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CRONISTORIADa Nizza Monferrato nuova espansionecon Madre Mazzarello (1879-1881)

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C R O N I S T O R I A

Da Nizza Monferrato nuova espansione

con Madre Mazzarello (1879-1881)

a cura di sr. G. CAPETTI

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In q uesto I I I volum e della C ronistoria sono racco lte le m em orie d ell’I s titu to che si accen tran o nella Casa M adre tra s fe rita a Nizza M o nferrato in coincidenza con gli ultim i anni di vita di m a d re M azzarello (febbraio 1879-maggio l881).

Anni ricchi d ’inseg n am en ti della sa n ta m ad re e, alla sua scuola, di c o n tin u ato fervore, di rigoglio di vocazioni e di progressivo sviluppo con l'a p e rtu ra di a ltre dodici case.

Non vi m an can o le prove, anche nelle freq u en ti m o rti di giovani suore, p u r avvolte in u n a luce di ta n ta v irtù da te s ti- m oniare la so p ra n n a tu ra le ricchezza dello sp irito prim itivo.

Come nel p re ced e n te volum e, la n arrazio n e si svolge anno p e r anno, in tram ez zata da som m arie indicazioni dei vari avvenim enti che — secondo q u an to è già stato detto — co r- rispondono alle n o te m arginali dell'originale d attilo sc ritto .

Anche q u esta p a rte della C ronistoria nella sua ste su ra venne rie la b o ra ta più e p iù volte, con aggiunte e ritocchi a p p o rta ti in seguito a notizie o chiarim en ti v enuti successi- vam ente in luce. Ciò n ell’in ten to di p erseg u ire la possibile esattezza p e r i f a tti n a rra ti, e non lascia r d isp erd ere p a r ti- colari che, p u re ten u i in se stessi, m eritavano d'essere ra c - colti p e r gli im pliciti rife rim e n ti a don Bosco o a m ad re Maz- zarello e p e r lum eggiare m eglio lo sp irito vissuto in quegli anni.

Si è cred u to bene, anche in questo volum e, di alleggerire la p a rte degli Allegati, lim itand oli ai soli docum enti in di- spensabili, o rite n u ti convenienti a illu stra re alcuni p u n ti del testo; e fo rn endo le precise indicazioni di altri, che ven- nero po i rip o rta ti sulle M em orie B iografiche o furo no già

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p u b b lic a ti sul B o llettin o salesiano, o anche con serv ati in Ar- chivio, m a di secondaria im p o rtan za ai fini del lavoro.

N ella revisione p e r la stam p a si è seguito lo stesso cri- te rio te n u to p e r i p re ced e n ti volum i, rico rren d o so ltan to ai dovuti rito cc h i di fo rm a e ad alcune trasp osizio ni rich ie ste d a ll’esigenza di m aggior chiarezza, m a sem p re con l'im pegno di co n serv are la dovuta fed eltà al testo originale.

È il volum e che p re se n ta m ad re M azzarello n ella pienez- za della su a san tità. Con la sua v ita si chiude anche l’im p o r- ta n te p erio d o storico delle origini, dove si ritro v an o le in- confon dibili n o te dello sp irito prim igenio d ell’is titu to .

S e m b ra q u in d i che p o ssa o ffrire m olto da attin g erv i p e r il p re se n te e p e r il fu tu ro .

R om a, 8 d icem b re 1976 Festa d e ll’I m m a co la ta

S u o r GISELDA CAPETTI

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Trasferimento della sede generalizia

Il febb raio 1879 p o rta u n a d a ta m em orabile n ell’is titu to : il trasferim en to d ella sede generalizia da M ornese a N izza M onferrato; cosa assai più facile ad a c cettarsi che a com - piersi.

Quando, u n a v en tin a di giorni fa, venne tra sm e ssa l’u lti- m a p aro la di don Bosco al riguardo, la m ad re stessa non aveva p o tu to im p ed ire che qualche lag rim a rivelasse la pena del suo cuore.

A M ornese aveva im p ara to ad am are e servire il Signore;

la chiesa e il confessionale avevano alim en tato il suo con ti- nuo lavoro di sp irito ; il m odesto cim itero accan to alla chie- sa racchiudeva le spoglie di don P estarino, di don G iuseppe Cagliero,1 delle sue care consorelle defunte, di cui ricordava ogni gesto e ogni parola. A M ornese avrebbe dovuto lasciare tre suore gravem ente inferm e, u n certo n u m ero di « figliet- te » m anten u tev i g ra tu itam en te , qualche p o stu lan te, ca re- stia di e n tra te e p assiv ità d a coprire. Quale schianto! Ma p rim a di lei, a ltre l'avevano p ro v a to ...

li giorno 4, d e tto addio alle persone e ai luoghi ca ra- m en te diletti, la m a d re p a rte p e r Nizza, dove suo re e ragaz- ze l’accolgono con gioia e con u n ’accadem ia sem plice e b re -

1 R isu lta dalla Cronaca della casa M. A usiliatrice — M ornese — che le salm e di don P e sta rin o e di don G iuseppe Cagliero furono tr a - slate il 16 se tte m b re 1908 nel nuovo cim itero di M ornese, dove si conservano tu tto ra .

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ve, m a t u t ta cuore. Sul suo volto sono le tra c c e della soffe- renza; m a nel lam po d ell’occhio v’è il so rriso e sul lab b ro la p a ro la sem p re m atern a.

A Nizza, nella sua q u alità di su p erio ra generale, la m a- d re assu m e su b ito la re sp o n sa b ilità della casa, coadiu vata efficacem ente dal suo Consiglio, che viene ad essere così co stitu ito : vicaria generale e locale m ad re P etro nilla, eco- n o m a g enerale e locale m ad re G iovanna F e rre ttin o , p rim a a ssiste n te m a d re E m ilia M osca, seconda a ssisten te m ad re E n ric h e tta Sorbone, d ire ttric e d ell’ed u can d ato su o r E lisa R oncallo.

Breve ritorno a Mornese

L’11 fe b b raio m ad re P etro n illa p a rte p e r M ornese ac- co m p ag n a ta da sr. G iuseppina P aco tto che, essendo desi- g n ata q u ale m a e stra delle novizie, era s ta ta o rm ai so stitu ita ad A lassio da sr. M arg h erita R asino.

La so sta sa rà breve, m a s a rà u n sollievo p e r le poche rim a ste colà in a tte sa d ell’u ltim a o ra p e r q uella am atissim a casa. Vi si re ca anche don Chicco, che n on e ra m ai sta - to a M ornese, e p e r u n paio di giorni fa rà co m pag nia al povero don Lemoyne, rim a sto a condividere con le suore q uella so litu d in e di fred d o e di p enurie.

Da Gavi a M ornese fa da guida m ad re P etron illa, p e sta n - do neve e soffiando fo rte sulla p u n ta delle d ita intirizzite;

ra g g iu n ta la m èta, ecco don Lem oyne con s q u is ita ca rità fa r p o rta r e su b ito un bel bicchiere di vino il p iù generoso, caldo e b en zuccherato, p e r im p ed ire u n a p erico lo sa in fre d - d a tu ra dopo u n sim ile viaggio.

N ella piccola co m u n ità m o rn esin a è u n vero rito rn o di serenità.

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Primo anniversario della morte di Pio IX

P er il p rim o anniv ersario della m o rte di Pio IX il B o llet- tino sa lesia n o 2 suggeriva a tu tti i co o p erato ri alcune p ra ti- che com m em orative. La m adre, p rim a fra i p rim i coopera- to ri di don Bosco, dispone che anche la co m u n ità vi p a r te - cipi, e sa tta m e n te il giorno 7 febbraio. Le sue calde p aro le di esortazione, e la le ttu ra d ell’o p u s c o le tto 3 fa tto p u b b li- care da don B osco nelle L ettu re cattoliche lo scorso anno, accendono gli anim i alla fiducia più che al suffragio; e gli a tti di p ie tà o ffe rti p e r il Pontefice dell’im m a co lata info n - dono la sicurezza di o tten ere, p e r mezzo di lui, p artic o la ri celesti favori.

La seconda postulante di Nizza

Il giorno 12 feb b raio e n tra com e p o stu lan te Felicina Ra- vazza, n ip o te del vicario foraneo di Nizza don Bisio. È u n a giovane m olto abile nel lavoro d ’ago, specie p e r i capi di bian ch eria e p e r il ricam o; ard e n te di zelo p e r le anim e, h a il solo desiderio di co n sacrarsi al Signore.

