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Coalizione De Luca: dal Pd a Pomicino Italia Viva lascia la porta aperta a Mara

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Academic year: 2022

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Coalizione De Luca: dal Pd a Pomicino Italia Viva lascia la porta aperta a Mara

di Andrea Pellegrino

Definite in parte le leadership, è già tempo di pensare alle liste a supporto dei candidati alla presidenza della Regione Campania. Vincenzo De Luca ci lavora già da un po’. Per ora può contare su uno schieramento imponete che va dal Pd fino a Ciriaco De Mita e Paolo Cirino Pomicino. Naturalmente passando per l’Italia Viva di Matteo Renzi che lascia anche uno spiraglio aperto a Carfagna e ai suoi affezionati. Tra i renziani pronti a scendere in campo alle prossime regionali ci sono sicuramente Nicola Caputo, ex europarlamentare del Pd e l’ex sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando nel mentre prepara una nuova discesa in campo anche l’ex consigliere regionale e già sindaco di Nocera Superiore, Peppe Manzo, promotore della nascita del circolo renziano a Roccapiemonte che si presenterà il 2 dicembre alla presenza di Gennaro Migliore. Dai deluchiani la linea è: coinvolgere quante più persone possibili. Anche e soprattutto ex avversari, con la campagna acquisti che aumenterà in prossimità delle vacanze natalizie. Tra gli alleati certi ci sono i socialisti di Enzo Maraio anche, in considerazione delle ultime dichiarazioni, gli esponenti di Più Europa di Emma Bonino. Da sciogliere, invece, il nodo Calenda.

FIBRILLAZIONE A PALAZZO DI CITTA’

Tutti attendono il loro turno. Per ora il candidato blindato (nella lista De Luca presidente) è solo Nino Savastano, attuale assessore alla politiche sociali. Mimmo De Maio, invece, assessore alla mobilità dovrà traslocare a Napoli per spuntare un posto in Campania Libera. Non si esclude la

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candidatura anche dell’attuale vicesindaco Eva Avossa che per un soffio non ha conquistato un seggio parlamentare.

Confermati, poi, gli uscenti: Picarone (Pd), Fiore (Campania Libera), Cascone (De Luca presidente). Ma dalla maggioranza Napoli al Comune di Salerno non si escludono sorprese ed avvicinamenti alle liste del centrodestra.

EBOLI CAPUT MUNDI

Molti movimenti nella città di Eboli. La famiglia Conte si è già mossa preparando un suo movimento che sarà, al 90 per cento, a sostegno di Vincenzo De Luca. Ma c’è anche il ritorno di Tonino Cuomo che, insieme a Montemarano e D’Anna, avrebbe intenzione di comporre una propria lista che vada, sempre al 90 cento, verso Stefano Caldoro. I Cardiello, invece, potrebbero trovare spazio nella civica del presidente Caldoro.

NEL CENTRODESTRA

I caldoriani corteggiano gli ex. Eva Longo, Salvatore Gagliano e quindi Franco Cardiello. Per loro c’è un posto in lista Caldoro. Amatruda o Fasolino saranno in quota “Nuovo Psi”

mentre è quasi fatta per Pasquale D’Acunzi, per anni riferimento di Clemente Mastella nel salernitano. L’uscente Monica Paolino conduce in Forza Italia. Poi ci saranno Lello Ciccone e il capogruppo consiliare di Forza Italia Salerno Roberto Celano. Trattative in corso per Costabile Spinelli, sindaco di Castellabate. Elenco lungo in casa Lega, dove ci sono già l’ex rettore Aurelio Tommasetti ed Ernesto Sica.

Attendono un posto anche Peppe Zitarosa (consigliere comunale a Salerno), Attilio Pierro (ex assessore provinciale), Pia Napoli e il sindaco di Positano Michele De Lucia. Tra i certi in casa Fratelli d’Italia, Imma Vietri e Gennaro Esposito (già candidato alla camera dei deputati) mentre ci ritenterà anche Nunzio Carpentieri.

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I “Davvero Verdi” studiano percorsi alternativi in vista delle prossime Regionali

di Andrea Pellegrino

Tentano una nuova strada i Verdi di Michele Ragosta. Da mesi ormai insofferenti a Palazzo di Città, il gruppo salernitano pare stia immaginando un nuovo percorso in vista delle prossime elezioni regionali. Esclusi dal governo cittadino targato Napoli, la componente salernitana dei “Davvero Verdi”

pare che si stia attrezzando autonomamente. Questa sarebbe la linea prevalente emersa durante l’ultimo incontro tra i simpatizzanti e i rappresentanti del Comune di Salerno.

Naturalmente il nodo definitivo ancora deve essere sciolto.

100 anni di Confindustria Salerno. Boccia: «Creare condizioni per attrarre investitori»

di Giovanna Naddeo

Un Mezzogiorno che rifiuta di essere periferia, in grado di attrarre investitori e offrire nuove opportunità a laureati e

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g i o v a n i i m p r e n d i t o r i . Q u e s t a l a s f i d a s u l t a v o l o dell’assemblea pubblica di Confindustria Salerno, tenutasi nella mattinata di ieri nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città, e che ha visto un parterre d’ospiti d’eccezione in occasione dei festeggiamenti per i suoi cento anni.

