• Non ci sono risultati.

=⋅< 200504 VVV =< 13310034 VVV <= 400 VVV <= 5041 VVV <= 10043 VVV 41622 VVVCCCV =+=+= 43626 VVVCCCV =+=+= =+=+= 55.35.1 FFFCCC ==+=+= 5.132612111 FCCC C C C A B

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "=⋅< 200504 VVV =< 13310034 VVV <= 400 VVV <= 5041 VVV <= 10043 VVV 41622 VVVCCCV =+=+= 43626 VVVCCCV =+=+= =+=+= 55.35.1 FFFCCC ==+=+= 5.132612111 FCCC C C C A B"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

Elettrostatica

Tre condensatori C1 = 2 µF, C2 = 6 µF, C3 = 3.5 µF, sono disposti come in figura.

a) Trovare la capacità equivalente del sistema;

b) se le ddp di scarica dei condensatori sono V1 = 100 V, V2 = 50 V, V3 = 400 V, qual è la massima ddp che si può applicare tra A e B?

Soluzione

a) troviamo dapprima la capacità equivalente C12 del ramo di sinistra:

C F

C C µ

µ µ

µ 3 1 . 5

2 6

1 2

1 1

1

1 1 1

2 1

12

 =

 

= 

 

 

 +

 =

 

 +

=

quindi la capacità equivalente totale:

F F

F C

C

C

123

=

12

+

3

= 1 . 5 µ + 3 . 5 µ = 5 µ

b) detta VAB la ddp applicata ai punti A, B, determiniamo la ddp ai capi di ciascun condensatore. Per C3, V3=VAB. Per i condensatori del ramo sinistro, notiamo che la carica sui due è la stessa, quindi

2 2 1

1

V C V

C =

e poiché V1+ V2=VAB otteniamo

AB AB

AB

V V

C V C V C

4 3 6

2 6

2 1

2

1

=

= +

= +

AB AB

AB

V V

C V C V C

4 1 6

2 2

2 1

1

2

=

= +

= +

Imponiamo ora le condizioni di assenza di scarica:

V V

V

AB

100 4

3

1

<

=

V V

V

AB

50 4

1

2

<

=

V V

V

AB

=

3

< 400

da cui

V V

V

AB

100 133 3

4 =

<

V V

V

AB

< 4 ⋅ 50 = 200 V V

AB

< 400

La condizione più restrittiva è la prima, che quindi stabilisce la massima ddp applicabile.

A

B C

1

C

2

C

3

(2)

Si costruisce una bobina di N spire circolari uguali partendo da un filo di lunghezza fissata l. Se la corrente che circola nella bobina vale I,

a) trovare il valore del momento magnetico µ della spira;

b) trovare il valore di N che massimizza il momento magnetico;

c) perché nella ricerca del massimo valore del momento magnetico si possono considerare solo spire circolari?

Soluzione

a) se abbiamo N spire, ognuna ha una lunghezza

2 π r = l / N

ovvero un raggio

r = l / 2 π N

e

un’area

2 2 2

4 N r l

a = π = π

. Il momento magnetico della bobina è

N I IaN l

µ π

4

2

=

=

b) il momento è massimo quando si ha una sola spira:

µ π

4

2

max

I

= l

c) perché il cerchio è la figura geometrica che massimizza l’area a parità di lunghezza della spira.

(3)

Relatività

Sia dato un pione (massa M) inizialmente fermo nel sistema di riferimento S. Esso poi decada (stato finale) in un muone (massa m e quantità di moto pµ) e un neutrino (massa nulla e quantità di moto pν).

Ricordando la relazione relativistica tra energia, E, quantità di moto, p, e massa, m,

4 2 2

2

c m c

p

E = +

a) scrivere la conservazione dell’energia negli stati iniziale e finale;

b) scrivere la conservazione della quantità di moto negli stati iniziale e finale.

Si ottengono cosí due equazioni nelle due incognite pµ , pν . c) Risolvere il sistema, determinando le espressioni di pµ , pν . Soluzione

a) l’energia delle tre particelle è

Mc

2

E

π

=

,

E

µ

= p

µ2

c

2

+ m

2

c

4 ,

E

ν

= p

ν

c

la conservazione dell’energia si scrive

ν µ

π

E E

E = +

ovvero

Mc

2

= p

µ2

c

2

+ m

2

c

4

+ p

ν

c

b) la quantità di moto è

= 0 p

π

,

p

µ

,

p

ν

la conservazione della qdm si scrive

0 = p  +

µ

p

ν

ovvero, passando alle proiezioni lungo la direzione del muone

p

µ

= p

ν

c) sostituendo (b) in (a):

( Mc

2

p

µ

c )

2

= p

µ2

c

2

+ m

2

c

4 da cui, semplificando,

M c m p M

p 2

2 2

=

=

ν

µ

(4)

Una spira circolare di raggio a e resistenza R viene lanciata verso un dipolo magnetico di valore m con velocità iniziale v0 (l’asse del dipolo e della spira coincidano, vedi figura).

