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COMUNE DI GELA
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
COMMITTENTE IL GEOLOGO DI PIETRO VINCENZO . Dott. G. ZIGARELLI
PROGETTO DI RINNOVO ED AMPLIAMENTO DELLA CAVA DENOMINATA “ PIANO DEL DUCA FEUDO NOBILE”, SITA NEL
TERRITORIO DI GELA PROVINCIA DI CALTANISSETTA
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SOMMARIO
1.0
PREMESSE ………..PAG 32.0
UBICAZIONE DEL SITO DI CAVA………...PAG 3-43.0
RAPPORTI CON IL BACINO DI RACCOLTAE LE SUE INFRASTRUTTURE ………..PAG 4
4.0
LETTURE AREE ADIACENTI IL SITO………...…...PAG 45.0
LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI E REGIMI VINCOLISTICI………...….PAG 5-76.0
INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL’AREA IN BASE AL PRG VIGENTE... PAG 7-87.0
COERENZA RISPETTO ALLA P.RE.MA.C. DELLA REGIONE SICILIA…. PAG 88.0
ASPETTI SOCIO ECONOMICI……… PAG 99.0
INQUADRAMENTO RISPETTO ALLA VINCOLISTICA EUROPEA………PAG 9-1010.0
MORFOLOGIA DEL PAESAGGIO………..PAG 10-1111.0
CONFIGURAZIONE FINALE DEI LUOGHI………..…….PAG 1112.0
CARATTERISTICHE DELLA VEGETAZIONESPONTANEA ESISTENTE ………PAG 12-13
13.0
ANALISI DELL’AMBIENTE ……….….PAG 1314.0
PECULIARITA’ FAUNISTICA………PAG 14-1515.0
CENNI SULLA CLIMATOLOGIA………..….PAG 15-1716.0
MODALITA’ ESTRATTIVE……….…...PAG 17-1817.0
CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI……….…….PAG 18-1918.0
PREVISIONE DEGLI IMPATTI POTENZIALE………...PAG 1919.0
STIMA DEGLI IMPATTI, ORIGINE E MITIGAZIONE DERIVANTIDALL’ESTRAZIONE DEI MATERIALI………PAG 19-21
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1.0 PREMESSE
Il Sig. Di Pietro Vincenzo, nella qualità di titolare della ditta Di Pietro Vincenzo con sede legale in Via Herry Matisse n 16 -93012 Gela(Cl)- ed esercente della cava denominata "Piano del duca", sita in C.da."Piano del Duca Feudo Nobile" nel territorio di Gela, già autorizzata con provvedimento N° 12/05 del 25/08/2005 dal Co.Re.Mi di Caltanissetta e con scadenza il 25/08/2016, ha dato incarico allo scrivente Dr. Geologo Gianfranco Zigarelli, regolarmente iscritto all’ordine Regionale dei Geologi di Sicilia con il N° 473 di presentare un progetto di rinnovo ed ampliamento della sunnominata cava, già autorizzata con provvedimento N° 12/05 del 25/08/2005 dal Co.Re.Mi di Caltanissetta, con scadenza il 25/08/2016
L’attuale perimetro della cava, è interessato da estesi affioramenti ghiaiosi sabbiosi ascrivibili al Pliocene sup., diffusi nell’intera Contrada.
2.0 UBICAZIONE DEL SITO DI CAVA
La cava oggetto del sopra citato studio è ubicata nel territorio di Gela in Contrada "Piano del Duca Feudo Nobile".
Tale area si estende a Nord-Est del centro abitato predetto e dista circa 6,5 Km in linea d’aria da esso, è ubicata ad una distanza di circa 1,00 Km alla S.S. Occidentale Sicula n.115 e 1,5 Km dalla futura autostrada Gela-Siracusa.
Cartograficamente la cava ricade nella tavoletta I.G.M.I. Foglio 272,
"Ponte Dirillo" e nella Carta Tecnica Regionale s’individua nel foglio 644090 alla scala 1:10.000
Catastalmente l’area di cava ricade all’interno della particella n. 79 del foglio di mappa catastale n. 207 del N.C.T. del Comune di Gela
Geograficamente il versante su cui impostata la cava viene inquadrato nell’ambito del bacino idrografico del fiume Dirillo.
