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Erodoto, il primo storico

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Academic year: 2021

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(1)

Storia 5 - SCHEDA 1

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Erodoto, il primo storico

1 1.. La figura dello storico nacque in Grecia con Erodoto, vissuto tra il V e il IV secolo a.C. . I suoi scritti sono per noi una fonte molto importante.

Leggi il testo che segue, poi rispondi alle domande.

All’inizio della sua opera, che intitolò Storie, Erodoto scrisse:

«Questa è l’esposizione che Erodoto fa delle sue ricerche, affinché gli avvenimenti umani non siano dimenticati e le grandi e meravigliose imprese compiute dai Greci e dagli altri popoli non restino senza gloria.»

Nelle sue Storie Erodoto non descrisse un solo popolo o un particolare periodo storico, ma fece il resoconto dei suoi viaggi in molti luoghi del mondo antico. Egli, infatti, visitò tut- te le grandi civiltà del tempo e non si limitò a raccontare le guerre tra i popoli e gli eventi più importanti, ma descrisse i paesaggi e le caratteristiche geografiche dei territori visitati, soffermandosi sulle usanze delle genti che vi abitavano. Erodoto era molto interessato dalla cultura e dalle credenze religiose dei popoli e i suoi scritti ci offrono tantissime noti- zie sulla storia antica. Erodoto si dichiarò sempre molto orgoglioso di essere un cittadino greco, ma ebbe un grande rispetto per le altre genti e per le loro civiltà.

• Dove e in quale periodo visse Erodoto? . . . .

• Come si intitola la sua opera? . . . .

• Come raccolsle le informazioni alla base dei suoi resoconti?

Ascoltò i racconti di altri. Elaborò con la sua fantasia le notizie ricevute.

Compì ricerche nel corso dei suoi viaggi.

• Erodoto afferma di voler esporre le sue ricerche perché:

gli hanno chiesto di farlo. ha scoperto cose molto importanti.

non siano dimenticati i fatti della storia umana.

• Erodoto si interessò solo del mondo greco?

Sì No

• Nelle sue Storie Erodoto racconta:

solo le guerre tra popoli.

le guerre e i principali fatti politici.

le caratteristiche delle varie civiltà che ha conosciuto.

• Che cosa prova per le civiltà diverse da quella greca?

(Segna più di una risposta).

Indifferenza Interesse

Rispetto Disprezzo

Curiosità Insofferenza

PER R

ICORD ARE

(2)

Storia 5 - SCHEDA 2 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

L’Italia preromana

1 1.. Quali popoli abitavano la Penisola italica prima del dominio di Roma? Nell’elenco che segue ne trovi alcuni, confusi tra altri che mai abitarono la Penisola. Riconosci e colo- ra solo i nomi dei popoli italici.

2 2.. Osserva le fonti storiche illustrate e collega ognuna di esse con il quadretto posto nel- la zona dell’Italia in cui visse il popolo che ne fu autore.

3 3.. Osserva le fonti illustrate nell’esercizio 2 e rispondi: in base all’analisi delle fonti, sai dire quali materiali sapevano lavorare i popoli italici?

. . . . . . . .

Assiri Sumeri Piceni Veneti Hittiti Umbri Siculi

Babilonesi Egizi Celti Liguri Etruschi Micenei

Sanniti Sardi Achei Iapìgi Latini Bruzi

Palafitte

PICEN I

MESSAP I SAB

IN I UM BR I

LUC AN I

BRUZI

SIC AN I APULI

M A R

M E D I T E R R A N E O M

A R

A D R I A

T I C O

M A R

T I R R E N

O

M A R I O N I O MAR

LIGURE

LATI NI

IT ALI ETR U SCH

I CAM

UN I

ELIMI Golasecca

Po

Tevere

CELTI

SANNITI

LIGURI

SICULI

VENETI SARDI

(3)

Storia 5 - SCHEDA 3

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

I nuraghi: giganti millenari

1 1.. Leggi il testo che segue, poi rispondi alle domande e svolgi le attività richieste.

Il nome nuraghe deriva da nurra, che nel dialetto di Nuoro significa «mucchio», oppure

«cavità». Visti da lontano, in effetti, i nuraghi sembrano grandi mucchi di pietre, mentre av- vicinandosi ad essi ci si accorge che tra i muri di pietra si nascondono ampie cavità.

Esistono due tipi di nuraghe:

quelli a corridoio, costruiti con grossi massi non lavorati, che raggiungono i 10 metri di altez- za e quelli a torre tronco-conica, che sono alti anche 20 metri.

