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CAPITOLO 3 –IL RILIEVO ARCHITETTONICO

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 3 –IL RILIEVO ARCHITETTONICO

Per la comprensione di un edificio, o di una parte di esso, risulta indispensabile un attento studio della geometria e della struttura che accompagnino l’analisi storica. L’inquadramento storico dei capitoli precedenti è il prodotto di una ricerca bibliografica e dello studio di documenti e analisi precedentemente effettuate sul palazzo.

Sulla Sala delle Ninfe sono state condotte due campagne di rilievo: la prima è stata effettuata nel giugno del 2013 e ha permesso di restituire geometricamente la volta con la resa grafica dell’affresco tramite mappatura; la seconda è stata condotta nell’ottobre del 2013 ed ha riguardato specificatamente gli affreschi, il loro stato di conservazione, i materiali e le tecniche di esecuzione. La conoscenza della struttura e dei materiali che la compongono è stata dedotta, infine, dallo studio dell’indagine termografica effettuata nel 2012 e dalla relativa campagna di saggi. È evidente che queste analisi sono strettamente collegate e, insieme, portano alla comprensione degli spazi progettati e delle azioni che hanno variato l’idea originale dell’oggetto. Il risultato è una puntuale mappatura del degrado dell’affresco e un preciso quadro fessurativo della volta che permette di avere un’idea piuttosto chiara delle patologie che la riguardano.

3.1 – Il rilievo e la restituzione architettonica

In generale il processo di rilevamento viene effettuato prelevando le misure di interesse, che permettono successivamente di quotare un oggetto. A seconda del tipo di strumentazione adottata, è possibile distinguere il rilievo diretto, effettuato attraverso una strumentazione di base; il rilievo strumentale, che completa il rilievo diretto e utilizza strumenti più propriamente topografici; il rilievo fotogrammetrico, che si realizza mediante camere metriche e semimetriche in cui il fotogramma permette la misurazione e la restituzione in scala delle superfici riprese.

Solitamente viene effettuato un rilievo di tipo diretto, sia perché meno oneroso degli altri dal punto di vista della strumentazione, sia per la flessibilità alle diverse condizioni operative. Le misurazioni principali nel rilievo diretto vengono effettuate per mezzo di trilaterazioni, è quindi possibile effettuare:

- prelievo metrico su piano orizzontale;

- prelievo metrico su piano verticale;

- prelievo metrico dei dettagli.

Il rilievo diretto risulta poco pratico quando si ha a che fare con superfici poste a distanza

non facilmente raggiungibile e dalla forma complessa.

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Il rilievo della Sala delle Ninfe è stato effettuato attraverso il metodo strumentale ed, in particolare, utilizzando la stazione totale.

La stazione totale consente di misurare angoli e distanze di una serie di punti e di determinarne l’esatta collocazione spaziale rispetto a un sistema di coordinate predefinito.

Lo strumento è composto dal basamento, che viene fissato a un treppiede per mezzo di una vite centrale, il quale comprende un piombo laser per centrare il punto a terra e tre viti calanti per la messa in bolla, e dall’alidada, dotata di cannocchiale, mirino, bolla sferica, viti per i piccoli spostamenti del cerchio orizzontale e del cerchio verticale (viti micrometriche azimutale e zenitale), tasto di accensione, computer e alloggio per la batteria. Tra gli accessori troviamo uno o più treppiedi, un prisma riflettente da posizionare sul punto da misurare e che si monta su un’asta metallica (palina) oppure su un treppiede

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(Fig. 1)

Fig. 1: Schema stazione totale

Le operazioni preparatorie della strumentazione, prevedono:

- stazionamento, cioè il posizionamento su un punto di stazione o caposaldo;

- misurazione dell’altezza strumentale, ossia l’altezza del centro ottico dell’obiettivo, effettuata con un metro rigido;

- collimazione, per tarare lo strumento, individuando con il cannocchiale il punto fino ad intercettarlo nell’intersezione delle linee che indicano il centro ottico dell’obiettivo.

Dopo aver effettuato queste operazioni, ruotando l’alidada, il cannocchiale e correggendo il

puntamento con la vite per piccoli spostamenti, si intercettano i punti di interesse con il

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laser e si registrano sul computer. La stazione totale opera all’interno di un sistema di coordinate polari x, y, z aventi un punto d’origine a comune e coincidente con il centro ottico dello strumento. Il punto quindi viene individuato attraverso le sue coordinate nello spazio tramite angolo orizzontale (o azimutale), angolo verticale (o zenitale) e distanza inclinata.

Per la volta della Sala delle Ninfe, sono stati fissati quattro caposaldi

- caposaldo 1000: all’interno della Sala delle Ninfe, per la registrazione dei punti della volta, presi in riferimento ai bordi delle superfici affrescate

- caposaldo 2000: nella sala adiacente alla Sala delle Ninfe, per la geometria delle due sale e l’arco

- caposaldo 3000: all’esterno, su via San Martino, di riferimento per la stazione 4000 - caposaldo 4000: al primo piano dell’edificio, per l’individuazione dello spessore della

volta.

I punti sono stati inoltre segnati manualmente su eidotipi della volta in pianta e sezioni, in modo da avere un riferimento della sequenza al momento della restituzione. Oltre alla circoscrizione delle superfici affrescate, sono stati registrati i punti di due sezioni trasversali e di una longitudinale.

La stazione totale ci consegna una serie di punti nello spazio,(Figg. 2 e 3) individuati graficamente come un segno e una stringa di testo in cui riporta il numero di riferimento del punto e le sue coordinate spaziali. (Fig. 4).

Fig. 2: Punti di rilievo. Vista prospettica. In blu, le curve di riferimento per le superfici

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Fig. 3: Punti di rilievo. Vista in pianta. In blu, le curve di riferimento per le superfici

Fig. 4: Punti di rilievo e loro individuazione

Il passo successivo al rilievo è stato la restituzione dello stesso. I punti sono stati uniti con curve che passano per gli stessi, come si vede dalle immagini precedenti. Risulta evidente che maggiore è il numero di punti di misura che si possiede, maggiore è il grado di accuratezza della curva che interpola i punti. Dopo aver tracciato le curve passanti per i punti del rilievo, sono state modellate le superfici degli affreschi, prendendo in considerazione anche i punti interni ai bordi che delimitano gli affreschi. (Fig. 5)

Fig. 5: Vista prospettica d'insieme e definizione di alcune superfici

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Attraverso piani verticali, è stato possibile ricavare le sezioni, con curvature quanto più prossime alla realtà. Il problema principale della restituzione del rilievo è stato quello rendere verosimili le dimensioni degli stucchi che incorniciano le superfici affrescate.

Dopo aver individuato la geometria, è stata effettuata la resa degli affreschi. È stata quindi

eseguita la mappatura delle immagini scattate durante il rilievo, tenendo in considerazione,

oltre alle curve ricavate, anche i punti rilevati. Sono state quindi regolate le esposizioni in

modo da ottenere un risultato quanto più possibile omogeneo. Gli elaborati finali ottenuti

sono la vista dal basso della volta affrescata Tav. 1 e le sezioni Tav. 2 e seguenti.

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