All’indomani dell’incontro a Unisa con il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, torna a sottolineare l’importanza di attrarre nuovi investitori, nell’ottica di una politica economica anticiclica. «Occorre una visione del Paese fatta da coesione e non da differenze. Grande sfida è l’operazione di dotazione infrastrutturale, in chiave europea, da mille miliardi di euro, di cui cento in dotazione all’Italia e finanziabili in eurobond». Accanto a Boccia, il numero uno di Confindustria Salerno, Andrea Prete: «Parola d’ordine è investire, altrimenti sarà rischio desertificazione. Negli ultimi diciotto anni abbiamo perso due milioni di giovani al di sotto dei 34 anni. L’unico investimento negli ultimi 25 anni è stata l’alta velocità. Dobbiamo uscire dalla melma della burocrazia che causa ritardi su ritardi, unitamente all’ipertrofia normativa». Poi, il plauso alla Campania: «Standard & Poor’s ha aggiornato il rating sulla Regione, licenziando un outlook positivo. Un gran riconoscimento per il lavoro svolto negli ultimi anni». Ma il primo a sottolinearlo è proprio il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che, dallo scranno più alto del Salone, dichiara: «Abbiamo compiuto uno sforzo gigantesco per creare un sistema accogliente per coloro che vogliono investire qui. Gli imprenditori non sono monaci trappisti, ma vengono qui per creare lavoro. L’Italia di oggi è poco accogliente, complici irresponsabilità della classe dirigente e palude burocratica. Venezia e Taranto ne sono un valido esempio». E aggiunge: «Vogliamo concorrere alla sfida dell’efficienza, ma a parità di condizioni, ecco perché abbiamo detto no all’autonomia differenziata. La Campania ha compiuto un miracolo nella questione sanità. Manca timbro del governo per l’uscita dal commissariamento, seppur con 13.5000 dipendenti in meno e un piano di riparto del fondo sanitario

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nazionale nettamente inferiore alla media, che vede la Campania ricevere 200 euro in meno pro capite rispetto all’Emilia Romagna e 100 euro in meno rispetto alla Lombardia». Infine, l’annuncio: «Si apre una stagione interessante. Sul fronte viabilità, abbiamo altri 25 treni da consegnare, in più acquisteremo 1000 pullman. Saremo la prima regione per modernità dei trasporti. Per quanto riguarda i giovani, oltre al concorso che darà lavoro a 3000 persone (da gennaio le convocazioni), contiamo 7500 nuovi assunti da creare nella sanità e altri 1000 posti che metteremo a concorso per i centri dell’impiego. Il lavoro è l’obiettivo principale del governo regionale».

Annunciazione, annunciazione:

il prossimo Capodanno a Piazza della Libertà

di Andrea Bignardi

“Questo sarà l’ultimo Capodanno che celebriamo a Piazza Amendola, il prossimo anno saremo a Piazza della Libertà”. Con l’annuncio del governatore della Regione Vincenzo De Luca ha preso il via la quattordicesima edizione delle Luci d’Artista.

Una manifestazione che rappresenta il simbolo della scalata al vertice di Palazzo Santa Lucia dell’attuale governatore oltre che un simbolo della sua stagione politica. Insieme a quella Piazza circondata dal controverso condominio Crescent di cui ancora una volta De Luca ha annunciato l’imminente completamento. “È stato un calvario ma ci siamo arrivati – ha aggiunto il governatore, che a differenza dell’anno scorso è stato presente alla manifestazione inaugurale delle Luci,

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arricchita così dalla sua retorica come di consueto colorita – Cominceremo ad assumere il volto di una Montecarlo del Sud, di una Cannes del Sud che si presenta con un volto civile”.

L’orgoglio salernitano dunque diviene il tema centrale del discorso del governatore appena dopo l’accensione delle Luci in Villa Comunale. “Ricordo che dobbiamo scavare questi eventi a mani nude nella roccia – ha aggiunto De Luca Un conto una città del Sud che deve costruirsi con le proprie mani le occasioni di sviluppo, un altro è essere Firenze o Roma”. E proprio dalla Capitale è previsto l’arrivo, nella giornata di domani, del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, storico avversario del governatore: soprattutto nella stagione del governo gialloverde il rapporto tra i due esponenti politici fu caratterizzato da un vivace contrasto, poi sopito con la difficile convivenza al governo tra Pd e 5 Stelle. De Luca a differenza delle attese ha però teso una mano al ministro grillino. “A noi fa piacere che il ministro Di Maio venga a Salerno. Significa che la nostra città è diventata davvero attraente”. Un’attrattività, quella della città, che secondo il governatore passa proprio dall’apertura del Crescent e delle infrastrutture ad essa collegate, come il tanto atteso parcheggio interrato. “Insieme a Piazza della Libertà avremo anche un parcheggio da 700 posti – ha aggiunto De Luca – Il doppio di Piazza della Concordia”. Dopo il momento inaugurale, il governatore si è concesso una passeggiata tra le luminarie del centro, conclusasi alla Rotonda, accompagnato dal sindaco Vincenzo Napoli, dai figli Piero e Roberto, e da numerosi esponenti della compagine progressista: il presidente della provincia Michele Strianese, l’assessore alle infrastrutture Mimmo De Maio, all’annona Dario Loffredo, alle politiche giovanili Maria Rita Giordano, i consiglieri comunali Mimmo Ventura, Veronica Mondany, Antonio Carbonara e Rocco Galdi. Un cordone politico a cui è seguita una nutrita schiera di visitatori che ha seguito da vicino l’accensione delle luci e che è andato via via crescendo nel corso del pomeriggio: cosa che accende i riflettori sui problemi logistici che già stasera potranno emergere, visto l’incremento dei flussi di

