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Pisa, l Università promuove un evento internazionale e

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Academic year: 2022

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Pisa, l’Università promuove un evento internazionale e una nuova composizione musicale per “700 Dante”

In occasione del Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, l’Università di Pisa ha illustrato le principali iniziative con cui l’Ateneo intende celebrare il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta.

“Gli eventi danteschi del nostro Ateneo – ha detto Alberto Casadei, ordinario di Letteratura italiana al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica – entrano in sinergia con altri importanti qui a Pisa, come la mostra dedicata alle magnifiche illustrazioni all’’Inferno’ dell’artista inglese Tom Phillips a Palazzo Blu (marzo-luglio 2021). Nello stesso tempo si inseriscono perfettamente in un quadro nazionale,

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grazie alla collaborazione con l’Associazione degli Italianisti (Adi) per la serie di incontri “Nel nome di Dante”

( i l p r o g r a m m a c o m p l e t o è d i s p o n i b i l e s u l s i t o www.dantenoi.it)”.

Nello specifico, a maggio, in continuità con gli appuntamenti organizzati a Pisa dal professor Marco Santagata sino al 2020, saranno proposti alcuni incontri di livello internazionale su

“Dante a Pisa”, coordinati dai professori Alberto Casadei, Stefano Garzonio e Biancamaria Rizzardi e in collaborazione con la Fondazione Palazzo Blu.

Il professor Alberto Casadei

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Il musicista pisano Marco Bargagna

Il Coro dell’Università di Pisa

Tra gli ospiti ci saranno Maaza Mengiste, considerata una

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delle voci più potenti della letteratura contemporanea afroamericana e autrice di opere che esplorano temi quali la guerra, l’esilio, la migrazione e la rivoluzione, con particolare attenzione all’Etiopia, sua terra di origine, e Marija Stepanova, personalità di spicco nella poesia e nella prosa russa contemporanea e autrice del romanzo “Memoria della memoria”, vero e proprio caso letterario dell’anno 2017, che nel ricostruire la storia della propria famiglia offre una riflessione storico-filosofica e politica sulle strategie di interpretazione del passato. In entrambe queste autrici la lettura di Dante ha lasciato il segno, e comunque è fondamentale sentire la voce di scrittrici contemporanee che rileggono il grande poeta a settecento anni dalla morte, come già sono state innovative le letture dantesche di Eliot, Montale o Borges.

Oltre a queste autrici, che si collegheranno in streaming il pomeriggio del 10 maggio, il giorno 11 maggio parlerà della sua idea di Dante il fisico pisano Guido Tonelli, mettendo in rilievo gli aspetti cosmologici della “Divina commedia” in rapporto alle convinzioni attuali. Sempre l’11 maggio, auspicabilmente in presenza, lo scrittore Walter Siti proporrà le sue come sempre intelligenti e provocatorie riflessioni in un intervento dal titolo “Dante ci aiuta o è un fantasma persecutorio?”. In questo ambito è previsto anche un ricordo di Marco Santagata a pochi mesi dalla sua prematura scomparsa, con la partecipazione di Maria Cristina Cabani e Giuseppe Petralia. Al termine di questi incontri sarà presentato il progetto dell’Università di Pisa dal titolo “Dante. L’altre stelle”, che intende proporre una nuova composizione su Dante Alighieri con un oratorio per soli, grande coro e orchestra composto per l’occasione dal musicista pisano Marco Bargagna, del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, su testi originali e antologia dantesca del professor Alberto Casadei.

Il concerto è in programma per novembre, in prima mondiale, al Teatro Verdi e vedrà come protagonista il Coro dell’Università

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di Pisa insieme a solisti di chiara fama sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni. Nel pomeriggio dell’11 maggio, alla Fondazione Palazzo Blu, sarà anticipata l’esecuzione di alcuni brani, con solisti accompagnati da un pianoforte: si potrà quindi almeno “assaggiare” questa nuova composizione, che presenterà un Dante inedito, quando pensa con rimpianto alla sua Firenze e medita di (ri)cominciare a scrivere la

“Divina commedia”, trovandosi tra Lunigiana e Lucchesia all’incirca nel 1307. Biografia e poesia si intrecciano con una musica sempre variata, che accompagnerà il canto basato su alcuni fra i più celebri versi della “Vita nota” e della

“Divina commedia”.

Lazio verso l’arancione: da

lunedì si torna a scuola

(forse)

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Le superiori rimarranno chiuse continuando ad assicurare la didattica a distanza

Monitorare l’andamento dei contagi nelle scuole con test periodici per i ragazzi e i docenti. E’ l’ipotesi presa in considerazione dal Commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo.

A sottoporre la richiesta – che sarà valutata in maniera definitiva solo nei prossimi giorni – è stato il ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi.

“Qualora i dati epidemiologici facciano tornare il Lazio in zona arancione da lunedì 29 Marzo gli asili nido, le materne, le scuole elementari e le medie riapriranno con le attività in presenza. Per quanto riguarda le superiori, queste rimarranno chiuse continuando ad assicurare la didattica a distanza. La decisione riguarda le giornate antecedenti le vacanze di Pasqua, cioè il 29, 30 e 31 marzo e sarà formalizzata nelle prossime ore con un’ordinanza regionale a firma del Presidente della Regione Lazio”.

