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Ruolo, azione e Ruolo, azione e interazione sociale interazione sociale

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Academic year: 2022

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(1)

Ruolo, azione e Ruolo, azione e

interazione sociale

interazione sociale

(2)

Bisogni Desideri Emozioni Status sociale

Ruolo sociale

… … …

L’azione sociale L’azione sociale

Individuo

(3)

I bisogni I bisogni

-bisogni primari o somagenici e secondari o psicogenici. I primi sono la risultante diretta della percezione, consapevole o meno, di uno stato corporeo. Da questi bisogni primari deriverebbero quelli secondari, non direttamente legati a stati organici. Tra questi Murray cita i bisogni di acquisizione, di conservazione, di ordine, di ritenzione, di costruzione, di superiorità, di inviolatezza, di dominanza, di autonomia, di affiliazione, di gioco (Murray) -processuali e modali: i primi sarebbero diretti al puro svolgimento di un’attività, i secondi determinano le modalità di tale svolgimento; manifesti o latenti, a seconda del livello di coscienza in cui operano; focali o diffusi, a seconda dell’ambito che abbracciano (Murray) -bisogni primari o somagenici e secondari o psicogenici. I primi sono la risultante diretta della percezione, consapevole o meno, di uno stato corporeo. Da questi bisogni primari deriverebbero quelli secondari, non direttamente legati a stati organici. Tra questi Murray cita i bisogni di acquisizione, di conservazione, di ordine, di ritenzione, di costruzione, di superiorità, di inviolatezza, di dominanza, di autonomia, di affiliazione, di gioco (Murray) -processuali e modali: i primi sarebbero diretti al puro svolgimento di un’attività, i secondi determinano le modalità di tale svolgimento; manifesti o latenti, a seconda del livello di coscienza in cui operano; focali o diffusi, a seconda dell’ambito che abbracciano (Murray)

(4)

- bisogni veri e bisogni falsi (Marcuse)

- bisogno di attaccamento e il bisogno di appartenenza.

Il primo è un bisogno di condivisione della propria vita emotiva con altre persone attraverso relazioni intime e stabili che assicurino piena disponibilità e affidabilità. Il bisogno di appartenenza è un bisogno di integrazione sociale, di sentirsi parte di un gruppo o una comunità; di condividere interessi, valori, norme, aspettative; di

essere riconosciuti come membri della comunità stessa;

di sentirsi utili ed essere stimati in quanto validi partner di cooperazione e di scambi (Cattarinussi)

- bisogni veri e bisogni falsi (Marcuse)

- bisogno di attaccamento e il bisogno di appartenenza.

Il primo è un bisogno di condivisione della propria vita emotiva con altre persone attraverso relazioni intime e stabili che assicurino piena disponibilità e affidabilità. Il bisogno di appartenenza è un bisogno di integrazione sociale, di sentirsi parte di un gruppo o una comunità; di condividere interessi, valori, norme, aspettative; di

essere riconosciuti come membri della comunità stessa;

di sentirsi utili ed essere stimati in quanto validi partner di cooperazione e di scambi (Cattarinussi)

(5)

I desideri I desideri

-Il desiderio di nuove esperienze;

-il desiderio di accettazione;

-il desiderio di dominio,

-il desiderio di sicurezza (Thomas)

Il desiderio di nuove esperienze implica una rottura con la tradizione, mentre gli altri tre

implicano l’accettazione delle norme sociali e familiari nell’aspirazione a una ricompensa da parte di uno o più membri del gruppo

-Il desiderio di nuove esperienze;

-il desiderio di accettazione;

-il desiderio di dominio,

-il desiderio di sicurezza (Thomas)

Il desiderio di nuove esperienze implica una rottura con la tradizione, mentre gli altri tre

implicano l’accettazione delle norme sociali e familiari nell’aspirazione a una ricompensa da parte di uno o più membri del gruppo

(6)

Le emozioni Le emozioni

emozioni primarie o fondamentali o semplici ed emozioni complesse o secondarie

Le emozioni primarie - gioia, tristezza, rabbia, disgusto, interesse, paura – sono universali,

compaiono presto non presupponendo un'attività cognitiva.

