• Non ci sono risultati.

L'ignoranza, intesa come non conoscenza, è quindi una caratteristica intrinseca dell'essere umano, poiché nella sua configurazione di mente-corpo-emozioni sono presenti limiti strutturali invalicabili.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'ignoranza, intesa come non conoscenza, è quindi una caratteristica intrinseca dell'essere umano, poiché nella sua configurazione di mente-corpo-emozioni sono presenti limiti strutturali invalicabili."

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

1 - Introduzione

Non sempre sappiamo rispondere ai dubbi e alle contraddizioni che emergono quando ci troviamo a riflettere su quello che accade intorno a noi e su quello che proviamo nel vivere le nostre vite, così spesso ci accontentiamo di accettare le cose per come stanno.

Molte volte non è una scelta, ma è l'impossibilità oggettiva di poter conoscere

“tutto”.

L'ignoranza, intesa come non conoscenza, è quindi una caratteristica intrinseca dell'essere umano, poiché nella sua configurazione di mente-corpo-emozioni sono presenti limiti strutturali invalicabili.

Ogni essere umano quindi, è partecipe della realtà secondo la propria “idea di realtà”.

In un sistema complesso, come ad esempio la nostra società, l'idea di realtà è il risultato di una continua evoluzione che porta a modificare nel corso del tempo quella che viene detta convenzione.

In ogni cultura però, è presente una propria convenzione e ciò fa sì che non esista un'idea di realtà unica ed universale, valida per tutti gli essere umani.

Ciò nonostante esistono problemi tangibili che non sono una questione di cultura, come il rispetto dell'ambiente e della dignità umana, ma bensì responsabilità che appartengono a tutti.

L'intera vita umana, si può immaginare come un dialogo tra noi e l'ambiente, una sequenza di domande e risposte. Il nostro “ambiente” è l'Universo meno noi stessi.

Poniamo domande all'universo tramite ciò che facciamo e l'universo, con le sue risposte, ci informa se le nostre azioni si inseriscono nelle sue leggi o meno.

Piccole trasgressioni richiedono risposte limitate e miti, mentre grandi violazioni evocano risposte generali, minacciose e probabilmente violente.

L'universalità della crisi ambientale indica l'universalità della nostra violazione.

È la filosofia del materialismo ad essere messa sotto analisi e la sfida non

(2)

proviene da santi o saggi, ma dalla Natura. Questa è una situazione del tutto nuova. In tutte le età, in tutte le società, i santi e i saggi hanno predicato contro il materialismo e per un ordine di priorità più realistico. Le lingue sono diverse, i simboli variano, ma il messaggio centrale è rimasto sempre lo stesso, in termini moderni: dare le giuste priorità.

Oggi lo stesso messaggio proviene dallo stesso universo. Parla la lingua dell'inquinamento, dello sfruttamento, della rottura, della sovrappopolazione, ma anche del terrorismo, del genocidio, della tossicodipendenza e via dicendo. È improbabile che le forze distruttrici che la filosofia materialista ha rilasciato possano essere “messe sotto controllo” grazie ad una semplice maggiore mobilitazione di risorse (in termini di ricchezza, istruzione e ricerca) per combattere l'inquinamento, per conservare la Natura, per scoprire nuove fonti energetiche e per arrivare ad accordi più efficaci per una pacifica coesistenza.

Tutto indica che ciò che è più necessario oggi è una revisione dei fini verso i quali tutti i nostri sforzi tendono; ciò implica che occorre soprattutto sviluppare un nuovo stile di vita che conferisca alle cose materiali il loro legittimo posto, che è secondario e non primario.