Lo rende noto Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio. Oggi su oltre 16 mila tamponi nel Lazio (-489) e oltre 21 mila antigenici per un totale di oltre 38 mila test, si registrano 2.055 casi positivi (+346), 33 i decessi (+3) e +1.752 i guariti.

Aumentano i casi, i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Il valore Rt e’ a 0.99 con una riduzione del numero dei focolai, incidenza a 205 per 100 mila abitanti. I tassi di occupazione dei posti letto poco sopra soglia. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 12%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 5%. I casi a Roma citta’ sono a quota 900.

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Oreste, che storia! Su Rai Yoyo il nuovo programma con Oreste Castagna

Oreste Castagna, beniamino della tv dei ragazzi, torna con un nuovo programma pieno di avventure e mondi fantastici. Si tratta di “Oreste, che storia!” in onda dal 29 marzo, dal lunedì al venerdì, alle ore 18.20 su Rai Yoyo e RaiPlay.

C h i n o n h a m a i s o g n a t o d i e n t r a r e i n u n f u m e t t o ? O addirittura, di vedere i personaggi del fumetto uscire dal disegno? E’ quello che succede grazie alla maestria di Oreste che, in uno studio variopinto, tra matite colorate e tavole da disegno, crea e disenga ogni giorno storie illustrate che hanno per protagonisti Mat e Tita (Matteo Sala e Michela Di

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Martino), due monelli impertinenti sempre impegnati a combinare guai. Quando Oreste non c’è, infatti, i due si divertono a entrare nel suo studio a portare scompiglio ma quando lo sentono arrivare, scappano a gambe levate per rientrare nel loro mondo illustrato, lasciando ogni volta i segni del loro passaggio.

Oreste però non se la prende: le incursioni di Mat e Tita lo ispirano a inventare nuove avventure in ambientazioni e situazioni sempre diverse. Ritroviamo allora Mat e Tita in mondi fantastici, alle prese con avventure nello spazio, mostri, tappeti volanti fuori controllo e nuovi amici. Il dialogo tra mondo reale e mondo del fumetto genera un linguaggio narrativo inedito, che unisce il fascino del racconto alle potenzialità del chroma key. Oreste crea la storia a fumetti in tempo reale, accompagnando Mat e Tita – e con loro i bambini a casa – in un piccolo percorso di crescita, a volte mettendoli anche in difficoltà, ma trovando sempre il modo per aiutarli e soprattutto divertirli.

Oreste, che storia” è un programma di Lucia Rossetti, Sebastiano Di Bella, Donatella Rorro, Oreste Castagna, con la regia di Emanuela Esposito. Scenografia di Silvia Palazzini, costumi di Claudia Barone, musiche originali di Paolo D’Errico e ideazione grafica di Ernesto Mandara. A cura di Claudia Elia, produttrice esecutiva Donatella Rorro. Il programma è realizzato da Rai Ragazzi, in collaborazione con la direzione Produzione TV – Centri di Produzione di Torino e di Roma.

Eccellenze italiane:

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francobollo celebrativo per i

200 anni di Luxardo nella

serie tematica di Poste

Italiane

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Arriva il francobollo celebrativo dei 200 anni della Luxardo, storica azienda di liquori, che rientra nella serie tematica denominata ‘‘Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico’, uno dei filoni più interessanti della produzione

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filatelica di Poste Italiane.

In pochi centimetri è condensato tutto il valore e l’espressione del marchio Luxardo nell’anno del suo anniversario, grazie alla scelta di riferimenti iconici: il logo del bicentenario, la bottiglia impagliata del Maraschino e un’immagine con profilo femminile che riproduce una cartolina pubblicitaria Luxardo degli anni ’30 conservata presso l’Istituto regionale istriano giuliano dalmata di Trieste.

Luxardo, una delle più antiche distillerie esistenti al mondo, ancora oggi è interamente di proprietà della stessa famiglia.

Fondata da Girolamo Luxardo nel 1821, l’azienda si espanse rapidamente sui principali mercati: ne sono testimonianza le innumerevoli medaglie conseguite alle principali esposizioni mondiali, che ancora oggi fregiano l’etichetta del suo prodotto più rinomato, il Maraschino Luxardo. Oggi la distilleria Luxardo vanta una significativa presenza in circa 90 mercati mondiali. Attualmente sono attive la quinta, sesta e settima generazione, impegnate insieme a dare la dovuta continuità all’eredità lasciata da Girolamo Luxardo, preservando l’identità di un’azienda familiare indipendente.

