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(1)

La progettazione dei percorsi in alternanza Scuola Lavoro

Individuazione e declinazione dei risultati di apprendimento per l’alternanza

Udine, 6 marzo 2014

1 Sergio Bassi

Link per i documenti del mio intervento

http://goo.gl/eCAouv

Sergio Bassi 2

(2)

Indice

1. Lettura funzionale della normativa sull’alternanza 2. Individuazione e declinazione dei risultati di

apprendimento per l’alternanza

3. La progettazione e la gestione dell’alternanza 4. Esempio di Unità di Apprendimento in modalità di

alternanza 5. Appendici

Sergio Bassi 3

Obiettivi della formazione

Progettare e organizzare percorsi formativi in modalità di alternanza scuola lavoro,

integrati al curricolo di istruzione e personalizzati.

Progettare strumenti di valutazione validi e attendibili, volti alla rilevazione delle

acquisizioni formali, informali e non formali

realizzate nelle esperienze di apprendimento

in alternanza scuola lavoro.

(3)

1.

Lettura funzionale della normativa sull’alternanza

Sergio Bassi 5

Alternanza - Normativa di riferimento

• L. 53/2003

• Dlgs 77/2005

• DPR 87, 88, 89 del 2010

Decreto dirigenziale n. 39, novembre 2013

6 Sergio Bassi

(4)

Legge 53/2003, art. 4

1. assicurare agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età la possibilità di

realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le

rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assicuri ai giovani, oltre alla conoscenza di base, l'acquisizione di

competenze spendibili nel mercato del lavoro,

• 2. (Decreto legislativo entro 24 mesi)

7 Sergio Bassi

Decreto legislativo 77/2005, Art.1

• alternanza = modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale.

Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età possono presentare la richiesta di svolgere l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l'alternanza sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa.

Percorsi progettati, attuati, verificati e valutati sotto la

responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni.

Le istituzioni scolastiche e formative, nell'ambito degli ordinari

stanziamenti di bilancio, destinano specifiche risorse alle

attività di progettazione dei percorsi in alternanza scuola-

(5)

Decreto legislativo 77/2005, art.2

a) attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il

profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;

b) acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del

lavoro;

c)

favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali;

d) realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e

formative con il mondo del lavoro

e) correlare l'offerta formativa al territorio.

9 Sergio Bassi

Decreto legislativo 77/2005, art.4

• I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro

• I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi

personalizzati

• i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro possono essere svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni.

• I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa

10 Sergio Bassi

(6)

Decreto legislativo 77/2005, art.5

• Il docente tutor interno, designato dall'istituzione scolastica possiede titoli documentabili e certificabili, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza e verifica, con la collaborazione del tutor esterno il corretto svolgimento del percorso in alternanza.

– Il tutor scolastico collabora alla stesura del progetto formativo, all’organizzazione e monitoraggio del tirocinio e la redazione dell’attestazione finale

I compiti svolti dal tutor interno sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalitàdel personale docente.

• Sono previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinati prioritariamente al docente tutor interno ed al tutor esterno.

• Il tutor formativo esterno favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi.Sergio Bassi 11

Decreto legislativo 77/2005, art. 6

I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa

le competenze acquisite costituiscono crediti, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il

conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi, ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato.

Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei

percorsi in alternanza, in aggiunta alla certificazione prevista

dall'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge n. 53 del 2003, una

certificazione

relativa alle competenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.

(7)

D.D. 39/2013

Innovazione nei percorsi di alternanza

13 Sergio Bassi

I progetti di alternanza devono essere in grado di:

•cogliere il contesto territoriale

•prevenire fenomeni di disagio e dispersione (mal di scuola)

•Strutturare un’identità sociale matura negli studenti

•Integrare scuola e impresa

•Costituire un valore aggiunto per il sistema imprenditoriale

Caratteristiche dei progetti innovativi

(D.D. n.39/2013)

il territorio: la presenza di un’analisi del territorio che permetta di comprendere i fabbisogni professionali qualifica l’offerta formativa scolastica.

