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Adeguamento Funzionale Introduzione La legge n° 23 dell’11 gennaio 1996

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Adeguamento Funzionale

Introduzione

La legge n° 23 dell’11 gennaio 1996 “Norme per l’edilizia scolastica” evidenzia come le strutture edilizie costituiscano elemento fondamentale e integrante del sistema scolastico e come obiettivo quello di assicurare a tali strutture uno sviluppo qualitativo e una collocazione sul territorio adeguati alla costante evoluzione delle dinamiche formative, culturali, economiche e sociali. Tra le varie modalità suggerite dal normatore per perseguire tali obiettivi troviamo anche la riqualificazione del patrimonio esistente, in particolare di quello avente valore storico-monumentale; questa è la preferenziale linea politica che si è data l’amministrazione lucchese, ma non sempre la più facilmente percorribile. L’edificio in oggetto, sebbene sia adattato a scuola già dal 1923, non presente una matrice e uno schema distributivo caratteristici di qualche tipologia di edilizia scolastica. Apparentemente funzionante, è sicuramente necessario l'adeguamento alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene. Nel raggiungere tali finalità, alle quali si è data importanza prioritaria nelle scelte di progetto, si è ritenuto opportuno rinunciare eventualmente a locali tecnici, quali potrebbero essere i laboratori, piuttosto che alle esigenze di funzionalità precedentemente individuate e imposte dalle varie normative.

Gli Ingressi

La caratteristica principale degli attuali ingressi, sia quello principale della scuola elementare da Via del Giardino Botanico, che quello secondario da Piazza Santa Maria Forisportam oltre a quello della scuola materna è il portone: probabilmente di epoca ottocentesca, hanno apertura verso

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l’interno, notevole altezza e spessore e quindi grande pesantezza, caratteristiche non adatte ad un edificio frequentato da bambini. Non volendo, e non potendo, rinunciare ad infissi di tal pregio sostituendoli, si è ritenuto conveniente inserire di seguito a questi una controporta in parete vetrata, ritenendo che questa possa avere un basso impatto visivo e buona funzionalità; questa funzionerà con apertura nel verso dell'esodo, attraverso un sistema di semplice spinta dall'interno.

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I vecchi portoni, tuttora esistenti ed in buone condizioni, dovranno

rimanere aperti in orario scolastico in modo tale da non creare una barriera al flusso in entrata ed in uscita dalla scuola; la controporta, invece funzionerà da filtro anche grazie ad un sistema di video-sorveglianza controllato da un monitor posto nella portineria e controllato dal personale assistente. Inoltre gli ingressi saranno dotati di un sistema d’allarme che si azionerà nel caso di ingressi indesiderati o di uscite non controllate dei bambini che frequentano la scuola, in modo che gli addetti possano tempestivamente intervenire.

Altro aspetto su cui intervenire è il corridoio che dall’ingresso di via del Giardino Botanico porta all’interno del chiostro; questo è attualmente occupato da una serie di locali accessori alle vicine Palestra e Sala auditorium “Pacini”, quali un piccolo locale regia e stereo, un locale di servizi igienici e il vano che ospita il quadro elettrico.

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Nel progetto proposto si è liberato il corridoio di questi vani che presentano anche un’asimmetria di pessimo gusto estetico, oltre al fatto che mancano di un adeguato livello d’igienicità. Si è restituito così il carattere d’accoglienza che lo contraddistingueva già dalle sue origini, prima che s’introducessero questi elementi.

Eventualmente questo locale potrà essere accessoriato con armadi per l’alloggiamento degli zaini dei bambini e da un guardaroba. Sarà possibile, inoltre, disporre una scrivania utile al personale assistente per le operazioni di frequente modulistica, come possono essere la richiesta di un genitore di un’uscita anticipata del figlio o dell’ingresso ritardato, oltre che per il controllo diretto del flusso di persone.

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L’ingresso da Piazza Santa Maria Forisportam alla scuola elementare è dotato di un locale portineria con una piccola finestra attraverso la quale è possibile controllare l’entrata e l’uscita delle persone; da qui è anche possibile l’ingresso da parte di persone portatrici di handicap non

presentando scalini che costituiscano barriera architettonica. L’accesso alla scuola elementare è effettuabile da Via del Giardino Botanico attraverso un ingresso laterale

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della porzione di edificio costruita nel 1923, attraverso una serie di cinque scalini di pedata 30 cm e alzata 17 cm oppure da una rampa di lunghezza 920 cm, pendenza 9% e dotata di un tratto orizzontale a metà percorso, evidentemente rispondente alle vigenti norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Anche quest’ingresso è stato dotato di una controporta della tipologia descritta in precedenza per i motivi sopra esposti.

