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LA BONIFICA DELLE TUBAZIONI IDRICHE INTERRATE IN AMIANTO

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2017

PREMESSA

L’amianto ed i Materiali Conte- nenti Amianto (MCA) sono stati largamente utilizzati su tutto il territorio nazionale fi no agli anni ‘90. Infatti l’Italia, in pas- sato, è stato tra i maggiori pro- duttori mondiali di amianto e di MCA. Il minerale si estraeva nella più grande miniera di amianto d’Europa, ubicata a Balangero in Piemonte, e nel Comune di Emarese in Valle D’Aosta. Dal dopoguer- ra risultano estratte in Italia circa 3.800.000 t di amian- to grezzo, ed un’importazione di circa 1.900.000 t.

L’amianto veniva lavorato in diversi stabilimenti indu- striali, disseminati su tutta la penisola, per produrre molteplici tipologie di manufatti. Nel 1992 l’Italia ha bandito l’estrazione e la commercializzazione del mi- nerale, classifi cato come cancerogeno nel 1973, ma tuttora rimangono in posto numerosi materiali che contengono tale sostanza pericolosa tra cui le tubazio- ni cemento amianto (T-CA).

IMPIEGO DELLE T-CA

Il d.m. 06/09/1994 distingue i MCA in:

■ friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pres- sione manuale;

■ compatti: materiali duri che possono essere sbricio- lati o ridotti in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici.

I MCA compatti hanno particolare resistenza meccani- ca, resistenza all’attacco chimico, resistenza ignifuga, resistenza refrattaria, anticondensa, fonoassorbenza, rigidità dielettrica, termoisolanza, antirombo.

Tali caratteristiche tecniche hanno portato alla pro- duzione di numerose tipologie di prodotti contenenti amianto tra cui le tubazioni in cemento amianto (CA), utilizzate per decenni per scopi civili e militari. Esse hanno avuto un’ampia diff usione su tutto il territorio nazionale.

La maggior parte delle tubazioni in CA attualmente uti- lizzate si ritrovano nei seguenti settori:

■ edilizia privata e pubblica;

■ agricoltura e zootecnia;

■ cantieri navali;

■ produzione e distribuzione di combustibili fossili ed energia elettrica;

■ captazione e distribuzione d’acqua per usi civili e in- dustriali.

RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI Le tubazioni in cemento amianto non costituiscono di per sé una sorgente primaria di pericolo per la salute pubblica qualora interrate, integre ed ancora in posto;

ciò in quanto il principale rischio sanitario correlato all’amianto è di tipo inalatorio. Si possono tuttavia ge- nerare situazioni di rischio se le tubazioni diventano oggetto di interventi di rimozione o manutenzione che portano all’esposizione parziale o totale all’aria am- biente del manufatto con possibile aerodispersione di fi bre. I pericoli maggiori incorrono soprattutto nel caso di interventi di taglio e/o manipolazione delle tubazio- ni in modo non corretto e nel caso in cui la superfi cie esterna del manufatto sia deteriorata, anche parzial- mente, con dissoluzione della matrice cementizia. A dette condizioni di rischio si può ovviare adottando specifi che misure di prevenzione e protezione.

ISTRUZIONI OPERATIVE PER LA RIMOZIONE DELLE T-CA IN SICUREZZA

Tenuto conto dell’estrema variabilità delle situazio- ni che si possono riscontrare in campo, nel presente fact-sheet si procederà ad indicare brevemente alcune modalità operative di riferimento da adottare per gli in- terventi su tratte di rete idrica interrate in CA. Per le at- tività di manutenzione (posa in opera di una guarnizio- ne con fascia di contenimento) è previsto l’invio di una notifi ca ai sensi dell’art. 250 del d.lgs. 81/08. Si ricorda, invece, che tutti gli interventi di rimozione delle mede- sime, totali o parziali, sono soggette a presentazione di uno specifi co Piano di Lavoro all’Organo di vigilanza competente per territorio ai sensi dell’art. 256 del d.lgs.