Le emozioni secondarie - vergogna, senso di colpa, orgoglio, empatia, simpatia, rimpianto - implicano un'autocoscienza, presuppongono il

raggiungimento di uno specifico stadio di sviluppo che comporta appropriate abilità cognitive.

emozioni primarie o fondamentali o semplici ed emozioni complesse o secondarie

Le emozioni primarie - gioia, tristezza, rabbia, disgusto, interesse, paura – sono universali,

compaiono presto non presupponendo un'attività cognitiva.

Le emozioni secondarie - vergogna, senso di colpa, orgoglio, empatia, simpatia, rimpianto - implicano un'autocoscienza, presuppongono il

raggiungimento di uno specifico stadio di sviluppo che comporta appropriate abilità cognitive.

(7)

Le emozioni Le emozioni

Un’altra distinzione è tra emozioni positive e negative. Tra le positive si annoverano l'amore e la gioia, tra le negative la rabbia, la tristezza e la paura.

Vi sono inoltre emozioni come la rabbia, la frustrazione e l'orgoglio, che sono focalizzate sul sé, essendo generate da situazioni che impediscono la soddisfazione o la conferma di prerogative del sé; altre invece, come la simpatia, la

vergogna e l'empatia, hanno come referente principale gli

altri: sono emozioni focalizzate sugli altri e sono più tipiche di persone maggiormente attente al punto di vista altrui.

Un’altra distinzione è tra emozioni positive e negative. Tra le positive si annoverano l'amore e la gioia, tra le negative la rabbia, la tristezza e la paura.

Vi sono inoltre emozioni come la rabbia, la frustrazione e l'orgoglio, che sono focalizzate sul sé, essendo generate da situazioni che impediscono la soddisfazione o la conferma di prerogative del sé; altre invece, come la simpatia, la

vergogna e l'empatia, hanno come referente principale gli

altri: sono emozioni focalizzate sugli altri e sono più tipiche di persone maggiormente attente al punto di vista altrui.

(8)

Le emozioni Le emozioni

Gordon distingue due grandi categorie di emozioni: le emozioni fattive, che si riferiscono a eventi che

l'individuo sa e considera veri (ad esempio la rabbia o la gioia) e le emozioni epistemiche, le quali si riferiscono invece ad eventi incerti (ad esempio la paura o la

speranza).

Williams distingue tra emozioni rosse ed emozioni bianche, cioè tra emozioni che fanno arrossire ed emozioni che fanno impallidire. La vergogna è

un’emozione rossa, la colpa un’emozione bianca.

Gordon distingue due grandi categorie di emozioni: le emozioni fattive, che si riferiscono a eventi che

l'individuo sa e considera veri (ad esempio la rabbia o la gioia) e le emozioni epistemiche, le quali si riferiscono invece ad eventi incerti (ad esempio la paura o la

speranza).

Williams distingue tra emozioni rosse ed emozioni bianche, cioè tra emozioni che fanno arrossire ed emozioni che fanno impallidire. La vergogna è

un’emozione rossa, la colpa un’emozione bianca.

(9)

Status sociale Status sociale

I comportamenti degli individui sono collegati alla loro posizione nel sistema sociale.

Lo status è la posizione che l’individuo occupa nel sistema sociale: esso implica aspettative reciproche di azione rispetto a coloro che occupano altre posizioni all’interno della stessa struttura. Lo status comporta dei diritti e dei doveri assegnati dalle norme sociali.

Distinzione tra status ascritti e acquisiti.

Status ascritti sono quelli che sono occupati dagli individui senza riguardo alle loro differenze o abilità. Possono

essere anticipati e preparati dal momento della nascita.

Gli status acquisiti non sono assegnati dalla nascita, ma possono essere raggiunti mediante lo sforzo individuale

 MASTER STATUS(genere ed etnia)

I comportamenti degli individui sono collegati alla loro posizione nel sistema sociale.

Lo status è la posizione che l’individuo occupa nel sistema sociale: esso implica aspettative reciproche di azione rispetto a coloro che occupano altre posizioni all’interno della stessa struttura. Lo status comporta dei diritti e dei doveri assegnati dalle norme sociali.

Distinzione tra status ascritti e acquisiti.

Status ascritti sono quelli che sono occupati dagli individui senza riguardo alle loro differenze o abilità. Possono

essere anticipati e preparati dal momento della nascita.