Ancora in c e rta sulla Fam iglia religiosa a cui dare la p re - ferenza, e d issu asa dal fa r do m anda alle Figlie di M aria A usiliatrice p e r la soverchia p o v ertà dell'I stitu to , ebbe u n giorno la fo rtu n a di p a rla re alla m adre; da quel m om ento la b u o n a figliuola si è se n tita co n q u istata d all’ap osto lato delle Figlie della V ergine A usiliatrice.

A chi o ra le dom an d a com e le sia n a ta la vocazione di essere su o ra di d o n Bosco, Felicina risp o n d e con tu tta sem - plicità: « E ro a Nizza presso lo zio, il vicario di san Giovanni;

da lui fu i c o n d o tta al Convento. Avevo già l ’intenzione di

2 B o llettin o salesiano, feb b raio 1879 anno I I I n. 2 pag. 3.

3 U ltim i giorni e ore di Pio IX , con prefazione di don B o n etti, in L e ttu re cattoliche (Torino 1878, T ipografia e lib re ria salesian a San P ier d'A rena - N izza m a r ittim a - Buenos Aires).

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fa rm i su o ra, anzi, ero s ta ta a c c e tta ta dalle Figlie di san Vincenzo; m a non so p erch é non m i decidevo m ai ad an - darvi.

P re se n ta ta a m ad re M azzarello, m i sentii su b ito fa re ce rte dom ande... Lei non disapprovò il m io p ro g etto ; m a m i p arlò così ben e dello spirito di don Bosco, che da quel p u n to m i svanì l'id ea di farm i su o ra di C arità. T o rn a ta a casa, non potevo disto g liere la m en te dalle p aro le ud ite: " S ta ’ a tte n ta , sai! Il cu o re è il n o stro p rim o nem ico e il p iù delle volte ci fa poveri ciechi. Prega M aria A usiliatrice; p en saci b ene p ri- m a di a n d a re dove vuoi an d a re ”.

E ra n o p aro le ta n to sem plici; eppure, p erch é fa rm i ta n ta im p ressio n e? La m ad re non aveva poi nu lla di speciale p e r a c c a p a rra rm i così presto ; m a io avevo tro v ato lei così b u o - na, così affabile e persu asiv a nel suo dire, che m i p arev a d ’averla co n o sciu ta da m olto tem po e sentivo di volerle u n g ran bene.

T ornai a riv ed erla u n a seconda e u n a terz a volta, finch é m i disse:

— S em p re indecisa?

— M adre, ho la le tte ra di accettazione fra le m ie suore.

— B ene, bene; m a col S ignore bisogna essere generose.

Su, su; senza pensarci p iù tan to , fa ’ il passo: M aria Ausi- liatrice ti vuole qui!

A q u este parole, d e tte con ta n ta ferm ezza, io n o n faccio che risp o n d ere: ” Sì, m adre, dom ani v errò ”. E sono v enuta.

Dopo qu alch e giorno la m ad re m i dom anda:

— P ensi an c o ra alle tu e suore?

-— Sì, m ad re, ho fa tto loro u n a b r u tta fig u ra e tem o di avere sbagliato.

— V a’, co rri a dire la tu a p en a e il tu o tim o re a Gesù;

digli che si aggiusti Lui se tu h ai sbagliato, e n o n p en sa rci più.

— H o fa tto così e adesso non ho davvero p iù d u b b i ».

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Insofferenza di satana per l’oratorio di Chieri

Per qualche notizia ricev u ta da Chieri e da Torino la m ad re viene ad in tu ire le m ene di satan a co n tro il d ire tto re sp iritu ale dell’O rato rio sa n ta T eresa di Chieri. N on ne p a rla alla com unità, m a ne soffre non poco ed eso rta le più gene- ro se ad o ffrire p reg h iere e sacrifici p e r don Bosco e p e r i bisogni sem pre crescen ti della congregazione.

Una visita a Lu

Il 17 di febbraio la m ad re e m adre E n ric h e tta vanno p e r u n a visita alle sorelle di Lu, e to rn an o con la po stu lan te M aria De M artini. N on c’è che da ra lle g rarsi p e r il fio ren te lab o ra to rio fre q u e n ta to d a sessan ta ragazze, bench é qui p u re n o n m anchino opposizioni e co n tra sti da p a rte dei nem ici del bene.4

Primo anniversario della elezione di Leone XIII

Il giorno 20, secondo il desiderio espresso da don Bosco a ttra v e rso il B o llettin o salesiano, è dedicato al rin grazia- m ento: M essa, com unione, rosario, visite al SS. Sacram ento, fio re tti, e la stessa le ttu ra sp iritu ale sono rivo lti alla cele- brazione del prim o an n iv ersario della elezione di Leone X III al P ontificato rom ano. Don Bosco vuole che sia festa in t u t - te le sue case, e la m a d re la fa sen tire e p a rte c ip a re da tu tte , perch é « il più bel fio re della Chiesa » 5 com e il S uperiore e P ad re h a definito Leone X III, sia m otivo di riconoscenza p e r ogni cuore.

4 Cf MB XIV 260.

5 II p iù bel fio re del Collegio apostolico pel S acerd o te G iovanni Bosco, in L e ttu re cattoliche (Torino, T ipografia e lib re ria salesia- n a 1878).

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Il pensiero della madre sull’educazione al lavoro d’ago

D u ra n te la breve assenza di m ad re E n ric h e tta la novizia su o r O lim pia M artini aveva svolto lodevolm ente il com pito di m a e stra di lab o rato rio . Ciò suggerisce a q u alcu n a di p ro - p o rre alla m a d re di lasciarle questo incarico perch é, o ltre ad essere di sollievo a m ad re E n rich e tta , po ssa a d d e s tra re le ed u cande anche in lavori di fantasia, p e r i qu ali p a re p a r- tic o la rm e n te inclinata.

Ma la m a d re risponde, con accento quasi fiero: « Le n o - s tre educande, p e r adesso, n on h an no bisogno di lavorini;

devono im p a ra re ad eseguire i lavori u tili p e r u n a fam iglia m o desta: rappezzare, ra m m en d are, fare e rifa re calze e ve- s titi sem plici. Il ricam o è u n di più e lo im p a re ra n n o poi, se av ran n o tem po. Tale è il d esiderio di do n Bosco, e n on pen siam o a novità ».

Pietà e allegria salesiana

I giorni 23, 24 e 25 — u ltim i di carnevale — sono in ten si di p ietà, a lim en tata dalla con su eta e c a ra funzione rip a ra - trice, d e tta com unem ente delle quarantore.

Ciò n o n im pedisce i lieti passatem pi, specie delle p iù gio- vani e delle educande, che in q u esti giorni p o tre b b e ro esse- re te n ta te di rim piangere le serene esp ansio ni di M ornese e della fam iglia. In m ancanza di u n vero te a trin o e di a ltri m ezzi di cui già si disponeva n ella p rim a casa d ell’is titu to , la m a d re m e tte in o pera le sue m igliori tro v ate , p e r ten ere gli anim i sollevati e fa r to ccare con m ano che la p ietà, u tile a tu tto , lo è p u re in fa tto di buonum ore.

In u n m om ento o pp o rtu n o , ad esem pio, la m a d re chiam a la p iù a p e rta p e r intelligenza e la più fine p e r educazione, m a d re assisten te, alla quale tu tte p re sta n o o rm a i adesione cord iale e affettu o sa; con tu tta serie tà le dice: « S enti, s ta - se ra deve a rriv a re u n a g ran signora. Avverti m a d re E n ri- c h e tta che tenga p ro n te le ragazze col m iglio r loro v estito;

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e tu guarda che le su o re siano p u re ord in ate, in ab ito da fe sta ».

L’u b b id ien te su o ra vola a rip e te re l’o rd in e della m adre;

in casa è tu tto un d arsi da fare a rio rd in a re e rio rd in arsi, perch é all’o ra d ell’arriv o ogni cosa sia a posto, e suore e ragazze si tro v in o al luogo stabilito p e r u n a b ella « p a ra ta ».

La m adre, con u n so rriso negli occhi, va, viene, osserva, si accom pagna con l'econom a, seguita dalla pacifica su or As- su n ta Gaino, assa i più lin d a del solito, m e n tre quelle rim a- ste in a tte sa so rrid o n o a vedere la b u o n a su o r A ssunta u sc ita fin alm en te dal suo p re ferito re p a rto rurale.

F inalm ente u n g ran suo n are di cam pana.

Zitte, serie, tu tte con passo leggero sono p ro n te a sfilare verso l’e n tra ta dei c a rri e delle carrozze e a m ettersi in a t- teggiam ento di saluto.

E d ecco la g ran « signora »: u n a bella m ucca, guidata da su o r A ssunta, ad o rn a di ro ssi fiori di carta!

