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cmma/m 41 Con l'acero campestre una siepe «a gelosia» contro gli intrusi di G.Mezzalira 45 Scheda staccabile sulle erbe selvatiche commestibili

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(1)

LUGLIO

AGOSTO

LUGLIO-

AGOSTO

2000- N.7-8-

ANNO

XVIII - ISSN1120-3005-MENSILE -VITAIN

CAMPAGNA

-CASELLAPOSTALE467-37100

VERONA

-UNACOPIALIRE7.500

(2)

cmma/m

5

Le

vostrelettere

6 Simpatieeantipatie nel

mondo

vegetaledi

M.

Ferrari

^rolitim aaìmùi ed ambimtals

8

H

MinisteroperlepoliticheagricolesitingediverdediG.Vincenzi 10

La

difesa deiconsumatori:gliadditivi alimentaridiP.Pigozzi

Mdim

12

La

passifloradi B.Caraffini

15

La

difficilelottaall'acetoselladei

campi

diG.

Campagna

16 Risposteai lettori

($to

18 Indiviericcedataglioecrescione

comune

diS.Caltran

22

Risposteai lettori

^mJMo

25 Nashi:

messa

a

dimora

e

forme

diallevamentodiR.Bassi 27 Risposteai lettori

(§Pleeda nrnmrwzmzwrw

29 Tagliasiepi: l'utilizzoela

manutenzione

diA.Zenti 31 Risposteai lettori

(^rimli cdlwammli

33 Allattamentoartificialediagnelliecapretti di

D.Di

Natale 35

Un

parco acquatico peranatrerare di

M.

Boschetti 37

Come

farriprodurreipappagallini ondulatidiG.Cipriani 39 Risposteailettori

Carta Verde, coupons e omaggi

Passiflora.Scontodel

10%

acquistopiante (pag.12).

Agriturismo. Sconti del

10%

in tre aziende del- l'Umbriasettentrionale(pag. 66).

Fiere. Ingressogratuito o scontato a: Festambiente (Rispescia- Grosseto),OttocentoFestival(Saludecio-Rimini) (pagg. 77-78).

Corsi. Scontodel

10%

sullaquotadiiscrizioneacorsi di erbori- steria,giardinaggio,orto e frutteto (pag. 78).

Pubblicazioniinomaggio. «12opuscolidell'Enea per risparmia- reenergiae rispettarel'ambiente»,«Ilbasilico»,«L'olivo, potatu- raeconcimazione»,«For...mangiando», «TraTerraeMare-Guida

allaLiguria "segreta"campieboschieagriturismo»(pag. 79).

Notizieindustriali ecommerciali. Scontidel

20%

acquisto spac- calegnae del

10%

acquistobiotrituratore-cippatrice(pag. 80).

Servizi propostiin altrinumerituttorainvigore.

Agriturismo.Inserto«Vacanzeinagriturismo-Lenostre scelteperil

2000»sconti dal5 al

20%

in76aziendeagrituristiche(n.5/2000)e del5-10%intreaziendenelcuore dell'Umbria(n.6/2000, pag.65).

Corbezzolo. Sconti8-20%acquisto piantine(n.5/2000, pag.29).

Nashi Sconti

10%

acquisto piantine(n.6/2000, pag. 29).

Sementiorto.Sconti 10-20%acquisto bustine(n. 1/2000, pag.23).

Notizieindustrialiecommerciali. Scontodel

25%

sull'acquistodi elettrogeneratori(n.6/2000, pag. 80).

UedtiM biAMjim

-

(^jnhimk

41

Con

l'acerocampestre

una

siepe «agelosia»

contro gliintrusi diG.Mezzalira

45

Scheda

staccabilesulleerbe selvatichecommestibili e/outili in erboristeria:

menta

acquaticadiL.Cretti

47 Con

ilgruccione

un

po' dicolore deitropici di

M.Bonora 49

Risposte ailettori

^W e Mtlel

50

54

57

60

61 63

64

65

Ilrecuperodiun vecchiosottotetto: lascelta delle strutturee dei

componenti

di

M.

Veronese

Alcune

novitàin

tema

dilegna-energiadiG.Mezzalira Insetti indesideratidellacasa: la

mosca

di

M.L.Dindo

Risposteailettori

Kj\oÈeiim- (^Jmm/mme

Controilcaldociaiutala... sete diP.Pigozzi

Prepariamoil«perseghino» eil«centerbe»diI.Gorini

Icuriosiutilizziculinari di ficod'India e agave americanain

Messico

diA.Baglioni Risposte ailettori

im

66 Le

nostrescelteperl'agriturismo: treaziende nell'Umbriasettentrionale di

M.

Manilla

70

II

primo museo

pubblico diapicolturadi C.Graziola

72

Fotografianaturalistica:letecnichediripresadi

M.Bonora 76

Rispostelegalietributarie

Prossimiappuntamenti

Corsi-Pubblicazioniconsigliate Notizieindustrialie commerciali

Ivostriannunci

77

78

80

81

La

Passiflora caerulea, dicuipubblichiamo

un

articolo a pag. 12,è

una

bellapianta rampicante

con

fogliame ricco edelegante, adattoarivestire recinzioni,pergolati e altrezoneesteticamente

poco

gradevoli.

È

molto interessanteanche perifiori

che sbocciano scalarmente da

maggio

asettembree perifrutticommestibili.

Di

questapianta esistono altrespecie adatteainostri giardiniche però

possono

esserecoltivatesolo nelle

zone con

invernimiti.

Accertamento DiffusioneStampa Certificaton.4087del25/11/1999

Luayo AGOSTO

•ìraijijijpi

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i

^^VH

FEDERAZIONEITALIANA EDITORIGIORNALI

Vitain

Campagna

vieneinviata soloin

abbonamento.

(3)

IL GIARDINO

La passiflora dai fiori spettacolari e dai curiosi frutti

La passiflora

è

una pianta rampicante da

fiore

- originaria

del

Sudamerica - che

si

presta all'abbellimento del giardino

al

quale conferisce senz'altro un aspetto originale ed

insolito.

Tra

le

diverse specie

reperibili sul

mercato

vi

consigliamo

la

Passiflora caendea, che è

la

più

rustica

e

adattabileal

clima

del

nostro Paese

Botanicamente

la passiflora appar- tiene alla famiglia della Passifloracee riccadigeneri dei quali l'unicoche in- teressa la floricoltura è il genere Pas- siflora

comprendente numerose

specie

dellequali solo alcune sono oggetto di attenzione da parte deivivaisti (')e dei giardinieri.

L'effetto

ornamentale che

questa piantarampicante producenelle variefa- si vegetative è vario e veramente tanto piacevole.

Le

sue foglie moltoeleganti, composte,dicolorverdecangiante,rive- stono sofficemente ecopiosamente l'ar-

monioso

intrecciodeiramiedeisottilie giovanirametti. Quest'ultimisonoquasi erbacei e sviluppano, inmaniera davve- rocuriosa,cirri eviticciche sidirigono magistralmente versogli appigliattorno aiqualisiavvolgonosaldamente.

