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Cap. 3 3.1 Le immagini della natura in TEWWG e in Sula

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Academic year: 2021

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Cap. 3

3.1 Le immagini della natura in TEWWG e in Sula

In TEWWG le immagini legate alla natura svolgono la funzione di rappresentare l’interiorità della protagonista e il suo ruolo all’interno della comunità, come afferma Janice Daniel:

Hurston’s use of rich organic imagery contributes in a significant way to our understanding of the heroine’s own role in either advancing or impeding her quest. Janie’s innate tendency to respond to nature - her desire to be natural - is reflected throughout the story as she interprets her emotional world through contact with the physical world.1

Nel romanzo di Hurston, sin dal principio il corpo di Janie è paragonato a un albero maturo segnato dal tempo, come le esperienze di vita vissuta hanno cambiato la protagonista: “Janie saw her life like a great tree in leaf with the things suffered, things enjoyed, things done and undone. Dawn and doom was in the branches.” (TEWWG, p.11). Come sottolineato precedentemente, la metafora dell’albero descrive anche lo sviluppo della sessualità per la donna: sdraiata sotto il pero in fiore, Janie osserva la natura che sboccia in primavera e le api che impollinano i fiori risvegliano le pulsioni sessuali della ragazza. Alice Fannin2 sottolinea come l’albero

1

Cfr. J. Daniel, “ ‘De understandin’ to Go ‘long Wid It’: Realism and Romance in Their Eyes Were

Watching God”; The Southern Literary Journal, 24, 1, 1991, p. 75. 2

Cfr. A. Fannin, “A Sense of Wonder: The Pattern for Psychic Survival in Their Eyes Were Watching

God and The Color Purple”, in Howard, Lillie P. (ed.), Alice Walker and Zora Neale Hurston: The Common Bond, Westport (CT), London, Greenwood Press, 1993, p. 47.

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sia una costante importante nella cultura afroamericana poiché simboleggia la forza della vita e la fertilità della donna:

Janie’s intuition, since she is experiencing a sexual awakening also, is that she is connected to the pear tree in terms of life-bearing fruitfulness. Hurston, educated as an anthropologist, is no doubt quite deliberate in her use of both the pear tree and other trees, knowing (probably from Frazer’s discussion) that in primitive cultures pear trees and other fruit-bearing trees symbolize the sexuality/fertility of women, and also that trees in general symbolize simply the life force itself.

La protagonista identifica se stessa con i fiori e l’unione nella natura al legame dell’uomo e della donna nel matrimonio. Spinta dall’entusiasmo e dalla curiosità, l’attenzione di Janie viene catturata da Johnny Taylor, dal quale si lascia baciare per provare a sentirsi partecipe della gioia e della primavera che la circonda.

L’albero come il simbolo della vita è associato anche a Nanny: dopo molte battaglie combattute, il corpo della donna viene descritto come “the standing roots of some old tree that had been torn away from the storm.” (TEWWG, p. 16). Inoltre attraverso le parole del personaggio la comunità di colore viene identificata agli alberi senza radici, la metafora per la mancanza di potere all’interno della società da parte di neri.3

La natura ha una connotazione positiva nel romanzo, poiché si oppone agli spazi chiusi che raffigurano la solitudine delle donne: prima accade a Nanny, quando costretta alla fuga dalla schiavitù decide di scappare e di salvare la figlia neonata nascondendola in un albero, da cui le deriva il nome Leafy. Il bosco rappresenta la

3 Cfr. TEWWG: “You know, honey, us colored folks in branches without roots and that makes things come round in queer ways.”, p. 21.

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vita per la bambina ma è anche il luogo nel quale subisce la violenza da parte di un uomo bianco: l’episodio conduce la donna alla rovina e alla prostituzione.

L’immagine del pero viene violata più volte nel corso del romanzo: prima dalla figura di Logan Killicks accostata alla vecchiaia e in seguito da Joe. Durante il primo matrimonio, Janie si interroga sul significato dell’amore e cerca le risposte nella natura: la gioia suscitata dalla visione dell’ape e dei fiori non caratterizza il rapporto con il marito. La protagonista comprende che nonostante le teorie di Nanny riguardo al rapporto tra moglie e marito, i sentimenti nei confronti di Logan non potranno mai trasformarsi in amore.

All’incontro con Starks, Janie intuisce fin dal primo momento che sebbene l’uomo non rappresenti l’ideale dell’amore romantico, le offre l’opportunità del cambiamento e la possibilità di avvicinarsi all’orizzonte. Al momento della partenza Joe viene raffigurato come “A bee for her bloom” (TEWWG, p. 44): in questo momento della vita Janie non riesce a vedere il mondo in maniera realistica e vive secondo le proprie illusioni.

Il personaggio di Joe è caratterizzato da una forte attitudine al comando e la voce potente che lo contraddistingue dai concittadini viene definita come “uh whirlwind among breezes” (TEWWG, p. 66): è paragonato al vento che con la sua forza riesce a piegare l’erba al suo passaggio. La metafora sintetizza la vita dell’uomo: grazie a lui, la cittadina prende forma e riesce a divenire un punto di riferimento per tutti i neri che giungono dalle comunità circostanti. Anche nel rapporto con Janie impone la voce per sottomettere la volontà della donna: ciò che conta per l’uomo è l’apparenza esteriore e non la sostanza delle cose. La protagonista

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impara a mostrare agli altri l’immagine idealizzata che il marito ha costruito per lei, ma nell’interiorità è assalita da una muta ribellione.

La remissione impostale da Joe si riflette nella scomparsa d’intimità nella coppia e il corpo della donna è paragonato nuovamente a un fiore: “she wasn’t a petal- open anymore with him” (TEWWG, p. 96). L’immagine idealizzata del marito cede il posto alla realtà, così Janie decide di conservare il desiderio e l’amore per se stessa: “She had no blossomy openings dusting pollen over her man, neither any glistening young fruit where the petals used to be.” (TEWWG, p. 96).

Nel romanzo il personaggio che viene maggiormente associato alla natura è Tea Cake: l’identificazione avviene in primo luogo grazie al nome “Vergible Woods”, che rievoca la vegetazione. Il giovane aiuta Janie a ricongiungersi al mondo esterno: con lui la donna riscopre il piacere di osservare la luna e di vivere a stretto contatto con l’ambiente esterno. Tea Cake viene identificato dalla donna all’ape per la sua corolla: “He could be a bee to a blossom - a pear tree blossom in the spring. He seemed to be crushing scent out of the world with his footsteps. Crushing aromatic herbs with every step he took.” (TEWWG, p. 142).