Le scale

L’accesso al piano superiore è possibile attraverso le scale ad ovest, nelle vicinanze

dell’ingresso di Piazza Santa Maria Forisportam. Queste, costituite

originariamente in scalini di pietra incastrati nella muratura, sono state

rinforzate attraverso due travi a ginocchio in profili in acciaio. Nella scuola non è presente nessun collegamento verticale capace di consentire l’accessibilità alle persone portatrici di handicap. Per ovviare a questo problema si è introdotto un montapersone di adeguate dimensioni all’interno della tromba delle scale. Questo sarà del tipo idraulico con locale centralina. L’Ascensore si compone di una cabina e di un pistone con opportuna taglia collegati tra loro attraverso un adeguato numero di funi di trazione ed azionati da un gruppo motore – pompa (centralina) posto in un locale adiacente al vano corsa, al piano terra. L’Ascensore così

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realizzato, svincolandosi da una ben determinata posizione del locale centralina, si adatta facilmente all’installazione all’interno di edifici preesistenti. In base alla più recente normativa vigente in materia, l’evoluzione di questo prodotto permette inoltre, in alternativa a quanto sopra esposto, di realizzare l’ascensore idraulico eliminando il locale centralina. In ottemperanza al D.M. 236/89 e al D.P.R. 503/96, l'ascensore sarà provvisto dei seguenti dispositivi di sicurezza ed accessori, più precisamente:

- Porte automatiche di cabina e piano con apertura in un tempo di almeno 8 secondi e chiusura in un tempo non inferiore a 4 secondi, garantendo così una facile accessibilità all’Ascensore.

- Fotocellula come dispositivo di protezione a garanzia della riapertura della porta nel caso l’utente stia per essere urtato.

- Pulsanti di chiamata di cabina e dei piani con caratteri Braille situate ad un’altezza massima dal pavimento finito compresa tra 110 cm. e 140 cm.

- Pulsanti di chiamata in cabina posizionati ad almeno 35 cm dalla parete di accesso.

- Citofono in cabina ad un’altezza compresa tra 110 cm e 130 cm. - Segnalazione, tramite apposita indicazione luminosa posta in

cabina, di avvenuta ricezione all’esterno del segnale di allarme. - Segnalazione sonora di cabina arrivata al piano.

Per motivi di sicurezza è necessario intervenire sul parapetto delle rampe e del ballatoio, infatti queste ringhiere non rispondono alla prestazione attesa per normativa: non devono poter essere attraversate da una sfera di 10cm di diametro. Si consiglia quindi l’applicazione di un pannello rigido, per esempio, un pannello in plexiglas dotato di notevole trasparenza e quindi, con basso impatto visivo. Inoltre deve essere sostituito il

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pianerottolo intermedio, costituito da travicelli in legno e mezzane di laterizio, con un più adatto considerando anche il fatto che la scala costituisce un’uscita di sicurezza. Appare adatto a tale scopo un solaio in lamiera grecata da connettere alle travi in acciaio esistenti.

Inoltre è necessario rendere protetta questa scala, infatti come recita l’allegato B alla Lettera-Circolare Prot. n. P 2244/4122 sott. 32 del 30 ottobre 1996:

«B2) - Edifici a due piani fuori terra: è ammessa la realizzazione di una sola scala, protetta, alle seguenti condizioni:

- il numero di persone complessivamente presenti al secondo piano sia commisurato alla larghezza della scala, considerando la capacità di deflusso non superiore a 50;

- il percorso di piano non sia superiore a 15 m. Sono ammessi percorsi di lunghezza non superiore a 25 m se corridoi e scale sono provvisti di rivestimenti ed arredi di classe 1 di reazione al fuoco in ragione di non più del 50% della loro superficie totale (pavimenti, pareti, soffitti e proiezione orizzontale delle scale) e di classe 0 per le restanti parti e ove ritenuto necessario, di impianto automatico di rivelazione e allarme incendio;

- il percorso da ogni punto dell'edificio fino a luogo sicuro non superi i 45 m. » Questo è stato possibile:

- tamponando la porta esistente in legno, per la quale la Sovrintendenza non concede la sostituzione, con una parete in cartongesso rivestita di lana di roccia di caratteristiche REI 60.

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- Realizzando una nuova apertura con una porta a due ante, in legno, vetrata di caratteristiche REI 60, dotata di maniglione antipanico e autochiusura. La scelta del materiale è ricaduta sul legno per dare a quest’ambiente una finitura di pregio che si possa meglio adattare al contesto e al valore storico dell’edificio. L’opportunità di averla vetrata rende regolabile in flusso in entrata e in uscita, evitando così che chiunque apra la porta, non lo faccia contro qualcuno che vi si trovi dietro in quello stesso momento.

