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NODO STRADALE E AUTOSTRADALE DI GENOVA Adeguamento del sistema A7 - A10 - A12 PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE MODALITA DI GESTIONE

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NODO STRADALE E AUTOSTRADALE DI GENOVA Adeguamento del sistema A7 - A10 - A12

PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

MODALITA’ DI GESTIONE

DEI FLUSSI INFORMATIVI E DELLE CRITICITA’

REDATTO Ufficio di Monitoraggio 11/02/2019 F. Occulti

CONTROLLATO Capo Commessa 11/02/2019 U. Angelini

APPROVATO Responsabile del Monitoraggio 11/02/2019 F. Bucalo

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SOMMARIO

1. ...PREMESSA 3 

2. ...GENERALITA' E DEFINIZIONI

3. ...MODALITA’ OPERATIVE

3.1. ...Trasmissione dei dati di monitoraggio 5 

3.2. ...Gestione delle anomalie ambientali 6 

3.2.1. ... Definizione delle soglie di azione 6 

3.2.2. ... Aspetti operativi 7 

3.3. ...Segnalazione delle criticità da parte di terzi 9 

3.4. ...Sito web 9 

4. ...TIPOLOGIA D’INTERVENTO A SEGUITO DI ANOMALIA AMBIENTALE 11 

4.1. ...Componente Atmosfera 11 

4.1.1. ... Gestione Amianto 11 

4.2. ...Componenti idriche 12 

4.2.1. ... Componente ambiente marino 13 

4.3. ...Componente Rumore e Vibrazioni 13 

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1. PREMESSA

Il presente documento costituisce un’integrazione al Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) relativo ai lavori di realizzazione del nodo stradale e autostradale di Genova - Adeguamento del sistema A7 - A10 - A12, redatto per conto di Autostrade per l’Italia (ASPI) contestualmente al relativo progetto definitivo e approvato dal Ministero dell’Ambiente e da ARPA Liguria.

Oggetto del documento è la definizione delle procedure necessarie per la gestione dei flussi informativi finalizzati al controllo delle attività di monitoraggio ambientale.

Si evidenzia inoltre che le attività inerenti alla gestione dei dati e dei relativi flussi informativi per la tematica amianto nelle aree di cantiere e nei ricettori limitrofi saranno oggetto di uno specifico documento operativo, da redigere in collaborazione con l’Appaltatore e da sottoporre successivamente all’approvazione degli Enti di Controllo interessati (Osservatorio Ambientale e ASL).

Vengono pertanto descritte le modalità e le responsabilità nella gestione dei dati prodotti e della relativa documentazione; in particolare nel seguito vengono definite:

• le modalità di consegna all’Osservatorio Ambientale dei dati del monitoraggio;

• le procedure di segnalazione e di intervento in caso di anomalie ambientali prodotte nell’ambito dei cantieri autostradali;

• le caratteristiche di un sito web per l’informazione all’Osservatorio Ambientale circa l’andamento dei livelli di qualità ambientale.

Si precisa che il sito web è strutturato in modo tale da poter essere utilizzato sia per la consegna dei report all’Osservatorio Ambientale, sia per le comunicazioni tra OA, Concessionaria ASPI e società esecutrice del monitoraggio, Spea Engineering SpA.

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2. GENERALITA' E DEFINIZIONI

Per l’esecuzione del monitoraggio ambientale Autostrade per l’Italia ha incaricato la società Spea Engineering SpA, che già da diversi anni svolge analoga attività su altri tratti autostradali e che a questo scopo si è dotata di una Certificazione di Qualità specifica per l’attività di Monitoraggio Ambientale, in base ai criteri della UNI EN ISO 9001:2015.