Gli status acquisiti non sono assegnati dalla nascita, ma possono essere raggiunti mediante lo sforzo individuale

 MASTER STATUS(genere ed etnia)

(10)

È l’insieme dei

È l’insieme dei comportamenti attesi comportamenti attesi da chi da chi ricopre un determinato status o posizione ricopre un determinato status o posizione

sociale sociale

Ruolo sociale

Ruolo sociale

(11)

Le caratteristiche di un ruolo cambiano da Le caratteristiche di un ruolo cambiano da cultura a cultura

cultura a cultura

Esistono norme di comportamento che Esistono norme di comportamento che valgono per i membri di un gruppo e che valgono per i membri di un gruppo e che

regolano i loro comportamenti regolano i loro comportamenti

In un gruppo sociale, i ruoli possono essere In un gruppo sociale, i ruoli possono essere più o meno differenziati (dipende dalla

più o meno differenziati (dipende dalla dimensione del gruppo e dalla densità dimensione del gruppo e dalla densità

sociale) sociale)

(12)

Si distingue tra ruoli SPECIFICI (riguarda Si distingue tra ruoli SPECIFICI (riguarda un insieme di comportamenti limitato) e un insieme di comportamenti limitato) e

ruoli DIFFUSI (riguarda un insieme di ruoli DIFFUSI (riguarda un insieme di

comportamenti attesi più ampio e meno comportamenti attesi più ampio e meno

definito) definito)

(13)

Il RUOLO può essere svolto in GRUPPI Il RUOLO può essere svolto in GRUPPI TOTALITARI (es. carcere, convento, TOTALITARI (es. carcere, convento,

comunità terapeutica) comunità terapeutica)

o in GRUPPI SEGMENTALI (es. gruppo o in GRUPPI SEGMENTALI (es. gruppo

sportivo, associazione, scuola, ecc.) sportivo, associazione, scuola, ecc.)

(14)

«I ruoli sono schemi per l’interazione, ma il

«I ruoli sono schemi per l’interazione, ma il contenuto di un’interazione non può mai contenuto di un’interazione non può mai

essere completamente compreso nella essere completamente compreso nella

definizione dei ruoli»

definizione dei ruoli»

(15)

L’interazione sociale

TEORIA DELLO SCAMBIO

G. Homans Le persone interagiscono dopo aver soppesato il rapporto costi-benefici

INTERAZIONISMO

SIMBOLICO G.H. Mead

H. Blumer

La conoscenza condivisa del significato da attribuire ai simboli consente di

interagire in basa alla comprensione delle azioni e delle interazioni altrui ETNOMETODOLOGIA H. Garfinkel L’interazione sociale dipende da

presupposti impliciti e da complesse reti di significati sottintesi

MODELLO

DRAMMATURGICO I. Goffman Le interazioni sociali sono una sorta di rappresentazione teatrale, in cui le persone sono attori che si adoperano per creare negli altri determinate

impressioni

(16)

Interazione come scambio

Il comportamento di una persona è influenzato dal modo in cui è stato compensato in passato, sulla base di 4

principi:

1. Quanto più spesso un comportamento è stato

ricompensato, tanto più è probabile che venga ripetuto

2. Se un determinato ambiente è risultato collegato a un comportamento ricompensato, tanto più è probabile che quell’ambiente venga ricercato

3. Quanto più è preziosa la ricompensa per un dato

comportamento, tanto più è probabile che questo venga ripetuto

4. Quanto più spesso esigenze o desideri vengono

soddisfatti, tanto meno si dà valore a ogni ulteriore ricompensa

(17)

Interazionismo simbolico

L’interazione umana è un dialogo continuo nel corso del quale le

persone accertano le intenzioni degli altri, le interpretano e

reagiscono ad esse

Non reagiamo soltanto alle azioni degli altri, ma anche alle intenzioni

Processo Interpretativo

(da stimolo a simbolo)

Azione (reazione) Atto sociale

(gesto significativo- non significativo)

(18)

Etnometodologia

È lo studio delle regole di base che

disciplinano le interazioni quotidiane delle persone (conoscenza di senso comune)

L’interazione dipende da presupposti impliciti e da complesse reti di significati sottintesi

(19)

Modello drammaturgico

Gli individui si comportano in modo da trasmettere significati simbolici a loro favorevoli (gestione delle impressioni)

(20)

Modello drammaturgico (Goffman) Modello drammaturgico (Goffman)

L’azione sociale solo apparentemente è retta da una L’azione sociale solo apparentemente è retta da una

logica strumentale; in realtà essa viene a fondarsi su logica strumentale; in realtà essa viene a fondarsi su

una logica ben più pervasiva, quella del voler una logica ben più pervasiva, quella del voler

apparire agli altri come si conviene nella società apparire agli altri come si conviene nella società

[1979: 9].

