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Progetto. "Informatica e bambini in ospedale" Fase 1 - Proposta pilota

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Academic year: 2022

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Progetto

"Informatica e bambini in ospedale"

Fase 1 - Proposta pilota

Marzo 2000

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Progetto "Informatica e bambini in ospedale"

Premessa

La Microsoft Italia, nell'ambito delle sue attività in campo sociale nelle quali è da anni impegnata, ha deciso di promuovere un progetto che favorisca lo sviluppo dei sistemi informatici negli ospedali a supporto dei bambini con lunghe o ripetute degenze. L'obiettivo è quello di fornire, attraverso la tecnologia, un aiuto concreto ai bambini in ospedale, in particolare, sotto il profilo educativo (continuità didattica, supporto all'apprendimento, collegamento con la comunità scolastica), di relazione/comunicazione con l'esterno (famiglia, parenti, bambini in altri ospedali, scuola) e di intrattenimento.

il progetto si articolerà in due fasi: una fase pilota, prevista per il 2000, a cui partecipano un numero ristretto e selezionato di ospedali/reparti pediatrici (n° 04); una fase 2 che estenda l'esperienza della fase pilota, ad un numero più ampio di strutture ospedaliere (2001)

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Gli obiettivi dei Progetto "Informatica e Bambini In Ospedale"

Cosa può fare l'informatica per aiutare i bambini costretti a lunghe (e meno lunghe) degenze ospedaliere? E per le loro famiglie?

La degenza è un'esperienza traumatica per un bambino e per la sua famiglia, molto si sta già cercando di fare, ma questo si scontra con limiti strutturali, culturali ed economici. In questa direzione, il contributo che l'informatica può dare è enorme.

Prendendo spunto da un'esperienza americana e adattandola alla realtà italiana, Microsoft Italia intende sviluppare un progetto-pilota che coinvolga un numero ristretto di importanti ospedali/reparti pediatrici e che sappia creare le migliori condizioni per i bambini ricoverati in termini di

- educazione,

- collegamento/comunicazione con l'esterno - intrattenimento

1. Educazione: Per i bambini in ospedale, una lunga degenza o una degenza ripetuta vuoi dire, tra l'altro, allontanamento prolungato dalla scuola o dall'asilo. Il progetto di Microsoft, in affiancamento a quanto già fanno gli ospedali e le istituzioni, vuole utilizzare l'informatica per far sì che nel corso della degenza i bambini possano continuare il loro iter scolastico e possano avere la possibilità di mantenere una continuità didattico/educativa che garantisca il loro percorso di apprendimento.

2. Collegamento/comunicazione con l'esterno: Il ricovero è un'esperienza traumatica che porta anche a un forte isolamento e a un'estraniazione dalla realtà.

Molte volte, l'unico contatto prevalente rimane la famiglia. In questo campo l'informatica può svolgere un ruolo straordinario e innovativo per trovare forme e modi di contatto con l'esterno, con la famiglia stessa, con la scuola, con la società in genere e con gli altri bambini in ospedale che vivono la stessa difficile esperienza (condividere per superare).

3. Intrattenimento: E' l'area dove più sono attive le associazioni volontarie. Si tratta di aiutare il bambino a passare il tempo nel miglior modo possibile, distraendolo, trasmettendo gioia e entusiasmo. Anche qui l'informatica può fare molto.

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Il Ruolo di Microsoft Italia

Il ruolo di Microsoft sarà quello di contribuire all'implementazione dei progetto nel suo complesso attraverso:

messa a disposizione delle attrezzature necessarie (computer, reti, ecc.),sulla base delle specifiche esigenze degli ospedali.

messa a disposizione dei programmi software, secondo le necessità specifiche: sia sistemi operativi, che programmi che CD-ROM educativi e di intrattenimento (anche non-Microsoft)

inserimento di personale volontario Microsoft che collabori al progetto.