Instagram under 13, Facebook

prepara il social per

giovanissimi

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Facebook è al lavoro per lanciare una versione di Instagram dedicata agli utenti “under 13”, quindi più adatta in termini di sicurezza per i più piccoli. L’indiscrezione è stata diffusa dal sito americano Buzzfeed News che è venuto in possesso di una nota interna della società. L’attuale policy di Instagram – come molti social network – vieta ai minori di 13 anni di utilizzare il servizio. Secondo le indiscrezioni, il progetto sarebbe supervisionato da Adam Mosseri, capo di Instagram, e guidato da Pavni Diwanji, assunto da Facebook a dicembre che in precedenza ha lavorato per Google al progetto YouTube Kids. “Sono entusiasta di annunciare che per il futuro prossimo abbiamo individuato nei giovanissimi una priorità per Instagram”, ha scritto Vishal Shah, vicepresidente del prodotto di Instagram su una bacheca destinata alle comunicazioni tra i dipendenti. Proprio pochi giorni fa la piattaforma ha messo in campo una stretta per gli under 13, con tecnologie di Intelligenza artificiale e avvisi di sicurezza per far capire ai giovani di essere più cauti nelle conversazioni con gli adulti. Ricordiamo che nel 2017, Facebook aveva rilasciato una versione speciale di Messenger

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per bambini, controllata dai genitori. Due anni dopo l’azienda ha dovuto correggere un bug che consentiva ai più piccoli di chattare con contatti adulti, anche non approvati. A febbraio di quest’anno, a seguito di un intervento del Garante della protezione dei dati personali italiano dopo fatti di cronaca, TikTok ha deciso di richiedere agli utenti la loro età, con la promessa di mettere in campo anche sistemi di intelligenza artificiale per scovare eventuali false ammissioni, così da cancellare i profili degli iscritti con meno di 13 anni. La questione è delicata anche sotto il profilo legale: a settembre 2019, la Federal Trade Commission americana ha inflitto a Google una multa di 170 milioni di dollari per aver raccolto dati dei minori su YouTube, senza il consenso dei genitori, per mostrare loro annunci rilevanti.

F.P.L.

Roma, “Garbatella IMAGES 2021”: lo storico quartiere capitolino in mostra dal 10 al 20 aprile

Posticipato, a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19, al

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periodo dal 10 al 20 aprile 2021 “Garbatella IMAGES 2021” la mostra organizzata da “10b Photography” con la direzione artistica di Francesco Zizola e la curatela di Sara Alberani e Francesco Rombaldi di YOGURT Magazine.

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Il primo capitolo della ricerca triennale sul quartiere

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Garbatella, VISIONI, si concentra sull’immaginazione e sulle potenzialità creative del linguaggio fotografico in relazione allo storico quartiere romano, così carico di un suo immaginario legato al patrimonio storico, sociale, architettonico. Il territorio verrà reinterpretato dalle fotografe/i selezionati, attraverso i nuovi linguaggi della fotografia contemporanea, per un lavoro capace di riabitare lo spazio urbano.

Dal 10 al 20 aprile 2021, in mostra le opere fotografiche inedite di 6 autrici/autori e la loro pubblicazione fotografica (prima di 3), allestite presso la galleria 10b photography e nei lotti 24, 29, 30 e 55. Completa il programma u n a s e r i e d i v i s i t e g u i d a t e , a p e r t e e g r a t u i t e s u prenotazione, per condurre gli abitanti e un pubblico più v a s t o l u n g o i l p e r c o r s o d e l l a m o s t r a e d e l l a s u a pubblicazione.

Amazon, primo sciopero in

Italia: l’intera filiera, dai

magazzini ai corrieri, ha

aderito alla mobilitazione

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Amazon oggi è fermo 24 ore per lo sciopero degli addetti degli hub e di quelli alle consegne, i driver, circa 30-40mila in tutta Italia. Si tratta di fatto del primo stop in Italia di tutta la filiera, e i dipendenti che dalle 7 incrociano le braccia davanti ai cancelli degli stabilimenti del colosso del commercio elettronico, chiedono la solidarietà dei consumatori invitandoli a evitare acquisti per l’intera giornata.

Lo sciopero è indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, e Uiltrasporti riguarda tutto il personale dipendente di Amazon Logistica Italia cui è applicato il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, Amazon Transport Italia e di tutte le società di fornitura di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci che operano per Amazon Logistica ed Amazon Transport.

La mobilitazione è stata annunciata dieci giorni fa perché, hanno spiegato i sindacati, la trattativa tra Filt Cgl, Fit Cisl, Uiltrasporti e Assoespressi, sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon, “si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità

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dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato”.

“L’adesione allo sciopero è variegata, ma siamo intorno al 70-75%”: lo ha detto a Rai News24 parlando dell’agitazione nazionale dei lavoratori di Amazon il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio.

“L’impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna è la nostra priorità assoluta”. È il messaggio contenuto in una lettera della country manager di Amazon.it e Amazon.es, Mariangela Marseglia, rivolta ai clienti della piattaforma di commercio elettronico in merito allo sciopero nazionale di oggi. “In Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini – esordisce la dirigente -. L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile. Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita”. “Essere l’azienda più attenta al cliente al mondo significa anche informarvi sulla realtà dei fatti, soprattutto quando questi rischiano di non emergere adeguatamente, per continuare a meritarci la vostra fiducia – sottolinea la dirigente, rivolta ai clienti - . I fatti sono che noi mettiamo al primo posto i nostri

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dipendenti e quelli dei fornitori terzi offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale. Usiamo le più avanzate tecnologie e le mettiamo al servizio dei nostri lavoratori e fornitori per migliorare la sicurezza sul lavoro e semplificarlo”.