Inoltre egli è legato alle immagini del sole e dell’orizzonte: Janie lo descrive prima come il figlio del sole (“the son of the Evening Sun”, p. 237) e, dopo la sua morte, nei ricordi della donna egli appare indossando il sole come un mantello (“Tea Cake, with the sun for a shawl”, p. 259). Come il sole, anche lui riesce riscaldare l’animo della donna e a trasformare il gelo interiore in calore e luminosità estiva: “He kin take most any lil thing and make summertime out of it when time is dull.” (TEWWG, p.188).

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Grazie a lui, la protagonista si libera dai sentimenti repressi (associati a una foresta ombrosa nella quale era rimasta intrappolata) durante gli anni trascorsi con Joe: la natura riacquista una valenza positiva soprattutto quando la protagonista e il marito si traferiscono negli Everglades. I paesaggi che Janie ammira durante il loro viaggio raffigurano una natura selvaggia e grandiosa, diversa da quella a cui era abituata e capace di ricondurre anche gli uomini agli istinti primitivi repressi nella società:

To Janie’s strange eyes, everything in the Everglades was big and new. Big Lake Okechobee, big beans, big cane, big weeds, big everything. Weeds that did well to grow waist high up the state were high and often ten feet tall down there. Ground so rich that everything went wild. Volunteer cane just taking the place. Dirt roads so rich and black that a half mile of it would have fertilized a Kansas wheat field. Wild cane on either side of the road hiding the rest of the world. People wild too. (TEWWG, p. 173, corsivo mio).

In questa parte del romanzo, il paesaggio ha la funzione di liberare la protagonista da ogni restrizione subita da Joe: impara ad amare il lavoro nei campi e la vita della comunità al fianco di Tea Cake. L’uomo le insegna a cacciare, l’attività nella quale diventa più brava del marito: finalmente riesce a sentirsi felice e realizzata e gli anni trascorsi a Eatonville le sembrano un ricordo lontano.

Hurston descrive al contempo il lato distruttivo della natura che si ribella all’uomo: durante la permanenza alla concimaia, l’arrivo di un violento uragano sconvolge la vita di Janie. Incuranti dei segnali di avvertimento degli indiani che decidono di allontanarsi dal luogo, Tea Cake e la moglie rimangono in attesa che la pioggia passi rimanendo nella loro casa: durante questo episodio, Janie confessa al marito di non temere la morte perché ha già realizzato i suoi sogni al fianco dell’uomo e che il loro amore le ha cambiato la vita. Il personaggio viene nuovamente identificato con la luce del sole, capace di mutare la tristezza in gioia:

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“If you kin see the light at daybreak, you don’t keer if you die at dusk. It’s so many people never seen de light at all.” (TEWWG, p. 212).

Sfortunatamente le previsioni degli indiani si avverano e i due sono costretti a fuggire e sfidare le intemperie per poter sopravvivere. Il lago Okechobee personifica un mostro che distrugge tutto al suo passaggio e diventa l’antagonista per la coppia:4

The monstropolous beast had left his bed. The two hundred miles an hour wind had loosed his chains. He seized hold of his dikes and ran forward until he met the quarters; uprooted them like grass and rushed on after his supposed-to-be conquerors, rolling the dikes, rolling the people in the houses along with other timbers. The sea was walking the earth with a heavy heel. (TEWWG, p. 215, corsivo mio).

Alle morti provocate dall’acqua si contrappone la possibilità di una nuova rinascita raffigurata dal sacchetto di semi lasciati da Tea Cake in dono alla moglie: “Tea Cake offers regenerative force. His first name is clearly vegetal in suggestion, and his last realizes the promise of Janie’s teenage pear tree vision of organic harmony. In the end, a liberated Janie brings back his seeds to the village for its own regeneration in love.”5 Dopo il suo ritorno, Janie decide di piantare i semi a Eatonville in ricordo del loro amore:

The seeds reminded Janie of Tea Cake more than anything else because he was always planting things. She had noticed them on the kitchen shelf when she came home from the funeral and had put them in her breast pocket. Now that she was home, she meant to plant them for remembrance. (TEWWG, p. 256).

4 Cfr. J. Daniel, 1991, op. cit., p. 72.

5 Cfr. Ramsey, William M.; “The Compelling Ambivalence of Zora Neale Hurston's Their Eyes Were Watching God”, The Southern Literary Journal, 27, 1, 1994, p. 48.

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Nel romanzo anche la presenza della morte viene descritta attraverso le immagini della natura: Janie la immagina prima come un uccello senza ali, e in seguito come un essere misterioso con gli zoccoli quadrati che si presenta alla morte di Joe e a quella di Tea Cake. Al suo arrivo, anche le vittime acquisiscono delle sembianze mostruose e animalesche: Joe viene descritto con gli occhi feroci e come “a hog dying down in the swamp and trying to drive off disturbance” (TEWWG, p.113), mentre la rabbia trasforma Tea Cake in un cane rabbioso con istinti feroci (“He gave her a look full of blank ferocity and gurgled in his throat”, p. 243).

L’immagine dell’orizzonte è costantemente presente fino alla conclusione del romanzo: Janie dice a Phoeby di essersi spinta fino alla linea del tramonto e che solo chi ha condiviso questa esperienza può davvero comprenderne il significato. Quando la donna rimane sola, si chiude nella camera da letto con il fantasma dei ricordi di Tea Cake e l’orizzonte viene descritto come una rete da pesca che la protagonista indossa: “She pulled in her horizon like a great fish- net. Pulled it from around the waist of the world and draped it over her shoulder. So much of life in its meshes!” (TEWWG, p. 259). L’immagine ricorda le parole di risentimento di Janie nei confronti della nonna, colpevole di aver preso l’orizzonte e averlo stretto intorno al collo della nipote. Secondo quanto afferma Darryl Hattenhauer6, l’immagine della rete associata a Nanny ha la funzione di riappacificare la donna e la nipote: Janie ha esaudito i desideri della nonna facendo propri i valori che Nanny ha cercato di trasmetterle in vita. Hattenhauer sostiene che Janie esaudisce il sogno americano riservato ai bianchi:

6 D. Hattenhauer, “The Death of Janie Crawford: Tragedy and the American Dream in Their Eyes Were Watching God”, MELUS, 19,1, 1994, p. 49.

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The merging of the horizon with the image of Tea Cake in a shawl suggests a further ironic complication. It is remarkable for Janie to imagine Tea Cake wearing a shawl, which is a garment that she would more readily associate with an old woman. More specifically, it suggests Nanny. In Janie’s final vision of nature, then, the pear tree has gone leafy, and her image of Tea Cake fuses with both the horizon and Nanny, which suggests the complex origins of Janie’s values, attitudes, and aspirations.

Janie ottiene una stabilità economica e il rispetto della comunità proprio come la nonna sperava ma, diversamente dalla sua visione, la nipote è libera dai legami famigliari e dal matrimonio.