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Le scale ad est collegano la scuola materna al piano terra e la scuola elementare al primo piano. In realtà la funzione primaria di questo collegamento verticale è quella di fornire una seconda uscita di sicurezza. Per tale scopo si è provveduto a rendere protetta questa via di esodo:

Tamponando la porta che separava la scuola materna dalla elementare, dato che la prima ha sufficienti uscite di sicurezza. Al primo piano invece è già presente una porta REI 60 dotata di maniglione antipanico. A questo livello il tramezzo, che chiudeva il vano scala e che si trovava sull’estremo libero di un solaio a sbalzo è stato arretrato per ragioni di sicurezza statica.

I corridoi

Gli ampi corridoi del primo piano –larghezza minima 430 centimetri e larghezza massima di 470 centimetri– non presentano particolari problemi.

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Le porte delle aule che vi accedono aprono tutte nel verso dell’esodo, e tenderebbero, dunque, a ridurre la larghezza utile degli stessi corridoi; comunque si può ritenere sufficiente lo spazio necessario ad ospitare un’eventuale evacuazione che è da supporsi avvenire in modo ordinato.

Figura 1 Situazione attuale

L’unico evidente problema si presenta nel collegamento della parte di convento seicentesco con il braccio est dell’ampliamento di inizio secolo: qua si evidenzia un percorso tortuoso, stretto e mancante di illuminazione diretta.

Si è quindi provveduto ad allargare questo spazio, arretrando il tramezzo fino a comprendere una finestra che si apre sul fronte principale. Questa modifica ha comportato il ridimensionamento dell’aula che si affacciava su questo corridoio e che è stata adibita a laboratorio per attività

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multimediali (aula computer). Si è ottenuto un disimpegno di larghezza 330 centimetri con aperture senza infissi di luce 180 cm.

Figura 2- stato di progetto Le pareti che costituiscono i divisori tra aule e corridoio saranno costituite di pannelli di cartongesso, sostenuti da un telaio in alluminio, con interposto uno strato isolante di lana di roccia, dotate di notevole leggerezza per non aggravare il carico sui solai e di buon isolamento acustico (>40 dB come richiesto da normativa DM 18 dicembre 1975). Di queste pareti è stato disegnato un dettaglio costruttivo.

Le aule e i laboratori

Le aule che sono state modificate attraverso lo spostamento di tramezzi, sono state dimensionate per ospitare un numero massimo di 26 studenti.

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Sono state arredate in modo tale che la luce naturale non fosse abbagliante ma diffusa nella stanza, preferibilmente laterale rispetto alla posizione del banco.

Hanno, inoltre, spazi sufficienti per ospitare gli accessori adatti ad un adeguato svolgimento delle lezioni, quali cattedra, lavagna, armadi e per un movimento senza ostacoli all’interno del locale stesso.

Le aule confinanti con il vano scala ad est sono state riadattate in seguito all’arretramento del tramezzo che gravava sul ballatoio delle scale. In particolare si è inserita una parete curva in cartongesso (di raggio 1,8m) per consentire un deflusso delle persone quanto più regolare possibile. Sono inoltre stati ripensati alcuni locali, come i laboratori per cui si è ipotizzato lo svolgimento delle attività di gruppo e da qui la disposizione dell’arredo.

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Le porte dei locali frequentati dagli alunni sono realizzate secondo i requisiti richiesta dal Decreto del Ministero dell’Interno 26 agosto 1992: “Per ogni tipo di scuola i locali destinati ad uso collettivo (spazi per esercitazioni, spazi per l'informazione ed attività parascolastiche, mense,

dormitori) devono essere dotati, oltre che della normale porta di accesso, anche di almeno una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso, con sistema a semplice spinta, che adduca in luogo sicuro. Le aule didattiche devono essere servite da una porta ogni 50 persone presenti; le porte devono avere larghezza almeno di 1,20 ed aprirsi in senso dell'esodo quando il numero massimo di persone presenti nell'aula sia superiore a 25 e per le aule per esercitazione dove si depositano e/o manipolano sostanze infiammabili o esplosive quando il numero di persone presenti sia superiore a 5.

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I refettori

Sui refettori, che si trovano al piano terra nella parte ovest del fabbricato si è intervenuti nel tentativo di rendere migliore l’uso degli spazi. In particolare nella parte di edificio che sporge nel cortile si trovano due locali adibiti a questo scopo, collegati attraverso due porte. L’utilizzo di quello più interno, però, è assai disagevole considerando il fatto che è necessario lasciare dei percorsi per accedere al locale successivo.