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L’area di cava è' perimetrata da una buona viabilità per cui il sito risulta strutturalmente ancora versatile alla coltivazione del giacimento .
3.0 RAPPORTI CON IL BACINO DI RACCOLTA E LE INFRASTRUTTURE.
Il bacino d’utenza del materiale estratto ,è rappresentato dal territorio che va da Gela, Niscemi e dai paesi limitrofi l’area di fruizione, appartenenti al Ragusano; pertanto le vie di collegamento dei potenziali fruitori, sono rappresentate da tutta la viabilità che collega tali comuni.
In particolar modo è interessata la S.S. 115 Sud Occidentale Sicula.
Nel prossimo futuro, la cava in oggetto, costituirà un bacino per la fornitura degli della ghiaia e sabbia per la realizzazione dei rilevati stradali della futura autostrada Siracusa-Gela.
4.0 LETTURE AREE ADIACENTI IL SITO
In via generale lo studio analizza non soltanto l’area prettamente interessata dalla cava, ma anche le aree adiacenti e limitrofe ad essa .
L’area di cava, ricade in una zona prettamente rurale dove l’urbanizzazione è limitata.
Risulta caratterizzata per lo più da aree utilizzate come pascolo ed attività agricole, con presenza di diffusi alberi di carrubbe e ulivi, spiccata è anche la presenza di serre e di aree utilizzate per usi agricoli lungo il versante di Nord Est, mentre lungo il fianco di ponente estesi sono i lotti di terra che risultano completamente incolti.
Gli insediamenti urbani dell’area di Gela, sono posti ad una distanza di circa Km 10 dalla cava in oggetto, anche i futuri ampliamenti dei piani di coltivazione, non interesseranno
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5.0 LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI E REGIMI VINCOLISTICI
Dal punto di vista della stabilità si può in generale rilevare che la zona interessata dal progetto non è sede di fenomenologie morfogenetiche differenziate.
Nello specifico è stata visionata la tavola B5 - STATO DI FATTO, inerente la carta dei vincoli e delle emergenze storico-ambientali del territorio di Gela, che avvalora secondo quanto previsto nei Piani Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.), in cui l’area di progetto, non è soggetta a nessun rischio di pericolosità geomorfologica e idraulica .
Il P.A.I. è stato messo a punto dall’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente.
Con il P.A.I. viene effettuata la perimetrazione delle aree a rischio, in particolare, dove la vulnerabilità si connette a gravi pericoli per le persone, le strutture ed infrastrutture ed il patrimonio ambientale e vengono altresì definite le norme di salvaguardia.
Tutto ciò al fine di pervenire ad una puntuale definizione dei livelli di rischio e fornire criteri e indirizzi indispensabili per l’adozione di norme di prevenzione e per la realizzazione di interventi volti a mitigare od eliminare il rischio.
Le finalità che con il P.A.I. la Regione intende perseguire, in attesa del completamento dei piani di bacino e di dotarsi di una organica normativa e delle strutture tecniche adeguate, sono configurabili essenzialmente come accennato, nella individuazione delle aree a differente rischio idrogeologico molto elevato (R4), elevato (R3), medio (R2) e moderato (R1); alla adeguata perimetrazione e definizione delle prescrizioni; alla determinazione di aree di “attenzione” rispetto alla pericolosità idrogeologica con lo scopo di prevenire la formazione e comunque l’espandersi di condizioni di rischio; alla indicazione degli idonei strumenti normativi per il raggiungimento di ottimali livelli di coerenza tra il P.A.I. e gli altri strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica.
Foglio 268
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Tenendo presente che il P.A.I. è un piano di settore gerarchicamente sovraordinato che ha un elevato coefficiente in dinamicità connesso sia ai processi evolutivi del territorio che agli interventi antropici, sia in senso positivo (es. interventi di consolidamento di aree a rischio, di recupero ambientale di aree degradate, ecc.) che negativo (es. interventi strutturali e infrastrutturali in aree inidonee dal punto di vista della sicurezza idrogeologica).
