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Relazione compatibilità idraulica (3414 KB)

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(1)

Andrea Spinella

"Area ex Funghi del Montello"

PROGETTO DEFINITIVO

CODICE COMMESSA OPERA FASE PROGRESSIVO SUB REV ARG DIV

0 0 D 5

5 7 P

CODICE ELABORATO PROGR. ELABORATO

REV 0 1 2 3

DESCRIZIONE 1^ EMISSIONE

PROPONENTE: E.MA.PRI.CE. S.p.a.

Via Strade Nuove, 3 Possagno (TV) P.iva 00251940243

PROVINCIA di TREVISO

COMUNE DI PEDEROBBA Centro commerciale

A-3

RELAZIONE COMPATIBILITA' IDRAULICA - IDROLOGICA

PROGETTISTI:

Valter Granzotto Arch.

CON:

Enrico Musacchio Ing.

Federico De Marzo Arch.

Geom.

CON:

Francesco Finotto Urb.

(2)

Comune di Pederobba Provincia di Treviso

Progetto definitivo Centro commerciale

“Area ex funghi del Montello”

Relazione compatibilità idraulica e idrologica

committente:

E.Ma.Price. S.p.a.

Via Strade Nuove, 3 Possagno (TV)

Progettisti Arch. Valter Granzotto

con

ing. Enrico Musacchio

Febbraio 2015

(3)

RELAZIONE IDRAULICA ... 3

1.1. P

REMESSA

... 3

1.2. M

OTIVAZIONI

,

NECESSITÀ E OBIETTIVI DELL

INTERVENTO

... 3

1.3. C

ARATTERISTICHE DELL

AREA

... 3

1.4. S

CHEMA DELLA NUOVA FOGNATURA

... 4

1.5. C

ALCOLI IDRAULICI

... 8

Metodo dell’invaso ... 9

RELAZIONE IDROLOGICA ... 12

E

LABORAZIONE DATI PLUVIOMETRICI

... 12

(4)

RELAZIONE IDRAULICA

1.1. Premessa

La presente relazione illustra lo schema di fognatura della rete di scarico per acque meteoriche e nere che costituiscono le opere di urbanizzazione relative all’intervento di realizzazione del Centro commerciale “area ex funghi del Montello” relative alla zona D1 commerciale ubicata dal PAT di Pederobba sul margine settentrionale della zona commerciale e produttiva di Onigo. Lo sviluppo dello strumento urbanistico attuativo è dall’Accordo di Programma ai sensi dell’art. 7 della L.R. 11/2004 tra il Comune di Pederobba e la Ditta proponente E.MA.PRI.CE s.p.a.

1.2. Motivazioni, necessità e obiettivi dell’intervento

L’intervento consiste nella realizzazione di un centro commerciale in un’area che il PAT del comune di Pederobba ha classificato come zona D1 commerciale e consiste nel recupero di un’area precedentemente adibita a processo e inscatolamento di funghi del Montello.

L’Amministrazione di Pederobba ha promosso un Accordo di Pianificazione ai sensi dell’art. 6 della L.R. 11/2004 che, nell’ambito degli scenari delineati dal Piano di Assetto del Territorio, contempla la riconversione della suddetta area e l’ampliamento del plesso scolastico nel centro di Onigo, comprendente la scuola media e primaria.

1.3. Caratteristiche dell’area

Dal punto di vista urbanistico l’area interessata dall’intervento è identificata nel Piano di Assetto Territoriale del Comune di Pederobba come zona D1 per insediamento di attività commerciali.

L’area di che trattasi risulta pianeggiante e ricompresa in un isolato racchiuso dalle seguenti strade: a nord la provinciale 26 della Val Cavasia (in particolare dallo svincolo di raccordo con la SS. 348 ”Feltrina”), ad est dalla SS. 348, a sud e ad ovest dalla via Cal Lusent che delimita la zona industriale.

L’area di intervento ha forma rettangolare, se si eccettuano l’angolo nord ovest, occupato da altra proprietà di forma trapezoidale e l’angolo nord est, in cui è presente una abitazione privata su un lotto con asse maggiore parallelo alla statale.

L’area è servita da fognatura di tipo misto ubicata lungo via Cal Lusent, nel tratto che costeggia il lato sud dell’area di intervento. Si tratta di una fognatura che si sviluppa lungo le strade di servizio del comparto industriale e ha

(5)

pendenza verso sud. Con vari rami, la fognatura si estende fino al torrente Curogna.

Figura 1 -- Idrografia zona industriale di Onigo – In rosso l’area oggetto di trasformazione, in azzurro il torrente Curogna, in blu il canale Brentella (a doppio filo) ed i fossati esistenti.