M adre E m ilia g u ard a la m adre, inten d e la b u rla e, filial- m ente spirito sa, fa alla nuova ven u ta u n a p ro fo n d a riverenza.

È com e u n segnale m agico: suore e ragazze istintivam en - te fanno a ltre tta n to ; conscie o rm ai di essere state giocate, anziché offendersene, si fanno a tto rn o all'anim ale, b atto n o le m ani saltellando, e gli indirizzano il più gioioso « benvenu- to ». F ra ta n ti omaggi, l ’accom pagnano solennem ente can - tan d o alla su a dim ora, ove l’um ile su o r A ssunta Gaino con- tin u a gli o n o ri di casa.

Un tale ricev im en to è, p e r le p rim e di M ornese, lieto ri- to rn o a quello festoso del « dolce colle n atio », quando sol- ta n to l’obbedienza ai desideri di don Bosco, aveva provvisto la tte e caffè p e r la colazione com une con la com pera della p rim a m ucca del collegio; p e r le novelline è saggio gradito della gaia lepidezza della m adre, che aveva fa tto suo, p e r n a tu ra e p e r grazia, il m o tto dei due apostoli della gioventù:

san Filippo N eri e don Bosco: « S crupoli e m alinconia, lon- ta n i da casa m ia ».

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Prime notizie da Buenos Aires

D all’A m erica giungono le p rim e notizie di su o r M addalena M artini. F a tto breve accenno al viaggio com piuto, si ferm a a d ire la gioia com une d ell’abbraccio alle sorelle di M onte- video, e il nuovo stra p p o al cuore nel doversi b en p re sto dividere.

A B uenos Aires avevano a p e rto la casa il 26 gennaio, tro - vandovi m o lto di M ornese: regin a la p overtà, n ecessità som - m a di g ran coraggio, n on solo p e r fa rsi in ten d ere in u n a lin- gua n on a n c o ra possed u ta, m a p e r cavarsela anche con il lavoro, a ssu n to p e r dovere fra te rn o e filiale verso i bu oni S alesiani, p e r alleggerire loro il peso del m an ten im en to del- le suore. Sono giornate piene che no n lasciano tem p o in m ezzo p e r en u m erare le v itto rie di ogni genere co n tro gli agguati d ell'am o r p ro p rio e della po vera n a tu ra um an a. Ma il d ire tto re don C ostam agna sa essere sem p re lui: tu tto zelo p e r il loro bene m orale e m ateriale, e tu tto c a rità p e r in se- gnare qu el poco di spagnolo che o ccorre im m ed iatam en te.

N on vi sono p e r o ra indi d a is tru ire , battezzare, p o rta re a Dio; v e rra n n o poi. Loro suore tu tte allegre; e se qu alche lagrim a fa capolino, v’è subito chi, con u n a b ella s o rtita , la ricaccia in d ietro . I su perio ri, i confratelli, i ragazzetti dei salesiani le h an n o ricevute benedicendole e già le con sid e- ran o sorelle e m adri.

S uor M artin i non chiude il suo foglio senza av er c u ra di scrivere: « La n o stra c a se tta è reggia di pace e di carità.

Q uesti n o s tri su p erio ri salesiani h an n o fa tto p a ssi senza n u - m ero p e r p re p a ra rc e n e u n a m igliore. N on ci sono riu sciti;

m a ne sta n n o facendo altri, e non si d aran n o p e r so d d isfatti sino a che n o n ci abbiano collocate secondo le larghezze del loro cuore v eram ente fra te rn o e p atern o . Spesso spesso ci troviam o con la m ad re e le sorelle d 'Ita lia ; salu tiam o tu tte con a ffe tto vivissim o, ci raccom andiam o alle p reg h iere di

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tu tte e siam o le felici m issionarie di don Bosco e di M aria A usiliatrice ».6

Notizie a lq u an to più partico lareg g iate ci sono fo rn ite da u n a m em oria di su o r E m ilia B o rg n a :7 «A l n o stro sbarco a B uenos Aires siam o sta te accolte da don Fagnano, m an d ato d all’isp e tto re don B odrato e dal d ire tto re don C ostam agna, che p ro p rio allo ra stavano p redicando e confessando nella chiesa d e tta « degli italian i ». Egli, col suo cuore grande e generoso, non poteva fa re di più.

Fino al collegio san Carlo di Alm agro ci p o rtaro n o due carrozze. Là ci asp e tta v a il signor isp etto re, che ci ferm ò p e r m ezz’o ra in u no dei loro p a rla to rie tti, p e r farci p re n d e re qualcosa e avere le p rim e notizie n o stre e dell'I talia. Poi siam o sta te co n d o tte alla c a setta p re p a ra ta p e r noi. A ttra - versato il vasto cortile del collegio, nella p a re te divisoria tr a questo e la casetta, vediam o u n a piccola ap e rtu ra dove solo poteva in tro d u rsi u n a p erso n a dopo l'altra .

Vi siam o p assate, davvero u n a p e r volta; ed eccoci nel piccolo co rtile di casa n o stra. Il signor isp etto re ci disse subito che q uella e ra la p a rte del collegio occupata fino allo ra dai novizi; p e r com od ità provvisoria avevano fa tto quella com unicazione, m a a ll’indom ani avrebbe m an d ato il m u ra to re a chiuderla. E siccom e solo dopo il telegram m a di don Lasagna, che annun ciava il n o stro arrivo, avevano fa tto d iso ccupare la casa, n on v ’era stato tem po sufficiente p e r farcela tro v a re pulita; che perdonassim o... e che m an m ano si sareb b e provvisto quel che ce rtam en te vi m ancava.

La c a setta non era ricca, no; m a vi abbiam o tro v ato u n letto p e r ciascuna, con m aterasso e guanciale; un catino anche p e r ciascuna, qualche sedia, due o tre q u ad ri di M aria A usiliatrice, u n tavolo e due lunghi banchi.

6 L e tte ra del 17 feb b raio 1879 a don Lem oyne (Orig. in Arch. C entr.

Sales.).

7 L e tte ra a su o r G iuseppina V ergniaud — su a com pagna di viaggio — s c ritta da A raras (Brasile) il 9 ap rile 1927 (copia in Arch. Gen. FMA, R o m a).

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N ella cucina, u n a s tu fe tta econom ica m olto u sa ta , e n ien - te altro! P e r u n a quin dicin a di giorni i n o s tri bu o n i salesiani, bench é fo ssero m olto poveri, ci inviavano tu tto p re p a ra to dalla loro cucina. Noi p erò non pren dev am o q u asi n ien te, p erch é n o n avevam o an c o ra assu e fatto il n o stro gusto, e avevam o a n c o ra tro p p a nostalgia d ell’Italia...

Ci alzavam o alle 41/2 p e r a n d a re alla chiesa dei salesian i a com piere con loro le p ra tic h e di pietà, m a p e r poco tem po , p erch é l ’isp e tto re ci provvide la cappellin a in casa con il n ecessario p e r celebrarvi la M essa e conservarvi l'E u ca ristia . Che gioia, allora!

P er m an can za di locale no n e ra possibile avere su b ito delle alu n n e, anche se e ra q u esto lo scopo p e r cui avevam o lasciato la n o s tra carissim a m ad re su p erio ra e q u an to di p iù caro avevam o nel « vecchio m ondo ».

L’o ttim a n o stra m ad re isp ettrice h a cred u to o p p o rtu n o che iniziassim o su b ito il lavoro di « m am m a M arg h erita » e delle v irtu o se signore che a T orino cooperavano all’o p era di don B osco, occupandosi nel cucire e te n e re in o rd in e i poveri in d u m e n ti dei salesiani e dei loro ragazzi; così, ec- coci tu tte lavandaie, g u ard aro b iere, ag giusta-stracci e strac- cetti, d an d o gloria a Dio e desid eran d o che la Provvidenza ci venisse in c o n tro p e r p o te r lav o rare anche a vantaggio delle povere ragazze.

In ta n to n o n ci m ancava m ai la b u o n a p aro la di d on Co- stam agna, che ci faceva sp erare p e r il fu tu ro .

B en p re s to il Signore ci m andò due p o stu la n ti, oggi su o r M arg h erita B erto lin i e su o r R ita B arilatti; più ta rd i, su o r M ercedes S ta b le r e su o r E m ilia M athis, le quali ci fu ro n o di gran d e a iu to ».

O ltre a ll’in te ra com unità, anche le edu can de sono m esse a p a rte di così d esid erate e care notizie; e il vincolo di fam i- glia si fa sem p re p iù caro e p iù stre tto .

