• Non ci sono risultati.

I servizi socio sanitari per le persone con U.O.S.Disabilitàper le persone con disabilità27 Gennaio 20201

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "I servizi socio sanitari per le persone con U.O.S.Disabilitàper le persone con disabilità27 Gennaio 20201"

Copied!
43
0
0

Testo completo

(1)

I servizi socio sanitari per le persone con

U.O.S. Disabilità

per le persone con disabilità

27 Gennaio 2020

1

(2)

Legge 104 del 1992 Legge 104 del 1992

“Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale

“Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

e i diritti delle persone handicappate

E’ il riferimento più importante tutt’oggi perché definisce complessivamente i diritti della persona disabile e gli interventi necessari a garantire tali diritti, definisce il quadro istituzionale e le diritti, definisce il quadro istituzionale e le competenze dei diversi Enti:

• All’Ulss compete l’intervento clinico- riabilitativo

• All’Ente Locale (Comune-Provincia) l’assistenza

• Alla scuola educazione ed istruzione

(3)

Legge 104 del 1992 Legge 104 del 1992

“Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i

“Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

diritti delle persone handicappate

1. Finalità - Art 1.

La Repubblica:

a) garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia

b) previene e rimuove le condizioni invalidanti umana e i diritti di libertà e di autonomia

b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia

c) persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche,

d) predispone interventi volti a superare stati di

emarginazione e di esclusione

(4)

Legge 104 del 1992 Legge 104 del 1992

“Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione

“Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate sociale e i diritti delle persone handicappate

ART. 3

SOGGETTI AVENTI DIRITTO

E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale,

minorazione fisica, psichica o sensoriale,

stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione

lavorativa e tale da determinare un processo di

svantaggio sociale o di emarginazione

(5)

Dall’esclusione

all’inclusione

(6)

CLASSSIFICAZIONI CLASSSIFICAZIONI INTERNAZIONALI INTERNAZIONALI

OMS OMS

1980

Classificazione 1980 Classificazione

internazionale delle internazionale delle menomazioni, disabilità menomazioni, disabilità menomazioni, disabilità menomazioni, disabilità e svantaggi esistenziali e svantaggi esistenziali

ICIDH ICIDH

2001

Classificazione 2001 Classificazione internazionale del internazionale del funzionamento, della funzionamento, della disabilità e della salute disabilità e della salute

ICF

ICF

(7)

ICF 2001

La disabilità viene intesa, infatti, come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo, fattori personali e fattori ambientali che rappresentano le fattori ambientali che rappresentano le circostanze in egli cui vive. Ne consegue che ogni individuo, date le proprie condizioni di salute, può trovarsi in un ambiente con caratteristiche che possono limitare o restringere le proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale.

 APPROCCIO APPROCCIO BIOPSICOSOCIALE BIOPSICOSOCIALE

(8)

Cos’è la disabilità

Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (Rat. 2009)

“Le persone con disabilità presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che in interazione con barriere di

diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri”.

partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri”.

Va ricordato che già nel 2001 la World Health Organization nella International classification of functioning, disability and health (Icf) definì la disabilità come un

“umbrella term”, cioè una condizione che abbraccia i molteplici aspetti legati agli esiti dell’interazione tra menomazioni, limitazioni nelle attività e restrizioni alla partecipazione di un individuo che vive in un ambiente di vita, fisico e culturale, che può agire come facilitatore o barriera al funzionamento della persona.

Il modello di riferimento è BIO-PSICO-SOCIALE

(9)

Definizioni e concetti base

Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

(Rat. 2009)

• Il rispetto per la dignità intrinseca, l'autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l'indipendenza delle persone;

• la non discriminazione;

• la non discriminazione;

• la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società;

• il rispetto per la differenza e l'accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell'umanità stessa;

• la parità di opportunità;

• l'accessibilità;

• la parità tra uomini e donne;

• il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e

• il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la

propria identità.

(10)

Alcuni dati

(11)

U.O.S. Disabilità

MISSION

Il compito dell’U.O.S. Disabilità, è quello di creare le condizioni di maggior benessere possibile per le persone con disabilità certificata (L. 104/1992), dalla nascita sino al sessantacinquesimo anno di età, e le loro famiglie.