Nell’ultima parte del romanzo l’immagine del pero cede il posto a quella del mare e ha la funzione di mostrare il cambiamento avvenuto nella protagonista durante il suo percorso di vita: “Love is lak de sea. It’s uh movin’ thing, but still and all, it takes its shape from de shore it meets, and it’s different with every shore.” (TEWWG, p.257,‘corsivo mio’). A mio avviso la similitudine con il mare rappresenta una visione più realistica dell’amore rispetto all’unione ideale nella natura: la protagonista comprende che non esiste una storia d’amore ideale e ogni relazione è unica e per questo non può essere giudicata da chi non l’ha vissuta in prima persona.

Nel corso del romanzo, le immagini legate alla natura hanno dunque la funzione di rappresentare metaforicamente la vita e l’interiorità di Janie: il pear tree e l’orizzonte possiedono in particolare una connotazione positiva quando raffigurano la crescita della protagonista.7

In Sula sin dall’inizio alla natura viene contrapposta l’opera distruttiva dell’uomo: il Fondo dove abitava la comunità di neri di Medallion ora non esiste più, poiché i bianchi hanno raso al suolo i campi e gli alberi per poter costruire le loro

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case e i campi da golf. Il paesaggio naturale viene sostituito ironicamente dalla “civiltà” dei bianchi:

In that place, where they tore the nightshade and blackberry patches from their roots to make room for the Medallion City Golf course, there was once a neighborhood. It stood in the hills above the valley town of Medallion and spread all the way to the river. It is called the suburbs now, but when black people lived there it was called the Bottom. One road, shaded by beeches, oaks, maples and chestnuts, connected it to the valley. The beeches are gone now, and so are the pear trees where children sat and yelled down through the blossoms to passersby. (Sula, p. 3).

L’opposizione tra la natura e la città riflette il dominio dell’uomo bianco su quello nero descritto dal nigger joke poco dopo nel romanzo: il lavoro onesto dello schiavo nero viene ripagato con l’inganno del padrone. Attraverso la narrazione della leggenda, Morrison scardina i valori convenzionalmente associati al binomio alto/basso: le colline vengono soprannominate il Fondo (“Bottom”) sebbene si trovino in posizione più alta rispetto alla vallata, che rappresenta la vetta più alta della società.8

Come avviene nel romanzo di Hurston, anche in Sula i fiori e il contatto con la natura rappresentano lo sviluppo sessuale sia per la protagonista che per Nel: il calore dell’estate si associa alle pulsioni delle ragazze, che come Janie passano il loro tempo sdraiate sotto i peri, aspettando che i ragazzi si accorgano della loro presenza. I desideri di Nel vengono espressi mediante l’immagine di un’aiuola fiorita nelle fantasie della ragazzina: [..] “she studied the poplars and fell easily into a picture of herself lying on a flowered bed, tangled in her own hair, waiting for some fiery prince.” (Sula, p. 51).

8 Cfr. Bergenholtz, Rita A. , “Toni Morrison’s Sula, A Satire on Binary Thinking”, in Bloom, Harold (ed.), Toni Morrison’s Sula, Philadelphia, Chelsea House, 1999, p. 3.

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Il paesaggio naturale rappresenta lo spazio dove le due ragazze si rifugiano, poiché le allontana dalle rispettive case: dopo aver sentito le parole di Hannah, Sula corre con Nel verso il fiume dove insieme iniziano a scavare una grossa buca nel terreno circostante. La silenziosa attività che le ragazze compiono rappresenta la liberazione delle loro pulsioni sessuali:

At first Nel was content to do the same. But soon she grew impatient and poked her twig neat hole that grew deeper and wider with the least manipulation of her twig. Sula copied her, and soon each had a hole the size of a cup. Nel began a more strenuous digging and, rising to her knee, was careful to scoop out the dirt as she made her hole deeper. Together they worked until two holes were one and the same. (Sula, p. 58)

Nel corso del romanzo i quattro elementi naturali vengono associati ai personaggi: la terra è legata allo sviluppo della sessualità delle donne. Durante i rapporti con Ajax, Sula immagina di “scavare” nella profondità dell’uomo, per scoprire se la realtà corrisponde o meno alle sue fantasie: “Then I can take a chisel and small tap hammer and tap away the alabaster. It will crack then like ice under the pick, and through the breaks I will see the loam, fertile, free of pebbles and twigs. For it is the loam that is giving you that smell.” (Sula, p. 130, corsivo nel testo). Secondo la donna, la fusione dei corpi è rappresentata dall’unione della terra e dell’acqua e, come avviene nel romanzo di Hurston, la creazione di una nuova vita è legata alla fertilità della donna e alla natura: “I will water your soil, keep it rich and moist. But how much? How much water to keep the loam moist? And how much loam will I need to keep my water still? And when do the two make mud?” (Sula, p. 131, corsivo nel testo).

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Barbara Christian9 sottolinea la correlazione tra gli elementi naturali e la presenza costante della morte che permea tutto il romanzo, sia essa fisica o spirituale:

The mythological tone of this tale is heightened further by Morrison’s pervasive use of nature images. Throughout Sula, images of fire, water, wind and earth are closely linked to the eternal presence of death and the Bottom’s concept of time. As a result, the novel projects an integral world view, for the qualities of creativity and destructiveness are continually transforming the images of nature.

All’acqua corrisponde inoltre la minaccia della morte: prima Chicken Little muore per annegamento nel fiume, spinto accidentalmente da Sula e successivamente la frana del tunnel provoca la morte di molti abitanti di Medallion. L’episodio viene così descritto:

The earth, now warm, shifted; the first forepole slipped; loose rock fell from the face of the tunnel and caused a shield to give way. They found themselves in a chamber of water, deprived of the sun that had brought them there. With the first crack and whoosh of water, the clamber to get out was so fierce that others who were trying to help were pulled to their deaths. (Sula, p. 162).

La morte della protagonista viene percepita come la liberazione dal male dalla comunità ma il sentimento di gioia per la sua scomparsa è seguito dalla pioggia e dal ghiaccio che costringono tutta cittadina a rinchiudersi nelle loro case: i raccolti vanno persi e in molti si ammalano a causa della povertà e del freddo che colpisce Medallion. Il sentimento di angoscia causato dalla natura avversa si accompagna alla fine dell’ipocrisia dei concittadini: ora che il pericolo è stato scongiurato, le madri ritornano a ignorare i propri figli e i mariti. In questo episodio del romanzo la

9 Cfr. B. Christian, “The Contemporary Fables of Toni Morrison”, in Bloom, Harold (ed.), Toni Morrison’s Sula, Philadelphia, Chelsea House, 1999, p. 28.

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potenza distruttiva della natura sembra liberare quella degli uomini dopo essere stata nascosta dietro al personaggio di Sula.