Per una più agevole lettura del presente documento si riportano di seguito alcuni acronimi utilizzati nel testo:

Acronimo / Termine Significato

DLL Direzione Lavori

OA Osservatorio Ambientale

ARPAL Arpa Liguria

MATTM Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

RUM Responsabile Ufficio di Monitoraggio Spea GdC Gruppo di Crisi

MSQ Manuale Gestione Sistema Qualità

NC Non Conformità

OdS Ordine di Servizio PDQ Piano della Qualità

RUP Responsabile Unico del procedimento ASPI PMA Piano Monitoraggio Ambientale

UM Ufficio di Monitoraggio Spea

BGC Verbale di Riunione del Gruppo di Crisi

CA Capitolato Ambientale

Laddove non diversamente specificato, per OA si intenderà l’insieme degli Enti facenti parte dell’Osservatorio Ambientale in coerenza con il Decreto VIA, in dettaglio il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Liguria, il Comune di Genova e l’ARPA Liguria. Pertanto, laddove si tratti l’invio della documentazione, tale invio è da intendersi contemporaneo per tutti i membri.

Si riportano inoltre le seguenti definizioni inerenti alle soglie di azione:

TERMINE DEFINIZIONE Soglia di attenzione Valore inferiore al limite di Legge definito in funzione dei dati acquisiti in

fase Ante Operam.

Soglia di attivazione Valore superiore al precedente ma sempre inferiore al limite di Legge e definito in funzione dei dati acquisiti in fase Ante Operam.

Limiti di Legge Valore cogente in base alla normativa di riferimento.

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3. MODALITA’ OPERATIVE

Nel seguito vengono definiti i seguenti aspetti inerenti alle attività di monitoraggio ambientale:

• le modalità di trasmissione dei dati acquisiti con il monitoraggio ambientale verso l’Osservatorio Ambientale;

• le modalità di gestione delle anomalie ambientali.

3.1. Trasmissione dei dati di monitoraggio

La pianificazione delle attività di misura da eseguire per le diverse componenti ambientali previste nel PMA viene eseguita trimestralmente.

Al fine di consentire all’Osservatorio Ambientale di effettuare la necessaria attività di supervisione e sorveglianza durante le attività da svolgere, l’Ufficio di Monitoraggio Spea provvede a pubblicare sul sito web con anticipo di 7 giorni il calendario mensile dettagliato di tutte le attività di campo; eventuali variazioni del calendario per motivi non prevedibili in fase di stesura saranno comunicate con congruo anticipo con le stesse modalità.

Inoltre il calendario sarà inviato con lo stesso anticipo per le vie brevi ad ARPAL e trasmesso ai membri dell’Osservatorio Ambientale.

I dati acquisiti dalle attività di misura previste dal PMA vengono inizialmente sottoposti ad una procedura di validazione, come previsto dal Sistema di Qualità aziendale (vedi procedura PO/MA/006 e Rapporto di validazione MSQX – RVD) e successivamente inseriti in rapporti tecnici e trasmessi periodicamente all’Osservatorio Ambientale a frequenza trimestrale entro 20 giorni dal termine del trimestre di riferimento.

Nei report trimestrali sono presenti due specifici paragrafi (1.2 “Stato di avanzamento e relazione con il cronoprogramma” ed 1.3 “Introduzione di nuovi elementi rispetto al PMA”) che evidenziano le variazioni dei rilievi rispetto al programma da Piano.

A frequenza annuale verrà predisposto un report che riepiloghi le anomalie rilevate per tutte le componenti ambientali ed una tabella riepilogativa e relativa corografia con l’elenco dei siti integrativi inseriti nel PMA.

Al fine di ridurre i tempi di trasmissione dei risultati dell’attività di monitoraggio e minimizzare il consumo di carta, verrà effettuata la pubblicazione dei dati e dei report trimestrali nel sito web dedicato, accessibile all’OA e con possibilità di download.

L’invio cartaceo e in formato digitale potrà essere comunque concordato per specifiche esigenze di istruttoria o consultazione da parte dell’OA.