Gli interventi intendono mettere al centro il progetto alla persona, la sua quotidianità e la promozione delle opportunità di vita, sia attraverso il sostegno alla fragilità che attraverso la promozione delle potenzialità personali.

personali.

Stretta è la collaborazione tra i vari attori della rete sociale, pubblici (Altri Servizi ULSS, Medici di Medicina Generale, Pediatri, Comuni, Scuola) e privati (associazioni di volontariato, fondazioni, cooperative sociali), nella progettazione e nell’attuazione degli interventi.

ÉQUIPE: Assistente sociale, Educatore, Operatore Socio sanitario, Psicologo

(12)

Compiti istituzionali

• La predisposizione dei regolamenti per l'accesso ai servizi attraverso il Piano Locale della Disabilità secondo gli indirizzi regionali in materia;

• la definizione e la realizzazione del Progetto Assistenziale Individualizzato, attraverso l'UVDM e l'utilizzo di strumenti valutativi regionali (SVAMDI), così come previsto dai

provvedimenti regionali in considerazione delle fasi della crescita e della vita della persona con disabilità;

• la gestione delle graduatorie specifiche per l'attribuzione delle impegnative di cura domiciliare attraverso il supporto

informatico unico definito a livello regionale in modalità web;

• l'individuazione di percorsi riabilitativi per tutte le fasce d'età e di patologia, che abbiano come obiettivo finale l'autonomia, l'inclusione sociale e la partecipazione attiva della persona con disabilità nel suo contesto di vita;

• il rafforzamento del servizio di integrazione in ambito scolastico

in collaborazione con la UOS Neuropsichiatria Infantile.

(13)

I principi guida

Le scelte dell’UOS Disabilità, in linea con le disposizioni regionali, hanno cercato di attivare le diverse competenze e risorse presenti nel territorio e congiuntamente di adottare modelli di flessibilità̀ in grado di promuovere progetti individualizzati in relazione alle specifiche esigenze dell’utenza e del suo nucleo familiare.

La U.O.S. Disabilità si prefigge di:

La U.O.S. Disabilità si prefigge di:

• Valorizzare e potenziare le risorse che la persona possiede;

• costruire alleanza e condivisione con la persona e la sua famiglia;

• agire sull’ambiente di vita della persona;

• costruire progetti individualizzati utilizzando, in diversa

combinazione, le risorse presenti sul territorio.

(14)

Gli strumenti

Assistenza per l’integrazione scolastica

Impegnative di cura domiciliare (DGR 1338/2013) ICD-p

ICD-f

Servizi per la semiresidenzialità (previsto dalla LR. 22/2002)

Servizi per la residenzialità temporanea o definitiva (previsto dalla LR. 22/2002) Servizio Integrazione Lavorativa Area Svantaggio (S.I.L.A.S.)

Il progetto Vita Indipendente Progetto “Dopo di Noi”

Attività di promozione, informazione e formazione per l’Istituto dell’Amministrazione di sostegno.

(15)

L’U.O.S. Disabilità

Centro Servizi Montecchio Precalcino (Distretto N.2)

Il Centro Servizi di Montecchio Precalcino è un'area di servizi ad alta integrazione socio- sanitaria dell’Aulss 7 individuata a partire dal 2001. E' rivolto a persone che necessitano, nell'ambito psichiatrico, psicogeriatrico e della disabilità fisica e psichica, di una residenzialità a breve, medio o lungo termine. Attualmente sono presenti tre strutture: RSA S. Michele e La Decima (118 p.l.) per ospiti nella fascia Psichiatrica adulto-anziana e Disabile con comorbilità psichiatrica e RSA Il Cardo (38 + 1 p.a.) per persone non autosufficienti con disabilità fisica e psichica grave che necessitano di assistenza continua in regime sociosanitario. I servizi sono psichica grave che necessitano di assistenza continua in regime sociosanitario. I servizi sono autorizzati all'esercizio e accreditati in base alla L.R. 22/2002.

(16)

Attività indirette

• Formulazione e verifica periodica di tutti i progetti individualizzati degli utenti in carico all’UOS Disabilità, al fine di garantire il monitoraggio costante e l’appropriatezza degli obiettivi assistenziali ed educativi di ciascuna persona.