Come avviene in TEWWG, anche Morrison descrive l’ambiente naturale che si ribella all’uomo: il tunnel per la costruzione della nuova strada a Medallion rappresenta l’opportunità di lavoro per molti cittadini di colore. Sfortunatamente le loro speranze vengono infrante a causa della discriminazione razziale: nella giornata nazionale del suicidio la folla di uomini e donne guidata da Shadrack si dirige verso il tunnel con l’obiettivo di distruggerlo. La morte li colpisce proprio nel luogo dove essi avevano riposto le loro speranze riguardo al futuro: anche coloro che non si erano spinti oltre la barriera delle costruzioni muoiono a causa della spaccatura del ghiaccio e che non permette neanche il ritrovamento dei loro corpi. La morte dei cittadini è associata da Barbara Christian alla distruzione delle speranze da parte della società e della natura:

In effect they bring about their own deaths because they have been spiritually as well as physically drained by poverty, harsh weather, and starvation- a powerlessness. Death is not just a physical occurrence. Its presence is related to the folk’s spiritual needs left unfulfilled by Nature and society.10

Nel romanzo la natura possiede però una connotazione positiva quando gli uomini riescono a cogliere i segnali presenti nell’ambiente circostante: il personaggio custode della memoria e delle tradizioni è Eva, la quale interpreta i sogni della comunità. La morte della figlia Hannah viene preceduta da alcuni episodi che la donna avverte come presagi ma che non riesce a identificare: il primo segnale è il vento, che viene accolto positivamente dalla comunità che attende la pioggia.

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L’attesa si rivela vana poiché la violenza del vento si limita solo ad alterare il cielo e a scacciare le nubi:

But before the second strange thing, there had been the wind, which was the first. The very night before the day Hannah had asked Eva if she had ever loved them, the wind tore over the hills rattling roofs and loosening doors. Everything shook, and although the people were frightened they thought it meant rain and welcomed it. (Sula, p.73).

L’acqua è legata alla vita e alla fertilità dei campi e la mancanza di pioggia rappresenta la morte per Hannah: il vento alimenta le fiamme del fuoco acceso nel giardino dove la donna si trova. I vestiti bruciano all’istante e la donna muore nel tentativo di spegnare l’incendio. Il fuoco svolge funzioni differenti nel corso del romanzo: nel caso di Plum, Eva appicca un incendio sacrificale nel quale tenta di liberare il figlio dalla tossicodipendenza. La morte di Hannah è invece accidentale e la descrizione del corpo sfigurato mostra il desiderio che il personaggio suscitava nella comunità: “In any case, she had already begun to bubble and blister so badly that the coffin had to be kept closed at the funeral and the women who washed the body and dressed it for death wept for her burned hair and wrinkled breasts as though they themselves had been her lovers.” (Sula, p. 77, corsivo mio). Oltre a Plum e Hannah, anche il dolore sofferto da Sula in punto di morte viene associato al fuoco:

At last it covered her, filled her eyes, her nose, her throat, and she woke gagging and overwhelmed with the smell of smoke. Pain took hold. First a fluttering as of doves in her stomach, then a kind of burning by a spread of thin wires to other parts of her body. (Sula, p. 148).

Come avviene nell’episodio dell’uragano in TEWWG, anche in Morrison il cattivo presagio del ritorno di Sula viene descritto attraverso il comportamento degli

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animali: nel romanzo di Hurston i serpenti e i conigli percepiscono l’arrivo della tempesta e fuggono verso est, mentre in Sula uno stormo di pettirossi anticipa l’arrivo della donna. Gli abitanti di Medallion intepretano l’arrivo e la morte della massa di uccelli come il segnale che qualcosa di terribile stia per accadere da lì a poco e i giorni vengono soprannominati gli “evil days”. All’incontro con la nipote, Eva afferma: “I might have knowed them birds meant something.” (Sula, p. 91). La natura è delineata come una forza capace di distruggere tutto ciò l’uomo ha costruito e gli sforzi nell’opporsi a essa sono considerati vani. La morte e il male, come la vita, appartengono alla volontà di Dio e per questo devono essere accettati:

Although most of the people remembered the time when the sky was black for two hours with clouds and clouds of pigeons, and although they were accustomed to excesses in nature - too much heat, too much cold, too little rain, rain to flooding - they still dreaded the way a relatively trivial phenomenon could become sovereign in their lives and bend their minds to its will. (Sula, p. 89).

Gli eccessi e i fenomeni climatici straordinari sono considerati l’opera del demonio sulla terra: il bisogno dei concittadini di nascondere le loro paure fa sì che Sula venga identificata con una strega e con la causa dei loro mali. La donna sopporta il ruolo di capro espiatorio perché non le interessano i giudizi della comunità: il marchio sopra l’occhio diventa il simbolo della cattiveria che la gente vede in lei.

Shadrack è il personaggio che vive a contatto con la natura e per questo motivo associa il segno di Sula a un girino: “She had a tadpole over her eye (that was how he knew she was a friend- she had the mark of the fish he loved), and one of her braids had come undone.” (Sula, p. 157). Dopo la morte di Chicken Little, la ragazzina entra nella casa dell’uomo: l’episodio rappresenta l’unico incontro

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ravvicinato di Shadrack con un altro individuo. I due personaggi condividono l’alienazione dalla comunità: entrambi vivono in solitudine e vengono esclusi a causa delle loro differenti visioni del mondo. Alla vista di Sula sconvolta, il pescatore prova a consolarla con l’unica cosa che crede possa aiutarla: le promette che nulla cambierà e comunque vadano le cose sarà così per sempre. Le parole dell’uomo descrivono il sentimento di angoscia che lo accompagnano dopo l’esperienza in guerra: l’orrore della guerra lo ha cambiato profondamente e lo ha reso incapace di accettare la morte. Quando l’uomo scopre il cadavere di Sula, viene assalito dal dolore per la perdita della sua unica amica. La donna, come il pettirosso che ha annunciato il suo ritorno, ha lasciato un simbolo della sua presenza nella casa: la cintura che l’uomo appende al letto sperando nel suo ritorno. Proprio come accade a Nel e Sula, l’oggetto rappresenta l’assenza del personaggio e grazie alla vista della cintura Shadrack riesce a sentirsi meno solo: “His visitor, his guest, his social life, his woman, his daughter, his friend - they all hung there on a nail near his bed.” (Sula, p.157).

Anche per l’uomo la casa rappresenta lo spazio dell’interiorità: l’ordine e dalla pulizia scrupolosa stupiscono Sula, che non riesce a credere che sia realmente il luogo dove abita Shadrack, colui che dall’esterno incarna la pazzia e il caos:

And then she was inside. Alone. The neatness, the order startled her, but more surprising was the restfulness. Everything was so tiny, so common, so unthreatening. Perhaps this was not the house of Shad. The terrible Shad who walked about with his penis out, who peed in front of ladies and girl-children, the only black who would course white people and get away with it, who drank in the road from the mouth of the bottle, who shouted and shook in the streets. This cottage? This sweet old cottage? With its made-up bed? With its rag rug and wooden table? (Sula, pp. 61-62).