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traffico. Criticità che almeno per il momento non preoccupano il sindaco Napoli che nutre fiducia nelle misure messe a punto dal Comune. “Tutti gli aspetti logistici sono stati curati così come la tranquillità dei nostri ospiti grazie alla collaborazione con questura e Forze dell’Ordine – ha affermato – Sarà possibile fruire delle luci d’ artista anche dal mare grazie a una crociera che farà pendant con la ruota panoramica”. “Bisogna essere grati al governatore – ha concluso il sindaco Napoli – Senza di lui quest’evento non ci sarebbe mai stato”.

Tutte le novità/ Quattro i temi scelti: il mito, il tempo, il Natale e il sogno

Tra alcune novità e molti evergreen, le installazioni della quattordicesima edizione di Luci d’Artista proposte quest’anno, almeno nelle intenzioni, mostrano un maggiore richiamo al Natale rispetto ad alcune passate edizioni.

Quattro sono i temi centrali dell’evento: il mito, il tempo, il Natale ed il sogno. Fulcro della manifestazione è indubbiamente la Villa Comunale, dominata da un’atmosfera fatata e ricca di animali stilizzati con “Lo zoo che vorrei”.

Passando poi a Largo Campo, nella storica piazza salernitana è stata riproposta in chiave rivisitata ed adattata al luogo l’installazione già presente lo scorso anno alla Rotonda dei Miti del Mediterraneo, che trova spazio anche nelle stradine immediatamente adiacenti. Agrifogli e ghirlande dominano invece su Via dei Mercanti mentre salendo verso il Duomo ci si imbatte nei consueti cherubini svolazzanti ed ancor più su, in largo Abate Conforti, la Madonna con il Bambino accompagna i visitatori nella scalata verso i Giardini della Minerva. In Piazza Flavio Gioia il tema di quest’anno sarà la Foresta dorata: un grosso albero illuminato incombe sulla fontana dei D e l f i n i . I n v i a M a s u c c i o S a l e r n i t a n o t o r n a i n v e c e un’installazione ormai storica ed antesignana della moda plastic free: il Mosaico di Enrica Borghi, presente sin dal 2007 realizzato interamente con bottiglie di plastica

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riciclate, che si estende anche in vicolo Giudaica, inframmezzata dalle luci a tema floreale e arboreo di Piazza Sant’Agostino. Su Corso Vittorio Emanuele, al posto dei limoni dello scorso anno svettano invece le cascate di luce, un’installazione decisamente più sobria rispetto a quelle degli anni precedenti, nell’attesa dell’accensione del grande a l b e r o d i N a t a l e d i P i a z z a P o r t a n o v a a r i d o s s o dell’Immacolata. A Corso Garibaldi ritornano i tradizionali alberi innevati, mentre nella zona Orientale il tema è prettamente natalizio, con “Arriva il Natale” in piazza Caduti di Brescia e la Renna in piazza Monsignor Grasso a Mercatello.

Piazza Flavio Gioia e i capitoni di Suacione

Il ritorno del governatore alla cerimonia inaugurale delle Luci d’Artista non ha risparmiato momenti di folklore durante la passeggiata che come di consueto dà il via alla manifestazione natalizia più attesa dell’anno. Basti pensare ad esempio a quando in via Mercanti, nel cuore del centro storico, De Luca si è soffermato ad ammirare le statuette di presepi del laboratorio artigianale Savastano, un riferimento di spicco in città. L’artigiano ha colto l’occasione per mostrare al governatore la statuetta realizzata in cartapesta che lo ritrae, scattando una foto con De Luca che si è mostrato compiaciuto per il dono ricevuto. Forse quello di ieri non è stato un bagno di folla come sarebbe potuto a c c a d e r e q u a l c h e d e c e n n i o f a , m a n o n s o n o m a n c a t e manifestazioni di affetto e stima verso il governatore, dalle strette di mano ai selfie scattati all’ombra delle installazioni luminose. “Prepariamoci ad offrire il volto più bello della nostra città – ha poi aggiunto De Luca rivolgendosi ai visitatori – Grazie a quest’evento siamo riusciti non solo a fare una città splendida ma a creare un’economia che non avevamo: provate per l’anno prossimo ad immaginare il palco di capodanno a Piazza della Libertà con le luci del golfo sullo sfondo, uno degli spettacoli più belli d’Italia”. L’ilarità di De Luca, ancora una volta, ha colto

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nel segno. Dopo l’annuncio dell’apertura del Crescent nel prossimo anno, il risuonare delle prime note di Hallelujah di Leonard Cohen ha fatto scattare la reazione del governatore:

“ Q u e s t o è u n b o i c o t t a g g i o ” . P o i , a c o n c l u s i o n e dell’inaugurazione delle installazioni in Rotonda il governatore ha simpaticamente ricordato il suo impegno da sindaco quando, a partite dal 1995, si svolsero i lavori di riqualificazione di piazza Flavio Gioia, che fino ad allora ospitava il mercato rionale che oggi occupa invece Piazza San Giovanniello, alle spalle del duomo. “Fino a quindici anni fa q u e s t a p i a z z a e r a b u i a – h a c o m m e n t a t o D e L u c a folkloristicamente – Fino a quindici anni fa c’era solo la pescheria di Suacione all’ingresso con due capitoni e due lampadine appese”. Un simpatico sketch di quelli a cui il presidente della Regione ha abituato negli anni, che ha suscitato gli applausi e le risate dei tanti visitatori presenti.

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Caldoro e De Luca, s’avvicina il terzo round

di Andrea Pellegrino

Non c’è due senza tre. Si profila un nuovo duello elettorale tra Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca. Se fossero confermate le due candidature, sarebbe il terzo: uno vinto da Caldoro e l’altro da De Luca. Insomma a marzo si giocherebbe la “bella”.

L’investitura di Stefano Caldoro è arrivata direttamente da Silvio Berlusconi nel corso dell’ultimo vertice con i parlamentari azzurri. Il Cavaliere avrebbe annunciato anche il via libera di Meloni e Salvini. Entrambi, però, al momento frenano. «Ho ringraziato il presidente Berlusconi. A lavoro per un centrodestra unito, allargato con esperienze e liste civiche», commenta l’ex governatore della Campania. «L’amico Stefano Caldoro, profilo politico di grande levatura che ha già dato prova di buon governo e peraltro in condizioni difficilissime, saprà restituire serietà, concretezza ed efficienza alle istituzioni della Campania», afferma il senatore Domenico De Siano. Mastella, per ora, è l’unica voce fuori dal coro in casa Forza Italia: «Nonostante la designazione di Berlusconi per Caldoro, sostengo le primarie come necessario strumento per la convalida di un’indicazione.

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Non discuto le persone, è il metodo che non condivido. Non sarà semplice vincere in Campania», e annuncia: «Per quanto mi riguarda, presenterò una mia lista. Non essendo partecipe di nulla, mi pare la sola condizione per essere nel gioco». Via libera a Caldoro dal consigliere regionale e commissario regionale dell’Udc Campania, Carmine Mocerino: «È necessario che le difficoltà della Campania vengano affrontate con competenza e serietà. Stefano Caldoro, persona per bene, ha queste caratteristiche». Fratelli d’Italia e Lega però tengono ancora il freno a mano tirato. «Sul nome del candidato non ci risulta si sia chiuso alcun accordo. L’intesa che c’è è che in Campania sia Fi a dover individuare il nome del c a n d i d a t o però non c’è nulla di deciso. Così come per la Puglia e le Marche spetta a Fdi indicare il nome», dicono dal partito della Meloni. Dalla Lega, invece, fanno sapere che «si sta ragionando di programmi e squadra, il dibattito sui candidati governatori verrà dopo». Sulla ricandidatura di Caldoro si esprime anche il ministro dell’ambiente Sergio Costa: «Sarà il popolo campano a decidere cosa vuole da grande. Non so che scenario si profila – ha affermato – Caldoro è una persona perbenissimo che studia, approfondisce. Questo va detto, altrimenti siamo sempre con le contrapposizioni e non per la migliore soluzione politica».

Salvini, Molteni per la Lega

campana e attacca sui

rifiuti: «Perenne emergenza»

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De Luca: «Si alzi in piedi e porti rispetto»

di Andrea Pellegrino

Matteo Salvini apre la campagna elettorale in Campania. Nomina il nuovo coordinatore e lancia la sfida contemporaneamente a Vincenzo De Luca, Luigi Di Maio e al sindaco Luigi de Magistris. Ieri a Napoli l’ex ministro dell’Interno ha presentato il nuovo assetto del partito regionale, dopo le dimissioni di Volpi dovute all’elezione alla presidenza del Copasir. Arriva il deputato Nicola Molteni che avrà il compito, ora, oltre che di organizzare il partito, anche di traghettare la Lega verso le elezioni regionali di primavera.

Nei prossimi giorni si aprirà il tesseramento, con il neo coordinatore regionale pronto ad incontrare i vari militanti nelle province campane. A partire da quella salernitana, dove da tempo manca la guida provinciale. Le vicissitudini interne, infatti, hanno praticamente smontato tutti gli assetti. A quanto pare, il comando dovrebbe andare all’area che fa riferimento all’eurodeputata Lucia Vuolo. Non si esclude, dunque, che il coordinamento provinciale della Lega possa essere conquistato, da qui a breve, dall’ex assessore regionale Giovanni Romano, che già occupa un ruolo di primo piano all’interno nella segreteria regionale. «Molteni coordinatore in Campania non sarà un commissariamento», precisa Matteo Salvini. «Avevamo bisogno di una persona non legata al territorio perché abbiamo tantissime adesioni – ha aggiunto – Molteni è stato per 14 mesi sottosegretario all’Interno con delega alla Polizia di Stato: nella lotta alla mafia è il più titolato. Entro 15 giorni porterà i primi r i s u l t a t i c o n n u o v e a d e s i o n i d i a m m i n i s t r a t o r i e parlamentari». Poi Salvini si sofferma sui prossimi appuntamenti elettorali proprio in Campania. «A maggio ci sarà una sorpresa straordinaria per De Luca e de Magistris a cui

