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ASP, Comune di Pisa div. F, n° 941: Un pacco contenente diverse relazioni di chiese dal 1834 al 1850, Lettera 7 settembre 1846, c. 246

Illustrissimo Sig. Auditore del Governo residente in Pisa

Le continue osservazioni che vado facendo intorno ai fabbricati, mi hanno convinto che aumentano tutto dì in numero ed in dilatazione le crepe che si manifestarono nei muri e nelle volte seguita appena la catastrofe del 14 Agosto prossimo passato e una tale convinzione mi ha determinato di tornare nuovamente a visitare la Chiesa di S. Pierino da me veduta di volo dirò così nel di 16 dello scorso mese poco dopo seguito il terremoto. Nella nuova ispezione di quella Chiesa e Campanile, ho posto in essere che i guasti della facciata e delle volte interne fatti conoscere a VS. Illustrissima con sommario rapporto si sono aumentati, come pure, non fu allora avvertito eppure è sopraggiunto dipoi il bisogno di porre delle catene al campanile per non vederlo deperire. In tale emergenza, mi rivolgo a VS. Illustrissima pregandola di fare sollecitare quanto prima i lavori di restauro necessari a quella Chiesa, al campanile che qui sotto vado a dettagliare per escludere per quanto è possibile maggiori danni o qualche più grave inconveniente.

Dettaglio dei lavori Chiesa

1. Va ripresa a regola d’arte il muro della facciata sopra la finestra contigua alla scala che sale in orchestra mettendo in forze l’arco rotto, e ponendo al suo posto le bozze esterne rimosse collegandole con rimanente […].Un tale lavoro porterà la spesa di £ 140

2. I due spacchi verticali che si vedono nei muri della navata di mezzo sopra i due archi prossimi all’orchestra vanno saldati mediante 8 buone leghe di pietra per parte, lunghe ciascuna B.ᵃ 1 ½ messe ad eguali distanze e collegate col rimanente del muro. Lo che porterà la spesa di 130

3. Altre leghe vanno messe per collegare la facciata con i muri interni della navata di mezzo e queste in n° 20 almeno, lunghe B.ᵃ 1 ½ ponendole in vari sensi a regola d’arte, lavoro che attesa la scomoda posizione ove deve farsi porterà la spesa di 80

4. Va fatto nuovo uno spicchio della volta Reale presso la finestra descritta al § 1 che sarà circa B. 20 quadre le quali a £ 2 il B. importano 40

5. Vanno stuccate le setole che si vedono in vari punti della volta della Chiesa ponendo per questo articolo la somma di 60

6. Per pontami e nolo di legnami 140

7. Per ritocchi da farsi nell’interno della Chiesa da un Pittore 70

8. Va messo al suo posto un arco di pietra spostato nella muraglia esterna sul fianco di Tramontana ed una bozza gettata a terra colla spesa di 20

Campanile

9. Sono necessarie 4 catene di quadrello di ferro nostrale grosso un soldo di B. per collocarle sopra appunto l’impostatura degli archi delle campane poste in modo da non impedire il […]. Saranno palettate nei pilastri a regola d’arte; tali catene peseranno circa […] 740 ed a soldi 8 la […] lavorata, importano 296

Mettitura al posto 60

10. N° 20 leghe di pietra simili a quelle sopra descritte occorrono per collegare gli spacchi dei muri laterali fino quasi al piano della Canonica, e per riporre in forze l’arco che sostiene la campana che guarda il Ponente, per lo che pongo in previsione la somma di 100

Sotterranei

Va serrato un arco che ha sofferto con muro di ½ B.° per levarlo di forze per la qual cosa occorrono B. 16 quadre di muro che importa 16

Vanno riprese a regola d’arte in vari punti le volte del d.° sotterraneo con la spesa di 14 Somma £ 1166

Spese d’assistenza 58 Totale 1224

Il lavoro potrà farsi eseguire a Nota, adoprando schietta calcina forte.

Che è quanto mi credo in dovere di referire a VS. Illustrissima mentre passo all’onore di rispettosamente segnarmi

Di VS. Illustrissima Pisa 7 Settembre 1846

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Devotissimo Servitore G. B.