Al fine di fornire agli Enti o terzi interessati all’intervento che ne faranno richiesta la disponibilità anticipata dei dati del monitoraggio ambientale, è stata prevista una modalità di fruizione del sito web flessibile, con la possibilità di scaricare da parte dell’utente tabelle e dati relativi ad un periodo definito

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3.2. Gestione delle anomalie ambientali

Un elemento essenziale dell’attività di monitoraggio è costituito dalla gestione delle eventuali anomalie ambientali che si dovessero verificare nell’ambito dei lavori autostradali.

In linea generale la gestione delle anomalie ambientali è basata sul confronto tra i dati rilevati dal monitoraggio, gli eventuali limiti normativi esistenti o i livelli di soglia stabiliti dopo il periodo ante operam, e sulla successiva definizione degli interventi necessari in caso di superamento dei limiti stessi.

Il confronto dei valori rilevati con le diverse soglie di azione sarà applicato a tutti quei parametri che presentano una valenza come indicatori ambientali di qualità/criticità;

non sono invece considerati alcuni parametri facenti parte delle seguenti categorie:

- descrittori delle condizioni al contorno, su cui non ci possono essere interventi da parte dei soggetti gestori (in pratica i parametri meteo-climatici);

- descrittori di caratteristiche delle variabili ambientali effettivamente utilizzate come indicatori di qualità, che aiutano ad interpretare i risultati, ma non offrono di per sé specifici orientamenti valutativi.

Al verificarsi del superamento del valore preso a riferimento per la variabile ambientale considerata, l’Ufficio di Monitoraggio dovrà provvedere ad informare l’Osservatorio Ambientale dell’anomalia riscontrata e comunicare i provvedimenti che saranno definiti in accordo con la D.LL. e l’Impresa Appaltatrice (paragrafo 3.2.2).

3.2.1. Definizione delle soglie di azione

Al fine di individuare le eventuali variazioni indotte dall’opera e dalle relative attività di cantiere sull’ambiente circostante, si procederà - a conclusione della fase di monitoraggio ante operam - alla redazione di uno specifico documento contenente la definizione di soglie d’azione.

Così come anticipato al cap. 2, saranno definite le seguenti soglie che, avendo carattere progressivo, consentiranno di attivare specifiche procedure in tempo utile prima che si raggiungano situazioni di reale criticità ambientale:

- soglia di attenzione;

- soglia di attivazione;

- limite di legge.

Le soglie di azione, definite a conclusione della fase ante operam, possono essere individuate in base ai seguenti criteri metodologici:

- le soglie vengono definite a partire dai limiti normativi esistenti, anche se non strettamente cogenti, come ad esempio Linee Guida od obiettivi di qualità ambientale (normativa europea); i livelli di soglia in questo caso sono rappresentati da percentuali dei valori normativi;

- le soglie vengono definite sulla base di criteri statistici, con riferimento ai dati ante operam (ad esempio: media dei valori ante operam più deviazione standard);

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- le soglie possono essere definite anche in base ad un criterio di peggioramento progressivo, analizzando cioè le serie più recenti dei rilievi effettuati (nella fase di corso d’opera) e calcolando medie e deviazione standard su questi valori.

Il superamento dei livelli di soglia così definiti dà origine ad una serie di azioni successive, proporzionali al significato del rischio d’impatto che viene assegnato alle soglia stessa, determinando un’informativa all’Osservatorio Ambientale per l’assunzione di provvedimenti atti a ridurre gli impatti segnalati, così come descritto nei paragrafi successivi.

3.2.2. Aspetti operativi

Al verificarsi di un superamento delle soglie, lo staff tecnico dell’Ufficio di Monitoraggio procede a verificare il fenomeno segnalato attraverso un sopralluogo e ne registra l’esito sul verbale apposito; in caso di esito negativo, si registra la chiusura dell’evento sullo stesso verbale di sopralluogo.

Qualora il risultato della verifica confermi che il fenomeno anomalo non dipende da un’avaria strumentale o da altra causa che abbia alterato momentaneamente il dato ambientale, si attiveranno azioni diverse a seconda del livello di soglia superato.

