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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Colombia 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Colombia 2016 SCHEDA COLOMBIA - SVI

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: NORCASIA INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

COLOMBIA

Nel 1810, subito dopo la proclamazione dell’indipendenza dalla Spagna, la Colombia entrò a far parte della la Federazione della Grande Colombia, insieme con Panama, Ecuador e Venezuela fino al 1830 quando quest’unione collassò a causa delle rivalità e degli interessi particolari della nuova classe dirigente.

Dopo più di un secolo di guerre (interne ed esterne ai confini del Paese) e di forte instabilità politica, soltanto nel 1974 si tennero le prime elezioni libere e democratiche, nonostante la pacificazione interna fosse tutt’altro che vicina: infatti dagli anni ‘60 è iniziata una guerra tra i guerriglieri populisti-marxisti, riuniti principalmente nelle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (FARC) e nell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), mentre il governo gode del sostegno dei paramilitari di estrema destra, raggruppati nelle Autodifese Unite della Colombia (AUC) finanziati dai latifondisti. A fianco di questi movimenti alla fine degli gli anni ’70 iniziano a formarsi gruppi paramilitari anti-insorgenti principalmente finanziati ed organizzati da latifondisti e da gruppi di narcotrafficanti al fine di garantire la sicurezza delle piantagioni di coca. In circa venti anni i gruppi paramilitari e i gruppi di guerriglia prendono il controllo della produzione e del commercio di droga provocando un incremento esponenziale della violenza politica negli anni ’90. In questi anni anche l’ex Presidente Ernesto Samper (1994-1998) viene messo sottoprocesso per aver ricevuto denaro da alcuni esponenti di uno dei cartelli della droga. Da questo scandalo ne escono rafforzate le FARC a cui comunque manca il supporto militare e popolare necessario per ribaltare il governo. Solo a partire dal 1998 la violenza inizia a diminuire progressivamente grazie alla negoziazione tra l’allora Presidente Andrés Pastrana e i gruppi rivoluzionari. Le trattative si interrompono però nel 2002 con l’elezione del nuovo Presidente Álvaro Uribe Vélez, che, sovvenzionato da governo degli Stati Uniti, intensifica la campagna militare contro le FARC e l’ELN e contro le popolazioni considerate come base d’appoggio per i guerriglieri.

Il nuovo presidente Juan Manuel Santos, eletto nel 2010 e riconfermato nel 2014, dal 2012 ha avviato formali negoziati di pace con le FARC e sta cercando di estendere il dialogo anche ai ribelli dell’ELN.

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Per lungo tempo la Colombia è stata largamente dipendente dall’esportazione di caffè, secondo un meccanismo produttivo di stampo coloniale. Attualmente è in corso un processo di modernizzazione, che ha favorito la crescita economica (dall’inizio del XXI secolo la crescita del PIL in media è del 5% annuo). Lo sviluppo, tuttavia, è squilibrato sia dal punto di vista geografico (le zone rurali, che accolgono il 25% della popolazione, sono fortemente sfavorite rispetto a quelle urbane) sia dal punto di vista sociale (donne e bambini sono costantemente a rischio di esclusione sociale), infatti rimangono abbastanza elevate disoccupazione (9,6%) e povertà (il 32,7% vive sotto la soglia di povertà), mentre il 10,6% della popolazione è sottonutrita.

Inoltre in questo momento è in corso una vera e propria emergenza ambientale, causata dall’assenza di controllo su miniere illegali e narcotraffico, che acuiscono il problema della deforestazione. Il Paese si colloca al 98° posto della classifica UNDP, con un indice di sviluppo umani pari a 0,711.

Per quanto riguarda i diritti umani, sebbene l’intensità del conflitto si stia riducendo, la violenza politica è ancora ad un livello preoccupante e il governo non è ancora intervenuto in nessun modo per risolvere la situazione dei circa 5,4 milioni di sfollati. Si stima che nel 2015 circa 4,5 milioni di colombiani tra sfollati (200.000), confinanti, persone colpite da disastri naturali e altri destinatari, avranno bisogno di assistenza umanitaria. Inoltre, i gruppi post-smobilitazione paramilitare ed il loro controllo delle bande urbane continuano a generare effetti sul piano umanitario (controllo sociale, restrizioni all'accesso dei beni essenziali).

Le donne sono protagoniste di gravi violazioni dei diritti umani. Le forze di sicurezza colombiane, i gruppi paramilitari e quelli della guerriglia le sfruttano come schiave sessuali e per vendicarsi contro gli avversari. Si tratta di donne e ragazze provenienti da comunità agricole native e di origini africane che vivono in condizioni di povertà.

La scolarizzazione è a livelli accettabili, l’istruzione è gratuita e obbligatoria dai cinque ai dieci anni, mentre la scuola secondaria dura dai quattro ai sei anni. Questi indicatori tuttavia peggiorano se ci si sposta nelle aree rurali, che accolgono più del 30% della popolazione, e sono ancor più bassi per i bambini appartenenti alle minoranze etniche, come gli indios e gli afro-colombiani, e per i numerosissimi minori sfollati.

Infine, l’infanzia è un settore particolarmente coinvolto in questa emergenza: il fenomeno dei bambini soldato, che continua a richiedere urgenza di intervento, è affiancato dal preoccupante numero di bambini che, pur avendo dei genitori, sono lasciati a vivere per strada in assenza di cure e attenzione ai margini delle città tra i più degradati. La loro solitudine li destina ad essere vittime indifese di atti di violenza, abusi sessuali, rapimenti per il traffico d’organi o prostituzione. Nelle zone suburbane sono completamente assenti strutture che possano accogliere bambini dai 0 ai 2 anni e offrire attività di cura e assistenza all’infante e alla madre. Questi dati sono ancora più allarmanti se si considera che la popolazione ha un’età media inferiore ai 20 anni: quasi il 50% ha un’età compresa tra gli 0 - 25 anni (il 25% della popolazione ha meno di 15 anni).