Da definire se la partecipazione sarà tramite l'adesione all'ABIO e quindi sia necessaria la partecipazione ai corsi di formazione per volontari. Il ruolo principale sarà quello di supportare e supervisionare l'andamento dei progetto (funzionalità, strumenti e applicazioni).

supporti di training/formazione

Potranno essere erogati dai dipendenti-volontari in sessioni centralizzate sulla base delle esigenze di formazione espresse dagli ospedali

Il "pacchetto" specifico offerto da Microsoft verrà definito nei piani sviluppati con i singoli ospedali e sulla base delle loro necessità.

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L'identificazione degli Ospedali per la fase pilota

Nei mesi di novembre/dicembre si sono svolti gli incontri con gli ospedali selezionati per verificare la loro disponibilità a partecipare alla fase pilota dei progetto.

Gli ospedali sono stati prescelti sulla base dei seguenti requisiti:

- presenza al loro interno di importanti reparti di pediatria (o essi stessi cliniche pediatriche)

- reparti con presenza di bambini affetti da patologie croniche diversificate e che implicano degenze prolungate o ripetute (in modo da costituire un campione sufficientemente rappresentativo della realtà italiana e tale da consentire la messa a punto di un modello di intervento riproducibile ed estendibile successivamente a un numero più ampio di realtà ospedaliere).

- collocazione nell'area dei Centro-Nord (che, grazie alla vicinanza con la sede Microsoft, consentirà una maggior facilità nella fase di supervisione dei progetto).

Le strutture con le quali è stata realizzata la verifica di disponibilità sono: l'Ospedale S. Gerardo di Monza, Policlinico S. Orsola di Bologna a, Clinica De Marchi di Milano, Istituto Neurologico Besta.

Da questi incontri è emersa la necessità di procedere, nell'implementazione dei progetto, alla stesura di programmi specifici ospedale per ospedale.

Ognuno di questi rappresenta, infatti, una realtà diversa dalle altre sia per l'esperienza maturata nell'utilizzo di sistemi multimediali che per le attrezzature già presenti, che per gli spazi a disposizione che per le esigenze legate alla tipologia delle degenze e delle patologie.

Per maggiori dettagli, vedi progetti allegati.

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Sviluppo dei piano operativo

1. Costituzione del Consiglio Scientifico: il Consiglio avrà il ruolo di garante dei progetto, ne guiderà lo sviluppo e ne assicurerà la correttezza metodologica, tecnica e scientifica. La prima riunione si terrà il 14 marzo 00.

2. Costituzione dei Comitato Operativo. Ne faranno parte 1 rappresentante Microsoft, 1 rappresentante di Hili & Knowlton e un rappresentante di ogni ospedale coinvolto, indicato dalla direzione dello stesso. La convocazione del Comitato sarà successiva alla costituzione del Consiglio Scientifico

3. Stesura delle proposte operative definitive per ogni singolo ospedale. Con la collaborazione dei referenti identificati in ogni struttura e previo sopralluogo tecnico (entro marzo)

Implementazione dei piano

4. Avvio implementazione delle singole proposte operative: fornitura strumenti; realizzazione training, campagna di reclutamento dipendenti-volontari

5. Realizzazione sito WEB specifico, Aperto a tutti i bambini che sono in ospedale o hanno vissuto esperienze tali (ad es. terapie intensive in day-hospital) e alle loro famiglie. E' parte attiva delle esperienze pilota.

6. Lancio (attività di comunicazione e ufficio stampa). Presentazione dei progetto pilota

7. Dossier: con il compito di riportare le linee guida dei lavoro di studio e progettazione dei CIEBO., oltre all'analisi e sintesi sui risultati elaborati dal gruppo di lavoro. Da diffondere alla comunità scientifica, agli addetti ai lavori, alle associazioni coinvolte, alle istituzioni.

8. Convegno: alla chiusura dei primo anno di attività le esperienze e risultati delle stesse vengono presentati pubblicamente in un apposito convegno o nell'ambito di un evento già esistente sul tema.

