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235 presentata in data 20 luglio 2021 a iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui Attivazione a Civitanova Marche del Centro regionale di oncofertilità femminile (CROF) a risposta orale PREMESSO CHE

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Interrogazione n. 235

presentata in data 20 luglio 2021

a iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui

Attivazione a Civitanova Marche del Centro regionale di oncofertilità femminile (CROF) a risposta orale

PREMESSO CHE:

- In data 14 Gennaio 2020, l’Assemblea legislativa delle Marche, nella seduta n.150, ha approvato la mozione n.555 concernente “Necessario istituire un Centro di Oncofertilità femminile”. Il miglioramento delle cure oncologiche consente con sempre maggiore frequenza la totale guarigione alle donne affette da cancro. Ma alcune terapie possono comportare una compromissione riproduttiva incidendo sulla funzione ovarica con un concreto rischio di sterilità o insufficienza ovarica (cosiddetta Menopausa Precoce).

Purtroppo circa un quarto di tutte le patologie oncologiche femminili si registra in età riproduttiva e ad oggi le pazienti in questione non può avvalersi di una consulenza specialistica qualificata e di trattamenti adeguati per tutelare la fertilità.

- Le principali Società Scientifiche (AIOM, SIE e SIGO), riconoscendo la peculiarità del problema, in un documento condiviso hanno ritenuto di dover sollecitare le Istituzioni alla creazione di strutture multidisciplinari dedicate a livello regionale; la Conferenza Stato- Regioni del 20 febbraio 2019, riguardante i Percorsi diagnostici terapeutici (PDTA) nei pazienti oncologici, ha sancito come sia indispensabile nell'assistenza alle giovani donne affette da cancro prevedere nel percorso assistenziale l'attività di un Centro di oncofertilità specificando anche le tipologie più opportune di intervento.

CONSIDERATO CHE:

- Un Centro regionale di oncofertilità femminile avrebbe l'obiettivo, come riportato nella mozione 555 di cui sopra “di preservare la fertilità attivando un percorso di protezione e prevenzione nelle pazienti di età minore ai 40 anni candidate a trattamenti potenzialmente o certamente dannosi per l'ovaio a causa di malattia neoplastica o patologia benigna cronica invalidante; definire i percorsi assistenziali che diano alle pazienti risposte tempestive ed efficaci identificando e facilitando anche la collaborazione di tutte le figure professionali coinvolte; identificare le figure professionali e le strutture sanitarie coinvolte facilitando la loro collaborazione e definendo tempi e modalità operativi delle stesse;

valutare gli outcomes oncologici e riproduttivi per una sistematica revisione dei criteri di efficienza operativa e delle attività di supporto decisionale; Ritenuto che il Centro regionale di oncofertilità femminile (CROF), Struttura operativa medico-chirurgica ospedaliera, possa essere utilmente collocato all'interno dell'Area Vasta 3, nella struttura ospedaliera di Civitanova Marche in quanto: ci sono spazi sufficienti adeguabili allo scopo con piccole opere murarie; esiste già una Biobanca accreditata per la conservazione delle cellule germinali e del tessuto ovarico, indispensabile per l'attività da avviare; la città di Civitanova Marche, con l'apertura della Quadrilatero, è diventata baricentrica all'interno dell'asse viario Umbria-Marche-Abruzzo, Regioni entrambe che non hanno ancora attivato alcun Centro regionale di oncofertilità femminile per cui quello marchigiano potrebbe essere oggetto di una importante mobilità attiva per il bilancio della sanità della Regione Marche;

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- La Mozione 555, approvata, ha impegnato il Presidente e la Giunta regionale “ad attivare sin da subito gli studi di fattibilità per l'istituzione di un Centro regionale di oncofertilità femminile (CROF), Struttura operativa medico-chirurgica ospedaliera con livello organizzativo di Unità complessa di alta specializzazione e a valenza regionale, ad individuare la struttura ospedaliera di Civitanova Marche, per le ragioni espresse in premessa, quale sede per il Centro regionale di oncofertilità femminile”.

CONSIDERATO ALTRESI’ CHE:

- Il Centro in questione rappresenterebbe una vera eccellenza sanitaria, prima non solo nelle Marche ma nel Centro Italia, che consentirebbe di tutelare la potenzialità riproduttiva a quelle donne, anche giovani, che purtroppo sono sottoposte a cure oncologiche.

Civitanova possiede tutti i requisiti, soprattutto quello di avere una BIio Banca, accreditata per la conservazione delle cellule germinali e del tessuto ovarico, condizione indispensabile per avere il centro. Nessun ospedale delle Marche possiede una tale Bio Banca.

- L’avvio del Centro in questione, in ambito etico, rappresenterebbe, al di là dell’importanza sanitaria, un gesto di civiltà e attenzione a sostegno del mondo femminile.

INTERROGA

Il Presidente della Giunta regionale per sapere:

Se è intenzione dell’Amministrazione regionale dare seguito all’istituzione del Centro regionale di oncofertilità femminile (CROF) a Civitanova Marche.

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