“Oggi i lavoratori e le lavoratrici di #Amazon scioperano. È il primo caso al mondo in cui l’intera filiera, dai magazzini ai corrieri, aderisce alla mobilitazione. Il Partito Democratico è pronto a incontrarli per ascoltarne le ragioni e difendere i diritti del lavoro nell’era dell’algoritmo”. Così il vicesegretario Pd Peppe Provenzano su fb nel giorno dello sciopero dei lavoratori Amazon.

Giornata contro le mafie:

solo con un giornalismo che

parla al cuore umano è

possibile sconfiggere la

mafia

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Noi giornalisti abbiamo l’obbligo morale di combattere contro le ingiustizie attraverso la diffusione della cultura della giustizia

di Biagio Maimone

Per la stragrande maggioranza delle persone la mafia è un’associazione a delinquere. Tuttavia, la parola “mafia”

rimanda a molteplici significati, che definiscono l’agire umano per quanto attiene agli aspetti più deteriori che lo connotano, quali la violenza, l’esclusione, il malaffare, il crimine, per permettere il monopolio del potere di alcune persone, in ogni ambito della vita umana. Si riscontra l’esistenza di una mentalità mafiosa, molto diffusa e radicata, non violenta dal punto di vista fisico, che rappresenta la mentalità del potere che, spesso, anche se non sempre, determina l’identità degli ambiti principali dell’esistenza umana e, fra questi, quello economico, seguito,

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subito dopo, da quello politico.

Si verifica, per tale motivo, che la società civile è permeata da lobby di potere che decidono quali debbano essere i soggetti che la governano. Molti interessi economici scaturiscono da tale modo di dominare la realtà, nei campi più svariati.

Quando si parla di raccomandazione, termine molto in uso, si parla di uno dei modi più comuni mediante 0cui si esprime la mentalità mafiosa.

Non si può non riconoscere che la mafia vive, innanzitutto, nel cuore umano, altrimenti non si esprimerebbe nella realtà. Essa è alimentata dall’ignoranza, dal pregiudizio, dalla stupidità e da quel falso e deleterio concetto di p o t e r e . C ’ è d a c h i e d e r s i s e u n m o n d o m i g l i o r e è possibile? Senz’altro: impegnandosi per l’affermazione della democrazia .

La mafia, difatti, in quanto alimentata dalla violenza, espressa materialmente oppure moralmente, è l’antidemocrazia per eccellenza. La democrazia è foriera di pace sociale e di amore sociale, nonché di crescita e sviluppo armonioso della società. Si può, mediante la diffusione di una cultura parallela, che affermi la democrazia, creare un’alternativa di governo della realtà. Questo dipende, non vi è dubbio, dalla lealtà di quanti a tale impegno si accingono.

Bisogna tenere in considerazione che la concezione mafiosa della vita, ossia la ghettizzazione della realtà, non ne ha determinato l’espressione delle sue reali potenzialità, tenendola ferma nel regresso.

Da tale mentalità è proliferata la povertà, di cui, attualmente, si raccolgono i risultati deleteri. Tuttavia, il terzo millennio, che può definirsi l’epoca della verità, con l’acuirsi della povertà nelle sue forme più estreme, ha posto in luce una necessità impellente, quella di lottare per l’inclusione, pena il decadimento definitivo ed

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irreparabile nell’indigenza, facendo esprimere le diversità, ossia ogni essere umano in ogni contesto. L’impegno è di carattere morale e culturale.

Autentiche frane si sono aperte nel tessuto socio-economico di ogni Stato ed altre si apriranno, che fanno emergere che non è questa forma di potere, ossia quello mafioso, quello capace di reggere la crescita ed il benessere dei popoli.

E’ qui che emerge una verità storica, che la storia la fanno gli uomini, tutti gli uomini, soprattutto quelli che amano il proprio universo e chi lo abita, ossia l’essere umano. Noi che ci occupiamo di comunicazione dobbiamo accogliere l’appello che tanta miseria economica ed insieme morale rivolge alle nostre coscienze.

Dobbiamo, perciò, veicolare nuovi contenuti che pongono al centro il valore sacro di ogni individuo, che insieme agli altri individui, dà vita alla democrazia, unica forma di potere che può governare la realtà e farla crescere, perché fondata sull’amore per il prossimo, sul valore della dignità umana e perché sa discernere l’economia che si dirige verso l’altruismo da quella impoverente che si fonda sull’egoismo, ossia sul potere di pochi, accecati dall’odio e dall’amore per il potere fine a se stesso.

Noi dobbiamo porre in luce quanto importante e costruttivo sia il potere della verità. E’ un compito educativo e, nel contempo, morale. Riscatteremo dal degrado il concetto di Stato, di Nazione, il concetto di lavoro, il concetto di cultura, il concetto di politica.