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Spett. le HILL & KNOWLTON Monza, 25 febbraio 2000

Alla cortese attenzione della dott.ssa Viviana Poletti

Oggetto: Progetto Informatica e Bambini in Ospedale - Scuola in Ospedale San Gerardo di Monza.

Sottoponiarrio alla Vostra cortese attenzione il nostro progetto di informatizzazione del Reparto di Ematologia Pediatrica e del Centro Trapianti Midollo Osseo dell'Ospedale San Gerardo di Monza.

Analisi della situazione

1 bambini e i ragazzi seguiti nel reparto di Ematologia Pediatrica, nel Centro Trapianti e nel Day Hospital sono affetti da leucernia o da altre patologie ernatologiche gravi. Dopo l'esordio essi restano assenti da scuola per un periodo di tempo più o meno lungo, relativo alla fascia di rischio e allo stadio della malattia. Infatti sono ricoverati in reparto o frequentano il Day Hospital e comunque attraversano fasi della malattia in cui non possono frequentare la scuola a causa della loro situazione immunitaria. 1 ragazzi sottoposti a trapianto di midollo osseo vengono ricoverati in isolamento per un periodo di circa 30 o 40 giorni.

Strumenti attualmente a disposizione

Nel Day I-Iospita] di Ematologia Pediatrica sono installati una postazione multimediale che consente i collegamenti in videoconferenza con la Scuola Media Elisa Sala e un computer collegato alla rete SIR.

C

Nel reparto di Ematologia Pediatrica sono disponibili due computer trasportabili su carrello.

Il Pro2etto

Il progetto si propone di offrire ai bambini/ragazzi ricoverati nel reparto di Ematologia Pediatrica e nel CentroTrapianti di Midollo Osseo: I. gli strumenti informaci per la realizzazione di attività didattiche; 2. la possibilità di collegarsi con

l'arribiente estemo.

Tipi di collegamento Finalità

Scuola Media Statale Elisa Sala => realizzare progetti in comune con le classi di

VIDEOCONFERENZA accoglienza (corso pilota)

=> partecipare a lezioni su argomenti specifici secondo palinsesto concordato

Scuole di appartenenza dei singoli alunni => consentire ai nostri ragazzi di comunicare con i

INTERNET 0 RETE SIR compagni e con gli insegnanti di classe

=> realizzare lavori in comune

scambiare comunicazioni relative alle operazioni di verifica e di valutazione

Altre scuole realizzare progetti in collaborazione

INTERNET 0 RETE SIR visitare siti di presentazione delle scuole

superiori, con particolare riferimento al lavoro di orientamento per il proseguimento degli studi

Altre scuole in ospedale => consentire la comunicazione nel caso di

INTERNET trasferimento di ragazzi da un centro all'altro

realizzare progetti in collaborazione

=> scambio di informazioni e di esperienze

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Finalità educative

o Ridurre l'ansia che può essere generata dallo stato di malattia

o Limitare l'isolamento, permettendo il contatto con la scuola di appartenenza e con altre scuole

o Favorire il recupero dell'autostima attraverso la proposta di attività possibili, gratificanti e attraverso il riconoscimento dei coetanei.

o Creare e migliorare il rapporto insegnante-alunno, attraverso la realizzazione di attività coinvolgenti e gratificanti.

o Motivare allo studio con stimoli forti, attraverso la realizzazione di attività in comune e la partecipazione delle attività proposte anche da altre scuole

o Migliorare i tempi di attenzione e facilitare i processi di memorizzazione a breve e a medio termine.

Obiettivi didattici

o Alfabetizzare al linguaggio informatico mediante l'apprendimento delle strutture di base e l'utilizzo di software applicativo.

o Migliorare la capacità di espressione mediante diversi canali comunicativi.

o Lirnitare la frammentarietà del lavoro scolastico predisponendo progetti e mantenendone la memoria storica.

Materiali e strunienti

Abbiamo identificato la strumentazione necessaria in:

A- Quattro postazioni mobili multimediali da collocare in quattro stanze del Reparto B- Un computer - corredato di scanner e stampante laser da collocare nell'aula insegnanti.