Nei singoli P.A.I. della Sicilia, che è stata suddivisa in 102 bacini idrografici e aree intermedie a cui si aggiungono i 5 territori “omogenei”
delle isole minori, sono altresì di massima indicati gli interventi per l’eliminazione o la mitigazione delle condizioni di rischio, secondo adeguati livelli di priorità che tengono conto sia del rischio che della pericolosità
Da quanto sopra annoverato, come si evince nella figura sottostante, il lotto su cui insiste la cava e le aree a contorno non ricadono, all’interno delle aree perimetrate dal PAI .
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6.0 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL’AREA IN BASE AL PRG VIGENTE
L’intero territorio di Gela è dotato di Piano Regolatore Generale regolarmente approvato dall’Assessorato Regionale all’Urbanistica con il Decreto n. 60 del 14 Giugno 2010
Da detto strumento di programmazione del territorio, si evince chiaramente che l’area ove insiste la cava è finalizzata all’estrazione di ghiaia e sabbie, contornata da aree a destinazione prettamente agricola, definite zona E, e come dagli elaborati allegati, risulta scevra da qualsiasi vincolo;
Solamente nella porzione di territorio posto a Nord e a Sud della cava, ove si riscontra la presenza di torrenti, ubicati a più di un Km dalla zona di progetto ,insiste la fascia di rispetto di cui al vincolo imposto dalla R.D.L.
3267/1923
Tali settori vengono definiti dal PRG vigente come “AREE DI TUTELA 1”. Si tratta di aree caratterizzate da valori percettivi dovuti essenzialmente al riconosciuto valore della configurazione geomorfologia; emergenze percettive (componenti strutturanti); visuali privilegiate e bacini di intervisibilità (o afferenza visiva). In tali aree la tutela si attua attraverso i procedimenti autorizzatori di cui all’art. 146 del Codice.
Le aree di “TUTELA 2”, che caratterizzano una porzione di territorio, posta più a Sud della cava sono caratterizzate dalla presenza di una o più
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delle componenti qualificanti e relativi contesti e quadri paesaggistici. In tali aree, oltre alle procedure di cui al livello precedente, è prescritta la previsione di mitigazione degli impatti dei detrattori visivi da sottoporre a studi ed interventi di progettazione paesaggistico ambientale. Va inoltre previsto l’obbligo di previsione nell’ambito degli strumenti urbanistici di specifiche norme volte ad evitare usi del territorio, forme dell’edificato e dell’insediamento e opere infrastrutturali incompatibili con la tutela dei valori paesaggistico-percettivi o che comportino varianti di destinazione urbanistica delle aree interessate.
La vegetazione boschiva e di macchia mediterranea, nel sito è del tutto assente; di conseguenza nell'area non sono stati censiti habitat prioritari.
Per quanto sopra e, in considerazione del fatto che alla data di stesura della presente non si evincono vincoli di qualsiasi natura, l’insediamento estrattivo non ha comportato in passato, né si prevede possa farlo in futuro, impatti significativi per l'ambiente naturale.
7.0 CORENZA RISPETTO AL P.RE.MA.C. DELLA REGIONE SICILIA Come antecedentemente detto nelle premesse lo scrivente ha constatato che all’atto della redazione del primo piano cave anno 2010 la cava in oggetto non era presente in qualsiasi elaborato pur essendo presente sul territorio fin dal 25/08/2005 dimenticanza che secondo lo scrivente ha prodotto anche che la stessa cava nel nuovo redigente piano cave 2015 venisse inserita nelle aree di completamento, pur essendo l’intera zona non ricadente in aree vincolate ed avente anche il giacimento un’estensione consistente ed una potenzialità notevole per attivare ulteriori sviluppi dell’attività .
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8.0 ASPETTI SOCIO ECONOMICI
Come si evince dagli allegati, la cava risulta prossima al futuro tracciato della Autostrada Siracusa-Gela.