ASP, Governatore di Pisa, n° 234, Direzione degli atti criminali: chiese ultimate, Lettera 8 settembre 1846

R.ᵒ Diritto 8 Settembre 46

In conseguenza della orribile scossa di terremoto del di 14 Agosto ultimo molti sono in questo Governativo Compartimento ed anche in questa Criminale Giurisdizione le Fabbriche Parrocchiali rimaste gravemente danneggiate. Per riparare ai più imponenti pericoli del momento in quanto ciò poteva ottenersi con parziali demolizioni e puntellature, ne furono per urgenza somministrati i mezzi da questa Camera di Soprintendenza Comunitativa. Oggi un eguale temperamento non è più ottenibile, secondo che mi assicura questo Sig. Provveditore. Non cessano frattanto di affacciarsi il bisogno di restauri urgenti, come è quello indicato nell’annessa Relazione per questa Parrocchia Urbana di S. Pierino, il di cui campanile dicesi esigere il pronto sostegno di alcune catene di ferro quando non vogliasi vederlo deperire. Ignaro delle intenzioni dell’I. e R. Governo quanto alle riparazioni necessarie alla Chiesa degradata dal recente infortunio mi astengo da ogni proposizione. Invoco però dalla di Lei bontà le occorrenti istruzioni giacché le circostanze della sud.ᵃ Parrocchia di S. Pierino sono purtroppo comuni anche a molte altre. E col più distinto ossequio ho l’onore di confermarmi

ASP, Governatore di Pisa, n° 234, Direzione degli atti criminali: chiese ultimate, Lettera 25 settembre 1846

Illustrissimo Sig.re

[Rilasciato l’Ordine di pagamᵒ del sussidio li 15 Maggio 1847]

Reso conto a S. A. I e Reale del bisogno dei diversi lavori di restauro proposti dall’Ingegnere di Circondario con sua Relazione dei sette stante per riparare ai danni cagionati alla Fabbrica della Chiesa di S. Pierino di codesta Città dal terremoto dei quattordici Agosto ora decorso, la prefata A. S. con venerato Rescritto dei ventuno corrente si è degnata di approvare la esecuzione dei surriferiti lavori, e per far fronte alla spesa presagita nella somma di £ 1166 nel tempo che si è degnata di concedere al Parroco della mentovata Chiesa un sussidio di £ 700 a carico di codesta Cassa dei Vacanti, ha ordinato che nell’interesse della d.a

Chiesa e colle consuete facilitazioni debba codesto Economo procedere alla formazione di un Imprestito nella somma di £ 400 con qualche [Sig.e

Auditore del Governo di Pisa] Cassa di Risparmio, con l’obbligo nel Parroco pro tempore di

corrispondere il frutto a scaletta, di dimettere la sorte a rate annue di £ 80. Vuole poi la prelodata A. S. che tanto il suindicato sussidio, quanto l’accennato Imprestito debba versarsi in codesta Cassa dei Vacanti per pagarsi al Parroco, o Accollatario dei lavori in due eguali rate, che una alla metà, e l’altra al termine dei medesimi previe le consuete verificazioni sulla completa, e regolare loro effettuazione. Partecipo a VS. Illustrissima quella Sovrana Benigna Risoluzione perché ne renda informato il Parroco della mentovata Chiesa, e perché si compiaccia d’invigilare che i lavori siano regolarmente eseguiti al quale le rimetto la citata Relazione, e Perizia, che dopo la loro ultimazione respingerà a questa R. Segreteria per conservarsi a corredo dell’affare nell’Archivio della medesima. E con distinto ossequio mi confermo

Di VS. Illustrissima

Dalla Segreteria del R.ᵒ Diritto Firenze 25 Settembre 1846

Devotissimo Obbligatissimo Servitore V. Bani

ASP, Comune di Pisa div. F, n° 941: Un pacco contenente diverse relazioni di chiese dal 1834 al 1850, Lettera 14 maggio 1847

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A di 14 Maggio 1847

Certificasi da me sottoscritto Ing. del Circondario di Pisa […] qualmente il Parroco della Chiesa di S. Pietro in Vinculis di questa Città ha fatti eseguire in buona forma tutti i lavori descritti nella mia Relazione del di 7 Settembre 1846 per resarcire i danni prodotti nella Chiesa e Campanile dal terremoto del 14 Agosto 1846 ed in fede di che mi soscrivo come segue

ASP, Prefettura di Pisa, inv. 27, n° 932, Lettera 20 aprile 1866 1328 Div. 2 Sez. 1 N° 1328 di Protocollo Oggetto Comune di Pisa. Domanda di cessione della Canonica di S. Pietro in Vinculis per demolirsi Allegati N° 3 Al Ministero di Grazia e Giustizia direzione

