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PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

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Academic year: 2022

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STUDIO CHIMICO DOTT. VINCENZO NICOLI’

_____________________________________________________________

Autorizzazioni ambientali e Sanitarie - Amianto - Gas Free - rifiuti Rischio chimico e Igiene Industriale - Bonifiche siti inquinati Perizie tossicologiche forensi - Sicurezza nei luoghi di lavoro

PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

CAVA GALATI SRL

Firmato digitalmente da: Vincenzo Nicoli Data: 02/07/2021 10:59:28

Firmato digitalmente da SALVATORE GALATI

CN = SALVATORE GALATI C = IT

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INDICE

1. PREMESSA pag. 3

2. MODALITÀ TEMPORALE DI ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ pag. 6

➢ Monitoraggio ante–operam pag. 3

➢ Monitoraggio in corso d’opera pag. 3

➢ Monitoraggio post–operam pag. 3

3. OBIETTIVI GENERALI pag. 7

3.1 inquadramento del sito

pag. 7

4. LE MATRICI AMBIENTALI DA MONITORARE pag. 8

5. ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO

5.1 Atmosfera pag. 6

5.2 Rumore pag. 9

5.3 Salute Pubblica pag. 17

6. MISURE COMPENSATIVE pag. 18

7. NOTE CONCLUSIVE pag. 18

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1. PREMESSA

A seguito dell’incarico ricevuto dalla ditta Società Cava Galati S.r.l., P. IVA 05580020823, con sede in Montelepre, C/da Finocchiara s.n. si redige il presente Piano di Monitoraggio Ambientale relativo al progetto di ampliamento della Cava di calcare, in esercizio giusta autorizzazione n. 08/18 – 47 M2 R2 S1 PA del 29/06/2018, con validità di anni 15 (quindici), ottenuta per la prosecuzione dell’autorizzazione n. 22/03 – 47 R1 PA del 01/08/2003, giusto Subingresso n.

01/07 – 47 R1 S2 PA del 05/03/2007, e successive modifiche n. 13/10 - 47 M1R1S1 PA del 26/05/2010 e n. 04/13 – 47 M2R1S1 PA del 13/03/2013; tutte rilasciate dal Distretto Minerario di Palermo per l’esercizio della cava di Calcare sita in loc. “Finocchiara” del Comune di Montelepre (PA). La coltivazione della cava è stata autorizzata su una superficie di m2 184.901 di cui m2 22.807 destinati a superficie di coltivazione è m2 162.094 destinati a rispetto e pertinenze.

Nello specifico si tratta di una richiesta di ampliamento di una cava già esistente ed operante da anni; va posta all’attenzione del valutatore una questione particolarmente rilevante, quella relativa alla vocazione estrattiva dell’area, così come descritto nello specifico Piano di settore che individua tale area di cava, contrassegnata con il numero “PA 030”, all’interno dell’Area di primo livello individuata con la denominazione “Area di Piano PA101.I” , giusta DDG n. 806 del 02/07/2020 del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dell’Energia, pubblicato sulla G.U.R.S. n. 39 - parte prima - del 17/07/2020, in ragione del quale le cave ivi inserite possono esercire la propria attività in base alle condizioni definite nelle norme attuative del Piano stesso; pertanto, considerato che nell’intorno dell’area di progetto l’attività estrattiva viene esercitata già da molti decenni, si ritiene che, l’attività stessa non provocherà ulteriore degrado all’ambiente circostante, al paesaggio, alla viabilità ed alla qualità dell’aria, poiché non vi sarà un’aumento del livello degli impatti ma solo un prolungarsi delle condizioni attuali. L’ambito territoriale ed i sistemi ambientali interessati dal progetto, sia direttamente che indirettamente, verranno descritti ponendo particolare attenzione a:

ione, flora, fauna: formazioni vegetali ed associazioni animali, emergenze più significative, specie protette ed equilibri naturali;

interagenti e interdipendenti;

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salute pubblica: come individui e come comunità;

e relativi beni culturali.

Foto 1 – Cava Galati srl in località c.da finocchiara Montelepre (PA)

La superficie destinata ai lavori di coltivazione sarà di m2 42.914, mentre la rimanente parte di m2 141.987 sarà adibita a pertinenza e rispetto.