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Notizie da Alassio

A ltre in te re ssa n ti notizie sono giunte da Alassio: il vene- ra to p ad re e fo n d ato re, di passaggio p e r re carsi in F rancia, aveva voluto ricevere le sue figlie ad d e tte a quel collegio salesiano. In te rro g a ta p e r p rim a la d ire ttric e le aveva fa tto fare, in p resen za di tu tte le consorelle, u n a specie di re n d i- conto su ll’an d am en to m ateria le della co m u n ità e sullo s ta to generale della salute: com e si trovavano p e r il vitto, se e ra - no ab b astan za provvedute p e r vestiario e p e r le varie ne- cessità, se avevano riposo sufficiente...

Poi le aveva asco ltate ad u n a ad una; aveva rivolto a tu tte o p p o rtu n i rico rd i sulle p ra tic h e di p ietà stab ilite dalla san ta regola, concludendo: « Se vi im pegnerete dav- vero a com pierle bene, vi assicu ro che vi fa re te p resto sante, e grandi sante. Q uanto al lavoro, lavorate, sì, tan to ; m a fate anche di p o te r lav o rare p er m olto tem po, cioè state a tte n te a non accorciarvi la vita con privazioni e occupazioni sover- chie, con m alinconie, ecc. ».

Le aveva poi b en e d ette com e u n p ad re e com e u n santo.

Di rito rn o d alla F rancia, il 5 febbraio, don Bosco si era fe rm ato nuovam ente, p erch é qu ell’anno le conferenze di san F rancesco di Sales avrebbero avuto luogo ap p u n to ad Alassio.8

Le suore ne avevano goduto la presenza, così d a non sen tire n eppure la stanchezza p ro d o tta d all'aum ento di lavoro in cucina e in g u ard aro b a. Il b u o n p ad re era p assato più volte in cucina rip ete n d o alle suore diverse dom ande di in te re s- sam ento sulla loro salute: se avevano com odità di fa re la ricreazione, se lib e rtà di passeggiare ad ore o p p o rtu n e in giardino,9 se il loro v itto e ra com e quello dei superiori...

Qui, rico rd an d o la questione delle « due pietanze », m ossagli

8 Cf M B XIV 39 e seguenti.

9 L’a rg o m en to e ra s ta to p reso in considerazione anche nel corso delle « ad u n an ze a n n u a li », com e ris u lta d a ll’accenno relativo in M B XIV 49-50.

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già dalle sue figlie di Borgo S. M artino, aveva soggiunto con benevolenza: « Sì, m e tte te p u re tu tto in u n p ia tto solo, se volete; m a che anche le suo re abbiano le due pietanze. Ne h an n o il d iritto e il bisogno ».

A su o r M aria S uccetti, che stav a rio rd in an d o il re fe tto rio dei su p erio ri, aveva d etto p assan do con u n p arro co : « Oh, qu i c’è M arta. Ah, M arta, M arta! », accom pagnando le p a- ro le con tale espressione di voce e di sguardo che la b u o n a su o ra si e ra se n tita rich ia m a re al pensiero, in u n istan te, tu t ta la conferenza di pochi giorni innanzi, e aveva fa tto su - b ito a tti di unione con Dio.

Don B osco aveva anche p a rla to lo ro delle sorelle di La N avarre, di B ordighera e di Nizza-m are; e p rim a di lasciarle aveva detto : « Vi raccom ando, o ltre ad avere c u ra e rig u a r- do p e r la v o stra salute, di fa re u n ’a ltra b ell'o p era di carità:

scrivete di quando in quand o alle v ostre sorelle d ’Am erica, p e r co nsolarle e anim arle. Se sapeste! Quando io scrivo ai n o stri di là anche solo poche righe, m i rispo n d o n o che al vedere quegli scritti, quei c a ra tte ri, non sanno tra tte n e re le lacrim e e piangono e baciano più volte quel povero scritto . Q uindi vedete di scrivere anche voi, sovente. Sebbene lon- tane, dovete essere sem pre u n ite tr a voi. Lo siete già, m a siatelo sem p re più ».

In fin e le aveva ben ed ette, anim and ole di nuovo fe rvo re e di sa n ta letizia.

Visita della madre a Mornese

V erso la fine di febb raio si e n tra in qu aresim a; e si a p re il m ese di san G iuseppe, con la benedizione eu caristica ogni sera. La m a d re va a M ornese p e r u n a v isita a quelle povere sorelle m alate, specialm ente a su o r Lucrezia B ecchio, la p iù grave, che p are voglia a n d a re a celeb rare la fe sta di san G iuseppe in cielo.

N ella su a preven iente ca rità, dispone che vi giunga an -

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che il d ire tto re don Chicco, nel caso che l ’in ferm a m o stra s- se desiderio di a ltro confessore.

Per l'arriv o della m adre acco rrono tu tte le antiche cono­

scenze, liete di rivederla, m a dolenti nel sen tire che se ne a n d rà p re sto , e an c o r più nel sen tirsi co nferm are la p ro ­ babile ch iu su ra del collegio.

« G uarda, M aria! — le dicono piangendo le ex-compagne dell’Im m ac o la ta — m o rto don P estarino, via tu con le a ltre delle n o stre, noi non siam o più di nessuno. La " C om pagnia "

non si rinnova; vivrà finché ci siam o noi, e dopo? Se poi fosse vero quel che si dice in giro, addio anche all'o rato rio , addio a tu tto ! ».

M adre M azzarello se ne in tenerisce; m a il suo contegno e le sue p aro le dicono: « Se Dio vuole così..., se don Bosco dispone che così sia... Lasciam o fare a Dio e a don Bosco;

ce rtam en te ne sa p ran n o tra r re un m aggior bene! ».

Non può n asc o n d ersi tu tta v ia la generale cattiv a im p res­

sione dei m o rn esin i p e r la previsione dei fa tti, che si fanno tan to più se n titi q u an to più prossim i; e in casa non si pu ò non sen tire la fine im m inente di su o r Lucrezia, che vi si di­

spone con u n a calm a invidiabile.

S alu tati gen ito ri e fratelli, riv erito il parroco , v isita ta affettu o sam en te la chiesa dei suoi p rim i fervori, dei suoi voti, della su a consacrazione al Signore, sovrab bo nd a di m a­

tern i co n fo rti p e r l ’in ferm a e p e r le sorelle del collegio. Alla vicina stazione ferro v iaria si in co n tra con m ad re assisten te e suor D om enica Telinelli, che è s ta ta ch iam ata teleg rafica­

m ente da B orgo S. M artino p e r re c a rsi in Francia.

Con loro prosegue l ’itin e rario recandosi a vedere le case della Liguria.

Ad Alassio e Bordighera

S osta a p p e n a ap p e n a ad Alassio, dirigendosi poi a B o rd i­

ghera, dove la d ire ttric e su o r Adele David, nuova di ufficio, l’attende an sio sa p e r p o te r dire e fa rsi dire ta n te cose.

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La m a d re asco lta con anim o im p e rtu rb a to il ra cco n to delle angherie, calunnie e volg arità dei vicini p ro te s ta n ti c o n tro salesiani e suore, p e r il g ran bene che com piono in quel rione, già piccolo regno della sè tta valdese.10

R accom anda zelo sem pre più in d u strio so , benché n o n di­

sgiu nto d alla p ru d e n te c a rità di san F rancesco di Sales e di don Bosco. P a rla anche alle su o re individualm ente; co rreg ­ ge m a te rn a m e n te su o r Cassulo, che in c o n tra q ualche diffi­

co ltà con la d ire ttric e : « Se h ai qualche cosa con la tu a d ire t­

trice, n o n dirglielo tro p p o b ru sc am en te, e p re g a p rim a di p a rla re ; se poi la d ire ttric e non p ren d esse bene la tu a p aro la anche d e tta a m odo, e s ’indispon esse a tu o rig u ard o , co nsi­

gliati coi su p erio ri, quando vengono. Sii p ru d e n te , m a ai su­

p e rio ri d i’ sem p re le tu e pene. E p re g a m o lto p e r la tu a di­

re ttric e , anzi fa tti u n dovere di p re g are m olto p e r tu tte le d ire ttric i alle quali occorrono sem p re lum i p artic o la ri. E noi ab b iam o ta n to bisogno di b u o n e d ire ttric i ».11

La morte di Sr. Becchio

Giunge la notizia della m o rte della c a ra su o r Lucrezia Becchio, avvenuta il giorno 11, col canto su l lab b ro : « ...ch i m u o r p e r M aria... contento sarà... ».

La m a d re ne tra e argom ento p e r le sue esortazio n i al fervore, a ll’a m o r di Dio e del prossim o, al d esid erio della p ro p ria perfezione.