generale dei Culti Firenze

Cop A Lupetti Spedita 20 Aprile

Pisa 20 Aprile 1866

Il Municipio di Pisa bramando di veder posto nel suo primitivo splendore un monumento che celebre gareggia fra i tanti altri che illustrano questa Città, qual sarebbe la Chiesa di S. Pietro in Vinculis Parrocchia di Regio Patronato; per raggiungere il suo scopo tramerebbe che dal Superiore Governo la Chiesa venisse convertita in oratorio privato, potendo ora che trovasi vacante di titolare, aggregare la direzione spirituale di quella popolazione, di sole 930 anime, alle limitrofe parrocchie di S. Michele in Borgo, di S. Matteo e S. Marta; e nel tempo stesso farebbe domanda che venisse a lui ceduta la Canonica che vi sta annessa ad oggetto di demolirla, e rendere così isolato quel tempio che oggi vien deturpato da quel fabbricato. Chi scrive ravvisando che la domanda del municipio parte dallo spirito di veder conservati i propri monumenti e farli risorgere nel loro primiero stato, non può che appoggiarla a cotesto Ministero onde sorta i suoi effetti favorevoli, e mentre qui unite si rassegnano le deliberazioni prese in oggetto dal Consiglio, e dalla Giunta, vi si unisce pure in originale una nota relativa di questo sindaco, colla quale vengono sviluppati i motivi della richiesta, e il modo come potrebbe conciliarsi la soppressione di questa Parrocchia, con la cessione da farsi della Canonica al Municipio; e ciò perché possano prendersi in considerazione da cotesto Ministero per quello che crederà risolvere intorno a tale domanda.

Il Prefetto

ASP, Prefettura di Pisa, inv. 27, n° 932, Lettera 14 maggio 1866 REGNO D’ITALIA

MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZA E DE’ CULTI

Direzione Generale per gli Affari di Culto

2a Divisione 1a N° 8014 Oggetto

Chiesa di San Pietro in Vinculis.

Risposta al Foglio del 2 Aprile decorso N° 1328 Dᵉ Seconda, Sezione 1ma Signor Prefetto della Provincia di Pisa

Firenze 14 Maggio 1866

Perché possa prendersi nella dovuta considerazione la domanda del Municipio di codesta Città tendente ad ottenere il permesso di demolire la casa canonica della Parrocchia di San Pietro in Vinculis all’oggetto d’isolare e restaurare la relativa Chiesa, occorre che sia eccitata la Curia Arcivescovile Diocesana a pronunziare nei modi regolari il decreto di soppressione della ricordata Parrocchia e dell’aggregazione di quel popolo alle Parrocchie viciniori.

La S. V. avviserà di ciò l’Autorità Municipale onde faccia le analoghe premure; assicurandola in pari tempo che il Governo (ogni qual volta il decreto Arcivescovile da preferirsi venga munito del Regio Placito dalla competente Procura e Generale) non frapporrà ostacolo all’adempimento dei desideri espressi dalla Rappresentanza Comunale.

Dal Ministro Capelli

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 333: Danni agli sproni del tetto e conseguente caduta del tetto stesso, Lettera 21 febbraio 1894

R. ISPETTORATO DEI MONUMENTI E DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ

PISA

Pisa 21 Febbr 1894

La volta della Chiesa monumentale di S. Pietro in Vinculis ha gravemente sofferto per la mancanza

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N. di Protocollo 242 Oggetto

Chiesa di S. Pietro in Vinculis (Monumento Nazionale)

Al Chiariss.ᵒ Architetto Direttore dell’Ufficio Regionale per la Conservazione de’

Monumenti Firenze

di sproni, ché i vecchi sono di legname tutto male andato; ed è caduta una parte del tetto. Il Sig. Antonini sta provvedendo d’urgenza per evitare danni maggiori, ma intanto mi affretto a darne notizia alla S. V. Illustrissima per opportuna norma di V. S. Con i maggiori ossequi

Il R Ispettore I. B. Supino

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 336: Restauro del pavimento a mosaico della chiesa, Lettera 17 marzo 1897 R. ISPETTORATO DEI MONUMENTI E DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ PISA N. di Protocollo 40 Oggetto

Pavimento a mosaico della Chiesa di S. Pierino in Pisa All’Illustrissimo Sig. Architetto Direttore

dell’Ufficio Regionale per la conservazione dei

monumenti Firenze

Pisa 17 Marzo 1897

Nella Chiesa di S. Pierino, una delle più caratteristiche di Pisa, si conserva un pavimento di mosaico in pietre dure dell’età romanza, il quale è in molte parti deteriorato e guasto. Sarebbe desiderabile che come dal R. Opificio delle pietre dure fu compiuto, qualche anno fa, il rifacimento del mosaico del Battistero, così potesse al benemerito stabilimento essere affidata la riparazione del pavimento di S. Pierino.

Non dubito che la S. V. Illustrissima farà buona accoglienza alla mia proposta, contribuendo a che sia tornato al pristino decoro quella pregevolissima opera musiva.