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Attraverso la cura della casa e le parole di conforto per Sula viene rappresentato lo sforzo dell’uomo nel dare un ordine al mondo, che ai suoi occhi appare confuso e disordinato: dopo la visita della ragazza egli trascura le faccende domestiche poiché capisce di essere solo e che ogni tentativo di nasconderlo a se stesso è vano.

In maniera simile a Tea Cake in TEWWG, anche a Shadrack viene associata l’immagine del sole: a lui appartiene il compito di illuminare le coscienze dei concittadini e lo fa attraverso la celebrazione della “National Suicide Day”. Dopo la morte di Sula, nonostante sia afflitto dalla perdita della donna, decide di continuare la tradizione e chiama a sé gli abitanti di Medallion per rallegrarsi del sole ritornato dopo aver patito per mesi il gelo e il ghiaccio: “Called to them to come out and play in the sunshine- as though the sunshine would last, as though there really was hope.” (Sula, p. 160).

Come nel romanzo di Hurston, anche in Sula la vita della donna è associato a un albero: “Dying. Just like me. But the difference is the they dying like a stump. Me, I’m going down like one of those redwoods. I sure did live in this world.” (Sula, p. 143). Sula paragona il proprio percorso esistenziale a una quercia che sopravvive nei secoli nonostante le intemperie, in contrasto con le altre donne che vengono identificate a ceppi d’albero abbattuti per mano dell’uomo.

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3.2 Il conflitto tra le donne e la comunità

La comunità rappresenta un ostacolo nel percorso di affermazione personale delle protagoniste dei due romanzi, ma in TEWWG assume il ruolo di antagonista nei confronti di Janie, come sottolinea H. V. Carby:

The two chapters that frame the story of Janie’s life and are central to arguments about the ways in which Hurston prepares the fictional space in which Janie can tell her own story actually detail the antagonistic relation between Janie, as a woman alone, and the folk as community.11

Il potere della collettività sembra destinato a vincere contro il singolo individuo: nonostante Janie desideri essere partecipe della comunità in cui vive, per tutta la vita rimane isolata, mentre Sula decide volontariamente di allontanarsi dal resto della comunità.

Nei romanzi viene descritta la quotidianità della vita in una piccola cittadina e i luoghi di ritrovo diventano il simbolo delle voci della comunità: in TEWWG essi sono rappresentati dal porticato (dell’emporio e della casa di Phoeby), mentre in Sula gli uomini si riuniscono in “Carpenter’s Road”, la strada principale di Medallion dove sorgono le maggiori attività commerciali, tra cui il biliardo e la gelateria. Il quadro della comunità è delineato in maniera simile dalle due autrici: all’inizio di TEWWG gli uomini sono raffigurati seduti nel porticato e intenti a osservare il ritorno di Janie, mentre nel romanzo di Morrison Nel e Sula sono l’oggetto degli sguardi dei concittadini al loro passaggio. Le principali attività degli uomini sono l’osservazione e il commento su ogni minimo cambiamento nella città:

11

Cfr. Carby, H. V., “The politics of Fiction, Anthropology, and the Folk: Zora Neale Hurston”; in Awkward, M. (ed.), New Essays on Their Eyes Were Watching God, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 82.

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Old men and young ones draped themselves in front of Elmira Theater, Irene’s Palace of Cosmetology, the pool hall, the grill and the other sagging business enterprises that lined the street. On sills, on stoops, on crates and broken chairs they sat tasting their teeth and waiting for something to distract them. Every passerby, every motorcar, every alteration in stance caught their attention and was commented on. Particularly they watched women. (Sula, p. 49).

All’immobilità della comunità si oppone il movimento di Janie e di Sula, che per questo motivo diventano l’oggetto delle critiche: Nel si fa portavoce delle critiche della gente del Fondo, per la quale il cambiamento rappresenta un pericolo da scongiurare. Le protagoniste sono al contrario due persone dinamiche e alla continua ricerca di nuove esperienze: per Sula ciò che davvero caratterizza l’Inferno è la condizione di eternità e di stasi,12 e allo stesso modo Janie confessa a Phoeby di essersi sentita priva di vita nella posizione scelta per lei dal marito e dalla nonna.13 Quando Sula realizza di aver vissuto ogni esperienza a lei possibile, si chiude nella stanza di Eva e muore dopo poco tempo: l’immobilità significa la fine dell’esistenza per la donna.

In TEWWG Janie affronta per la prima volta i giudizi della gente all’arrivo nella cittadina di Eatonville: il ruolo di moglie del sindaco rappresenta l’ostacolo per l’integrazione della donna nella comunità. La protagonista viene spinta dal marito a mantenere le distanze dal resto delle donne e a pretendere che al rispetto nei suoi confronti si accompagni una sorta di timore reverenziale. La solitudine della donna persiste anche dopo la morte del marito, poiché Janie è considerata irraggiungibile e superiore al resto degli abitanti. Le critiche negative riguardo alla storia con Tea Cake sono riconducibili alla colpa da parte della donna di essersi mescolata con un

12 Cfr. Sula: “The real hell of Hell is that it is forever”, p. 107.

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uomo che non rispetta i limiti delle classi sociali. La possibilità che Mrs. Starks abbia scelto un uomo così simile a loro sconvolge le aspettative degli uomini di Eatonville: il cambiamento risulta di difficile accettazione, anche quando apporta un miglioramento nelle loro vite. Anche la possibilità per un uomo di colore di lavorare all’interno degli uffici postali disorienta le credenze comuni dei cittadini:

That irritated Hicks and he didn’t know why. He was the average mortal. It troubled him to get used to the world one way and suddenly have it turn different. He wasn’t ready to think of colored people in post office yet. He laughed boisterously.

‘Y’all let dat stray darky tell y’all any ole lie! Uh colored man sittin’ up in a post office!’. He made an obscene sound. (TEWWG, p. 51).

Attraverso questo episodio l’autrice descrive l’incapacità da parte della comunità di colore di ribellarsi al potere dei bianchi e alla condizione di subordinazione nella quale sono stati costretti a lungo.

Nel corso del romanzo il porticato diventa il simbolo delle voci della comunità e assume un ruolo centrale sin dal primo capitolo: “The porch couldn’t talk for looking.” (TEWWG, p. 3). Ma è soprattutto dopo la morte di Starks che i giudizi nei confronti della vedova diventano più severi e vengono espressi dal narratore in terza persona come fossero una voce unica:

It was after the picnic that the town began to notice things and got mad. Tea Cake and Mrs. Mayor Starks! All the men that she could get, and fooling with somebody like Tea Cake! Another thing, Joe Starks hadn’t been dead but nine months and here she goes sashaying off to a picnic in pink linen. Done quit attending church, like she used to. Gone off to Sandford in a car with Tea Cake and her all dressed up in blue! It was a shame. (TEWWG, p. 147, ‘corsivo mio’).