C- Un corriputer multimedíale portatile.

D- Rete di collegamento alle 13 stanze di degenza e all'aula insegnanti partendo da un punto predisposto al piano.

E- Software di gestione della rete e della gestione in sicurezza degli accessi alla rete (tipo PROXY e NT4) F- Un contratto di manutenzione dei tutte le apparecchiature

G- Corso di formazione per le insegnanti sui seguenti temi:

gestione della rete

navigazione in Internet e gestione Posta Elettronica predisposizione di ipertesti e testi interattivi.

H- Software applicativo didattico con licenza per la rete.

La scuola Media presente in Ospedale ha già ricevuto finanziamenti dal M.P.I. per un progetto di Sviluppo delle tecnologie didattiche, denominato 'Trogetto Ulisse" che prevede l'installazione di due postazioni multimediali in collegarnento con l'esterno.

L'Azienda Ospedaliera ha prospettato la possibilità di una sua partecipazione alla realizzazione del progetto per quanto concerne la predisposizione della rete.

Chiediarno la Vostra partecipazione alla realizzazione dei progetto ad integrazione e completamento di quanto già fornito dal M.P.I. e dall'Azienda Ospedaliera.

Chiediamo, inoltre, il Vostro intervento qualora l'Azienda noti fosse in condizione di fornirci la predisposizione della rete.

Restiamo a disposizione per un incontro di tutte le parti interessate al progetto per la definizione degli aspetti tecnici, dei tempi di realizzazione e delle competenze.

Ringraziamo per la cortese attenzione e porgiarno cordiali saluti.

Le insegnanti della Scuola in Ospedale progetto Microsoft: proposta Istituto C.Besta

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Titolo del progetto:

PROGETTO INFORMATICA E BAMBINI IN OSPEDALE PROMOSSO DA MICROSOFT Obiettivi generali

L'Istituto Neurologico C.Besta ha aderito all'iniziativa promossa da Microsoft Italia che si ripropone di fornire un aiuto ai bambini in Ospedale attraverso le tecnologie informatiche fornendo un sostegno alle attività di tipo educativo (scuola in ospedale) e ricreativo già presenti, e mettendo a disposizione un canale di comunicazione aggíuntivo con Vesterno (scuola, famiglia, ... ). Si tratta di un progetto pilota che coinvolgerà un numero ristretto di reparti pediatrici del Centro-Nord Italia, in cui vengono ricoverati bambini affetti da varie patologíe croníche, e pertanto sottoposti a lunghe e ripetute degenze; questi reparti, molto diversi fra loro, possono costituire un campione sufficientemente rappresentativo della realtà italiana tale da consentire la punto a punto di un modello di intervento estensibile in futuro a un numero sempre maggiore di reparti pediatrici.

Obiettivi specifici

Nei due reparti di degenza dell'Istituto e nel DH della divisione di Neurologia dello Sviluppo vengono assai frequentemente ricoverati pazienti con disordini motori e ritardo intellettivo; le caratteristiche delle postazioni informatiche devono quindi essere calibrate sulle esigenze e sulle reali possibilità di utilizzo di questi bambini. Si prevede di organizzare due postazioni informatiche presso le Divisioni di Neuropsichiatria Infantile dell'Istituto con le seguenti caratteristiche:

I. postazione dedicata ai bambini ricoverati nei due reparti di deZenza (NPI, Neurolokia dello Sviluppo)

Questa postazione dovrebbe essere utilizzata dai pazienti in età scolare (preadolescenti, adolescenti). Un primo obiettivo dovrebbe consistere in una sorta di "alfabetizzazione informatica": constatiamo infatti che molti dei bambini qui ricoverati sono assai interessati allo strumento, ma non hanno la possibilità o l'occasione di conoscerlo e di utilizzarlo. Soprattutto in questa prima fase, lo scopo dell'intervento dovrebbe essere prevalentemente ricreativo, e solo in alcuni casi si pensa che sarà possibile proporre un utilizzo diverso, come ad esempio la comunicazione con le famiglie e con la scuola. Non è per ora prevedíbile quanto e come questo tipo di comunicazione sia utilizzabile dai nostri pazienti, ma ci si riserva di valutarne le potenzialità, ed eventualmente di estenderne l'uso in un prossimo futuro.