È UNA PIANTA RAMPICANTE

«UNIVERSALE»

È un

arrampicarsi, quello dellapassi- flora,chelarendeadattaperrivestirefit-

tamentele retidellerecinzioni,perfor-

mare

schermature frangivista e frangi- sole,perricoprire pergolati,peringenti- lirecertezonedel

muro

dicasa odelru- stico, per renderepiù invitante l'ingres- so dellavillaodell'edificio

guidando

lo sviluppo in

modo

chela vegetazionesi

avviluppi attorno ai pilastri che sosten-

gono

ilcancello.

Unitamente

a quello prodotto dalle foglie, l'effettoornativo della passiflora viene offerto,apartireda

maggio

(a se-

conda

delle località edella specie) efi-

no

a tutto settembre e oltre, anche dai fioriche scalarmente si schiudono qua-

si timidamente (tanto

armoniosamente

sparsi e distribuitisui tenerirametti) ri-

velando la sorprendente e tanto

com-

plessa raffinatezza della loro struttura

con

sfumature cromatiche di alta arte pittorica (si veda il riquadro in alto di questapagina).

Diversifiori,per operadelventoedi qualche insetto,

vengono

fecondati e

danno

originead unfruttoche halafor-

ma

eledimensioni di un

uovo

di polla- stra.

La

buccia,

dapprima

verde,

assume

con la maturazione diversi colori a se-

CORONADIFILAMENTI STIMMA

RICETTACOLO

STAME (SORMONTATO DALL'ANTERA)

//raffinato fiore dellapassiflora (specie caerulea) e leprincipaliparticheloco- stituiscono: lostimmaèlaparte superiore dell'organofemminile chericeveilpol- line;lostameèl'organo maschile,sormontatodall'antera,

da

cuihaorigineilpol- line;dalricettacoloprendeorigineuna coronadifilamentivivacementestriati

A

sinistra: i ramettigiovanie sottilidel- la passiflora presentano cirri e viticci chesidirigono versogli appigliattorno aiqualisi

avvolgono

saldamente.

A

de- stra: ìfrutti della passiflora

sono

delle

bacche

apolpa gelatinosa e granulosa, assaidiverse

da

specieaspecie

12

VITAINCAMPAGNA7-8/2000

(4)

conda

della specie (vedi foto a pagina precedente). Ifrutti sono presenti fino all'inizio di

novembre

e risaltano viva-

cemente

frammisti alverdedelle foglie.

Presentano sapore acidulo-aromatico e

siprestanoancheal

consumo

direttoche deveessere

moderato

epuresotto

forma

disucco (anche mescolatoalsuccodial- trifruttiesotici).

VI CONSIGLIAMO LA SPECIE PASSIFLORA CAERULEA

La

specie Passiflora caerulea

ori- ginariadiBrasile ePerù

-

èlapiùrusti-

caelapiù diffusaedanchelapiùconsi- gliabile.

Siadattaad ogni esposizione purpre- ferendoposizioni

con

varie ore di sole;

non

haparticolaripreferenzeperquanto riguardail suolo, tant'è che cresce

me-

glio in

un

terrenopoveroescioltochein

uno

piuttostofertile.

La messa

a

dimora. La messa

adi-

mora

nelle localitàadinvernomite

può

essere fatta in

novembre, mentre

in quelle piuttosto fredde è preferibile e consigliabile attendere iprimitepori di fineinverno.

La

capienzadella

buca

de- veessereproporzionata al

volume

della zolla ed alla natura del suolo.

Se

que- st'ultimo è

poco

scioltol'ampiezzaela profondità delloscavoandrannoregola- tein

modo

che siapossibiledisporresul fondo materiale drenante (sassi) e ren- dere,con aggiuntadisabbia e

un poco

di ghiaiume, sufficientemente sciolto il

terreno della buca. Per evitare che le pianticelle

messe

a

dimora

abbiano ad accusare

un

eccessivo stress è

buona norma

servirsi di soggetti allevati in contenitore.

La

svasaturavafatta

con

la

dovutadelicatezzaper

non

dissestarela zolla la quale,

prima

della

messa

a di-

mora, va inumidita lentamentein

modo

chetuttoilmateriale terrosochela

com- pone

si

imbeva (senza inzupparsi)

uniformemente.

Lo

spargimento su tut- ta lasuperficie esterna della zolla inu- miditadi

una buona

incipriata diterric- ciodifoglieconsentiràai sottilielemen-

ti dell'apparato radicale

un

più facile adattamentoalla

nuova

dimora.

La

distanza tra

una

pianta e l'altra

non

deve essere inferiore ai 2 metri in

quantolo sviluppodellavegetazioneri-

chiede il sufficiente spazio per evitare uneccessivo

frammischiamento

dei ra-

mi

edei rametti.

Le

innaffiature.

Fino

a

quando

la pianticella

non

avràraggiunto

un

discre- to sviluppo, avvedutamente la si dovrà innaffiare

con

la frequenza necessaria per evitare che il suolo della

buca

nel quale si trovano le radici inaridisca.

Le

pianteche

hanno

raggiunto

un

conside- revole sviluppo, così pure quelle a di-

Passiflora caerulea, originaria del Brasile edel Perù, è l'unicaspecieche

può

resistere agli inverni delle regioni settentrionali; è

una

pianta rampicante dirapidacrescita, confustilunghioltre sei metri.

Qui

a fianco i tipicifrutti di questaspecie

mora

da vari anni,

possono

necessitare di innaffiature

quando

il suolo nei pe- riodi di siccità diventa troppo asciutto e/o secco. L'apporto diacquaintalica- sivaeseguitolentamenteepiuttostoab- bondantemente.

La

protezione invernale.

Al

giun- geredelletemperatureche preannuncia-

no

l'inverno è

buona norma

stendere sul suolo ove si è espanso l'apparato radi- cale (i sottilielementi si trovano inge- nere nello strato attivoequindi alquan- tosuperficialmente)

un manto

di alcuni centimetri di spessore diterricciodi fo- glie

ben maturo

odi

compost come

pro- tezione dalle basse temperature. Tale

pacciamatura

funzionerà

anche come

blandofertilizzanteorganicosufficiente per soddisfare le sobrie necessità della passiflora.

Le

potature. Permantenereelegante ed in

buon

vigore la vegetazione

non vanno

trascuratileggeri interventi di for- bici perasportare ifioriesauriti, i frutti afflosciatisi e per regolare quei nuovi virgultichetendono adallungarsipiùdel necessario.

Anche

qualchetaglio di dira-

damento può

rendersi

opportuno

e va praticato in

modo

che possaservire per

stimolarelaformazionedi

nuove

vegeta- zioni nella parte bassa della pianta ed evitarecheiramimaturi, diventandole- gnosi,sispoglinoneitratti bassi.