Il pensiero alle sorelle di La Navarre

P resso le p o rte della F ran cia il cuore sem b ra rich ia m a re la m a d re a p o rta re u n confortevole saluto alle sorelle di Niz­

10 N e tr a tta v a d iffu sam en te il B o llettin o salesiano d el luglio 1879, an n o I I I n. 7 n e ll’artico lo I V aldesi o Evangelici di V allecrosia e la casa d i M aria A usiliatrice (pag. 1-4).

11 R elazione di su o r M aria C assulo e di su o r D om enica Telinelli.

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za-mare, di La N av arre so p ra ttu tto , così p rov ate da u n a estre m a p o v ertà, ta n to accasciate p e r la m alattia gravissim a di su o r Gariglio. La visita di don Bosco le h a sollevate ce r­

tam ente; tu tta v ia alcune espressioni di quelle figlie, in cer­

te loro tro p p o ra re letterin e, e d iscre ti accenni di don Cer- ru ti che funge da isp e tto re p e r la F rancia, la conferm ano nel pen siero che quelle figlie debbano so ffrire assai, e che l ’am m alata si consum i dal desiderio di venire a m o rire in p a tria presso le superiore.

E se fosse il caso di accontentarla?... Ne scriverà, ne t r a t ­ te rà col P adre; p e r o ra ci pen si la M adonna, che è la vera sua M adre e pu ò tu tto quello che vuole.

Con su o r D om enica Telinelli, che tr a giorni dovrà v a r­

care la fro n tie ra p e r La N avarre, è larg a di consigli e di cal­

de esortazioni; e dopo di averle ta n to raccom and ato l'o sser­

vanza più e sa tta della san ta Regola, la incoraggia a rin u n cia­

re volentieri al rito rn o in p a tria , p e r gli esercizi sp iritu ali di q u e st’anno.

È trattenuta ad Alassio

Di rito rn o ad Alassio vi è ricev u ta p iù che m ai con gioia, perché il d ire tto re don C erru ti ha p rom esso di tra tte n e rla sino alla fe sta di san G iuseppe, p e r p o te r ricevere la p ro ­ fessione delle tre novizie di quella casa.

V eram ente, n essu n a di qu este h a com piuto il tem po re ­ golare di noviziato; m a il d ire tto re h a già avuto da don Bosco la delega p e r ricevere i loro voti. Perciò, anche se la m ad re si m o stra più incline a rita rd a re la d ata anziché anticip arla, specialm ente p e r qualche p erp le ssità a p ro p o sito di su o r C aterin a Lucca, la cosa rim ane decisa.

Lettera della madre a don Lemoyne

Da Alassio scrive a M ornese, al d ire tto re don Lem oyne, servendosi della p en n a di m ad re assistente.

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Viva Gesù!

R everendo Sig. D irettore,

sono di nuovo ad Alassio; fui fe rm a ta dal Rev.do D. C erru ti p e r la p rofessione che le tre novizie fa ran n o q u e sta m a ttin a stessa. Egli m i consegnò q u este le tte re di D. C ostam agna p o rta te da u n uom o venuto d all’A m erica, il q uale a sp e ttò sin o ra a consegnarle; m eglio ta rd i che m ai, vero?

D om ani m a ttin a p a rtirò p e r Nizza, e dopo esserm i fe r­

m a ta colà alcu n i giorni, penso di a n d a re a Biella. Se la V. S.

p o tesse v enire anche lei, m i fa reb b e p ro p rio piacere. Io l’a sp e tte rò a Nizza, quindi p a rtire m o insiem e; venga davve­

ro. E la casa della m a e stra M accagno l'h a v en d u ta? Oh, se p o tesse p o rta rm i del denaro! sareb b e q u esta u n a vera op e­

r a di m isericordia.

Q ueste Novizie, nel fare la loro P rofessione, p re g h era n n o ta n to p e r Lei, è contento? Anche le a ltre preg an o e m ’inca­

ricano di dirle ta n te cose e chiedere p e r esse la su a b en e­

dizione.

F avorisca d ire a Sr. S an tin a che no ti la P ro fession e di q u este S uore fa tta q u e st’oggi.

Voglia s a lu ta rm i la M adre V icaria, la M adre M aestra e tu tte le S uore, p o stu lan ti e ragazze.

Il Sig. D ire tto re la saluta, S uor E m ilia si racco m an d a alle sue preg h iere, ed io La prego n uovam en te di ven ire ad acco m pagnarm i a Biella. C hiedendole la su a benedizione m i dico sua

U m il.m a figlia Su o r Maria M azzarello Se viene a Nizza non dica a don Chicco che ho in v itato V. S. a venire a Biella.12

12 O riginale in A rch. C entr. S al.

La p o stilla è espressione di filiale confidenza n e ll’a n tico p a d re d e ll’a n im a sua, e di delicatezza verso il nuovo.

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Festa di san Giuseppe e professioni ad Alassio

La funzione delle professioni non h a i can ti di M ornese, m a riesce n o n m eno c a ra e devota. Dopo che le tre novizie hanno p ro n u n c ia to la fo rm u la dei san ti voti il d ire tto re ri­

volge loro p aro le di circo stan za ap p ro p riate, chiare e ard e n ti di carità.

Le nuove p ro fesse — su o r Dom enica B arbero, su o r Lui­

gina Vailese, su o r C aterina Lucca — non b atto n o p alp eb ra, accese in viso da nuovo fervore; la com u nità è lietam en te sorpresa: m ai h a p a rla to loro così quel d iretto re, d a ll’a­

spetto ta n to severo... La d ire ttric e su o r M arg herita R asino, che da q u an d o è a capo della casa sem b ra avere u n en orm e fardello sul cuore e sulle spalle, è illu m in ata da u n so rriso p ro fo n d am en te sereno; la m ad re sen te u n a gioia g ran de nel c o n stata re che quelle sue figlie, se hanno u n lavoro ecces­

sivo, godono anche sovrabbondanza di beni spirituali, p e r o pera degli esem plari e illu m inati figli di don Bosco.

Conferenza delia madre

La m a d re riceve la relazione e i suggerim enti dei su p e­

rio ri d ella casa; asco lta pazientem ente e am orosam en te cia­

scuna su o ra; di tu tto si p re n d e cura, e p rim a di to rn a re a Nizza tien e u n a brev e conferenza alla com unità.

R ipete le sue esortazioni sulla sin cerità in confessione, sulla sem p licità e r e tta intenzione n ell'operare, sull’o sservan­

za della s a n ta Regola e sullo sp irito di religiosa p o v ertà e conclude: « N on voglio dire con ciò che dob biate m o rtifi­

carvi al p u n to da p riv arv i del necessario; no, davvero. Anzi, la d ire ttric e abbia p a rtic o la ri attenzioni p e r le sue suore, specie le p iù debolucce e le più giovani; e rico rdiam o tu tte che in m o lti casi è m eglio m o rtificare l'am o r prop rio , chie­

dendo quello di cui si abbisogna, p iu tto sto che sacrificarci nel cibo o in a ltro necessario alla vita. Voglio solo d ire che lo spirito di p o v ertà religiosa non p e rm e tte di fare lam en ti

(22)

e ci fa p re n d e re tu tto dalle m ani di Dio. Voi, qui, n on lav ora- te fo rse m en o delle n o stre care sorelle di La N avarre; m a voi no n avete la terz a p a rte dei disagi e delle privazioni che soffrono co n tin u am en te quelle po verin e là. Godiam o, sì, di essere in u n a congregazione di ta n te generose sorelle, e fac- ciam oci san te anche noi in q u esta congregazione che h a p e r fo n d a to re e p a d re u n san to com e don Bosco! ».

N ella voce della m ad re è tu tta la com m ozione del cuore, e p iù d ’u n a si asciuga qualche lagrim a.

In fa tti tu tte h anno p re sen te il racco nto delle m agnifiche accoglienze fa tte a don Bosco in F rancia, specie a M arsiglia.

Ne h a p a rla to la stam p a di oltre-frontiera, e u n p o ' dovun- que si p a rla con en tusiasm o anche della ista n ta n e a g u ari- gione o tte n u ta d a don Bosco a Nizza-m are con u n a delle sue benedizioni, alla contessa di V illeneuve che, a ffe tta da p e ri- to n ite a c u ta e da gravissim e com plicazioni di lunga data, e ra s ta ta d ic h ia ra ta inguaribile.13

La madre a Biella e a Torino

Da Alassio la m ad re si re ca a Nizza, dove h an n o festeg - giato so lennem ente san G iuseppe, il dolce p atro n o d ell’i s t i - tu to . M entre m ad re assisten te si fe rm a in casa, la m a d re dopo alcu ni giorni p re n d e la via di B iella con su o r T eresa M aritano, p iu tto sto so fferen te p e r m alinconie e scrupoli:

fo rse — p e n sa — u n viaggetto p o trà giovare alla salu te d el- la ca ra suora.