L'area di cava è ubicata in località "Finocchiara" in territorio del Comune di Montelepre, a 1 Km ca.

ad Est dello stesso, e ricade sulla Tav. "Carini" F. 249 NE della Carta d 'Italia edita dall'I.G.M.

Si perviene, da Palermo, percorrendo per circa 21 km la S.P. “Passo di Rigano - Montelepre”, fino al bivio per la strada “Montelepre - Ponte Sagana”, percorsa tale strada per 90 m ca., si imbocca, sulla sinistra, la stradella di accesso che conduce in cava.

Dal punto di vista plano - altimetrico l’area di cava si presenta con morfologia collinare all’interno della quale esiste con il vecchio scavo di dimensioni variabili, compreso fra le quote m 632,00 ca. ed il piazzale che si sviluppa fra le quote m 500,00 e m 490,00 ca., con gradini intermedi alle quote m

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622,50 - m 615,00 - m 600,00 – m 585,00 - m 570,00 - m 555,00 - m 545,00 - m 540,00 - m 525,00 - m 510,00 e il nuovo scavo a “fossa”, posto totalmente all’interno di detto piazzale, che raggiunge quota m 470,00.

Tale piano si riferisce alle operazioni di controllo e prevenzione che dovranno essere svolte all’interno del nuovo scavo a “fossa”, posto totalmente all’interno di detto piazzale, che raggiunge quota m 470,00. Il monitoraggio si prefigge i seguenti obiettivi:

➢ Misurare lo stato in Corso d'Opera (CO) e Post Operam (PO) al fine di documentare l'evolvere della situazione ambientale.

➢ Controllare le previsioni di impatto durante le fasi di esercizio.

➢ Verificare l'efficacia dei sistemi di mitigazione adottati al fine di intervenire per risolvere eventuali emergenze ambientali residue.

➢ Garantire il controllo di situazioni particolari in modo da indirizzare le azioni di progetto nel senso del minore impatto ambientale.

➢ Fornire agli Enti Pubblici preposti gli elementi di verifica della corretta esecuzione delle procedure di monitoraggio.

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2. MODALITÀ TEMPORALE DI ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ

Il Progetto di Monitoraggio Ambientale, il cui soggetto attuatore è la Società Cava Galati S.r.l., si articola in tre fasi temporali di seguito illustrate:

Ante–operam

Il monitoraggio della fase ante–operam in realtà non è di applicazione in questa sede in quanto la cava Galati S.r.l. è già in funzione, ed ha presentato autorizzazione di ampliamento di coltivazione.

Monitoraggio in corso d’opera

Il monitoraggio in corso d’opera riguarda la valutazione degli impatti sulle matrici ambientali durante il periodo di esercizio dell’attività estrattiva, e cioè durante le fasi di estrazione, modellamento dei gradoni e recupero ambientale degli stessi, con la posa in opera del terreno vegetale e della piantumazione delle essenze arboree e arbustive previste, frantumazione del materiale calcareo e tutte le operazioni connesse con l’attività estrattiva.

Monitoraggio post–operam

Il monitoraggio post–operam comprende la valutazione e gli esiti degli eventuali impatti ambientali nella fase di dismissione del cantiere e il controllo dello stato di accrescimento delle essenze vegetazionali impiantate.

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3. OBIETTIVI GENERALI E REQUISITI DEL PMA

il PMA persegue i seguenti obiettivi generali:

a) verificare la conformità alle previsioni di impatto ambientale;

b) correlare gli stati ante-operam, in corso d’opera e post-operam, al fine di valutare l’evolversi della situazione;

c) garantire, durante l’esercizio, il pieno controllo della situazione ambientale;

d) verificare l’efficacia delle misure di mitigazione;

e) fornire gli elementi di verifica necessari per la corretta esecuzione delle procedure di monitoraggio;

3.1 INQUADRAMENTO DEL SITO

L'area di cava è ubicata in località "Finocchiara" in territorio del Comune di Montelepre, a 1 Km ca.

ad Est dello stesso, e ricade sulla Tav. "Carini" F. 249 lll NE della Carta d 'Italia edita dall' I.G.M.. Vi si perviene, da Palermo, percorrendo per circa 21 km la S.P. “Passo di Rigano - Montelepre”, fino al bivio per la strada “Montelepre - Ponte Sagana”, percorsa tale strada per 90 m ca., si imbocca, sulla sinistra, la stradella di accesso che conduce in cava.