Lo Stato impiega solo il 12% del Pil per la spesa sociale.

Infine, anche la libertà di stampa è limitata tanto che il Freedom of the press rankings (Rapporto 2015) colloca il Paese al 128° posto su scala mondiale, in una classifica di 197 Paesi.

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

SVI

S.V.I – Servizio Volontario Internazionale è una ONG fondata a Brescia nel 1969, che opera per attivare, presso le comunità nelle quali interviene, progetti di sviluppo formulati dal basso (ovvero che hanno origine nelle comunità locali interessate, le quali condividono con S.V.I obiettivi e stile di implementazione delle azioni), integrati (ovvero non mirati a risolvere un singolo problema ma orientati a connettere in modo dinamico le diverse componenti dei problemi e delle situazioni in cui si trovano le comunità) e sostenibili (basati sull’utilizzo di risorse – umane e materiali – presenti nell’area di intervento e realizzati con l’adozione di tecnologie e metodologie facilmente replicabili dalle popolazioni coinvolte). A tale scopo, l’Organismo

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interviene rafforzando le realtà attive delle comunità locali, facilita cioè lo stabilirsi di relazioni tra persone e gruppi, associazioni, cooperative interessati all’azione, in modo che la stessa sia attiva nel definire i problemi sui quali intervenire, nell’elaborare le soluzioni e nel metterle in pratica.

S.V.I è presente in Colombia dal 2011 e collabora con la Fundación Santa Teresa de Avila, realtà colombiana legata all’Ordine dei Carmelitani Scalzi, per promuovere lo sviluppo di un’Opera denominata:

“Ciudad de Dios”, presente in diverse aree geografiche della Colombia, con obiettivi diversificati, in relazione agli specifici bisogni riscontrati nel contesto di riferimento e segnalati dalla stessa comunità locale.

Nell’area di Barbacoas, sud-ovest della Colombia, SVI, in collaborazione con Provida Italia Onlus e Fundación Santa Teresa de Avila, ha promosso un progetto educativo e di assistenza alimentare per bambini in condizioni di disagio, accolti, molto spesso per periodi significativi, all’interno della “Ciudad de Dios de Barbacoas” struttura gestita dalla Suore Carmelitane Missionarie. Nel villaggio di Sonsòn, area settentrionale della Colombia, SVI e Fundación Santa Teresa de Avila hanno promosso un progetto formativo, atto a favorire il reinserimento sociale di ex-prostitute che, attraverso l’acquisizione di competenze in campo artigianale, hanno potuto dignitosamente occuparsi di sé e dei propri figli.

Attualmente SVI e Fundación Santa Teresa de Avila, in collaborazione con l’Associazione Comunità Madonna delle Laste di Trento e la locale Diocesi di La Dorada, stanno implementando un progetto di formazione in campo agro-zootecnico, nell’area di Norcasia Caldas (Dipartimento di Caldas – Area centro – settentrionale della Colombia) che prevede l’attiva partecipazione dei giovani locali, in larga parte già seguiti, sotto il profilo educativo, dalle Suore Carmelitane Missionarie della “Ciudad de Dios Niño Jesús de Praga de Norcasia”.

Partner

Fundación Santa Teresa de Avila: realtà colombiana fondata dal padre carmelitano Padre Arcesio Escobar nel 2003, attraverso cui lo stesso Padre Arcesio ed i suoi collaboratori gestiscono l’opera denominata

“Ciudad de Dios”. Si tratta di diverse strutture di accoglienza, ubicate in varie regioni colombiane, attraverso le quali si assistono, a seconda del contesto, bambini, ex-prostituite, madri con figli o giovani, che vivono situazioni particolarmente difficili. L’obiettivo principale della Fondazione Santa Teresa de Avila è la creazione e lo sviluppo di comunità nelle quali le persone in difficoltà, possano trovare un’opportunità, non solo per superare un periodo della vita particolarmente difficile, ma anche di crescita, per intraprendere un percorso che possa condurre ad un’esistenza autonoma e dignitosa. Attualmente le “Ciudad de Dios” sono sei e sono ubicate in varie regioni colombiane, cercano di rispondere in maniera adeguata, ai bisogni reali che caratterizzano le comunità di riferimento. Nel progetto agricolo formativo, in corso dal 2014 la Fondazione Santa Teresa de Avila ha il ruolo di controparte locale e partecipa all’implementazione delle attività attraverso i propri collaboratori. Dispone di idonei alloggi per la permanenza dei volontari in servizio civile. La Fundación Santa Teresa de Avila ha stabilito quindi un accordo pluriennale di partenariato con SVI per l’accoglienza dei volontari in Servizio Civile.

Fundación Construimos. Realtà colombiana, impegnata principalmente in progetti di housing sociale, educazione e promozione della sicurezza alimentare, collabora da tempo con SVI e Fundación Santa Teresa de Avila in Colombia. Nel presente progetto tale realtà contribuirà, coinvolgendo anche parte della comunità di riferimento, ad effettuare i lavori di edificazione del caseificio che apparterrà alla cooperativa di piccoli allevatori di Norcasia.