Da B iella p iù volte e ra stato sc ritto alla m ad re: « Via su o r M addalena M artini, B iella n o n è p iù quella! »; e la m a - d re va ad a c c e rta rsi se è davvero così, s o p ra ttu tto va p e r c o n fo rta re e am m o n ire chi ne avesse bisogno.

Dopo il p rim o affettu o so in co n tro con le sorelle, la m a-

13 Ne p a rla v a an ch e il B o llettin o salesiano del s e tte m b re 1879 a n n o I I I n. 9 pag. 5-6.

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d re si reca al sa n tu a rio di O ropa, conducendosi su o r M ari- tano perch é lei stessa dica alla M adonna di gu arirla final- m ente da ta n te in u tili tristezze. Vi si ferm a due giorni.

In casa sono in p ensiero p e r un 'assen za così fuori dell’o r- dinario, ed alcu ne su o re si avviano verso O ropa, a vedere se m ai fosse accad u to qualcosa.

P erco rsa qu asi m e tà della strad a , scorgono la m ad re venire adagio adagio, p arlan d o con la sua com pagna e ra c - cogliendo a ffre tta ta m e n te il soffice m uschio di quei m onti.

— Oh m adre, q u an to l ’abbiam o aspettata!

— E ro con la M adonna: di che volevate tem ere?

— Mah!... e o ra si stan ca su e giù p e r q uesto m uschio.

A che serve?

— L’ho pro m esso a suor P reda, la n o s tra fiorista. In m ano sua div en ta u n tesoro.

Le suore vogliono toglierle alm eno la sacca da viaggio e lo scialle; m a lei si oppone. « No, no, la p o rto io! ».

H a sul viso i segni di u n a fo rte stanchezza; m a n e ll’oc- chio la convinzione di chi no n si ritien e da p iù delle sue figlie.

Anche q u e sta volta il vescovo m ons. Leto viene a re s ti- tu irle la v isita e si in tra ttie n e a lungo con lei. Come a rro s - sisce d ’im barazzo ogni volta che si sente chiam are « m ad re su p erio ra » da u n tale p relato , a ltre tta n to p ro v a consolazio- ne nel se n tirsi rip ete re: « T u tti i m iei del sem inario rico rd an o con venerazione su o r M addalena M artini; è veram ente u n 'a - nim a che cam m in a a passi d a gigante nella via della p e rfe - zione ».

Il vescovo, p rim a di congedarsi, rip ete alle suore: « Ri- cordatelo bene, che la v o stra m ad re è u n a santa! ». La m a- dre, più ta rd i, dice con u n gran sospiro: « Pazienza sen tirsi chiam are vicaria, anzi quasi m i piaceva; m a ” m ad re su- p erio ra ” !... ».

Alla b u o n a su o r M aria M accagno, successa a su or M artin i nel governo della casa, fa m olto coraggio; e so rta vivam ente le suore ad am arsi qu ali vere sorelle, tra tta n d o s i vicende­

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volm ente con affetto e risp e tto insiem e, e a b b o n d a di a tte n - zioni con su o r G iuseppina Q uarello, di n on facile c o n te n ta - tu ra.

Avendo sen tito che don Bosco sta p e r to rn a re a T orino, p en sa di an d a rv i sub ito anche lei, p e r u n doveroso trib u to filiale, d a re notizie delle visite già fa tte , e p e r p ro seg u ire sem m ai fino a Chieri, dove sen te che le lo tte e ste rn e si ac- cendono sem p re più.

Notizie di morte e notizie liete

Ma i suoi pian i devono essere sospesi p e r l ’agg rav arsi di su o r C appelletti. A T orino è so llecitata a non a sp e tta re don Bosco, m a ad a c co rrere subito a Nizza, se vuole d are an c o ra u n co n fo rto a ll’inferm a.

Perciò la m a d re consegna a don Cagliero la som m a rag- g ra n ellata fra le educande di Nizza (L. 90, arriv a te a 100 con l’aggiunta dello stesso d ire tto re generale), p e r l ’acq u isto di u n a s ta tu a d ell'I m m acolata, che fo rm a il sogno di tu t ta la casa. Poi to rn a a Nizza dove l ’atte n d e la n otizia della m o rte di su o r G ariglio — avvenuta il 1° di q u esto m ese d ’a p rile a La N a v arre — ed anche le le tte re delle care sorelle d ’A m erica.

S u o r G iuseppina V ergniaud è tr a le rim a ste a Villa Colón fo rse p rovvisoriam ente; m a è anco ra ta n to so sso p ra p e r gli effetti del viaggio, del distacco, delle novità di ogni genere, che si lim ita a scrivere: « Oh, m adre! Oh, m a d re ! Oh, so re l- le, sorelle! V enite a vedere q u an to sia g rand e il Signore nei suoi m a ri e nei suoi firm am en ti, e q u an to sia an c o r p iù g ra n - de il serv irlo e l’am arlo nella te rr a di Colombo.

S u or M artin i scriverà tu tto ; su o r M agone h a già u n foglio pieno di notizie. In q u esta casa, tr a le m issio n arie p rim e e seconde, è tu tto M ornese, è Nizza, è tu tta l’Italia; n o n t a r - derò, n o n ta rd e re m o a scrivere lungam ente. P e r oggi b a sta così, p e r n o n fa r venire il diluvio p rim a del tem po . Sono, siam o felici! ».

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S uor V irginia Magone, invero, a p p ro fitta n d o della dom e- nica — fe sta della P urificazione — h a sc ritto di getto qu an to la sua an im a di fanciulla sentiva.

R everendissim a M adre S u p e rio ra ,14

sono p ro p rio in Am erica? Sì, ci sono davvero. N on è u n sogno? No, n o n è u n sogno, m a u n a realtà. Sono nella R ep ub - blica dell'U ruguay, a Villa Colón, con le suore che p a rtiro n o l ’anno scorso da M ornese. N on m i p a r vero di essere così lo n tan a d alla m ia c a ra M adre S uperiora. Oh! q u an to tem po è che non l'h o veduta! Q uando la rived rò? Quando v e rrà a vederci? Si rico rd i di m e tte re in p ra tic a quel p u n to della Regola che dice: « La S u p erio ra deve, alm eno u n a volta all'anno, v isita re tu tte le sue Figlie in ogni casa ». Oh, M adre, io non credeva di volerle ta n to bene! Solo adesso lo provo, che non sono più in tem po di dim ostrarglielo. La sua p e rso - n a m i si p re se n ta dinanzi ogni m om ento e p a re che m i dica:

« Sii b u o n a Sr. V irginia, obbediente, um ile, sincera ». Io le p ro m e tto di sì, e lei co n tin u a a dirm i: « P ro m etti sem pre e non a tte n d i m ai ». « M adre, lei h a ragione di d irm i così; m a o ra m i m e tto davvero e v edrà che coll’aiu to di Dio m i fa rò m olto più b u o n a ».

A ltra vo lta m i vengono avanti i m olti fastid i e disgusti che le ho dati. Oh, sì, di tu tto cuore la ringrazio del bene che m i h a fa tto , e la prego di p erd o n arm i la m ia ing ratitud in e.

Che cosa le ra cco n terò adesso? Del viaggio non le dirò nulla, p erch é credo che la m adre, Sr. M addalena, av rà già scritto tu tto ; m a non posso fare a m eno di dirle che fu b u o - nissim o. Lo stesso S ignor C om andante diceva che dei suoi m oltissim i viaggi il m igliore era stato questo. Diceva an co ra che non aveva m ai p ro v a te ta n te consolazioni in tu tto il te m - po di sua p a ssa ta navigazione. Dopo ta n ti an n i che non ave-

14 La le tte r a venne p u b b lic a ta dopo la m o rte di su o r V irginia, in u n pro filo b iografico p re s e n ta to dal B o llettin o salesiano del m arzo 1881 anno V n. 3 pag. 7-8.

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va p iù a sc o lta ta la S. M essa, egli non so lam ente veniva ad a sc o lta rla con noi, m a faceva an c o ra da sacrestano ; p re p a - ra v a la C appella in coperta, accendeva le candele e, a suo tem po, le spegneva.

Ogni sera poi era sem pre egli il prim o ad in v itarci a can- ta re le lodi della M adonna. T u tti i passeggeri della 1° classe im p a ra ro n o quella che com incia: « Io voglio a m a r M aria », ed il S ignor C om m issario del b astim en to la suonava su ll’a r- m o n iu m così bene, che non ci sem brav a p iù di essere in m a- re, m a in casa n o stra.