Nel

caso in cui ilverificarsi di tem- perature invernali troppo basse dovesse produrre danni alla ramaglia o il

com-

pleto

congelamento

dellavegetazionee

ildisseccamentodellastessa,

con

l'arri-

vodelle giornate tiepide(fine febbraio- inizi di

marzo)

dal

ceppo

spunteranno nuovivirgulticheinbrevesurrogheran-

no

la parte danneggiata, la quale va asportatacompletamente.

LA PROPAGAZIONE

Volendo

si

può

ricorrere allariprodu- zione perseme.Isemi

vanno

estrattidal frutto

-

in cuisitrovano

immersi

in

una

polpa mucillaginosacolorrosso sangue

-

lavati, lasciati asciugare e posti in

un

sacchettodicartaperconservarli finoal

momento

della

semina

che si effettuaa fine inverno in vasetti con sabbiaetor-

(5)

Le

altrespecie: I-Passiflora coccinea, 2-Passifloraedulis, 3-Passifloraquadrangularis

ba

in parti uguali.

Quando

le piantine raggiungono l'altezza di 5-7

cm vanno

(con delicatezza) passatein vasi di 10-

12

cm

didiametro.

La

passiflorasi

può

propagareanche per taleaerbacea (A), da eseguirsi nei mesi caldi, utilizzando la parte apicale dei rametti divenuta

semi

legnosa.

La

lunghezzadellataleavaregolatain

mo- do che

tanto nella parte alta

come

in quella basalevi sia

un

nodo.

Le

partidi

rametto soprail

nodo

altoesottoquello basso

vanno

recise

con un

coltellino

da

innesto

ben

tagliente.

Le

talee così pre- paratesi

devono

inserire (rispettandola polarità) in

un

vasetto di 10

cm

didia- metro contenente

un

substrato di torba (o di agriperlite)e sabbia,disponendole nellaparte periferica del vaso. In

un

va- settodeldiametro sopraindicatoposso-

no

stare

comodamente

3-4talee.Ivaset-

ti

vanno

protetti

con un

fogliodi plasti- catrasparente disposto a

campana

per mantenerecostante l'atmosfera ecollo- catiin

un

ambiente

con buona

lumino-

sità.

A

radicazione avvenuta e

dopo

la

comparsa

dei primi virgulti le talee si

devono

trasferire in

un

vasodidiametro

Ciclo di coltivazione della passiflora

Operazione Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giù. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Die.

Messaadimora

Potatura

Propagazione

Fioritura

Maturazione

frutti

Le

epocheindicate

hanno

validitàgenerale

per

ilnord, ilcentro eil

sud

d'Italia con tendenzaall'anticipo

man mano

che dal

nord

siscendeal

sud

delPaese

leggermente maggiore,

con

terriccio di terra(1

volume)

esabbia(2volumi), in attesa che raggiungano la consistenza necessariaperessere

messe

a

dimora

o passatein vasodicoltivazione.

Interrando inprimavera (con la

me-

todologia

comune

atutte lepiantearbu- stive)

un

trattodi 10-12centimetridi

un ramo

sitonella partebassadellapianta

si ottiene in pochi mesi la radicazione della

propaggine

(B) che consente di avere

una

novella pianta, più pronta-

mente

utilizzabile diquella ottenutaper

talea.

È

pure facile la

propagazione

per

margotta

(C)(dapraticarsi inmaggio).

LE ALTRE SPECIE

Oltre alla Passiflora caerulea sono reperibilipresso vivaisti (')checoltiva-

no

ecommercializzanopiante e/o novità esotiche,

anche

le seguenti specie di passiflora: Passiflora coccinea a fiore rosso, Passiflora edulis (i cui frutti, si dice, sono afrodisiaci), Passiflora qua- drangularised alcunealtre.

Va

dettoperòche queste ultimespe- ciesono

poco

resistentialfreddoequin- didecisamentedelicatee pertantola lo- ro coltivazione è possibile soloin zone a clima mite(Rivieraligure, Italiacen- tro-meridionale eIsole).

Bruno

Carafflni

(')Piantedipassiflorapossonoessere repe- rite,oltrechepressoipiùrifornitivivai,an- cheaiseguentiindirizzi:

-Azienda Agrìcola VivaiF.lliMargherìti- Località

Monte

S.Paolo,50-53043Chiusi (Siena)-Tel.0578227686-Fax057821411.

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&

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0691019005 -Fax 0691011602(venditaal

pubblicosoloilsabato mattina).

''CON

TRÒLL

1N DÌ'rTÌ'zi ÀL 1M4000 I

14

VITAINCAMPAGNA7-8/2000

(6)

La diffìcile lotta all'acetosella dei campi,

un'insidiosa infestante dei giardini

Poiché con

lalotta

manuale non

siriesce

a contenerla, bisogna

ricorrere

o

alla lotta

chimica

«preventiva» distruggendo

le

piantine

di

acetosella già presenti prima

della

semina o messa a dimora

delle

erbe o piante da

coltivare,

ovvero

alla lotta

«curativa» a mezzo

di

diserbanti

selettivi

che fanno morire

le

piante

dell'acetosella

senza danneggiare

lealtre

coltivazioni già presenti

L'acetosella dei

campi

(Oxalis corni- culata) è un'infestantecheha conosciu- to negliultimi anni

una

forteespansione neigiardini, tanto

da

diventare

un

gros- soproblema: se lasciatavegetare, entro breve

tempo

colonizza tutti gli spazi creando

una

fortecompetizioneneicon- frontidellaflora coltivata.

Pensaredieliminarlain

modo

defini- tivo

manualmente - con

l'impiegodella solazappa odel rastrello

-

è

molto

dif- ficile perché mediante la duplice capa- citàdi moltiplicarsi

con

semi e stoloni obbligherebbeil giardiniere a rimanere occupatoa

tempo

pieno

con

ilrischiodi danneggiare altre piante. Occorre per- tantoricorrere alla lotta chimica «pre- ventiva» distruggendo l'acetosella già presente

prima

della

semina

o

messa

a

dimora

delleerbeopiantedacoltivare, oppurealla lotta«curativa» a

mezzo

di diserbanti selettivi che fanno morire le piante di acetosella senza danneggiare

le altrecoltivazioni giàpresenti.

• La

lotta

chimica

«preventiva».Il

contenimentodellepiantinediacetosel- la già sviluppate,

prima

dell'impianto del tappeto erboso o della

messa

a di-

mora

di piante nelgiardino, è possibile in viapreventivamediante l'impiego di glifosate (non classificato)

-

per

esem-

pio

Roundup Bioflow -

da distribuire sulle piante di acetosella

con pompa

a spalla alla dosedi

200 mi

di formulato ogni 10litridiacqua,sufficientipertrat- tare

una

superficie di

300-400

metri quadrati.