Tale vicinanza ad un’opera di cosi notevole importanza, comporterà certamente una fornitura dei materiali ghiaiosi per i rilevati stradali, richiedendo cosi un aumento delle unità lavorative a supporto dell’attività di estrazione sia di tutto l’indotto dei trasporti.
La cava, sarà inserita nel progetto esecutivo per l’abbancamento delle terre e rocce da scavo provenienti dai cantieri esterni autostradali , ai sensi del D.M. 161, per il recupero ambientale della cava stessa.
Ad oggi sono previsti consistenti forniture di materiali estratti presso gli apparati industriali gelesi, per la bonifica di aree contaminate. L’impianto esistente di frantumazione e vagliatura è presente per ridurre a granulometria commerciale la ghiaia e i ciottoli per essere utilizzati come inerti per il confezionamento del calcestruzzo.
9.0 INQUADRAMENTO RISPETTO ALLA VINCOLISTICA EUROPEA Non si sono ravvisati inoltre vincoli di tipo naturalistico ( IBA, ZPS, SIC ), né nell’attuale perimetro della cava, né nelle aree circostanti, come risulta dalle carte allegate
Nel caso di cui si discute, SIC e Zone di Protezione Speciale (ZPS) non prevedono divieti assoluti per le attività dell’uomo, ma regolamentazioni con lo scopo di tutelare i pregi ambientali del territorio in modo che possano anche trasformarsi in risorse economiche.
I Siti di Importanza Comunitaria sono istituiti in applicazione di decisioni dell’Unione europea. Al punto 1.5 del “Parere del Comitato economico e sociale europeo” sul tema “Valutazione intermedia dell’attuazione del piano d’azione comunitario sulla biodiversita`” si legge:
“La protezione della natura viene spesso considerata come un ostacolo o
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una minaccia dal punto di vista della politica economica, e nelle politiche concrete non viene ancora tenuta in considerazione l’argomentazione secondo cui la biodiversita` ha di per se’ un valore economico
.
10.0 MORFOLOGIA DEL PAESAGGIO
Il presente progetto si propone, tra gli obiettivi principali quello di continuare a sfruttare il giacimento cosi come era previsto nel progetto approvato in data 25/08/2005 con scadenza 25/08/2016 e di ampliare il giacimento per l’attività di escavazione, nell’area già rientrante all’interno dei limiti di disponibilità.
Dai vecchi elaborati risulta chiaramente che la cava allo stato finale, veniva lasciata a due gradoni di quota mt 148,00 e 142,00, con un fossato centrale a quota mt 136,00, all’interno del quale era prevista la collocazione di alberi di ulivo.
In ragione di quanto sopra detto, i lineamenti morfologici generali del versante, si caratterizzano per la presenza diffusa di materiali ghiaiosi sabbioso.
L’area di progetto .è rappresentata da una morfologia le cui forme sono tipicamente artificiali in quanto elaborate dall’attività umana che, per estrarre materiale ghiaioso-sabbioso, ha trasformato la configurazione del rilevo naturale originario.
Morfologicamente non sono stati rilevati, lungo i fronti di scavo, fenomeni morfogenetici precursori di instabilità in atto o potenziali nell’area oggetto di coltivazione.
Dal punto di vista idrografico, l’area rilevata è caratterizzata da una serie di incisioni orientate NE-SW parallele tra loro e poco mature, di bassa gerarchizzazione, fortemente condizionate dall’assetto tettonico e dalla litologia dei terreni attraversati. Il regime idrico è torrentizio, legato alle precipitazione stagionali.
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Idrogeologicamente nell'area oggetto di studio e nel suo contorno, dominano in affioramento le formazioni ghiaiosi sabbiosi del Pleistocene superiore, poggianti su un substrato impermeabile.
In generale, data spiccata permeabilità di questi terreni, si possono rinvenire falde libere impostate proprio su tali depositi ed aventi in profondità, come letto le argille grigio azzurre. La falda idrica è ricaricata essenzialmente da afflussi meteorici, più intensi nei periodi invernali.
