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Academic year: 2022

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mercoledì 13 gennaio 2021

• Giornale quotidiano chiuso alle 17 •

p o li t i c a a pa g . 5

CRISI GOVERNO, TAJANI:

“ESECUTIVO DI CENTRO- DESTRA? I NUMERI PO- TREBBERO ESSERCI”

p o li t i c a a pa g . 7

a t t u ali t à a pa g . 9

t e r r i t o r i a pa g . 1 1

s a n i t à a pa g . 1 3

CRISI GOVERNO, MASTEL- LA: “I RESPONSABILI CI SONO. RENZI? UN PICCO- LO TRUMP”

SPERANZA: “L’EPIDEMIA SI ESPANDE, VERSO NUOVI DIVIETI DI SPOSTAMEN- TO”

RIVOLUZIONE TIBURTINA, ECCO COME LA ZONA DI- VENTERÀ LA ‘DEFENSE’ DI ROMA

L’ESPERTA: “LA PELLE È UNA ‘SPIA’ DEL COVID ANCHE CON POCHI SIN- TOMI”

C alo della produzione

industriale e delle vendite al dettaglio. L’Istat negli ultimi due giorni ha certificato che novembre, con il riacutizzarsi dei contagi, è stato un mese ancora con il segno meno. Le aspettative per i prossimi mesi “mantengono un elevato grado di incertezza”, ha scritto l’Istituto nazionale di statistica. È questa la vera crisi italiana, ma nei palazzi della politica ne va in scena un’altra, incomprensibile ai cittadini. Che attendono risposte immediate, proprio a partire dai 222 miliardi

la crisi È la crisi È

altrove

altrove

(2)

l’editoriale

di Nico Perrone

T

ra mezz’ora sapremo. Alle 17.30 il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in con- ferenza stampa farà sapere se le sue due ministre si dimetteranno dal Go- verno, prendendosi la responsabilità di aprire una crisi. Una crisi che la stragrande maggioranza dei cittadini non vuole, come riportano tutti i sondag- gi fatti in queste ultime ore. Dopo il furioso braccio di ferro di ieri tra Conte e Renzi, oggi il presidente del Consiglio è salito al Quirinale. Al Capo dello Stato ha spiegato la situazione, e il presidente della Repubblica ha sottolineato “la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza”, a fron- te dell’allarmante situazione causata dalla pandemia. Il premier, sceso a piedi dal Colle, ha incontrato numerosi cittadini che gli hanno chiesto di resistere e di non mollare. Da parte sua, arrivato a Palazzo Chigi, Conte ha parlato con i giornalisti ed ha offerto una via d’uscita al leader di Italia Viva, facendo quello che in molti giudicano un mezzo passo indietro. Se ieri, infatti, da Palazzo Chigi facevano sapere che le sciabole erano pronte e che si andava al Senato per sostituire i ‘renziani’ con i ‘responsabili’, Conte oggi ha precisato: “Il governo può andare avanti solo con l’appoggio di tutte le forze di maggioranza... non può andare avanti cercando qua e là”, ha aggiunto. E se le ministre di Italia Viva si dimettessero, anche lui farebbe lo stesso? “Auspico che non si arrivi a que- sto”, ha risposto. Un messaggio di apertura, subito messo in luce e amplificato dentro casa Pd: “Le dichiarazioni di Conte sono positive, va rilanciata in tutti i modi questa maggioranza politica. Italia viva raccolga la disponibilità a sedersi attorno ad un tavolo”, ha detto Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd, in passato grande sostenitore di Renzi. Adesso tocca al senatore fiorentino: rac- coglierà il ramoscello d’ulivo o andrà dritto per la sua strada? Anche attorno a lui c’è molta preoccupazione, voci in Parlamento riferiscono che tra i deputati e i senatori di Italia Viva non tutti sono pronti a seguire Renzi all’opposizione con il centrodestra, a sedersi con Salvini e Meloni. Si tratterà fino all’ultimo minuto, per qualcuno a questo punto Renzi potrebbe prendere ancora tempo spiegan- do che da qui a una settimana ci sono provvedimenti importanti da votare per tutelare il Paese e i cittadini, per questo non pronunciare la parola dimissioni ma rimettere le deleghe delle sue ministre nelle mani del premier Conte con- gelando la situazione. Così si potrebbe trattare ancora e alla fine trovare la quadra su un nuovo accordo per far nascere il Conte 3 e un nuovo governo più forte politicamente.