2. Postazione dedicata ai bambini ricoverati nel DH della Divisíone di Neurologia dello Sviluppo

Questa postazione dovrebbe essere dedicata in modo specifico a bambini affetti da insufficienza mentale lieve-media, disordini del linguaggio e dell'apprendimento scolastico che frequentano il DH della Divisione di Neurologia dello Sviluppo per cicli di riabilitazione in collaborazione con la scuola. L'obiettivo del lavoro con questi soggetti dovrebbe essere più strettamente di tipo educativo-riabilitativo, pur mantenendo quelle valenze ricreative indispensabili per la motivazione del bambino stesso al lavoro nel corso delle sedute di riabilitazione e per l'uso dello strumento informatico.

Sviluppo operativo

I. Postazione dedicata aí bambini ricoverati nei due reparti di de,cenza.

Sede: Biblioteca Infantile (al piano rialzato), dove dovrebbe essere organizzata una postazione ad hoc che consenta l'accesso e l'utilizzo anche a pazienti con difficoltà motorie, pur con discreta funzionalità delle mani.

L'utilizzo dei locali sarà possibile nelle ore pomeridiane, compatibilmente con la disponibilità del locale.

Assistenza: i volontari ABIO saranno designati per accompagnare ed assistere i pazienti.

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Dotazione tecnica: computer, collegamento ad Internet, software di giochi, una stampante a colori ed uno scanner. Verrà utilizzata la presa del telefono già presente per il collegamento ad Internet e per l'utilizzo della posta elettronica.

2. postazione dedicata ai bambini ricoverati nel DH della Divisione di Neurologia dello Sviluppo Sede: uno dei locali di logoterapia (al piano rialzato).

Assistenza: insegnanti e tecnici della Divisione di Neurologia dello Sviluppo; coordinatrici del progetto:

Dr.ssa G Bucciolini, S. Magazù (logopedista)

Dotazione tecnica: Computer, software di giochi e didattici, una stampante a colori ed uno scanner.

Esigenze di formazione

Riteniamo utile un programma di formazione rivolto ai soli volontari ABIO che supporteranno l'utilizzo della prima postazione.

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Progetto

“Informatica e bambini in ospedale”

Clinica Pediatrica Gozzadini

Addolorata Rubbino Docente di Lettere Giuliano Ortolani Docente di Ed. Tecnica

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Premessa e motivazioni

Le malattie croniche che richiedono cure lunghe e impegnative modificano in modo sostanziale lo stile di vita del bambino malato impedendogli di svolgere una vita soddisfacente.

Negli ultimi anni, accanto all’assistenza terapeutica impegnata nel campo della ricerca clinica e delle ottimali terapie, si è sviluppata un’attenzione sempre maggiore verso il benessere psicologico e sociale dei piccoli pazienti.

Un servizio ospedaliero di pediatria, infatti, dovrebbe garantire al bambino malato non solo il diritto alla salute, il diritto ad avere accanto i genitori, ma anche quello al gioco, alla comunicazione e all’istruzione. In una situazione di malattia grave che prevede lunghe degenze in ospedale non deve essere trascurato nemmeno il diritto alla privacy, inteso come spazio di riflessione personale, di desiderio, in alcuni momenti, di rimanere solo o con le persone di famiglia.

Per quanto si cerchi in vari modi di adeguare gli spazi ai bisogni del bambino, un ospedale che abbia alcuni anni alle spalle non è certo strutturato “a misura di bambino” e non sempre è in grado di soddisfarne le esigenze che riguardano l’aspetto socio – affettivo. La maggiore attenzione verso questo aspetto ha permesso, in questi ultimi anni la nascita di molte scuole ospedaliere nei vari policlinici e ospedali pediatrici delle grandi città ( in particolare scuole medie, essendo quelle elementari già più presenti da tempo sul territorio nazionale). Alla scuola e alle attività didattiche viene riconosciuta una connotazione di continuità tra il “fuori” e il “dentro” e di elemento equilibratore in una situazione di vita disordinata, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti sociali e relazionali.