Ricordiamo

che questo pro-

U

acetosella dei

campi

(Oxaliscornicu- lata) è

una

piccola erbacea che vegeta annualmente,

ma anche per

più anni,

sviluppando

fusti striscianti (stoloni) chela rendono un'insidiosainfestante

dotto devitalizzale piante adulte infe- stantigià presenti

munite

di stoloni,

ma

non

impediscelanascitadi

nuove

pian- te dai semi.

Questa

operazione vafatta preferibilmente in autunno o in prima- vera,

ma

anchein qualsiasi altroperio-

do

dell'annopurchéle pianteinfestanti sianoinpienostatovegetativo.

• La

lotta

chimica

«curativa».

-

Nei tappeti erbosi esistenti costituiti

da

essenze

graminacee

(tipo loietto), è possibile contenere le nascite dell'ace- tosella

con

l'impiego di isoxaben (irri- tante), alladose di circa 100

mi

di for- mulato

commerciale

(Gallery)diluitiin 20-50litridi

acqua

per1.000 metriqua- dratidi superficie,trattando

con pompa

a spalla nel periodo che va dalla fine

A

sinistra:

/'applicazione degli erbicidi

può

esserefatta conirroratrice aspalla,

secondo

itempi elemodalità riportate neltesto.

A

destra: /'acetosella raggiunge, grazie allasua modalitàdidisseminazione(i

semi a maturità

vengono

proiettatia distanza),

anche

ivasidi fiori tenutinei puntipiùaltidelgiardino;inquesti casi potete risanareilvaso

cambiando

tutta laterra e

facendo

attenzioneche

non rimangano

stolonidiacetosella

dell'estate all'iniziodellaprimavera.In assenzadipiogge occorreeffettuaredo-

po

iltrattamento

un

intervento irriguodi

almeno

15-20

mm

(cioèche bagniilter-

reno per

uno

strato di

almeno

4-5

cm)

perpoterattivareilprodotto.

Questo

er- bicida

non

provoca danni alle essenze graminaceedeltappetoerboso inquan- toagisce sulle piantinein fase diemer-

genza

mediante assorbimento radicale,

rimanendo

localizzatoinsuperficie sen- zainteressareleradicipiùprofonde.Nel caso, invece, di tappeti erbosi costituiti

da

essenze

non

graminacee, quali per

esempio Dichondra

repens,

contro

l'acetosella

non

èpossibilel'impiegodi

mezzi

chimici perché danneggerebbero anche le essenze gradite, e pertanto si

deve

ricorrere, per

quanto

difficile, all'asportazione

manuale

conl'eventua- leausilio dirastrelli.

- Nei

giardinicostititi

da

arbusti verdi o

da

fiore è possibilecontenerel'aceto- sellaricorrendoallostessoisoxaben(ir- ritante), trattando a

mezzo

di

pompa

a spalla

con

circa

100 mi

di formulato commerciale(Gallery)diluitiin20-50li- tri di acqua per

una

superficie di 1.000 metriquadrati,oppure mediantela distri-

buzione dei microgranuli di oxadiazon (nonclassificato)alladosedicirca 1,5

kg

del formulato

commerciale

Ronstar

G

ogni 100metri quadratidisuperficie.Per

il miglior successo dell'operazione oc- correintervenireinautunno oalpiùtardi afineinverno,a

gemme

fermeesuterre-

no

finementelavorato, livellatoeumido.

Inassenzadipioggeoccorreeffettuareun interventoirriguo di20-30

mm

(cioèche bagniilterrenoper

uno

stratodi

almeno

5-6

cm)

entro 8-10 giorni per attivareil

prodotto.

- Nei

giardini costituiti

da

essenzeer-

bacee da

fiore, annuali e/operenni, il

contenimentodell'acetosella

con mezzi

chimici risulta praticamente

impropo-

nibile, appunto per la variabilità delle specie di pregio presenti e per il loro differente gradodisviluppo e di sensi- bilità nei confronti dei diserbanti. In questicasi altro

non rimane

che l'inter-

vento

manuale - con zappa

orastrello

- come

dettopiù sopraperitappeti er- bosi esistenti costituiti da essenze

non

graminacee.

Giovanni

Campagna

(7)

L'ORTO

Indivie ricce da taglio e crescione comune:

provateli anche su modeste superfici

Le

indivie ricce

da

taglio e il

crescione comune sono ortaggi

facili

da ottenere

e

raramente pongono problemi. Per questo

la

loro coltivazione è consigliabile pure a coloro che hanno da poco

iniziato l'attivitàdi

piccoli

orticoltori.

Chi poi non ha mai provato queste colture

sotto

tunnel può

senz'altro effettuare un'utile

esperienza

di

coltivazione magari su una superficie molto

limitata

(anche meno

di

un metro quadrato specialmente per

il

crescione), tenendo conto che così è possibile

aumentare

il

numero degli ortaggi

di

cui

si

può usufruire nel periodo più freddo dell'anno

Ci sono piante orticole

poco

cono- sciute la cui diffusione è limitata ad aree piuttosto ristrette e tra queste vi sono le indivie ricce da taglio e il cre- scione

comune

('), ortaggi che merite- rebbero

maggiore

considerazione nei piccoli orti sia

perché

forniscono

un

prodotto

meno

consueto rispetto agli

altri ortaggi

da

foglia

da consumare

crudi, siaperlafacilitàdicoltivazione.

COME

SI

PRESENTANO

LE PIANTE

Le

indivie ricce

da

tagliopresenta-

no

foglie riunite alla

base

(rosetta fogliare)

con

lamine frastagliate e ric- ciute di colore che, a seconda dei tipi,

va dal giallo chiaro (biondo) al verde abbastanza scuro.

Nel primo anno

le piante, che

sono

biennali,

producono

radici (un fittone ramificato) e foglie, mentre nel

secondo formano

i fiori (o meglio infiorescenze di tonalità azzur- re che si sviluppano dallo scapo fiora- le).

Come coltivazione

si

devono comunque

considerare a ciclo annuale a

meno che non

si lascino

andare

a seme. Ilcrescione

(comune

oinglese o agretto)presenta anch'essoradici afit-

tone e foglie riunite in rosette

con

lamina suddivisa (frastagliata) e, nella varietà riccia, arricciate.

È una

specie annuale.

La

durata della coltivazione perle indìviericce

da

taglio

può

varia- re

da 30-60

a

90-120

giorni (colture protette autunno-invernali), per il

crescione

da 20

a

40-50

giorni (ugualmente per coltureprotette J£

attuate nella stagione fredda),

^gg Per la brevità del loro ciclo, questi ortaggi

vengono

en-

trambi comunemente im-

piegati

come

secondecolture.

IL

CLIMA ADATTO

Le

indivie ricce

da

taglio e il

crescione

hanno una

discreta resi- stenza al freddo e nelle

zone

più miti delcentro-meridione sicoltivano d'in- verno inpieno

campo,

mentrenelnord

devono essere

protette

da

tunnel.