Da Conte ramoscello d’ulivo a Renzi, lo raccoglierà?

Il premier tende la mano

al senatore fiorentino: ‘Il governo può andare avanti solo con l’appoggio di tutte le forze di

maggioranza’

le notizie di mercoledì 13 gennaio 2021

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Ci sono molti scontenti

nello schieramento del M5s, nel gruppo misto e in altri gruppi,

ma aspettiamo

di vedere cosa succede

“A

ssolutamente no”. Così il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani risponde alla domanda di Affaritaliani.

it se dal partito di Silvio Berlusconi potrebbero arrivare parlamentari per sostenere il governo Conte. “Per noi è impos- sibile appoggiare un esecutivo di sinistra, non condividiamo né i principi, né i valori, né i progetti di un governo di sinistra–

aggiunge- Se il governo vuole noi siamo a disposizione per mi- gliorare il Recovery Plan, molto carente e debole. Infatti abbia- mo presentato 250 pagine di proposte che sono a disposizione di tutti. La nostra collaborazione si limita a questo, solo nell’in- teressi dell’Italia e non di Pd e M5S”.

E quindi? Se ci fosse davvero la crisi? “Quando ci sarà vedremo, valuteremo insieme alle altre forze di Centrodestra, ripeto insie- me, che cosa fare. La via maestra sarebbero le elezioni antici- pate, però con la pandemia in corso sono difficili. Bisognereb- be ascoltare gli scienziati e comunque sarebbe una decisione che spetta solo al Capo dello Stato. Gli sbocchi all’eventuale crisi, comunque, li decideremo insieme agli alleati”, prosegue il numero due di Forza Italia.

Ci sono in questo Parlamento i numeri per un governo di Cen- trodestra? “Certamente ci sono molti scontenti nello schiera- mento del M5S, nel gruppo Misto e negli altri gruppi presenti in Parlamento. I numeri per un governo di Centrodestra potreb- bero quindi esserci, ma aspettiamo“.

E un governo di unità nazionale guidato magari da Mario Dra- ghi? “Si tratta di un periodo ipotetico dell’irrealtà, né Pd né M5S sono interessati a discutere. Loro sono contrari alle larghe in- tese e quindi è un’ipotesi che non esiste”, conclude Tajani.

di Redazione

Crisi governo, Tajani: “Esecutivo di centrodestra? I numeri potrebbero esserci”

le notizie di mercoledì 13 gennaio 2021

POLITICA

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Come si fa in un periodo come questo, con i morti che ci sono e la gente chiusa in casa, ad aprire

una crisi?

“R

enzi è il primo responsabile: quando c’era il governo Lega-M5s e si rischiava di andare al voto lui con i suoi responsabili e il Pd si è ritrovato a fare un governo di- verso”. Lo ha detto Clemente Mastella, sindaco di Benevento ed ex Guardasigilli, a 24 Mattino di Simone Spetia su Radio 24.

“Ora esistono dei responsabili che maturano le condizioni per andare avanti rispetto alla sua irresponsabilità che vengono considerati traditori, ma il primo traditore è stato lui”.

Secondo Mastella “Renzi è un piccolo Trump italiano, ha lo stes- so tipo di atteggiamento. Come si fa in questo momento con i morti e la gente chiusa in casa ad aprire una crisi? E’ una irre- sponsabilità incredibile”.