La possibilità di mitigare il tasso di sfruttamento delle risorse o di portare l'armonia nelle relazioni fra uomo e natura non esisterà finché non si avrà idea di uno stile di vita che vede il sufficiente come buono e il più che sufficiente come deleterio. Qui sta la vera sfida e nessuna quantità di ingegno tecnico può sottrarvisi. L'ambiente, nel suo linguaggio proprio, ci dice che stiamo muovendo nella direzione sbagliata e l'accelerazione in tale direzione non può metterci sul cammino giusto. Quando la gente vuole “scelte morali” in conformità con “nuovi valori” non significa nulla se non il superamento dello stile di vita materialistico del mondo moderno e il ristabilimento di alcuni autentici insegnamenti morali.

È piuttosto improbabile che noi del ventunesimo secolo, più schiavi delle preoccupazioni materiali di qualsiasi altro prima di noi, si riesca a scoprire nuovi valori mai scoperti finora.

È inutile, anzi, impossibile parlare dell'ambiente senza considerare

contemporaneamente la vita delle persone. Possiamo dire che ogni società, ogni

(3)

sistema sociale produce l'ambiente che si merita. Come accennato precedentemente l'intera vita può essere chiamata come un dialogo tra il sistema sociale e il suo ambiente e, se il sistema sociale non è adatto alla realtà, l'ambiente risponde ammalandosi. Non sorprende, quindi, che molti reclamano un sistema sociale diverso consentendo così una maggiore comprensione di quelli che reclamano solo più ricerca scientifica e tecnologia per risolvere i problemi che ci troviamo di fronte. Va tuttavia sottolineato che proprio come il sistema sociale modella l'ambiente, così la nostra filosofia di base dà forma al nostro sistema sociale; a meno che questa filosofia non cambi, il sistema non può cambiare nella sua natura essenziale anche se potrebbe cambiare molto in termini di distribuzione dei poteri e della ricchezza, o in termini di struttura o metodo d'amministrazione. Fa parte ormai della saggezza tradizionale odierna affermare che è in corso un conflitto tra la conservazione di un ambiente sano, da una parte, e la crescita economica, dall'altra. I rappresentanti del Terzo Mondo, dichiarano che scambierebbero volentieri un po' di inquinamento in più con un aumento dei loro standard di vita disperatamente bassi. “La miseria dell'economia umana”, afferma Gandhi, “è l'inquinamento più grande di tutti”

1

.

Il tipo di crescita economica che è stata stabilita in tutto il mondo, soprattutto sotto l'influenza dell'impresa capitalistica, si è in verità rivelato così dannoso per l'ambiente che si può giustamente pensare che continuare la crescita lungo questi binari probabilmente sarà incompatibile con la sopravvivenza umana. E se il primo motivo di preoccupazione per i “conservazionisti” fosse la paura di ciò che potrebbe accadere al loro alto standard di vita se il Terzo Mondo riuscisse a copiarci, allora questi potrebbero essere tacciati di elitarismo e sfruttamento. “Un bracconiere non è mai convincente come un guardiacaccia”

2

. È anche vero che l'”inquinamento” della miseria umana è più offensivo dell'inquinamento dell'ambiente fisico, non è vero che non è possibile combattere il primo senza aumentare il secondo.

Il punto è che il sistema economico del mondo moderno, se considerato dal punto

1 (a cura di) Giuliano Pontara,Teoria e pratica della nonviolenza, M.K. Gandhi, Einaudi, Torino, 1996, pag. 45

2 Ernst F. Schumacher, La misura della felicità, Ed. Fiori Gialli, Velletri, 2007, pag. 52

(4)

di vista dei bisogni umani reali, è quasi incredibilmente inefficiente; divora il mondo, proprio la base della nostra esistenza, mentre lascia la grande maggioranza delle persone in condizioni miserabili. Si può affermare con sicurezza che la razza umana non ha mai conosciuto un sistema economico in cui il rapporto tra entrata di risorse insostituibili e uscita in termini di soddisfazione umana non è mai stato così sfavorevole come ora. Proprio questo sistema, che è lo stile di vita del mondo moderno, è incompatibile con la salute della Terra, non semplicemente una maggiore crescita e l'espansione del sistema.