Nello specifico la formazione che costituisce il giacimento è dotata di un elevato grado di permeabilità primaria, specialmente nelle aree dove risulta predominante la componente ghiaiosa e sabbiosa, tale parametro diminuisce sia nei terreni di copertura dove la presenza di sabbie fini di colore rossastro riducono notevolmente la permeabilità, che nel livello marnoso-argilloso, avente uno spessore di circa mt. 1,00, presente tra i livelli ghiaiosi-sabbiosi e le sabbie sottostanti. In profondità si rinvengono la formazione argillosa del Pleistocene inferiore, con caratteristiche di permeabilità pressocchè nulla.
L’ acquifero presente nell’aria, ha un livello statico non inferiore a mt 40,00 dal piano campagna, per cui risulta essere più profondo del piano di coltivazione finale della cava. In ogni caso la tipologia di cava a fossa consente che le acque piovane alimentino direttamente la falda senza nessuna fase di scorrimento superficiale .
11.0 CONFIGURAZIONE FINALE DEI LUOGHI
Risulta importante mettere in evidenza che l’attuale giacimento ha prodotto una geometria della cava tipicamente a fossa nei cantieri Nord e Sud, mentre nell’area oggetto del futuro ampliamento, tale geometria, sicuramente verrà variata, con la realizzazione di terrazzi dislocati a varie quote.
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Tale configurazione, non potrà arrecare turbative all’assetto idrografico delle linee di flusso originarie sotterranee, essendo il giacimento caratterizzato da una buona permeabilità.
12.0 CARATTERISTICHE DELLA VEGETAZIONE SPONTANEA
Nelle linee generali, il territorio di Gela presenta formazioni vegetali insediatesi stabilmente in spazi appropriati ed in maniera continua, così come individuati dallo studio agricolo forestale in adempimento al D.P.
28/06/2000, art. 1 (in cui si fissano i criteri per l’individuazione e la definizione di macchia mediterranea)..
Le specie preminenti e di maggior consistenza rinvenute nelle aree a macchia mediterranea sono: Pistacio Lentiscus, chamaerops humilis – Ceratonia Siliqua, con costante presenza di varietà rare che associate ad altre specie autoctone, conferiscono ai luoghi particolare pregio naturalistico. Queste frazioni vegetali, oltre al valore naturalistico - ambientale, sono di particolare importanza per la vita di molti uccelli, garantendo loro protezione oltre che la possibilità di nidificare.
Altra area di particolare interesse è quella del torrente Valle Torta la presenza di Tamerici e di specie di ambiente acquatico, determinano una vera oasi naturale, il cui habitat sia nel passato che nel presente, costituisce la meta di alcune specie di rapaci oltre che di numerose specie di uccelli acquatici di particolare interesse.
Sono di particolare pregio le aree denominate Poggio Arena (Macchia mediterranea) e Macconi S. Lucia (Bosco), la prima caratterizzata da ginestre di diversa specie, la seconda caratterizzata dalla presenza di specie arboree di diversa varietà. Quest’ultimo ambiente è purtroppo ubicato a sud-ovest del petrolchimico di Gela, influenzandone negativamente sull’ambiente circostante.
In prossimità del centro urbano è da annoverare Bosco Littorio, caratterizzato principalmente da alberi da Eucaliptus di origine australiana.
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Tali specie risultano essere una minaccia per il sottobosco (caratterizzato da macchia mediterranea), per le elevate necessità idriche e occupazione di suolo.
Le aree boscate, hanno subito una evidente riduzione generata del proliferare di serre, come si evince nella porzione di territorio che circonda la cava in oggetto, caratterizzata diffusamente da una presenza arborea di alberi di Carrubbo e di ulivo.
13.0 ANALISI DELL’AMBIENTE
L’ambiente è inteso come il complesso di condizioni climatiche, fisiche, chimiche e biologiche di un determinato ecosistema, ma esso è anche caratterizzato dalle condizioni culturali, economiche e sociali.