Anche la presenza di una componente ludica e di grande motivazione nel processo educativo della scuola in ospedale raggiunge l’importante risultato di spostare, per quanto possibile, il baricentro dell’attenzione dagli elementi di disagio e di sofferenza.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello di dover dare una risposta soddisfacente ai bisogni di bambini e ragazzi di varie fasce di età e di provenienza geografica diversa.

Il gruppo multidisciplinare per progettare

Da due anni opera nel reparto di oncoematologia pediatrica “Gozzadini” un’équipe composta da diverse figure professionali (medici, infermieri, insegnanti, psicologa, volontari, assistente sociale) che si incontra e realizza un percorso “su misura” per ogni singolo bambino; questo gruppo conosce e rispetta il vissuto individuale, prende in considerazione la situazione presente e quella futura, legata alla malattia. Uno degli obiettivi dell’équipe che vive con il bambino parte dell’evento - malattia è quello di verificare, modificare, “aggiustare” i vari interventi evitando gli errori, per quanto

Bambino malato

medici

infermieri Assistente

sociale

volontari

psicologa

insegnanti

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possibile. Gli operatori, in situazione di reale condivisione, convergono verso il paziente, con l’intento di soddisfarne i bisogni e rendere più umano il ricovero. Un investimento di professionalità che se non dosate e opportunamente indirizzate potrebbero creare situazioni di anormalità in cui l’ospedale diventa la casa, il luogo in cui si ricevono tutte le attenzioni e si vive come in un’area protetta, in contrasto con l’esterno che si presenta, a volte, poco sensibile, quasi ostile e, comunque spesso impreparato al reinserimento.

Il bambino malato, perciò, deve essere “pensato fuori” nella realtà in cui deve rientrare e in cui è uno fra tanti altri con i quali deve confrontarsi quotidianamente. Tutti gli interventi dovrebbero rispettare relazioni, regole, ritmi di vita quotidiana, mantenendo il collegamento con “l’esterno.”

La scuola

http://kidslink.bo.cnr.it/reni/gozzadini e-mail: [email protected]

La scuola, in questo particolare impegno, è di grande aiuto a tutta l’équipe presentandosi come un elemento di continuità nella vita del bambino. Per questo motivo è importante che mantenga una sua connotazione precisa, istituzionale, che non sia un riempitivo tra una pausa e l’altra, durante la cura, o tra un esame clinico ed un altro. Una scuola che sappia mettersi in discussione, adattando la proposta educativa ai complessi bisogni del bambino malato; che abbia insegnanti specifici per ogni singola disciplina, figure rassicuranti e amiche che intervengono in spazi e tempi definiti e non si sostituiscono al genitore, all’infermiere, al volontario, ma conservano la propria identità di professionisti favorendo la continuità del processo evolutivo del ragazzo durante l’ospedalizzazione.

I percorsi didattici, progettati dai docenti insieme al bambino malato coinvolto nel processo decisionale, rispettano le sue condizioni di salute, i momenti di libertà, di gioco, di riflessione personale e gli interventi del personale sanitario; sono indirizzati soprattutto a mantenerlo attivo. Uno dei rischi più grandi, infatti, in una situazione di malattia cronica è la “chiusura” verso le persone o le cose, l’apatia. Attraverso programmazioni ideate “su misura” per quel particolare bambino, con mezzi e metodi diversi, con l’uso delle nuove tecnologie che hanno forte valenza integrativa e rendono più gradevole l’approccio alle attività didattiche fornendo stimoli e motivazioni all’apprendimento, l’insegnante lascia ampio spazio alla creatività personale di ognuno.