Il R. Ispettore G. Ghirardini

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 336: Restauro del pavimento a mosaico della chiesa, Lettera 30 marzo 1900 R. OPIFICIO DELLE PIETRE DURE N. di Protocollo 143 OGGETTO Chiesa di S. Pierino in Pisa (impiantito) Allegati N.1 Al R.ᵒ Commissario dell’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti della Toscana Firenze Firenze, 30 Marzo 1900

Nell’effettuare la visita al Battistero della Cattedrale di Albenga per studiare il restauro che dovrebbe farsi al mosaico che trovasi nel detto Battistero, ebbi incarico dall’Ispettore dei Monumenti Sig. Cav. Carocci di esaminare e riferire sullo stato dell’impiantito della Chiesa di S. Pierino in Pisa.

Corrispondendo all’incarico ricevuto accludo un designo a schizzo dell’impiantito stesso. Questo occupa l’intero spazio della navata mediana ed è spartito nelle proporzioni indicate nel disegno stesso. Divise da fasce di marmo bianco corrono cinque liste di mosaico policromo dall’ingresso della Chiesa fino all’altare maggiore, variando continuamente con più minuti disegni in quella centrale e di cui ne indico qualcuno. Il materiale usato in quel mosaico è il marmo bianco e giallo antico per i colori chiari, porfido rosso e serpentino verde d’Egitto per gli scuri.

E due spazi che dalle cinque liste raggiungono le colonne sono di frammenti di lastre di marmi chiari diversi, più o meno grandi commessi a forme irregolari. In varie parti è scomparsa la originale policromia e ne è appianata la superficie con pezzi di marmo di vario colore grossolanamente commessi e senza […] i disegni. A mq 2 circa ammonta la misura di questi rattoppi che richiederebbero accurato restauro con materiale e disegni uguali all’originale. La parte poi maggiormente danneggiata è quella presso l’ingresso della Chiesa per uno spazio di circa bq 9 nei quali il mosaico sebbene quasi tutto al posto è molto consunto e frantumato. Sarebbe conveniente in questa zona fare una remozione quasi generale servendosi poi nel rifacimento delle parti in porfido e serpentino e

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rinnovando i marmi. Quando il restauro di questo impiantito dovesse essere fatto potrebbesi facilitarlo con lucidare le diverse zone sottoposte delineando in esse dalle parti originali i disegni che dovrebbero essere riprodotti, per eseguirsi nelle officine ed essere messi in opera nel riordinamento della zona presso l’ingresso.

Il Direttore E. Marchionni

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9611: Lavori di manutenzione al basamento marmoreo [facciata e fianco] della chiesa e restauro delle finestre della facciata, Lettera 9 aprile 1902

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 336: Restauro del pavimento a mosaico della chiesa, Lettera 26 novembre 1902 R. OPIFICIO DELLE PIETRE DURE N. di Protocollo 41 Risposta al foglio Del 14 Novembre 1902 N. 3398/1695 OGGETTO PISA. Chiesa di S. Pietro in Vinculis. Pavimento a mosaico All’Illustrissimo Signor Architetto Direttore del R. Ufficio Regionale per la conservazione monumenti della Toscana Firenze, 26 novembre 1902

Il giorno 20 c. mi recai a Pisa per compiere gli studi necessari ad intraprendere il restauro dell’impiantito a mosaico della Chiesa di S. Pietro in Vinculis ed a tal’uopo rimanendovi nei giorni 21 e 22, ho provveduto disegni, calchi, misure e tutto quanto occorre per preparare il materiale non che alcune parti del mosaico, onde abbreviare il più possibile l’opera sul posto, la quale quando trattasi esercitarla in chiesa ufficiata, si prolunga spesso oltre il bisogno per le sospensioni più o meno brevi che il clero esige nei momenti ed anche nei giorni di alcune funzioni.

L’antico impiantito a mosaico è compreso soltanto nella navata centrale, stendendosi a guisa di tappeto dall’ingresso della Chiesa, appena salita la scala interna, fino alla penultima colonna, misura m. q. 47,24, cioè m. 12, 43 per lunghezza e 3,80 per larghezza. La navata centrale è larga m 6.76, per cui dal limite longitudinale del mosaico, l’impiantito raggiunge la base delle colonne con m 1,48 da ciascun lato di lastrette di marmi variatissimi ed irregolari di forma, e quali nella maggior parte possono misurarsi in riquadro per circa c. 20, 25, 30. Nessuna traccia esiste che ove si prolungano questi due lastrici di marmo, esistesse una volta mosaico; ritengo anzi, date le qualità dei marmi ed il loro taglio che siano originari col mosaico o alcuno di un tempo remotissimo, tantoché il restauro a parer mio, va esteso a queste due parti, perché rimangano visibili quelli fatti in UFFICIO REGIONALE PER LA CONSERVAZIONE DEI MONUMENTI DELLA TOSCANA Posizione G 12 N. di Prot. Gen. 190/465 OGGETTO Chiesa di S. Pietro in Vinculis a Pisa Lavori di ordinaria manutenzione