COPAS (Comitato Pastorale Sociale di Norcasia).Tale comitato fa da tramite tra le esigenze del Banco Alimentare centrale, gestito dall’Arcidiocesi di Bogotà, ed i piccoli produttori. Attraverso il lavoro del COPAS sarà possibile potenziare il commercio locale di prodotti agro-zootecnici consentendo alla cooperativa di nuova costituzione, di avere sicuri canali commerciali ai quali vendere i prodotti con una giusta

remunerazione.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

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MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico:

ATTIVITÀ DI GRUPPI ARMATI ILLEGALI: il Paese è tuttora caratterizzato da alti indici di violenza soprattutto connessi all’attività di gruppi armati illegali (FARC, ELN, neo-formazioni paramilitari), e alla criminalità comune ed organizzata (narcotrafficanti). Nel 2013 i dati statistici indicano un certo miglioramento della situazione con una significativa diminuzione del numero di omicidi e sequestri. L’attività della guerriglia, soprattutto contro obiettivi militari, continua tuttavia nelle aree rurali del Paese ed è incrementata notevolmente nell’ultimo mese, a seguito dell’interruzione, dopo 5 mesi, della tregua unilaterale delle FARC.

Negli ultimi mesi si sono inoltre verificate nella capitale Bogotà diverse esplosioni causate da ordigni rudimentali (da ultimo il 2 luglio scorso, rivolte a due edifici dell’ente previdenziale Porvenir), che hanno provocato alcuni feriti e danni lievi.

Precarie sono le condizioni di sicurezza anche in altre zone del Paese quali: l’Urabá antioqueño, il Parque Nacional de La Macarena (Dipartimento del Meta) e la regione geografica del Magdalena Medio.

Sconsigliato anche recarsi a Buenaventura (Dipartimento del Valle), dove si trova il maggior porto colombiano della costa del Pacifico.

MICROCRIMINALITÀ: a Medellìn, ci sono quartieri in cui è significativa la presenza di criminalità comune e di bande al margine della legge che realizzano rapine, sequestri lampo, furti attraverso l’uso di droghe, spaccio di valuta falsa, furti di valuta; mentre i quartieri residenziali sono significativamente più sicuri anche per l’elevata protezione delle forze dell’ordine. Sequestri lampo vengono realizzati spesso da parte di falsi tassisti (con targhe di taxi “clonate”) che costringono il passeggero ad usare la propria carta di credito per prelevamenti nei Bancomat fino ad esaurimento delle disponibilità (tale pratica è chiamata “paseo milionario”).

BLOCCHI STRADALI: si sono verificati - negli ultimi mesi - in particolare nella regione del Cauca e Boyaca, numerosi episodi di blocchi stradali, dovuti alle diffuse rivendicazioni delle comunità agricole dell’area. La

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situazione è attualmente normalizzata ma le tensioni potrebbero riaccendersi in funzione dell’andamento del dialogo in caso fra Governo e organizzazioni rappresentative.

Rischi sanitari:

La situazione sanitaria è particolarmente difficile nelle zone amazzoniche e solo in maniera marginale nelle zone urbane del Paese; si registrano recenti casi di malaria, febbre gialla e "dengue", quest’ultima è presente anche nel dipartimento di Antioquia, dove si trova la sede di progetto.

PATOLOGIE ENDEMICHE: nel territorio colombiano sono presenti patologie endemiche quali tifo, malaria, aids e dengue, diffuse soprattutto nelle zone amazzoniche. Si registrano inoltre recenti casi di febbre gialla.

Nel corso dello scorso dicembre sono stati accertati in quasi tutti gli Stati della Colombia ed in particolare nella zona costiera e caraibica, quasi 80.000 casi di persone affette dal virus “Chikungunya”, trasmesso come il dengue o la febbre gialla tramite le zanzare. Le città maggiormente colpite sono Cúcuta, Cartagena, Medellín, Sincelejo e Santa Marta. Anche se non mortale, il virus potrebbe portare a serie complicazioni se non debitamente trattato. Provoca febbre alta e dolori muscolari alle articolazioni ed alla testa che possono perdurare per molte settimane.

FARMACI CONTRAFFATI: non vi sono difficoltà per il reperimento dei farmaci, ma vi è il rischio di medicinali contraffatti.

ACQUA NON POTABILE: nelle grandi città, compresa Medellin, l’acqua è potabile, tuttavia in alcuni quartieri marginali della città si registrano casi di infezione intestinale dovuti all’acqua corrente. Fuori dalle principali città non è garantita la fornitura di acqua potabile.

Altri Rischi:

FRANE E SMOTTAMENTI: le condizioni delle strade sono spesso precarie a causa di frequenti piogge e conseguenti smottamenti. In particolare a causa dell’abusivismo edilizio e della precarietà delle abitazioni costruite con materiali non adeguati, la zona di Villa Hermosa, in cui si realizzerà il progetto, è a rischio di frane e smottamenti.

PIOGGE e INONDAZIONI: durante i periodi di forti piogge possono verificarsi inondazioni e smottamenti.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI:

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

¾ Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

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¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

¾ Curare di essere costantemente reperibili

¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico

RISCHIO ACCORGIMENTO

GUERRIGLIA

¾ ai volontari verrà vietato qualunque spostamento non autorizzato dalla sede di servizio e ogni loro azione sarà limitata alla sede accreditata di servizio e al rispettivo ambito territoriale di intervento, laddove ritenuto sicuro;

¾ l’Ente identifica eventuali sedi alternative in cui spostare i volontari in caso quella accreditata non sia ritenuta sufficientemente sicura, in accordo con l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;

¾ i volontari dovranno operare assolutamente a stretto contatto con gli OLP e con il personale di riferimento del partner locale di progetto

¾ In relazione agli accorgimenti evidenziati, si precisa comunque che la zona di implementazione del progetto, in cui risiederanno i volontari, non è considerata tra le aree con indici di violenza significativi, ma è considerata un’area con livelli di sicurezza ampiamente accettabili.