Le attività

Le attività svolte sono le più varie, rispondono agli interessi dei ragazzi, sono organizzate in unità brevi, ma aperte, nel senso che possono essere riprese in successivi ricoveri o a casa, ampliate, modificate, inserite come tessere di un mosaico in un lavoro di più ampio respiro. Gli autori possono essere gli stessi o altri e questa modalità permette la collaborazione, la socializzazione in ospedale, ma anche “a distanza” intesa come tempo e come spazio.

Tutti i momenti di incontro con l’insegnante possono trasformarsi, senza forzature, in occasioni per produrre e per imparare: una conversazione può trasformarsi in un racconto, magari illustrato con il successivo intervento del docente specifico; intorno ad una frase venuta fuori casualmente è possibile costruire il testo di una canzone; un interesse particolare può essere sviluppato con ricerche e approfondimenti…Racconti, testi, ricerche possono dare vita ad un giornalino di reparto; una serie di disegni e acquerelli possono costituire il percorso di una galleria virtuale; tante canzoni diventano un CD. Innumerevoli spunti che il docente accorto,

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con abilità e con l’uso adeguato delle tecnologie può trasformare in attività che hanno valenza didattica, sviluppando le potenzialità di ognuno.

Spesso vengono rivolte critiche all’uso delle nuove tecnologie poiché si pensa ad un uso esagerato o sostitutivo del rapporto interpersonale. In realtà la relazione tra persone rimane sempre al primo posto e l’informatica non è altro che uno strumento che, in modo gradevole, permette di amplificare le possibilità umane.

Le nuove tecnologie come amplificatori cognitivi, informativi, comunicativi

Nei quasi tre anni di attività, la scuola media Reni – Gozzadini con vari progetti finanziati dal Provveditorato agli Studi di Bologna e dagli enti locali ha creato una postazione multimediale nell’aula messa a disposizione dal reparto di oncoematologia dotata di una presa di rete, ha potenziato il suo organico di docenti ed ha organizzato un sito con tutti i lavori prodotti dai ragazzi.

Il particolare successo dell’uso delle nuove tecnologie trova la sua spiegazione nel fatto che queste permettono di:

• ridurre l’isolamento degli alunni ospedalizzati

• mantenere una continuità di relazione con il mondo esterno all’ospedale

• favorire un approccio alle attività didattiche dei ragazzi degenti sfruttando la curiosità per le tecnologie informatiche.

L’uso della posta elettronica, infatti, permette di riallacciare la rete di relazioni bruscamente interrotta dall’ospedalizzazione, di mantenere un frequente contatto con la scuola di provenienza, con i compagni e con gli amici, qualche volta con i “fratelli a casa,” dando l’opportunità al bambino di “raccontarsi,” limitando la sensazione di “estraniamento,” di solitudine e di abbandono.

Il fenomeno internet ha messo a disposizione un patrimonio enorme (scientifico, culturale, commerciale, ricreativo, umanitario, professionale, ecc.) di risorse informative, documentali ed umane.

In campo educativo questo patrimonio può essere una sorgente di risorse che integrano i processi didattici tradizionali oppure consentire esperienze innovative come l’essere presente virtualmente nella propria classe, cooperare a distanza con gruppi o altri ragazzi, o giocare a distanza.

Internet come un ponte verso l’esterno.

La multimedialità, con l’integrazione di immagini, suono e animazione:

• motiva, intrattiene e cattura l’attenzione dei ragazzi amplificandone le possibilità espressive;

• offre la possibilità di imparare quello di cui si ha bisogno o interessa;

• permette di lavorare in modo efficace, autonomo, dove, quando e come si vuole;

• dà sostegno al docente nel processo di insegnamento

• limita gli svantaggi fisici dei ragazzi.

In particolare nella condizione di isolamento in cui viene a trovarsi un lungodegente l’ideazione di un documento multimediale nelle varie fasi di preparazione, digitalizzazione di immagini e suoni, e ancora la produzione di una pagina web, visibile ai compagni e agli insegnanti della scuola di provenienza, incrementa la stessa attività ed il senso di autostima altrimenti compromesso dall’inoperosità e dalla lunga assenza.