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poi spetterà solo prendere il reddito di cittadinanza». Dal capoluogo campano il segretario della Lega lancia l’idea di un

«centrodestra nuovo, più inclusivo, che guarda al futuro e non al passato, anche in Campania aperto alle liste civiche». Il nome del candidato «sarà scelto a fine percorso, prima viene la squadra, poi il nome del centravanti di centrodestra che avrà voglia e possibilità di vincere. Ma se da Forza Italia arriverà un nome di battaglia allora ben venga». Ancora, Salvini si dice pronto a dare «il benvenuto ai nuovi iscritti.

Fra i tanti – aggiunge – ho incontrato una persona che si spende e che si spenderà ancora per la Campania, l’ex rettore dell’università di Salerno Aurelio Tommasetti». Infine sull’ambiente, Salvini rilancia sui termovalorizzatori. «In Campania vareremo un piano rifiuti che libererà la Regione da una perenne emergenza che intossica cuore e polmoni». Il piano del segretario del Carroccio prevede «la differenziata ma a n c h e l a v a l o r i z z a z i o n e d e l r i f i u t o a t t r a v e r s o 5 termovalorizzatori a impatto zero, uno per ogni provincia.

Così la Campania diventa autonomamente in grado di trasformare rifiuti in energia, calore, ricchezza. Questa strategia non l’ho inventata io ma viene applicata in tutta l’Europa avanzata». «Sebbene vesta malissimo, io per Matteo Salvini nutro simpatia». Replica a distanza il governatore della Campania Vincenzo De Luca al leader della Lega ieri a Napoli.

«Recentemente Salvini – dice Vincenzo De Luca – però ha detto due grosse stupidaggini a proposito del Sud e della Campania.

Caro Salvini, quando parli di noi ti devi alzare in piedi e portare rispetto. Oggi la Campania è un’altra regione:

paghiamo i fornitori del sistema sanitario nella metà dei tempi rispetto alla Lombardia. A parte qualche eccezione, come alcuni quartieri di Napoli e dell’area metropolitana (ma prenditela con quei Comuni), la nostra regione è libera dai rifiuti. Mi sono davvero scocciato di sentire sciocchezze.

Sono pronto a un confronto pubblico sul merito dei problemi.

Dove e quando vuoi».

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Cirielli: «De Luca scaricato dal Pd quando in Campania gli devono tutto»

Cirielli a tutto campo, ma spezza una lancia a favore di Vincenzo De Luca: «Il Pd l’ha tradito per le poltrone quando, in Campania, gli devono tutto». E’ stato un Edmondo Cirielli a largo raggio quello presentatosi ai microfoni di Radio Castelluccio, dall’aeroporto alle prossime amministrative di Salerno 2021 passando per Renzi e l’avvicinamento ai deputati di Forza Italia, per concludere con Vincenzo e Roberto De Luca. Cirielli, leader campano di Fratelli d’Italia, non si fa mancare di gettare luce sul prossimo scenario politico regionale: «Io non condivido nulla di quello che fa il governatore De Luca, ma il suo partito, il Pd, l’ha tradito per le poltrone quando gli deve tutto». «E’ uno schifo – commenta – tanto da credere che Vincenzo De Luca farà dimettere in tempo utile il sindaco di Salerno, Napoli, per ricandidarsi con il solito sistema di liste civiche al Comune, lasciando al figlio Roberto, che ingiustamente, ha dovuto lasciare l’assessorato al bilancio salernitano, un ruolo politico alla Regione, per la mancata gioia dei consiglieri regionali Pd attuali». Per contrastare De Luca su Salerno, Cirielli ha pensato già a due possibili candidati: «Io sono per il rinnovamento, due giovani, Elena Criscuolo e Gherardo Marenghi». Un contrasto al governatore che va anche in campo regionale con la disponibilità personale per la candidatura alla presidenza: «Ho dato la mia disponibilità ma prima di tutto viene l’unità della coalizione. C’è Forza Italia che avanza richieste importanti: c’è Antonio Martusciello, Paolo Russo, Sibilia, ma a noi interessa soprattutto il programma,

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prima di tutto le infrastrutture». Infrastrutture, tema sul quale continua Cirielli: «Sono contento della fusione dell’aeroporto di Salerno con Gesac, fattore di rilancio che già io e Bassolino proponemmo a De Luca ma si schierò contro».

Ultima riflessione del questore della Camera è su Forza Italia e Matteo Renzi: «Forza Italia è Silvio Berlusconi, Mara Carfagna ha un curriculum istituzionale di rilievo e spessore e deve tanto a Berlusconi tanto da non credere ad un suo avvicinamento a Renzi, credo più ad un avvicinamento di Renzi.