1.4. Schema della nuova fognatura

La fognatura prevista a servizio dell’intervento sarà di tipo separato, per acque meteoriche e per acque nere, in base alle prescrizioni dell’ente gestore Alto Trevigiano Servizi (ATS). Il gestore delle fognature ed il Genio Civile di Treviso, nel corso della conferenza di servizi avente per oggetto la prevista trasformazione urbanistica, hanno suggerito di non utilizzare come recapito la fognatura mista esistente. In particolare, la fognatura per acque nere dovrà collegarsi alla condotta principale di fognatura che, provenendo dal centro di Onigo, scorre lungo la statale 348 e conduce al depuratore comunale ubicato ad est dello svincolo di raccordo con la provinciale della Val Cavasia.

La fognatura per acque meteoriche dovrà invece attraversare la SS348, il canale Brentella e la ferrovia Treviso Calalzo per collegarsi al Piave attraverso un fossato esistente in area golenale del fiume.

La distribuzione degli spazi interni al lotto prevede la localizzazione di un edificio commerciale con pianta ad L nella zona ovest del comparto, che viene pressoché completamente occupata dall’edificio. Intorno ad esso sono infatti previste solo strade di servizio a ridosso del fabbricato e strette fasce a verde lungo i confini. Di fronte al lato est del fabbricato, si svilupperà il parcheggio con stalli in grigliato di calcestruzzo privi di massetto di base e strade di servizio parallele al prospiciente lato dell’edificio stesso. L’accesso alle strade di servizio è garantito da una strada di penetrazione che parte dalla rotatoria

(6)

di svincolo sulla SS 348 Feltrina e interseca perpendicolarmente le strade di servizio in corrispondenza del centro del lotto. Due rami secondari di questa stessa strada si dipartiranno verso nord e verso sud del lotto, creando un collegamento con le rispettive estremità del comparto e fornendo quindi accesso sia al parcheggio che alle strade di servizio che corrono intorno all’edificio.

All’estremità est del lotto, come si diceva, sarà ubicata una larga fascia a verde, all’interno della quale sarà realizzata la rotatoria di collegamento alla statale Feltrina. Sia all’interno della rotatoria che in una fascia ubicata tra la rotatoria ed il parcheggio, saranno realizzati due bacini di laminazione (in comunicazione fra loro) per trattenere l’acqua in eccesso in caso di eventi meteorici con elevato tempo di ritorno. Si vuole qui evidenziare che, oltre al bacino di laminazione, sono stati previsti la separazione ed il pretrattamento delle acque di prima pioggia, mediante installazione di un pozzetto di ripartizione opportunamente attrezzato e di un impianto di trattamento in continuo a norme UNI EN 858 II. In un primo pozzetto denominato di ripartizione, avverrà la separazione delle acque di prima pioggia, che saranno inviate al trattamento, dalle acque di seconda pioggia che invece saranno lasciate defluire a valle, verso il pozzetto con bocca tarata. Subito il trattamento, le acque pretrattate verranno reimmesse in rete in corrispondenza del pozzetto con bocca tarata. Le sole acque corrispondenti alla massima portata consentita saranno immesse nella condotta di uscita verso il Piave, che come si è detto attraverserà la strada statale, il canale Brentella e la linea ferroviaria per poi immettersi in un fosso esistente nella golena del Piave. Le acque in eccesso saranno invece temporaneamente invasate nei bacini di laminazione, dai quali usciranno a fine evento, ancora con portata verso valle non superiore alla massima consentita. ledisoleatore in continuo Le acque di seconda pioggia eccedenti il limite di portata fissato per il comparto (10 l/s.ha) saranno inviate al bacino di laminazione mediante una tubazione posta in leggera contropendenza (per consentire lo svuotamento a gravità a fine evento) che avrà origine nel pozzetto di ripartizione. e da qui alla condotta di scarico verso il Piave che ha origine nell’angolo nord est del comparto.

I collettori di raccolta per acque meteoriche si svilupperanno lungo le strade di servizio e di accesso. L’edificio sarà servito da due collettori, uno lungo i lati ovest e nord, l’altro lungo il lato sud. Giunti in corrispondenza del parcheggio, i suddetti collettori proseguiranno lungo le strade di servizio che si collegano alla rotatoria, ricevendo anche le acque di queste ultime. In particolare, il collettore nord riceverà anche parte delle acque del parcheggio. In corrispondenza del limite orientale del parcheggio, i due collettori piegheranno rispettivamente a sud e a nord, riunendosi con il collettore centrale del

(7)

parcheggio, per poi proseguire a valle verso le opere di trattenuta e scarico a valle già descritte. Si precisa che i pluviali di scarico delle acque meteoriche del tetto saranno collettati con linea dedicata che si collegherà alla vasca di raccolta per irrigazione ed accumulo per WC. In caso di vasca di raccolta piena, le acque in eccesso saranno smaltite attraverso la rete fognaria ordinaria già descritta.