La progressiva attuazione di azioni correttive da eseguirsi sulla base di un avvenuto superamento di soglia è sinteticamente descritta nella tabella seguente.

1. Analisi dello storico

Tramite un’analisi del data base si verifica se il parametro in oggetto abbia subito delle anomalie nella serie storica, riconducibili sia a fattori interni connessi alle lavorazioni di cantiere, sia a fattori esterni, quali ad esempio fattori meteo climatici.

2. Valutazione del superamento

Si verifica se il superamento riguarda più parametri correlati o sostanze pericolose per l’ambiente.

3. Convocazione del Gruppo di Crisi

Lo staff tecnico dell’UM provvede a convocare una riunione tecnica (Gruppo di Crisi) con la DLL e con il rappresentante dell’Impresa Appaltatrice. Si procede quindi ad una valutazione dell’entità del fenomeno registrato, considerando i valori di soglia nei livelli di attenzione, attivazione e legge disponibili per la variabile ambientale analizzata.

4. Azioni correttive

Il GdC effettua una valutazione del legame causa/effetto relativo al dato riscontrato, verificando che tutti gli eventuali interventi operativi atti alla riduzione di eventuali impatti ambientali siano stati messi in atto dall’Impresa Appaltatrice in coerenza con quanto previsto dal CA. Il GdC provvede poi a verificare le condizioni al contorno e le eventuali lavorazioni in essere presso il punto indagato, allo scopo di individuare le probabili cause che hanno prodotto il superamento, e di definire le eventuali azioni correttive, che a loro volta dovranno

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essere comunicate ed eventualmente concordate.

Il GdC verbalizza gli esiti della riunione e le relative azioni da intraprendere nel verbale di gruppo di crisi (PDQX-BGC).

La responsabilità dell’effettiva implementazione in campo delle misure di mitigazione prescritte nel verbale di gruppo di crisi, compresa l’eventuale sospensione dell’attività impattante, è in ogni caso a carico del soggetto responsabile dell’inquinamento.

5. Nota sulle cause

L’UM provvede a fornire un tempestivo aggiornamento verso l’OA e ARPAL: viene, infatti, inviata una nota sulle probabili cause che hanno potuto generarlo e sulle azioni correttive già adottate o programmate.

6. Nuovo

campionamento

Nel caso siano state messe in atto azioni correttive in cantiere, si procede ad effettuare una nuova misura, campionamento e analisi dell’intero/parziale set di parametri con una tempistica da concordare con ARPAL .

Il monitoraggio ambientale, attraverso la pianificazione delle informazioni di seguito descritte, provvederà a fornire un tempestivo aggiornamento verso gli organi preposti alla vigilanza e controllo sul territorio.

Segnalazione del raggiungimento delle soglie di attenzione

Nei casi di situazioni di tali non conformità, e comunque fatti salvi gli obblighi di legge, l’esecutore del PMA entro 72 ore dalla data di acquisizione dei dati validati procederà ad informare l’Osservatorio Ambientale, nell’area riservata del sito web dedicato, segnalando la circostanza venutasi a determinare, inviando i suddetti dati integrati da una relazione di commento ed avendo cura di evidenziare quali provvedimenti immediati siano stati intrapresi e/o che si prevede di attuare per evitare il raggiungimento della soglia di attivazione; la procedura da adottare sarà quella illustrata dalla seguente tabella:

EMESSO DA DESTINATO A N° COPIE FREQUENZA MODALITA’

SPEA OA 1 entro 72 ore informativa sito web area riservata

Segnalazione del raggiungimento delle soglie di attivazione

Nei casi di situazioni di tali non conformità, e comunque fatti salvi gli obblighi di legge, l’esecutore del PMA entro 48 ore dalla data di acquisizione dei dati validati procederà ad informare l’Osservatorio Ambientale, nell’area riservata del sito web dedicato,