Al Sig. Cav. Avv. Luigi Simoneschi

R. Ispettore dei Monumenti PISA

Firenze, li 9 Aprile 1902

È a piena cognizione della S. V. lo stato deplorevole in cui trovasi ridotte per causa di lungo abbandono alcune parti esterne della chiesa parrocchiale di S. Pietro in Vinculis in cotesta città. Nel basamento della facciata soprattutto ed anche nel fianco mancano addirittura alcune bozze di marmo, altre sono spezzate ed incomplete in modo che senza efficaci provvedimenti potrebbe essere compromessa anche la solidità del rivestimento marmoreo superiore. Trattandosi di eseguire lavori che hanno esclusivo carattere di ordinaria manutenzione perché interessano la solidità del fabbricato, voglia la S. V. iniziare le necessarie pratiche col R. Subeconomo di Pisa affinché con ogni maggior possibile sollecitudine vengano adottati i provvedimenti del caso. Sarebbe poi conveniente trovar modi di liberare le due finestre bifore della facciata dalle inferriate e dalle graticole che le deturpano e che potrebbero tutt’al più esser traslocate dal lato interno.

Le sarò grato se a suo tempo vorrà compiacersi di comunicarmi l’esito di tali pratiche.

IL R. COMMISSARIO F.Torrigiani

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tempi posteriori ed anco a noi vicini con bardiglio, con le così dette ambrogette e pezzi di mattone.

Questa parte di restauro è quella che presenta qualche difficoltà non per la fattura ma per la quantità e qualità dei marmi occorrenti; ma tentando di eliminare questa difficoltà, ho interessato il Signore Ispettore Cav. Simonetti a fare ricerca di frammenti di questo materiale presso i magazzini dell’Opera del Duomo o di qualche altra amministrazione per averne la cessione.

Il mosaico rileva il suo effetto policromo con le tinte forti date dal porfido e dal serpentino, su quelle chiare del marmo giallo antico del marmo greco ed altri variati. Se nella estensione del mosaico le parti scure sono meglio conservate perché la materia ha fatto resistenza al continuo attrito, le parti chiare essendo di materiali più teneri si sono vuotate e frantumate più specialmente vicino all’ingresso della chiesa.

Confermo quindi il mio parere che convenga farsi il restauro almeno in due periodi di tempo, perché preparando il materiale ed alcune parti del mosaico per il primo periodo, si avrà delle parziali demolizioni ed anco dai rattoppi malamente fatti, i frammenti utili ed in gran parte servibili o riducibili nelle forme a disposizione perfettamente tracciati dai calchi per i lavori del secondo periodo; ed in tal modo il materiale originale può ritornare tutto in opera, specialmente le figure geometriche di porfido e serpentino.

Il Direttore E. Marchionni

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 336: Restauro del pavimento a mosaico della chiesa, Lettera 4 febbraio 1903

REGNO D’ITALIA MINISTERO DELLA ISTRUZIONE PUBBLICA DIREZIONE GENERALE per le Antichità e le Belle Arti

DIVISIONE 9a Antichità

N. di Posiz. 6 N. di Prot. Gen. 19564 Risposta a foglio 10 dicembre 1902 N. 3660 1817

OGGETTO

Pisa. Chiesa di S. Pietro in Vinculis. Restauro del pavimento a mosaico Al Direttore dell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti Firenze

Roma, addì 4 Febbraio 1903

In seguito a quanto la S. V. mi ha riferito, circa i lavori di restauro del pavimento a mosaico della chiesa di S. Pietro in Vinculis di Pisa, consento che essi siano eseguiti in due periodi di tempo, nel modo proposto dal Direttore dell’Officio delle pietre dure. Fa mestieri però che la S. V. raccomandi vivamente al mentovato Direttore, che tali lavori siano limitati al più stretto necessario. In essi si avrà cura di utilizzare, quanto più è possibile, i frammenti del materiale originario; di lasciar sussistere quelle parti del mosaico che non siano affatto disintegrate, e di rinnovare le parti mancanti in guisa che non contrastino troppo, per finitezza di lustratura, con l’antico mosaico. Allorché la prima parte del restauro sia eseguita, gradirò che Ella mi ragguagli del risultato ottenuto.