Qualche studioso ritiene che i nuraghi più primitivi, risalenti al III millennio a.C., fossero usati come sepolcri; l’opinione più diffusa, però, è che i nuraghi fossero fortezze, nelle quali le popolazioni di pastori e agricol- tori, con i loro animali e raccolti,

trovavano rifugio in caso di attacco nemico. Nel corso dei secoli, poi, le torri a tronco di cono si moltiplicarono e, unite tra loro, assunsero forme simili a quella di un castello; at- torno ad esse furono costruite cinte di mura, che proteggevano i villaggi di capanne dai tentativi di conquista straniera. Le miniere di rame e la posizione geografica della Sarde- gna in cui sorsero i nuraghi, al centro del Mediterraneo occidentale, attrassero infatti altri popoli, primi tra tutti i Fenici e i loro discendenti Cartaginesi.

- Quale antico popolo costruì i nuraghi? . . . .

- Quale isola del Mediterraneo occidentale fu abitata da quel popolo? . . . . . . . .

- Ricordi se Fenici e Cartaginesi riuscirono a colonizzare almeno in parte quell’isola?

Se sì, ricordi il nome di almeno una città da essi fondata?

. . . .

. . . .

- Sottolinea nel testo:

• in rosso gli antichi significati della parola nurra, da cui deriva il nome nuraghe;

• in verde quale fu, secondo l’opinione più diffusa, la funzione dei nuraghi;

• in blu i motivi che indussero diversi altri popoli a tentare la conquista dell’isola in cui si trovano i nuraghi.

(4)

Storia 5 - SCHEDA 4 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

LA CIVILTÀ ETRUSCA

1 1.. Osserva la carta e colora allo stesso modo la legenda e l’area in cui si sviluppò la civiltà etrusca.

2 2.. Rileggi, sul tuo sussidiario, le pagine che parlano degli Etruschi, poi, per ciascuna delle frasi seguenti, scegli con X il completamento esatto.

• La civiltà etrusca si sviluppò in un’area compresa tra:

Calabria, Puglia e Campania.

Toscana, Umbria e Lazio.

• Il territorio abitato dagli Etruschi era:

ricco di minerali, ma poco adatto all’agricoltura e al commercio marittimo.

ricco di minerali e di terreni fertili e molto adatto al commercio via mare.

• La società etrusca era organizzata in:

città-stato, governate da re, detti lucumoni, sostenuti dai nobili e dai sacerdoti.

un unico stato governato da un re eletto dai nobili.

• I sacerdoti etruschi:

erano detti druidi e per capire il volere degli dèi osservavano le stelle.

erano detti arùspici e interpretavano la volontà degli dèi con la divinazione, osservan- do il volo degli uccelli e le viscere degli animali.

• La civiltà etrusca:

ebbe frequenti rapporti con Roma e contribuì alla crescita della civiltà romana, dalla quale fu assorbita.

ebbe con Roma solo conflitti, che portarono alla totale distruzione degli Etruschi.

3 3.. Colora i riquadri con i nomi degli elementi che possono essere riferiti alla civiltà etru- sca, poi collega ognuno dei nomi colorati al suo significato.

• Ceramica pregiata il cui aspetto imita il metallo.

• Forni per fondere i minerali metallici, soprattutto ferrosi, capaci di raggiungere alte temperature.

• Tecniche di oreficeria che usano l’oro ridotto in fili sottili e minuscole sfere.

• Tipo di costruzione che permetteva di ottenere aperture curve, ampie e stabili.

• Vasti insiemi di sepolture, radunate a formare vere «città dei morti».

R E Z I

Cartagine SARDI

V E N ET I

L I G U R I

PICENI

IAP IGI LATINI

SABINI UMBRI

SANNITI L U C A

N I BR UZI

SICANI

MESSAP I

SICU LI Messina

Mozia Locri

Agrigento

Siracusa Reggio

Crotone Sibari

Taranto Cuma

Napoli

Catania Naxos Palermo

ELIMI

IT ALI Paestum

Melfi Siponto Roma

Ancona

Tarquinia Vulci Populonia Arezzo

Perugia Orvieto

Genova Bologna

Adria

Spina C E L T I

Mantova

VOLSCI EQUI

M A R M E D

I T E R R A N E O

M A

R A D

R I A T I C

O M

A R T I

R R E N

O

M AR IO N IO ETRUSCHI

MAR LIGURE

Nuraghi Piramidi

Necropoli Palafitte

Bucchero Forni a doppia camera

Volta ad arco Porpora

Filigrana e granulazione

(5)

Storia 5 - SCHEDA 5

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

I misteri della lingua etrusca

1 1.. Leggi con attenzione in testo che segue, poi svolgi le attività richieste.

La lingua degli Etruschi, come la loro origine, conserva ancora molti aspetti misteriosi. Per esempio: tutte le lingue parlate in Europa sono di origine indoeuropea, derivano cioè dalla lingua parlata nell’antichità dai popoli che abitavano le regioni centro-orientali del continen- te eurasiatico; l’etrusco invece, è stato accertato, non è una lingua di origine indoeuropea.