Sostituire l'idea di una veloce crescita economica con l'idea della crescita zero, vale a dire della stagnazione organizzata, significa sostituire un vuoto con un altro.

L'ambiente non può essere salvaguardato aggrappandosi ad uno stile di vita che riduce tutto alla pura quantità, trascurando sistematicamente la discriminazione qualitativa e cercando quindi di stabilizzare la quantità. Un tale tentativo, predestinato al fallimento, potrebbe semplicemente aumentare la confusione generale, stimolare l'avidità e l'invidia e portare le vittime dell'ingiustizia alla disperazione finale.

Speriamo che prevalga il consiglio più saggio, cioè imparare a sottomettere la logica della produzione e della produttività in nome di una più alta logica di reali esigenze e aspirazioni umane, riscoprendo la giusta scala delle cose, la propria semplicità, il proprio posto e la propria funzione in un mondo che si estende infinitamente oltre il puramente materiale ed imparare ad applicare i principi della non-violenza, non solo nelle relazioni tra le persone, ma anche in quelle tra uomo e Natura.

La risposta attuale a questa speranza arriva dalle centinaia di milioni di persone che vivono od iniziano a vivere seguendo parametri nuovi, coniugando la sostenibilità in forme differenti e nuove.

I protagonisti silenziosi della buona economia creano dal basso la rivoluzione del

proprio stile di vita, si aggregano e si muovono per la legalità e per il futuro del

pianeta. Questo movimento, sensibile ed attento alla qualità della vita, abbraccia

svariati ambiti, dall'economia sociale alla finanza etica, dalla sostenibilità alla tutela

dell'ambiente, e cresce appunto dalla volontà di ritrovare quei principi morali propri

(5)

di uno sviluppo vicino alle vere esigenze dell'uomo e attento all'equilibrio ambientale.

Questo nuovo indirizzo fa assumere al concetto di partecipazione il riferimento essenziale per il proprio sviluppo, poiché è proprio attraverso l'instaurarsi di una comunità solidale e organizzata che si riesce a perseguire i fini di una politica etica e rispettosa dell'ambiente. La qualità dei rapporti porta qualità nei risultati auspicati, poiché dove c'è attenzione, cura e fiducia nelle relazione con l'altro, si generano attività prolifiche di scambio e sviluppo virtuosi. Dove la persona è presente e sensibile alle dinamiche sociali, cosa che avviene soprattutto attraverso una cultura di qualità della comunicazione, la comunità crea un potere di prevenzione nei confronti del disagio sociale e dei problemi di marginalità.

Questo fermento culturale nasce spesso e volentieri con iniziative “dal basso”, evidenziando l'inefficacia del sistema monolitico a cui fa riferimento la nostra società che, sempre più spesso, non sa rispondere coerentemente agli attuali problemi economici e ambientali. Il delicato equilibrio fra Uomo e Natura non può essere continuamente rimandato per motivi di incompetenza del sistema poiché se un problema c'è ora, la soluzione si deve attuare subito. Per tendere a questo c'è bisogno di una struttura trasparente e semplice, che possa muoversi con prontezza e coordinazione, operando in modo efficace alla risoluzione delle controversie. È, come detto in precedenza, nelle relazioni umane che va trovata soluzione, è nel volgersi della comunicazione che si cela il meccanismo di svolta per un processo efficiente e costruttivo delle dinamiche sociali.

Se la valenza del sistema si fonda su qualità e fedeltà degli scambi, in termini di sviluppo sostenibile, questo si traduce inevitabilmente nella scelta di un ordinamento che abbia un fine unico e inalienabile: la condivisione del bene comune. Questa configurazione rimane come un tentativo di riconciliare l'agire e i desideri dell'Uomo e per riportarli ad una dimensione in cui si possa finalmente parlare di dignità umana.