A ncora u n a cosa. S tiano b ene a tte n te tu tte le suore; a lla r- ghino gli occhi, spalanchino ed allarghino le orecchie, e lei, M adre A ssistente, legga ad a lta voce e si faccia sen tire da tu tte . S ap pia che il giorno che abbiam o p assato la linea del- l ’E q u a to re abbiam o fa tto u n a b ellissim a festa. Da p rim a si sp a ra ro n o 101 colpi di cannone; poscia si ascoltò d a tu tti i passeggeri di p rim a e seconda classe la S an ta M essa, e noi tu tte , dopo di aver cantato: « Anim a m ia che fai? » facem - m o la S a n ta Com unione. Dopo ciò, colazione, e ricreazio n e sino alle 11. Poi..., atten te, fa te tu tte bene silenzio; ché il bello è qui..., poi si è p re p a ra ta u n a tavola so tto co p e rta, e tu tti i passeggeri e gli stessi ufficiali posero s o p ra di essa qualche oggetto, p e r fare un in can to a vantaggio d ell’osp e- dale di B uenos Aires. Perciò, an c o r noi, siccom e passeggere, dovem m o m e tte re qualche cosa; e in fatti, chi m ise m edaglie, chi corone, chi im m agini, e la M adre pose u n a c ro c e tta di c a rta b risto l. Poscia com inciò il lotto, che d u rò c irc a q u a ttro ore. Qui n o n istò a ra cco n tarle il tu tto com e è accadu to , p erch é sareb b e cosa tro p p o lunga. Dico solo che dopo di aver fa tto p a ssa re tu tti gli oggetti si venne alla cro cetta.

Q ualcuna di voi indovini u n p o ’ a q u an to fu m essa fin da principio... N essuna risponde?... R isponderò io: Uno disse 5 fran ch i; l’altro , 10; u n terzo, 15; u n q u arto , 20. Sul fin e si arriv ò a fa re 45 fran ch i di u n a c ro c e tta che, p e r venti soldi, sareb b e s ta ta p ag a ta cara e salata. F o rtu n a ti gli in ferm i del- l’ospedale di B uenos Aires; i quali d ovranno d ire grazie alla croce di S u o r M addalena M artini.

Avrei an c o ra m olte cose a dirle, m a m i accorgo che to sto

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m i m anca la carta, e perciò m i conviene abbreviare. Dopo di aver fa tto u n viaggio di 24 giorni, si sentì uno sparo di ca n - none. « Che c'è? ». « Siam o a M ontevideo ». Alle nove del m attin o vedem m o venire verso di noi u n a b arch etta, n ella quale stavano il Sig. D. Agostino M azzarello con un secolare.

Calate nella b a rc a ed e n tra te in città, salim m o in u n a c a r- rozza, ansiose di vedere p re sto le n o stre Sorelle. Alle 12 i cavalli si ferm ano: « Dove siam o? ». « Siam o n ella casa del- le S uore », ci dicono; e in fa tti scorgiam o u n a ca setta in mezzo a u n bosch etto , e poi le S uore che, correndo, venivano a in co n trarci. Ci fecero tu tti i com plim enti possibili alla m oda ita lia n a e am ericana, e seguirono due giorni di festa.

E di q uesto b asta. N on so se sappia che M adre M addalena M artini n o n si è fe rm a ta qui, m a è a n d a ta nel m edesim o giorno a B uenos Aires.

Qua siam o S u o r Filom ena, S u o r G iuseppina, S uor V itto - ria ed io. M adre, ho an c o ra u n sacco di cose da dirle, m a n o n ho più ca rta. Pazienza! Le scriverò u n ’a ltra volta. In ta n to m i raccom an do alle sue fervorose preghiere, e, riverendola, m i dico nel C uor di Gesù

2 febbraio 1879

Sua O bbl.m a ed Um .m a Figlia S u o r Virginia

Altra lettera della madre a don Lemoyne

M entre don B osco giunge da R om a a Torino, la m ad re con u n a delle sue care le tte re raggiunge don Lemoyne, t u t - to ra a M ornese e sem p re più solo.

Viva Gesù!

Rev.do S ignor D irettore,

La ringrazio ta n to delle le tte re d ’A m erica che eb b e la b o n tà di m an d arm i. Oh, qu an to sarei s ta ta più co n ten ta di veder Lei invece che di ricevere u n a lettera! Pazienza! Me- glio u n a le tte ra che niente. S pero però di p o te r p re sto p a r -

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larle; in ta n to preghi sem pre p e r m e che ne ho m olto bisogno.

Sono c o n te n ta che sua m ad re stia m eglio, n u tro fidu cia che il S ignore esa u d irà le n o stre preg h iere e le rid o n e rà p re - sto u n a ro b u s ta e durevole sanità.

Le su o re di tu tte le case si uniscono a m e p e r au g u rarle le b u o n e fe ste P asquali, in u n con tu tte le più elette b en e- dizioni che sgorgano dal C uore di Gesù riso rto.

Voglia, R everendo Signor D irettore, au g u rare b u on e feste a don G iuseppe e al signor m aestro e ra cco m an d a rm i al- le loro p reghiere. Don Cagliero è a T orino e sp ero che p re - sto v e rrà o qu i o a M ornese.

S u o r M aria va sem pre più avvicinandosi al P arad iso, il m edico disse che non p asse rà la settim an a; la racco m an d o ta n to alle sue preghiere.

Le altre , grazie a Dio, stanno bene tu tte di corpo; rig u a r- do allo sp iritu ale, vi è sem pre qualche testo lin a che fa u n p o ' in fastid ire, m a non sono cose gravi. Il re sto glielo dirò a voce.

F acciam o u n a povera settim a n a S an ta qui, senza funzioni, senza niente. Le suore, tra tto tra tto , vanno esclam ando:

« Ah, M ornese! Ah, M ornese! ».

Il S ignore ac cetta il cuore non è vero? D unque ci con - solerem o p en san d o a ciò.

Di nuovo le aug uro buone feste e, chiedendole la su a p a te rn a benedizione, m i dico sua

Nizza, 9 a p rile 1879

u m il.m a Figlia in Gesù S u o r Maria M azzarello 15 Mio b u o n P adre, si faccia coraggio, stia allegro; io m i r i- cordo sem p re di Lei!... [il p o sc ritto è di pugno d ella m a d re ].

15 O riginale in Arch. Gen. FMA.

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Settimana santa e acquisto del Giubileo

P er q u est'an n o , prim o della fondazione di Nizza, non si svolgono al C onvento le funzioni di settim a n a Santa.

S uore ed educande non m ancano però di re carsi alla chiesa p arro cc h ia le p e r le funzioni, le visite al san to S epol- cro e l'ad orazione alla san ta Croce, ed anche p e r le p ra tic h e ingiunte in occasione del Giubileo in d etto dal P ontefice Leone X III, nel p rim o anniversario della sua elezione alla C atted ra di P ietro.

Impressioni dei cittadini

Il devoto contegno delle religiose e delle educande, le une e le a ltre già in bu o n nu m ero , è im itato e seguito dai fedeli, d u ra n te la p artecipazio ne alle sacre funzioni.

Anche la divisa delle educande costituisce u n m otivo di attenzione: l ’abito di la n e tta celeste scuro è lo stesso di M ornese, cui si è aggiunta la m antellin a n e ra p ro p o sta dalla d ire ttric e dell'ed u can d ato di Torino, su o r Elisa R oncallo, secondo l'u so degli Is titu ti di quella città.

Tale m a n te lle tta h a u n taglio siffatto che p e rm e tte d 'in - crociarsi sul davanti e di p o rta rsi all'in d ietro a m o ’ di cin - tu ra, p e r legarsi poi a n a stro cadente; il m odesto cappello nero a fa ld a ro to n d a e non larga le dà m aggior grazia; sic- ché, m e n tre le giovanette passano, la gente si va dicendo:

« S tanno bene, stan n o bene! G uarda com e sanno p o rta rs i bene!... F anno o n o re alla " M a d o n n a ”, a tu tta Nizza!... e non ta rd e re m o a vederne qui a centinaia di queste figliole! ».

Frutti di incoraggiamento

Le p revision i dei concittad ini sono di incoraggiam ento alle su o re e alle educande, che ogni volta si propongono di m eritarsi le lodi loro rivolte.

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T u tte com prendono che Nizza no n è M ornese; qu in di le suore non m ancano di im p a rtire fre q u e n ti istru zio n i di contegno sem plice m a educato, p iù conform e alle esigenze delle fam iglie e della società da cui proviene il m aggior n u m ero delle alunne. Le ragazze, p e r p a rte loro, sono d ispo - ste a p ra tic a re volen tieri le no rm e che, m e n tre le m igliorano all'este rn o , aiu tan o la stessa v irtù , e consentono loro di m i- g lio rare anche la p ro p ria condizione sociale.