MICROCRIMINALITÀ

¾ ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli operatori responsabili;

¾ ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone isolate della città.

¾ i volontari saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé oggetti di valore (Ipad, macchine fotografiche etc) o grossi quantitativi di denaro;

¾ i volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali.

¾ è consigliato il mantenimento di un’elevata soglia di attenzione e l’adozione di misure di cautela, mantenendo comportamenti consoni alla sensibilità del luogo;

¾ si consiglia di non allontanarsi dalle vie principali, prestando attenzione negli spostamenti a piedi (non consigliato l’uso di borse/borselli) evitando trasferimenti sia in auto che a piedi nelle ore notturne;

¾ i volontari saranno invitati a non fermare taxi lungo le strade, ma prenotarli telefonicamente o prendere solo taxi autorizzati;

¾ ai volontari sarà consigliato di non opporre alcuna resistenza in caso di

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aggressione, onde evitare rischi per la incolumità fisica.

BLOCCHI STRADALI ¾ Si raccomanda di tenersi informati sulla viabilità nelle regioni interessate (https://www.invias.gov.co) prima di intraprendere spostamenti via terra.

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

RISCHIO ACCORGIMENTO

PROFILASSI E VACCINAZIONI

¾ si precisa che, prima della partenza, vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o consigliate dall’OMS. Inoltre, all’arrivo nel Paese, vengono fornite tutte le indicazioni necessarie sulle norme igienico sanitarie da seguire.

¾ FEBBRE DENGUE: i volontari non dovranno assumere alcuna medicina prima di aver consultato un medico, e soprattutto, non devono assumere aspirina o farmaci a base di acido acetilsalicilico.

Si ricordano anche alcune precauzioni:

- i volontari saranno alloggiati in luoghi in cui vi siano zanzariere intorno ai letti e alle finestre;

- i volontari dovranno utilizzare prodotti repellenti ad applicazione topica (spray, pomate, creme, ecc.) e indossare indumenti che coprano braccia e gambe;

- i volontari faranno uso di apparecchi elettrici per la protezione di singoli ambienti.

Sarà consigliato ai volontari di assumere una compressa al giorno di

"COMPLESSO B", contenente vitamine che vengono espulse per via cutanea e che allontanano le zanzare (le zanzare tendono a pungere soprattutto all’imbrunire ed all’alba, ma il rischio è costante). La zanzara Aedes aegypti, portatrice dei virus, prolifera negli specchi d’acqua. Si raccomanda pertanto di evitare pozze o bacini (in particolare di acqua stagnante).

¾ FEBBRE GIALLA: sarà raccomandato ai volontari di effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla, previo parere medico, almeno dieci giorni prima del viaggio.

¾ per evitare di contrarre la febbre Chikungunya si consiglia di prestare attenzione soprattutto all’alba e al tramonto adottando adeguate misure di precauzione contro la puntura di insetti: indossare vestiario che copra le braccia e le gambe, dormire in locali forniti di zanzariere e fare uso di repellenti

ACQUA NON POTABILE

Si suggerisce di bere acqua minerale e bibite sigillate, senza aggiungere ghiaccio o, prima di bere l’acqua corrente, farla bollire specie in aree extraurbane.

FARMACI CONTRAFFATTI

si consiglia di rivolgersi esclusivamente a farmacie qualificate, evitando negozi non specializzati.

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA

¾ Nel Municipio di Norcasia è presente un centro medico, in grado di eseguire i principali esami clinici, curare le più comuni malattie e prescrivere farmaci, raggiungibile, anche a piedi, in pochi minuti dalla residenza dei volontari. L’ospedale di riferimento è comunque quello presente a La Dorada, ben attrezzato e distante circa 48 Km (70 minuti in automobile) dalla residenza dei volontari.

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Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a altri rischi:

RISCHIO ACCORGIMENTO

PIOGGE e INONDAZIONI

¾ Si consiglia, ai volontari, di concordare con gli operatori responsabili, ogni spostamento via terra, comunque solo dopo aver acquisito informazioni sulle condizioni meteorologiche e di viabilità dall’Istituto di idrologia e meteorologia IDEAM (www.ideam.gov.co) e dall’ Istituto Nazionale per la rete stradale INVIAS (www.invias.gov.co).

Inoltre ad ogni volontario in partenza verrà consegnato il modulo elaborato dalla ONG SVI per la tutela dei volontari e operatori nel Paese e nello specifico territorio d’intervento, contenente le indicazioni specifiche e i numeri di telefono di riferimento per le emergenze.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:

NORCASIA (SVI)

¾ Il disagio di non avere l’accesso quotidiano e permanente a Internet (posta elettronica, social network e skype)

¾ il disagio convivere con altri volontari

DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

COLOMBIA-NORCASIA

Il territorio di intervento è geograficamente localizzabile nella parte centrosettentrionale della Colombia, nel Dipartimento di Caldas, Diocesi di La Dorada Guaduas (Municipio di Norcasia) nella zona circostante il fiume Magdalena. Norcasia dista circa 200 Km dalla città di Manizales, capoluogo del Dipartimento di Caldas e conta circa 7000 abitanti. I municipi limitrofi, con i quali Norcasia è collegata, sono: La Dorada, Victoria e Samanà, che distano rispettivamente 48 Km, 93 Km e 129 Km. I collegamenti con tali municipi sono terrestri e la qualità delle strade di collegamento è accettabile, tranne la strada di collegamento con Samanà che risulta accidentata in alcuni punti e non interamente asfaltata. Nel Municipio di Norcasia l’agricoltura è il settore economico prevalente, seguito dall’allevamento, ancora in fase di sviluppo e da alcune attività del

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terziario. Il Municipio di Norcasia è di recente formazione, esso è stato ufficialmente riconosciuto nel 1999.