Entrambi non

sono invece adatti a lun- ghi periodidicaldosecco.

Per

iniziare a vegetare le indivie ricce

da

taglio

hanno

bisogno di

una

temperaturadicirca5° C, mentre peril

loro sviluppo latemperatura migliore vada 15-16 a 18° C. Perilcrescionela temperaturadicrescitaèdicirca 15° C.

Queste

loro caratteristiche permet- tono lacoltivazionedurante larga parte dell'anno, specialmente se sipossiedo-

no

protezioni anche di limitate

dimen-

sioni. In lineadi

massima

è

da

evitare la coltura in piena estate nelle località piùcalde easciutte, inparticolareperil

crescione che

predilige

un clima umido. La

coltura delle indivie ricce

da

tagliosi

può

attuare inestate in pia- nura padana, meglio se nelle posizioni

climatiche piùfresche (non vi sono, di regola, problemi per la salita a seme,

ma

per la qualità del prodotto).

Una

prova di questa coltivazione durante il periodoestivo èil sistemamiglioreper verificare la sua riuscita (ricordate che

non

deve

mai

soffrirela siccità).

Il crescione viene invece

meno

col- tivato nei mesi più caldiperché tollera

poco

laluce intensae,

come

detto,

ama

l'umidità (vi è il rischio che vada pre-

cocemente

a

seme). Tra

l'altro, il

migliore prodotto dal

punto

di vista gustativo si raccoglie durante il perio-

do

più fresco dell'anno.

Volendo

utiliz- zare il crescione pure d'estate si

può

coltivarlo in vasi che

vanno

collocati nella parte più fresca dell'orto o del giardino, tenendo il terriccio costante-

mente

umido.

18

VITAINCAMPAGNA7-8/2000

(8)

Varietà

Bianca

riccia

da

taglio VarietàVerde riccia

da

taglio

Durante il periodo primaverile-esti- vo queste piante

possono

riuscireposi- tivamente in ambienti di alta collina e di

montagna

(in posizioni climatiche

fresco-umide). Al

contrario, nelle regioni del nord, in

caso

di inverni

molto

freddi, le colture sotto tunnel

possono

essere

compromesse

dalle gelate.

Non

disponendodi tunnel,l'usodel tessuto

non

tessuto

può

risultare

un

valido aiuto perproteggeresia le colti- vazioni dei primi mesi dell'anno, sia quelle in atto a metà-fine autunno/ini- zioinverno.

Pur essendo ortaggi che

non hanno

bisogni complessivi di grandi quantità d'acqua, è necessario poter irrigareper

tutta laduratadellecolture

-

inspecial

modo

se si attuano sotto protezioni

-

perché, è opportuno sottolinerlo anco-

ra, indivie ricce da taglio e crescione

non devono mai

soffrire la siccità.

IL

TERRENO ADATTO

In piccole superfici questi ortaggi, che sono piuttosto adattabili,

vengono

messi a

dimora

nei più diversi tipi di terreno. Il crescione preferisce

comun-

quesuoliben dotati di sostanza organi- ca decomposta.

In tutti i terreni,

specialmente

in quellipiùcompatti,

devono

essere evi- tati i ristagni

d'acqua

che potrebbero

compromettere

le coltivazioni.

La

rea- zione

(pH)

più

idonea

per le indivie ricce

da

taglio è

compresa

in valori che

vanno da

6,5 a 7,5-7,8 (cioè

da

subacido a subalcalino-alcalino), peril

crescione da 6 a 7 (cioè da subacido- quasiacidoaneutro).

E opportuno non

piantare per

due

anni di seguito questi ortaggi nello stessoterreno e

dopo

pianteche appar- tengono allaloro stessafamiglia (cico- rieeradicchi, lattughe,scarolaperVin- divia riccia

da

taglio;rucola, ravanelli,

cime

di rapa e cavoli in genere per il

crescione).

:

:' ?' :

:

1

«

!

1

t

;

j

12

ninon per

il

tra le file crescione s

s

dm 8~

emina:ledistanze

itengono, disolito,

LA CONCIMAZIONE SPESSO

NON È NECESSARIA

Le

esigenze delle indivie ricce

da

taglio edelcrescioneriguardo allacon- cimazionesono ingenere

modeste

e nei piccoli orti

non

è, di regola, necessario effettuare alcun apporto di fertilizzanti

prima

della loro

semina

dato

che

si

accontentano dei residui difertilità che lasciano nel terreno le altre coltivazio- ni. Nel casosi disponessedi suoli

poco

fertili sipossono mettere a

dimora dopo

ortaggi che

vengono abbondantemente

concimati

come

pomodori, zucchine ed

altri. L'usodilimitate quantitàditerric- ciodi letame odi

compost

molto matu- ro (1-1,5

chilogrammi

per

metro

qua- drato)

deve

essere valutato caso per

caso

(per

esempio

in terreni

molto

poverie/o incui da

poco

sièiniziata la coltivazione), ricordando che

sono da

evitare

- come

per tutti gli ortaggi da foglia

-

eccessi di

concimazioni,

soprattutto a base di azoto, perché

non

vi siano accumuli di nitrati nellefoglie stesse, nitrati che potrebbero risultare dannosiallasalute.

LE «VARIETÀ» SONO POCHE

Per le indivie ricce

da

taglio esisto-

no essenzialmente due

«varietà»:la

Bianca

riccia

da

taglio (detta

anche

endiviettabionda), che

ha

foglie abba- stanza suddivise e arricciate di colore giallo-chiaro/giallo-avorio; la

Verde

riccia

da

taglio (o endivietta verde o romanesca) che presentafogliepiù svi- luppate in altezza rispetto alla prece- dente e ricciute, dicolore verdepiutto- sto intenso,

ma con

lacostolatura cen- trale più chiara.

Entrambe, una

volta tagliate, rivegetano

con

facilità.

Per

quanto

riguarda il crescione è più facile trovare il tipo

con

le foglie

meno

arricciate.

I

semi

di questi ortaggi si trovano

presso

i rivenditori più riforniti di sementi da orto e/o articoliper il giar- dinaggio.

Se non

riuscite a trovarli nella vostra

zona

di residenza, potrete eventualmente richiederli a ditte che li

vendono

percorrispondenza(2).

LA COLTIVAZIONE

Preparazione

del

terreno. Non

è

necessario vangare profondamente

(sono sufficienti

20

centimetri)

prima

della

semina, ma bisogna

sistemare accuratamente gli strati superficiali del suolo perché queste piante possiedono

un seme

relativamente piccolo che per svilupparsi

non

deve trovarezolle trop-

po

grosse.

È

inoltreopportuno sistema- re

con

molta curagli strati più superfi- ciali del terreno in

modo

che

non

vi siano

buche

o avvallamenti

dove

possa ristagnare l'acqua.