“I responsabili fanno un’azione politica- insiste- e aldilà di que- sto momento noi saremo responsabili anche successivamente e avvieremo una iniziativa politica con cui ci presenteremo alle elezioni collegati al centrosinistra“. La lista “si chiamerà ‘Meglio noi’, ovvero la mia generazione che ha fatto l’Italia”, perchè “as- sistere a quello che sta succedendo è sconcertante”, conclude.

di Luca Monticelli

Crisi governo, Mastella:

“I responsabili ci sono. Renzi?

Un piccolo Trump”

le notizie di mercoledì 13 gennaio 2021

POLITICA

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Sono convinto

che la stragrande maggioranza degli italiani si vaccinerà,

non ci sarà bisogno dell’obbligo

“L

’epidemia è nuovamente in una fase espansiva“. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendo oggi alla Camera sulle nuove misure per fronteggiare l’emer- genza da Covid-19. Nel nuovo dpcm, intanto, è intenzione del governo confermare il divieto di spostamento anche in zona gialla e vietare l’asporto dopo le 18 dai bar e stabilire l’ingres- so in area arancione di tutte le regioni a rischio alto. E’ inoltre intenzione del governo “riaprire i musei” nelle regioni in area gialla.

“Questa settimana c’è un peggioramento generale della situa- zione epidemiologica in Italia, aumentano le terapie intensive, l’indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare. L’epi- demia è nuovamente in una fase espansiva. Quando tutti i pa- rametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l’obbligo di prendere nuove misure e il governo ritiene inevitabile proro- gare al 30 aprile stato di emergenza“, ha detto Speranza.

“Nel primo trimestre 2021 è attesa l’autorizzazione anche del vaccino di Johnson & Johnson”, ha poi annunciato, precisan- do che “i risultati del vaccino italiano ReiThera sono molto in- coraggianti. Siamo ragionevolmente fiduciosi che un aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi, aspettiamo certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Vogliamo correre, ma dobbiamo farlo nell’assoluta sicurezza, ecco perche’ dobbiamo dare agli scienziati tutto il tempo necessario”. Speranza ha quindi fatto sapere: “Stiamo lavorando parallelamente ad organizzare le forze e l’Italia è pronta a mettere in campo una squadra forte: si aggiungeran- no 40mila medici ed entreranno in campo anche le farmacie”.

“In un clima positivo di dialogo sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricor- rere all’obbligo. Per il governo- ha proseguito Speranza– resta comunque fondamentale l’obiettivo dell’immunità di gregge, che perseguiamo con ogni energia”. Per il ministro, infine, è una

“soddisfazione per tutti vedere che oggi siamo i primi in Ue per somministrazione dei vaccini anti-Covid”.

di Carlotta Di Santo

Speranza: “L’epidemia si espande, verso nuovi divieti di spostamento”

le notizie di mercoledì 13 gennaio 2021

ATTUALITÀ

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Attorno alla stazione

nascerà un centro direzionale con 13 edifici, tra cui

due alti 90 metri

per ospitare la sede di Fs

T

redici torri di altezza variabile, che non supereranno co- munque i 90 metri, e “stecche” più basse e lunghe, ricoper- te di cristallo, un po’ come la vicina sede della Bnl. Un nuo- vo quartiere direzionale lineare, con al centro il nuovo quartier generale di Fs, schiacciato tra il fascio dei binari e un grande parco, con un asse pedonale tra le due file di modernissimi edi- fici. Ed infine la nuova stazione dei pullman regionali e interna- zionali. Sono queste le principali caratteristiche del progetto del nuovo centro direzionale nell’area est della stazione Tibur- tina, almeno a leggere la proposta avanzata nelle ultime ore al Comune di Roma da Fs, sulla base delle elaborazioni dello studio di architettura Abdr. Uno studio riservatissimo, che rap- presenta la prima proposta di variante urbanistica dell’area e che l’agenzia stampa Dire ha avuto modo di leggere in antepri- ma assoluta. Dunque tra la stazione Tiburtina e Pietralata, in quello che un tempo veniva chiamato lo Sdo, nascerà un nuovo quartiere super moderno, che potrebbe ricordare, nell’immagi- nario collettivo, l’area dei grattacieli milanesi di Porta Garibaldi o la Defense a Parigi, magari con gli edifici un po’ più bassi, o meglio ancora il nuovo Barcode davanti ai binari della stazione di Oslo.