Il Ministro C. Fucilli

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9611: Lavori di manutenzione al basamento marmoreo [facciata e fianco] della chiesa e restauro delle finestre della facciata, lettera 8 marzo 1903 R. ISPETTORATO DEI MONUMENTI E DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ

PISA OGGETTO

Chiesa di S. Pietro in Vinculis in Pisa. Lavori alla facciata

All’Illustrissimo Sig. Direttore dell’Ufficio Regionale per la conservazione dei Monumenti Firenze

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Pisa, li 8 Marzo 1903

Ho riscontrato come alla facciata della Chiesa di S. Pietro in Vinculis non siano stati eseguiti i lavori già concordati, e precisamente lo spostamento dall’esterno all’interno delle grate e ferrate delle finestre laterali e la parziale liberazione della colonna mediana della finestra di centro. Poiché la S. V. Illustrissima riconobbe la necessità dei lavori suddetti, pregherei, ora che gli altri sono compiuti, di farli pure eseguire.

Con ossequio L’Ispettore Simoneschi

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9611: Lavori di manutenzione al basamento marmoreo [facciata e fianco] della chiesa e restauro delle finestre della facciata, Lettera 6 maggio 1903 R. ISPETTORATO DEI

MONUMENTI E DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ

PISA

N.° di Protocollo 62 OGGETTO

Chiesa di S. Pietro in Vinculis. Finestre della facciata

All’Illustrissimo Sig. Direttore dell’Ufficio Regionale per la conservazione dei Monumenti Firenze

Pisa, li 6 Maggio 1903

È desiderio generale che si proceda alla remozione delle grate dall’esterno delle finestre laterali della Chiesa di S. Pietro in Vinculis ed alla riapertura della bifora centrale che adesso vedesi murata. Per eseguire tali lavori non occorre che il consenso dell’Economato dei Benefizi Vacanti essendo la Chiesa affidata a un Economo Spirituale. Faccio perciò vive premure alla S. V. Illustrissima acciocché voglia procurarsi il consenso dell’Economato per procedere poi ai lavori suddetti che potranno effettuarsi con poca spesa.

L’Ispettore Simoneschi

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9703: Lavori di restauro alle volte delle tre navate della chiesa, 1929-1930, Lettera 22 ottobre 1930

R. SOPRINTENDENZA ALL’ARTE MEDIEVALE E MODERNA PER LA TOSCANA I SEZIONE DI PISA

PISA-CHIESA PARROCCHIALE DI S. PIETRO IN VINCULIS COLLAUDO DEI LAVORI E NULLA OSTA AL PAGAMENTO

In questo giorno ventidue del mese di ottobre dell’anno millenovecentotrenta, anno VIII°, in Pisa. Vista la Perizia compilata dal Sig. Prof. Oreste Zocchi ff. di Architetto di questo Ufficio, in data 22 Novembre 1929 (A. VIII°), vistata dal Genio Civile di Pisa in data 26 Novembre 1929 N° 6928, ammontante a lire duemilacentododici e 30/100 (£ 2112,30) per i lavori di urgente restauro delle volte della Chiesa di S. Pietro in Vinculis (S. Pierino) in Pisa.

Vista la Ministeriale in data 16 Dicembre1929 N° 32110, con la quale veniva stanziato un contributo di £ 500 da pagarsi a lavori compiuti e collaudati.

Constato che i lavori tutti contemplati nella Perizia che si allega effettivamente eseguiti a perfetta regola d’arte possono considerarsi “Collaudati”

L’ARCHITETTO

VISTO/Nulla Osta da parte di questa R. Soprintendenza all’Arte, al pagamento della somma di £ 500 (cinquecento) stanziata con Ministeriale 16 Dicembre 1929 (A. VIII°) N° 32110, quale contributo per i suddetti lavori.

Il pagamento dovrà essere eseguito mediante mandato diretto intestato al Capo-Mastro Chini Enrico fu Napoleone, esecutore dei lavori, e dovrà essere reso esigibile presso la R. Tesoreria Provinciale Sezione di Pisa.

IL R. SOPRINTENDENTE

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9707: Lavori di risanamento e consolidamento della cripta della chiesa, 1941-1942, Lettera 17 giugno 1941

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Signor. R.o Soprintendente ai Monumenti Pisa

Mi faccio dovere e premura di rendere noto alla S. V. come nella Cripta di questa Ven. Chiesa di S. Pietro in Vinculis l’azione della acque del sottosuolo-cresciute a dismisura in questi ultimi anni, al punto che in più parti il pavimento ha ceduto e va cedendo per corrosione-si fa più dannosa alle fondazioni, quindi alla statica di questo vetusto e monumentale sacro edificio.