Negli anni trascorsi al fianco del marito, Janie acquisisce la capacità di ignorare le critiche negative della gente poiché comprende quanto esse siano dettate

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dall’invidia nei suoi confronti. Il personaggio di Phoeby si fa mediatrice e portavoce dei pensieri della comunità che considera Tea Cake una minaccia per la donna ma, nonostante i pregiudizi nei confronti dell’uomo, si schiera dalla parte di Janie dopo averle parlato e decide di appoggiare la loro storia d’amore.

Dopo la partenza della coppia da Eatonville, le voci dei concittadini rimangono vividi nella memoria della donna, che si immagina le loro reazioni e i giudizi qualora venissero a conoscenza della nuova vita al fianco del giovane marito: “She rather found herself angry at imaginary people who might try to critize her. Let the old hypocrites learn to mind their own business, and leave the other folks alone.” (TEWWG, p. 168). I giudizi della comunità in questo caso si fanno espressione dei pensieri di Janie, che reagisce alla propria coscienza.

Negli Everglades la protagonista riesce a inserirsi all’interno della comunità che la accetta tuttavia in quanto moglie di Tea Cake: gli abitanti della concimaia provano affetto nei confronti del giovane e di conseguenza imparano ad amare Janie. Ma dopo la morte dell’uomo anche in questo caso la comunità si schiera contro la protagonista e la accusa dell’omicidio del marito: Janie rimane sola a difendersi contro gli attacchi di coloro che hanno visto con i loro occhi l’amore nella coppia e che nonostante ciò hanno bisogno di individuare un colpevole. Hurston sottolinea la necessità della comunità di nera di rivendicare l’uso dell’unica arma a loro disposizione nella società, ovvero il giudizio:

Then she saw all of the colored people standing up in the back of the court room. Packed tight like a case of celery, only much darker than that. They were all against her, she could see. So many were there against her that a light slap from each one of them would have beat to that. She felt them pelting her with dirty thoughts. They were there with their thoughts cocked and loaded, the only real weapon left to weak folks. The only killing tool they are allowed to use in the presence of white folks. (TEWWG, p. 248, ‘corsivo mio’).

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L’episodio appena citato offre l’opportunità di discutere sul conflitto tra bianchi e neri presente in TEWWG: nel corso del romanzo i primi appaiono raramente ma il controllo sulla comunità di colore viene messo in evidenza dalle parole dei personaggi. In primo luogo Nanny afferma che l’uomo bianco è il padrone del mondo; in seguito l’atteggiamento di superiorità tipico dei bianchi viene associato prima a Janie da parte di Logan (“You think youse white folks by de way you act”, p. 40) e poi al personaggio di Joe dalla donna.

A causa del colore della pelle, la protagonista del romanzo rimane al limite dei due mondi considerati separati: sebbene la donna viva per tutta la vita all’interno della comunità di colore, viene considerata sempre diversa e superiore dai concittadini. Negli Everglades l’atteggiamento di venerazione di Mrs. Turner nei confronti di Janie mostra l’assoggettamento psicologico dei neri ai bianchi: la protagonista rifiuta di condividere le teorie sulla razza della donna e rivendica il valore delle proprie origini. Secondo M. H. Washington la storia di Janie rappresenta il percorso verso l’acquisizione della propria identità come donna di colore grazie all’aiuto di Tea Cake:

Mary Helen Washington has pointed out that Janie’s journey to self involves an acceptance of Blackness exemplified in the character of Tea Cake an acceptance which is set in relief against Nanny’s self-pity and impotence and Mrs. Turner’s pride in her pale skin and disdain for her darker brothers and sisters.14

L’autrice mostra gli effetti della discriminazione razziale anche nel momento drammatico della morte: dopo l’uragano che ha provocato un numero ingente di

14 Cfr. M. H. Washington, “The Black Woman’s Search for Identity: Zora Neale Hurston’s Work” (1972), cit. in Crabtree, Claire, “The Confluence of Folklore, Feminism and Black Self-Determination in Zora Neale Hurston’s Their Eyes Were Watching God”, The Southern Literary Journal, 17, 2, 1985, pp. 59-60.

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vittime, gli uomini di colore sopravvissuti sono obbligati a separare i cadaveri per poter seppellire i bianchi dai neri, che a differenza dei primi vengono gettati in una fossa comune. Anche Tea Cake viene obbligato a distinguere i corpi dai capelli, l’unico modo per identificare l’appartenenza alle differenti “razze”:

‘Look at they hair, when you cain’t tell no other way. And don’t lemme ketch none uh y’all dumpin’ white folks, and don’t be wastin’ no boxes on colored. They’s too hard tuh git holt of right now.’

‘They’s mighty particular how dese dead folks goes tuh judgement,’ Tea Cake observed to the man working next to him. ‘Look lak dey think God don’t know nothin’ ‘bout de Jim Crow law.’ (TEWWG, p. 228).

Per la morte di Tea Cake, Janie viene processata da una giuria di bianchi che la assolvono dalle accuse: a differenza della comunità di colore, la donna non prova disprezzo per loro, ma al contrario li definisce “the kind white friends”. (TEWWG, p.252). Dopo essere stata rilasciata, Janie ascolta le parole colme di astio di alcuni uomini che parlano all’esterno della locanda dove decide di rimanere per una notte: secondo il loro punto di vista, i bianchi sono colpevoli di aver assolto la protagonista solo perché ha ucciso un uomo nero, considerato poco più di una bestia.

Gli abitanti della concimaia che poco prima avevano accusato la donna, al suo ritorno insistono affinché rimanga a vivere con loro. Nonostante l’ipocrisia dimostrata, Janie li perdona perché crede che essi abbiano agito spinti dal dolore per la perdita di Tea Cake e il bisogno di colpevolizzare qualcuno dell’accaduto. La protagonista non si sente più parte della comunità e decide di tornare a Eatonville, nel luogo dove perlomeno ha un’amica con cui confidarsi e sulla quale fare affidamento.