Il progetto di Abdr, più nello specifico, prevede la realizzazione di un centro direzionale di 13 edifici: la previsione attuale ne contiene due di 90 metri, con 22 piani, che ospiteranno la sede di Fs (la più grande con una Sul di 35.000 metri quadrati, l’altra da poco meno di 10.000 metri quadrati). Poi ci saranno altri tre edifici di 72 metri, uno di 60 e il resto sui 50 metri, ma ben più lunghi. Il nuovo quartiere sarà lungo un chilometro abbondan- te: quella che viene definita una “spina di architetture che si spinge dall’atrio Pietralata fino al ponte Lanciani” resterà stret- ta, da un lato, tra la nuova sede della Bnl, il fascio di binari e la stazione Tiburtina e, dall’altro, da una seconda area attual- mente in fase di sviluppo, nel cuore di Pietralata, che si estende fino alla stazione della linea B Quintiliani. Una zona dove è già in realizzazione uno studentato de La Sapienza e dove, tra po- che settimane, si aprirà il cantiere della nuova sede dell’Istat.

Senza contare che in futuro arriveranno ulteriori edifici dell’u- niversità.

di Emiliano Pretto

Rivoluzione Tiburtina, ecco come la zona diventerà la ‘Defense’ di Roma

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TERRITORI

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“L

a pelle può essere spia di malattie e questo aspetto, purtroppo, è ancora poco considerato”. Così Ketty Peris, presidente della Società italiana di Dermatologia medi- ca, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmes- se (SIDeMaST) e direttrice dell’Unità operativa complessa di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma, commenta all’a- genzia Dire lo studio internazionale coordinato dall’Università Statale di Milano che ha indagato le biopsie cutanee dell’au- tunno 2019 riscontrando il virus Sars-CoV-2 in una giovane pa- ziente affetta solo da una dermatosi. “Sicuramente questo stu- dio è molto importante- ha proseguito Peris- perché dimostra che la pelle può essere un ‘segno’ del Covid anche quando i sin- tomi sono pochi. È da tempo in realtà che raccogliamo dati e ci sono diversi lavori pubblicati da dermatologi che mostrano le manifestazioni cutanee in corso di Covid. È chiaro che, rispetto a chi ha problemi respiratori, l’aspetto ‘meno grave’ della ma- lattia, come può essere appunto una manifestazione cutanea, tende di solito ad essere meno considerato. Ma questo non è corretto, perché come abbiamo visto può essere estremamen- te importante: quella paziente, anche se di fatto paucisintoma- tica, era positiva. E chissà quante persone avrà infettato”.

Finora, dagli studi, è emerso che circa nel 20% dei malati di Co- vid compaiono rash cutanei “simili a varicella, orticaria o vesci- cole, quindi molto affini a quelle che vediamo in corso di altre manifestazioni virali- ha spiegato Peris- Sono più frequenti al tronco, ma possono essere diffuse su tutto il corpo. Ci sono poi lesioni rosse e violacee in particolare sulle estremità delle dita di piedi e mani, simili ai geloni provocati dal freddo eccessivo, che si sono manifestate soprattutto in bambini e adolescenti, per lo più del tutto asintomatici”.