L’estensione totale dell’area municipale è notevole, oltre 211 Kmq, anche se si tratta prevalentemente di area rurale (area rurale circa 210 Kmq). Molte famiglie, residenti nell’area, possiedono infatti piccoli appezzamenti di terreno.

Norcasia è relativamente vicino alla zona denominata “Magdalena Medio”, ricca di pascoli e di allevamenti di bestiame, che fornisce la carne a gran parte dell’ovest colombiano. I pascoli di Norcasia non sono tuttavia ancora censiti, anche se esistono margini di potenziamento del settore dell’allevamento, soprattutto bovino.

A livello sociale Norcasia presenta problematiche significative, date soprattutto dalla povertà che caratterizza la zona. Gran parte delle famiglie, soprattutto residenti in zone rurali decentrate (facenti parte del Municipio di Norcasia) vivono al di sotto della soglia di povertà, mentre circa il 15% della popolazione locale vive in condizioni di povertà estrema. Dal punto di vista della sicurezza della popolazione, Norcasia è però considerata una delle zone più tranquille, in cui il problema dei gruppi armati illegali e della criminalità, organizzata e non, legata prevalentemente al narcotraffico, non sono così rilevanti come in altre aree del Paese. Tutto ciò porta quindi ad un costante flusso migratorio dentro e fuori il territorio municipale. Molti cittadini colombiani arrivano a Norcasia in cerca di condizioni di relativa sicurezza, mentre altri se ne vanno, soprattutto in cerca di un’occupazione, dato che il problema della disoccupazione è particolarmente rilevante nel territorio norcaseño e strettamente connesso alla scarsa professionalizzazione della popolazione locale, costituita per il 70% da giovani dai 15 ai 44 anni.

Nel territorio di Norcasia SVI interviene nei settori di Educazione ed Istruzione e Diritti Umani e Sviluppo Sociale

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:

Settore di intervento del progetto: EDUCAZIONE ED ISTRUZIONE

Il sistema educativo in Colombia è composto da: scuola primaria (6-11 anni), scuola secondaria (12-18) a cui seguono scuole professionali o università.

Oggi il tasso di alfabetizzazione in Colombia si assesta intorno al 95% con divario tra le aree urbane e quelle rurali più o meno ampio a seconda delle regioni. Il governo nel corso del secolo scorso ha fatto grossi investimenti nel settore educativo e oggi vede destinare per legge il 10% del budget annuale al settore educativo. Ne è risultata una forte decrescita del tasso di analfabetismo che dall’inizio del ‘900 al 2000 è passato dal 90% al 5%.

Per quanto riguarda la scuola primaria il tasso di frequenza nazionale si aggira attorno al 90% mentre per la scuola secondaria si assesta intorno al 75%, tuttavia esiste un netto divario fra le aree urbane e quelle rurali che vedono terminare con successo il ciclo secondario di studi solo il 40% circa degli adolescenti. Ne consegue un alto tasso di abbandono scolastico fra gli adolescenti delle aree rurali. Questo è dovuto in parte al fatto che le scuole secondarie sono quasi sempre ubicate nei centri urbani e quindi di non facile accesso per gli studenti che provengono dalla campagna e dalle aree più remote.

Inoltre se la scuola primaria e secondaria sono libere e garantite dallo stato l’università e le scuole professionali sono a pagamento e spesso di difficile accesso per la maggior parte degli studenti, esiste infatti un programma di borse di studio finanziato da numerose imprese private a cui solo un esiguo numero di studenti particolarmente meritevoli riesce ad accedere. Nel 2013 il 50% dei ragazzi che ha terminato con successo la scuola secondaria si è iscritto all’università.

Gran parte delle problematiche riscontrabili nel contesto d’intervento, la provincia di Norcasia, sono da ricondurre a carenze rilevanti nel settore educativo e di istruzione professionale. La dilagante povertà e disoccupazione, che caratterizzano Norcasia, sono sostanzialmente legate alle carenze educative e professionali dei suoi giovani abitanti.

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Indicatori misurabili

¾ Norcasia è un villaggio giovane, costituito, per il 70% della popolazione, da persone di età compresa tra i 15 e i 44 anni, quindi perfettamente attive ed in grado di lavorare, dal punto di vista fisico.

¾ il 60% delle famiglie possiede piccoli appezzamenti di terreno che coltiva con finalità di autoconsumo e spesso utilizzando tecniche arcaiche estremamente inquinanti. Nessun contadino o piccolo allevatore di Norcasia ha una formazione idonea a svolgere il proprio lavoro in maniera professionale.

¾ Nell’area non esistono corsi professionali nel settore agro-zootecnico.

¾ L’analfabetismo si attesta a circa il 15% ed oltre il 70% della popolazione ha un livello educativo che non va oltre la scuola primaria.

¾ Nel villaggio di Norcasia ci sono due scuole materne, che contano complessivamente circa 50 bambini iscritti e una scuola de educación basica (primaria e basica secondaria) corrispondente alla scuola primaria e secondaria di primo grado in Italia, con 419 iscritti totali.