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Il desiderio della protagonista di inserirsi all’interno della comunità rappresenta la concezione secondo cui un individuo si realizza completamente grazie all’unione e all’interdipendenza con gli altri, come sostiene Nellie McKay:

Textual evidence shows that, in the face of various oppressions, the black-self achieves a wholesome identity through awareness and acceptance of interdependence between the individual and his or her supportive community and the knowledge that collective black American physical and psychological survival depends on the union (even when troubled) of the individual and the group.15

Come nel romanzo di Hurston, anche in Sula la collettività si contrappone alle donne e al loro desiderio di sfidare i limiti imposti dalla società: Sula segue l’esempio di Eva e di Hannah, che vivono secondo le proprie regole e convinzioni. La grande casa dove abitano le donne Peace rappresenta un’alternativa alla comunità del Fondo, nella quale trovano ospitalità gli individui rifiutati dalla società: oltre ai Deweys, i bambini che vengono “adottati” da Eva, anche Tar Baby e Plum si rifugiano dopo aver vissuto delle esperienze traumatiche. Come Shadrack, anche lui viene chiamato a combattere in guerra e quando ritorna a casa è preda della tossicodipendenza. Una stanza della casa è affittata da Tar Baby, un uomo dal colore della pelle indefinito per la maggior parte delle persone ma che a Eva appare bianco: egli soffre di dipendenza dall’alcool ma nonostante tutta la comunità ne sia a conoscenza, nessuno fa niente per aiutarlo. L’indifferenza dei concittadini nei confronti dell’uomo è simile all’atteggiamento verso Shadrack: seppur ai limiti della normalità, i due uomini vengono accettati dalla comunità che assegna a ognuno una

15 Cfr. N. McKay, “‘Crayon Enlargement of Life’: Zora Neale Hurston’s Their Eyes Were Watching God as Autobiography”; in Awkward, Michael (ed.), 1990, op. cit.; p. 53.

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funzione specifica.16 A differenza di Sula, Tar Baby viene integrato perché non provoca scompiglio nelle vite degli abitanti di Medallion:

No one thought of suggesting to him that he pull himself together or see a doctor or anything. Even the women at prayer meeting who cried when he sang “In the Sweet By-and-By” never tried to get him to participate in the church activities. They just listened to him sing, wept and thought very graphically of their own imminent deaths. The people either accepted his own valuation of his life, or were indifferent to it. There was, however, a measure of contempt in their indifference, for they had little patience with people who took themselves that seriously. (Sula, p. 40).

Come accade ai tre Deweys, anche Tar Baby viene privato della propria identità: il colore della pelle viene interpretato in maniera diversa a causa della vicinanza ai neri. Nel caso dei bambini, Eva dà a loro un nome nuovo e l’opportunità di crearsi una vita diversa, nella quale possano integrarsi con gli altri all’interno dello spazio della grande casa Peace. Così i tre ragazzi, seppur di origini e di colore di pelle diverse, si fondono in un’unica identità, al punto tale che nessuno riesce più a riconoscere l’uno dall’altro. Con il passare degli anni nessuno sente l’esigenza di distinguerli:

Slowly each boy came out of whatever cocoon he was in at the time his mother or somebody gave him a way, and accepted Eva’s view, becoming in fact as well as in name a dewey- joining with the other two to become a trinity with a plural name…inseparable, loving nothing and no one but themselves. (Sula, p. 38).

Oltre al ruolo di matriarca, Eva accetta di dare ospitalità a individui differenti nella propria casa che, a differenza della popolazione del Fondo, rappresenta l’ideale comunitario dell’integrazione. Ironicamente Sula decide di affidare la nonna a un

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Cfr. T. Harris, “Sula: Within and Beyond the African American Folk Tradition”, in Bloom, Harold (ed.), Toni Morrison’s Sula, Philadelphia, Chelsea House, 1999, p. 117.

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ospizio gestito da bianchi: l’allontanamento dalla casa rappresenta la perdita dell’identità per Eva, che si manifesta attraverso la scomparsa della lucidità.

Come avviene in TEWWG, anche in Sula il giudizio della comunità ha come scopo l’alienazione della donne che non si conformano alle regole: prima Hannah e in seguito Sula vengono ostracizzate per i rapporti intimi con gli uomini sposati. A differenza della madre, la protagonista viene disprezzata dalle donne perché rifiuta i loro mariti dopo aver appagato egoisticamente i propri istinti sessuali.

Sula viene criticata per aver abbandonato la nonna in una casa di riposo gestita dai bianchi: la mancanza di rispetto nei confronti della propria famiglia suscita lo scandalo dei concittadini. Viene di conseguenza viene paragonata ai bianchi, considerati capaci di abbandonare i loro cari senza alcun rimorso, a differenza della comunità nera: “White people didn’t fret about putting their old ones away. It took a lot for black people to let them go, and even if somebody was old and alone, others did the dropping by, the floor washing, the cooking.” (Sula, p. 164).

Il peccato più grosso di cui si macchia la donna è rappresentato dai rapporti intimi intrattenuti con uomini bianchi: come per Mrs. Turner in TEWWG, l’unione delle due razze è considerata una trasgressione dell’ordine naturale. La comunità non riesce a concepire un rapporto tra donne nere e uomini bianchi che non sia frutto della violenza e disprezza l’integrazione allo stesso modo dei bianchi: “They insisted that all unions between white men and black women be rape; for a black woman to be willing was literally unthinkable. In that way, they regarded integration with precisely the same venom that white people did.” (Sula, p. 113).

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La necessità degli abitanti del Fondo di identificare il bene e il male secondo una visione manichea del mondo li conduce alla condanna della protagonista, che riconosce il ruolo di paria affidatole: “She was pariah, then, and knew it.” (Sula, p.122). Jane Furman sottolinea il ruolo fondamentale di Sula all’interno della comunità, che costruisce la propria identità grazie all’odio comune nei confronti di Sula:

Clearly, however, the town needs Sula as much as or perhaps more than she needs it. In giving the novel an extraordinary sense of place, Morrison builds the community’s character around its defense against this internal threat. Sula is not the only danger, but for a time she is the most compelling. Her defiance unifies the community by objectifying its danger.17

Dopo la scomparsa della donna l’unione della collettività si disintegra: le donne tornano a essere indifferenti l’una nei confronti dell’altra e a criticare i mariti, poiché è venuta a mancare la minaccia per il loro matrimonio rappresentata da Sula. Alla donna si oppone Nel, che è considerata la vittima del tradimento di Jude con l’amica: al personaggio viene associata l’immagine della “good woman”, ovvero la donna che possiede qualità come la bontà, l’altruismo e il rispetto delle regole comuni.18 Il compito di annullare l’opposizione tra le due donne è affidato a Eva, che alla fine del romanzo accusa Nel di essere esattamente come la nipote, poiché è colpevole di aver “guardato” la scomparsa del ragazzino, come Sula ha fatto con Hannah.

L’opposizione nei confronti dell’integrazione è espresso nell’episodio in cui Tar Baby, quando l’uomo viene arrestato a causa di incidente d’auto nel quale viene coinvolta la figlia del sindaco di Medallion. Una volta accorso in prigione, Ajax

17 Cfr. J. Furman, 1996, op. cit. , p. 29.

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trova l’uomo nudo e con i segni dalle violenze subite a causa dei rapporti con la comunità di colore nella quale ha scelto volontariamente di vivere. Nelle parole del poliziotto Tar Baby è colpevole di essersi mischiato con la feccia della società: [..] “if the prisoner didn’t like to live in shit, he should come down out of those hills, and live like a decent white man.” (Sula, p. 133).