Il docente nell’intero piano organizzativo si pone come mediatore culturale che orienta, offre strumenti per integrare il quadro di conoscenze e consente un collegamento guidato con l’esterno; si può collocare nell’area dell’ascolto e del contenimento in cui i bisogni dell’adolescente possono tradursi in operosità e creatività.

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Dalla postazione multimediale nell’aula Alle postazioni mobili nelle singole stanze

Gli obiettivi:

• la comunicazione con l’esterno

• la comunicazione fra camere diverse

• il gioco

• le attività didattiche

La reale condivisione da parte dell’équipe multidisciplinare dei bisogni del bambino sprona i vari componenti a trovare percorsi flessibili, frutto di riflessioni e di scelte comuni tra struttura ospedaliera e struttura scolastica. Permette soprattutto di ampliare le risorse di mezzi e strumenti in rapporto alle mutate o accresciute esigenze dei bambini e degli adolescenti in seguito alle complicanze della malattia: ricadute, trapianto…

Si evita in questo modo il rischio di avere prima gli strumenti e deciderne poi l’utilizzazione o, peggio ancora di non avere le persone in grado di usarli come accade in alcuni ospedali.

La postazione multimediale fissa, situata nell’aula del day hspital del Gozzadini, non è direttamente fruibile dai ragazzi ricoverati nelle camere del reparto al secondo piano. Fino a questo momento le attività in B.C.M., nelle camere a flusso laminare e in quelle normali sono state portate avanti per mezzo di computer portatili non collegati ad internet essendo le prese di rete nell’aula in D.H.

Soprattutto, invece, nel reparto è necessario che vi sia la possibilità per i ragazzi di “uscire” dal chiuso della stanza per contattare amici e compagni, insegnanti e persone care sia tramite e-mail sia con la videoconferenza.

Una cosa è aprire la posta personalmente e rispondere subito, altra è dare all’insegnante l’incarico di scrivere per riceverne poi la risposta, come avviene attualmente; la videoconferenza gli permette, volendo, di essere presente “virtualmente” nella propria classe di provenienza, se anche questa è dotata dei collegamenti necessari.

Non trascurabile è la possibilità di contattare i ragazzi nelle altre camere in situazioni che possono essere di gioco, di scambio di informazioni, di partecipazione ad attività didattiche comuni o di semplice conversazione.

La mancanza della presenza dei coetanei è una cosa che fa soffrire molto gli adolescenti che, più consapevoli rispetto ai bambini della “situazione malattia”, e con esigenze più variegate stringono rapporti di grande amicizia, quando hanno possibilità di incontrarsi, con i ragazzi che condividono le medesime angosce e privazioni.

Sono nati nello scorso anno, alcuni gruppi di lavoro virtuali, che hanno svolto attività senza incontrarsi, ma sviluppando uno stesso argomento in più direzioni avendo come filo conduttore il computer. Creare le stesse condizioni ottimali di comunicazione all’interno di ogni camera può alleviare in modo sostanziale il senso di isolamento e di abbandono.

Altra componente molto importante è quella ludica che attraverso giochi che sviluppano conoscenze e abilità e che hanno una valenza educativa collegano più ragazzi favorendo il raggiungimento di “spazi di serenità.”

Tutte le altre attività che attualmente vengono portate avanti con dispendio di tempo, di energia e con soddisfazione limitata dei ragazzi che non possono partecipare alle varie fasi del lavoro (stampante e scanner si trovano solo nell’aula, il materiale prima di accedere in B.C.M. deve essere sterilizzato e l’operazione richiede qualche giorno) riceverebbero ulteriore impulso.

La stazione multimediale in ogni camera costituisce uno strumento metodologico che contribuisce alla socializzazione creando occasioni di scambio e di “incontro” offrendo la possibilità ai ragazzi di non sentirsi soli, di ritrovarsi insieme ad altri.

Continuare a restare attivo, sapere che la società investe per la sua formazione e per il suo futuro è, per il bambino malato, una speranza concreta di guarigione.

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