¾ Il livello di abbandono scolastico è abbastanza elevato e si attesta al 40% nella scuola secondaria di primo grado, che rientra nel ciclo scolastico obbligatorio.

¾ La richiesta di corsi professionali, soprattutto nel settore agro-zootecnico, visto spesso come unico settore in possibile espansione, da parte degli adolescenti e dei giovani, è rilevante.

Indicatori scelti sui quali incidere

¾ Oltre il 70% della popolazione ha un livello educativo che non va oltre la scuola primaria.

¾ La comunità di Norcasia conta circa 2.000 adolescenti che hanno da poco concluso la scuola secondaria di primo grado (14 anni) e sono potenzialmente in grado di proseguire con una formazione professionale specifica.

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO Nel contesto di riferimento troviamo il SENA (Servicio Nacional de Aprentizaje) che eroga corsi professionali in ambito amministrativo e gestionale presso la città di La Dorada. Non esistono attualmente corsi professionali in ambito agro-zootecnico.

Settore di intervento del progetto: DIRITTI UMANI E SVILUPPO SOCIALE

Il Municipio di Norcasia, che conta una popolazione di circa 7.000 abitanti, è caratterizzato da una costante emigrazione ed immigrazione di persone, prevalentemente di nazionalità colombiana, che si spostano in cerca di migliori opportunità lavorative e che arrivano a Norcasia, spesso lasciando aree della Colombia caratterizzate da una situazione molto instabile dal punto di vista della sicurezza, con alti indici di violenza, soprattutto connessi all’attività di gruppi armati illegali e criminalità comune ed organizzata (narcotrafficanti).

La maggioranza della popolazione di Norcasia è costituita da persone di età compresa tra i 15 ed i 44 anni, persone quindi attive e pienamente in grado di realizzare un’attività lavorativa per vivere dignitosamente. Di fatto però, le opportunità lavorative sono piuttosto scarse e molti giovani, purtroppo, non hanno nemmeno una formazione specifica che possa aiutarli nella ricerca di un impiego.

In realtà la comunità di Norcasia conta un gran numero di adolescenti, circa 2.000, che ha da poco concluso gli studi o ha il desiderio di proseguire in una formazione specifica per intraprendere, con le idonee conoscenze, un’attività lavorativa. Se paragonato ad altre zone della Colombia, il Municipio di Norcasia gode di un livello di sicurezza accettabile; si rileva la presenza di gruppi armati, ma in forma marginale ed i traffici illeciti, legati alle coltivazioni illegali ed alla droga in generale, non sono significativi. La comunità locale evidenzia che il principale problema dell’area è la mancanza di opportunità lavorative e la scarsa formazione, soprattutto dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro e che, in assenza di attività redditizie, divengono facili prede dei gruppi para-militari, anche se la presenza di tali gruppi in zona non è rilevante come in altre aree del Paese. L’agricoltura ed i piccoli allevamenti, sviluppabili a livello familiare,

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sono sicuramente i settori ad oggi con più occupati, circa l’80%, e che godrebbero certamente della crescita formativa delle nuove generazioni.

L’agricoltura è il settore economico prevalente, seguito dall’allevamento, ancora in fase di sviluppo e da alcune attività del terziario. I principali prodotti del settore primario sono: il caucciù, l’avocado, l’ananas, il cacao, la canna da zucchero, gli agrumi, il mango, la banana, la manioca e molteplici varietà di ortaggi.

Molte coltivazioni praticate nell’area di intervento prevedono un utilizzo massiccio di fertilizzanti chimici e anticrittogamici che, oltre a provocare evidenti danni per la salute dell’uomo e degli animali, causano il progressivo avvelenamento dei suoli, delle acque sotterranee e di superficie. La costruzione di una coscienza ambientale, che si preoccupi della salvaguardia del patrimonio naturale presente e futuro, è ancora in una fase iniziale e ha bisogno di essere costantemente incentivata.

Nell’area rurale di Norcasia l’allevamento di bestiame ed avicolo costituisce un altro settore in possibile espansione, vista anche la relativa vicinanza alla zona denominata Magdalena Medio, che fornisce la carne a gran parte dell’Ovest colombiano. Attualmente non c’è un preciso censimento dei pascoli, che permette di stabilire con esattezza la superficie ad essi dedicata, ma sono presenti, nell’area municipale di Norcasia, diverse aree rurali che ancora potrebbero essere a ciò destinate, visto che si tratta di un settore in attuale espansione. Molte delle coltivazioni e degli allevamenti presenti nella zona di intervento vengono sviluppati a livello familiare, in quanto molte famiglie dispongono di piccoli appezzamenti di terreno che dedicano a queste attività, principalmente per autoconsumo. Attualmente il 50% degli allevatori di bestiame vende il proprio latte ad un unico caseificio di Norcasia ad un prezzo attualmente inferiore al valore di mercato che non permette alla propria azienda un avanzamento in termini produttivi ed economici.

Indicatori misurabili

¾ La maggioranza della popolazione di Norcasia è costituita da persone di età compresa tra i 15 ed i 44 anni, persone quindi attive e pienamente in grado di realizzare un’attività lavorativa per vivere dignitosamente. Di fatto però, le opportunità lavorative sono piuttosto scarse e molti giovani, purtroppo, non hanno nemmeno una formazione specifica che possa aiutarli nella ricerca di un impiego.

¾ La comunità di Norcasia conta un gran numero di adolescenti, circa 2.000, che ha da poco concluso gli studi o ha il desiderio di proseguire in una formazione specifica per intraprendere, con le idonee conoscenze, un’attività lavorativa.