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Giornata mondiale dell’acqua, Anbi fa il punto: mancano 5 miliardi di metri cubi d’acqua rispetto a quanto previsto 50 anni fa

All’orizzonte c’è il rischio del deflusso ecologico (cosiddetto)

“In Italia non dobbiamo compiere il miracolo di trasformare il deserto in una terra florida, bensì dobbiamo utilizzare al meglio i talenti affidatici con un territorio straordinario, che va altresì difeso dalla minaccia dell’aridità”: è in questa, evocativa immagine che Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la

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Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI), indica, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, la strategia idrica, che l’Italia dovrebbe seguire.

I “talenti” sono dati da un andamento pluviometrico che, nonostante l’estremizzazione degli eventi atmosferici, vede cadere annualmente sull’Italia 1000 millimetri di pioggia (quasi mm. 2.000 in alcune zone del Friuli Venezia Giulia e della Liguria e solo mm. 300 su aree della Puglia), pari ad un volume complessivo di circa 300 miliardi di metri cubi, oltre la metà dei quali, però, vengono restituiti in atmosfera attraverso l’evapotraspirazione; si calcola, quindi, che il patrimonio idrico potenzialmente a disposizione sia di circa 110 miliardi di metri cubi, di cui solo 53 miliardi realmente utilizzabili.

“Di questa ricchezza riusciamo, però, a trattenere solo 5,8 miliardi, cioè circa l’11%. Il talento, che dobbiamo sviluppare è aumentare tale percentuale” precisa il Presidente di ANBI.

Al proposito, ANBI ha indicato fin dal 2017, unitamente all’allora Struttura di Missione #italiasicura, una strategia fatta di 2.000 invasi medio-piccoli da realizzare in 20 anni grazie ad un investimento di circa 2.000 miliardi di euro;

contestualmente sono stati presentati i primi 218 progetti, interessanti 17 regioni (il maggior numero, 73, in Veneto, ma è la Calabria, la regione ad abbisognare di maggiori investimenti: 527 milioni di euro).

A Settembre 2020, nella prospettiva del Recovery Plan, ANBI ha presentato un Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, comprendente, innanzitutto, la manutenzione straordinaria di 90 bacini, in buona parte interriti.

“La loro capacità – afferma Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – è ridotta del 10,7% a causa della presenza di oltre 72 milioni di metri cubi di sedime, depositati sul

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fondo: 46 bacini sono al Sud, 36 al Centro, 9 al Nord.”

Oltre a ciò, il Piano ANBI prevede il completamento di 16 bacini (capacità complessiva: mc. 96.015.080; investimento:

quasi 452 milioni di euro) e la realizzazione di 23 nuovi invasi (capacità complessiva: mc. 264.493.800; investimento:

circa 1 miliardo e 231 milioni di euro).

“Sono tutti progetti definitivi ed esecutivi, cioè in avanzato i t e r b u r o c r a t i c o e q u i n d i c a p a c i d i r i s p e t t a r e i l cronoprogramma indicato dall’Unione Europea, garantendo quasi 10.000 posti di lavoro. Per questo – insiste il DG di ANBI–

ribadiamo la richiesta di inserimento nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza.”

E’ utile ricordare che, ancora nel 1971(!), la Conferenza Nazionale delle Acque aveva indicato in almeno 17 miliardi di metri cubi, la necessità di invaso necessaria a soddisfare le esigenze del Paese al 1980(!); oggi, secondo i dati del Comitato Italiano Grandi Dighe, tale capacità ammonta a 13,7 miliardi di metri cubi, di cui però è autorizzato l’uso di solo 11,9 miliardi, un volume ben lontano da quanto previsto 50 anni fa!

Risulta evidente, secondo l’ANBI, l’urgente necessità di incrementare sensibilmente le capacità di invaso per sopperire alle esigenze idriche in un quadro condizionato dalla crisi climatica, dove ormai piove in maniera sempre più “tropicale”

( grandi volumi in autunno-inverno, poco in primavera-estate) con ripetuti fenomeni alluvionali in tutte le regioni (negli anni recenti, lo Stato spende mediamente 3 miliardi e mezzo all’anno per riparare i danni) e stagioni siccitose anche in aree, dove nel passato tali fenomeni erano molto rari (la situazione è già oggi critica in Sicilia e condizioni di sofferenza idrica si stanno ripetendo sulla fascia adriatica dell’Appennino).

Ad innervare d’acqua il territorio italiano è una rete di circa 200.000 chilometri di corsi d’acqua (circa 5 volte la

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circonferenza della Terra), bisognosa di manutenzione straordinaria di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici. I Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno pronti 729 progetti cantierabili (ricompresi nel Piano ANBI per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese: 241 al Nord, 266 al Centro, 222 al Sud), capaci di garantire quasi 12.000 posti di lavoro con un investimento di circa 2 miliardi e 365 milioni di euro.