la struttura organizzativa: la presenza di un gruppo di progetto supporta le istituzioni scolastiche nello svolgimento delle attività connesse alla progettazione, gestione, monitoraggio e diffusione del progetto. Importante il ruolo del CTS

la progettazione: elementi come la cultura del lavoro, l’economia del territorio, l’organizzazione aziendale, la comunicazione in contesti informali e non formali arricchiscono ed integrano il curricolo. La tipologia di percorso varia per i diversi ordini di studio, assumendo, a seconda dei casi, un carattere più orientativo o più professionalizzante;

la realizzazione: le fasi significative di un percorso in alternanza sono l’attività d’aula e il periodo di stage/tirocinio di cui occorre specificare il “peso” sul totale delle ore del percorso. Fondamentali sono le modalità di esercizio delle funzioni del tutor interno e del tutor esterno;

la valutazione: rappresenta un elemento fondamentale nella verifica della qualità degli apprendimenti;

la certificazione: la presenza e la qualità di un certificato che attesti ed espliciti le competenze acquisite, spendibili in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale, è l’atto conclusivo del percorso.Sergio Bassi 14

(8)

2.

Individuazione e declinazione dei risultati di apprendimento per

l’alternanza

15 Sergio Bassi

Le competenze in gioco nell’alternanza

Risultati di apprendimento nei Licei

DPR 89/2010 (Pecup all.A) e Indicazioni Nazionali

(competenze scientifiche, umanistiche, trasversali) (da sviluppare nel corso di tutto il quinquennio)

Risultati di apprendimento nei percorsi di istruzione professionale e tecnica (DPR 87 e 88 del 2010) –

Allegati A, B, C

(competenze di area generale, di indirizzo, trasversali) (da sviluppare nel corso di tutto il quinquennio)

(9)

Risultati di apprendimento nei Licei

DPR 89/2010 (Pecup all.A) e Indicazioni Nazionali

• Competenze:

– Scientifiche e umanistiche – Trasversali

• Conoscenze, Abilità:

– Saperi disciplinari

(articolati in due bienni + quinto anno)

17 Sergio Bassi

Riferimenti bibliografici: S. Bassi, M. Galperti, Risultati d’apprendimento e valutazione nei regolamenti del riordino, in Nuova secondaria, 2012, III, IV I DPR 87 e 88/2010 negli allegati A, B e C descrivono i percorsi professionali e

tecnici attraverso 4 insiemi di enunciati di competenza

La media delle competenze riportate per ciascun percorso è di 60: un numero decisamente alto e poco dominabile in un curricolo.

È possibile una lettura ragionata degli enunciati di competenza che li riduce numericamente attraverso un’operazione di razionalizzazione finalizzata alla didattica.

I criteri di razionalizzazione permettono di conservare la ricchezza e la profondità dei profili

• L’esito del lavoro di razionalizzazione è la costruzione di tavole di competenza che rendono l’identità del singolo percorso e consentono la progettazione didattica.

Ciascun percorso è descritto attraverso massimo 22 competenze.

R

I risultati di apprendimento nei regolamenti 87 e 88 / 2010

18 Sergio Bassi

(10)

In allegato:

I risultati di apprendimento nei regolamenti 87, 88 e 89/ 2010

• I quadri razionalizzati di competenze per IP, IT e LICEI

• Le competenze trasversali per IP, IT e LICEI

19 Sergio Bassi

Le discipline contribuiscono allo sviluppo delle competenze

Le competenze mettono in gioco abilità e conoscenze appartenenti ai differenti campi di sapere (discipline), oltre che attitudini personali, sociali e/o metodologiche

ATTITUDINI personali

sociali metodologiche

Relazione tra discipline e competenze

Conoscenze e abilità

(dalle

discipline )

Disciplina x

Conoscenze e abilità

Disciplina z

Conoscenze e abilità

Disciplina y

Conoscenze e abilità

COMPETENZA

(11)

21

Competenza 1

Disciplina x

Disciplina z Disciplina y

Competenza 2 Competenza 3

Sergio Bassi

3.