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segnalando la circostanza venutasi a determinare, inviando i suddetti dati validati ed integrati da una relazione di commento ed avendo cura di evidenziare quali provvedimenti immediati siano stati intrapresi e/o che si prevede di attuare per evitare il raggiungimento del limite di Legge; la procedura da adottare sarà quella illustrata dalla seguente tabella:

EMESSO DA DESTINATO A N° COPIE FREQUENZA MODALITA’

SPEA OA 1 entro 48 ore informativa sito web area riservata

Superamento del limite di legge

Nei casi di situazioni di tali non conformità, e comunque fatti salvi gli obblighi di legge, l’esecutore del PMA dovrà comunicare entro 24 ore dalla data di acquisizione dei dati validati all’Osservatorio Ambientale la circostanza venutasi a determinare, inviando i suddetti dati validati ed integrati da una relazione di commento ed avendo cura di evidenziare quali provvedimenti immediati siano stati intrapresi e/o che si prevede di attuare, ivi compresa l’eventuale sospensione delle attività causa del superamento; la procedura da adottare sarà quella illustrata dalla seguente tabella:

EMESSO DA DESTINATO A N° COPIE FREQUENZA MODALITA’

SPEA OA 1 entro 24 ore e-mail e/o fax

3.3. Segnalazione delle criticità da parte di terzi

Nei casi di segnalazioni da parte di cittadini, comitati, etc. che dovessero pervenire direttamente all’Osservatorio Ambientale, relative all'esecuzione dei progetti ed agli impatti da esse derivanti, esse verranno analizzate dall’Osservatorio Ambientale in ragione dei propri compiti.

Qualora necessario, verranno attivati dall’Osservatorio Ambientale specifici accertamenti tecnici, nonché eventuali misure integrative di Monitoraggio Ambientale.

3.4. Sito web

Analogamente ad altri progetti già in essere (Variante di Valico, Ampliamento alla terza corsia di Firenze), è stato predisposto un sito web per la divulgazione e la diffusione dei dati e dei report trimestrali relativi al monitoraggio ambientale, per la descrizione del progetto e l’avanzamento dei lavori.

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Nel sito saranno create delle aree generali, scritte in linguaggio semplice e di facile approccio per i "non addetti ai lavori", che forniranno informazioni ampie, corrette ed esaustive su tutti gli aspetti ambientali controllati.

Tali aree saranno corredate di immagini, grafici, figure, fotografie che contribuiranno ad una migliore illustrazione delle attività e dei risultati conseguiti. Oltre alle opzioni più spiccatamente grafiche e stilistiche, il sito sarà dotato di un sistema di interrogazione del database che per mezzo di "query" logiche e grafiche, consentirà l'accesso ad una sintesi dei dati del monitoraggio.

Nella sezione “Risultati del monitoraggio”, aggiornata insieme alle relazioni periodiche sul monitoraggio ambientale, si potranno ricercare i siti di misura per componente ambientale e/o comune interessato; per ogni sito/strumento saranno presenti, oltre a una descrizione monografica, lo storico di tutti gli aggiornamenti periodici pubblicati, e l’ultimo aggiornamento corredato di grafici scaricabili in file PDF.

Il sito potrà essere consultato in modalità riservata da parte dei soggetti istituzionali che avranno accesso in via esclusiva ai documenti tecnici, quali ad esempio i rapporti trimestrali.

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4. TIPOLOGIA DI INTERVENTO A SEGUITO DI ANOMALIA AMBIENTALE

Al fine di minimizzare eventuali anomalie, la Committente ha elaborato, a livello progettuale, uno specifico Capitolato Ambientale, all’interno del quale vengono individuate per ciascuna componente ambientale e sulle specifiche lavorazioni una serie di prescrizioni documentali ed operative.

Le indicazioni progettuali contenute nel CA dovranno essere recepite dall’Impresa Appaltatrice mediante un sistema di autocontrollo in aggiunta ai controlli della DLL e alle verifiche strumentali dell’UM.