Le superfici destinate alla coltivazione e quelle riservate a pertinenza e rispetto ricadono nelle particelle nn. 1475 (parte) - 1403 - 1478 - 58 - 1480 - 1482 -1484 - 62 - 1488 - 75 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 85 - 96- 97 - 98 - 99 - 100 - 101 - 102 - 103 - 105 - 124 - 125 - 126 - 127 - 320 - 342 (parte) 585 - 664 - 665 - 666 - 667 - 1486 - 711 - 724 - 725 del foglio di mappa n. 3, N.C.T. del territorio del Comune di Montelepre. Sono assenti nuclei abitati significativi nel raggio di circa 500 m.

La cava è ubicata sul versante del rilievo, e risulta priva di ogni tipo di vegetazione mentre le aree destinate all’ampliamento risultano fortemente antropizzate e caratterizzate dall’assenza di vegetazione, in quanto già coltivata; possiamo riscontrare nelle aree interstiziali poche specie nitrofile e ruderali, dovuta alla continua attività di coltivazione. Il sito si trova immerso in un ambito paesaggistico rurale e parzialmente degradato, caratterizzato da attività estrattive, da rarissime case sparse e strette strade a servizio delle stesse e dei campi di loro pertinenza, soprattutto a valle del costone, il territorio risulta scarsamente urbanizzato, ma antropicamente sfruttato sia dall’agricoltura che dal pascolo. Nelle aree poste alle quote più alte e non interessate dall’ampliamento si rileva un mosaico di vegetazione erbacea composto da aree che vanno dall’incolto caratterizzato da specie pioniere, alla gariga, fino ad arrivare alla prateria ad Ampelodesmus mauritanicus. L’elemento caratterizzante, quindi, è costituito dagli incolti in cui prevalgono le comunità prative e ruderali, di

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casuale composizione floristica, che rappresentano lo stato di degrado dell’area considerata. Nell’area interessata dalla valutazione, vi è una tipologia di vegetazione caratterizzata da specie cespugliose tipiche degli ambienti xerici, caratterizzate da poche varietà, e soprattutto, da specie annuali sinantropiche, la cui evoluzione e sopravvivenza è avvenuta contemporaneamente con l’avanzamento dell’attività estrattiva e delle altre attività antropiche. Le aree destinate all’ampliamento, come detto precedentemente, sono interne al piazzale di base e completamente prive di vegetazione, in quanto l’ampliamento previsto è soprattutto volumetrico in profondità, e minimamente planimetrico, infatti le aree interessate dall’allargamento sono inserite nel piazzale di base in aree totalmente sfruttate.

In particolare sull’area in esame insiste un vincolo idrogeologico (RD 3267/23), mentre a circa 300 m a nord del sito di progetto vi è un SIC-ZPS contrassegnato con la sigla ITA 020021 e denominato

“Montagna Longa, Pizzo Montanello” e a circa 600 m a sud il SIC ITA 020023 denominato “Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana”.

Come sottolineato più volte ci troviamo all’interno di un’area sfruttata da decenni per l’estrazione mineraria tanto da essere segnalata nel piano di settore, situazione che condiziona in modo decisivo la sensibilità ambientale dell’area, considerando che nelle immediate vicinanze del sito di progetto vi è, comunque, la presenza di varie cave attive.

Da un punto di vista floristico non si rileva nell’area di studio la presenza di peculiarità ambientali, infatti, la vegetazione dominante è caratterizzata da specie nitrofile e ruderali e dai resti costituiti da singoli elementi di una vegetazione poco evoluta di prateria.

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4.