“Nella Giornata Mondiale dell’Acqua – conclude Gargano – è infine opportuno segnalare con forza che la fondamentale funzione del reticolo idraulico minore, rischia ora di essere pregiudicata dall’applicazione meccanica dei parametri comunitari del Deflusso Ecologico, evoluzione del Minimo Deflusso Vitale, già in essere nel nostro Paese. L’obbiettivo di garantire le condizioni di vivibilità dei corsi d’acqua è prioritario ma, come sempre, deve essere declinato in base alle realtà locali. E’ evidente che le fluenze dei grandi fiumi continentali sono assai diverse da quelle dei corsi d’acqua italiani, dove anche il Po è ormai caratterizzato da un andamento torrentizio con forti escursioni di portata.”

“I corpi idrici vanno rispettati, ma il pericolo di un’interpretazione rigida dei parametri – comunica preoccupato il Presidente di ANBI, Vincenzi – è di non avere più a disposizione l’acqua sufficiente a garantire un territorio riconosciuto nel mondo e di cui sono parte integrante i fontanili, le marcite, i prati stabili, la policromia dei panorami; l’uso delle risorse idriche è determinante anche per mantenere l’equilibrio ambientale. E’ una battaglia, che stiamo conducendo attraverso Irrigants d’Europe e sulla quale, proprio in questa giornata, chiediamo l’impegno dell’intero Paese.”

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Monte Carnevale, Cacciatore contro la Raggi: “Nessuno ti ha costretta a scegliere quel sito”

Non accennano a placarsi le polemiche sull’ipotesi dell’apertura della discarica di Monte Carnevale. Arrivate dal fronte giudiziario con gli arresti domiciliari disposti dal gip per il dirigente della Regione Lazio Flaminia Tosini e l’imprenditore Valter Lozza, amministratore delle società NGR Srl – società proprietaria della cava a Monte Carnevale – e MAD Srl, accusati, a seconda della posizioni, di corruzione e concussione in un’indagine sulla gestione dei rifiuti della Procura di Roma coordinata dagli aggiunti Paolo Ielo e Nunzia D’Elia. Una pagina oscura che farebbe sorgere perplessità sull’intero operato svolto dalla Tosini in ambito regionale.

Nell’ordinanza il gip scrive che non “è da escludere che la delibera” di Roma Capitale del 31 dicembre del 2019 “sia seguita alle suggestive indicazioni della Tosini, forte della

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professionalità acquisita nel settore”. I “due indagati intendevano trasformare la discarica da sito autorizzato per il conferimento di inerti in impianto per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani della Capitale”. Secondo gli inquirenti la Tosini faceva parte di un sistema “criminoso ben collaudato ed estremamente pericoloso”. Un intero dipartimento della Regione Lazio

“totalmente ripiegato sugli interessi privati” di un imprenditore grazie all’appoggio di una dirigente pubblica. Il quadro probatorio raccolto nel corso delle indagini svolte dai Carabinieri del Noe ha “svelato con sconcerto che il ciclo integrato dei rifiuti urbani della Regione Lazio è illecitamente monitorato è governato da Tosini”.

Per il magistrato la dirigente “nella qualità di direttore regionale della ‘direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti’ anziché destinare le proprie conoscenze tecniche e le proprie funzioni all’interesse pubblico, e in particolare al bene pubblico per eccellenza quale quello della salubrità dell’ambiente, destinava il proprio ufficio e l’intero reparto dedicato al ciclo integrato dei rifiuti, nel quale si muoveva con straordinaria disinvoltura, agli interessi di Lozza”, al quale era legato da profonda amicizia.

In una nota ufficiale la Regione Lazio afferma che “come previsto dal regolamento, la dirigente è stata sospesa dal suo incarico in attesa di conoscere gli sviluppi dell’inchiesta.

Esprimiamo fiducia nell’azione della magistratura, auspicando che si faccia rapidamente luce su questa vicenda, e rinnoviamo l’apprezzamento nei confronti della direttrice Tosini, che saprà chiarire la correttezza del suo operato nel rispetto delle proprie funzioni”.

La polemica si inasprisce. Dal Campidoglio la Sindaca Raggi annuncia la “revoca della realizzazione della discarica” e chiede sia al Presidente Nicola Zingaretti che all’assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani di ritirare “il Piano Regionale dei Rifiuti che impone l’apertura di discariche a

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Roma, una scelta che noi romani abbiamo dovuto subire”.

“L’inchiesta non ha nulla a che vedere con il Piano regionale sui rifiuti – replica quest’ultimo – mentre il sito di Monte Carnevale è stato esclusivamente scelto dal Campidoglio. Senza impianti adeguati non è possibile garantire la funzionalità del sistema. La sindaca Raggi continua nella sua sterile polemica, ma il problema non sono gli impianti, senza i quali non sarebbe possibile garantire il corretto funzionamento del ciclo dei rifiuti”.