In coerenza con il citato CA, si riporta di seguito, a titolo esemplificativo, un elenco non esaustivo suddiviso per componente ambientale degli interventi operativi da analizzare in sede di Gruppo di Crisi a seguito di eventuali eventi anomali e ai fini della mitigazione ambientale.

4.1. Componente Atmosfera

Si richiederà all’Appaltatore di verificare ed eventualmente intervenire presso il cantiere e/o le aree di lavoro provvedendo a:

• mantenere bagnati i percorsi utilizzati dai mezzi di cantiere;

• realizzare idonea pavimentazione nelle aree di cantiere, così come previsto a progetto;

• limitare la velocità dei veicoli sulle piste di cantiere e sulle strade di accesso al cantiere

• prevedere in corrispondenza delle uscite di cantiere sistemi di lavaggio gomme e mezzi;

• per il trasporto di terre e/o comunque materiali che possono generare polveri provvedere alla copertura dei vani di carico con teli o apprestamenti analoghi

• durante la demolizione delle strutture edili provvedere alla bagnatura (tramite lance o fog cannon) dei manufatti al fine di minimizzare la formazione e la diffusione di polveri

• provvedere alla costante bagnatura dei cumuli di terra o copertura se necessario

• ove si sia in presenza di materiali pulverulenti e ci siano ricettori sensibili, utilizzare recinzioni di tipo antipolvere.

4.1.1. Gestione Amianto

Particolare attenzione sarà posta in relazione al monitoraggio delle fibre d’amianto; in particolare nelle aree di cantiere sarà prescritto l’utilizzo del sistema di abbattimento

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polveri fog cannon ogni qual volta si verifichi un incremento delle fibre d’amianto rispetto al livello di bianco di riferimento stabilito prima dell’inizio dei lavori.

Si richiederà inoltre all’Appaltatore di prevedere già in fase di allestimento dell’area di cantiere e di verificarne l’efficacia nel prosieguo dei lavori dei seguenti accorgimenti:

• ove tecnicamente possibile, il confinamento totale dell’area e captazione dell’emissione presidiata da idonei sistemi di abbattimento;

• l’utilizzo di sistemi di abbattimento delle emissioni di polveri dalle fasi di cadute dal nastro e dalle fasi di caricamento;

• nel caso di trasporto di materiale potenzialmente contaminato da amianto, si ritiene opportuno che vengano adottate le stesse precauzioni utilizzate nel caso di materiale contenente amianto per evitare la dispersione di polveri.

• intraprendere adeguate azioni affinché, anche durante il periodo di fermo delle attività, venga garantito che non si disperdano polveri, dandone evidenza attraverso la stesura di adeguate procedure operative. Analoghe procedure dovranno essere stilate per tutte le fasi di manutenzione degli impianti che sono interessati da dispersione delle polveri e dovranno essere esplicitate tutte le misure di prevenzione individuate al fine di minimizzare i rischi di dispersione e le modalità di gestione di eventuali situazioni di emergenza.

Tuttavia in considerazione della sensibilità dell’argomento trattato, ferme restando le indicazioni contenute nel documento progettuale “Linee guida per la gestione del rischio amianto negli scavi all'aperto e in galleria”, come già anticipato, la gestione dei dati e dei relativi flussi informativi sarà oggetto di uno specifico documento operativo, da predisporre in accordo con l’Appaltatore e con gli Enti di Controllo interessati (O.A. e ASL).