Sono state ritrovate alcune migliaia di iscrizioni etrusche, dipinte o incise su metallo, terracot- ta o roccia, ma si tratta di scritti troppo brevi per consentire studi approfonditi sulla lingua. Le iscrizioni più lunghe, invece, sono solo una decina, tra cui quella sull’abito dell’Arringatore, una statua di bronzo conservata a Firenze, quella incisa sul modello di fegato di animale in bronzo ritrovato a Piacenza e quelle sulle dodici bende che rivestivano una mummia ritrova- ta ad Alessandria d’Egitto e ora conservata nel museo di Zagabria, in Croazia.

Si è scoperto che gli Etruschi, dopo aver appreso l’alfabeto in Campa- nia, presso le colonie greche fondate dai Calcidesi sulla costa

tirrenica, trasmisero l’uso della scrittura a molte popolazioni dell’Italia antica. A partire dal VI secolo a.C., infatti, tutte le culture del Nord Italia adattarono alle loro lingue l’alfabe- to trasmesso loro dagli Etruschi.

• Il brano parla di un «modello di fegato di animale in bronzo» con incise alcune iscrizioni (lo vedi nella fotografia a lato). Ricorda le usanze religiose degli Etruschi e rispondi: nella società etrusca, chi avrebbe potuto servirsi di questo modello? Per farne quale uso?

. . . .

• Sottolinea nel testo:

– in rosso, il brano che parla delle più importanti fonti scritte in lingua etrusca;

– in nero, le frasi che spiegano perché non è stato possibile approfondire la conoscenza della lingua etrusca.

• Rispondi.

– La lingua etrusca ha origini indoeuropee come le altre lingue d’Europa? Sì No – Da chi appresero, gli Etruschi, l’uso dell’alfabeto? . . . .

– Chi, grazie agli Etruschi, poté conoscere l’uso della scrittura? . . . . . . . .

– Da dove provenivano i coloni calcidesi che trasmisero agli Etruschi l’uso dell’alfabeto?

. . . .

– Ricordi il nome dato all’area situata nel Sud della Penisola italica, che ospitava le ricche colonie greche?

. . . . Modello di fegato in bronzo per la divinazione.

(6)

Storia 5 - SCHEDA 6 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

La tomba a tumulo degli Etruschi

1 1.. Un tipo particolare di tomba etrusca è quella a tumulo, che vedi ricostruita nel disegno qui sotto. Leggi le didascalie e collegale al disegno inserendo i numeri nei quadretti.

• Ricordi quale altra antica popolazione vissuta nella penisola greca costruì tombe a tumulo?

Indicane il nome, la città principale e, se lo ricordi, il periodo in cui si sviluppò la sua civiltà.

. . . . . . . . . . . . . . . .

1. La camera funeraria, in cui venivano posti i resti del de- funto, era circolare e delimitata da una serie di lastre di roccia.

2. La cupola costituiva la volta della camera funeraria ed era ottenuta facendo sporgere progressivamente all’interno i vari anelli dei blocchi di pietra.

3. Un pilastro di pietra sorreggeva la lastra che chiudeva la cupola.

4. Il dromos era un corridoio coperto attraverso il quale si accedeva alla tomba.

5. La collina artificiale che copriva la tomba, e che prende il nome di tumulo, poteva arrivare a un diametro di 30 metri.

(7)

Storia 5 - SCHEDA 7

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

uomini

donne

abiti calzature e

copricapo barbe, capelli, gioielli

L’abbigliamento etrusco

1 1.. Leggi il brano che segue, poi compila la successiva tabella.

In età arcaica gli uomini etruschi andavano in giro a torso nudo, in seguito si diffuse l’uso di indossare una tunica corta o un giubbetto, con un mantello colorato gettato sulle le spalle. Il mantello, più ampio e ricamato, divenne poi la veste nazionale degli Etruschi: la tèbennos. Le donne e gli anziani usavano una tunica lunga fino ai piedi. La tunica era so- litamente di stoffa leggera pieghettata o decorata ai bordi; sopra di essa portavano un manto colorato più pesante. Tra l’abbigliamento femminile troviamo anche gonne, casac- che e corpetti. Le calzature più comuni erano sandali, stivaletti alti e una caratteristica scarpa, di origine greco-orientale, con la parte anteriore a punta e rivolta verso l’alto. Il co- pricapo più diffuso era una calotta di lana, ma ne esistevano di molte fogge: a punta, co- nici, a cappuccio, a falde larghe. A partire dal V secolo a.C. prevalse l’uso di andare a ca- po scoperto e gli uomini, che prima usavano portare la barba, incominciarono a radersi il volto e a tenere i capelli corti. Le donne ricorrevano alle più svariate acconciature con capelli lunghi, pioventi, a coda, annoda- ti o intrecciati dietro le spalle, la- sciati cadere a boccoli sulle spalle o annodati a corona sul capo e raccolti in reticelle o cuffie. L’abbi- gliamento era completato da gioielli preziosi: orecchini, collane, bracciali, fibule e pettorali, nella cui produzione gli Etruschi erano maestri.

. . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . .

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Storia 5 - SCHEDA 8 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Le origini di Roma

1 1.. Rispondi alle domande seguenti.

• La fondazione di Roma risale, secondo la tradizione, al 753 a.C. Chi ne fu il fondatore, secondo la leggenda? . . . .

• Gli storici, invece, ritengono che il primo nucleo di Roma sia nato dall’unione di alcuni vil- laggi costruiti in riva al Tevere. A quali popoli appartenevano?

. . . .

• Su quale colle sorse il primo nucleo di Roma? . . . .

• Nei primi due secoli della sua storia Roma fu governata da una monarchia: che cosa significa?

. . . .

2 2.. Il luogo in cui Roma fu fondata rendeva la città ben difendibile e le permetteva di prosperare grazie al controllo degli scambi commerciali. Metti in ordine (con numeri da 1 a 8) le frasi che spiegano perché (l’esercizio è avviato).

Roma era ben difendibile perché…

In quel punto del Tevere, inoltre, giungevano le navi mercantili che risalivano il fiume dal mare…

… sorgeva in cima a un colle.

La città poteva controllare gli scambi perché…

Infine, Roma era vicina al mare, di cui poteva servirsi per i suoi traffici commerciali.

… era situata vicino a un punto attraversabile del Tevere, presso l’isola Tiberina, quindi,…

… e le navi, più piccole, che trasportavano le merci provenienti dall’interno.

… per attraversare il fiume, le carovane con le merci dovevano passare in quel luogo.

3 3.. Come ricorderai, la nascita e lo sviluppo di Roma si intrecciano strettamente con le vi- cende del popolo etrusco. Osserva la linea del tempo e rispondi alle domande.

• Quando Roma fu fondata, la civiltà etrusca era in espansione o in declino?

. . . .

• Etruschi e Romani ebbero periodi di espansione contemporanea? Sì No

• Quando iniziò il declino etrusco, Roma continuava la sua espansione? Sì No

• In quale periodo l’espansione romana causò la caduta della civiltà etrusca?

. . . .

6 1

IV sec.

a.C.

Invasione dei Celti

III sec.

a.C.

Conquista romana IX–VI sec.

a.C.

Sviluppo della civiltà etrusca.

Prima espansione

474 a.C.

Inizia il declino etrusco Seconda espansione

etrusca VI sec.

a.C.

ETRUSCHI 753 a.C.

Fondazione di Roma

(9)

Storia 5 - SCHEDA 9

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Roma, dalla monarchia alla repubblica

1 1.. Leggi il testo che segue, poi rispondi alle successive domande.

Nel 509 a.C. i patrizi e il popolo di Roma si ribellarono alla monarchia di Tarquinio il Su- perbo, ultimo re di origini etrusche. I racconti della tradizione narrano che Sesto, il figlio di Tarquinio, offese gravemente la nobildonna Lucrezia, moglie di un importante patrizio ro- mano. Questo fatto fu la scintilla che provocò la rivolta

contro Tarquinio, ritenuto un re dispotico e crudele, ma non fu la sola causa della ribellione. I patrizi di Roma, in- fatti, mal sopportavano la monarchia dei re di origine etrusca, che governavano senza favorire i loro interessi, e presero questo fatto come pretesto per cacciare il re e proclamare la repubblica.

Con la repubblica, il senato formato dai patrizi assunse maggiori poteri, primo tra tutti quello di eleggere i due se- natori che avrebbero governato lo stato, guidato l’esercito in caso di guerra, amministrato le ricchezze di Roma con l’aiuto dei censori e la giustizia con l’aiuto dei pretori.

• Sottolinea nel testo le parti che spiegano quale fatto diede origine alla rivolta contro Tar- quinio il Superbo. Questo avvenimento fu l’unico vero motivo della ribellione?

Sì No

• Quale altro motivo indusse i patrizi a deporre il re etrusco? . . . . . . . .

. . . .

• A chi era affidato il governo della repubblica? . . . .

• Chi eleggeva questi personaggi? . . . .

• Chi aiutava i due governanti ad amministrare le ricchezze di Roma e la giustizia?

. . . .

• Sai dire quale sistema di governo, tra monarchia e repubblica, è più democratico? Perché?

. . . . . . . .

