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Academic year: 2021

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I N T R

°

D U ZIO N E

Uno dei punti centrali in geometria differenziale è la ricerca delle relazioni tra invarianti metrici e topo logici di varietà dif ferenziabili.

Tra gli invarianti metrici la curvatura è stato, per il suo

si

gnificato geometrico, uno dei più studiati. Già Gauss, con il suo llTeorema egregiuml1 portava alla luce la natura intrinseca del

con-cetto in un'epoca in cui tutte le varietà si supponevano immerse.

In questa direzione uno dei primi teoremi veramente

significa-tivi è il teorema di Gauss-Bannet che lega un invariante

metri-CO, l'integrale della curvatura, ad un invariante topologico, la

caratteristica di Eulero-Poincarè.

Per un lungo periodo si è affrontato il problema con tecniche essenzialmente analitiche; lo studio delle forme differenziabili ed in particolare delle forme armoniche conduce infatti a risul-tati sulla coomologia della varietà essenzialmente per il trami-te dei trami-teoremi di Hodge e di de-Rham.

Una via più geometrica è stata invece portata avanti

effica-cemente negli anni 60, prendendo impulso soprattutto dai lavori di Rauch e di Topogonov; essa consiste nello studio del comporta mento in grande delle. geodetiche (metodi di confronto). In part~

colare questi metodi sono basati sul confronto tra il comport~

mento delle geodetiche su varietà con curvatura "simile".

Resta ancora insoluto però uno dei problemi più importanti: la

classificazione delle varietà a curvatura positiva.

Importante e significativo in questa direzione è il lavoro di

(2)

1V

varietà compatte.

Una delle difficoltà maggiori nell'affrontare il problema è fo~

se la mancanza di esempi. Infatti gli spazi omogenei di rango l(sf~

re e spazi proiettivi) sono gli unici esempi di varietà compatte a

curvatura strettamente positiva, se si eccettua un numero molto ri

stretto di esempi non "standard" (vedi Wallach [27J e [28J)

A questo punto una congettura naturale sebbene strettamente

in-genua è che, fatta eccezione per pochi altri casi, gli spazi si~

trici di rango uno sono le uniche varietà compatte a curvatura p~

sitiva. Se non altro, quindi, sorge naturale il problema di studi~

re varietà "simili" a detti spazi.

Le presenti note, in cui C. Guido ha raccolto e sviluppato

es-senzialmente gli argomenti discussi in un seminario tenuto da me pre~

so l'Università di Lecce nel 1974, presentano alcuni lavori in ta le direzione e vogliono cercare di costruire un "ponte" tra la

geo-metria differenziale elementare ed alcuni aspetti della ricerca a~

tuale.

Nei primi due capitoli sono raggruppati alcuni richiami di geo-metria riemanniana con particolare riguardo alla teoria delle geode

tiche.

Nel terzo capitolo si discutono alcuni teoremi classici in geo-metria riemanniana dal punto di vista dei teoremi di confronto ed alcuni esempi.

Il capitolo conclusivo contiene, con alcune limitazioni, la

de-scrizione dei lavori di Allamingeon [2] Klingemberg [16] e [30]

(3)

v

spazi omogenei di rango l.

L'intento, nello scrivere queste note, è di presentare gli argomenti

sud-detti in modo "leggibile" evitando dimostrazioni troppo lunghe o che

richie-dono troppe premesse e limitandosi d'altro canto, ove è sembrato più apportu no, ad accennare soltanto a definizioni e concetti basilari che si possono

trovare senza difficoltà su testi ormai classici citati nella bibliografia e,

dove occorr~, tra le pagine stesse di questi appunti.

Ci auguriamo che la trattazione risulti abbastanza agile e

almeno a chi voglia avere un'idea di alcune relazioni tra la

possa serVi re

"derivata

pri-ma" (topologia differenziale) e la "derivata seconda" (geometria differenzia-le) senza dover passare per un trattato.

Un ringraziamento alla Sig.na PALMA che ha curato il dattiloscritto.

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