Dovendo schematizzare, un ecosistema si può suddividere nel modo seguente:
ECOSISTEMA COMPONENTI
Abiotica Aria, acqua e suolo Biotica Uomo. Piante e animali
Socio economica Paesaggio, beni culturali ed economia.
L’analisi ambientale evidenziata nel presente studio relaziona su quelle componenti e su quei fattori che in qualche modo possono interagire con l’opera proposta. Da una valutazione effettuata risultano evidenti le influenze delle principali seguenti componenti ambientali:
1) ATMOSFERA 2) AMBIENTE IDRICO 3) FAUNA
4) SUOLO
5) SOTTOSUOLO 6) RUMORI
7) PAESAGGIO
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14.0 PECULIARITA’ FAUNISTICA
In generale, il territorio di Gela presenta un indiscusso valore biologico per la presenza di diversi ecosistemi, riscontrabili nelle zone protette del territorio. La necessità della tutela degli ecosistemi e delle biocenosi presenti nell’area ha portato prima al riconoscimento del Biviere di Gela come zona umida di importanza internazionale (RAMSAR), poi alla creazione della Riserva Naturale Orientata Regionale nell’area della Piana di Gela. ed infine all’individuazione dei SIC, ZPS e IBA nell’area della Piana di Gela.
Dagli studi effettuati, è emersa la presenza di 308 specie, di cui 18 non confermate, presenti nel sistema dei SIC-ZPS.
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Come si evince da tale immagine, la Contrada “Piano del Duca”
dove ricade la cava, non rientra nella delimitazione delle aree definite SIC e ZPS del territorio di Gela,
15.0 CENNI SULLA CLIMATOLOGIA
In questo capitolo vengono esaminati gli aspetti fondamentali del clima, in base a considerazioni di carattere generale ed in base ai dati metereologici.
Con riferimento all’Atlante Climatologico della Sicilia redatto dall’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia (2002), il clima dell’area in cui ricade il Comune di Gela è da qualificare come mediterraneo caldo arido caratterizzato da stagioni marcate per la concentrazione delle piogge nel periodo autunno-vernino) a cui fa seguito una stagione estiva molto arida con temperature elevate soprattutto nel mese di Agosto (Tab.
4.11).
Tale caratteristica trova conferma nella classificazione bioclimatica della Sicilia elaborata da Brullo et Alii (1996) che classifica l’area in cui ricade il territorio del comune di Gela secondo gli indici bioclimatici di Rivas- Martinez come termo-mediterraneo secco inferiore. Questo indice bioclimatico caratterizza buona parte della costa meridionale della Sicilia a partire dal territorio di Palma di Montechiaro fino a Scicli dove si realizza la minore piovosità della Sicilia. Infatti, come si rileva dalla figura 8 la piovosità media annua di questo tratto di fascia costiera è compresa tra mm 300 e 500, valori inferiori rispetto a quelli medi annuali regionali che si attestano circa a 630 mm.
L’aridità del clima dell’area gelese è evidenziata anche dal valore di evapotraspirazione media annuale di circa 832 mm (Fig. 14) che si armonizza al termotipo secco dell’indice di Rivas-Martinez anche attraverso l’indice di Thorntwaite che classifica l’area in studio a clima semiarido.
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Dall’analisi della sottostante tabella 8 che riporta i valori termometrici della stazione termo-pluviometrica di Gela, si rileva che le temperature medie mensili seguono il ritmo delle stagioni con valori massimi di 30,8 °C nel mese di agosto e minime di 8,2 °C nei mesi di gennaio e febbraio. Ne consegue che le precipitazione nell’area dei Gela, sono inferiori rispetto ai valori medi regionali.
Tab. 4.11.- Valori termometrici della stazione termo-pluviometrica di Gela (serie 1930-2001)
Coordinate geografiche
La stazione meteo di riferimento, si trova nell'Italia insulare, in Sicilia, La posizione geografica della stazione di rilevamento ha queste coordinate 37.08 Nord e 14.13 Est.