In contrasto con il romanzo di Hurston, in Sula la condizione di subalternità dei neri è accompagnato dal disprezzo nei confronti dei bianchi e dalla rassegnazione per la mancanza di pari opportunità. Sia Jude che Ajax aspirano a ottenere posizioni riservate solo ai bianchi: il primo desidera partecipare alla costruzione della nuova strada di Medallion, mentre Ajax sogna di lavorare sugli aerei, la sua passione. A entrambi viene negata la possibilità di realizzare i propri sogni; Jude è costretto ad accettare un mestiere in cui si sente svirilizzato, mentre Ajax si accontenta di contemplare gli areoplani, provando invidia nei confronti di coloro che lavorano nel settore.

People thought that those long trips he took to large cities in the state were for some sophisticated good times they could not imagine but only envy; actually he was leaning against the barbed wire of airports, or nosing around hangars just to hear the talk of the men who were fortunate enough to be in the trade. (Sula, p. 127).

Confrontando i due romanzi, ho notato che l’approccio degli uomini nei confronti della comunità è differente rispetto a quello delle donne poiché i primi necessitano dell’approvazione dei concittadini per vedere legittimata la loro posizione all’interno della comunità: i personaggi di Joe Starks e di Jude agiscono secondo un’immagine maschile prestabilita solo per sopperire alla mancanza di potere nei confronti dei bianchi. Così facendo Jude perde la propria identità e si sente

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incompleto senza un lavoro che lo soddisfa pienamente, mentre Joe muore solo, nonostante abbia trascorso una vita intera perseguendo il consenso della collettività che lo circonda. Il personaggio di Ajax invece ignora l’opinione pubblica e si avvicina a Sula, poiché entrambi condividono il desiderio di essere liberi e di non rinunciare a se stessi.

Anche in Sula le chiacchiere sul conto della protagonista si modificano al punto di diventare delle leggende: le donne descrivono i poteri demoniaci di Sula per giustificare avvenimenti considerati anomali. In maniera analoga nei anni precedenti la gente aveva inventato storie sulla gamba perduta di Eva: il bisogno di creare storie è alla base dello storytelling e delle culture popolari. A differenza di quanto avviene nel romanzo di Hurston, in Sula i pensieri dei cittadini, quasi sempre riassunti dal narratore in terza persona, hanno l’obiettivo di allontanare la donna dalla comunità, per il timore di cedere alla tentazione del male. Ma le storie che circolano sulla donna vengono raccontate principalmente per il semplice gusto di farlo e sono alimentate dall’indifferenza di Sula. Come afferma Trudier Harris, l’obiettivo della comunità è la creazione di pettegolezzi per sfuggire alla monotonia della vita in una piccola cittadina: “Imagination gives the community diversity from its own stupored monotony. [..] There is as much pleasure in telling the tales, perhaps more, than in looking into the truth of Sula’s life.”19

L’atteggiamento di rassegnazione da parte dei concittadini nei confronti di Shadrack colpisce in maniera analoga Sula: “But aside from one or two unsuccessful efforts to collect the dust from her footsteps, they did nothing to harm her. As always

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the black people looked at evil stony-eyed and let it run.” (Sula, p. 113). Alla notizia della morte della donna gli abitanti del Fondo reagiscono con stupore e sollievo, ma senza distogliere l’attenzione dalle loro attività: l’odio nei confronti di Sula li spinge a verificare in prima persona la verità sulla sua morte, rimanendo fuori al cimitero. Nel è l’unica persona di colore presente al funerale dell’amica e i bianchi si occupano del funerale solo perché la donna possedeva una sostanziosa assicurazione sulla vita.

Anche dopo la morte Sula è associata all’elemento dell’acqua: durante la processione al funerale accompagnata dalla canzone “Shall We Gather at the River”, ironicamente la pioggia cade sulle donne in attesa della definitiva sepoltura della loro nemica. In questo passaggio l’autrice pone in evidenza l’ipocrisia degli abitanti di Medallion, incapaci di perdonare la donna per le azioni commesse e che gioiscono della sua morte:

Not coming in, not dressed for mourning, but there waiting. Not until the white folks left-the gravediggers, Mr. and Mrs. Hodges, and their young son who assisted them- did those black people from up in the Bottom enter with hooded hearts and filed eyes to sing “Shall We Gather at the River” over the curved heart that cut them from the most magnificent hatred they had ever know. Their questions clotted the October air, Shall We Gather at the River? The beautiful, the beautiful river? Perhaps Sula answered them even then, for it began to rain and the women ran in tiny leaps through the grass for fear their straightened hair would beat them home. (Sula, p.173).

Come accade al funerale di Chicken Little, anche in questo episodio Morrison descrive la comunità concentrata sugli aspetti futili della propria vita, invece di partecipare al dolore per la morte di un membro appartenente alla loro cerchia.

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In TEWWG e in Sula le protagoniste sono entrambe descritte come donne isolate dalla comunità ma a differenza di Janie, Sula sceglie volontariamente di allontanarsi dal sistema di valori e delle tradizioni collettive: la donna rifiuta in tutti modi di inserirsi nella vita della cittadina. Janie, al contrario, comprende l’importanza del legame tra l’individuo e la società in cui vive: per tutta la vita tenta di stabilire un legame con gli altri e trovare il proprio posto, riuscendo infine a rapportarsi alla comunità attraverso il ruolo di storyteller. Il percorso di Sula è differente poiché la protagonista non sente l’esigenza di legarsi a nessun’altro al di fuori dell’amica Nel: la donna paga il rifiuto delle proprie origini e il riconoscimento nella comunità con la solitudine e l’abbandono da parte della comunità.

La popolazione di Medallion è descritta in maniera negativa rispetto agli abitanti di Eatonville: per questa ragione viene punita con la disgregazione della popolazione e la distruzione del Fondo all’arrivo dei ricchi bianchi. Nel capitolo conclusivo del romanzo “1965”, la piccola comunità viene descritta attraverso gli occhi di Nel, che ricorda con nostalgia i tempi passati:

It was sad, because the Bottom had been a real place. These young ones kept talking about the community, but they left the hills to the poor, the old, the stubborn- and the rich white folks. Maybe it hadn’t been a community, but it had been a place. Now there weren’t any place left, just separate houses with separate televisions and separate telephones and less and less dropping by. (Sula, p. 166).

L’incapacità degli abitanti del Fondo di legare l’uno con l’altro e di diventare una vera comunità li conduce alla distruzione anche fisica della propria cittadina, che viene occupata dai bianchi e dai loro campi da golf. A differenza di TEWWG, dove gli uomini sono soliti ritrovarsi nel porticato a chiacchierare, in Sula Morrison

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descrive la comunità come inadeguata a vivere in armonia e ad amare il prossimo, e per questo è destinata a scomparire.

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