. . . .

• Repubblica significa «cosa di tutti» perché chi governa è eletto dai cittadini. A Roma, i go- vernanti erano eletti da tutti i cittadini o solo da alcuni? Da quali?

. . . .

• Ricordando la data di fondazione di Roma, calcola e scrivi quale fu la durata della monar- chia a Roma, prima dell’istituzione della repubblica. . . . .

(10)

Storia 5 - SCHEDA 10 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

La leggenda di Orazio Coclite

1 1.. Leggi il testo che segue, poi svolgi le attività richieste.

Cacciato da Roma, il re Tarquinio il Superbo chiese aiuto al sovrano etrusco Porsenna, affinché questi lo aiutasse a riprendere il potere. Porsenna mosse il suo esercito con- tro Roma ma, secondo la leggenda, le gesta eroiche di alcuni Romani lo convinsero a ritirare i suoi soldati. Tra gli eroi di Roma vi fu Orazio Coclite, un imponente guerriero che si oppose, da solo, all’attacco dell’esercito etrusco. Quando gli Etruschi attaccaro- no, Coclite era di guardia sul ponte Sublicio e vide che i soldati romani, colti di sorpre- sa, si davano alla fuga. Se gli Etruschi fossero riusciti ad attraversare il ponte, avreb- bero certamente invaso la città.

Orazio Coclite, allora, gridò ai suoi commilitoni di non fuggire e di affrettarsi a tagliare il ponte, per impedire il passaggio dei nemici. Poi, raggiunto l’ingresso del ponte, sfidò i comandanti etruschi: «Servi di un tiranno! Avete rinunciato alla vostra libertà e ora volete toglierci la nostra! Venite avanti e morirete!». Gli Etruschi, sorpresi da tanto co- raggio, indugiarono per alcuni preziosi istanti, poi scagliarono i loro giavellotti, ma Co- clite riuscì a scansarli. Gli attaccanti, allora, si gettarono verso il ponte, ma chi lo rag- giunse fu trafitto dalla spada dell’eroe romano. Finalmente, alle spalle di Orazio, una parte del ponte fu abbattuta e l’eroe, pur appesantito dalla corazza, si gettò nel Teve- re. Roma era ormai salva e nuotando con vigore, tra una pioggia di giavellotti, Coclite raggiunse incolume la riva.

• Ricorda ciò che hai studiato e rispondi: perché Tarquinio il Superbo chiese aiuto proprio a un sovrano etrusco? . . . .

• Secondo te, la leggenda di Orazio Coclite:

riferisce esattamente i fatti accaduti.

si basa su alcuni fatti accaduti, ma ne ingigantisce l’importanza per esaltare il valore di Roma e dei suoi soldati.

è frutto di pura fantasia ed è inventata solo per glorificare Roma e la crescita della sua potenza.

– Spiega brevemente il perché della tua risposta. . . . . . . . .

. . . .

• Rifletti sul seguente quesito.

Roma diviene repubblica dopo aver cacciato un re di origine etrusca e al- lora è necessario che sia i Romani sia i loro nemici si convincano della sua invincibilità. La leggenda di Orazio Coclite serve a Roma per diffon- dere questa idea? Pensi che la leggenda abbia raggiunto il suo scopo?

. . . . . . . .

(11)

Storia 5 - SCHEDA 11

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

La scuola nella Roma antica

1 1.. Leggi il brano che segue e rispondi alle domande.

A Roma le scuole si diffusero soprattutto a partire dal II secolo a.C., quando i Romani ebbero contatti più frequenti con la più avanzata civiltà greca. Per questo gli inse- gnanti erano, di solito, schiavi greci istruiti.

I Romani più ricchi facevano istruire i figli in casa, da un loro schiavo; gli altri inviava- no i figli in scuole private, spesso situate in misere stanzette.

La scuola era a tempo pieno: gli alunni andava- no a scuola dal mattino fi- no alle quattro del pome- riggio. L’anno scolastico iniziava a marzo; ogni no- ve giorni c’era un giorno di vacanza.

Le vacanze estive durava- no due mesi e mezzo, da luglio a metà ottobre.

Le scuole elementari du- ravano cinque anni; gli alunni imparavano a leg- gere, a scrivere e a fare semplici calcoli.

Con le elementari termi- nava la carriera scolastica

della maggior parte dei ragazzi; solo poche famiglie, infatti, potevano permettersi di far frequentare ai figli le scuole medie e le superiori.

(da H.G. Wells, La macchina del tempo, Mursia)

• Quando cominciarono a diffondersi le scuole a Roma? . . . . . . . .

• Chi erano gli insegnanti? . . . . . . . .

• Quando iniziava l’anno scolastico? Quanto duravano le vacanze estive? . . . . . . . .