Le esternazioni della Raggi non sono passate inosservate, anzi sono oggetto della lettera pubblicata su facebook da Marco Cacciatore, il Presidente della commissione regionale ai rifiuti. Confluito in Europa Verde, dopo esser stato espulso dal M5S per aver espresso contrarietà proprio al sito di Monte Carnevale, attraverso atti consiliari, denunce ed esposti in Procura. “Cara VirgigNA”, esordisce, “con tutto il rispetto per la tua persona ma senza alcun rispetto per le tue decisioni e i tradimenti che hai riservato ai cittadini, programma alla mano”. Lascia da parte i rilievi penali dell’inchiesta – “che restano competenza della Magistratura nella sua indipendenza”- e si sofferma “alle tue enormi responsabilità politiche su Monte Carnevale (e di certo non solo)”.

Piano Regionale Rifiuti. “Quel Piano che ritieni alla base dei problemi”, scrive Cacciatore, “prevede il rispetto di principi di autosufficienza (ogni territorio tratta e smaltisce al suo interno) e prossimità (i rifiuti si trattano e smaltiscono più vicino possibile a dove vengono prodotti). Stabilendo che Roma non uscirà più dal suo territorio per trattare e smaltire indifferenziato, così come altri comuni non verranno a Roma a conferirne. Eri tu la Sindaca che si lamentava che 57 comuni vengano a conferire a Roma, accanto a Rocca Cencia vero? O che per decenni lo stesso sia successo per Malagrotta? Beh, questo non potrà più succedere grazie a quel Piano Regionale, mentre l’unica strada resta per tutti aumentare la raccolta

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differenziata e puntare su un modello impiantistico riconvertito al recupero materia e fatto di impianti piccoli, diffusi, pubblici. O forse preferivi continuare a coprire i tuoi imbarazzanti risultati sulla differenziata, portando al quasi collasso Ama e vivendo i più vergognosi momenti nella gestione rifiuti Capitolina, esportando ancora rifiuti verso le periferie, le province e le altre Regioni se non l’estero?”

Raccolta indifferenziata. “Avevi promesso il 70% entro il 2021. Ambizioso, lo sapevamo anche noi, poveri imbecilli che si sono fatti il mazzo per la tua campagna elettorale, ma ci aspettavamo che si sarebbero fatti passi almeno per avvicinare quell’obiettivo. La tua Giunta chiude il quinquennio con un misero e imbarazzante +3% sulla differenziata, che attestandosi al 46% scarso (il Sindaco Ignazio Marino che tutti osteggiavamo, fece il +23% in due anni e mezzo, cara Sindaca). Il Piano Regionale, oltre a stimolare ad arrivare almeno al 65% di differenziata, indica la strada per convertire gli impianti e ridurne la portata grazie al principio di prossimità. Si schiera preferenzialmente per i m p i a n t i p u b b l i c i e s i o p p o n e f r o n t a l m e n t e a l l a termovalorizzazione (nonostante la tua Acea abbia chiesto ampliamento per il termovalorizzatore di S. Vittore nel frusinate). Sei contro quel Piano anche per queste cose? No perché questo, come il principio di autosufficienza e prossimità e l’impegno a non localizzare più discariche a Malagrotta e nella Valle Galeria, era nel tuo programma. Ma se a tutti gli impegni il M5S riserva la stessa considerazione di quanta ne ha riservata per Malagrotta, allora capisco perché ti opponi a quel Piano Regionale. Quel Piano Regionale esiste, come mai non lo hai impugnato al tar entro 60 giorni, o al Capo dello Stato entro 120, come prevede la legge? Io non lo votai per via dell’insediamento di un impianto preoccupante a Colleferro, ma non potevo non ammettere che i principi in esso contenuti (e il fatto stesso che, dopo di fatto quasi 20 anni, la Regione si dotasse di un Piano) erano del tutto condivisibili”.

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Discarica Monte Carnevale. “Non è il Piano Rifiuti ad averti costretta a prendere scelte. Anzi nessuno ti ha costretta a scegliere Monte Carnevale. Intanto perché il Piano rifiuti interviene dopo 8 mesi dalla tua delibera di individuazione della discarica a Monte Carnevale. E poi perché tu hai compiuto quella scelta quando avevi altri siti tra i quali scegliere.Quei siti erano tutti ugualmente inidonei, se solo avessi stabilito le aree idonee e non idonee in Città Metropolitana come vorrebbe la legge – ma tu sei stata in Consiglio metropolitano una volta o due -, forse non avremmo avuto questo problema. Ti fu chiesto in Aula, con Odg a firma Simona Ficcardi – all’epoca membro della tua maggioranza – e prima che scegliessi Monte Carnevale, di stimolare gli altri interlocutori istituzionali (Regione e Città Metropolitana) ad ampliare la ricerca su Roma per trovare siti di minori dimensioni e più diffusi, posto che tutti quelli emersi come idonei si ritenevano improponibili. La tua Maggioranza ha bocciato quella ricognizione, che oggi diventa invece urgente laddove si volesse evitare di portare avanti quello che era l’obiettivo contestato dalla procura oggi. Poco dopo la sua decisione, invece, due Mozioni delle Opposizioni (PD e FdI), che si opponevano alla scelta di Monte Carnevale, furono votate dalla maggioranza dell’Aula, compresi 5 membri del M5S – ricordo Diaco, Ferrara o altri che all’epoca ti promettevano battaglia e oggi, chissà perché, sono dalla tua-. Come mai non ho dato seguito a quelle Mozioni? Ah sì, questa la so: perché non eravamo sotto campagna elettorale (anche se tu ci vivi da 5 anni) e invece oggi si aggiunge anche uno scossone giudiziario”.