LE MATRICI AMBIENTALI DA MONITORARE

Per quel che riguarda le componenti ed i fattori ambientali ritenuti significativi, la messa in opera dell’intervento proposto è caratterizzata dall'interferenza dello stesso con il sistema ambientale esistente; i principali potenziali impatti, sia in fase di realizzazione del cantiere che in fase di esercizio, sono dovuti ai seguenti fattori:

produzioni di polveri, soprattutto durante le operazioni di movimentazione e lavorazione effettuata all’interno del sito estrattivo;

produzione di rumore ;

produzione di rifiuti: nello specifico si rammenta che non vengono prodotti per la tipologia di attività rifiuti dall’estrazione.

incremento del traffico indotto;

impatto visivo.

Pertanto i fattori ambientali da monitorare saranno i seguenti così come richiesto dal Commissario ad acta delegato Dott. Giuseppe Maurici nell’attività di riesame di esecuzione Ordinanza TAR 880 del 21/09/2020:

atmosfera

rumore

Di seguito sono indicate, per ciascuna componente, le fasi in cui saranno effettuate le attività di monitoraggio.

COMPONENTE ANTE OPERAM CORSO OPERAM POST OPERAM

Atmosfera (polveri)

Non applicabile in

quanto già in operam X X

rumore Non applicabile in

quanto già in operam X X

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5. ATTIVITÀ DEL MONITORAGGIO

In questo paragrafo si esplicita la struttura organizzativa delle attività di monitoraggio previste per ogni singolo fattore ambientale. Sono stati individuati i punti di misura per il monitoraggio e per quanto riguarda le centraline ancora da installare, al momento dell’installazione si provvederà alla georeferenziazione che verrà comunicata. Nel caso di specie non sono individuabili recettori sensibili alle situazioni di potenziale disturbo causate dall'attività di cava ed in particolare ai recettori sensibili del tipo (ospedali, scuole, asili, case di cura). Nell’area circostante sono presenti case sparse ed insediamenti abitativi rurali e di campagna, e un’area cimiteriale limitrofa all’area di cava.

5.1 A

TMOSFERA

(P

OLVERI

)

Le emissioni in atmosfera determinate dall’attività di cava sono da individuarsi, esclusivamente, nelle particelle sospese (polveri) legate alle diverse azioni lavorative coinvolte.

Nella valutazione degli impatti l'attività della cava rappresenta una concausa di inquinamento atmosferico dovuta alla produzione di polveri connesse alla coltivazione, al trasporto del materiale cavato, alla lavorazione presso gli impianti di frantumazione e vagliatura. Tali polveri che costituiscono emissioni diffuse sono costituite prevalentemente da carbonato di calcio essendo la roccia estratta del tipo calcareo. Le particelle, viste le caratteristiche fisiche, ricadranno in un breve raggio, ovvero all’interno dell’area di cava.

Nella coltivazione della cava, la produzione di polveri è legata sia al processo di abbattimento, quindi ai movimenti di terra, sia alle operazioni di carico e trasporto. La produzione di polveri sarà maggiore nel periodo estivo per la quasi totale assenza di pioggia. Le emissioni di polveri verranno limitate attraverso l'aspersione di volumi d'acqua tramite l’utilizzo di macchine annaffiatrici, che spargono periodicamente acqua sul terreno interessato dalla lavorazione. Le polveri legate al processo di produzione e che provengono essenzialmente dalle sorgenti di emissione delle polveri disperse in atmosfera risultano essere:

1. macchine operatrici utilizzate per l’escavazione dei materiali lapidei;

2. mezzi di trasferimento dei materiali inerti dalle aree di scavo alle linee di frantumazione e selezione;

3. linee di frantumazione e selezione dei materiali inerti;

4. autocarri per il carico e trasporto dei materiali inerti in arrivo ed in partenza dalla cava. La

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tipologia della cava con fosso e gradini oltre che la presenza di colture nell'immediato intorno dell'area in progetto, limitano gli effetti negativi derivanti dalla dispersione delle polveri.

La diffusione delle polveri dipende essenzialmente dalla ventosità e piovosità della zona:

considerando le condizioni anemologiche generali del luogo, risulta che la zona è interessata da venti con velocità medie intorno a 5 - 10 km/h che spirano principalmente da E-NE. Al fine di ottenere una corretta definizione della direzione e intensità dei venti sarà installata una centralina metereologica all’interno del sito di cava.