. . . .

• Perché la maggior parte dei bambini romani smetteva di studiare dopo le elementari?

. . . . . . . .

(12)

Storia 5 - SCHEDA 12 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Roma conquista l’Italia

1 1.. Divenuta repubblica, Roma estese rapidamente il proprio dominio sulla Penisola itali- ca e sul Mediterraneo. Leggi la carta che illustra, con la sua legenda,

le tappe dell’espansione romana in Italia e rispondi alle domande.

• In base a quando indicato da cartina e legenda, quali popoli abitavano le terre conquistate da Roma tra il 343 e il 290 a.C.?

. . . .

• I territori che i Romani conquistarono tra il 290 e il 275 a.C. comprendevano le colonie fondate in Italia da un po- polo non italico: quale?

. . . .

• Ricordi come era chiamato l’insieme delle colonie fonda- te nel Sud della Penisola italica da quel popolo?

. . . .

• Le isole Sicilia, Sardegna e Corsica furono conquistate da Roma strappandole alla sua grande rivale Cartagine. Trova questa città sulla carta ed evidenziala con un cerchio; sai

dire in quale continente si trova? Ricordi da quale popolo di abili navigatori fu fondata?

. . . .

. . . .

• Il Nord della penisola fu conquistato dai Romani combattendo, tra gli altri, un popolo pro- veniente dai territori situati oltre le Alpi, nell’Europa centrale. Di quale popolo si tratta?

. . . .

2 2.. I Romani favorirono i loro successi militari e il loro sviluppo economico costruendo un’importante rete stradale che copriva tutta la Penisola. Osserva la carta e rispondi alle domande.

• Le merci che giungevano al porto di Brindisi, quali vie potevano percorrere per raggiungere Roma? Quali, in- vece, per raggiungere Piacenza?

Per Roma: . . . .

Per Piacenza: . . . .

• Quali strade portavano più rapidamente da Aquileia a Genova, poi a Roma e infine a Reggio, in Calabria?

. . . .

. . . .

M A R

M E D I T E R R A N E

O

M A R

A D R I A T I C O

M A R

T I R R E N O

M A R I O

N I O MAR

LIGURE Bologna

CELTI (GALLI) VENETI

LIGURI

Rimini

Veio Roma ETRUSCHI

UMBRI

LATINI

Cuma Napoli

SANNITI CARTAGINESI

CARTAGINESI

CARTAGINESI

Cartagine

GRECI

Palermo

Siracusa GRECI

Taranto

PROVINCIA DI SICILIA

Benevento (275) Forche Caudine

(321) Eraclea (280) Turii

Crotone

Locri Reggio Messina Sentinum (295)

Senigallia Ancona

PROVINCIA DI CORSICA E SARDEGNA

M A

R T I

R R E N

O M A

R A D

R I A T I C

O MAR

LIGURE

M A R I O N I O M A R M E D I T E R R A N

E O Roma

Aterno Porto Ascolano Rimini Padova

Bologna Piacenza Genova

Aquileia

Capua

Taranto Bari

Brindisi

Reggio Via Em ilia

Via Pos tum ia

Via C as sia V ia

Au re lia

Via Lat in a

Via Traiana

Via Appia Via Po p ili a V ia Fl a m in ia

Domini di Roma verso la metà del IV secolo a.C.

Territorio conquistato da Roma dal 343 al 290 a.C.

Territorio conquistato da Roma dal 290 al 275 a.C.

Territorio conquistato da Roma dal 275 al 219 a.C.

Battaglie

(13)

Storia 5 - SCHEDA 13

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Il matrimonio a Roma

1 1.. Leggi il brano che segue, poi rispondi alle successive domande.

A Roma, come in quasi tutte le civiltà antiche, raramente ci si sposava per amore. I matri- moni erano infatti concordati tra i padri dei futuri sposi. Le ragazze erano in età da mari- to già a 12 anni, i ragazzi potevano prendere moglie a 14 anni anche se non molti lo fa- cevano così giovani. Il matrimonio era preceduto da una cerimonia di fidanzamento, nel- la quale i padri prendevano l’impegno davanti a testimoni di unire i loro figli. Il ragazzo recava un dono, di solito un anello, alla ragazza.

Per il matrimonio esistevano vari tipi di cerimonie. Quella più sontuosa e celebrata dalle famiglie patrizie si svolgeva nella casa della sposa. Questa indossava una tunica e un ve- lo bianchi e calzari arancioni. Veniva celebrato un sacrificio e si esaminavano le viscere dell’animale morto per ricavare auspici. Se questi erano favorevoli gli sposi ratificavano il contratto davanti a dieci testimoni che portavano dolci al sesamo, mentre una matrona univa le mani dei due sposi. La sposa pronunciava la seguente formula: Ubi tu Gaius, ego Gaia cioè: «Dove tu sei gaio, io sono gaia», e il matrimonio era suggellato.