La progettazione e la gestione dell’alternanza

22 Sergio Bassi

(12)

L’ alternanza nel curricolo personalizzato

Piano formativo dello studente … anno di corso… indirizzo di studi…

23 Sergio Bassi

L’ alternanza nel curricolo personalizzato

Piano formativo dello studente … anno di corso… indirizzo di studi…

Elementi di personalizzazione

il reale l’ideale

(13)

Alcune note

Tante attività che vengono fatte in azienda non conducono ad acquisizione di competenze di indirizzo – la questione della durata dei tirocini e delle disponibilità aziendali

Lo studente esperisce ambienti a lui sconosciuti: “ è importante per lo studente sentire almeno l’odore delle officine meccaniche”

Lo studente esperisce ambienti in cui sono esercitate le competenze “trasversali”

oltre alle competenze professionali. Lo studente in azienda apprende attraverso un mix di esperienze guidate e di improvvisazione

Differenza strutturale tra laboratorio scolastico e ambiente di tirocinio

L’alternanza non è il sistema duale perché di fatto oggi lo studente non può scegliere di essere inserito in un percorso di alternanza, l’alternanza è strumento delle istituzioni gestito da istituti e consigli di classe.

Alunni in tirocinio differito : personalizzazione alta, difficile gestione dei rientri a scuola

Alunni in tirocinio contemporaneo : personalizzazione debole ma presente, facile gestione rientri a scuola

25 Sergio Bassi

Processo di realizzazione dell’alternanza

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante

3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il progetto di alternanza

4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento -

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

26 Sergio Bassi

(14)

Processo di realizzazione

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante 3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il

progetto di alternanza 4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

30

1. Quali aziende

• Processi di lavoro coerenti con i percorsi scolastici

• Disponibilità dell’azienda a collaborare nella costruzione del progetto formativo di tirocinio

• Presenza di maestranze adeguate a svolgere il ruolo di tutor aziendale

• Adeguatezza dei sistemi di sicurezza e prevenzione dei rischi sul lavoro

• Processi di lavoro coerenti con i percorsi scolastici

• Disponibilità dell’azienda a collaborare nella costruzione del progetto formativo di tirocinio

• Presenza di maestranze adeguate a svolgere il ruolo di tutor aziendale

• Adeguatezza dei sistemi di sicurezza e prevenzione dei rischi sul lavoro

27 Sergio Bassi

2. Individuazione delle attività effettivamente realizzabili dal

tirocinante

AZIENDA

ATTIVITA’ CHE LO STUDENTE PUO’

REALIZZARE IN AZIENDA

CLASSE

COMPETENZE di riferimento ISTRUZIONE Descrizione

attività / processi

Indicare se di apprendimento o

consolidamento

Processo di realizzazione

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante 3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il

progetto di alternanza 4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

30

(15)

3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il progetto di alternanza

29

Disciplina 1

Disciplina 3 Disciplina 2

UDA integrata 1

Scuola, azienda, prova

UDA 1.1 prova

UDA 1.2 prova

UDA 1.n prova

UDA 2.1 prova

UDA 3.n prova UDA 3.2

prova

UDA 2.n prova

UDA 3.1 prova

UDA 2.2 prova

UDA integrata 2

Scuola, azienda, prova

4

Processo di realizzazione

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante 3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il

progetto di alternanza 4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

30

Sergio Bassi

4. La realizzazione

Alcune attenzioni

•Sottoscrizione della Convenzione e Patto formativo

•Verifica Sicurezza e Assicurazioni

Contatti con le famiglie

•Interventi dei tutor (feed–back in itinere)

Gestione dei rientri scolastici

•Formalizzazione dell’apprendimento

•Realizzazione dell’accertamento e valutazione

dell’apprendimento

Processo di realizzazione

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante 3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il

progetto di alternanza 4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

30

30 Sergio Bassi

(16)

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza

Valutazione dell’efficacia dell’inserimento aziendale / affidabilità dell’azienda (tutor + responsabile alternanza di istituto)

– Il piano formativo è stato rispettato?