4.2. Componenti idriche

Si richiederà all’Appaltatore di verificare ed eventualmente intervenire per i seguenti aspetti:

• all’interno delle aree dei piazzali dei cantieri, negli spazi del campo base destinati alla viabilità e ai parcheggi, nelle aree di stoccaggio dello smarino, di caratterizzazione e di frantumazione, organizzare un sistema di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche dilavanti, con separazione delle acque meteoriche di prima pioggia e loro trattamento, provvedendo per quanto possibile ad avviare le acque raccolte e trattate al riuso;

• sottoporre a processi di chiarificazione e depurazione le acque reflue dei cantieri principali, del campo base, dei cantieri di deposito e delle aree di lavorazione e le acque provenienti dagli scavi in galleria al fine di garantire la loro restituzione in conformità al Decreto Legislativo 152/06;

• realizzare, ove possibile preliminarmente all’inizio di qualsiasi attività, così come previsto a progetto, tutte le opere necessarie per la completa regimazione e trattamento (canalette, vasche di raccolta, impianti di

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depurazione, etc..) delle acque reflue, di dilavamento o lavorazione o derivanti da possibili sversamenti determinati dalla conduzione delle stesse attività;

• garantire la separazione delle acque meteoriche provenienti dai versanti (“acque pulite”) dalle aree di cantiere e di lavoro, comprese le piste e le viabilità di cantiere, a mezzo di fossi di guardia, canalette, arginelli, vasche di raccolta o presidi idraulici anche di tipo provvisorio per tutta la durata dei lavori.

• garantire una corretta manutenzione e pulizia di tutti gli apprestamenti di cantiere atti alla tutela dei corpi idrici, con particolare riferimento a fossi di guardia, canalette, griglie di scolo e tombini;

• perimetrare adeguatamente, mediante fossi di guardia, griglie o canalette di raccolta delle acque di meteoriche di dilavamento, le aree di caratterizzazione dei materiali, di stoccaggio dello smarino, di deposito temporaneo e stoccaggio silicati;

• raccogliere le acque di officina e le acque derivanti dall'impianto di lavaggio gomme, attraverso una opportuna rete di collettamento convogliandole in apposito impianto di depurazione;

• tenere a disposizione un kit di protezione in caso di rilasci accidentali sul suolo/acque.

4.2.1. Componente ambiente marino

Ai fini della tutela ambientale del cantiere si richiederà all’Appaltatore:

• durante le attività relative alla fase di realizzazione dello scanno d’imbasamento utilizzare panne galleggianti per il contenimento della torbidità e di eventuali risospensioni di materiali fini depositati sul fondale;

• qualora necessario l’uso di sostanze pericolose nelle attività da bettolina o pontone si dovrà provvedere a un idoneo ricovero delle sostanze in zone protette dagli urti e adeguatamente assicurate al fine di prevenire sversamenti accidentali;

• predisporre idonee aree per il lavaggio delle canale e degli altri accessori delle botti utilizzate per il getto (il lavaggio potrà avvenire solo in tali aree);

• tenere a disposizione materiale assorbente (fogli o tamponi olio-assorbenti, segatura) e barili vuoti per il contenimento del materiale inquinato in caso di sversamenti accidentali.

4.3. Componente Rumore e Vibrazioni

Si richiederà all’Appaltatore di verificare ed eventualmente intervenire presso il cantiere e/o le aree di lavoro provvedendo a:

• localizzare gli impianti fissi più rumorosi il più possibile distante dai ricettori identificati nella zona;

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• orientare le sorgenti rumorose in direzione di minima interferenza (verso un punto privo di ricettori o comunque protetto da barriere ed ostacoli);

• sfruttare, nell’installazione del cantiere, elementi costruttivi o i materiali con elevata massa e dimensione, per creare barriere acustiche efficaci (purchè molto vicine alle sorgenti);

• dotare di insonorizzatori efficaci e mantenere in buone condizioni operative tutti i mezzi, gli impianti e le attrezzature;

• usare barriere acustiche mobili (da posizionare di volta in volta in prossimità delle lavorazioni più rumorose).

In linea generale l’appaltatore, al fine di limitare gli impatti dovuti alle vibrazioni, dovrà:

• eseguire una corretta manutenzione ordinaria e straordinaria delle macchine;

• dislocare gli impianti pesanti e vibratori alla massima distanza dai ricettori;

• evitare l’uso contemporaneo di macchine particolarmente impattanti.

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