Dopo il banchetto nuziale l’uomo accompagnava la sposa nella sua casa e giunti davan- ti alla soglia la prendeva in braccio per evitare che inciampasse, cosa che era considera- ta di cattivo auspicio per i Romani.

• A quanti anni potevano sposarsi le ragazze romane? . . . .

• Quale dono riceveva la ragazza dal fidanzato? . . . .

• Che cosa indossava la sposa il giorno del matrimonio? . . . . . . . .

• Quale formula pronunciava la sposa? Che cosa significa? . . . . . . . .

• Perché lo sposo, dopo il matrimonio, prendeva in braccio la sposa prima di entrare in casa?

. . . .

Matrimonio romano

(14)

Storia 5 - SCHEDA 14 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

L’abbigliamento a Roma

1 1.. Leggi il seguente testo, poi rispondi alle domande.

Nell’antica Roma l’abbigliamento era molto semplice. Gli uomini indossavano una ve- ste di lana a maniche corte: la tunica. Sopra la tunica portavano la toga, un mantello bianco, avvolto intorno a un braccio in modo da lasciare libero l’altro.

Gli schiavi portavano solo la tunica e chi svolgeva lavori manuali utilizzava la toga so- lo nelle occasioni importanti.

La toga praetexta aveva una striscia viola ed era indossata dai magistrati e dai ra- gazzi fino ai 15-16 anni. Secondo l’età e la classe sociale s’indossavano diversi tipi di toghe. La toga picta, rossa e ricamata in oro, era usata dagli imperatori e da valorosi generali durante le sfilate trionfali; quella candida da chi lavorava negli uffici pubblici.

Ai funerali s’indossava la toga pulla, fatta di lana nera.

Le donne vestivano una tunica composta da due pezzi, che davanti arrivava sotto le ginocchia e dietro ai polpacci. Sopra la tunica portavano la stola, una veste lunga a maniche corte o senza maniche fissata da una cintura.

• Tutti i Romani indossavano la toga? Chi non la portava mai? . . . . . . . .

• Quali erano i diversi tipi di toghe? Da chi erano indossate? . . . . . . . .

. . . .

• Come vestivano le donne? . . . .

• Come vestivano i ragazzi della tua età?

. . . . . . . .

(15)

Storia 5 - SCHEDA 15

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Un avamposto dell’impero

1 1.. Leggi il brano che segue, poi rispondi alle domande, sul quaderno o sul retro della scheda.

Vindolanda era un posto di frontiera romano, edificato vicino al vallum, un muro difensi- vo voluto dall’imperatore Adriano nel nord dell’Inghilterra, per proteggere l’Impero da eventuali invasioni. L’edificio più grande del vilaggio era una locanda dotata di stanze, la- trine, cucina, sala da pranzo, caldaie, bagno, birreria, dormitori per gli schiavi e stalle.

Vi erano poi alcune abitazioni per le famiglie dei militari sposati, attrezzate per cucinare, ma di solito si cucinava all’esterno, in apposite verande.

I resti trovati nelle tombe della necropoli testimoniano che l’età media della comunità era piuttosto bassa: 36 anni per gli uomini e 28 per le donne e la mortalità infantile era ele- vata, a causa soprattutto della durezza del clima.

Agli abitanti di questo desolato avamposto mancavano le raffinatezze conosciute nelle città dell’Impero, ma essi godevano, tuttavia, della maggior parte delle comodità abituali per un cittadino romano. C’erano porte con serrature, finestre con inferriate, pozzi e riser- ve d’acqua. Il bestiame forniva quasi tutto il necessario per vivere a Vindolanda. Dagli ani- mali dipendevano trasporti, cibo (come latte, formaggi), agricoltura, divertimenti e vestia- rio. Gli animali fornivano il grasso per le candele, le ossa per manici di coltelli e per petti- ni, spilloni, aghi, punte, dadi e pezzi da gioco. Il cuoio serviva per cinture, borse, elmetti, fi- nimenti, tende, armature e calzature; dalla lana si ricavavano tessuti.

I cereali arrivavano dal Sud dell’Inghilterra; un alimento molto comune erano le nocciole, raccolte dai boschi circostanti, e i gambi di cavolo coltivati sul posto malgrado il clima ostile.

Adattamento da: Giovanni Caselli, L’impero romano e il medio evo, Editrice Piccoli

• Dove sorgeva Vindolanda?

• Perché l’età media della comunità era molto bassa e il tasso di mortalità infantile elevato?

• Perché il bestiame era importante?

• Di che cosa si cibavano gli abitanti?