Premesso che la quantità di polveri prodotte dipende sostanzialmente dalle qualità intrinseche del materiale lapideo cavato, è necessario evitare la formazione o comunque ridurre la quantità delle stesse polveri, in modo da contenere gli effetti nocivi entro i limiti stabiliti dalle norme vigenti. In ogni caso, è necessario, soprattutto nei periodi più secchi, procedere attraverso nebulizzatori, irrigatori idrodinamici o assimilabili, al periodico innaffiamento dei piazzali, delle strade, in special modo dove circolano i mezzi di carico e scarico ed anche negli impianti di trattamento (es. di frantumazione in loco). Introdurre delle barriere arboree frangivento da un lato ridurrà la velocità del vento e dall’altro costituirà un filtro naturale alle particelle eventualmente trasportate. E’

opportuno rappresentare che relativamente all’emissione di polveri “..si continueranno ad utilizzare alcune misure per contenerne la diffusione e dunque, soprattutto nella stagione secca, intervenendo con autobotti per inumidire le piste ed i fronti di cava, in modo che le particelle, rese più pesanti dall’acqua, si sollevino con maggiore difficoltà durante le operazioni di scavo e transito mezzi; la stessa modalità viene utilizzata anche per le polveri che vengono prodotte dall’impianto di frantumazione, “innaffiando” con degli irrigatori i prodotti della frantumazione stessa durante il processo.

In generale viene considerato un solo sito di misura, che sia rappresentativo per identificare gli eventuali impatti legati all’opera. Tuttavia l’estensione dell’opera su un’area vasta, comporta lavorazioni con impatti differenti nello spazio o nel tempo e pertanto sono stati individuati un numero di punti di misura pari a TRE.

Per quanto riguarda il controllo quali-quantitativo della matrice aria, si prevede l’attivazione di una campagna di monitoraggio delle polveri, consistente nella misurazione delle polveri durante la fase di esercizio, per valutare l’idoneità delle misure di mitigazione adottate.

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Per monitorare le polveri totali sospese saranno eseguite misurazioni in punti esterni alla cava (come indicato nella planimetria) in prossimità dei ricettori sensibili.

E1 Esterno cava nei pressi SP per Palermo

E2 Esterno cava nei pressi del cimitero

E3 Estereno cava nei pressi strada provinciale

verso Sàgana PUNTI DI MONITORAGGIO

Inoltre sarà installata una centralina metereologica al fine di verificare la direzione prevalente dei venti e adeguare il monitoraggio alla fase successiva.

Monitoraggio in corso d’opera

La fase di monitoraggio delle polveri, sarà strutturata nel modo seguente e sarà ripetuta una volte l’anno. Per quanto riguarda la posizione delle misure da effettuare presso i ricettori come sopra indicato in tabella, sarà comunque definita con precisione anche sulla base del monitoraggio meteorologico nella direzione prevalente dei venti.

Al fine di limitare gli impatti sulla matrice aria, le emissioni di polvere saranno mitigate dalle

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misure di prevenzione e riduzione adottate come sopra esposto, ma soprattutto la ditta provvederà alla sospensione delle attività nelle giornate particolarmente ventose.

Monitoraggio post–operam

Al termine dell’attività estrattiva e quindi al completamento del progetto di riqualificazione ambientale si provvederà ad un’analisi finale dei parametri atmosferici analizzati in corso d’opera.

Criteri di campionamento e tecniche di misura:

Il riferimento normativo è il D.Lgs 155/2010 per:

- obiettivi di qualità dei dati (All. I);

- metodi di riferimento (All. VI).

Parametri da rilevare

Per il monitoraggio delle attività di cava, in corso operam e post-operam ove l’attività è legata prevalentemente al sollevamento di polveri, viene previsto il monitoraggio delle sole Polveri Totali.

In tutte le fasi verrà comunque effettuata la misura dei parametri meteo (precipitazioni, umidità, temperatura, pressione, velocità e direzione del vento). Verranno pertanto realizzate campagne annuali di prelievi nel periodo Primavera/Estate in concomitanza con le attività di maggiore impatto.