– Le maestranze si sono dimostrate disponibili?

– Lo studente ha raggiunto gli obiettivi? Se no, da chi /cosa è dipeso?

– …

Strumenti: interviste

31 Processo di realizzazione

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante 3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il

progetto di alternanza 4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

30

Sergio Bassi

6. Revisione dei contenuti di insegnamento – apprendimento

• Adottare linguaggi comuni tra il sistema educativo e quello del lavoro (D.D. n.39/2013

• Cogliere la specificità del contesto territoriale

• Fornire competenze per l’occupabilità e l’autoimprenditorialità

• arricchiscono ed integrano il curricolo:

– cultura del lavoro, – l’economia del territorio, – l’organizzazione aziendale,

– la comunicazione in contesti informali e non formali,

sviluppo di know how richiesto, al dato livello EQF, dalle aziende del territorio – Lavorare per obiettivi

– Lavorare in team

– Assunzione di responsabilità e autonomia

Processo di realizzazione

1. Creazione di una rete di collaborazioni con aziende 2. Individuazione per ogni azienda delle attività

effettivamente realizzabili dal tirocinante 3. Organizzazione del curricolo annuale per favorire il

progetto di alternanza 4. Realizzazione dell’alternanza

5. Monitoraggio degli esiti – valutazione dell’esperienza 6. Revisione dei contenuti di insegnamento

apprendimento in relazione ai progetti di alternanza di successo

30

(17)

4.

Esempi di Unità di Apprendimento in modalità di alternanza

Sergio Bassi 33

Esempio

UDA tecnico Costruzioni Ambiente e Territorio, classe IV

34 Sergio Bassi

(18)

Istruzione Ricerca

Innovazione

35 Sergio Bassi

5.

Appendici

(19)

Convenzione: ipotesi di elementi minimi

 l’esplicitazione della/e tipologia/e di tirocinio oggetto della convenzione

 anagrafica: soggetto promotore; soggetto ospitante

 obblighi : del soggetto promotore; del soggetto ospitante;

(e diritti) del tirocinante;

 l’esplicitazione delle eventuali suddivisioni di compiti e adempimenti fra soggetto ospitante e soggetto

promotore (comunicazioni obbligatorie, informazione e formazione in tema di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, garanzie assicurative);

 l’esplicito rinvio al patto formativo individuale per ogni tirocinio afferente la convenzione;

37 Sergio Bassi

 anagrafica: soggetto promotore; tutor soggetto promotore; soggetto ospitante; tutor soggetto ospitante; anagrafica tirocinante

 dati di tirocinio:

– sede di svolgimento ed eventuali altre sedi;

– dati identificativi delle coperture assicurative (posizione INAIL- Società assicuratrice e numero polizza Responsabilità Civile);

– data di inizio e fine e durata in mesi;

– orari di svolgimento giornaliero (con eventuale articolazione tra le diverse sedi);

descrizione attività e obiettivi formativi;

competenze attese;

– modalità di accertamento degli apprendimenti

 compiti e responsabilità del tutor del soggetto promotore;

 compiti e responsabilità del tutor del soggetto ospitante;

 diritti e doveri del tirocinante.

Il PFI deve essere sottoscritto da tutti i soggetti interessati.

PATTO FORMATIVO INDIVIDUALE

38 Sergio Bassi

(20)

Valutazione del tirocinante da parte del tutor aziendale

La scheda deve essere:

• essenziale (rilevare solo le info utili)

• costruita sulla base del patto formativo e dei doveri dello studente e della scuola (patto formativo + convenzione)

• Chiara e agevole da compilare

• La valutazione per la certificazione spetta alla scuola

39 Sergio Bassi

Il tutor interno

assicura il raccordo tra scuola, studente,famiglia, azienda

sostiene lo studente durante tutto il processo di apprendimento.

Elabora, insieme al tutor esterno, il patto formativo che verrà sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, impresa, studenti).

Aggiorna il consiglio di classe sul procedere dell’attività e verifica lo svolgimento dei percorsi definiti nel progetto educativo con la collaborazione del tutor esterno.