In ottica di coalizione mi auguro che Forza Italia riacquisti linfa e forza».

Tragedia al Da Vinci- Genovesi: Melissa muore dinanzi ai compagni di classe

di Erika Noschese

«Mi sono accorta che stava male ma non ho fatto in tempo a soccorrerla prima che cadesse». E’ il racconto straziante di Teresa Marino la professoressa di matematica che ha visto morire dinanzi ai suoi occhi Melissa La Rocca. La giovane studentessa dell’istituto Da Vinci-Genovesi di via Sichelgaita era alla lavagna. La professoressa Marino aveva spiegato degli esercizi e come era solita fare ha chiamato alla lavagna gli alunni per lo svolgimento. Era stato prima il turno di due compagne di classe poi la docente di matematica ha chiamato alla lavagna Melissa per la verifica. «Io ero in classe, stavo facendo lezione – racconta la docente, ancora sconvolta per quanto accaduto – Avevo fatto degli esercizi alla lavagna e come al solito chiamo i ragazzi a fare la verifica. Ho

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chiamato prima altre due ragazze della classe e poi lei (riferito a Melissa ndr); aveva scritto l’esercizio alla lavagna e lo stava svolgendo ma all’improvviso si è girata e ha toccato la cattedra». E’ in quel momento che si verifica la tragedia. La 16enne originaria di San Mango Piemonte accusa un malore: «Professoressa…», avrebbe detto rivolgendosi alla sua insegnante. Poi il silenzio. Solo pochi secondi. Tanto basta alla terza F – la classec della giovane salernitana – per comprendere che qualcosa non va per il verso giusto. «Mi sono resa conto che stava male ma non ho fatto in tempo a soccorrerla prima che cadesse. Mi sono accorta che era svenuta e ho detto ai ragazzi di chiamare il 118 – ha raccontato ancora la professoressa Teresa Marino – Io e una studentessa le abbiamo alzato le gambe, chi la schiaffeggiava in faccia, chi le buttava acqua fresca in volto, chi le toccava l’orecchio». Gli alunni hanno tentanto di rianimarla insieme alla professoressa. Solo 15 minuti e l’ambulanza della Croce Rossa ha raggiunto l’istituto scolastico. A quel punto, alunni e docente hanno lasciato che a tentare di salvare la vita della giovane studentessa, amante della matematica, fossero i medici del 118 che hanno tentato di rianimarla per circa 30 minuti. «Sarà difficile per me rientrare in quella classe, stiamo malissimo. Era una bella ragazza, studiosa, molto preparata in matematica. Mi chiedeva di aiutarla negli esercizi che non sapeva fare», ha raccontato ancora la professoressa. Melissa era molto amata dai suoi compagni di banco e dagli amici di San Mango Piemonte. «Non so cosa voleva fare da grande ma era molto brava in matematica. Piano piano, insieme, supereremo questa tragedia, con qualche ricordo», ha poi aggiunto la Marino. La scuola d’improvviso è piombata nel silenzio. Genitori che, con le lacrime agli occhi, andavano a ritirare i loro figli, visibilmente provati per l’accaduto.

«Non si può morire così, è una tragedia», hanno dichiarato alcuni genitori che hanno appreso la notizia tramite i loro figli. Sotto shock anche gli altri docenti dell’istituto scolastico. “Siamo tutti sgomenti per la fine improvvisa di Melissa avvenuta stamattina (ieri per chi legge ndr) davanti

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ai vostri occhi”, ha scritto il dirigente scolastico. Intanto, questa mattina, alle ore 8.15 professori ed alunni delle classi 3 e 4 della sezione F si riuniranno presso la biblioteca del Genovesi per incontrare la dottoressa Rispoli, psicologa dell’Asl, “per aiutarci ad affrontare questo momento traumatico”, come riferisce la scuola.

Domani l’esame diagnostico

Erano le 9 del mattino di quello che doveva essere un lunedì qualsiasi. Alla prima ora, la lezione di matematica per gli studenti della terza F. La docente Teresa Marino ha spiegato degli esercizi e ai ragazzi spettava svolgerli alla lavagna.

Due compagne di classe poi toccava a Melissa. Era alla lavagna, preparata come sempre nella materia che tanto le piaceva. Solo pochi istanti, il tempo – forse – di comprendere che qualcosa non andava. Melissa si è rivolta alla professoressa, poi è caduta a terra, inerme. Hanno provato a rianimarla, dapprima i compagni di classe e la professoressa, poi i medici del 118 per circa trenta minuti. Il suo cuore ha smesso di battere, troppo presto. Arresto cardiocircolatorio è stato scritto sulla cartella clinica dopo che il feretro è stato portato all’obitorio del Ruggi d’Aragona. Sul posti gli uomini della Squadra Mobile guidati da Marcello Castello, i Carabinieri e il Pm Maria Benincasa. Alle 12.35 il corpo senza vita della 16enne ha lasciato l’istituto scolastico. I g e n i t o r i , i l f r a t e l l o , g l i z i i : s u l l o r o v o l t o l a disperazione. L’autorità giudiziaria non aveva disposto l’autopisa, tanto da liberare la salma e restituirla ai familiari. Ma i medici del Ruggi hanno consigliato ai genitori, Vinicio e Maddalena, di effettuare un esame diagnostico per scongiurare il rischio di un problema congenito. Questa mattina sarà affidato l’incarico al medico legale e all’anatomopatologo che domani mattina effettueranno il riscontro diagnostico sul corpo della 16enne. “Adesso che non ci sei più lasci un vuoto incolmabile nel mio cuore e nella tua famiglia ma sappiamo che tu sarai l’angelo che