Ad. Es. la compilazione della SVAMDI e il caricamento nel sistema Atl@nte, infatti, sono ormai le modalità di sistema Atl@nte, infatti, sono ormai le modalità di valutazione complementari per l’individuazione, per l’erogazione di servizi e per la stesura dei progetti personalizzati.

• Partecipazione ad incontri Istituzionali, tecnici e amministrativi per la condivisione della presa in carico e per la programmazione delle progettualità individuali (Es.

UVMD).

(17)

Servizio gestito dall'Azienda Ulss su delega dei Comuni

Opera all’interno degli Istituti Scolastici, CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO SERVIZIO

SERVIZIO DI DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Opera all’interno degli Istituti Scolastici,

attraverso l’assegnazione di Operatori Socio-

Sanitari.

(18)

QUAL'E' IL PERCORSO PER ATTIVARE IL SUPPORTO QUAL'E' IL PERCORSO PER ATTIVARE IL SUPPORTO

DELL'OPERATORE?

DELL'OPERATORE?

Certificazione scolastica da parte del Servizio di NPI e convalida in sede di UVMD

Quantificazione del fabbisogno di assistenza attraverso Quantificazione del fabbisogno di assistenza attraverso

check-list che esamina più aree

(apprendimento e applicazione delle conoscenze,compiti e richieste generali, comunicazione, mobilità, cura della propria persona, interazioni e relazioni interpersonali )

Definizione del numero di ore/settimanali e

individuazione dell'operatore secondo alcuni

parametri consolidati

(19)

Favorire l'autonomia personale, le abilità funzionali nei diversi atti quotidiani

Sostenere il percorso di socializzazione dell'alunno disabile

Consolidare la cultura del rispetto nei confronti delle diversità

Consolidare le modalità di cooperazione tra i diversi attori (servizi, scuola, territorio..)

LE FINALITA' DEL SERVIZIO LE FINALITA' DEL SERVIZIO

scuola, territorio..)

Promuovere strategie operative alternative per aumentare il benessere ed esperienze di successo scolastico

(20)

L'EQUIPE

L'EQUIPE DI DI LAVORO PER LAVORO PER

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

COORDINATORE SERVIZIO DISABILITA'

Insegnanti con funzione strumentale, Insegnanti di sostegno,Insegnanti

Dirigenti Scolastici, Resp. del Servizio di NPI e dei Servizi convenzionati,

Famiglie, Educatori

EDUCATORI

OPERATORI SOCIO SANITARI

Insegnanti di sostegno,Insegnanti

curriculari, Famiglie, Terapisti del Servizio di NPI e dei servizi convenzionati

Alunni, Educatori di riferimento,Insegnanti curriculari e di sostegno,Famiglia

(21)

IL QUADERNO OPERATIVO

Sintetizza le metodologie operative individuali per ogni singolo alunno in assistenza

È composto da:

1) una relazione iniziale

GLI STRUMENTI

GLI STRUMENTI DI DI LAVORO LAVORO

1) una relazione iniziale

2) elenco degli obiettivi di intervento

3) descrizione delle strategie previste per il raggiungimento degli obiettivi

4) valutazione degli obiettivi

5) relazione finale sull'andamento scolastico globale

(22)

LA SCHEDA DI SOSTITUZIONE

Redatta dall'OSS

Sintetizza le informazioni basilari dell'intervento sull'utente in caso di assenza del proprio oss assegnato

GLI STRUMENTI

GLI STRUMENTI DI DI LAVORO LAVORO

(23)

STRATEGIE OPERATIVE ALTERNATIVE

Promuovere strategie operative alternative per aumentare il benessere ed esperienze di successo scolastico

Laboratori ricreativi/inclusivi

per includere nelle loro attività tutti gli alunni ciascuno con le per includere nelle loro attività tutti gli alunni ciascuno con le

proprie caratteristiche, potenzialità, fragilità e debolezze

destinati a gruppi interclassi

Metodologia operativa basata sul proporre i diversi

apprendimenti in modo alternativa con il fare

(24)

QUAL'E' LA SITUAZIONE ATTUALE

* riferimento a.s. 2018-2019

N° alunni con disabilità in carico (2018-2019): 479

N° ore/settimanali assegnate: 4178

(25)

PROGETTI PERSONALIZZATI:

IMPEGNATIVE DI CURA DOMICILIARE

Impegnativa di cura domiciliare per persone adulte con disabilità fisica - motoria (ICD f):

Si rivolge a persone con grave disabilità fisico- motoria in età adulta.

