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Un boccone indigesto

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Academic year: 2021

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Vidoni M, et al. Medico e Bambino 2021;24(6):e186 DOI: 10.53126/MEBXXIV186

186

MeB - Pagine Elettroniche

Volume XXIV

Giugno 2021

numero 6

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

UN BOCCONE INDIGESTO

Michael Vidoni, Silvia Celestino, Micaela Tomat, Chiara Pilotto, Paola Cogo

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Udine Indirizzo per corrispondenza: vidoni.ts@gmail.com

Bambino di 9 anni che si presenta presso l’ambulatorio di Emergenza per un quadro di dolore alla deglutizione a partenza toracica e irradiato al collo, insorto circa 12 ore prima, a 15 minuti dalla fine del pasto. Non altri sintomi associati, in particolare non scialorrea, non tosse o diffi-coltà respiratoria. Durante l’anamnesi emergeva il dubbio di ingestione di un piccolo pezzo di osso di pollo. Veniva eseguito Rx torace in proiezioni antero-posteriore e latero-laterale, che evidenziava un’immagine cranio-caudale di radio-trasparenza tissutale filiforme, di 4 mm di diametro, che si proiettava contro i tessuti molli anteriormente al corpo vertebrale di C3, possibile espressione di compo-nente gassosa.

Veniva eseguita, nel sospetto di perforazione esofagea, una TC torace che confermava la presenza di componente aerea a carico dei tessuti molli e in particolare di un quadro di pneumomediastino in sede peri-esofagea posteriore e la-terale, più evidente nei settori di destra.

All’esofagoscopia con endoscopio rigido si visualizzava una lesione di 3 mm di grandezza, localizzata a 20 cm dall’arcata dentaria, con conferma del sospetto di perfora-zione esofagea e conseguente pneumomediastino.

Discussione

L’ingestione di corpi estranei è un evento piuttosto fre-quente in Pediatria. Generalmente si tratta di oggetti facil-mente reperibili in ambiente domestico, come ad esempio

le monete. Più frequentemente si localizzano al terzo pros-simale dell’esofago, causando una sintomatologia caratte-rizzata da disfagia e scialorrea. Solitamente, una volta su-perato l’esofago, tali oggetti attraversano il tratto gastroin-testinale e vengono espulsi, rendendo necessario unica-mente un follow-up clinico. Per gli oggetti acuminati e ta-glienti, invece, si necessita di una rimozione degli stessi, al fine di evitare le possibili complicanze, tra le quali la per-forazione esofagea, come nel nostro caso, o del tratto ga-strointestinale.

La perforazione esofagea rimane comunque un’entità rara in Pediatria, causata principalmente da un danno iatro-geno, in particolare secondario a manovre di dilatazione esofagea come il trattamento delle stenosi.

Nel nostro caso la perforazione è stata secondaria a un traumatismo da corpo estraneo, che ha determinato l’insor-genza del pneumomediastino, altra rara complicanza. L’approccio è stato conservativo, caratterizzato da digiuno e da supporto nutrizionale parenterale e da attento monito-raggio clinico per una pronta identificazione e trattamento di altre possibili complicanze come la mediastinite.

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