Ricordando l’espressione del campo di dipolo in coordinate cilindriche

( )

 

 

 

 

+ − +

= +

 

 

=

3 1 0 3

2 2

2 2 2

2 2 3 2

r z

z r z

rz

r z

K B

B B B

z r ϕ

ove si è posto

K m π µ 4

=

0 per semplicità, z è la distanza tra il centro della spira e del dipolo e r è la distanza dall’asse z. Si supponga a<<z di modo che, vicino alla spira, si possa trascurare r2 nel

denominatore di B.

a) Calcolare il flusso del campo B attraverso la spira (preliminarmente si determini quale componente del campo entra nel calcolo);

b) calcolare la corrente indotta nella spira;

c) calcolare la forza agente sulla spira (preliminarmente si determini quale componente del campo entra nel calcolo).

Soluzione

Innanzitutto scriviamo l’espressione del campo trascurando i termini in r di ordine maggiore di uno:

 

 

 

 

2 0 3

3

z r

z BK

a) Come superficie su cui effettuare il flusso conviene scegliere il cerchio che poggia sulla spira, in tal caso la sola componente di B che entra nel calcolo è quella z:

(5)

( )

( ) ( ) ( )

2 3

3

2

2 a

z da K z

da K B a

d B B

spira C spira

C z spira

C

π

=

=

=

=

Φ ∫∫ ∫∫ ∫∫

b) la corrente indotta è data da

( )

( ) v

Rz a z K

dt d z R

a K

z dt a d R K

z a K dt

d R dt

B d i R

4 2

4 2

3 2

2 3

6 1

6

2 1 2 1

1 1

π π

π π

=

=

 =

 

− 

 =

 

−  Φ =

=

ove

= < 0 dt

v dz

è la velocità istantanea della spira.

c) La forza agente sulla spira è

×

=

spira

B l id F   

scomponendo il campo e la forza lungo gli assi, otteniamo

× + ×

= +

spira

r spira

z z

r

k F id l B id l B

F

r    

ˆ ˆ

per simmetria il primo integrale si annulla e rimane

6 0 2 6

3

3

2

4 2

4 2

4

4

 >

 

− 

=

=

=

=

=

= ∫ ∫

R v z

a i K

z a a K

z i dl Ka

z i Ka idlB

F F

spira spira

r z

π

π π

(6)

La miopia è molto spesso dovuta ad un allungamento del bulbo oculare, di modo che il cristallino (che è una lente deformabile a focale regolabile) non riesce ad aumentare a sufficienza la propria lunghezza focale per formare l’immagine sulla retina di oggetti molto lontani. Consideriamo un modello semplificato dell’occhio, in cui trascuriamo il fatto che è riempito da sostanze diverse dall’aria. Nelle figure seguenti è riportata la situazione di un occhio normale e di uno miope. fmax è la massima lunghezza focale raggiungibile dal cristallino; per un occhio normale è uguale alla distanza Lnorm tra retina e

cristallino. Per un occhio miope questa distanza è Lnorm +x > Lnorm , di conseguenza l’immagine sulla retina non è più stigmatica.

Per correggere questa situazione si antepone all’occhio una lente divergente, di focale f’, a distanza D dal cristallino, come raffigurato di seguito:

Tutto ciò premesso, determinare:

a) l’espressione della distanza focale f’ della lente correttiva in funzione dell’allungamento x del bulbo oculare e dei parametri in gioco (D e fmax = Lnorm);

(7)

b) calcolare la potenza P della lente correttiva, espressa in diottrie, per la seguente scelta di valori:

Lnorm = 23 mm x = 0.5 mm D = 25 mm.

NOTA BENE: ai fini della soluzione dell’esercizio il cristallino può essere considerato come una lente a focale fissa di valore fmax.

Soluzione

a) applichiamo la legge delle lenti sottili alla lente correttiva per trovare ove cade l’immagine che essa forma:

' 1 1 1

1

1

i f

o + =

poiché l’oggetto è all’infinito, ne segue che

i

1

= f ' < 0

quindi a sinistra della lente.