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veglierà su di noi e ci sarai sempre accanto con il tuo dolce ricordo. Per sempre nei nostri cuori”, ha scritto una compagna di classe, sul profilo facebook della 16enne. “Mi piace salutarti così! Eri una bambina bellissima, una splendida ragazza e saresti diventata una donna stupenda. Sei stata per tanto tempo la gioia e la felicità della nostra casa. La vita è ingiusta! Ti ho voluto troppo bene e te ne vorrò sempre. Non è giusto che tu sia andata via! Non posso credere che quando passerò davanti alla tua porta non potrò più vederti uscire e non ti vedrò più sorridere dicendo: Ale. Non è giusto!”, ha scritto Alessandro, un parente della giovane.

IL PRESIDE NICOLA ANNUNZIATA: «E’ stato un momento terribile, il tempo non passava. Non so cosa faremo»

«Di questa giornata rimane il tempo trascorso davanti alla porta mentre i medici cercavano di rianimarla». Nicola Annunziata, dirigente scolastico dell’istituto non riesce a spiegarsi il perchè di questa tragedia che ha colpito, per la seconda volta in pochi mesi, la sua scuola. A fatica avevano superato la morte di Vincenzo Senatore, il giovane morto – a bordo del suo motorino – in via Croce la notte tra il 14 e 15 settembre quando il destino crudele si è nuovamente scagliato contro. «E’ difficilissimo spiegare come una ragazza di quest’età possa morire così, da un giorno all’altro. Questa ragazza è crollata per terra e non si è più rialzata. Io non ho un modo per spiegarlo ai ragazzi – ha dichiarato il dirigente scolastico – Sono cose di cui non c’era una particolare evidenza, neanche i genitori aveva sentore di qualcosa di particolare». Una giornata che difficilmente verrà dimenticata. «Di questa giornata rimane il tempo trascorso davanti alla porta mentre i medici cercavano di rianimarla, mi è sembrato interminabile. Una mezz’ora sarà stato ma era interminabile, da lì non usciva nessuno e noi fuori che avevamo capito che le cose non andavano. I genitori ancora non c’erano, per me è stato un momento terribile», ha spiegato il professore Annunziata che ha ricordato Vincenzo Senatore:

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«Questa era la classe dov’era stato il ragazzo lo scorso anno e che quest’anno ha avuto l’incidente in moto. L’anno scorso era in questa classe, quest’anno aveva cambiato ma erano i suoi compagni». Docenti e dirigente scolastico ora avranno il duro compito di parlare agli stidenti e di tentare di spiegare loro l’accaduto. «Oggi (ieri per chi legge ndr) le lezioni sono andate avanti per inerzia ma non è stato facile per nessuno. Dal punto di vista giudiziario è stato tutto aperto ma francamente non ho proprio pensato a cosa faremo domani».

DON MAURIZIO PATRICIELLO: «Ingiusto morire a 16 anni. Ingiusta è la morte stessa»

«È ingiusto morire a sedici anni. Per la verità è ingiusto morire anche a trenta o quarant’anni. Ingiusta, per dirla tutta, è la morte stessa». Parole toccanti, profonde quelle espresse da don Maurizio Patriciello, il parroco della Terra dei Fuochi che – su L’Avvenire – ha commentato la morte della 16enne di San Mango Piemonte. Una lunga lettera in cui si chiede quali siano le parole più giuste per «tentare di lenire il dolore immenso che ha invaso il cuore dei genitori».

«Lunedì mattina, Melissa si è svegliata e preparata per andare a scuola come tanti suoi coetanei. Nella sua mente ancora il sapore della bella serata passata con gli amici domenica.

Niente avrebbe fatto prevedere che quel giorno sarebbe stato l’ultimo della sua breve vita. E adesso? Gesù, davanti alla salma di una fanciulla morta, esclama: “Non è morta, ma dorme”. Dorme? Impossibile. E si misero a deriderlo. Non facciamo lo stesso errore», ha scritto ancora don Maurizio.

«Lasciatela riposare, accompagnatela con la vostra preghiera, il terzo giorno risorgerà. La fede ci sfida. Ma sono queste le uniche parole in grado di consolare i cuori affranti dall’improvvisa morte di Melissa. Com’è bello credere che la morte non l’ha annientata ma trasportata in un mondo migliore», ha poi scritto ancora don Maurizio su L’Avvenire, chiedendo a tutti di avere fede e di pregare. «Un altro angelo volato in cielo, Melissa aveva appena 16 anni, amava studiare,

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amava la vita… È morta questa mattina in classe, a causa di un malore, davanti all’insegnate e ai compagni. La vita è un soffio, viviamo ogni giorno come se fosse il primo e l’ultimo.