¾ L’agricoltura ed i piccoli allevamenti, sviluppabili a livello familiare, sono sicuramente i settori ad oggi con più occupati, circa l’60%, e che godrebbero certamente della crescita formativa delle nuove generazioni.

¾ L’agricoltura è il settore economico prevalente, seguito dall’allevamento, ancora in fase di sviluppo e da alcune attività del terziario.

¾ Attualmente il 50% degli allevatori di bestiame (mucche e bufale) vende il proprio latte ad un unico caseificio di Norcasia.

Indicatori scelti sui quali incidere

¾ Forme arcaiche di agricoltura e allevamento di sussistenza;

¾ Impiego massiccio di fertilizzanti chimici e anticrittogamici.

¾ L’80% della popolazione a Norcasia trae sostentamento dal settore agro-zootecnico.

¾ Il 50% degli allevatori di bestiame vende il latte di propria produzione ad un grosso caseificio di Norcasia.

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO Tra gli organismi attivi a livello territoriale locale troviamo la diocesi di La Dorada Guaduas, che promuove, attraverso un’opera di sensibilizzazione, rivolta soprattutto ai giovani agricoltori, l’agricoltura biologica ed il superamento di pratiche agricole dannose per l’ambiente. Tramite il Comitato Pastorale Sociale di Norcasia la diocesi conferisce periodicamente prodotti agricoli al Banco de Alimentos, gestito dall’Arcidiocesi di Bogotà, il quale mira ad un potenziamento quantitativo dei prodotti acquistati, al fine di prestare aiuto alle famiglie bisognose e, contemporaneamente, remunerare in maniera equa i piccoli agricoltori.

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Nei settori di Educazione ed Istruzione e Diritti Umani e Sviluppo Sociale SVI interviene sul territorio di Norcasia con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 210 persone, di cui 60 giovani che parteciperanno al percorso formativo e 60 famiglie (150 persone) che prenderanno parte all’attività di interscambio, accompagnamento e conseguente cooperativismo. I destinatari diretti dell’iniziativa progettuale saranno i giovani, principalmente di età compresa tra i 15 ed i 20 anni, che parteciperanno alla formazione implementata e che saranno seguiti anche nelle attività produttive realizzate a livello familiare e le famiglie, dedite all’agricoltura e al piccolo allevamento, appartenenti alla comunità di Norcasia che potranno giovare, grazie all’attività di interscambio ed accompagnamento realizzata, di un notevole rafforzamento professionale in campo agro-zootecnico contribuendo alla nascita di una vera e propria cooperativa di produttori.

Beneficiari:

¾ circa 4.000 persone, appartenenti alla comunità di riferimento, che gioveranno del miglioramento delle condizioni produttive e socio-economiche nell’area Municipale di Norcasia.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

Obiettivo 1

¾ Aumentare il livello di istruzione e di formazione professionale della popolazione di Norcasia.

¾ 60 giovani godranno di una formazione e di un affiancamento professionale in ambito agro-zootecnico quindi il 4% dei giovani adolescenti di Norcasia vedrà

Obiettivo 2

¾ Favorire l’apprendimento di tecniche di coltivazione e allevamento sostenibili per 60 famiglie contadine appartenenti alla Comunità di Norcasia.

¾ elevarsi il proprio livello d’istruzione oltre la scuola primaria.

Obiettivo 3

¾ Promuovere la costituzione di una cooperativa di almeno 10 piccoli produttori e allevatori volta alla trasformazione e commercializzazione di prodotti sul mercato locale

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Azione 1. Formati, attraverso un percorso formativo multidisciplinare, principalmente pratico e focalizzato sull’agro-zootecnia, 60 giovani della comunità di Norcasia interessati a specializzarsi nel settore primario.

1. N° 5 incontri dell’equipe di lavoro per la stesura del piano didattico annuale dettagliato relativo al percorso formativo proposto;

2. Realizzazione della campagna comunicativa dell’iniziativa tramite interventi trimestrali nelle scuole secondarie di Norcasia, interventi mensili presso le parrocchie appartenenti alla diocesi di Norcasia e tramite promozione radiofonica e cartacea svolta mensilmente dalla municipalità di Norcasia;

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3. Formalizzazione delle adesioni ed erogazione dei corsi formativi in ambito agro-zootecnico, sul terreno adibito ad azienda agricola dimostrativa (Formazione teorica 20% della formazione complessiva – Formazione Pratica 80% della formazione complessiva). Si realizzeranno 5 Corsi formativi integrati: 1. allevamenti avicoli e volatili – 2. allevamento bovini da latte - 3.

agroforestazione e vivaio forestale – 4. coltivazione della Hevea Brasiliensis – 5. Coltivazioni biologiche degli alberi da frutto;

4. Visite periodiche di affiancamento, agli agricoltori che lo richiedono, per fornire un concreto supporto alla corretta applicazione delle tecniche apprese;

5. Incontri mensili dell’équipe di lavoro, finalizzati al monitoraggio dell’iniziativa ed alla valutazione in itinere della stessa;

6. N° 2 incontri dell’équipe di lavoro, finalizzati alla valutazione finale dell’iniziativa e alla programmazione successiva

Azione 2. Formate, attraverso brevi percorsi e numerosi interscambi formativi, 150 persone appartenenti a 60 famiglie dell’area rurale di Norcasia, interessate al miglioramento delle attività agro-zootecniche condotte a livello familiare.