Il vento
Il vento non è altro che area in movimento che si genera dall’azione solare che riscaldando la superficie terrestre riscalda per conduzione l’atmosfera sovrastante . L’area divenuta più leggera tende a salire e il suo posto viene sostituita da aria fredda più pesante . Questo fenomeno non è costante ma è in realtà più complesso, in quanto intervengono fattori diversi come, ad esempio , la rotazione della terra l’alternanza di grandi masse tra loro diverse (continenti e oceani), l’esistenza di due fasce simmetriche di alta pressione tra i 30 e 40 gradi di latitudine Nord e 30 40
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gradi di latitudine Sud , inframmezzate da un’area equatoriale di bassa pressione e le aree cicloniche ed anticicloniche che danno origine a fasce di venti prevalenti e costanti.
La zona dove insiste la cava e in generale nel territorio gelese, il regime dei venti è caratterizzato dalla prevalenza, nel periodo che va da febbraio a settembre, della direttrice Sud-Ovest e in quella che va da ottobre a gennaio, di quella opposta di Nord-Est.
Molto importante per la sua frequenza è anche il vento di scirocco;
fondamentali per la funzione correttiva delle caratteristiche termometriche, sono le brezze marine che spirano nel periodo estivo dalla tarda mattina al tramonto.
Prendendo in considerazione l’orientamento del sito in esame e le caratteristiche orografiche dell’intera zona possiamo affermare che l’area di progetto è ubicata su di un versante orientato a Nord al cui interno è presente un esteso fossato con orientamento Est - Ovest e che tale fossato risulta protetto da rilievi morfologici che lo contornano, che attuano uno sbarramento ai venti predominanti di conseguenza l’area di escavazione risulterebbe un’area di bassa turbolenza, dove le correnti aeree non hanno la possibilità di esercitare la loro energia.
16.0 MODALITA’ ESTRATTIVE
Sotto il profilo geomeccanico, il litotipo costituente il giacimento presenta proprietà fisico-meccaniche idonee al confezionamento del calcestruzzo.
Trattandosi di un giacimento caratterizzato un cospicuo spessore di materiale ghiaioso-sabbioso, che volge verso il basso, ad una formazione sabbiosa, il metodo che meglio risponde ad una razionale e sicura coltivazione è quello che prevede lo splateamento, dall’alto verso il basso, lasciando scarpate di raccordo di circa 35-40°.
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Considerate le buone caratteristiche fisico meccaniche dei sedimi interessati all’escavazione, il sottoscritto ritiene che le ipotesi di progetto possano essere adottati senza compromettere la stabilità dei fronti di scavo e delle aree circostanti.
A conferma di ciò, sono state effettuate delle verifiche di calcolo della stabilità dei fronti di scavo oggetto di coltivazione.
17.0 CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI
Per quanto attiene alla durata e reversibilità degli impatti, è evidente che la relativa entità e la durata sono in generale connessi con la durata temporale della cava, nella fattispecie pari a tre anni in caso di rinnovo.
Segnatamente nella stagione estiva, in corrispondenza dei giorni di maggiore produzione, saranno attivati i dispositivi di umidificazione,
(autocisterna presente in cava) atti a minimizzare il sollevamento delle polveri.
Occorre precisare che sia la frequenza che la durata degli impatti sono correlati e limitati al periodo di vita della cava; mentre l’entità e l’estensione nello spazio sono da trascurare considerato che trattasi di una macroarea caratterizzata dall’assenza di nuclei abitati, se non di abitazioni sparse, peraltro lontane dal sito.
Si precisa inoltre che non insistono sulla zona emergenze paesaggistiche, naturalistiche e/o culturali riconosciuti tali a livello regionale, nazionale e comunitario tali da creare impatti significativi, come risulta dalle certificazioni sul regime vincolistico rilasciati per l’approvazione delle stesse.
Per quanto attiene ai rischi per la salute umana o per l’ambiente circostante, l’inquinamento da emissione di polvere determinata dall’attività di rimozione e caricamento sui camion del materiale asportato, sarà minimizzata da misure adeguate, come l’umidificazione dei cumuli,
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l’adozione di mascherine per la prevenzione della pneumuconiosi e di cuffie dinamiche per prevenire l’ipoacusia.
