additional T1 Tier 2
Tier 2 Tier 2
Capital conservation
buffer
Capital conservation
buffer Countercyclical
buffer
Buffer per banche a rischio sistemico
Tier 3
Basilea 2 Basilea 3 min Basilea 3 completo
Da Basilea 2 a Basilea 3
Il Time Table di Basilea 3
2,00% 2,00% 2,00% 3,50% 4,00% 4,50% 4,50% 4,50% 4,50% 4,50% 4,50%
2,00% 2,00% 2,00%
1,00% 1,50% 1,50% 1,50% 1,50% 1,50% 1,50% 1,50%
4,00% 4,00% 4,00% 3,50% 2,50% 2,00% 2,00% 2,00% 2,00% 2,00% 2,00%
0,63% 1,25% 1,88% 2,50% 2,50%
2,50%
2,00%
Common equity Additional T1
Tier 2
Conservation buffer Countercyclical
buffer
Buffer x rischio sistemico
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Basilea 3
completo
Da Basilea 2 a Basilea 3
Da Basilea 2 a Basilea 3
Nel rapporto banca-impresa Basilea 3 non inciderà in modo sostanziale se non perché rendendo ancora più stringenti i vincoli di capitale delle banche, si intensificano le tematiche
introdotte da Basilea 2
Bear Stearns Washington Mutual
Lehman Brothers Wachovia Merrill Lynch
Fallite nel 2008
Tier 1 Capital si attestava tra il 12,3% e il 16,1%
Agenda
Crisi finanziaria o crisi reale?
Lo scenario evolutivo Non bastava Basilea 2…
Come cambia la finanza delle imprese?
Conclusioni
Finanza delle imprese
Dinamica delle sofferenze
Il deterioramento della qualità del portafoglio crediti è lo specchio di un’economia reale in difficoltà.
Fonte: Banca d’Italia
Finanza delle imprese
Bank Lending Survey (offerta)
Il restringimento del credito è influenzato dalle aspettative di crescita economica sistemica e specifica delle imprese
Fonte: BCE – Banking Lending Survey, Jan 2011
Cambiamenti nella domanda di prestiti da parte delle imprese. Sempre meno richiesta per gli investimenti fissi. Cosa stiamo finanziando?
Fonte: BCE – Banking Lending Survey, Oct 2010
Finanza delle imprese
Bank Lending Survey (domanda)
Finanza delle imprese
Dinamica Prestiti
L’attività di finanziamento all’economia si è ridotta durante la crisi finanziaria.
Meno domanda di credito o credit crunch? Nel 2010 si migliora..
Fonte: Banca d’Italia
Finanza delle imprese
Dinamica Prestiti
La principale motivazione della riduzione dei prestiti è da ricondurre
all’irrigidimento dei criteri di concessione del credito
La contrazione del volume dei prestiti scaturisce inoltre dai più elevati premi al rischio richiesti dalle banche
Fonte: Banca d’Italia
Il sistema bancario italiano è costituito da molte banche medio-piccole che continuano ad esercitare l’attività bancaria tradizionale
Fonte: Banca d’Italia
Finanza delle imprese
Dinamica Prestiti
Finanza delle imprese
Dinamica Tassi di Interesse
Fonte: Banca d’Italia
I tassi di interesse rimangono tuttora a livelli contenuti in ragione del livello dei tassi ufficiali. Poca manovra da parte delle banche.
Evoluzione dei tassi di interesse
I prezzi di impieghi e depositi saranno condizionati dal
comportamento della BCE.
Le previsioni mostrate sui tassi fanno percepire
un’attesa di rialzo dei tassi di interesse ufficiali a
partire dal secondo semestre 2011
Finanza delle imprese
Dinamica Tassi di Interesse: Tassi Bugiardi
Finanza delle imprese
Valutazione degli Investimenti
• Il Valore Attuale Netto
Il valore attuale netto di un progetto è dato dalla somma dei valori attuali dei flussi di cassa positivi e negativi che si producono durante l’arco di vita di un progetto
r Investimen toIniziale
o FC VANprogett
N
t
t
t
1
1
Criterio di Scelta
Criterio di Scelta Se VAN > 0 Accettare il Progetto Se VAN < 0 Rifiutare il Progetto
Il criterio del VAN oltre ad esprimere un valore in termini assoluti, non tiene conto della durata del progetto di investimento. Fra due progetti alternativi tende a
favorire quello di durata maggiore
Finanza delle imprese
Valutazione degli Investimenti
• Il Tasso Interno di Rendimento
Il tasso di interno di rendimento è un metodo basato sui flussi di cassa prospettici, ma che tiene conto della dimensione dei progetti. Può essere definito come quel tasso per cui il VAN di un progetto è 0
Criterio di Scelta
Criterio di Scelta Se TIR > WACC/Ke Accettare il Progetto Se TIR < WACC/Ke Rifiutare il Progetto
Il criterio del TIR esprime un valore in termini relativi. L’ipotesi del reinvestimento ad un tasso pari al TIR o alla soglia minima di rendimento (TIRM) può essere difficoltosa da prevedere in periodi di incertezza strutturale e tassi molto bassi
Finanza delle imprese
Valutazione degli Investimenti
• Il Payback Period
Il Payback di un progetto indica quanto velocemente i flussi di cassa da esso generati coprono l’investimento iniziale.
Criterio di Scelta
Criterio di Scelta Se Payback < Payback Max Accettare il Progetto Se Payback > Payback Max Rifiutare il Progetto Il criterio del Payback viene utilizzato spesso come criterio secondario nella
valutazione degli investimenti.
VAN TIR PAYBACK
Finanza delle imprese
Valutazione degli Investimenti
VAN TIR PAYBACK
Il rischio è quello di impegnarsi in progetti di investimento troppo
impegnativi
Quindi durante periodi di instabilità strutturale e tassi contenuti:
- - +
sottopesare sottopesare sovrapesare
Agenda
Crisi finanziaria o crisi reale?
Lo scenario evolutivo Non bastava Basilea 2…
Come cambia la finanza delle imprese?
Conclusioni
Conclusioni
Grazie dell
Grazie dell ’ ’ attenzione attenzione
Prof. Mario Comana
Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari Luiss Guido Carli, Roma
mcomana@luiss.it Simmetrix s.r.l.
Via A. Previtali 18/E 24122, Bergamo
simmetrix@simmetrix.it +39 035-218898