Per quanto attiene alla raccolta delle acque nere, è stata prevista la realizzazione di un solo collettore. Esso avrà origine presso l’angolo sud ovest dell’edificio e si svilupperà lungo i lati ovest, nord e metà del lato est, fino alla strada di accesso del parcheggio ove piegherà verso est proseguendo lungo la strada stessa. Considerata la lunghezza del collettore e la pendenza minima del 3‰ assegnata, al termine della strada di accesso al parcheggio sarà realizzata una stazione di sollevamento, che consentirà il collegamento alla fognatura pubblica con un tratto di collettore ubicato lungo la strada di collegamento alla rotatoria ed attraverso quest’ultima.

Come si è accennato, il lato sud dell’edificio sarà servito da una strada di accesso ribassata che consentirà sia il transito dei camion che il carico/scarico a livello magazzino delle merci. Tale strada sarà addossata al confine di area, dal quale sarà separata da una fascia verde in pendenza. A nord dell’edificio sarà ubicata invece un’altra strada di servizio, non ribassata.

La strada ribassata a sud richiede ovviamente il sollevamento delle acque meteoriche, che sarà realizzato nella stessa stazione prevista per il rilancio delle acque provenienti dal tetto.

Nell’immagine riportata alla pagina seguente si riporta uno schema delle linee fognarie previste, sia per acque meteoriche che per acque nere.

La fognatura per acque meteoriche sarà costituita da:

a) collettore principale in tubi di calcestruzzo armato vibrocentrifugato, conformi alla normativa europea UNI EN 231, con giunti a bicchiere, elementi da m. 2,00 del diametro interno da mm. 400 a mm. 1200 posati su sabbia con la pendenza prevista nei profili allegati al progetto; i tubi verranno rivestiti in calcestruzzo a q,li 2,00 di cemento per m³. in corrispondenza di allacciamenti o di attraversamenti stradali per la raccolta di acque meteoriche stradali secondo le indicazioni della Direzione Lavori; pendenza delle linee secondarie di collegamento maggiore o uguale a 4‰;

b) attraversamenti stradali, per la raccolta di acque meteoriche dai pozzetti con caditoia, che saranno in tubi di p.v.c., a norme UNI EN 1401-1 SN 4, su sabbia, del diametro interno di mm. 160 e pendenza maggiore o uguale a 4‰;

(8)

Figura 2 - Schema delle linee fognarie - In rosso acque nere, in verde acque meteoriche, in blu acque del tetto

(9)

c) pozzetti sifonati in calcestruzzo di raccolta dell'acqua piovana, saranno del "tipo Padova", delle dimensioni interne di cm. 40x40x80, con rinfianco delle pareti d'ambito in calcestruzzo spessore medio di circa cm. 15, distanti tra loro circa m. 15 con relativa caditoia in ghisa a norma UNI EN 124 classe D250;

d) pozzetti d'ispezione al collettore stradale, che saranno del tipo prefabbricato o gettati in opera, con dimensioni interne di cm. 50x50 e o 60x60 (secondo diametro tubazioni) e di altezza variabile, del tipo prefabbricato pesante con spessore pareti cm 6-8; in caso di getto in opera, lo spessore delle pareti d'ambito sarà di cm. 15-20 in calcestruzzo a q.li 2,50 per mc., aventi una decantazione di almeno cm. 10, completi di soletta di copertura in c.a., armatura in ferro atta a sopportare i carichi stradali previsti per strade di prima categoria, con ricavo di un foro da cm. 60x60 per l'ispezione al pozzetto; è compreso il chiusino in ghisa sferoidale completo di telaio pure in ghisa del diametro interno di cm. 60, del peso non inferiore a Kg. 120 cadauno completi di scritta: "Fognatura bianca" conformi alla normativa UNI EN 124 classe D400;

e) caditoie con feritoie complete di telaio in ghisa di prima fusione, chiusini completi di telaio in ghisa sferoidale conformi alla normativa UNI EN 124 classe C250.