Assicura l'erogazione di un contributo economico per realizzare progetti personalizzati gestiti direttamente dagli interessati.

progetti personalizzati gestiti direttamente dagli interessati.

63 UTENTI

(26)

Impegnativa di cura domiciliare per persone con grave disabilità psichica e intellettiva (ICD p):

Si rivolge a persone con grave disabilità psichica ed intellettiva.

Assicura l'erogazione di servizi o di contributi economici.

PROGETTI PERSONALIZZATI: IMPEGNATIVE DI CURA DOMICILIARE

259 UTENTI

(27)

Servizi per l’età Adulta

L’attività dei servizi si concentra sulla definizione di Progetti Educativi ed Assistenziali Individualizzati, che seguono la persona con disabilità nel suo percorso di vita, perseguendo l’obiettivo della massima capacità e autodeterminazione.

La gestione delle richieste e delle relative istruttorie per l’accesso ai servizi avviene attraverso l’attività di valutazione multidimensionale servizi avviene attraverso l’attività di valutazione multidimensionale distrettuale (UVMD), che valuta il bisogno ed individua la soluzione più adeguata ai bisogni della persona interessata, compatibilmente con le risorse esistenti e in accordo con la famiglia.

I progetti attivati si avvalgono di collaborazioni con altri servizi distrettuali, con i servizi sociali comunali, con le diverse strutture socio sanitarie, con le cooperative sociali e altri soggetti del terzo settore, con il volontariato, di comune accordo con la persona disabile e i suoi familiari.

27

(28)

Disabilità Età Adulta

L’attività di valutazione delle domande di accesso ai servizi, presentate dalla persona con disabilità o dal suo Tutore/Amministratore di Sostegno, si avvale dell’utilizzo della scheda SVaMDi (scheda di valutazione multidimensionale disabili) che consente la definizione di un profilo di gravità e di funzionamento, secondo un punteggio esitato dall’algoritmo funzionamento, secondo un punteggio esitato dall’algoritmo presente nel sistema regionale Atl@nte web.

Tale sistema registra l’assegnazione delle impegnative e

numerose altre informazioni legate alla tipologia di servizio

attivato (flusso FAD).

(29)

Attività Diurne

Fra i servizi territoriali finalizzati al sostegno alla domiciliarità, oltre alle impegnative di cura domiciliare, includiamo:

- Centri diurni (l.22/02 – dgr 84/97- dgr 740/15)

- Progetti sperimentali e di alternativa al centro diurno (dgr 739/15) - Progetti sperimentali e di alternativa al centro diurno (dgr 739/15) - Laboratori artigianali di inclusione sociale - Laboratori pomeridiani - Progettualità specifiche per la Vita Indipendente

- Servizio di Integrazione Lavorativa (Silas)

(30)

• Definizione del contenuto abilitativo assistenziale dei Centri diurni per persone con disabilità

• Aggiunta di un ulteriore livello di assistenza (rapporto operatore utente 1:7)

Nuova programmazione e modalità di determinazione delle rette tipo per i Centri diurni per persone con disabilità

DGR 740/15

(rapporto operatore utente 1:7)

• Determinazione e articolazione della retta e della quota di rilievo sanitario per i tre livelli di bisogno abilitativo-assistenziale: alto, medio e basso, rilevati con SVaMDi, secondo le procedure definite in base alla DGR 2960/2012 e della successiva DGR 1804/2014.

(31)

Centri Diurni

Destinatari

Persone adulte con disabilità in possesso di certificazione di handicap grave ai sensi della Legge 104/92.

Sono strutture di accoglienza diurna per persone con diverse tipologie di disabilità che, assolto l’obbligo scolastico, non sono in grado di accedere al mondo del lavoro o ad altre forme di integrazione sociale,

403 utenti

accedere al mondo del lavoro o ad altre forme di integrazione sociale, in quanto generalmente si collocano in una fascia di gravità medio/alta con rapporto di assistenza operatore/utente di 1:5 e 1:2.

Offrono un importante supporto alla famiglia realizzando interventi a

carattere educativo, riabilitativo ed assistenziale, favorendo la crescita delle relazioni interpersonali e sociali.