Con l’uso costante delle mascherine quanto sta ‘soffrendo’ la nostra pelle? “A risentirne è soprattutto chi soffriva già in pas- sato di altre patologie della pelle, come la psoriasi, la dermatite seborroica o la dermatite atopica, quindi di malattie che inte- ressano anche il volto e che con l’uso della mascherina sono ritornate o peggiorate. L’unico consiglio è idratarsi molto, de- tergersi bene e usare prodotti in maniera appropriata”.

di Carlotta Di Santo

L’esperta: “La pelle è una ‘spia’ del Covid anche con pochi sintomi”

Dagli studi è emerso

che nel 20% dei malati di Covid si sono verificati ‘rush’ cutanei

simili a varicella e orticaria

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SANITÀ

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di Elisa Fioravanti

I

l tema delle origini rappresenta per il bambi- no adottato un aspetto imprenscindibile ai fini della ricerca dell’identità. Per rispondere alla domanda “chi sono” ha bisogno di rimettere in ordine tutti “i pezzi” della sua storia e delle sue memorie, tentando di integrarli in un’immagine stabile e coerente di sé. Quando questo compito non viene agevolato dalla famiglia adottiva o per altri motivi le informazioni sono insufficienti, può svilupparsi un vissuto di discontinuità nell’identi- tà. In questi casi il bambino adottato può sentire che una o più parti di sé sono andate perdute, vivere con disagio le proprie origini e percepire un grande vuoto che non riesce a colmare nono- stante la presenza dei nuovi affetti familiari. Può anche accadere che i genitori naturali, dei quali sa poco o nulla, siano idealizzati e che subentri- no fantasie irrealistiche di tipo compensatorio sulla vita precedente all’adozione. Soprattutto con l’ingresso nell’adolescenza, quando la ricer- ca e la creazione della propria identità si fanno più urgenti, può insorgere una forte crisi emoti- va, spesso accompagnata da fughe e condotte a rischio.

Tutte queste difficoltà possono essere intensi- ficate qualora il minore sia di etnia diversa da quella dei genitori adottivi, trovandosi impegna- to nel complesso compito di integrare due mondi diversi anche dal punto di vista culturale. Con- siderando che per ogni bambino la coerenza, la continuità e l’unicità rappresentano “mattoncini”

fondamentali per la costruzione della propria identità, occorre aiutare il bambino adottato a trasformare la propria specificità in un elemento costitutivo della propria individualità, accompa- gnandolo nel fondamentale percorso di cono- scenza e consapevolezza della propria unica e irripetibile storia.

Tra due mondi: il bambino adottato e la discontinuità dell’identità se i “pezzi” non vengono messi in ordine

James W.

Fowler elabo- ra una teoria sugli stati di sviluppo del- la fede che ricalca quel- la cognitiva di Piaget e quella psi- cosociale di Erikson

U

no degli aspetti dell’adolescenza sul quale troppo poco si sofferma la riflessione psico- logica è il rapporto che i ragazzi instaurano con il concetto di fede. La riflessione religiosa in- fatti caratterizza questo periodo in cui ogni cer- tezza viene messa in discussione in favore della propria individuazione: il sistema di valori geni- toriale diviene qualcosa cui opporsi e con esso inizia a sfibrarsi anche la fiducia che spesso du- rante l’infanzia viene riposta in un’immagine divi- na trascendente. James W. Fowler è un teologo e professore di sviluppo umano che ha elaborato una teoria sugli stati di sviluppo della fede che ricalca quella cognitiva di Piaget e quella psico- sociale di Erikson. L’adolescente, all’età di 12 anni, entrerebbe nella fase della fede sintetico-con- venzionale, durante la quale il concetto di dio rientrerebbe nell’insieme degli altri significativi e rappresenterebbe occhi e orecchie che si interes- sano ai cambiamenti che stanno avvenendo nel corpo e nella mente adolescente. La fase succes- siva (verso i 17 anni), presuppone una progressi- va demitizzazione: infatti in questa nuova fase ha inizio quella complessa revisione dei valori che si accompagna all’emersione di un “io esecutivo”. La mente adolescente non è più convenzionale, non risente della necessità di accettare e fare propri i valori trasmessi dagli altri; emerge il pensiero cri- tico e la riflessione religiosa si sposta ad un livello più intimistico, personale, che può prendere varie direzioni ma che può definirsi e diventare un’im- portante risorsa attraverso il confronto con un adulto di riferimento che possa dare valore a tali riflessioni senza voler necessariamente inculcare la propria ideologia religiosa ma anzi spianando il terreno per una discussione critica nella quale l’adolescente possa sentirsi finalmente libero di dire la propria, anche su dio.