Questa immagine funge da oggetto per il cristallino, che dista da essa

o

2

= Df ' > 0

. Riapplicando la legge delle lenti, otteniamo:

max 2

2

1 1 1

f i o + =

ove il valore dell’immagine dev’essere uguale (per ipotesi) alla distanza della retina:

i

2

= f

max

+ x

Ne segue

max max

1 1

' 1

f x f

f

D =

+ +

da cui, risolvendo per f’ troviamo:

( )

x x f

D f

f ' = −

max max

+

b) per i valori dati, otteniamo:

( )

mm

f 25 1081 1056

5 . 0

5 . 0 23 25 23

' = − + = − = −

Ovviamente negativa. La potenza è l’inverso della distanza focale espressa in metri, quindi

f D

P 0 . 95

056 . 1

1 '

1 = −

= −

=

(8)

La misura dell’indice di rifrazione di un mezzo trasparente si basa sulla legge di Snell. La difficoltà sperimentale consiste nella misura degli angoli i e r. Un metodo per superate tale difficoltà è quello di inviare un raggio di luce su una porzione di materiale tagliato a prisma triangolare e determinare due quantità facilmente misurabili: l’angolo di deviazione del raggio e l’angolo al vertice del prisma.

Sia dunque dato un prisma di vetro di indice di rifrazione n, a sezione triangolare e con angolo al vertice φ (vedi figura). Un raggio di luce A’A giacente sul piano di sezione incontra il prisma nel punto A dove subisce rifrazione. Il raggio prosegue lungo AB, subisce una seconda rifrazione in B e fuoriesce dal prisma, proseguendo lungo BB’. Diciamo rispettivamente i, r gli angoli di incidenza e rifrazione in A e i’, r’ gli angoli di incidenza e rifrazione in B. Le rette AD e BD sono perpendicolari rispettivamente in A e B ai due lati del prisma. L’angolo δ in E compreso tra le rette A’A e BB’ è detto angolo di deviazione del raggio.

NOTA: trascurare i raggi riflessi.

a) Considerando il triangolo ABC, trovare la relazione tra l’angolo φ e gli angoli r, i’;

b) considerando il triangolo AEB trovare la relazione tra l’angolo δ e gli angoli i, r, i’, r’.

E` sempre possibile porsi in una situazione simmetrica, in cui r’=i , i’=r .

c) Riscrivere in questo caso le due relazioni relative ai punti (a) e (b) e determinare l’indice di rifrazione mediante la legge di Snell in funzione delle quantità misurabili φ e δ .

Suggerimento: esprimere r in funzione di φ e i in funzione di φ e δ .

Soluzione

a) Notiamo che l’angolo CAB vale

r 2

π

e l’angolo CBA

'

2 − i

π

. La somma degli angoli del triangolo

ABC è dunque

π π π  + φ

 

  −

 +

 

  −

= '

2

2 r i

, da cui segue

φ = r + i '

.

b) L’ampiezza dell’angolo esterno in E al triangolo AEB è uguale alla somma degli angoli interni non adiacenti EAB e EBA. Il primo è uguale a

ir

, il secondo a

r ' i − '

, quindi

(9)

' ' i r r i − + − δ =

c) In tal caso

φ = 2 r

,

δ = 2 ( ir )

, da cui

2

= φ r

,

2 φ δ +

=

i

e applicando la legge di Snell:

sin 2 sin 2 sin

sin

φ φ δ +

=

= r

n i

Riferimenti

Documenti correlati

Sia dunque dato un prisma di vetro di indice di rifrazione n, a sezione triangolare e con angolo al vertice φ (vedi figura). Un raggio di luce A’A giacente sul piano di

Sia dunque dato un prisma di vetro di indice di rifrazione n, a sezione triangolare e con angolo al vertice φ (vedi figura). Un raggio di luce A’A giacente sul piano di

La manopola del livello di trigger e' usata per selezionare il punto della forma d'onda dal quale inizia la scansione orizzontale... TRIGGER SOURCE (SORGENTE

Un prisma di vetro, con indice di rifrazione 1, 5, ha come sezione un triangolo isoscele avente angoli alla base di 70 °.. Un raggio di luce entra nel prisma parallelo alla base

Un prisma retto a base triangolare isoscele con angolo al vertice di 30° e lato minore di 5 cm, costituito di vetro con indice di rifrazione n = 1, 6, è posato su una

Here we describe the methods, first results and perspectives of VVV survey search for high proper motions sources and brown dwarfs and the connection with the observations carried

3 Instituto de Astrof´ısica, Facultad de F´ısica, Pontificia Universidad Cat´olica de Chile, Avda. Here we present survey of proper motion stars towards the Galactic Bulge and

Our aim is to develope a method to derive the integrated near-infrared light photometry for Milky Way Globular Clusters, and the brief study presented here is a first approach,