Vogliate perciò fare un sopraluogo per prendere i provvedimenti del caso che ritengo urgenti. Ho creduto opportuno interessare anche l’On. Sig. Potestà perché vi accordiate, attraverso cotesto Ufficio e l’ufficio tecnico del Comune, sul da farsi.

E data l’importanza della costruzione e le condizioni in cui trovasi, prego V. S. di far si che il Ministero competente, opportunamente interessato, intervenga, in un prossimo domani, e disponga per l’esecuzione di lavori che diano alla Cripta la sua sicura e decorosa sistemazione.

Con ossequio

Pisa, 17 Giugno 1941 XIX

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9707: Lavori di risanamento e consolidamento della cripta della chiesa, 1941-1942, Lettera 26 gennaio 1942

Pisa, 26 gennaio 1942

OGGETTO: Pisa-Chiesa di S. Pietro in Vinculis-lavori Al Ministero dell’Educazione Nazionale

Direzione Generale delle Arti-Div. III° ROMA

Nel 1914 la Soprintendenza ai Monumenti di Pisa faceva eseguire lo sterro nella cripta di S. Pietro in Vinculis in Pisa. Immediatamente dopo e presumibilmente in seguito al terremoto della fine di quell’anno, furono eseguiti i puntellamenti delle volte ancora oggi in atto.

Inconveniente dovuto alla posizione della Chiesa nell’immediata vicinanza dell’Arno, comune ad altri ambienti sotterranei pisani nelle medesime condizioni (es. cripta di S. Michele in Borgo), è la frequente invasione di acqua.

Nella cripta di S. Pietro in Vinculis col volger degli anni il piano di calpestio, in parte pavimentato, si è andato deteriorando, avvallandosi qua e là.

Questa Soprintendenza, accertato con opportuno sopraluogo le ancora invariate condizioni generali di stabilità del monumento ha provveduto comunque a segnalare a codesto Ministero la necessità di por mano ad un lavoro di radicale restauro della cripta, restauro che permetta di togliere le puntellature ed eliminare l’infiltrazione d’acqua con opportuno lavoro di risanamento. Nella lettera di questo Ufficio N° 1828/899 del 21 novembre s. a. era appunto segnalata la necessità suddetta con una previsione di spesa di lire 60000.

Sarà cura di questa Soprintendenza redigere un progetto dettagliato per poi riferire con la massima esattezza a codesto Ministero.

IL SOPRINTENDENTE (Dott. Arch. Riccardo Pacini)

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9707: Lavori di risanamento e consolidamento della cripta della chiesa, 1941-1942, Lettera 15 aprile 1942

R. SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI E GALLERIE Per le Provincie di PISA, APUANIA, LIVORNO E LUCCA Pisa, 15 aprile 1942 XX

OGGETTO: Pisa: Chiesa di S. Pietro in Vinculis: lavori alla Cripta Al Ministero dell’Educazione Nazionale

Direzione Generale delle Arti-Div. III° ROMA

SI RIMETTE A CODESTO Ministero l’unito preventivo dei lavori da eseguirsi per il consolidamento della Cripta della Chiesa di San Pietro in Vinculis in Pisa.

Il primo gruppo di lavori, si riferisce al consolidamento statico delle volte e di alcuni pilastri, danneggiati dal terremoto come accennato dalla lettera del 26 gennaio c. a., alla rimozione delle puntellature della navata mediana, alla sistemazione del muro della navata meridionale con messa in vista delle colonne e pilastri incassati, alla liberazione di alcune colonne ora parzialmente

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rivestite di muratura, alla raschiatura e levatura dello scialbo a latte di calce che riveste tutte le pareti, pilastri e colonne. È prevista anche, sempre in questo primo gruppo di lavori, l’eventuale remozione delle strutture murarie di rinforzo (archi) costruita in epoca antica. Sull’opportunità statica, soprattutto, archeologica, della remozione di tali strutture, si potrà decidere a lavori iniziati, ed eseguire gli opportuni saggi.

Con un secondo gruppo di lavori si prevede ora la sistemazione di quella parte della cripta che corrisponde alla parte anteriore della Chiesa. Anche per queste opere, sull’opportunità di aprire gli ingressi laterali di facciata con la conseguente costruzione delle scale di accesso al piano della Chiesa, si potrà decidere a lavori iniziati e precisamente quando verranno scoperte le volte della cripta per essere rafforzate .

In un terzo gruppo di lavori è prevista la costruzione del pavimento in cotto. Esso però sarà opportuno sia costruito quando venga eliminata l’infiltrazione d’acqua. Ad essa si potrà efficacemente provvedere quando sia eseguito l’impianto di fognatura già studiato dall’Ufficio tecnico comunale che verrà realizzato appena ottenuto il finanziamento.