di Roberta Boncompagni

La fede adolescente:

il mio dio o quello degli altri? Tra convenzione,

demitizzazione e confronto

Costruire i

“mattoncini”

dell’identi- tà per tra- sformare la propria spe-

cificità in un elemento costitutivo della pro- pria indivi- dualità

Foto Unsplash Foto Unsplash

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INFANZIA-ADOLESCENZA

INFANZIA-ADOLESCENZA

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L

a nuova ‘Mission Impossible’ di Tom Cruise? Girare il primo film nello Spa- zio. Il pionieristico progetto vedrà coin- volti sia la NASA che Space X di Elon Musk, con una finestra di lancio prevista per il prossimo ottobre. L’attore volerà sulla Sta- zione Spaziale Internazionale per girare al- cune scene della sua nuova pellicola, che si vocifera essere il sequel di “Edge of Tomor- row”, accompagnato dal produttore Doug Liman e dal pilota di caccia Eytan Stibbe. Il volo sarà organizzato dalla startup Axiom Space, che per l’occasione ha siglato un accordo con Space X per usufruire del- la capsula Crew Dragon, sotto il comando dell’astronauta Michael Lopez-Alegria. Una volta raggiunta la ISS, Tom Cruise e il resto dell’equipaggio resteranno a bordo per 10 giorni. Prima di lasciare la Terra però, Tom Cruise tornerà al cinema il prossimo luglio con ‘Top Gun: Maverick’, l’atteso sequel del cult che 35 anni fa ha consacrato la sua carriera. L’attore tornerà a vestire i panni di Pete ‘Maverick’ Mitchell, diventato nuovo

di Gloria Marinelli

Tom Cruise gira il primo film nello Spazio: l’impresa coinvolge Nasa ed Elon Musk

“I

draghi e noi” è il titolo dell’editoriale con cui il direttore di Vogue Italia apre il numero di gen- naio 2021. “Abbiamo voluto che fossero gli animali - scrive Emanuele Farneti - a prendere in prestito il nostro spazio fisico e digitale, per costringerci a riportare l’attenzione, dopo i mesi passati in casa, sulla dimensione naturale, sull’emergenza ambientale che il dramma della pan- demia non ha certo reso meno urgente”.

Sono sette le copertine da collezione ‘The animal Issue’, un numero di agnelli e lupi, pantere e topi, con una favoletta morale (che trovate a pagina 26) e racconti e storie che si succedono pagina dopo pagina nell’illusione di un mondo antropocentrico. “Gli animali non esistono in funzione no- stra, né di come noi vorremmo che fossero - scrive il direttore - È fin troppo semplice sottolineare quanto ce lo ricordino le vicende del coronavirus, per come è nato e per come ha impattato sulle nostre vite, liberando degli spazi che il mondo selvatico ha almeno provvisoriamente provveduto a riprendersi. Ed è fin troppo ovvio che anche la moda, come ogni altra attività economica, deb- ba chiedersi quali sono i limiti all’utilizzo delle risorse naturali, e quali scenari apra il progresso tecnologico”. “Questo numero vuole essere l’occasione per stimolare un pensiero sul rapporto tra il mondo della moda e quello animale – un rapporto importante e delicato, che rappresenta un momento chiave nella definizione di una futura moda etica e sostenibile”, dice invece Ferdinando Verderi, direttore creativo di Vogue Italia. Il mensile torna così, ad aprire il ca- pitolo emergenza ambien- tale. Già a gennaio 2020 il magazine aveva rinun- ciato a scattare fotografie di moda con un numero (passato alla storia) tutto dedicato all’illustrazione.

