• Non ci sono risultati.

Aracne editrice. Copyright MMXX Gioacchino Onorati editore S.r.l. unipersonale

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Aracne editrice. Copyright MMXX Gioacchino Onorati editore S.r.l. unipersonale"

Copied!
15
0
0

Testo completo

(1)

A 14

(2)

Aracne editrice www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it Copyright © MMXX

Gioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale www.gioacchinoonoratieditore.it info@gioacchinoonoratieditore.it

via Vittorio Veneto, 20 00020 Canterano (RM)

(06) 45551463

isbn 978-88-255-3789-5

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: ottobre 2020

(3)

Barbara Onnis La politica estera della RPC

Principi, politiche e obiettivi

(4)
(5)

Alla mia famiglia allargata

(6)
(7)

7

Indice

9 Nota sulla trascrizione dei caratteri 11 Introduzione

17 Capitolo I

I principi

1.1. I Cinque principi della coesistenza pacifica, 17 –1.2. I core interests, 23 –1.3. Il principio di “una sola Cina”, 28 – 1.4. Il principio “un paese due sistemi”, 34 – 1.5. Il principio dello sviluppo e della modernizza- zione economica, 38.

43 Capitolo II

Le politiche

2.1. Dalla yibian dao alla yitiao xian: la Cina di Mao tra Mosca e Wash- ington, 43 – 2.2. La Cina di Deng: dall’“apertura” al “basso profilo”, 48 – 2.3. “Rassicurare i vicini per rassicurare il mondo”: Jiang Zemin e la politica di buon vicinato, 53 – 2.4. Prove di grande potenza: la “all- around diplomacy” di Hu Jintao, 59 – 2.5. Il “sogno” di Xi Jinping e la grandeur cinese, 66.

75 Capitolo III

Gli obiettivi

3.1. Gli obiettivi della politica estera della RPC e le specificità cinesi, 75 – 3.2. Unità, sovranità, indipendenza, 77 – 3.3. Recupero della “cen- tralità” e fine del “secolo di vergogna e umiliazione”, 79 – 3.4. Sviluppo economico e modernizzazione, 84 – 3.5. Creazione di una “comunità umana di futuro condiviso”, 88.

95 Cronologia 101 Bibliografia 113 Indice dei nomi

(8)
(9)

9

Nota sulla trascrizione dei caratteri

Per la trascrizione dei caratteri cinesi in alfabeto latino si è fatto ri- corso al sistema di trascrizione fonetica pinyin, in vigore nella Re- pubblica Popolare Cinese. Costituiscono eccezioni alcuni nomi di uso comune nella pubblicistica occidentale, quali Chiang Kai-shek (Jiang Jieshi), Sun Yat-sen (Sun Zhongshan), Pechino (Beijing), Hong Kong (Xianggang), Manchukuo (Manzhouguo), solo per riportare alcuni esempi.

(10)
(11)

11

Introduzione

Nel momento in cui la Repubblica Popolare Cinese (RPC) si è avvia- ta verso una nuova era contrassegnata da una determinazione mani- festa di voler esercitare un ruolo di leadership globale, esplicitando l’intenzione di assumere la guida nel mantenimento della sicurezza internazionale e nella costruzione di un nuovo ordine mondiale più equo e democratico (cosiddetto approccio “delle due guide”, liangge yindao 两个引导), abbandonando definitivamente la linea di con- dotta prudente e di “basso profilo” (taoguang yanghui韬光养晦) adottata all’indomani dei fatti di Tian’anmen — che suggeriva tra le altre cose di “non rivendicare mai la leadership” (juebu dangtou 决不 当头) — si impone la necessità di comprendere in che modo il gover- no di Pechino compie le sue scelte e affronta le questioni chiave della politica internazionale. Tale necessità diventa ineludibile quando il suo leader giunge ad ammonire il mondo intero che nessuno è nella posizione di dire al popolo cinese cosa dovrebbe o non dovrebbe fare.