Semina. Le

operazioni di

semina

ini-

ziano solitamente, inpianura padana, a fine febbraio-primidi marzo,

ma

anche a fine gennaio disponendo di protezio- ni.

Le semine

poi

possono

proseguire fino al termine di

maggio

(nelle loca- lità più fresche

possono

continuare,

specialmente

per le indivie ricce

da

taglio, anche pertuttal'estate).

Le

ope- razioni di

semina

riprendono attorno a

metà

agosto e continuano fino a

metà

ottobreed

un

po' oltreper ilcrescione,

operando

però

da

metà-fine settembre

(9)

A

sinistra:sementidiindiviarìccia

da

taglio.

A

destra: semidicrescione(ilcolo- revivacestaaindicarechelesementi

sono

stateconciate, cioèdisinfettate)

Piantinedicrescioneinfasedi crescita Colturadicrescioneinfasediraccolta

fKSàa w

Piantedi

Bianca

riccia

da

taglio al

momento

dellaraccolta

unicamente

sotto protezioni. Si potrà usufruire più a lungo di questi ortaggi effettuando

semine

scalari, ad

esempio

alladistanzadi circa 15 giorni

-

anche 10 per il crescione

che ha un

veloce cicloproduttivo

-

l'unadall'altra.

La

distribuzione del

seme

viene di solito1 eseguita a spaglio,

ma

sarebbe consigliabile seminare a righe distanti traloro 8-12 centimetri.

La

quantità di

seme

impiegata va in genere da 3 a

4 grammi

permetro quadrato o

un

po' di più (5

grammi)

in particolare per le

colture più precoci e tardive di indivie ricce

da

taglio.

La

profonditàdi semi-

na

è in genere piuttosto limitata (2-3 millimetri) e

non deve superare

la grandezzadelseme.

Nel

crescione il

numero

di

semi

contenuti in

un grammo

è pari a

600

unità

(400-750)

e la

germinazione

è piuttosto rapida dato che

con

tempera- ture sui 15°

C

avviene in due-tre gior- ni.

Anche

nelle indivie ricce

da

taglio

un grammo

di semente contiene attor-

no

a

600

semi (550-600) e latempera- tura migliore per la loro germinazione è di 25°

C

(convalorida

20

a30°

C

la

germinazione avviene

in 4-5 giorni, mentresale fino a15 giorni

con

tempe- rature di 10° C).

Anche

nel

caso

di questi ortaggi, per facilitare la germi- nazione nei periodi più freddi si

può

stendere sulle aiole

un

velo di tessuto

non

tessuto.

Dopo

la semina, specialmente se si

verificano periodi asciutti, e in ogni caso sotto protezioni, bisogna interve- nire

con

limitateesenecessarioripetu- te quantità

d'acqua

(bisogna evitare che il terreno si asciughi in superficie) fino a

quando

la germinazione è

com-

pletamenteavvenuta.

In piccole superfici questi ortaggi, viste le loro limitate dimensioni, pos-

sono

essere talvolta seminati assieme (consociati) ad altre piante orticole e

soprattuttoai ravanelli,

ma

anchelattu-

ghe

dataglio,valerianella e rucola.

Irrigazione. Nelle colture autunnali e dell'inizio della

primavera

attuate a

pieno campo

le irrigazioni

sono

in genere ridotte all'indispensabile e in annate piovose addirittura

non

si inter-

viene

limitandosi, se necessario, a bagnare leggermenteeripetutamentele aiole solo per far

germinare

i semi.

Invece nelle coltivazioni primaverili- estivee in quelle protettegli interventi irrigui

devono

essere attenti e assidui a iniziare

da

quelli

che

si effettuano subito

dopo

la semina. In ogni

caso non

bisogna

mai

farsoffrire la siccitàa questi

due

ortaggi.

Sotto tunnel, durante la stagione fredda, si

deve

irrigare solo

quando

è strettamente necessario

arieggiando

poi

con abbondanza

le protezioni per farasciugare

completamente

le piante.

Ilsistemapiùusato perirrigareque-

sti ortaggi è quelloper aspersione (o a pioggia),

ma

si

può

anchefar scorrere lentamente l'acquatra

una

filae l'altra

smuovendo

di frequente il terreno in superficie così chel'acquastessapene-

tri

con

piùfacilitànel suolo.

Cure

colturali.

Sono

molto limitate e consistono nel togliere le piante infe- stanti che eventualmente si sviluppano nelle colture.

Questo

lavoro èfacilitato dalla

semina

a righeche consente pure di lavorare gli strati più superficali del terrenoche

possono

diventarecompatti a seguito delle piogge odi ripetuteirri-

gazioni.

LA RACCOLTA

Si procede allaraccolta tagliando le foglie

come

si fa

con

la lattuga o il

radicchio

da

taglio. Ci si aiutaingene- recondelle forbici.

Nelcrescione spesso si asportano le foglie dal fusto

con

le

mani

(si «pela-

no»

ifusti). Inentrambi gliortaggi, per raccogliere foglie più pulite è consi- gliabile toglierle dalle aiole

quando

sono asciutte,perchésesono bagnate o

umide

trattengono piùfacilmenteilter- reno.

La

raccolta si attua

quando

le fogliesonoalte5-10centimetri,

ma

nel crescione si utilizzano

comunemente

pureigermogli.

In 10 metri quadratidi superficie si

possono

raccogliere

da

5 a 6-8

kg

(si

possono

toccare i 12 kg) di indivie ricce

da

taglio e quantità uguali o

un

po' superioridicrescione. Iquantitativi raccolti

sono

variabili soprattutto a seconda delle dimensioni che raggiun-

gono

le foglie

quando

si tagliano, del- l'uniformità della coltura, del

numero

ditagli che si eseguono, del periododi coltivazione.

20

VITAINCAMPAGNA7-8/2000

(10)

Trappola

per

limaccea base dimetaldeide

MALATTIE E PARASSITI

NON PREOCCUPANO

Le

indivie ricce

da

taglio e il cre- scione sono piante rustiche eabbastan- za raramente vi

sono

preoccupazioni pericoltivatori.

Possono, a volte, esseredanneggia-

te da

lumache

elimacce cherappresen- tano

un problema

in particolare se si

verificano annate

molto umide

(spe- cialmente in primavera e in autunno).

Per

contrastarle

senza usare esche

avvelenate è possibile installare delle barriereodegli appositi bordi (sitrova-

no

in

commercio) che non vengono

superati

da limacce

e

lumache. Per

quanto riguarda le barriere (per

esem-

pio di lamiera zincata), queste

devono

venire interrate 10

cm,

essere alte

almeno 70

centimetri fuoridal terreno, solidamente installate e

non

presentare aperture o fessure

da

cui riescano a passarelelimacce.

È da

ricordare chel'uso delleesche abase dimetaldeide (esche al

3-5%

di metaldeide-prodotto

non

classificato- intervallo di sicurezza di

20

giorni) è

ammesso

anche dallanormativa

comu-

nitaria per l'agricoltura biologica pur- chésianocontenute inapposite trappo- le e

contengano un

repellente per gli animalisuperiori.