81/08. Devono quindi essere eseguite nel rispetto di quanto previsto dal Titolo IX - capo III “Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto”, applicando le adeguate misure tecniche, procedurali ed organizza- tive a tutela della salute dei lavoratori e degli ambienti di vita. In via generale per queste ultime attività si con- siglia di procedere come segue:

■ l’area di cantiere dovrà essere dotata di recinzione ed idonea cartellonistica avente caratteristiche tali da impedire l’accesso agli estranei;

■ dovrà essere interrotta, se possibile, la fornitura dei servizi erogati dalla rete oggetto degli interventi pri- ma di operare;

■ dovranno essere ridotte al minimo le fasi e le tempi- stiche di rimozione;

■ bisognerà procedere allo scavo fi no a raggiungere una profondità di 15 cm al di sopra della generatri- ce superiore del tubo. Durante questa fase si ritiene opportuna la bagnatura dell’area di scavo con can- noni nebulizzatori senza provocare ristagno o ru- scellamento, al fi ne di limitare l’emissione di polveri;

■ si dovrà sempre garantire la sicurezza statica delle pareti dello scavo anche mediante l’impiego di opere provvisionali;

■ le porzioni interessate da separazione/rottura/taglio dovranno essere completamente messe a giorno

LA BONIFICA DELLE TUBAZIONI IDRICHE INTERRATE IN AMIANTO

2019

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Inail - Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici - Direttore: Carlo De Petris Via Roberto Ferruzzi, 38/40 - 00143 Roma

Tel. 06 548 76 400 • Fax 06 548 76 413 • dit@inail.it

ISBN 978-88-7484-148-6 © 2019 Inail. La pubblicazione viene distribuita gratuitamente e ne è quindi vietata la vendita nonchè la riproduzione con qualsiasi mezzo. È consentita solo la citazione con l’indicazione della fonte. Stampato dalla Tipolitografia Inail di Milano • Edizione 2019 Autori: Paglietti F, Malinconico S, Conestabile della Staffa B, Bellagamba S, De Simone P, Massaro C, Taddei D, Lonigro I • Responsabile del Laboratorio IX: Bogliolo MP • Grafica ed Editing: Cogliani DG, Cerut F.

mediante attrezzi manuali (badili, vanghe, cazzuole, etc.), prestando attenzione a non raschiare la super- fi cie esterna della T-CA;

■ nel caso di tubazioni ubicate al di sotto della falda freatica, andranno adottate tecniche che consenta- no di operare in condizioni asciutte, da valutare a seconda del modello idraulico del sottosuolo;

■ con la tubazione interamente a giorno ed in parte sospesa, è auspicabile interporre tra la stessa ed il terreno sottostante un telo in polietilene ad alta densità con spessore di almeno 0,15 mm;

■ si dovrà procedere durante le fasi operative alla puli- zia completa della superfi cie esterna della tubazione contestualmente ad una nebulizzazione localizzata della/e zona/e di separazione/taglio, con acqua o con prodotto incapsulante biodegradabile;

■ le operazioni di taglio della tubazione dovranno es- sere eseguite mediante strumenti idonei, tra cui:

1) seghetto manuale (strumento operante a secco) per tubazioni con piccoli diametri, da utilizzare solo se si opera in presenza di aspirazione forza- ta a fi ltri assoluti di classe HEPA H13 o superiore, oppure atomizzazione/nebulizzazione continua dell’area di taglio con prodotto incapsulante bio- degradabile

2) seghetti alternativi a motore (a scoppio) a bassa velocità di rotazione, solo se dotati di sistemi inte- grati per l’irrorazione continua della zona di taglio con acqua o soluzione incapsulante impregnan- te, da utilizzare preferibilmente per tubazioni con diametri e spessori compatibili con la lunghezza e caratteristiche della lama utilizzata per il taglio 3 tagliatubi manuale a catena (strumento operante

a secco), da utilizzare solo se si opera in presen- za di aspirazione forzata a fi ltri assoluti di classe HEPA H13 o superiore, oppure atomizzazione/ne- bulizzazione continua dell’area di taglio con pro- dotto incapsulante biodegradabile;