I resti del Vallo di Adriano

(16)

Storia 5 - SCHEDA 16 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Cristianesimo e Impero romano

1 1.. Leggi il brano che segue, in cui Teofilo, uno dei primi cristiani di Alessandria d’Egitto, spiega il motivo del contrasto tra cristianesimo e Impero; poi, ricordando ciò che hai studiato, indica se le frasi sono vere (V) o false (F).

«Io onorerò l’imperatore ma non lo adorerò e, in ogni modo, pregherò per lui. Io ado- ro soltanto l’unico e vero Dio, che ha creato anche l’imperatore. L’imperatore deve es- sere onorato ma non adorato perché non è Dio, ma un uomo che Dio ha collocato in quella posizione non perché sia adorato, ma perché eserciti la giustizia sulla Terra».

2 2.. Spiega sul retro della scheda o sul quaderno il motivo per cui i cristiani non riconoscevano l’imperatore come un dio.

• Per i Romani l’imperatore era un dio e doveva essere adorato come gli altri dèi.

• l I cristiani riconoscevano la natura divina dell’imperatore.

• I cristiani si riunivano tra loro per pregare e per ricordare gli insegnamenti di Cristo, per questo i Romani pensavano che volessero complottare contro lo stato.

• Tuttavia, i Romani non perseguitarono mai i cristiani. V F F V

F V

F V

Catacombe del III-IV sec. d.C. circa.

(17)

Storia 5 - SCHEDA 17

Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Il calendario romano

1 1.. Leggi il seguente testo, poi rispondi alle domande sui utilizzando il retro della sheda.

Il primo mitico re romano, Romolo, stabilì che l’anno avesse 10 mesi, poi Numa Pompi- lio portò l’anno a 12 mesi per farlo coincidere con l’anno solare.

Nel 46 a.C. Giulio Cesare riformò il calendario su base solare. L’anno venne così fissato in 365 giorni e furono introdotti gli anni bisestili con cadenza quadriennale. Questo calen- dario è alla base di quello che usiamo ancora oggi.

Gli anni erano contati a partire dalla fondazione di Roma (753 a.C.) e l’inizio dell’anno era fissato a marzo, ma fu portato a gennaio nel 153 a.C.

Nel IV sec. d.C., l’imperatore Costantino introdusse la settimana della durata di 7 giorni.

Le festività erano proclamate al popolo dai sacerdoti: i Romani avevano 45 giorni di ferie pubbliche e 22 giorni di festività singole. Inoltre avevano 12 giorni di ludi (giochi) singoli e 103 di ludi raggruppati su più giorni. Quindi, complessivamente, anche se alcune feste non erano rigidamente osservate, a Roma circa la metà dell’anno non era lavorativa.

• Chi stabilì che il calendario avesse 12 mesi?

. . . . . . . .

. . . .

• Chi fissò l’anno in 365 giorni?

. . . . . . . . . . . .

• Chi introdusse la settimana?

. . . . . . . . . . . .

. . . .

• In tutto quanti giorni di festa c’erano nella Roma antica?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Costantino

Giulio Cesare

(18)

Storia 5 - SCHEDA 18 Alunna/o . . . . Classe . . . . Data . . . .

Le invasioni barbariche

1 1.. Osserva la cartina: colora di verde l’Impero romano d’Occidente e di giallo l’Impero romano d’Oriente; quindi rispondi alle domande.

• Qual era la capitale dell’Impero roma- no d’Occidente? E di quello d’Oriente?

. . . .

. . . .

• Con quale altro nome è conosciuto l’Impero romano d’Oriente? Da che co- sa deriva questa denominazione?

. . . . . . . .

. . . .

• Quale imperatore divise l’impero in due parti? . . . .

Perché? . . . . . . . .

• Quale fu la causa principale che determinò la fine dell’Impero romano d’Occidente?

. . . .

2 2.. Indica con le frasi che si riferiscono ai Romani, con le frasi che si riferiscono ai Germani.

Abitavano la domus e le insulae. Non conoscevano la scrittura.

Vivevano in capanne di legno. Conoscevano la scrittura.

Si dedicavano all’agricoltura. Erano valorosi guerrieri.

Praticavano la caccia e l’allevamento. Costruivano grandi opere pubbliche.

3 3.. Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F), poi, sul retro della scheda, riscrivi quelle false in modo che risultino vere.

• Dopo le invasioni barbariche la popolazione europea aumentò.

• Alcune parole italiane derivano da vocaboli delle lingue parlate dagli antichi popoli germanici.

• L’Impero romano d’Oriente fu anch’esso occupato dai Germani.

• Spaventati dai saccheggi, i contadini si rifugiarono nelle città.

• Dopo la caduta di Roma in Europa si formarono i regni dei bizantini. V F F V

F V

F V

F V G

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