“Io presentai, dopo la tua decisione di individuare Monte Carnevale come sito di una discarica per scarti da rifiuti indifferenziati, e appreso dai giornali che quel terreno era di proprietà di una società quasi-monopolista sul territorio regionale – quella oggi coinvolta dai provvedimenti della Procura-, un esposto che parlava di atti amministrativi contraddittori, sia comunali che regionali. Non so se sai, ma

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‘qualcuno’ mi deferì ai Probiviri per quel motivo e fui sospeso. Tengo a precisarti che fu proprio quella decisione di Giunta Capitolina, presa il 31/12/2019, a convincermi che più importante del colore politico e l’appartenenza fosse la tutela di territori e comunità, per troppi anni violentati per impatto ambientale. Tutte le altre procedure regionali, che non condivido e continuerò a contestare, derivano da quella tua scelta. Oggi, a favore di consenso e dopo uno scossone giudiziario, decidi di revocare, ma il danno è fatto. Ad ogni modo lo troverei utile, se solo subito dopo chiedessi agli altri enti di individuare più siti alternativi, senza considerare i siti precedentemente considerati idonei”.

Conclusione. “Sindaca, per concludere, per tutto quanto sopra e stanti risultati atti e fatti che avete prodotto in 5 anni, spero che i cittadini abbiano compreso come tutto quello che tu e il tuo ‘raggio magico’ avete in mente è risultare e non risolvere, apparire ‘a testa alta’ invece che lavorare ‘a testa bassa’. Il tuo ‘CoRAGGIo’ si è rivelato quello di portare avanti i peggiori scempi, che le ‘precedenti amministrazioni’ – che ancora citi come responsabili alla fine del tuo mandato e per coprire i tuoi innumerevoli fallimenti- non hanno avuto la faccia tosta di portare a conclusione: sui rifiuti come per la gestione delle Partecipate, per l’urbanistica e le tue distese di cemento, così come in merito le politiche abitative e i tuoi 8000 sfratti pianificati e mai revocati. Auguro alla Città Eterna, che non lo merita, di non dover sopportare un tuo bis”.

È di queste ore infine, il passaggio della consigliera capitolina Simona Ficcardi dal M5S al gruppo Europa Verde. E Cacciatore si toglie un altro macigno dalla scarpa. “È vergognoso come si cerca di strumentalizzare l’operato di una esponente, soltanto perché stringe una relazione sentimentale con un uomo, anch’esso impegnato in politica. Simona è la mia compagna, non è un mistero, ma posso garantire che il suo operato non è stato mai influenzato dal sottoscritto. Anzi, è

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accaduto l’esatto contrario. È stata lei, che proviene da Malagrotta, a insegnarmi e a indirizzarmi. Con la sua adesione ai Verdi inizia un nuovo percorso, entrambi avevamo creduto che con il M5S avremmo portato avanti le battaglie in difesa dell’ambiente. Ma questo purtroppo non è avvenuto”.

“Fondo Conoscenza”: una opportunità per tutte le aziende di essere protagoniste insieme ai lavoratori

Ricevere, raccogliere e redistribuire le risorse dedicate alla

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formazione che le imprese devono destinare per legge allo scopo.

Questa la mission di “Fondo Conoscenza” l’organismo di natura associativa nato in virtù dell’accordo Interconfederale del 2 agosto 2011, inteso a instaurare un nuovo modello di dialogo tra le Parti Sociali e frutto della condivisione delle opportunità previste dalla Legge 388/2000 in materia di pariteticità per mettere a disposizione, attraverso strumenti di erogazione innovativi ed efficaci, risorse per il finanziamento di piani formativi con l’obiettivo di aggiornare, qualificare e adeguare le competenze dei lavoratori dipendenti delle aziende aderenti attraverso piani formativi finalizzati all’acquisizione e allo sviluppo delle competenze professionali dei lavoratori.

Le aziende del settore privato, le società pubbliche e quelle e s e r c e n t i i p u b b l i c i s e r v i z i , i n f a t t i , d e v o n o obbligatoriamente devolvere lo 0,30% del monte salari ad attività formative, con la possibilità di scegliere se indirizzare le risorse verso un fondo interprofessionale, come Fondo conoscenza, o se lasciarle automaticamente alle casse dell’Inps e alla gestione del sistema pubblico, senza la capacità, in quest’ultimo caso, di intervenire sul loro utilizzo.

Aderendo a Fondo conoscenza, invece, ogni azienda può diventare protagonista della propria formazione e può partecipare direttamente alle scelte e alla gestione dei progetti e delle attività relative i propri dipendenti.

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L’intervista di Chiara Rai a Officina Stampa del 18/03/2021 al Direttore Generale di Fondo conoscenza Dr. Raffaele Modica e alla Responsabile Relazioni Esterne Dr.ssa Patrizia Baratto

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