Soffermandoci su alcuni episodi, più o meno recenti, sarà capi- tato di domandarsi se la Cina avrebbe scatenato una guerra con- tro Taiwan in difesa del principio di “una sola Cina” (yige Zhongguo yuanze一个中国原则), ipotesi peraltro sempre in piedi; se Pechino avrebbe inviato l’esercito nella Regione Autonoma Speciale (RAS) di Hong Kong, al fine di ripristinare l’ordine e salvaguardare il principio

“un paese, due sistemi” (yi guo liang zhi一国两制), che ne ha rego- lato il ritorno alla madrepatria nel 1997, dopo oltre centocinquan- ta anni di dominio coloniale britannico; se i governanti comunisti avrebbero rischiato una guerra contro gli Stati Uniti d’America, per ragioni commerciali e/o di egemonia tecnologica; e, ancora, se pri- ma o poi la Cina popolare sarebbe scesa a compromessi sul fronte dei

(12)

12 Introduzione

diritti umani, viste le critiche crescenti mosse dalla comunità inter- nazionale per il mancato rispetto dei diritti delle minoranze etniche e religiose da parte di Pechino (con riferimento soprattutto a tibetani e uiguri).

Analizzando il pensiero delle cinque generazioni di governanti cinesi, rappresentate nell’ordine da Mao Zedong, Deng Xiaoping, Jiang Zemin, Hu Jintao e Xi Jinping, è possibile identificare i principi fondamentali che guidano la politica estera della RPC, così come gli obiettivi ad essi sottesi. Questi principi possono essere riassunti in alcune parole chiave che costituiscono il filo conduttore dell’intero volume, ossia unità, sovranità, indipendenza, ma anche sicurezza e strenua difesa del sistema politico e salvaguardia delle peculiarità ideologiche del Paese (c.d. “caratteristiche cinesi”, Zhongguo tese中 国特色). In particolare, unità, sovranità e indipendenza hanno co- stituito, fin dalla proclamazione della Repubblica popolare, la triade di valori di riferimento per i governanti di Pechino, in considerazione del trauma rappresentato dal famigerato “secolo di vergogna e umi- liazione” (bainian chiru百年耻辱), o “secolo della vergogna” (xiuru shiji羞辱世纪). Attorno ad essi ruotano i principi e le politiche che hanno consentito al Paese di uscire dall’isolamento internazionale, cui l’aveva costretto l’intervento nella guerra di Corea, e di fare il suo ingresso nella comunità degli Stati; di riacquistare successivamente la tanto agognata centralità nel mondo e, in tempi più recenti, di candidarsi per porsi alla sua guida, promuovendo la costituzione di un nuovo ordine internazionale in alternativa all’ordine mondiale di stampo occidentale, che garantisca il rispetto per la diversità dei sistemi politici e il rafforzamento del ruolo politico dei paesi in via di sviluppo (grandi e piccoli, ricchi e poveri), attraverso la creazione di una “comunità umana di futuro condiviso” (renlei mingyun gongtongti

人类命运共同体).

Il presente lavoro si prefigge, dunque, di analizzare i principi, i pensieri e le linee guida che stanno alla base delle scelte della RPC in politica estera, per la realizzazione di determinati obiettivi, e sarà suddiviso in tre capitoli. Il primo dedicato ai principi (yuanze原则), con particolare riferimento ai Cinque principi della coesistenza pa- cifica (i pilastri della politica estera cinese dal 1949); ai due princi-

(13)