(32)

Progetti sperimentali e di alternativa al centro diurno

Mirano a dare risposta a giovani adulti con disabilità di livello medio/lieve, promuovendo l’integrazione sociale all’interno di contesti occupazionali alternativi ai Centri Diurni come possono essere le cooperative e le fattorie sociali.

Laboratori artigianali e Attività pomeridiane

Laboratori di inclusione sociale che, valorizzando le risorse, le Laboratori di inclusione sociale che, valorizzando le risorse, le competenze e le aspirazioni individuali, favoriscono le opportunità di socializzazione e di impiego del tempo libero, nonché momenti di intervento assistenziale ed educativo mirato.

Progetti per la Vita Indipendente

Prevedono l’inclusione sociale in ambiente lavorativo e attività di supporto all’abitare in autonomia, a favore di persone con grave e gravissima disabilità di tipo fisico motorio

108 utenti

(33)

CENTRO DIURNO “VITA INDIPENDENTE” DI BREGANZE Si rivolge a persone con esiti di gravi cerebrolesioni o con patologia invalidante acquisita

Il Centro distingue due gruppi di ospiti con obiettivi personalizzati in due macro aree di intervento

Progetto “Educativo-Socializzante” rivolto alle persone con disabilità croniche con esiti stabilizzati

Progetto “Ad alta valenza riabilitativa” rivolto alle persone che, pur presentando un quadro clinico funzionale in via di stabilità dal

punto di vista motorio, necessitano di un'ulteriore riabilitazione cognitiva e psicologica.

(34)

Servizi e progetti diurni

1 CENTRI DIURNI

PROGETTI ALTERNATIVI E LABORATORI

1

1 3

1

1

1

1

1

1 1

2

2 3 2

2 1 1

(35)

Centri diurni a gestione diretta Azienda ULSS7:

Centro diurno Schio presso Casa della Salute Centro diurno "La Casa" a Lugo di Vicenza Centro diurno "Il Gelso" a Chiuppano

Centro diurno “Noi e gli Altri” a Bassano

Centro diurno “La Persona al Centro” a Bassano Centro diurno “Attività Guidate” a Bassano

Centri diurni in convenzione:

Centri Diurni ANFFAS a Schio, Torrebelvicino, Velo D'Astico, Nove Centro Diurno "G.Tapparelli" Coop. Schio Solidale a Schio

Centro Diurno Coop. "Verlata" a Villaverla

SEDI

Centro Diurno Coop. "Verlata" a Villaverla

Centro Diurno "Vita Indipendente" Ipab La Pieve a Breganze

Centro Diurno "Casa Enrico" Associazione "Il Filo di seta" a Fara Vic.

Centro diurno coop.“S. Matteo e S. Luigi”, Asiago

Centro diurno “Il Raggio Verde” coop. Medihospes/Mondo di gioia a Marostica

Centro diurno “Le Carubine” Associazione Conca d’Oro a Bassano Centro Diurno “Avvenire” coop. Avvenire a Campese di Bassano Progetti

“Bio fattoria“ coop. Conca d’Oro Bassano

“Avvenire Insieme“ coop. Avvenire a Campese di Bassano

“Le Botteghe“ laboratori artigianali per l’inclusione sociale a Bassano

(36)

Servizi Residenziali

Rispondono al bisogno di presa in carico delle persone per le quali non sia sufficiente la rete dei servizi domiciliari attivati e, pertanto, non sia più possibile sostenere la permanenza nella propria abitazione.

L’accoglienza presso le strutture residenziali può avere carattere definitivo o temporaneo, per improvvise situazione di emergenza, o per fornire un sollievo.

per fornire un sollievo.

Presentano diversi modelli organizzativi (Centri di riferimento per le Gravi Disabilità, Residenze Sanitarie Assistenziali, Comunità Alloggio, Gruppi Appartamento, Servizi di Autonomia), con parametri di funzionamento differenti a seconda del grado di non autosufficienza degli ospiti e dei relativi bisogni educativo - assistenziali.