[1979: 9].

Su tali premesse la socialità assume i tratti di una Su tali premesse la socialità assume i tratti di una

rappresentazione scenica, posta in essere da soggetti rappresentazione scenica, posta in essere da soggetti

che possono essere analizzati da due punti di vista:

che possono essere analizzati da due punti di vista:

quello dell’attore, ovvero l’individuo dotato di una sua quello dell’attore, ovvero l’individuo dotato di una sua

autonoma volontà, costantemente impegnato ad autonoma volontà, costantemente impegnato ad

apprendere le regole e le aspettative richieste dal apprendere le regole e le aspettative richieste dal

contesto, e quello del personaggio, ovvero la figura contesto, e quello del personaggio, ovvero la figura

che racchiude le caratteristiche e le qualità di volta in che racchiude le caratteristiche e le qualità di volta in

volta ritenute più consone [

volta ritenute più consone [ibidem: 288].ibidem: 288].

(21)

Modello drammaturgico (Goffman) Modello drammaturgico (Goffman)

Ribalta: gli individui agiscono secondo ruoli Ribalta: gli individui agiscono secondo ruoli formalizzati

formalizzati

Retroscena: ciò che avviene dietro le scene…Retroscena: ciò che avviene dietro le scene…

L’ordine dell’interazione:la relazione sociale L’ordine dell’interazione:la relazione sociale deve essere concepita come un’attività

deve essere concepita come un’attività cooperativa [

cooperativa [ibidem: 23] volta ad assicurare ibidem: 23] volta ad assicurare adeguate basi di prevedibilità all’agire

adeguate basi di prevedibilità all’agire

reciproco, in modo da consentire a ciascuno di reciproco, in modo da consentire a ciascuno di

sapere che cosa gli altri si aspettano dal sapere che cosa gli altri si aspettano dal

proprio comportamento proprio comportamento

(22)

Modello drammaturgico (Goffman) Modello drammaturgico (Goffman)

L’attività orientata verso compiti strumentali L’attività orientata verso compiti strumentali

tende ad essere convertita in attività tende ad essere convertita in attività

orientata verso la comunicazione» [1959:

orientata verso la comunicazione» [1959:

77]. In presenza di altre persone, 77]. In presenza di altre persone,

l’individuo puntualizza la sua azione con l’individuo puntualizza la sua azione con

specifici segni di tipo linguistico, mimico, specifici segni di tipo linguistico, mimico,

spaziale, ecc. [1971: 60], in modo da spaziale, ecc. [1971: 60], in modo da

indurre negli interlocutori l’impressione indurre negli interlocutori l’impressione

desiderata [1959: 42].

desiderata [1959: 42].

(23)

Modello drammaturgico (Goffman) Modello drammaturgico (Goffman)

Con “deferenza”, Goffman si riferisce a quelle Con “deferenza”, Goffman si riferisce a quelle

azioni che funzionano «come strumento simbolico azioni che funzionano «come strumento simbolico col quale si esprime regolarmente ad una persona col quale si esprime regolarmente ad una persona

il proprio apprezzamento nei suoi confronti o nei il proprio apprezzamento nei suoi confronti o nei

confronti di qualcosa di cui questa persona è confronti di qualcosa di cui questa persona è

assunta a simbolo» [1971: 61].

assunta a simbolo» [1971: 61].

Il “contegno” rimanda invece a quel Il “contegno” rimanda invece a quel

«comportamento (…) manifestato mediante

«comportamento (…) manifestato mediante

l’atteggiamento, il modo di vestire o di muoversi, l’atteggiamento, il modo di vestire o di muoversi, che serve a comunicare a coloro che sono in sua che serve a comunicare a coloro che sono in sua

presenza che egli è una persona che possiede presenza che egli è una persona che possiede

certe qualità» [

certe qualità» [ibidem: 84]. ibidem: 84].