Anche l’impianto di frantumazione e vagliatura è dotato di tutti gli accorgimenti tecnici per evitare le emissioni delle polveri in atmosfera, ed autorizzato ai sensi dell’art. 262 del D.L.gs 152/2006.
Tutti i piazzali e le strade di penetrazione sono dotati di irrigatori che si attivano sia manualmente sia elettronicamente, in tal modo si abbatteranno le polveri prodotte in fase di transito dei mezzi all’interno dell’area di cava
.
18.0 PREVISIONE DEGLI IMPATTI POTENZIALE
La prosecuzione dell’estrazione del materiale ghiaioso –sabbioso per raggiungere il piano di coltivazione finale nonché l’eventuale ampliamento , risultano di scarso impatto ambientale sia perché tutto il materiale verrà estratto con la tecnologia a fossa, quindi non sarà visibile dalle aree circostanti.
L’impianto di frantumazione e vagliatura ha lo scopo di ridurre gli elementi ghiaiosi in pietrisco per il confezionamento del calcestruzzo L’impianto considerata la sua potenzialità verrà utilizzato per circa tre ore al giorno e visto che detto impianto è dotato di tutti gli accorgimenti tecnici per l’abbattimento delle polveri gli impatti sono potenzialmente irrisori.
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19.0 STIMA DEGLI IMPATTI - ORIGINE E MITIGAZIONE DERIVANTI DALL’ESTRAZIONE DEI MATERIALI
L'opera prevede la realizzazione di una serie di terrazzamenti tramite una profilatura dei versanti dell’area di cava non visibili dalle contrade vicine ne da borghi rurali di un certo interesse.
Misure mitigatrici:
- impiego di mezzi e macchine operatrici dotate di marmitte catalitiche al massimo della tecnica attuale;
- irrorazione di acqua per abbattere eventuali polveri
- ricolmatura effettuata a settori delle aree oggetto di coltivazione e piantumazione di alberi tipici della zona ( Ulivo-agrumeti).
Stima degli impatti:
1) SULL’ATMOSFERA:
METEOCLIMA
Nessuno impatto prevedibile.
2) EMANAZIONE DI ODORI NAUSABONDI Nessuno impatto prevedibile.
3) SULL’AMBIENTE IDRICO:
ACQUE
Le acque piovane ricadenti all’interno dell’area di estrazione per buona parte saranno assorbite dei materiali sabbioso-conglomeratici, dotati di elevata permeabilità primaria.
In caso di forti piogge le poche acque che sfuggiranno all’infiltrazione, confluiranno lungo i piazzali per riversarsi all’interno del ricettore idrografico superficiale del Torrente Ficuzza - Dirillo posto ad Sud rispetto l’area . .
4) SULLA VEGETAZIONE - FLORA - FAUNA
Gli effetti prodotti sulla flora sono del tutto trascurabili anche perchè lungo i fronti di coltivazione da anni esiste poca flora spontanea. La fauna sarà oggetto ancora di disturbi essenzialmente temporanei che verranno
Dott.geologo Gianfranco Zigarelli via C.Pisacane N°32 Caltanissetta tel. 0934/685731| 21
ad annullarsi nel momento in cui verrà portato a termine la coltivazione ed il recupero con attecchimento della flora spontanea con ricomparsa della fauna selvatica.
5) SUGLI ECOSISTEMI
L’impatto sugli ecosistemi risulta estremamente limitato proprio perché la cava è lontana dei centri abitati e servita da una buona viabilità sia esterna che interna, gli impianti di frantumazione e vagliatura saranno gli stessi utilizzati negli anni passati e non verranno ampliati.
L’area di coltivazione ne le aree di futura ampliamento non sono visibile da nessuna strada statale, ne dai luoghi circostanti non vi sono inoltre nuclei formati da più di cinque abitazioni nelle immediate vicinanze, mentre sono presenti isolato fabbricati rurali che costituiscono piccole aziende familiari disposte lungo la S.S 115.