36

332 utenti

(37)

Servizi residenziali

GRUPPO APPARTAMENTO

1 COMUNITA’ ALLOGGIO

RSA

APPARTAMENTI housing sociale

CRGD

1

1

1

4 2

1 1

1

1

1

6

1 1

1

1

(38)

SEDI

Strutture residenziali presenti nel territorio dell'Azienda Ulss n. 7 Comunità Alloggio "Lisa" Coop. Verlata a Villaverla

Comunità Alloggio Coop. Comunità Servizi a Schio RSA "Il Cardo" a Montecchio Precalcino

RSA Istituto Comunale "Villa Miari" a Santorso RSA Coop. "Quadrifoglio" a Marostica

RSA Istituto Palazzolo a Rosà CRGD Istituto Palazzolo a Rosà

Comunità Alloggio "Il ciliegio" Coop. "Insieme di può" a Marostica Comunità Alloggio "Conca D’Oro" a Bassano

Comunità Alloggio "Anffas" a Bassano

Comunità Alloggio “Nico Frigo” a Cesuna di Roana Comunità Alloggio “Casa dei pini” a Lusiana Conco Gruppi Appartamento

(39)

AZIONI INNOVATIVE

Progetto “Dopo di Noi” (legge 112/2016)

Tutela i diritti delle persone con disabilità grave rimasti privi del sostegno famigliare

Promuove e favorisce il benessere, l'inclusione sociale e l'autonomia delle persone con disabilità grave

(40)

AZIONI INNOVATIVE

La legge 112/16 prevede la creazione di un fondo per l'assistenza e il sostegno ai disabili privi dell'aiuto della famiglia.

Il fondo è compartecipato da Regioni, Enti Locali e associazioni del Terzo Settore.

Il Fondo potrà essere utilizzato per realizzare programmi e interventi innovativi a carattere residenziale.

innovativi a carattere residenziale.

Tra i progetti che potranno essere finanziati rientrano quelli di co- housing.

(41)

AZIONI INNOVATIVE

Nel DIS 2 è stata formalizzata la rete di partenariato con capofila la coop.va “Verlata” di Villaverla.

La legge individua 5 linee progettuali:

Linea A: percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine (n° 6 progetti attivati) Linea B: interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni

Linea B: interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative (n° 2 progetti attivati)

(42)

AZIONI INNOVATIVE

Linea C: programmi di accrescimento della consapevolezza e per l’abilitazione e lo sviluppo di competenze per favorire

l’autonomia per le persone con disabilità grave e per una migliore gestione per la vita quotidiana (n° 7 progetti attivati)

Linea D: interventi di realizzazione di innovative soluzioni alloggiative (in fase progettuale)

alloggiative (in fase progettuale)

Linea E: interventi di permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare (n° 3 progetti attivati)

(43)

Grazie

Grazie

Riferimenti

Documenti correlati

In particolare, in ottemperanza alla circolare del Servizio Salute della nostra Regione che obbliga lo screening con i tamponi antigenici ogni quindici giorni, in alcuni

PERSONE DI 15-87 ANNI CON LIMITAZIONI FUNZIONALI CHE HANNO DIFFICOLTÀ A UTILIZZARE INTERNET, A SVOLGERE ATTIVITÀ DEL TEMPO LIBERO E FARE VIAGGI PER MOTIVI DI SALUTE, SECONDO

TABELLA PER LA CESSAZIONE O RIDUZIONE DELLA CORRESPONSIONE DEGLI ASSEGNI FAMILIARI (AI LAVORATORI AUTONOMI) O DELLE QUOTE DI MAGGIORAZIONE DI PENSIONE (AI PENSIONATI DELLE

Da applicare ai soggetti cui si corrispondono gli assegni familiari o le quote di maggiorazione per i figli ed equiparati minori e che siano nella condizione di vedovo/a,

Grafico 4 - Persone (valori per 100) con limitazioni nelle attività quotidiane di età 50 anni ed oltre che vivono in famiglia per tipo di difficoltà (svolgere occasionalmente

2018/11/27 CONFERENZA STAMPA TRASPORTO PUBBLICO METROPOLITANO2. LA

L’Impresa/Affidatario si impegna a contattare il Datore di Lavoro Committente /RUP/DEC dell’appalto dell’Azienda per qualsiasi incertezza o chiarimento relativo alla

i) gli interventi informativi, educativi, di partecipazione e di controllo per eliminare la nocività ambientale e prevenire gli infortuni in ogni ambiente di vita e di lavoro,