Molto

importante è invece sottoli- neare la necessità che nel terreno

dove

si

seminano

questi ortaggi

non

vi siano

La coltura protetta

Crescionecoltivato incontenitorisottoprotezioni

Tanto

le indivie ricce

da

taglio che il crescione

sono

tra le colture più consiglia- bili

da mettere

a

dimora

sotto protezioni in piccole superfici

per

la facilità d'e- secuzione della coltivazione e

perché possono fornire

prodotto fresco nella stagio- ne invernaleincuigliortag- gi disponibili

sono abba-

stanza limitatisia

per nume-

ro

che per

quantità.

Sono

sufficienti tunnel di

modeste

dimensioni (metri 1-1,20 di larghezza, metri 1 circa di

altezza) che

potranno

essere collocati sulle aiole

anche

se la

semina

era stata fatta, inprecedenza, inpiena aria.

Ancora

più validi

sono

itunnel di

medie

dimensioni (attorno a metri 3 di larghezza e 2 di altezza) che

però non

si

possono

spostare a

seconda

delle necessità.

Bisogna comunque

pre- vedere delle aperture

perché

queste protezioni

hanno bisogno

di essere arieggate

per

eliminare la

condensa

che si

forma

sui teli (gocciolamento) e sullepiante.

E opportuno

eseguire l'arieggiamento

anche quando

ali 'ester-

no

vi

sono

pochi gradi sopra lo zero tanto in giornate soleggiate

come

in

presenzadi

tempo

nuvoloso. Volendo

aumentare ancora

dipiùlaprotezione dalfreddo, allaserasi

può

stenderesulleaiole

un

veloditessuto

non

tessu- toche verrà rimosso ilmattino seguente

perché

le indivie

da

taglioe ilcre- scione

prendano

più luce possibilevista la limitata illuminazione invernale.

Si ricorda

che

neiperiodi freddi i qualitativi

d'acqua

(a

temperatura

ambiente) necessari alle colture protette

sono molto

ridotti e che si deve interveniresolo se strettamente necessario.

Il crescione si coltivafacilmente

pure

in vasio inapposite vaschette

da

cui si tagliano le giovanipiante. I vasi si

possono

riempire

con un

terriccio limitatamente

concimato

(può

andare bene

quello

per semine

etrapianti) e collocare, durante la stagione invernale, tra

una doppia

finestra, meglio se sotto e

un

calorifero. Ivasi

devono

essereirrigatisenza

mai

eccedere

con

iquantitatividi

acqua

impiegati.

ristagni

d'acqua

(bisogna prevenire i

marciumi

al «colletto» delle piante) e che

quando

si coltivano sotto tunnel le protezioni

vengano

arieggiate in

modo

continuativo e

con

abbondanza.

L'UTILIZZAZIONE

Comunemente

questepiante ortico- le

vengono consumate

in insalata.

Le

Ciclo di coltivazione di indivia riccia da taglio e di crescione comune

Operazione Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giù. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Die.

Semina

1

Raccolta

uni

Le epoche

indi d'Italia contene Paese.Iperiodi

cate

hanno

validità generale

per

il nord, il centro e il

sud

lenza all'anticipo

man mano

che dal

nord

si scende al

sud

del tratteggiati indicanochelecolture

vengono meno

praticate.

foglie si utilizzano

dopo

un'attenta pulizia e

un

accurato lavaggio.

Una

volta eseguita la raccolta si

possono mantenere

in frigorifero per alcuni giorni,

ma

il grande vantaggio che offre l'orto famigliare è quello di

permettere

di

consumare

i prodotti

appena

raccolti

che mantengono

a pienotutte le caratteristichegustative e specialmente il loro contenuto in sali

minerali e vitamine. Indivia riccia e

crescione forniscono poche

calorie (11-24 per cento

grammi)

e contengo-

no

molta

acqua

(93-95%).

FotodiAnnalisaVian Silvio Caltran

(')

Le

indivie riccedataglio appartengono alla famigliadelleComposite oAsteracee;

il

nome

scientifico della specie è Cichorium endivia varietàcrispum. Ilcre- scione appartieneinveceallafamigliadelle CrucifereoBrassicacee;ilsuo

nome

scien- tificoèLepidiumsatìvum.

( 2

) Vi

rimandiamo

all'elenco delle ditte sementierepubblicatosulnumero 1/2000a pagina23.

(11)

IL FRUTTETO

Nashì: messa a dimora, forme dì allevamento, cure di coltivazione, raccolta

Dopo

la

messa a dimora

delle

giovani piante acquistate

in

vivaio

si

può impostare

la

forma

di

allevamento:

vi

consigliamo

la

palmetta regolare o

irregolare.

Riguardo

alle

cure

di

coltivazione - molto

simili

a quelle da

riservare al

pero comune - importanti risultano per

il

nashi

il

diradamento

dei frutti e le

concimazioni. La raccolta e

la

conservazione

deifrutti

La messa

a

dimora

del nashi si ef- fettua in autunno, apartiredalla secon- da

metà

di

novembre,

oppure afine in-

verno in

marzo

fino all'inizio del

mese

di aprile;poteteimpiegaresiapiantedo- tate di pane di terra che a radice nuda.

Per le modalità dell'operazione vi ri-

mandiamo

allatavola

«Messa

a

dimora

di

una

singolapianta» pubblicata su «i

Lavori» di

novembre-dicembre

1999, a pagina6.

Per uniformare le piante del nashi conlealtre varietàdipero, le

forme

di

allevamento

consigliatesonolapalmet-

ta regolare e la palmetta irregolare. In considerazione del debole vigore delle piantediquestaspecie,dovetesottopor- re le branche principali della palmetta ad

una

inclinazione inferiore di 10-15 gradirispetto allebranche delle varietà dipero

comune.

In pratical'inclinazio- ne dellebranche delle piante dei nashi

non deve

superare i 35 gradi rispetto all'assecentraledella pianta.

LE CURE DI COLTIVAZIONE

Le

diverse operazionida dedicare al nashi, pur

essendo

quasi identiche a quelledariservareallediverse varietàdi

pero('),

devono

essereeffettuate tenen-

do

in considerazione alcuni accorgi- menti tecnici indispensabili per sod- disfareleesigenzedi questaspecie.

Astoni di nashi dotati di

pane

di terrapronti

per

la

messa

a

dimora Potatura

di

produzione.

Considerato il

limitato vigore vegetativo, la potatura delle piante in pro-

duzione

(nel

periodo

di-

cembre-feb-

braio) deve ri- sultare più se-

vera

rispetto alle piante del

pero comune.

Normalmente

lediverse varietàdinashi

producono

re-

golarmente suirami diun

anno

eciòri-

chiede un diradamento più accentuato diquestiramie,inalcunicasi,anchela spuntatura deglistessi.