(24)

La “faccia”

La “faccia”

Nelle interazioni sociali gli individui sono Nelle interazioni sociali gli individui sono sempre attenti a “salvare la faccia”

sempre attenti a “salvare la faccia”

L’ETICHETTA e il TATTO ci fanno rinunciare L’ETICHETTA e il TATTO ci fanno rinunciare a comportamenti che potrebbero far

a comportamenti che potrebbero far perdere la faccia agli altri

perdere la faccia agli altri

Il genere può influenzare la definizione del Il genere può influenzare la definizione del linguaggio non verbale

linguaggio non verbale

(25)

La comunicazione non-verbale La comunicazione non-verbale

Lo scambio di informazioni e Lo scambio di informazioni e

significati attraverso le

significati attraverso le espressioni espressioni facciali

facciali , i , i gesti gesti , le , le posture posture e i e i movimenti del corpo

movimenti del corpo

(26)

Le espressioni facciali Le espressioni facciali

Le espressioni delle emozioni fondamentali Le espressioni delle emozioni fondamentali

(felicità, tristezza, collera, disgusto, paura, (felicità, tristezza, collera, disgusto, paura, sorpresa) sono le stesse per tutti gli esseri sorpresa) sono le stesse per tutti gli esseri

umani?

umani?

P. Ekman “SISTEMA DI CODIFICAZIONE P. Ekman “SISTEMA DI CODIFICAZIONE

DELL’ATTIVITÀ FACCIALE”

DELL’ATTIVITÀ FACCIALE”

Le espressioni sono INNATE, ma Le espressioni sono INNATE, ma

CULTURALMENTE VARIABILI nella loro CULTURALMENTE VARIABILI nella loro

forma finale forma finale

(27)

Gesti e posture del corpo Gesti e posture del corpo

Non esistono gesti comuni a tutte le Non esistono gesti comuni a tutte le culture

culture

I gesti e le posture “dicono di più” delle I gesti e le posture “dicono di più” delle parole

parole

A volte possono contraddirle e rivelare A volte possono contraddirle e rivelare menzogne

menzogne

(28)

Lo scambio verbale Lo scambio verbale

Due autori se ne sono occupati: I. Goffman e H. Due autori se ne sono occupati: I. Goffman e H.

Garfinkel Garfinkel

Quest’ultimo è fondatore Quest’ultimo è fondatore

dell’ETNOMETODOLOGIA: lo studio delle dell’ETNOMETODOLOGIA: lo studio delle

pratiche di uso comune radicate in una certa pratiche di uso comune radicate in una certa

cultura, di cui ci serviamo per attribuire senso a cultura, di cui ci serviamo per attribuire senso a

ciò che gli altri fanno e dicono ciò che gli altri fanno e dicono

la conversazione quotidiana presume la conversazione quotidiana presume una comprensione condivisa tra chi vi partecipa una comprensione condivisa tra chi vi partecipa

(29)

Gli esperimenti di Garfinkel Gli esperimenti di Garfinkel

A: come stai?

A: come stai?

B: come sto per quanto riguarda che cosa?

B: come sto per quanto riguarda che cosa?

La salute, i soldi, la scuola, il lavoro…

La salute, i soldi, la scuola, il lavoro…

A: (A: (rosso in viso e fuori di sérosso in viso e fuori di sé) Senti, cercavo ) Senti, cercavo solo di essere gentile! Francamente non

solo di essere gentile! Francamente non me ne importa un accidente di come stai me ne importa un accidente di come stai

la vita quotidiana si basa su la vita quotidiana si basa su

CONVENZIONI CULTURALI INESPRESSE CONVENZIONI CULTURALI INESPRESSE

(30)

Gli scambi verbali possono essere anche Gli scambi verbali possono essere anche

“incivili”

“incivili”

(Esperimenti di Duneier e Molotch) (Esperimenti di Duneier e Molotch)

VANDALISMO INTERAZIONALE VANDALISMO INTERAZIONALE

(31)

Gridi di reazione (Goffman)Gridi di reazione (Goffman): sono rivolti : sono rivolti

agli altri presenti e segnalano una capacità agli altri presenti e segnalano una capacità

di controllo di controllo

Ci si aspetta, da noi stessi e dagli altri, la Ci si aspetta, da noi stessi e dagli altri, la dimostrazione di competenza nella vita dimostrazione di competenza nella vita

quotidiana; la cosiddetta

quotidiana; la cosiddetta prontezza prontezza controllata

controllata

(32)

Volto, corpo e parole Volto, corpo e parole

Interazioni non focalizzate (disattenzione Interazioni non focalizzate (disattenzione civile)

civile)

Interazioni focalizzate (incontro; apertura; Interazioni focalizzate (incontro; apertura;

segnalatori) segnalatori)

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