Si prevede che, costruita la fognatura, si abbasserà il livello dell’acqua nel sottosuolo della città e per questo fatto verrà senz’altro liberata dalle infiltrazioni la Cripta di questa Chiesa.

La cosa potrà allora essere accertata e si potrà comunque provvedere con un canale di raccolta avente scarico nella fognatura cittadina e con una intercapedine attorno alla Chiesa. Verrà in quel caso redatto il relativo preventivo da inviarsi a codesto Ministero. In conseguenza delle considerazioni di cui sopra si propone a codesto Ministero di stanziare ora la somma di lire 38000 per i lavori vari di consolidamento e di restauro e successivamente quella di lire 37000 per la costruzione del pavimento assieme a quella occorrente per l’eventuale drenaggio delle acque. In Sopr.

Pacini

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9708: Riparazione dei danni al tetto della navata sinistra e della volta della navata centrale della chiesa, 1946-1949, Lettera 15 maggio 1946 All’Ill. mo Sig. Soprintendente ai Monumenti Pisa

Il sottoscritto Parroco della monumentale Chiesa di S. Pietro in Vinculis Pisa prega la S. V. di voler disporre per la revisione e la riparazione del tetto corrispondente alla navata laterale di sinistra di detta Chiesa poiché dopo le più urgenti e generali riparazioni praticate a tutto il tetto nel Nov. E Dic. 1944 in periodo di pioggia si riscontrano infiltrazioni dannose alla volta che è pure da riguardarsi.

Prega inoltre di voler cortesemente provvedere alla remozione del fango nella cripta della Chiesa invasa dall’inondazione dell’Arno nel Novembre 1944.

Con ossequio grato e distinto Sac. Renato Cappelli

Priore di S. Pietro in Vinculis Pisa Pisa 15.5.1946

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9708: Riparazione dei danni al tetto della navata sinistra e della volta della navata centrale della chiesa, 1946-1949, Lettera 24 gennaio 1947 Ill. mo Signor Soprintendente ai Monumenti Pisa

Il sottoscritto mentre ringrazia della riparazione fatta fare al tetto della navata laterale di sinistra di questa Chiesa prega la S. V. di disporre di un sopralluogo per constatare il cretto della volta della navata centrale che allo scrivente sembra vada allargandosi, per gli eventuali provvedimenti del caso.

Inoltre prega di far riportare dalla Certosa di Calci alla Soprintendenza l’affresco su pietra rappresentante la Madonna col Bambino (detta Madonna delle Grazie) appartenente a questa Chiesa, rivederlo e, se del caso, restaurarlo per restituirlo poi nel Maggio prossimo a questa Chiesa medesima.

Con grato ossequio Dev. mo

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Don Renato Cappelli Priore di S. Pietro in Vinc. Pisa, 24/1/47

ASoP, F 125 M.-C-, G 12/1, Pratica n° 9708: Riparazione dei danni al tetto della navata sinistra e della volta della navata centrale della chiesa, 1946-1949, Lettera 21 febbraio 1949 PRIORIA DI S. PIETRO IN VINCULIS PISA

Pisa, 21. 2. 49

Signor Soprintendente ai Monumenti Pisa

Facendo seguito a precedenti mie lettere a cotesta On . Soprintendenza, torno a pregare V. S. di prendere atto e nota, per i relativi provvedimenti, dei seguenti lavori di restauro:

1) della volta centrale di questa Chiesa (meglio sarebbe abbatterla e ripristinare le capriate e soffitto a travicelli, come di stile)

2) del tetto, navata sinistra, che dà su Via Palestro, non ancora sistemato definitivamente dopo i gravi danni di guerra subiti (fu solo riguardato qua e là, senza cambiare il rotto con materiale sano) 3) della cripta, ancora invasa dalla melma per l’inondazione 2 novembre 1944 (meglio sarebbe ripristinala e renderla praticabile, sì da poterci officiare a vantaggio dell’arte e del culto)

4) della Madonna delle Grazie, il cui affresco trovasi, in attesa di riparazione, da circa due anni, presso cotesta Soprintendenza (magazzino ai Cavalieri)

Il giorno 31 Marzo S. E. Mons. Arcivescovo farà la visita pastorale in questa Chiesa Parrocchiale. Se per tale data, vorrà la S. V. fare eseguire i lavori suddetti, almeno per quella parte che è possibile, e restituire a questa Chiesa la Madonna delle Grazie riportata e restaurata fuori del masso ingombrante su cui è affrescata farà cosa graditissima a S. E. a questa Parrocchia e al sottoscritto Parroco che, gratissimo, ossequia.

Il Priore

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