Diradamenti

(vedi riquadroa pagi-

na

26).

Su

questaspecieun

primo

dira-

damento

sieffettuanella fase diforma- zione dei mazzetti fiorali,

prima

della fioritura (fine marzo-aprile),

con

il ta- glio dei boccioli in esubero eseguito

con

le forbici da sarto, eliminando al-

meno

la

metà

deifiori presenti su ogni mazzetto.

Un secondo

diradamentode- veessere effettuato

dopo

lacascola na- turale,

quando

i frutticini

hanno

rag- giunto le dimensioni di

una

noce (nel

mese

digiugno).

cm50-55

Concimazione.

Tutte le varietà di nashi evidenziano dei

fenomeni

di ca- renzadi

magnesio

e dialcuni microele- menti tipo

manganese,

zinco, boro, ra-

me,

ferro,ecc.Per questomotivolecon- cimazioni minerali

prevedono

l'impie-

go

del solfato

potassico-magnesiaco 30+10

in sostituzione del solfatodi po- tassio-50 e

vanno

integrate

con

la distri-

buzione di concimi fogliari contenenti microelementinel periodoprimaverile- estivo.

La concimazione

che si effettua nei

mesi

di

novembre-dicembre,

riser- vata alle piante in piena produzione, prevedeladistribuzione, su

una

superfi- cie di 100 metri quadrati, dei seguenti fertilizzanti:perfosfato minerale-19,

kg

5-6;solfato

ammonico-20, kg

8; solfato potassico-magnesiaco 30+10,

kg

5. Al fine di mantenere costante il tenore di sostanza organica occorre distribuire ognidueanni

kg 300-400

di letame per la stessa superficie.

Nel

caso in cui la

concimazione

minerale

venga

effettuata afine inverno, inluogo deiconcimi so- prariportatièconsigliabilel'impiegodi

un concime complesso

ternario conte-

nente anche magnesio,

tipo 15-9-

15S+2MgO,

alla dose di

kg

7,

sempre

per 100metriquadrati.

Irrigazione.

La carenza

di

acqua

provoca nel nashi

un

arresto di vegeta- zione e limita la dimensione dei frutti.

Considerato poi che l'apparato fogliare

Palmetta

regolare.A-Taglio dell'astone all'atto dell'impianto. H-Taglio dell'asse centrale

per

favorire la

formazione

della

seconda

impalcatura.

C-

Taglio dell'asse centrale

per

favorire la

formazione

della terza impalcatura

(lebranchelaterali

vengono

inclinatedi

35°

rispettoall'assecentrale).Nella

primavera

seguente,

per

favorirela

formazione

diun'altraimpalcaturadira-

mi

occorreprocedere

nuovamente

al taglio dell 'asse centrale

come

in

C

Palmetta

irregolare.

A-Messa

a

dimora

dell'astone (che

non

viene spuntato).

B-Rami

sviluppatilungol'asse centrale.

C-Le

branche lateraliche

hanno

raggiuntoun

buon

sviluppo

vengono

inclinatedi

35

gradirispettoali'asse centrale

VrTAINCAMPAGNA7-8/2000

25

(12)

A

sinistra:filare dipiantedinashiinpienaproduzioneallevateapalmettairrego- lare.

A

destra: considerato illimitato vigore dellapiantadelnashi, l'inclinazione dellebranche (formediallevamentoa palmetta)

non

deve superareì35°rispetto

ali'assecentrale

Diradamenti.

1-

Primo diradamento

sui fiori:durantela fasedifioritura(nei

mesidimarzo-aprile)

da

ognimazzetto fioralevaeliminata

la

metà

deifiori presenti.

I-Secondo diradamento

sui frutti (nel

mese

digiugno):

a

seconda

delle dimensionidel

ramo

silasciano 1-2frutti

per

ogni

lamburda

Ciclo di coltivazione del nashi

Operazione Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giù. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Die.

Messaadimora

Potatura

Diradamento

Concimazione

Raccolta

Le epoche

indicate

hanno

validitàgenerale

per

ilnord, ilcentro eil

sud

d'Italia

con

tendenzaali'anticipo

man mano

che dal

nord

siscendeal

sud

delPaese

di questa specie è particolarmente ab- bondanteecaratterizzato,peralcuneva- rietà, da foglie di grandi dimensioni, i valori della traspirazione sono elevati e occorrepertanto,

dove

è possibile, ese- guireperiodicamentele irrigazioni.

GLI INTERVENTI FITOSANITARI

Per la difesa del nashi attenetevi ai nostri calendarimensili degli interventi fitosanitari alle

pomacee, con

particola- reriferimentoalpero (2).Intervenite co-

munque

soltanto nel caso di accertata necessità,

impiegando

le dosi

minime

prescritteperilpero.

LA RACCOLTA E LA CONSERVAZIONE

Il

momento

giustoperlaraccolta dei frutti dei nashi

non sempre

è facile da determinare. All'atto pratico, al fine di evitare deglierrori, che si ripercuotono sulsaporedeifruttie sullaconservazio- ne degli stessi in fruttaiooin frigorife- ro, dovete eseguire la raccolta

quando

inizial'imbrunimentodel seme.

Nei

fruttetifamigliari,

dove

laprodu- zioneèdestinataesclusivamenteall'au-

toconsumo,

dovete raccogliere i frutti

scalarmenteregolandolaraccolta, oltre che sulcolore dei semi, anchesul colo- redellabuccia.Infatticonlamaturazio- ne fisiologica il frutto di colore verde tendeadiventaregiallo,mentreilfrutto bronzatoperdeilcoloredifondoverda- stroed incrementalabronzatura.

In

un

ambiente naturale, fresco, leg-

germente

ventilatoe

poco

luminoso,la

conservazionesi

può

prolungare per15- 25 giorni. I frutti

devono

essere confe- zionati in plateau in

un

unico strato al

momento

dellaraccolta e

non

sottoposti adulteriorimanipolazioni.

La

destinazione principale è il con-

sumo

fresco diretto oppure in

macedo-

nia

con

altri frutti.

Ilfrutto del nashi si

può

considerare

un

eccezionale dissetante con

un

parti- colare aspetto dietetico. Si presta otti-

mamente

anche perl'estrazionedel suc- co cherisultaparticolarmentearomatico e gradevole,oppure perlarealizzazione difrullati

da

destinareai

bambini

edagli anziani.

RaffaeleBassi

(') Consultate il fascicolo bimestrale de «i Lavori»allarubrica delFrutteto.

( 2

)Siveda- oltrea«iLavori»quisopraci- tati- anchelaGuidaillustrata alladifesadi fruttetoevignetoallegataal n.2/1998.

Puntate pubblicate: 1-11 nashi per il

piccolofrutteto difamiglia (n.6/2000).

2-Messa

a dimora, forme di alleva- mento,curedicoltivazione,raccolta(n.

7-8/2000). Fine

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