La fognatura per acque nere sarà costituita da:

a) collettore principale in tubi di ghisa a norme UNI EN 598 classe K9, con giunti a bicchiere e guarnizioni di tenuta elastomeriche, in elementi da m. 2,00 del diametro interno di mm 250; i tubi verranno rivestiti in calcestruzzo a q,li 2,00 di cemento per mc. in corrispondenza di singolarità che lo richiedano;

b) le condutture secondarie per il collegamento ai pozzetti principali di ispezione saranno in tubi di p.v.c. del diametro interno di cm. 160 - 200, posati su letto di sabbia; i tubi verranno rivestiti in calcestruzzo a q,li 2,00 di cemento per mc. in corrispondenza di singolarità che lo richiedano;

c) pozzetti d'ispezione prefabbricati circolari in calcestruzzo vibrato del diametro di cm 100, costituiti da due soli elementi, base ed elemento di rialzo troncoconico entrambi monolitici, con spessore delle pareti di cm 15 ed internamente rivestiti in resina epossidica sulle superfici

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interessate dal flusso dei liquami, dotati di anelli di tenuta in gomma sintetica per le tubazioni in gres e di fori con guarnizioni in gomma sintetica per l’innesto di tubazioni secondarie in p.v.c.;

d) chiusini per pozzetti di ispezione completi di telaio in ghisa sferoidale, rispondenti alle norme UNI EN 124, classe D400;

e) chiusini per pozzetti condotte secondarie, completi di telaio in ghisa sferoidale, rispondenti alle norme UNI EN 124, classe C250 o D400;

f) stazioni di sollevamento costituite da vasca interrata in c.a. costruita in opera dotata di due elettropompe sommergibili, una di servizio ed una di riserva, completa di quadro elettrico di controllo e comando, predisposto per il telecontrollo.

1.5. Calcoli idraulici

I dati raccolti, sono stati utilizzati per effettuare il calcolo idraulico delle portate da smaltire, in relazione al coefficiente di deflusso delle superfici urbanizzate nella nuova rete.

Sono stati valutati i coefficienti di deflusso ∅ medi pesati del bacino scolante, in ragione della differente destinazione d’uso della superficie: zone adibite a viabilità o parcheggio, a verde pubblico, coperte da edifici ecc. Si è ipotizzato in base ai dati disponibili in letteratura che i coefficienti di deflusso da attribuire alle aree impermeabili siano conformi alle disposizioni regionali in materia di compatibilità idraulica, ovvero siano rispettivamente pari a 0.9 per aree coperte o superfici stradali ed assimilabili, a 0,2 per aree a giardino ed a 0.6 per aree semipermeabili.

L’elaborazione dei dati è avvenuta per mezzo di un modello matematico per la valutazione della capacità di portata delle canalizzazioni fognarie previste.

La portata nella sezione di chiusura dell’i-esimo bacino, appena a monte dello sbocco nel collettore successivo o nel recipiente finale è stata valutata con il metodo dell’invaso.

Metodo dell’invaso

Esaminando la trasformazione afflussi-deflussi secondo il modello concettuale dell’invaso, il coefficiente udometrico espresso in l/s ha può essere calcolato nel seguente modo:

( )

= ⋅

1 1 1 0

n n

w a n

u p

ϕ

(11)

in cui p0 è un parametro dipendente dalle unità di misura richieste e dal tipo di bacino (generalmente per piccoli bacini vale 2530), a ed n sono i parametri della curva di possibilità pluviometrica, φ rappresenta il coefficiente di deflusso e w il volume di invaso specifico.

Volendo mantenere costante il coefficiente udometrico al variare del coefficiente di deflusso φ, ovvero delle caratteristiche idrauliche delle superfici drenanti, per valutare i volumi di invaso in grado di modulare il picco di piena si può scrivere:

P w I v w

w

n

 −

 

⋅ 

=

0 0

1 1

0

0

ϕ

ϕ

dove:

w0 = volume specifico di invaso prima della trasformazione dell’uso del suolo;

φ0 = coefficiente di deflusso specifico prima della trasformazione dell’uso del suolo;

v0 = volume specifico di invaso per superficie impermeabilizzata;

I = percentuale di superficie impermeabilizzata;

P = percentuale di superficie permeabile.

Per la determinazione delle componenti di w0 le indicazioni di letteratura porgono, per le zone di bonifica, valori di circa 100-150 m3/ha (Datei, 1997), 40-50 m3/ha nel caso di fognature in ambito urbano comprendente i soli invasi di superficie e quelli corrispondenti alle caditoie (Datei, 1997), 10-15 m3/ha di area urbanizzata riferito alla sola componente dei volumi dei piccoli invasi (Paoletti, 1996).

Utilizzando un programma di calcolo che implementa il metodo dell’invaso sono stati determinati i diametri delle tubazioni indicati nelle tavole grafiche allegate alla presente relazione.