Un messaggio simbolico con cui abbatteva, almeno per un mese, il carbon fo- otprint e provava a ricor- dare che “nulla cambierà negli altri se non saremo noi stessi, ciascuno a modo suo, i primi a farlo”. In occa- sione dell’uscita di questo numero Vogue Italia e WWF Italia annunciano una me- dia partnership che prose- guirà durante tutto il 2021.

di Fabrizia Ferrazzoli

Vogue Italia per l’ambiente: ‘The animal Issue’

Le copertine da collezione del magazine

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GIOVANI

GIOVANI

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“N

on esiste al mondo luogo più santo di que- sto”, riporta un’iscrizione nella Chiesa di San Lorenzo in Palatio ad Sancta Sanctorum. La Scala Santa, oggetto di devozione e tra i monumenti più visitati al mondo, è custodita nell’antica Cappella Papale antistante la basilica di San Giovanni in Late- rano, tra le più importanti testimonianze del medioevo romano. Il messaggio latino “Non est in toto sanctior orbe locus” che si disvela agli occhi dei fedeli, saliti i 28 gradini di marmo bianco, gli stessi percorsi da Gesù nel palazzo di Ponzio Pilato, rievoca la sacralità della parte più interna dell’antico tempio di Gerusalemme a cui solo il sommo sacerdote poteva accedere. All’in- terno della cappella, infatti, erano custodite le più preziose e antiche reliquie cristiane. Nel corso dei se- coli in essa si era andato via via raccogliendo un pre- zioso tesoro di ricordi legati alla vita e alla passione di Gesù Cristo, agli Apostoli ed ai più grandi personaggi della fede cristiana. Una tradizione non molto antica narra che la scala d’onore dell’antico Palazzo Papale salvata e spostata da Papa Sisto V nell’attuale cap- pella di San Lorenzo sia la stessa, trasportata a Roma nel 326 da Sant’Elena Imperatrice, madre di Costanti- no I, salita da Gesù per raggiungere l’aula dove subì l’interrogatorio prima della crocifissione. Secondo un recente decreto, “tutti i fedeli che, meditando la Pas- sione di Gesù Cristo, saliranno la Scala Santa potran- no acquistare: l’indulgenza plenaria ogni venerdì del tempo di Passione e l’’indulgenza parziale ogni giorno dell’anno, se compiranno questa pratica con cuore contrito”. La “passione” di Cristo è quindi ripercorsa in questa Cappella Papale, viva testimonianza del grande valore artistico del complesso edilizio andato perduto. Infatti, nonostante Papa Sisto V desiderasse un nuovo e più moderno assetto viario per la zona la- teranense decise comunque di preservare la preziosa cappella, inserita nell’edificio di epoca costantiniana.

Il Santuario che secondo i Patti del 1929 fa parte a tut- ti gli effetti del Laterano, è compreso fra i beni della Santa Sede, e gode del diritto di extraterritorialità. Lì dove un tempo sorgevano le antiche case dei Latera- ni, una delle famiglie senatorie più potenti della città, nel corso del III secolo d.C. iniziarono i lavori di costru- zione del Patriarchio Lateranense residenza dei pon- tefici e sede centrale della chiesa fino al 1305. L’impo- nente e grandioso edificio che occupava quasi tutta l’area oggi compresa tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e la Pontificia Università Lateranense, dive- nuto ormai vetusto e pericolante venne demolito alla fine del XVI secolo.

di Martina Fallace

Gerusalemme-Roma

La Scala Santa di Gesù custodita nella chiesetta

medievale salvata dal Papa

Foto Musei Vaticani

Sant’Elena Imperatrice, madre di Costantino I, porta a Roma la scala che Gesù fece per raggiungere l’aula in cui Ponzio Pilato l’interrogò, prima di

crocifiggerlo

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ROMA NASCOSTA [SOLO PER CURIOSI]

ROMA NASCOSTA [SOLO PER CURIOSI]

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