Acquisisce elementi per il monitoraggio e la valutazione.

È designato dall’istituzione scolastica o formativa.

(21)

Il tutor esterno

• Assicura il raccordo tra impresa, scuola, studente: agisce in stretta collaborazione con il tutor interno,con il quale coopera nell’analisi dell’andamento dell’esperienza.

• Assicura l’accoglienza e l’inserimento stabilendo una relazione corretta dello studente con l’impresa

• Fornisce all’istituzione scolastica o formativa gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e

l’efficacia dei processi formativi.

• È designato dalla struttura che ospita lo studente.

Sergio Bassi 41

La certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e informale Dlgs. 13/2013

“Al fine di promuovere la crescita e la

valorizzazione del patrimonio culturale e professionale acquisito dalla persona nella sua storia di vita, di studio e di lavoro, garantendone il riconoscimento, la

trasparenza e la spendibilita', il presente

decreto legislativo definisce le norme generali e i livelli essenziali delle prestazioni per

l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali”

42 Sergio Bassi

(22)

Alcune definizioni Dlgs. 13/2013

“«apprendimento formale»: apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle universita' e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e

universitari;

«apprendimento non formale»: apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi di istruzione e formazione, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale, del privato sociale e nelle imprese;

«apprendimento informale»: apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attivita' nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e

del tempo libero;” Sergio Bassi 43

Il processo di certificazione Dlgs. 13/2013

• Enti titolari: Miur, Province aut, regioni, Mlps,

• Ente titolato: per il MIUR gli istituti scolastici

• Repertori di competenze: istruzione e qualificazioni

• Processo: identificazione, valutazione, attestazione

• Dorsale unica nazionale su cui registrare le

attestazioni

(23)

Il CTS negli IT

Il CTS potrebbe essere costituito come Organo della singola istituzione scolastica o come Organo di più istituzioni scolastiche in rete.

Funzioni: coinvolgimento diretto o di supporto nella progettazione e

realizzazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, costituendosi come presidio decentrato:

• individuare e descrivere le figure professionali aggregate più richieste dalle imprese;

• contribuire a definire le competenze professionali di tali figure

• contribuire a definire i percorsi didattici;

• raccogliere le disponibilità delle imprese del territorio a offrire posti-stage.

• consulenza tecnico-scientifica nelle fasi del percorso formativo;

• monitoraggio interno in merito alla qualità delle attività professionalizzanti

Sergio Bassi 45

Questione sicurezza e assicurazioni 1

• DRV: deve specificare a quali ambienti può accedere lo studente in azienda, se deve esserci un tutor specifico per ambienti con rischiosità particolare, quali fattori di

pericolosità sono presenti nell’ambiente

• Assicurazioni obbligatorie: responsabilità civile

• INAIL: norma dello stato che prevede la copertura INAIL per tutti i tirocinanti; nel patto formativo è necessario citare la norma

Sergio Bassi 46

(24)

Questione sicurezza e assicurazioni 2

• Comunicazioni obbligatorie: comunicazione di attivazione del tirocinio all’INAIL 10 gg prima dell’inizio

• Visita medico del lavoro aziendale: obbligatoria; a carico del datore di lavoro; visita in relazione ai fattori di rischiosità dell’azienda; le aziende tendono a rifiutarsi di pagare

• Visita del medico del lavoro della scuola: se ci sono laboratori nella scuola che presentano i medesimi fattori di rischio dell’azienda

Sergio Bassi 47

Questione sicurezza e assicurazioni 3

• Ispettorato del lavoro: controlla la presenza nelle ore e attività indicate nel patto formativo, le attività devono essere descritte in dettaglio nel patto formativo; controlla che le attività svolte siano consone a un minore

• Preposto alla sicurezza della scuola: deve controllare che il DRV sia in regola; forma

sullasicurezza i candidati al tirocinio (formazione generale e specifica); il tutor scolastico controlla il rispetto del patto; le visite devono essere

calendarizzate nel patto.

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