Il volume necessario al mantenimento dell’invarianza idraulica è stato prescritto dalla Valutazione di Compatibilità Idraulica a corredo della variante urbanistica al P.I. in m³ 2854. E’ ammesso ridurre proporzionalmente il volume del bacino, tenendo conto del volume invasato sulla superficie del terreno e del volume invasato nelle fognature. Imponendo il volume specifico dei piccoli invasi in 45 m³/ha, il volume totale calcolato potrà essere ridotto di complessivi 315 m³. L’ulteriore quota di 100 m³/ha (complessivi 700 m³) potrà essere ricavata mediante le tubazioni di fognatura interne all’area. Detratte entrambe le suddette quote, il volume del bacino di laminazione dovrà essere pari a 1840 m³.

(12)

Sulla base delle superfici effettive determinate per la redazione del progetto definitivo del Centro commerciale “area ex funghi del Montello”, riportate nella seguente tabella:

Stalli parcheggio in grigliato di cls. 8642 Viabilità interna parcheggio, asfalto 8980 Viabilità esterna parcheggio, asfalto: 9764

Viabilità rotatoria, asfalto: 1343

Marciapiede: 1153

Edificio: superficie coperta 14915

Edificio: tetto verde 2000

Bacini di laminazione 2176

Verde (aiuole e fasce varie): 19289

Superficie totale: 68262

si ottiene un coefficiente di deflusso medio pesato con l’area pari a 0,621.

Utilizzando tale valore in apposito software che determina il volume di invaso sulla base delle disposizioni della DGR comparando i risultati forniti attraverso il metodo dell’invaso, il metodo cinematico ed il metodo delle sole piogge con curva a tre parametri fornita dal Consorzio per l’Alto Piave, si ricava il valore riportato in tabella.

Areale Superficie

Coeff.

Deflusso ante operam

Øante

Coeff.

Deflusso post operam

Øpost

Coef.

Udometric o ante operam

uante

Coef.

Udometrico post operam

upost

Altezza pioggia Hpioggia

Volume invaso

totale WTOT

Volume invaso specifico

Ws

[m²] [l/s.ha] [l/s.ha] [mm] [m³] [m³/ha]

Area Ex Funghi

Montello 68,262 0.22 0.621 22.27 162.51 45.39 2558 375

In definitiva, poiché il volume risultante dal calcolo risulta leggermente superiore a quello prescritto dalla V.C.I. (2539 m³) da intendersi come volume minimo inderogabile, per il mantenimento dell’invarianza idraulica si predisporrà un volume pari a 2558 m³, ovvero di m³ 1859 tenuto conto del volume invasato nella rete fognaria e in superficie. Per ragioni costruttive, il volume reale da realizzare è stato fissato in 1900 m³.

La restituzione della portata al ricettore avverrà per mezzo di un manufatto con bocca tarata che garantisce l’uscita di una portata pari a 10 l/s·ha (70 l/s totali).

(13)

RELAZIONE IDROLOGICA

Elaborazione dati pluviometrici

La determinazione delle portate di piena conseguenti agli eventi meteorici che dovranno essere smaltiti dalle proposte canalizzazioni sono state effettuate a partire da curve pluviometriche ricavate per la stazione di Possagno. Non essendo disponibili i dati relativi agli scrosci nella predetta stazione, per il dimensionamento sono state considerate le piogge di durata da 1 a 24 ore.

Per la stazione di Possagno è disponibile una serie discontinua di dati dall’anno 1923 all’anno 1961. La lunghezza della serie, nonostante gli anni mancanti, possiede quindi sufficiente significatività dal punto di vista statistico.

Nella seguente tabella si riportano le curve di possibilità pluviometrica ricavate dallo studio in riferimento alle portate di 1, 3 6, 12 e 24 ore. Nelle equazioni delle curve l’altezza di pioggia è espressa in mm mentre il tempo è espresso in ore.

Freq. Probabile h = atn

10 h = 44.93 t 0,2987

20 h = 49,65 t 0,2908

30 h = 52.37 t 0,2883

50 h = 55.77 t 0,2823

100 h = 60.35 t 0.2770

In considerazione del tipo di opera, il sistema di smaltimento delle acque meteoriche è stato dimensionato sulla base di pioggia oraria con frequenza probabile di accadimento di 50 anni. La curva assunta per i calcoli di progetto ha pertanto equazione:

h = 55.77 t0.2823

Come curva a tre parametri è stata invece assunta quella suggerita dal Consorzio Piave per la porzione del comprensorio definita Alto Piave, i cui coefficienti a, b, c sono rispettivamente pari a 27,4, 9,3 e 0,749..626.

Il tecnico ing. Enrico Musacchio

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