■ è sempre vietato l’utilizzo di strumenti e apparec- chiature elettriche a media/alta velocità che opera- no a secco;

■ al fi ne di garantire una maggiore effi cacia dell’inter- vento, in caso sia necessario intervenire mediante taglio e sostituzione su un tratto di tubazione dan- neggiato, si consiglia di non limitarsi alla sostituzione della sola porzione danneggiata o deteriorata, bensì dell’intero tratto di tubazione (da giunto a giunto) che comprende la parte ammalorata;

■ al termine delle operazioni, si dovrà eff ettuare a cura della ditta esecutrice, congiuntamente con la Direzione lavori, un’ispezione visiva al fi ne di verifi - care la rimozione di tutti i rifi uti contenenti o conta- minati da amianto;

■ i lavoratori esposti dovranno utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) in tutte le fasi, compre- sa quella di caratterizzazione che precede all’inter- vento. Si ricorda che per il rischio amianto sono pre-

visti unicamente DPI di Terza Categoria, da utilizzare solo a seguito di specifi co addestramento. In caso di lavori di durata superiore a 5 giorni o rimozione di tratti di tubazione superiori a 50 m, si consiglia l’uso di una Unità di Decontaminazione Personale (UDP) a quattro stadi. In assenza di UDP, andranno seguite procedure rigorose per le operazioni di vestizione e decontaminazione.

RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO (RCA) PRODOTTI DA RIMOZIONE DI TUBAZIONI

I RCA prodotti dalle operazioni di rimozione delle tuba- zioni in CA devono essere classifi cati come segue:

■ le porzioni di tubazioni rimosse, previamente incap- sulate, sia esternamente che internamente, e suc- cessivamente imballate, devono essere classifi cate con il codice C.E.R. 17.06.05* - “Materiali da costru- zione contenenti amianto”;

■ la limitata quantità di terreno rimosso, che si trova- va a diretto contatto con la tubazione, dovrà essere considerata come terreno contaminato e classifi cata con il codice C.E.R. 17.05.03* - “Terre e rocce conte- nenti sostanze pericolose”;

■ i DPI ed i teli esausti, contaminati da amianto, devo- no essere classifi cati con il codice C.E.R. “15.02.02*

- Assorbenti, materiali fi ltranti, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose”, da confezionarsi separatamente dalle tubazioni rimos- se. Tuttavia esse possono essere avviate alle mede- sime destinazioni.

Tutti i rifi uti prodotti dovranno essere allontanati dall’a- rea di cantiere possibilmente in giornata o al raggiun- gimento di un primo carico utile e comunque entro i tempi indicati per il deposito temporaneo. Successiva- mente, andranno smaltiti in depositi preliminari o in di- scarica per rifi uti pericolosi o non pericolosi monodedi- cata all’amianto, o con cella monodedicata all’amianto.

RIFERIMENTI NORMATIVI

- d.m. 06/09/1994 - Normative e metodologie tecni- che per la cessazione dell’amianto;

- d.m. 14/05/1996 - Ministero della sanità - Norma- tive e metodo-logie tecniche per gli interventi di bonifi ca;

- d.m. 20/08/1999 - Ampliamento delle normative e delle meto-dologie tecniche per gli interventi di bonifi ca;

- d.m. 248/04 - Rifi uti di amianto: disciplinari sul tra- sporto, sul deposito e sul trattamento;

- d.lgs. 152/06 - Testo unico in materia ambientale;

- d.m. 27/09/2010 - Defi nizione dei criteri di ammis- sibilità dei rifi uti in discarica;

- d.lgs 81/08 - Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Riferimenti

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