Dio la accolga nella sua gloria», ha dichiarato don Luigi Merola, fondatore de A’voce d’é creature.

IL CORDOGLIO DELL’AMMINISTRAZIONE

De Luca: «Sconvolge questa tragedia, ci stringiamo ai familiari di Melissa»

«Sconvolge questa tragedia. Ci stringiamo ai familiari di Melissa, per i quali le parole appaiono sempre inadeguate». Lo ha dichiarato il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha espresso parole di cordoglio per la morte della 16enne di San Mango Piemonte. A esprimere dolore e sgomento anche il sindaco Vincenzo Napoli: «Dolore e sgomento per la scomparsa di Melissa, la giovanissima studentessa morta mentre era in classe al Genovesi-Da Vinci. Esprimo a nome mio, della Civica Amministrazione e di tutta la comunità salernitana il più profondo cordoglio e la vicinanza ai suoi familiari, ai compagni di classe, ai docenti e al personale scolastico colpiti da questa immane tragedia».

De Luca chiama Malerba, Ciarambino: «Il Pd lo sapeva o l’hanno scaricato?»

di Adriano Rescigno

La vicenda ha come assi il presidente della Regione, il capogruppo 5Stelle a Palazzo Santa Lucia, Ciarambino ed il

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consigliere regionale Tommaso Malerba. Malerba nei giorni scorsi è stato contattato da Vincenzo De Luca per un incontro a 4 occhi stesso a Palazzo Santa Lucia, probabilmente per un avvicinamento politico, ma il consigliere regionale, dopo aver informato i vertici regionali del Movimento pentastellato, ha negato l’incontro rispendendo al mittente l’invito. Sulla vicenda è dunque intervenuta la consigliera regionale Valeria Ciarabino dei quali sono noti i siparietti con il governatore, sui social, dentro e fuori dall’aula del Consiglio regionale.

«Gli è bastato poco per capire di non avere a che fare con i soliti poltronisti e arrivisti della politica a cui è abituato – dice la Ciarambino – Mai avremmo potuto accettare di sederci a trattare con il nemico della Campania. Mai nessuno di noi i n t a v o l e r à a l c u n a f o r m a d i d i a l o g o c o n c h i c i h a sistematicamente fatto sbattere le porte in faccia ogni volta che avremmo voluto discutere o proporre provvedimenti nell’interesse dei cittadini della Campania. Continuasse a tenere chiuse quelle porte, almeno fino a quando non si spalancheranno quando lascerà definitivamente il palazzo della regione Campania». «E’ chiaro che se De Luca è arrivato a contattare l’unico Gruppo che gli ha fatto vera opposizione in questi anni e a cui ha sempre puntualmente mancato di rispetto, è solo perché sente sempre più scricchiolare la poltrona sulla quale siede. Ci chiediamo se di questa mossa siano stati informati i vertici del Pd o se ha agito dopo aver compreso di essere stato abbandonato un pezzo per volta dal suo partito. E soprattutto dopo che gli è fallita anche l’operazione di costruzione delle liste civiche, che avrebbe voluto affidare al trasformista di professione Riccardo Villari, oggi al centro della rivolta degli accademici dopo la sua nomina, per mano dello stesso governatore, al vertice di Città della Scienza. Il suo è un tentativo patetico», conclude la Ciarabino. Nessuna replica ufficiale da parte di De Luca se non quella via Twitter, citando Cervantes, dopo le dichiarazioni della consigliera: «Il miele non è fatto per la bocca del somaro». Consigliera che non desiste e lo irride citando una nota locuzione renziana: #delucastaisereno.

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De Luca molla la Ferrazzano e lei sonda la Lega

di Andrea Pellegrino

Idillio politico finito tra Anna Ferrazzano e Vincenzo De Luca. La rottura sarebbe ad un passo, al punto che la Ferrazzano starebbe già trovando una nuova casa politica. Si dice che l’ex consigliere comunale Pdl, poi diventata deluchiana di ferro, abbia sondato già il terreno in casa Lega. Negli ambienti salernitani – tra l’altro sempre più orfani di una organizzazione strutturata – il nome dell’ex pupilla azzurra salernitana circola insistentemente. Si attenderebbe solo il via libera da Napoli, anche se nel frattempo non mancherebbero altri contatti con altri partiti, sempre di centrodestra. D’altronde a breve l’incarico all’aeroporto “Costa d’Amalfi” terminerà e per Ferrazzano, nella fusione con Gesac, non ci sarà spazio. Già da qualche mese l’ex candidata sindaco – che sfidò proprio Vincenzo De Luca – non gode più dell’interesse politico dei deluchiani, proiettati, anche in vista delle prossime Regionali, verso altri esponenti più di peso in termini elettorali. La nomina della Ferrazzano è stata sempre malvista anche a Palazzo di Città, da alcuni (tanti) consiglieri comunali della maggioranza Napoli. Un incarico quasi inspiegabile per un ex competitor di Vincenzo De Luca che, durante quella competizione elettorale e poi in Consiglio comunale, non le ha mai risparmiato accuse. Per Ferrazzano, dunque, non resta che ritornare alla casa madre. Sempre che il centrodestra sia disposto a recuperarla. Lega compresa.

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