13 Introduzione pi che postulano l’esistenza di “una sola Cina” e la convivenza, in determinate aree nel Paese, di “un paese, due sistemi”; al principio dello sviluppo e della modernizzazione economica; agli “interessi fondamentali”, o core interests (hexin liyi核心利益), sui quali Pechino non è disposta a scendere a compromessi. Il secondo sarà focaliz- zato sulle linee guida (tifa提法) strategiche elaborate dalle cinque generazioni di governanti al potere, riassunte in slogan e parole d’ordine, che rappresentano «l’edificio concettuale della diplomazia del Partito Comunista Cinese (PCC)»1. Queste linee guida hanno influenzato le politiche (zhengce政策) portate avanti dalla RPC fin dal 1949, a partire dalla politica del “pendere da un lato” (yibian dao 一边倒), fino all’avvicinamento verso gli Stati Uniti d’America, at- tribuibili al Grande Timoniere (da duoshou大舵手); passando per la politica di “indipendenza e non allineamento”, inaugurata da Deng Xiaoping all’indomani del lancio della politica di “riforma e apertu- ra”, e la “linea politica in 28 caratteri” (ershibazi fangzhen二十八字 方针), riassumibile nello slogan del mantenimento del “basso profi- lo” (taoguang yanghui韬光养晦), enunciata all’indomani dei fatti del 4 giugno 1989, quale strategia di sopravvivenza del Partito e dello Stato. Il capitolo prosegue con la politica periferica (zhoubian waijiao 周边外交), portata avanti da Jiang Zemin per tentare di recupera- re l’immagine perduta a Tian’anmen e la fiducia dei paesi vicini; la strategia a trecentosessanta gradi adottata da Hu Jintao, cosiddetta

“all-round diplomacy” (quanfangwei waijiao全方位外交); si conclu- de con la strategia di Xi Jinping, espressione di una nuova grandeur, che ha l’ambizione di realizzare il “sogno cinese” di rinnovamento della nazione, passando attraverso i cosiddetti due “obiettivi cente- nari” — quello relativo alla nascita del Partito Comunista nel 2021 e il centenario della proclamazione della RPC, nel 1949. Il terzo capitolo sarà, infine, dedicato agli obiettivi (mubiao目标) della politica este- ra cinese, con particolare riguardo a unità, sovranità, indipendenza;

sviluppo economico e modernizzazione; recupero della “centralità”

1. E.S. Medeiros, China’s Foreign Policy Objectives, in China’s International Behavior. Activism, Opportunism, and Diversification, Rand Corporation, Santa Monica, Arlington, Pittsburgh 2009, p. 46.

(14)

14 Introduzione

perduta e fine del “secolo di vergogna e umiliazione”; e costituzione di una “comunità umana di futuro condiviso”, che si lega al “sogno cinese” (Zhongguo meng 中国梦) e ai suoi benefici per il mondo inte- ro. Seguirà una breve cronologia degli avvenimenti principali relativi alla politica interna ed estera della RPC, dalla sua fondazione fino ai giorni nostri.

Il lavoro sarà basato in prevalenza sui documenti ufficiali del Par- tito e del Governo cinesi, con particolare riferimento ai discorsi dei leader rappresentanti delle diverse generazioni di governanti, che costituiscono una delle indicazioni più rilevanti in merito alla dire- zione della politica cinese, sia in ambito domestico che in ambito internazionale. È importante sottolineare come la forma di ricambio generazionale della classe dirigente, espressa con il termine di ling- dao jiti 领导集体, non esistesse prima della fine degli anni Ottanta.

I padri fondatori della RPC — quelli che il grande sinologo John King Fairbank definisce “l’aristocrazia della rivoluzione”2 — erano chia- mati indistintamente lao yidai geminjia老一代革命家, ossia vecchia generazione di rivoluzionari. Deng Xiaoping è stato il primo leader a proporre una rilettura della storia della Cina popolare in termini di successione di generazioni di gruppi dirigenti. In un discorso pro- nunciato il 16 giugno 1989 egli definì sé stesso come “nucleo” (hexin 核心) della seconda generazione di collettivo dirigente, o sempli- cemente di leader cinesi (di er dai lingdao ti第二代领导体), e Jiang Zeming “nucleo” della terza (di san dai lingdao ti第三代领导体)3. Conseguentemente Hu Jintao e Xi Jinping lo sarebbero stati della quarta e della quinta generazione. Ognuna di queste generazioni ha contribuito all’evoluzione della dottrina del PCC con uno specifico apporto ideologico, debitamente inserito nello Statuto del Partito e riportato nel Preambolo della Costituzione cinese. Riassunti in paro-

2. J.K. Fairbank, M. Goldman, China. A New History (II revised and enlarged ed.), Belk- nap Press, Cambridge (Mass.) and London 2006, p. 307.