Come sopra detto in tutte le fasi del monitoraggio, per ogni campagna di misura, si prevedono campionamenti dei parametri meteorologici quali:

 velocità e direzione del vento,

 pressione,

 temperatura,

 umidità

Inquinante Periodo di osservazione

PTS (polveri totali) annuale

6. R

UMORE

Le finalità del monitoraggio coerentemente con le indicazioni delle Linee Guida della Commissione Speciale VIA del Ministero dell’Ambiente (rev.2 del 23/07/07), nello specifico sono:

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Ante Operam (AO):

• caratterizzare lo stato acustico del territorio prima della costruzione della cava;

• acquisire dati di riferimento per la fase successiva (la fase AO si riferisce a dati che verranno confrontati con quelli acquisiti nella fase di scavo).

Corso d’Opera (CO):

• Caratterizzare la rumorosità dovuta alla cava ed alle attività ad essa connesse, compreso il traffico indotto;

• Valutare gli impatti sui ricettori maggiormente esposti e più sensibili alle attività di scavo e trasporto;

• Verificare l’efficacia delle mitigazioni previste.

Le fonti di rumore dell'impianto sono riconducibili a:

✓ movimento dei mezzi per la movimentazione dei materiali inerti;

✓ macchinari per la lavorazione degli stessi (martelli demolitori);

✓ impianto di vagliatura e frantumazione.

Il monitoraggio sarà effettuato nei punti di misura indicati nell’immagine satellitare

Fig. 2 – Ubicazione punti di misura

Il monitoraggio sarà eseguito annualmente su tutti i ricettori indicati in figura 2, per un lasso di

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tempo congruo a determinare l’impatto emissivo proveniente da tutte le possibili attività svolte in cava. Tutti i risultati della campagna di indagine saranno trasmessi all’ARPA.

Corso Operam (CO):

Sarà effettuato un monitoraggio del rumore in corso operam ovvero durante il periodo di coltivazione al fine di valutare se la lavorazione svolta comporta un impatto acustico significativo sui ricettori limitrofi, nel rispetto dei limiti fissati dalla norma.

Post Operam (PO):

Verrà effettuato un monitoraggio teso a caratterizzare lo stato acustico del territorio dopo la realizzazione del progetto di recupero della cava.

Articolazione temporale delle misure.

Così come proposte, le attività di monitoraggio relative alla Componente Rumore saranno sviluppate con le seguenti modalità e tempistiche:

punto di monitoraggio

rumore corso operam (CO) post operam (PO)

R1 annuale annuale

R2 annuale annuale

R3 annuale annuale

R4 annuale annuale

R5 annuale annuale

È da prevedersi almeno una campagna di monitoraggio in Corso d’Opera anche nelle fasi di ripristino della cava e di restituzione a verde (piantumazione) dell’area.

In generale le misure non andranno realizzate in concomitanza con fenomeni meteorologici quali pioggia, neve, grandine, vento forte. Oltre ai fattori climatici, i rilievi sono influenzati dalle variazioni dei flussi di traffico. Sono perciò escluse le misure in periodi anomali (giorni festivi e prefestivi, mese di agosto, ecc.).

Le campagne saranno effettuate in un momento qualsiasi della fase di CO e/o possibilmente nei periodi in cui sono previste le condizioni più critiche, compatibilmente con la duplice esigenza di non effettuare controlli tardivi e di intervenire tempestivamente nel caso di superamento dei limiti.

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7.

MISURE COMPENSATIVE

Nell’eventualità in cui il monitoraggio ambientale evidenzi il superamento dei limiti di legge dei parametri analizzati si provvederà all’attuazione di adeguate misure compensative.

Tali misure saranno valutate e definite caso per caso in riferimento alla specifica criticità della matrice ambientale e si adotteranno strategie finalizzate al raggiungimento degli obiettivi preposti.

8.

CONCLUSIONI

Gli esiti, comprese le eventuali attività mitigative, saranno trasmessi annualmente agli Enti preposti.

PALERMO 02/07/2021 Il tecnico

dott chim. Vincenzo Nicolì

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