Nel processo evolutivo dell'essere umano, da un punto di vista sociologico, la lotta

per la sopravvivenza è sfociata nello sperimentare il vantaggio del vivere in

gruppo; questa entità composta da più persone richiede un'organizzazione

(6)

funzionale interna perché essa possa sostenersi. La soluzione evolutiva che più spesso si è instaurata in questi sistemi è la gerarchia, dove il più valente dei componenti del gruppo assume la veste di capo. L'esigenza di un capo all'interno di un sistema aggregato trova ragione in molteplici considerazioni antropologiche e sociologiche, che non è il caso di trattare in questa sede. Quello che importa in questa analisi è che la struttura gerarchica è alla base di molte organizzazioni umane e, dove questa non trova equilibrio, diviene strumento di potere, ambizione e controllo. Infatti, il pensiero gerarchico, anche se non esplicitamente espresso nella struttura di un sistema, spesso risiede nei processi di relazione sistemica fra i componenti, proprio per ragioni di natura antropologica. Questo aspetto richiama con una certa forza la natura subordinatrice del meccanismo evolutivo della selezione naturale, poiché trasferisce l'importanza della predominanza sull'altro al fattore di sopravvivenza e sviluppo.

Tornando agli aspetti sociologici di tale struttura è indubbio che, nonostante il condizionamento che si individua nel processo di divisione sociale avvenuto nel corso della storia, si trovano in questo tentativi di superamento dei limiti sociali, come la minaccia ai principi di uguaglianza, giustizia e libertà. Le risposte socialiste, le alternative howardiane alla città industriale o le innumerevoli iniziative che si sono succedute nel corso della storia, hanno fallito il proprio obiettivo proprio perché ancora vincolate a tale sistema e alla sua dottrina ed, ancora oggi, anche a causa del forte radicamento nei meccanismi sociali, non hanno trovato soluzione definitiva. Si comprende quindi come, alla base della nostra civiltà, occupi un ruolo fondamentale il Potere. La potenza militare e gli interessi economici si sono trovati spesso affiancati poiché, entrambi, in un connubio di reciproco sostentamento, sono stati, e lo sono ancora, gli elementi determinanti per il controllo degli equilibri mondiali.

Proprio in ragione di questo insieme di problematiche legate al principio di

gerarchia sociale e in virtù delle dimensioni non più gestibili delle controversie di

potere che annodano il panorama globale, nasce da piccoli gruppi, se non dai

singoli, la rivoluzione culturale che mira ad una società solidale, sostenibile ed

etica.

(7)

È importante scindere profondamente la società attuale da quella che può essere chiamata “ideale”, poiché l'economia, la struttura, il pensiero, la tecnologia e lo spirito che le animano sono completamente diversi. Se la prima trova il suo fulcro dinamico nel denaro, la cui mira fa perno sull'egoismo, sulla paura, sulla schiavitù e sulla dipendenza, la seconda cerca di ispirarsi ai principi di gratuità, condivisione, fiducia, responsabilità e rispetto.

Sono sempre i soliti discorsi, la solita demagogia, ma il fatto che sia la solita, dipende dal fatto che le cose non sono cambiate.

I 3 multimiliardari in dollari più ricchi del mondo possiedono patrimoni superiori alla somma aritmetica del PNL

3

di tutti i paesi a sviluppo minimo e dei loro 600 milioni di abitanti.

I 5 uomini più ricchi del mondo possiedono beni che superano il PIL di tutta l'Africa Subsahariana.

Il divario fra il reddito del quinto più ricco e del quinto più povero della popolazione mondiale dal '60 al '97 è passato da un rapporto di 30 a 1 a 74 a 1, più del doppio.

85 paesi hanno un reddito pro-capite inferiore a 10 anni fa.

Il 20% della popolazione mondiale che vive nelle nazioni a più alto reddito controlla l'86% del PIL Mondiale

4

.

Il 32% della popolazione mondiale ed il 42% della popolazione africana sopravvive con meno di un dollaro al giorno

5

.

Attualmente 800 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza

6

.