Inoltre questo è scarsamente illuminato dalla luce solare; l’unica porta-finestra presente, che si apre verso ponente, è talmente vicina al muro di cinta da trovarsi in parte ombreggiata. Si è ritenuto opportuno ricavare un unico grande ambiente, inserendo tra i due un arco in calcestruzzo armato di sezione 40 cm x 60 cm. Le porte attualmente esistenti, che dovranno essere tamponate, costituiranno i piedritti dell’arco e saranno anche questi costruiti in calcestruzzo armato.

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La palestra e l’aula attività libere

La palestra della scuola elementare può rimanere inalterata e il piccolo locale a cui è collegata servirà come deposito degli attrezzi ginnici.

L’aula attività libere, nella scuola materna, avrà un’apertura finestrata più grande della esistente: sarà ripristinata la finestra esistente originariamente e parzialmente tamponata per localizzare l’attuale centrale termica. Questa avrà una larghezza di 140 centimetri e di altezza 320 centimetri, per una superficie di 4,2 metri quadrati e un coefficiente di ricambio d’aria maggiore di 2,5 volumi/ora. Il piccolo vano, che originariamente costituiva il collegamento con il chiostro, verrà tamponato per motivi di compartimentazione; infatti non si dovranno creare promiscuità nei percorsi di esodo tra gli occupanti della scuola materna e quelli della scuola elementare. Questo locale sarà utilizzato come ripostiglio dell’aula stessa.

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L’archivio

Il locale per il deposito dei documenti attualmente si trova al primo piano sopra un solaio costituito in voltine di mattoni che non è adatto a sostenere il sovraccarico imposto da normativa per questo genere di locali. Andrà quindi spostato al piano terra dove il pavimento poggia su un ciottolato a secco.

Gli uffici della Direzione

L’edificio è anche sede del 1° Circolo Didattico del Comune di Lucca, ragione per cui è necessario che siano presenti un locale per la direzione e

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una serie di uffici per il personale amministrativo. Questi sono attualmente localizzati al primo piano del braccio nord dell’ex convento.

Nei pressi della direzione è stata localizzata una saletta d’attesa e gli uffici, che sono stati ricavati attraverso pannelli divisori, sono ben localizzati e dimensionati; oltretutto la leggerezza delle pareti bene si adatta ad essere sostenuta dal solaio in voltine di mattoni pieni sottostante. L’unico intervento che appare necessario è l’eliminazione dei tramezzi nella parte est in modo da rendere più libero e ordinato questa via di collegamento e di esodo. Sempre in questa

zona, i servizi igienici esistenti sono stati dimensionati per accogliere persone portatrici di handicap ed è stato ricavato un locale da adibire ad infermeria.

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Il Locale Caldaia

Il locale che ospita la centrale termica, necessaria all’impianto di riscaldamento, è stato spostato dalla posizione attuale perché questa non è accessibile dai Vigili del Fuoco e per aprire un’apertura necessaria all’adeguata ventilazione della sala per le attività libere della scuola materna. In questa sede non è stato effettuato un calcolo delle dispersioni termiche e del fabbisogno energetico dell’edificio, sicuramente necessario per il corretto dimensionamento dell’impianto di riscaldamento, avendo privilegiato aspetti architettonici su quelli impiantistici.

Il nuovo locale verrà posizionato nel cortile su via del Giardino Botanico, adiacente all’ala ovest che ospita i refettori. Questo ospiterà 10 caldaie a condensazione a sviluppo modulare. L’utilità del frazionamento della

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potenza nel riscaldamento degli edifici di grande dimensioni è condizione essenziale ai fini del contenimento dei consumi energetici, dal momento che, per la maggior parte del tempo, il fabbisogno termico è soltanto una frazione di quello effettivamente sempre necessario. Secondo il principio della cascata termica si attiveranno di volta in volta, automaticamente, il numero di moduli la cui potenza risulterà in giusto equilibrio con il fabbisogno termico temporaneo dell’edificio.

Nella zona che attualmente ospita la centrale termica è stato sistemato, in questo progetto, un locale che ospitare i collettori dell’impianto di riscaldamento. Le tubazioni di collegamento con le nuove caldaie passeranno dal gattaiolato sottostante i refettori (senza dover eseguire scavi o tracce, visto che sono accessibili dalle prese d’aria ricavate dalla sopraelevazione del solaio rispetto l’esterno), proseguiranno -interrate- nel cortile fino a raggiungere il piano interrato sotto la materna, attraverso le piccole aperture esistenti, e da qui ai collettori.

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