Suor Cappelletti lascia l’esilio terreno

N ella seconda festa di P asqua — 14 aprile — m u o re a Nizza la v en ticinquenn e su o r M aria C appelletti, seren a in m o rte com e in v ita e ra s ta ta esem plare e attiv a, sebbene di g racilissim a salute. Q uanti rico rd i di ilare ob bedienza e di p e rfe tta osservanza!

È la p rim a to m b a che si ap re a Nizza M o nferrato; e la gente rivolge uno sguardo tr a atto n ito e critico a qu este su o re pian g en ti d ietro u n um ile fe retro : non sann o certo il p ro fu m o di q u esto giglio quasi an c o ra in boccio!

La madre incontra il Fondatore

Dopo P asqua, la m ad re to rn a a Torino: fa la su a re la - zione a don B osco, e d a lui viene in fo rm a ta sulle suore, p a r- tico larm en te della Francia.

Il b u o n p a d re p a rla dei p ro g e tti p e r la casa di S ain t Cyr, d a ad ib irsi esclusivam ente ad o rfan o tro fio fem m inile, e rip e - te q u an to h a già d etto sul luogo: « S a rà u n sem enzaio di vocazioni, che u n giorno p o poleranno tu tte quelle c irc o sta n - ti colline ».

Nel fa re c e rte p ro p o ste di fondazioni in Piem onte, aggiun- ge: « P er adesso va bene ac cettare gli asili in fa n tili che ci vogliono affid are; m a ci sia sem pre la condizione di p oterv i svolgere anche l ’o ra to rio festivo e u n lab o ra to rio p e r le gio- v an e tte del popolo ».

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Secondo le d irettiv e avute, la m ad re si reca a Chieri p e r d istrib u ire co n fo rti e to rn a poi a Torino: la chiam a il suo cuore di m a d re e superiora.

In ta n to sono g iunti i p a rtic o la ri delle ultim e ore di su o r G anglio; la lim a che la ca ra sorella aveva tro v ato a La Na- v arre p e r il suo sp irito , il suo cuore ed il suo fisico delicato, s'e ra co n v e rtita in u n a p alm a di trip lice m artirio , offerto a Dio con a m o re riconoscente.

R ip resen ta ta si a don Bosco, la m ad re glie ne p a rla con l’anim a ric o n fo rta ta , e in tan to lo assicu ra che le su o re di Chieri vivono, sì, in gran p en a p e r ciò che sta soffrendo il povero don B onetti; m a che essendo tu tte — p rim a la di- re ttric e — sovraccariche di lavoro p e r ta n ta gioventù che freq u en ta l'o ra to rio , non si rendono conto del « tem p o ra le » incom bente...; e la m ad re le h a lasciate discretam en te se- rene.16

Il F o n d a to re ascolta e il suo sguardo sem b ra dire: « Lo- diam one il Signore! P er il resto , stiam o soffrendo anche noi e molto... m a siam o nelle m ani di Dio, che ci è Padre! ». Poi pensa a ll’Am erica: « Avete notizie da B uenos Aires? P re n - dete q u e sta le tte ra di suor M artini; leggetela anche alla com unità; poi rip o rtate m e la . Vi fe rm ere te u n giorno o d ue fra noi?! ».

Con la benedizione del F o n d ato re la m ad re to rn a fr a le sue suore, già desiderose di p o terle dire m ille cose di sé e dell’a ttiv ità sem pre crescente.

Suor Maddalena Martini a don Bosco

La le tte ra di B uenos Aires costituisce argom ento di le t- tu ra in com une, e offre anche u n a in tere ssa n te p an o ram ica m issionaria.

La rip o rtia m o p e r intero.

16 A llegato n. l a ) . 3

(32)

R everendissim o P ad re in G. C.,

siam o v eram en te fo rtu n a te di p o te rla chiam are col dolce nom e di P adre, e ricevere dal suo ten ero cuo re i se- gni più sinceri di p a te rn o affetto.

Q uando p ensiam o (e non possiam o non farlo fre q u e n te - m ente) all'u ltim o addio e alla sa n ta benedizione, che con ta n ta c a rità E lla ci diede il giorno della n o stra p a rte n z a da Genova p e r l'A m erica, il n o stro cuore no n può se no n risco n - tra r e in q u esto il grande am o re di u n Padre, che tu tto si ad o p e ra p e r alleviare le pene delle povere sue Figlie in G. C.

Oh, voglia Id d io esau d ire le n o stre preci, e conservarcelo an c o ra p e r m o lti anni!

Come E lla ci prean n u n cio il m edesim o m a ttin o p rim a di p a rtire , il n o stro viaggio, grazie a Dio e a M aria SS.m a Ausi- liatrice n o s tra p o te n te M adre, fu felice, non p erò esen te d a quegli incom odi ai quali quasi ogni perso n a va soggetta in q u esti lu nghi e faticosi viaggi di m are. Ma o ra tu tto è p a s- sato; siam o a rriv a te alla sponda del P iata e abb iam o goduto la consolazione di rivedere le n o stre care e b u o n e Sorelle, che ci p re c e d e tte ro d ’u n anno a Villa Colón, p re sso M onte- video; le tro v am m o tu tte allegre e con ten te, e p iene di san to giubilo di rivedere noi pure. Q u a ttro del n o stro drap pello si fe rm aro n o in quella R epubblica U ruguayana, perch é de- stin a te ad u n a nuova casa, che a giorni si a p rirà n el « Pueblo de Las P ied ras ». Noi proseguim m o il n o stro viaggio fino a B uenos Aires, ed o ra già dim oriam o nella c a se tta p e r noi p re p a ra ta , vicina al Collegio e alla Chiesa di S an Carlos.

P erò dalla chiesa di San C arlos in B uenos Aires al te m - pio di M aria A usiliatrice in T orino v ’è u n a g ran d issim a dif- ferenza. Oh, q u an to si godeva appiè di M aria S S.m a in co te- sto caro S an tu ario , che consideriam o sem pre com e nostro!

Ma anche qui Gesù in S acram ento si degna d im o rare con noi e p e r noi in u n a piccola Cappella, che teniam o in casa, e dove ogni m a ttin a si celeb ra la S an ta Messa.

G razie a Dio godiam o tu tte b u o n a salute e siam o anche co n ten te e allegre; anzi, Le dico che siam o co nten tissim e di essere d e stin a te p e r queste M issioni, ta n to più che abb iam o

(33)

il bene, com e in Italia, di essere d ire tte dai n o stri R everendi S uperio ri Salesiani, i quali sono veram en te tu tti cu ra e sol- lecitudine p e r noi.

Le n o s tre Sorelle e com pagne di m issione nella vicina Re- pubblica h an n o m olto da fa re in to rn o alle ragazze. Q uanto a noi, la n o s tra m aggiore occupazione, p e r ora, è di te n e r conto d ella b ian ch e ria del Collegio; m a si lavora p e r a p rire p resto u n a scuola di fanciulle in questo num eroso q u a rtie re , e lo d esiderano vivam ente i loro genitori Argentini, Spagnoli e Italiani.

O ra n o n ci re s ta che di co rrisp o n d ere a q u esta g ran de grazia che abbiam o da Dio ricev u ta di essere sta te scelte, tra q u an te lo desideravano, e m an d ate in queste lo n tan e t e r - re a salvare ta n te povere giovanette dalle zanne dei lupi r a - paci. P er q uesto ci raccom andiam o caldam ente alle effica- cissim e di Lei preghiere. Oh, qual co n fo rtan te pen siero è per m e e p e r le m ie Sorelle il sap ere che il n o stro b u o n P ad re D. Bosco, anche di lontano, sem p re ci accom pagna colle sue preghiere, e ci tiene sem pre in conto di Figlie sue!

Abbiam o davvero da n u trire speranza di riv ed erla an - cora? Lo d esideriam o e lo speriam o, benché alla n o stra speranza si unisca qualche tim ore, p e r la m alferm a di Lei salute. P u re confido d'aver anco ra il bene di riv ed erla in questa valle di lagrim e.

La riverisco u n itam en te a tu tte queste m ie buone Sorelle, e im p lo ran d o um ilm en te la p a te rn a sua benedizione, mi dico con tu tto risp etto ,

Di Lei, Rev.mo P adre in G. C.

Buenos A ires, 4 m arzo 1879

Umil.ma ed Aff.ma figlia S u o r Maria M addalena M artini

Figlia di M aria SS. A usiliatrice 17

17 La le tte r a è rip o r ta ta dal B o llettin o Salesiano del giugno 1879 anno I I I n. 6 pag. 8.

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