Ogni anno 7 milioni di bambini muoiono di fame e la cifra va aumentando vertiginosamente.

Questi dati fanno capire chiaramente quanto possa essere facile vivere

3 Il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) è il valore dei beni e dei servizi finali realizzato in un anno dalle unità economiche (imprese,ecc.) di una nazione, che operano nel paese stesso e all’estero.

4 Nel 2008 il Pil mondiale è stimato in 56.777 miliardi di dollari a prezzi correnti e la popolazione in 6.658 milioni.

5 Rapporto Annuale '99 UNDP - programma ONU per lo Sviluppo 6 Fonte FAO - anno 2007

(8)

nell'indifferenza e quanto le informazioni che ci arrivano siano manipolate da chi ha interessi perché tutto questo rimanga nella solita situazione.

Con la complicità di tutti, l'artefice di tutta questa ingiustizia non è che il sistema economico e i relativi “giochi di potere”.

Il nodo della questione sta nell'organizzazione del sistema oltre che nella cultura e negli ideali che lo sostengono. Rivoluzionare l'attuale modello di sviluppo significa rifondare le basi della cultura.

L'espressione, lo stile e le abitudini dell'Uomo confluiscono negli equilibri e nelle dinamiche delle città. In esse si manifestano i desideri e le paure del vivere;

proprio per questo la città è il luogo in cui trova riferimento il sorgere dei nuovi ideali di sostenibilità: dalla mobilità all'uso delle risorse, dall'architettura al verde pubblico, lo spazio urbano diviene palcoscenico dei continui tentativi di revisione dello stile di vita.

Abbandonare la visione consumistica in favore di una sostenibile

7

non significa tradire lo sviluppo e l'innovazione, ma prendere atto dell'inadeguato modo di rapportarci all'Ambiente. Essere responsabili e consapevoli delle proprie scelte è un grande passo evolutivo, perché riconduce la prospettiva dell'Uomo dentro la speranza di un futuro, cosa che altrimenti sarebbe impensabile.

7 “La pianificazione sostenibile è quella che sa integrare un utilizzo efficiente di risorse ambientali ed energia, una produzione di materiali ed edifici “sani”, un uso del suolo attento alle sensibilità ecologiche e sociali e un senso estetico in grado di dare ispirazione, forza e competenza a questo sforzo di integrazione.” (International Union of Architects - Declaration of Interdependence for a Sustainable Future, Chicago, 1993)

Riferimenti

Documenti correlati

Finalmente arrivano informazioni sul complice della Signora Violet, l’abilissima ladra arrestata da Numerik.. Gli indizi sono contenuti in una busta chiusa: l’ispettore Numerik la

Il sistema operativo, quando c’è bisogno di eseguire un nuovo servizio (e quindi di mandare in esecuzione un nuovo processo) decide di mandarlo in esecuzione sul processore che

1. L’evoluzione della previdenza e dell’assistenza sociale nella legislazione ordinaria 15 9. Il riparto di competenza legislativa tra Stato e Regioni 16 10. L’apporto

Dagli scrub effettuati con il sale e olio d’oliva ai fanghi aromatici Lefay SPA Il Potere del Cielo e della Terra con Morillonite, fino alla maschera energetica Il Fremito d’Ali

• Le fasce elettrosaldabili trasmettono lo sforzo assiale del tubo generato nel punto fisso.. • I supporti tengono le fasce aderenti al tubo durante le operazioni

La specie umana come abbiamo visto è proprio quella che contiene gli elementi basici strutturanti della psiche anche se corrispondono purtroppo alla "barbarie" o al

Il superamento della sofferenza mentale non ha forse avuto gli stessi progressi della scienza, ma sono innegabili gli innumerevoli tentativi che l’essere umano

Inoltre, se anche nel caso in cui capitasse a una donna già madre il blocco del ciclo per qualche disturbo, essa è in grado di affron- tare il male più facilmente delle donne che