3. Urgent Tasks of China’s Third Generation of Collective Leadership, June 16, 1989, in Deng Xiaoping, Selected Works, vol. 3 (1982-1992), https://dengxiaopingworks.wordpress.

com/2013/03/18/urgent-tasks-of-chinas-third-generation-of-collective-leadership/. Tutti gli URL inseriti sono stati verificati nel settembre 2020.

(15)

15 Introduzione le d’ordine e formule chiave, tali apporti hanno finito con il rappre- sentare gli elementi distintivi e caratterizzanti delle singole epoche di governo delle diverse generazioni di leader4.

È importante specificare a questo punto che il presente lavoro vuole essere uno strumento utile e una sorta di “guida” per decifrare i fondamenti della politica estera cinese, focalizzando l’attenzione in particolare su fonti ufficiali cinesi, piuttosto che proporre una lettura critica, pur avvalendosi di studi accademici che tengano conto anche del punto di vista occidentale, oltre che di quello cinese. Si intende, cioè, fornire una visione onnicomprensiva di ciò che ispira la politica estera cinese a livello ufficiale, con una prospettiva cronologica. Pur nella consapevolezza che si tratti di un compito arduo, la speranza è di riuscire, nelle poche pagine che seguono, a fornire al lettore quan- tomeno un’idea circa il modo di ragionare della leadership cinese, che possa essere d’ausilio nell’analizzare e interpretare la realtà che ci circonda e nella quale la Cina popolare è profondamente immersa.

Al termine di questo lavoro, ci terrei ad esprimere la mia profon- da gratitudine nei confronti di quanti mi hanno in vario modo aiuta- to con i loro suggerimenti, le loro critiche e i loro preziosi consigli.

4. Le formule chiave degli apporti ideologici delle cinque generazioni sono, nell’or- dine, la “lotta di classe” (jieji douzheng阶级斗争), il “socialismo con caratteristiche cinesi” (you Zhongguo tese de shehui zhuyi有中国特色的社会主义), il pensiero delle “tre rappresentanze”

(sange daibiao三个代表), la “visione scientifica dello sviluppo” (kexue fazhan guan科学发展 观) e la “società armoniosa” (hexie shehui和谐社会), fino ad arrivare al “sogno cinese” di rinno- vamento nazionale (Zhongguo meng中国梦). Cfr. A.C. Lavagnino, B. Mottura, Cina e modernità.

Cultura e istituzioni dalle Guerre dell’oppio a oggi, Carocci editore, Roma 2016, p. 63.

Riferimenti

Documenti correlati

9 Case law from the EFTA Court and decisional practice of the EFTA Surveillance Authority on the right to free movement, residence and equal treatment under

I saggi in questione individuano così due dei problemi più urgenti che le nostre istituzioni sono chiamate ad affrontare, e cioè, rispettivamente, quello del riconoscimento

Specialty section: This article was submitted to Biomaterials, a section of the journal Frontiers in Bioengineering and Biotechnology Received: 28 February 2018 Accepted: 25 April

Miquel], thought to be sisters of land plants (4). Accordingly, the hypotheses verified in this work are that: 1) the ability to synthesize PCs and the occurrence of an active PCS

camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bari corso Cavour, 2 – 70121 Bari.

Rivendicazioni e contenziosi PARTE QUINTA L’organizzazione e la struttura delle Forze aeronavali cinesi L’era di Xi Le Forze aeronavali: generalità, organizzazione e

L’ L ’evoluzione in atto a livello europeo verso il evoluzione in atto a livello europeo verso il Brevetto Unitario (un unico brevetto per tutta Brevetto Unitario (un unico

With the discovery of polar stratospheric ozone d e - pletions, a window previously thought "closed" (the ultraviolet window) is now known to "open" in