1. N° 1 incontro dell’équipe di lavoro, per l’organizzazione logistica delle attività;

2. Diffusione dell’iniziativa attraverso visite dell’équipe di lavoro alle famiglie potenzialmente interessate, anche residenti in aree decentrate del municipio di Norcasia;

3. Accompagnamento ed assistenza tecnica periodici, alle famiglie contadine coinvolte e realizzazione di visite periodiche a coltivazioni (eco-sostenibili e agroforestali) presenti nel dipartimento di Caldas;

4. Realizzazione di N° 8 incontri rivolti alle famiglie, organizzati come spazi di condivisione, alla presenza di alcuni esperti agronomi e di alcuni contadini già formati, provenienti anche da altre aree rurali colombiane, per la divulgazione di tecniche di coltivazione più efficienti ed eco-sostenibili;

5. Realizzazione di N° 4 incontri rivolti alle famiglie, alla presenza dell’équipe di lavoro e di alcuni allevatori esperti, per la diffusione delle più efficienti tecniche da applicare ai piccoli allevamenti familiari avicoli (quaglie e pollame) e cunicoli;

6. Riunioni periodiche dell’équipe di lavoro per il monitoraggio e la valutazione dell’iniziativa;

Azione 3. Costituita una cooperativa di piccoli produttori e allevatori di Norcasia con lo scopo di trasformare e commercializzare prodotti sul mercato locale.

1. N° 10 visite presso le famiglie contadine della comunità, già aderenti al programma formativo, volte al loro coinvolgimento nell’iniziativa di costituzione di una cooperativa agricola;

2. N°2 approfondimenti, diretti alle famiglie interessate, dedicati al cooperativismo;

3. Formalizzazione delle adesioni dei soci alla Cooperativa e formale costituzione della stessa presso un notaio;

4. Predisposizione di una sede, con relativi macchinari e mezzi logistici, dove i soci conferiranno i prodotti che verranno in parte venduti come materia prima e in parte trasformati e poi immessi sul mercato locale;

5. Riunioni mensili tra i soci della cooperativa e l’equipe di lavoro per il monitoraggio e la valutazione dell’iniziativa;

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

¾ 1 Coordinatore progetto con competenze in ambito amministrativo e gestionale (azioni 1 – 2 – 3)

¾ 1 Coordinatore attività agro-zootecniche con competenze in ambito zootecnico e agroforestale (azioni 1- 2 -3)

¾ 4 Docenti Ingegneri Agroforestali del SENA (ServicioNacional de Aprendizaje) con competenze in ambito agro-zootecnico (azione 1)

¾ 4 tecnici agro-zootecnici con competenze in ambito agricolo e zootecnico (azioni 1 -2 -3)

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¾ 2 Docenti (un agronomo e un esperto di allevamenti avicoli e cunicoli) del SENA (Servizio Nacional de Aprendizaje) con competenze in ambito agricolo (tecniche di coltivazione eco-sostenibili) e piccoli allevamenti (avicoli e cunicoli) (azione 2)

¾ 2 tecnici con competenze in ambito commerciale e cooperativistico, specializzati nella consulenza per commercio dei prodotti agro-zootecnici (azione 3)

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Il volontario/a in servizio civile n. 1 sarà coinvolto nelle seguenti attività:

¾ Partecipazione agli incontri dell’équipe di lavoro per la stesura del piano didattico relativo al percorso formativo;

¾ Partecipazione attiva, in affiancamento all’équipe preposta, alla campagna comunicativa rivolta ai giovani di Norcasia;

¾ Supporto nel lavoro di formalizzazione delle adesioni ai corsi formativi proposti;

¾ Affiancamento durante l’erogazione dei corsi formativi;

¾ Partecipazione alle visite periodiche finalizzate a supportare gli agricoltori;

¾ Supporto alla raccolta dei dati di monitoraggio relativi alla formazione;

¾ Supporto durante l’attività di affiancamento professionale dei giovani agricoltori;

¾ Partecipazione agli incontri valutativi dell’iniziativa formativa e di programmazione successiva.

Il volontario/a in servizio civile n. 2 sarà coinvolto nelle seguenti attività:

¾ Partecipazione all’incontro dell’équipe di lavoro, finalizzato all’organizzazione logistica delle attività di interscambio e affiancamento famiglie;

¾ Partecipazione alle visite di diffusione dell’iniziativa dedicata alle famiglie;

¾ Supporto nella fase di accompagnamento e assistenza tecnica alle famiglie contadine e partecipazione alle visite alle coltivazioni nel Dipartimento di Caldas;

¾ Partecipazione agli incontri con le famiglie di Norcasia interessate alla costituzione di una cooperativa agricola;

¾ Partecipazione agli approfondimenti dedicati al cooperativismo;

¾ Supporto all’équipe di lavoro nella predisposizione della sede della cooperativa e nell’organizzazione e realizzazione logistica del lavoro (acquisto e installazione macchinari, allestimento laboratorio di trasformazione dei prodotti e relativo punto vendita e acquisto mezzi di trasporto per l’attività di commercializzazione dei prodotti);

¾ Supporto nella raccolta dei dati di monitoraggio della produzione e commercializzazione dei prodotti con conseguente partecipazione agli incontri mensili di valutazione e monitoraggio dell’iniziativa;

¾ Partecipazione agli incontri di valutazione e programmazione futura delle attività della cooperativa.

REQUISITI:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

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Specifici:

NORCASIA (SVI 116318) Volontari/e n°1 e 2:

¾ Preferibile conoscenza lingua spagnola (livello A2 quadro comune europeo)

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

SVI BRESCIA Via Collebeato, 26

- 25127 030-3367915 www.svibrescia.it 

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a svi@pec.it

 

e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2016 - Albania - CELIM).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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